Nel
mirino i corrispettivi ambientali da versare a comuni e regione
I
consulenti
nominati dalla Procura
sono
già alle prese con i documenti
sequestrati
l’altro ieri nella sede
di
Ecoambiente in Corso della Repubblica
su
disposizione del sostituto Luigia
Spinelli,
lo stesso magistrato che
ha
recentemente chiesto ed ottenuto
l’arresto
di sei persone all’esito di una
inchiesta
condotta sulle attività di Indeco,
la
società che come Ecoambiente
gestisce
una discarica nel sito di via
Monfalcone
a Borgo Montello.
I
due commercialisti Percuoco e
Sillano,
insieme ad un ingegnere
ambientale,
nella veste di Ctu, dovranno
fornire
agli inquirenti una
serie
di delucidazioni sulle attività
di
Ecoambiente, in particolare sul
fronte
della gestione dei fondi post
mortem
destinati alle opere di bonifica
delle
discariche esauste (è su
questo
versante che sono scivolati i
vertici
di Indeco con l’accusa di
peculato),
sulla gestione dei benefit
ambientali
(le somme destinate ai
comuni
e alla Regione in base al
tonnellaggio
di rifiuti stoccati) e
sulla
congruità delle tariffe applicate
ai
conferenti. Un lavoro complesso
che
richiederà ai consulenti uno
sfrozo
di verifica sull’attività degli
ultimi
anni, dal momento che la
materia
è stata spesso soggetta
all’introduzione
di nuove norme e
adeguamenti
tariffari, nonché a improvvisi
mutamenti
aziendali connessi
alle
nuove autorizzazioni concesse
dalla
Regione Lazio.
Sul
fronte dei fondi post mortem
l’amministratore
delegato di
Ecoambiente,
l’ingegner Pierpalo
Lombardi,
ha già avuto modo di
dichiarare
pubblicamente che
l’azienda
avrebbe le carte in regola
e
che quei fondi sono depositati sui
conti
correnti della srl, come impone
la
legge.
Per
quanto riguarda il benefit ambientale,
questo
equivale a circa il
10%
della tariffa per tonnellata di
rifiuto
e i riscontri sulla effettiva
consistenza
delle somme si possono
agevolmente
ricavare dal controllo
dei
contratti e delle fatturazioni con
i
fornitori, materiale documentale
che
gli uomini del questore De Matteis
hanno
già acquisito nel corso
della
perquisizione di martedì scorso.
C’è
infine il capitolo delle tariffe,
che
per quanto riguarda i rifiuti
solidi
urbani provenienti dai comuni
sono
regolate dalla Regione e soggette
a
variazioni legate a logiche di
mercato.
Attualmene il costo del
conferimento
in discarica si attesta
nell’ordine
di circa 110 euro per
tonnellata.
Su questo fronte Ecoambiente
ha
però quasi azzerato l’atti -
vità,
da quando una direttiva europea
ha
fatto espresso divieto di conferire
in
discarica i rifiuti cosiddetti
tal
quali, ovvero non sottoposti a
differenziazione.
Già dallo scorso
anno
quel tipo di rifiuto, che costituisce
la
maggior quota della raccolta
nei
comuni, viene conferito in
impianti
di trattamento per la separazione
biologica
e meccanica, e
soltanto
il residuo viene poi trasferito
in
discarica. Attualmente Ecoambiente
ha
quasi esclusivamente rapporti
con
i privati, e in questo caso il
prezzo
delle tariffe è libero. peraltro
la
società di via Monfalcone
dall’agosto
2013 ha deciso di non
accogliere
i residui del trattamento
Tmb
effettuato dalla Rida di Aprilia,
dove
vengono conferiti i rifiuti del
Comune
di Latina, perché ritiene
che
non siano a norma.
Una
materia molto articolata che
terrà
occupati a lungo i consulenti
della
Procura, che per ora si muovo
sull’ipotesi
di reato del peculato,
ovvero
sulla eventualità che l’azien -
da
sotto indagine possa avere indebitamente
trattenuto
somme destinate
alle
pubbliche amministrazioni
o
alle operazioni di bonifica delle
discariche
esaurite. il quotidiano di Latina 23 ottobre 2014
Nessun commento:
Posta un commento