Ieri
il sopralluogo del presidente della Commissione d’inchiesta
SUL
POSTO
IL
DEPUTATO PD:
«LAVORIAMO
IN
SINERGIA
CON
LA MAGISTRATURA,
ALL’ORIZZONTE
CI
SONO SCENARI
INQUIETANTI»
A
ROMA
ASCOLTATO
A
PALAZZO
SAN
MACUTO
IL
DIRIGENTE
DELLA
SQUADRA
MOBILE
NIGLIO
DI
ALESSANDRO MARANGON
Un
vero e proprio caso
laziale.
Così ha definito
lo
scandalo sul
ciclo
della gestione dei rifiuti
delle
discariche di Borgo
Montello
Alessandro Bratti,
il
presidente della Commissione
bicamerale
che ieri
mattina
ha effettuato un sopralluogo
in
terra pontina
per
osservare con i propri
occhi
i siti finiti sotto inchiesta.
Due
diversi procedimenti
aperti
dalla Procura di
Latina
che vedono protagonisti
le
società che gestiscono
le
discariche, vale a dire
Indeco
ed Ecoambiente,
partecipata
del Comune di
Latina.
In questo senso non
va
dimenticato che se è vero
che
entrambe le società sono
sotto
inchiesta da parte della
Procura
con l’ipotesi di reato
di
peculato (per aver sottratto
34
milioni di euro,
fondi
che dovevano essere
accantonati
per gestire il post
mortem
della discarica,
che
sarebbero stati trasferiti
in
Lussemburgo), è altrettanto
vero
che solo i vertici
della
Indeco sono stati destinatari
di
provvedimenti cautelari
che
hanno colpito soprattutto
il
presidente del
consiglio
di amministrazione
della
Indeco, Ernesto
D’Aprano,
e altri cinque
manager
del gruppo che ieri
sono
stati sentiti per la prima
volta
dal gip Giuseppe Cario.
Ma
torniamo alla Commissione
bicamerale
che,
prima
di raggiungere Borgo
Montello,
ha prima ascoltato
a
Roma, presso Palazzo
San
Macuto, il dirigente della
squadra
mobile di Latina
Tommaso
Niglio (in precedenza
aveva
fatto la stessa
cosa
con il presidente
dell’authority
anti corruzione
Raffaele
Cantone). «C’è
un
vero e proprio ‘caso laziale’
-
ha spiegato il deputato
del
Partito democratico
Bratti
che nella Commissione
bicamerale
è coadiuvato
dalla
ex governatrice del Lazio
Renata
Polverini e
dall’ex
consigliere regionale,
nonché
attuale segretario,
Filiberto
Zaratti - Un
sistema
che ha valicato anche
i
confini regionali visto
che
l’inchiesta dovrà scavare
anche
nei conti in Lussemburgo.
Adesso
abbiamo
il
compito di approfondire la
situazione
del ciclo dei rifiuti
nel
Lazio in tutta la sua
problematicità,
sia dal punto
di
vista gestionale che ambientale.
In
questo senso lavoriamo
in
sinergia con la
magistratura.
Di certo c’è
che
all’orizzonte ci sono
scenari
inquietanti e che la
vicenda
parte da lontano».
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QUOTIDIANO - Venerdì 24 Ottobre 2014
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Latina
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