martedì 31 gennaio 2012

edilizia regolamenti energetici verdi in 855 comuni italiani per abitazioni da classe A

Edilizia: regolamenti 'verdi' in 855 comuni italiani
Legambiente, ora regia per portare abitazioni in classe A
26 gennaio, 14:11

(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Edilizia sempre piu' sostenibile nei Comuni italiani. Sono infatti 855, contro i 705 del 2010, le amministrazioni locali che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualita' del costruito. Il dato arriva dal Rapporto Onre (Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato a Bolzano in un convegno nell'ambito di Klimahouse, la Fiera internazionale per l'efficienza energetica e la sostenibilita' in edilizia.

Il rapporto Onre, alla sua quinta edizione, evidenzia quindi una costante crescita dei regolamenti sostenibili, che sono aumentati di 4 volte rispetto al 2008 e oggi riguardano 20 milioni di abitanti. Tra i parametri presi in considerazione nell'analisi ci sono l'isolamento termico, l'utilizzo di fonti rinnovabili, l'efficienza energetica degli impianti, l'uso di materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e l'isolamento acustico. ''I Regolamenti Edilizi comunali - ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - rappresentano sempre di piu' una efficace indicazione per capire l'innovazione in corso in Italia nel modo di progettare e costruire. Questi risultati dimostrano che l'innovazione in questo settore sta andando avanti, e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall'Unione Europea sta producendo risultati''. Secondo Zanchini, ''ora occorre accompagnare questa prospettiva con una regia nazionale che spinga a fare dell'edilizia un settore di punta della green economy, capace di creare lavoro e di riqualificare le citta' italiane. La sfida che abbiamo di fronte - conclude - e' di portare l'intero settore delle costruzioni a raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione Europea al 2021, quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantita' di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovra' essere prodotta da fonti rinnovabili''. (ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

eneEnergia: nasce il Premio A+CoM per i Comuni virtuosi

Energia: nasce il Premio A+CoM per i Comuni virtuosi
Iscrizioni aperte fino al 9 marzo
30 gennaio, 11:18

nasce il Premio A+CoM per i Comuni virtuosi
Per valorizzare le eccellenze tra i Piani di azione energia sostenibile (Paes), da quest'anno, nasce il Premio A+CoM.

Il Paes e' il principale strumento a disposizione delle amministrazioni locali per ridurre i consumi energetici e promuovere le energie rinnovabili per raggiungere l'obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Sono oltre 1.600 i Comuni italiani che hanno gia' aderito al ''Patto dei Sindaci'' impegnandosi a presentare, entro un anno, un Piano di Azione Energia Sostenibile.

Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club, promotori del nuovo Premio A+CoM, selezioneranno ogni anno i 4 migliori Paes elaborati e deliberati, nei 12 mesi precedenti, nell'ambito del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), che l'hanno presentato alla Commissione Europea.

Per poter partecipare, nell'elaborazione dei loro Paes, i comuni devono aver previsto azioni concrete nel settore municipale (analizzando ed efficientando in primis gli edifici e le strutture comunali) e in quelli del settore residenziale, del terziario e del trasporto, considerati campi di intervento fondamentali per una politica di riduzione della CO2 che sia realmente efficace. Allo stesso tempo, il Piano deve includere anche interventi concreti in almeno tre degli altri ambiti, ugualmente essenziali: produzione locale di energia, pianificazione territoriale, acquisti pubblici, coinvolgimento della cittadinanza e del settore produttivo.

C'e' tempo fino al 9 marzo per partecipare (per informazioni sulle modalita' e i dettagli del regolamento si puo' consultare il sito www.climatealliance.it). I vincitori verranno premiati a Firenze, in occasione di Terrafutura, una kermesse per valorizzare gli esempi più innovativi di politiche pubbliche sostenibili.

Alleanza per il Clima Italia, sezione italiana di Climate Alliance of European Cities with Indigenous Rainforest Peoples, é la rete europea più grande di enti locali e territoriali impegnati nella protezione del clima. Dal 1990 più di 1.700 enti hanno aderito e si sono impegnati di ridurre le emissioni di gas serra del 10% ogni quinquennio. Kyoto Club è impegnato nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto.

L'Associazione promuove iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione nei campi dell'efficienza energetica, dell'utilizzo delle rinnovabili e della mobilità sostenibile.
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

ridurre metano, particolato e CO2 contro riscaldamento globale

Non basta ridurre CO2 contro riscaldamento globale
Contrastare anche metano e particolato
13 gennaio, 14:51

(ANSA) - MILANO, 13 GEN - Anche metano e particolato, oltre all'anidride carbonica (CO2), devono essere bersagli delle politiche di contrasto al riscaldamento globale per ottenere, in tempi brevi, risultati visibili anche in termini di vite umane.

E' quanto afferma uno studio pubblicato su Science, a cui ha partecipato il Joint Research Centre di Ispra. La riduzione della CO2 rimane un elemento cruciale ma non e' sufficiente a ottenere risultati a breve termine, perche' impiega decenni per lasciare l'atmosfera.

Per trovare soluzioni piu' immediate, i ricercatori hanno raccolto oltre 2.000 possibili misure anti-inquinamento e grazie alle simulazioni al computer hanno selezionato le piu' efficaci.

Tra le prime 14 classificate, sette puntavano a ridurre le emissioni di metano, le altre invece miravano al particolato carbonioso: in entrambi i casi si tratta di elementi inquinanti da cui l'atmosfera riesce a ripulirsi in maniera piu' veloce.

Secondo i risultati dello studio, l'attuazione di queste 14 misure potrebbe ridurre la 'febbre' del pianeta di 0,5 gradi entro il 2050. Grazie a questa strategia si potrebbero evitare ogni anno fino a 4,7 milioni di morti premature dovute all'inquinamento atmosferico e la riduzione dell'ozono dal 2030 in poi porterebbe all'incrementare i raccolti annuali fino a 135 milioni di tonnellate. Queste misure, insieme alla riduzione della CO2, potrebbero limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi nei prossimi 60 anni.

(ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

altro che biomasse: foreste troppo sfruttate, siamo vicini al picco del legno

Foreste troppo sfruttate, vicino 'picco legno'
Per esperti precedera' declino inarrestabile
30 gennaio, 11:34

Se le foreste tropicali verranno sfruttate ai ritmi attuali presto si avra' un 'picco del legno', simile a quello del petrolio, a cui seguira' un declino inarrestabile. Lo afferma una ricerca pubblicata su Biological Conservation, secondo cui diversi paesi, come Filippine e Thailandia, hanno gia' iniziato a diminuire la produzione.

I ricercatori coordinati da Philip Shearman della Australian National University hanno esaminato tutti gli studi sullo sfruttamento delle foreste prodotti negli anni recenti, arrivando alla conclusione che anche quando questo viene definito 'sostenibile' in realta' non lo e' affatto: "Il tempo necessario a una foresta tropicale per ripristinare biomassa, volume del legno e biodiversita' e' stato stimato in diversi modi, e varia da 45 a 500 anni - scrivono gli autori - ma gli alberi piu' grandi possono avere eta' comprese tra qualche decennio e mille anni. Questo fa capire quanto i cicli applicati di solito di 30-35 anni siano insufficienti".

Secondo gli autori lo sfruttamento eccessivo porta i boscaioli a spingersi verso aree vergini delle foreste per mantenere la produzione, mentre uno sviluppo veramente sostenibile dovrebbe avere una pausa di almeno 50 anni.

Particolarmente a rischio, afferma un'altra ricerca pubblicata da New Scientist, sono proprio gli alberi piu' grandi: "La frammentazione continua delle foreste sta colpendo molto di piu' gli alberi piu' grandi - spiega William Laurance, della James Cook University di Cairns, Australia - non solo molti piu' alberi muoiono quando si trovano vicino alle estremita' delle foreste, ma tra questi la parte maggiore e' formata proprio dai 'giganti', perche' la loro statura alta e i tronchi molto rigidi li rende piu' vulnerabili ai venti".
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

il recupero e il riciclo dei pannelli degli impianti fotovoltaici

Pannelli solari, recupero tutto italiano
Sono 50mila quelli buttati lo scorso anno, vanno 'eco-smaltiti'
30 gennaio, 11:22

Energia: pannelli solari, recupero tutto italiano
Rotti, esausti o semplicemente non piu' funzionanti. Oltre 52 milioni sono, infatti, i pannelli solari attualmente in esercizio e, nonostante cio', fino ad oggi l'unico impianto di riciclaggio si trova in Germania.

Solamente nell'ultimo anno sono piu' di 50mila i pannelli solari che sono stati buttati via. Un volume che, nei prossimi anni, e' destinato a crescere esponenzialmente, perche', oggi, in Italia, per ogni abitante e' in funzione un modulo fotovoltaico.

A proporre una soluzione tutta italiana per i pannelli in disuso e' Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) che ha presentato il primo sistema integrato per la raccolta e lo smaltimento dei pannelli solari.

Ecolight ha lanciato il suo sistema integrato con la collaborazione di Se.Val Divisione Ecologia e di CSR Centro Servizi Raee, societa' specializzate nello smaltimento e nella logistica dei rifiuti elettronici, esperienza maturata negli ultimi anni nella gestione dei Raee. In particolare, verra' garantito il ritiro dei pannelli solari rotti e vecchi in tutto il territorio nazionale e il loro corretto trattamento con il recupero e il riciclaggio delle materie prime seconde contenute nei pannelli solari e lo smaltimento delle sostanze non riutilizzabili.

Il consorzio Ecolight ha gia' sottoscritto accordi per lo smaltimento dei moduli fotovoltaici con importanti associazioni di produttori di pannelli solari. Il fotovoltaico in Italia ha registrato un vero e proprio boom. A oggi sono piu' di 288mila gli impianti installati per una potenza complessiva di quasi 11.100 MW. Ed e' possibile stimare che ci sia quasi un pennello solare installato per ogni abitante.
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

sindaco Finiguerra personaggio ambiente del 2011 della Costitue ecologista

Personaggio Ambiente Italia 2011 e' sindaco contro il 'consumo del territorio'
Domenico Finiguerra, di Cassinetta(Mi). Menzione a Forum Acqua
30 gennaio, 17:30

(ANSA) - ROMA, 30 GEN - E' il sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano), Domenico Finiguerra, ad essersi aggiudicato il titolo di personaggio Ambiente Italia 2011, il premio istituito l'anno scorso per dare un riconoscimento a chi svolge un ruolo di rilevanza nel settore ambientale italiano. Durante la cerimonia, oggi a Roma, e' stato premiato anche il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, che ha ottenuto la menzione speciale del Comitato tecnico per il contributo al risultato del referendum sull'acqua pubblica del giugno scorso.

Le votazioni, durate 40 giorni, si sono svolte sul web e hanno visto partecipare oltre 7.500 internauti. Il sindaco Finiguerra - tra i promotori della campagna e del movimento nazionale 'Stop al Consumo di Territorio' partita da Cassinetta nel 2009 nonche' uno dei primi firmatari dell'appello per la Costituente ecologista civica - ha ottenuto quasi il 17% delle preferenze. Alle sue spalle, con il 14,2%% dei voti, i pescatori di Torre Guaceto, promotori e parte attiva di un progetto di pesca sostenibile nella riserva brindisina. Bronzo, con il 12.4%, per Peter Brandauer, presidente di Alpine Pearls, l'associazione che promuove un'esperienza di vacanza ecocompatibile. Fuori dal podio, per una manciata di voti, padre Alex Zanotelli, religioso, presbitero e missionario, ispiratore e fondatore di diversi movimenti italiani volti a creare condizioni di giustizia solidale e di pace.

Rispetto all'edizione precedente, spiega il segretario del Comitato tecnico Mario Notaro, ''abbiamo piu' che raddoppiato i voti, un segno del crescente interesse per le tematiche legate all'ambiente, al clima, alla sostenibilita'''. A vincere, afferma, ''e' stato il fare, le buone idee e le buone pratiche.

Vince chi non resta indietro e guarda avanti, con quello che c'e' e che si puo' cambiare''.
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/30/i-sindaci-che-fanno-cambiare-litalia/187617/
I sindaci che fanno cambiare l’Italia Oggi Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano) e membro del Comitato direttivo dell’Associazione Comuni Virtuosi, riceverà il Premio Personaggio Ambiente 2011 a Roma, presso Palazzo Valentini in via IV Novembre.

Domenico Finiguerra l’ho conosciuto attraverso una video intervista, abbastanza improbabile nei colori e nel volume, ormai diversi anni fa, in cui parlava di questo comunello di 1.800 abitanti alle porte di Milano dove, con assoluta naturalezza e semplicità, gli amministratori avevano scelto di interrompere la folle spirale del consumo di suolo e delle speculazioni edilizie, dicendo, improvvisamente, basta.

A volte accade, se si è abbastanza fortunati e ostinati, di incontrare persone così. Che prima ancora di essere ottimi amministratori e servitori dello Stato (quello Stato che ti fa sentire orgoglioso e fiero una volta tanto) sono persone perbene, piacevoli, con cui vale la pena scambiare idee e riflessioni, ma anche chiacchiere e sorrisi, davanti a un bel bicchiere di vino.

Quella scelta, che oggi è adottata e imitata in tutta Italia ed è diventata portatrice di movimenti, campagne, iniziative pubbliche di ogni sorta e grado, ha squarciato in un momento il muro dell’ipocrisia di gran parte della politica parolaia di destra e di sinistra, che per anni ci aveva ripetuto (e ancora ci ripete) i soliti ritriti ritornelli: “Non si può fare, non è possibile, non possiamo fermare il progresso, dobbiamo costruire per far viaggiare l’economia…”

La scelta di Cassinetta è dunque diventata il simbolo di un possibile cambiamento generale, condivisa con le centinaia di esperienze virtuose che come Associazione dei Comuni Virtuosi abbiamo in questi anni cercato faticosamente di far emergere, coltivare, valorizzare e diffondere. Noi non ci siamo limitati a dire dei no, in questi anni ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo sperimentato, costruito e adottato un paradigma altro di comunità: rifiuti zero, indipendenza energetica, democrazia partecipativa, nuovi stili di vita, mobilità sostenibile.

Domenico è stato ed è per tutti noi un esempio da imitare e un portavoce a cui affidare le nostre convizioni, in questa specie di staffetta del buon senso con la quale cerchiamo di illuminare giorno per giorno ciò che funziona, nonostante tutto, nelle nostre trasandate istituzioni pubbliche.

Un abbraccio dunque al buon Domenico, alla splendida Cassinetta di Lugagnano, con la speranza che sempre più persone, movimenti, reti, vogliano condividere il pezzo di strada che stiamo facendo!

http://www.comunivirtuosi.org

2 febbraio giornata zone umide: a Pontinia laghi del vescovo o dei Gricilli

Giornata zone umide, 925 mld affari turismo globale
Se 'guidato' e' stumento di tutela per i 'tesori' naturali
30 gennaio, 11:00
Un giro d'affari di 925 miliardi di dollari l'anno: e' questo il valore stimato del settore turismo legato alle cosiddette 'zone umide' del Pianeta, dalle lagune costiere a fiumi e laghi. Per questo l'edizione 2012 della prossima Giornata mondiale delle aree umide del 2 febbraio e' dedicata all'accoppiata con il turismo, che puo' rappresentare una minaccia, ma anche uno strumento di tutela per questi tesori della natura.

La Giornata mondiale e' ormai un appuntamento fisso dal 1997 per governi locali, organizzazioni non governative, associazioni e cittadini, che ogni anno si mobilitano. Obiettivo e' far conoscere il valore di queste aree e l'importanza della Convenzione che ha il compito di proteggere quelle di rilevanza internazionale, siglata appunto il 2 febbraio del 1971 nella cittadina iraniana di Ramsar.

Secondo i dati della Convenzione, sugli oltre 1900 siti Ramsar nel mondo sono almeno il 35% quelli che gia' ora costituiscono una meta turistica, la maggioranza localizzata in Europa. Un turismo incontrollato puo' danneggiare habitat, animali e piante, ma anche avere un impatto negativo sulle comunita' locali, se tagliate fuori dai profitti. Viceversa, secondo l'Organizzazione mondiale del turismo, un turismo responsabile puo' promuovere e dare una mano alle zone umide del Pianeta, ad esempio assicurandosi che i rifiuti non abbiano un impatto sulla natura, limitando l'uso di pesticidi, evitando l'arrivo di specie 'straniere', lottando contro il mercato di souvenir di specie minacciate.Il turismo sostenibile doc ha diversi compiti: proteggere l'ambiente e aiutare a conservare la biodiversità; rispettare le comunità locali, i loro valori e culture; fornire benefici socio-economici a tutti gli operatori, assicurando posti di lavoro fissi e servizi per le popolazioni residenti.

In Italia il fenomeno 'turismo natura' è tra quelli che ha sofferto meno la crisi: secondo l'ultimo rapporto elaborato dall'Osservatorio Ecotur, nel 2010 ha fatturato 10,75 miliardi di euro. Parchi e aree protette catturano il 34% del turismo 'verde', seguiti da montagna (20%), turismo rurale (12%), mare-riserve marine (10%) e 'borghi piu' belli d'Italià (9%). Secondo l'indagine condotta da Fondazione Univerde e Ipr-Marketing, principale motivo di attrazione nella scelta di una meta turistica per gli italiani è principalmente la natura incontaminata e le bellezze paesaggistiche, seguite da cultura e bellezze storico artistiche (57%). Il 58% degli intervistati preferisce la gita in canoa agli acquascooter (27%) e in campagna o montagna solo il 21% preferisce il fuoristrada, mentre oltre il 70% sceglie escursioni a piedi e trekking.
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

allerta meteo nel Lazio: nevicate anche in pianura

La Direzione regionale della Protezione Civile del Lazio ha diramato, a tutti gli enti e i soggetti interessati, l'allerta meteo a partire da domani martedì 31 gennaio, per le successive 24/36 ore, con previsioni di nevicate inizialmente al di sopra di 400/600 metri di quota, per poi proseguire in graduale abbassamento fino a 100/300 metri.

"Il bollettino – spiega il responsabile del Centro funzionale regionale della Protezione civile, Francesco Mele - prevede in particolare domani sera, su tutto il territorio regionale, precipitazioni sparse con deboli cumulate e moderate nevicate. Le precipitazioni nevose sono attese principalmente nell'entroterra del Lazio, mentre la zona costiera sarà interessata maggiormente da piogge. Le perturbazioni potranno anche proseguire nei prossimi giorni, fino a venerdì, mentre giovedì è previsto un abbassamento delle temperature, nelle ore notturne anche inferiori a zero gradi, che potrà dare luogo alla formazione di ghiaccio".

La Sala operativa della Protezione civile della Regione Lazio ha già allertato le organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, fornendo gli strumenti utili, soprattutto alle associazioni dei territori maggiormente soggetti a rischio nevicate, in particolare la zona dei Castelli, per ovviare alle eventuali criticità. Il Centro funzionale regionale monitorerà costantemente l'evolversi della situazione meteorologica, dando opportuna informazione, con la Sala Operativa attivata h24 pronta ad intervenire con le proprie squadre in qualsiasi momento in caso di necessità.
www.dimmidipiu.it

circolare sul piano casa della Regione Lazio prevale sui regolamenti comunali

Piano Casa Lazio, non valgono le norme edilizie ‘a regime’
Una circolare chiarisce i margini di applicazione della legge per il rilancio delle costruzioni
di Paola Mammarella
31/01/2012 - Chiarimenti sull’applicazione del Piano Casa nel Lazio. Come anticipato qualche settimana fa, la Giunta Regionale ha approvato una circolare esplicativa, che fornisce un’interpretazione unitaria e uniforme di alcuni articoli della legge regionale.
Il provvedimento spiega alcuni aspetti del Piano Casa regionale rispetto alla vasta normativa urbanistico edilizia nazionale e regionale vigente. In particolare vengono sciolti i dubbi sugli articoli 2, 3, e 6 del nuovo Piano Casa, riguardanti i requisiti di applicabilità della norma, gli ampliamenti degli edifici esistenti e i titoli abilitativi con i termini di presentazione delle domande.

La circolare mette in chiaro che la legge regionale prevale sui regolamenti comunali eventualmente in contrasto con essa. I margini di applicabilità del Piano Casa non devono essere rapportati alle norme statali e regionali che disciplinano in via ordinaria l’attività edilizia. Il Piano Casa, concepito come norma in deroga a tempo determinato, recepisce accordi tra Stato e Regioni e altre norme nazionali, come il Dl Sviluppo, aventi carattere di specialità.

Gli interventi sono possibili per immobili realizzati in conformità ai titoli abilitativi entro la data di entrata in vigore del Piano Casa. Il fatto che l’edificio debba essere ultimato significa che entro l’entrata in vigore della legge deve essere stata completata la struttura. I lavori potranno essere eseguiti anche sugli immobili assentiti da un titolo abilitativo che deve risultare valido all’entrata in vigore della legge regionale. È equiparato a queste situazioni anche il permesso di costruire perfezionato con silenzio assenso, come previsto dal Dl Sviluppo.

In base alla circolare, le premialità del Piano Casa valgono anche per gli edifici sanati entro il 31 gennaio 2015, data della scadenza del nuovo Piano Casa.


Secondo il presidente Renata Polverini, la presenza di regole più chiare implicherà un significativo aumento delle dichiarazioni di inizio attività, oltre allo sblocco di quelle fino ad oggi tenute in sospeso.

Per il vicepresidente della Regione Lazio e assessore regionale all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti, con l’approvazione della circolare si è voluto dare maggiori risposte ad alcuni dubbi sollevati dai tecnici privati e dagli uffici comunali.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2012/01/normativa/piano-casa-lazio-non-valgono-le-norme-edilizie-a-regime-_25692_15.html

lunedì 30 gennaio 2012

impianti fotovoltaici, incentivi 2012 precisazione GSE su piccoli e grandi impianti

Registro grandi impianti fotovoltaici: precisazioni dal Gse
Ai grandi impianti non iscritti, che entrino in esercizio nel 2012, incentivi dal 2013
di Rossella Calabrese
30/01/2012 - Qualche giorno fa il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha comunicato che il Registro Grandi Impianti fotovoltaici non si aprirà per il secondo semestre 2012 (leggi tutto http://www.edilportale.com/news/2012/01/normativa/non-si-aprir%E0-il-registro-grandi-impianti-per-il-2%B0-semestre-2012_25616_15.html).
Giovedì scorso, a seguito delle numerose richieste di delucidazioni pervenute, il GSE è tornato sull’argomento con alcune precisazioni.

In primo luogo, la non apertura del Registro per il secondo semestre 2012 - spiega il GSE - deriva dall’applicazione di una specifica disposizione contenuta nel DM 5 maggio 2011 che non ha ripercussioni sui “piccoli impianti” i quali, salvo eventuali modifiche della normativa, potranno accedere agli incentivi per essi previsti.

Ai “grandi impianti” già ammessi nelle precedenti graduatorie nei limiti di costo sarà riconosciuta, qualora conformi alla normativa di riferimento, la tariffa incentivante vigente alla data di entrata in esercizio dell’impianto.

Ai “grandi impianti” che, pur non iscritti nel Registro, entrino in esercizio nel 2012, gli incentivi potranno essere riconosciuti, sussistendone i requisiti, a decorrere dal 1° gennaio 2013. Per tali impianti - i quali potranno fare richiesta di ammissione agli incentivi a partire dal 1° gennaio 2013 - ai fini della determinazione della tariffa spettante, sarà individuata una data convenzionale di entrata in esercizio, coincidente con il primo giorno del semestre in cui è presentata la richiesta di incentivazione al GSE.

Infine, per i “grandi impianti” a concentrazione (Titolo IV del DM 5 maggio 2011) e quelli integrati con caratteristiche innovative (Titolo III del DM 5 maggio 2011), il riconoscimento degli incentivi non è subordinato all’iscrizione al Registro.
(riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/01/risparmio-energetico/registro-grandi-impianti-fotovoltaici-precisazioni-dal-gse_25665_27.html

Pontinia: pagheranno l'ICI e L'IMU i proprietari delle aree edificabili?

delibera di giunta comunale n. 12 del 24 gennaio 2012
Atto di indirizzo politico-amministrativo

LA GIUNTA COMUNALE

VISTA la nota sottoscritta dal Responsabile del Settore Finanziario del 10.01.2012 prot. 318 avente ad oggetto una comunicazione in merito alla necessità di determinare periodicamente e per zone omogenee il valore delle aree fabbricabili e dei terreni agricoli dal 2007 ad oggi;

RITENUTA la necessità di individuare un consulente tecnico esterno che possa rapidamente predisporre un elenco che evidenzi tutte le aree fabbricabili su base catastale con la relativa zonizzazione prevista dal PRG;

VISTO l’art. 4 del Regolamento comunale in materia di ICI che dispone la periodica determinazione dei suddetti valori attraverso uno specifico provvedimento la cui adozione è possibile in quanto l’Ente ha approvato il PRG nel 1996;

Tutto ciò premesso;


DELIBERA


DI AVVIARE la determinazione dei valori delle aree fabbricabili e dei terreni agricoli dal 2007 ad oggi, conferendo specifico incarico a professionista esperto e di fiducia dell’Ente;
DI DARE MANDATO al Responsabile del Settore Urbanistico di conferire il suddetto incarico per la rapida definizione dell’elenco predisposto sulla base del PRG e s.m. che permetta l’identificazione delle singole aree su base catastale e relativi valori entro il 20 marzo;
DI DICHIARARE il presente atto immediatamente eseguibile.

la casta dei gestori degli stabilimenti balneari contro decreto liberalizzazioni

Dopo i taxi tocca alle spiagge. Ma la casta dei gestori tenta l’ultima difesa. In Europa La direttiva Bolkstein prevede che le attuali concessioni nella mani dei proprietari degli stabilimenti balneari vengano assegnate secondo i principi della concorrenza, attraverso modalità che andranno definite nei regolamenti attuativi di ogni singolo stato. Per chi lascerà la licenza, la legge prevede un equo indennizzo. Ma rimane il dubbio se varrà il valore di mercato dello stabilimento, oppure semplicemente il valore economico dell’attività esercitataSono passati quasi 50 anni da quando uscì l’album di Mina Stessa spiaggia stesso mare. Era il 1963 e i bagnini della Riviera non avrebbero mai immaginato che un giorno l’olandese Frits Bolkestein, noto per avere dato il suo cognome all’omonima direttiva sulla libera circolazione dei servizi, avrebbe messo in discussione le loro concessioni demaniali.

Al momento, in spiaggia, regna l’incertezza. In settimana si sono susseguiti incontri tra il governo e i rappresentanti delle Regioni per dipanare una situazione che per ora inibisce ogni tipo di investimento. Nessuno bagnino intende infatti esporsi, con il rischio che dopo il 2015 gli venga revocata la concessione.

Il calendario dei confronti è iniziato martedì 24, all’interno della Conferenza Stato Regioni-commissione turismo. Sono poi seguite le riunioni dell’Osservatorio parlamentare sul turismo e del Comitato permanente di coordinamento in materia di turismo, al quale hanno partecipato i presidenti delle Regioni interessate e i loro assessori.

A illustrare la posizione dell’Emilia-Romagna c’era l’assessore Maurizio Melucci: “Le regioni italiane –dichiara- hanno chiesto che il governo ci dica se ha intenzione di aprire un confronto con la Comunità europea per una deroga alla direttiva dei servizi sulle concessioni balneari. In caso risponda negativamente, chiediamo che si apra un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, per giungere al decreto di riordino della materia a livello nazionale, come è stabilito dalla legge comunitaria”.

Il ministro senza portafoglio per il Turismo Piero Gnudi sembra dell’idea che occorra applicare la Bolkestein senza se e senza ma. Pertanto ha affermato, nel corso degli incontri, che ci saranno dei bandi per le concessioni, ma a livello regionale.

La reazione ha destato un certo turbamento sui litorali della Toscana e del Lazio, dove si concentrano gli operatori più decisi a chiedere una deroga alla direttiva europea.

Sulla Riviera romagnola intanto i bagnini hanno quasi uniformemente abbandonato una posizione che pare ormai pura utopia. Le regole ci sono e parlano chiaro. Lo ha capito, senza volersi illudere, Giorgio Mussoni, presidente di Oasi Confartigianato: “Uscire dalla Bolkestein? –si chiede. Per me è uno slogan”. “Mi piacerebbe –aggiunge- anche se non ci ho mai creduto. Abbiamo sempre detto al governo: fate un tentativo serio per ottenere clausole che non siano così rigide. Ma a tutt’oggi la Comunità non ha modificato la sua posizione di una virgola”.

Sarà compito del governo Monti cercare di dare un corretto adempimento alle ingiunzioni europee troppo a lungo disattese, cercando di tutelare allo stesso tempo la specificità dell’impresa balneare italiana.

Nella sua analisi l’assessore Melucci ritiene possibili due soluzioni: “La situazione –afferma- è necessariamente e inevitabilmente in mano del governo che ha la delega per trattare con l’Europa. Se ritiene di farlo lo dirà ai concessionari all’incontro del 23 febbraio, se no è chiaro che sarà fondamentale fare una legge quadro di riordino della materia, dove all’interno della direttiva servizi vi siano delle condizioni che salvaguardino le caratteristiche delle nostre spiagge”.

In ciò spera Confartigianato, ovvero che la legge europea sia applicata in modo elastico agli arenili italiani, che sono stati finora gestiti, per decenni, dagli stessi operatori. Dopo che il ministro Gnudi ha liquidato l’ipotesi delle concessioni per 4 anni, che renderebbe impossibile ai gestori di sostenere gli investimenti, ora si parla di un tempo più lungo, dai 6 ai 20 anni.

Ma in spiaggia non ci sono solo i bagnini. Sulle concessioni è tornato anche Ezio Filippucci, presidente dell’associazione bar ristoranti spiaggia di Riccione e lo ha fatto puntando il dito contro “un grossolano errore di geografia economica e di interpretazione dell’art. 49 commesso da una sola persona, il commissario europeo Michel Barnier”.

“I governi precedenti –continua Filippucci- non sono stati in grado di dimostrare che in Italia e in Europa ci sono ancora spiagge dove insediare nuove attività, visto che questo è il solo presupposto che ci viene contestato, per non applicare la regola che è la durata illimitata delle concessioni (art.11 dir.123/2006 CE). La libertà di stabilimento, come prevista nell’art. 49 del Trattato è quindi ampiamente garantita. Noi –conclude il presidente- chiediamo quello che il governo Monti vuole da farmacisti e tassisti, diciamo quindi sì a nuove imprese sul demanio, no all’asta di quelle già avviate”.

Nel caos della situazione presente Melucci auspica che “le scelte del governo siano rapide in un senso o nell’altro”. “Per quest’estate –afferma- ci sarà ancora una discreta tranquillità, dato che la proroga delle concessioni arriva fino al 2015, ma dobbiamo attrezzarci rapidamente: in questa situazione si assiste al blocco totale degli investimenti”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/28/liberalizzazioni-dopo-taxi-tocca-alle-spiagge-bagnini-deroghe-alla-legge-europea/187163/

il patto di oltre 100 sindaci per il bene comune: Monti come Berlusconi

“Monti come Berlusconi”. I sindaci del Sud (con Vendola) rompono il fronte pro-tecnici Al meeting per il "bene comune", partono critiche al governo dagli amministratori locali. De Magistris: "Io vedo solo poteri forti". Zedda: "Non c'è differenza dal precedente governo". Emiliano (Pd): "Il mio partito dice che queste liberalizzazioni sono il nuovo Risorgimento. Non sono d'accordo"Gli amministratori del Sud fanno rete e animano l’opposizione alle politiche del governo Monti e all’unanimismo che lo sostiene. Da Napoli, in nome della difesa dei beni comuni – acqua, trasporti, scuola, territorio – dall’assalto delle privatizzazioni, il sindaco Luigi de Magistris rilancia lo spirito ‘arancione’ che è stato alla base del suo successo e debutta come aspirante leader nazionale. “Si può essere rivoluzionari governando – ha affermato de Magistris in un teatro Politeama gremito – mentre questo esecutivo è un arroccamento dei poteri forti contro le istanze di cambiamento che provengono dalla società. Le politiche di Monti sono quelle di Berlusconi, mentre da qui, dal nostro esempio di democrazia partecipativa e dal basso, devono nascere modelli economici alternativi al liberismo, anche perché i partiti hanno perso il compito di trasformare la società. Nel 2013 dobbiamo andare al governo del Paese non per difendere gli interessi dei Marchionne, ma quelli di Antonio De Luca”, l’operaio della Fiat ‘mobbizzato’ perché iscritto alla Fiom. E anche se a margine del Forum dei Comuni per i beni comuni de Magistris assicura che al momento non intende ‘uscire’ da Napoli, l’iniziativa di raggruppare quegli amministratori locali capaci di saldare politica e movimenti può essere un interessante preludio a qualcosa di più ampio. De Magistris ha promesso che tornerà su questi temi attraverso una Festa dei Beni Comuni da organizzare alla Mostra d’Oltremare, dove “nel 1976 parlò Enrico Berlinguer”.

Circa duemila persone hanno partecipato ai quattro forum tematici al Maschio Angioino e al dibattito finale al Politeama. Assenti – ma almeno ufficialmente giustificati – gli amministratori del centro-nord: Nicola Zingaretti (presidente della Provincia di Roma), Giuliano Pisapia (sindaco di Milano), Virginio Merola (sindaco di Bologna) e Giorgio Orsoni (sindaco di Venezia). Sono invece regolarmente intervenuti il governatore della Puglia Nichi Vendola e i sindaci Massimo Zedda (Cagliari) e Michele Emiliano (Bari).

“Abbiamo bisogno di politica, e non di invocare specialismi o tecnici che è un’idea di destra, autoritaria”, ha detto Vendola, lanciando “un appello da lanciare a tutti gli amministratori, bisogna scambiarsi le buone pratiche, le proprie esperienze e fatiche, ognuno alle prese con il proprio Patto di stabilità. È propagandistica l’idea che la liberalizzazioni possano trascinarci fuori dalla crisi, mentre l’Italia precipita in quel buco nero che è il -2,2% di Pil previsto dal Fondo monetario internazionale Questa giornata – ha proseguito – è un seme buono che può dare speranza per la costituzione di un processo alternativo che sia l’osmosi tra politica e movimenti. L’unità a sinistra sia tra questi due elementi, non dei vertici”.

Secondo Zedda “in questo momento c’è al governo un galantuomo che però sta facendo le cose che farebbe Berlusconi, e il solco sociale si accentua”. Ed Emiliano, ultimo dei sindaci a parlare prima di de Magistris, ha aggiunto: “Noi siamo qui e vediamo il mondo da sud. Ed ascoltare il vice segretario del mio partito (il pd Enrico Letta, ndr) che dice che le liberalizzazioni di Monti, ovvero qualche taxi in più e qualche farmacia aperta qualche ore in più, sono ‘l’inizio del risorgimento italiano’, mi fa pensare che forse siamo nella confusione delle parole. Io dico no a un sistema che vuole distruggere meccanismi che abbiamo costruito con lacrime e sangue. E credo che dobbiamo utilizzare un modello di partecipazione diverso da quello penoso dei tesseramenti”.

Dai forum, coordinati da alcuni degli assessori della giunta de Magistris, sono emersi gli indirizzi politici dei movimenti e delle associazioni che si riconoscono nel progetto di democrazia partecipativa: difendere le volontà referendarie dai tentativi di privatizzazione dei servizi idrici, trasformare le spa dei servizi pubblici essenziali in società di diritto pubblico, ripartire sul territorio con le tre “r” (riutilizzo, riciclo, riqualificazione), incrementare gli investimenti nel welfare e nel sociale e disincentivare gli interventi in sicurezza che spesso si trasforma in repressione. Un no deciso agli eccessi dei patti di stabilità, che hanno trasformato i Comuni in ostacoli allo sviluppo economico. Numerose le attestazioni di solidarietà alle tante lotte che serpeggiano sul territorio nazionale: ai No Tav, ai No dal Molin, ai comitati antidiscarica di Chiaiano, Terzigno, Taverna del Re. Ed alla Fiom ghettizzata a Pomigliano d’Arco per aver osato dire no a Marchionne. Per loro ha parlato dal palco Antonio De Luca, che quasi piangeva mentre raccontava i soprusi subiti in fabbrica da capi e capetti che mentre lo vessavano gli dicevano “hai visto che è poco salutare essere iscritti alla Fiom”? Cinque minuti di applausi in standing ovation hanno seguito queste parole. “Colpisce – ha poi detto l’operaio – il silenzio della politica di fronte a quel che sta accadendo”. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/28/monti-come-berlusconi-sindaci-vendola-rompono-fronte-tecnici/187288/

Circeo e il piano del Parco Nazionale

Ieri la Comunità del Parco nei termini di legge ha espresso parere negativo al Piano del Parco approvato dal Consiglio Direttivo il 22 dicembre scorso. Il parere, contenuto in 17 pagine, solleva vari temi alcuni dei quali hanno già ieri ottenuto risposte di merito da parte del Presidente e del Direttore del’Ente Parco.

Primo tema sollevato in via pregiudiziale rispetto ad ogni altra motivazione, è quello della Valutazione Ambientale Strategica; la Comunità ritiene che questa dovesse essere redatta dall’Ente prima dell’approvazione del Piano, mentre l’Ente (che ha comunque predisposto e trasmesso alla Regione il Rapporto Preliminare V.A.S. per meglio operare le proprie scelte) è convinto che questo sia un compito attribuito dalle norme alla Regione.

Vengono poi eccepite una serie di discrepanze tra le tavole di piano e quelle dei piani regolatori e del piano paesaggistico regionale. Rispetto a questo già nella riunione di ieri l’Ente ha specificato che le cartografie urbanistiche in questo caso hanno solo valenza conoscitiva e servono come elemento di analisi; il fatto poi di avere assunto come riferimento l’ultimo Piano Paesaggistico adottato e non approvato trova spiegazione nella scelta della Regione di sospendere il processo di pianificazione del territorio del Parco proprio in attesa del Piano, occorreva pertanto assumere nella documentazione gli elaborati regionali più recenti ed avanzati. I rappresentanti dell’Ente hanno comunque concordato che è opportuno chiarire che nelle more di approvazione del Piano queste tavole regionali, non essendo state definitivamente approvate, non possono costituire elemento di riferimento per eventuali vincoli più restrittivi.

La Comunità esprime anche un giudizio contraddittorio rispetto alla vincolistica paesaggistica: osserva infatti da un lato che si sarebbero previste norme più permissive rispetto a questa (come nel caso di Molella) e da un altro che si sarebbero introdotte restrizioni rispetto agli ambiti di sviluppo edilizio. Secondo l’Ente Parco invece, da un lato si è considerato il piano di recupero del nucleo di Molella già adottato, mentre da un altro si è cercato di condizionare il nuovo sviluppo edilizio a standard qualitativi anche di verde e spazi pubblici. Già ieri si è comunque data disponibilità a chiarire e rendere inequivocabile la vigenza dei piani regolatori, stabilita per legge, anche all’interno di alcune aree indicate e classificate come funzionali alla protezione. E’ stato questo un tema lungamente dibattuto sia in Consiglio Direttivo che in sede tecnica: come trattare un’area agricola o parzialmente edificata quando su questa un piano regolatore prevede un’ulteriore sviluppo edilizio? La richiesta della Comunità è che questa venga a tutti gli effetti classificata come un’area urbana, la scelta del Parco è stata invece di stabilire una classificazione intermedia che faccia salvo il piano regolatore ma che, definendo un preciso ambito di tutela, condizioni le modalità del nuovo edificato e lo obblighi per quanto possibile ad una serie di attenzioni ambientali che non alterino troppo la natura dei luoghi e preservino eventuali specie presenti (si pensi ad esempio alle sughere o al sistema dei fossi). Si tratta di situazioni puntuali che si possono e si dovranno certamente considerare una per una, situazioni che potranno essere poi oggetto di osservazioni anche da parte dei privati, ma certo è che all’Ente non è apparso congruo trattare come già edificate le aree su cui attualmente esiste solo una previsione edificatoria.

Le osservazioni trattano inoltre di vari altri argomenti come quello dell’applicazione del Piano Casa (per cui si chiedono zone appositamente classificate) o come il pregiudizio che il Piano arrecherebbe ad alcuni progetti (come quello di San Felice Circeo per “un collegamento meccanizzato tra il centro storico e l’area portuale” o per il sistema di parcheggi). Sul Piano Casa delle Regione il Parco si è già con chiarezza espresso, ma come si è visto in altre situazioni l’Ente non è contrario a piani di recupero puntualmente indicati e programmati purché questi non si trasformino in piani mascherati di sviluppo edilizio al di fuori dei piani regolatori; in relazione ai progetti puntuali, quando questi muovono da esigenze reali e quando non portino volumetrie aggiuntive e siano realizzati nel rispetto dei luoghi, questi possono ben trovare compatibilità con gli elaborati di Piano.

“Come era da aspettarsi, il dibattito sul Piano si è concentrato sull’edilizia, sul mattone.” ha commentato il Presidente dell’Ente Parco Benedetto “La gran parte dei commenti presentati è a questo funzionale. Ieri la Comunità ha rifiutato l’ipotesi di avere una proroga dei termini per esprimere il parere, ha rifiutato cioè il solo deposito delle osservazioni puntali finalmente giunte per consentirne l’analisi ed un eventuale accoglimento di queste. Si è scelto di sottolineare la posizione degli Enti locali con un parere negativo che, a differenza di altri documenti sempre della Comunità del Parco, non fa mai cenno alla condivisione degli obiettivi di conservazione o ad alcune soluzioni positive individuate per tutte le aree di pregio ambientale e non solo. Molte delle osservazioni fatte sono accoglibili e certamente si sarebbero potute fare prima gestendole in modo propositivo, invece vengono oggi usate per motivare un dissenso che come tutti sanno ha una natura solo politica. Se così non fosse avremmo visto i rappresentanti degli Enti locali presenti in Consiglio Direttivo dell’Ente e non invece essere assenti da anni, avremmo avuto dai Comuni un atteggiamento collaborativo nelle fasi di scrittura del Piano e non invece una partita tattica, di attesa ostruzionistica, che ha poi visto tutti muoversi precipitosamente solo quando ci si è accorti che il Piano davvero sarebbe stato approvato entro i termini ampiamente dichiarati”

“E chiaro che, per com’è scritto il parere” continua Benedetto “viene sostanzialmente preannunciata un’impugnativa del Piano per la Valutazione Ambientale Strategica, ma altrettanto chiaro è quanto tutto ciò sia strumentale. Si tratta di un balletto procedurale che avviene dopo una costante, reiterata, cocciuta, rinuncia ad un percorso costruttivo dove la politica locale non ha mai voluto riconoscere all’Ente un ruolo positivo e pretendeva che il Parco scrivesse sotto dettatura i propri atti. In questo senso il parere di ieri è stato scritto mesi e mesi fa: la Comunità del Parco aveva espresso parere negativo sul primo documento di piano, ha rifiutato la regolamentazione dei laghi, ha risposto con infinito ritardo agli atti di piano sollevando eccezioni di ogni tipo, ha mischiato il momento della condivisione delle linee di piano con quello delle osservazioni puntuali, ha cercato di ritardare in ogni modo il processo di pianificazione e basta vedere gli atti per ricostruire tutto ciò. Cosa c’era dunque da aspettarsi? Poiché comunque noi siamo assolutamente consapevoli che se il Piano non procede a rimetterci per primi sono i cittadini” conclude Benedetto “essendo solo ora arrivate osservazioni puntuali, assumeremo quanto di condivisibile c’è nel parere espresso prima di inviare il Piano in Regione. Se poi qualcuno deciderà di impugnarlo comunque bloccando così un percorso che porta finalmente chiarezze, semplificazioni e regole per tutti, si assumerà certamente una grave responsabilità rispetto la collettività”.
http://www.radiowebitalia.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=74432:la-comunit%C3%A0-del-parco-esprime-parere-negativo-al-piano

domenica 29 gennaio 2012

Pontinia, colazione al Museo, cinedocuforum e associazioni

Da ieri in edicola su Il settimanale di Latina nella pagina di Pontinia:
Questa mattina dalle 10,30 colazione al museo (di Gianpaolo Danieli).
Ore 17 cinedocuforum sull'attività di Emergency "domani torno a casa" proiezione gratuita al Fellini, segue dibattito.
Da martedi 31 gennaio dalle 20.30 Giovanni Romano e il corso di fotografia

Oggi ore 16,30 a Sabaudia, la strada del riciclaggio, 3 storie da Sabaudia, Sud America e L'Aquila

Ricevo da Libera e pubblico
“Tutto il mondo è paese: la strada d’oro del riciclaggio, tre storie
da Sabaudia al Sud America passando per il terremoto dell’Aquila”.

E’ una domenica pomeriggio diversa, quella proposta dal presidio di
Libera “Giancarlo Siani” di Sabaudia, un invito rivolto a tutti per
parlare attraverso tre racconti, del territorio anche partendo da
esperienze che vengono da lontano e che poi riportano in Italia, nella
nostra regione, in provincia di Latina e a Sabaudia. “Tutto il mondo è
paese”, un detto ma anche una verità soprattutto se si affronta la
tematica del riciclaggio del denaro sporco e di come la mafie piazzino
i loro investimenti in una sorta di Risiko. All’incontro che si terrà
a partire dalle 16.30 presso il salone parrocchiale della Santissima
Annunziata a Sabaudia parteciperanno dei relatori d’eccezione. Si
comincerà con la testimonianza del coordinatore provinciale di
Legambiente Marco Omizzolo, in anticipazione del dossier di
Legambiente sui rifiuti ed in modo particolare sulla discarica di
Borgo Montello. Un impegno che va avanti da anni quello di Omizzolo
come pure del Circolo Larus, una lente di ingrandimento sugli
investimenti che vengono fatti a Sabaudia. Seguirà il racconto del
giornalista Angelo Venti autore di importanti inchieste sul terremoto
dell’Aquila nonché del dossier sugli investimenti da parte delle mafie
nel post ricostruzione. Conosciuto anche per la sua partecipazione nel
film Draquila di Sabina Guzzanti, Angelo Venti traccerà una linea che
dall’Aquila porterà anche a Sabaudia. L’incontro si concluderà con la
testimonianza di don Tonio Dell'Olio, membro dell'ufficio di
presidenza e responsabile del settore internazionale di Libera. È
direttore della rivista Caposud. In passato è stato coordinatore
nazionale (1993 - 2005) e membro del consiglio nazionale (1993 - 2009)
di Pax Christi - movimento cattolico internazionale per la pace.
Attualmente è membro dei direttivi del CIPAX (Centro
Interconfessionale per la pace) e della Tavola della pace. Racconti di
narcos e di storie geograficamente lontane quelle di don Tonio ma
anche di come le mafie, all’estero organizzino i traffici per
l’Italia. Una figura importante quella di don Tonio, una sorta di
ponte con altre culture. Ha coordinato, tra le altre, la mobilitazione
per la difesa della legge 185/90 per il controllo del commercio delle
armi, è stato portavoce della Campagna per la pace in Sudan, ha
promosso la Rete Disarmo e tra i promotori della Campagna Italiana
contro le Mine. Ha organizzato incontri e momenti di dialogo tra
rappresentanti di diverse tradizioni religiose come contributo delle
fedi alla costruzione della pace, fra cui il forum “Il cammino di
liberazione delle fedi del Mediterraneo” tenutosi a Bari nel dicembre
2005. Ha contribuito all'organizzazione di molte mobilitazioni in
difesa dei diritti umani, contro la guerra e per il disarmo. Come
membro della Tavola della Pace, ha contribuito a organizzare le
edizioni dell'Assemblea dell'ONU dei popoli. Inoltre, don Tonio è
stato cappellano del carcere di massima sicurezza di Trani e in quel
contesto ha approfondito sul campo le dinamiche legate alla cultura
delinquenziale e alle grandi famiglie criminali. Ha operato in
quartieri segnati da degrado e marginalità come i Quartieri Spagnoli
di Napoli, dedicandosi ai minori e al recupero dei tossicodipendenti,
anche attraverso la fondazione del Centro Giovanile Metropòlis a
Bisceglie. Il pomeriggio si concluderà con un aperitivo realizzato con
i prodotti di Libera Terra dalle terre confiscate alle mafie.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.

Pontinia Cinedecoforum Domani torno a casa con Emergency

Al via, per il secondo anno consecutivo, la serie di incontri di Cinedocuforum organizzata dall’associazione culturale Cantiere Creativo di Pontinia. Con il patrocinio del Comune, la manifestazione si terrà presso il Teatro Fellini di Pontinia e toccherà tematiche ormai care all’associazione come l’ambiente, il sociale e l’arte.

Primo appuntamento previsto per Domenica 29 Gennaio, ore 17:00, con la proiezione del film “Domani torno a casa”, film che documenta l'attività umanitaria di Emergency in luoghi come Afghanistan e Sudan. Il film diretto da Fabrizio Lazzaretti e Paolo Santolini, è la speranza di una vita normale, quella sperenza di cura e assistenza che l'Associazione umanitaria fondata nel 2004 da Gino Strada, vuole in quelle terre martoriate dalla guerra. A seguire l'intervento del gruppo territoriale Emergency di Cisterna-Latina il quale ci aggiornerà sulle ultime innescando un dibattito con il pubblico.http://cantiere-creativ.blogspot.com/

Pontinia il comune dopo aver attaccato l'agricoltura ora tenta di difenderla

PONTINIA Latina Oggi 28 gennaio 2012
Coltivatori, presto l’incontro in Comune
PRESTO l'assessore all'Agricoltura Ramati d'intesa con il Sindaco Tombolillo e il Presidente della Commissione Boschetto, riunirà a Pontinia i responsabili delle Organizzazioni e Associazioni agricole per discutere la situazione generale dei vari comparti che a Pontinia in particolare, riguardano la zootecnia, l'orticoltura e il turismo legato all'agricoltura.
Secondo Ramati, con l’inizio del 2012 si stanno registrando segnali di ripresa come dimostrano i dati forniti dall'Istat che danno in calo il numero delle imprese agricole e in aumento la loro superficie. Inoltre, le imprese che sopravvivono mantengono un importante ruolo occupazionale. Tuttavia, osserva Ramati, il decreto SalvaItalia minaccia di impattare negativamente sul costo del lavoro in agricoltura per via degli aumenti dei contributi previdenziali per coldiretti e imprenditori agricoli. Ramati cita la recente legge regionale n.107 che introduce misure a sostegno delle eccellenze produttive laziali incoraggiando lo sviluppo di sistemi di qualità e di tracciabilità attraverso un marchio di qualià a garanzia dell'origine dei prodotti Made in Lazio.
Quest' ultima rappresenta una misura importante , c o n s i d e r a t a l'insopportabile globalizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari che arrivano dall'estero, spesso soggetti anche a scarsi controlli. A.S.

Pontinia, i tagli di Donnarumma e la cultura senza sede, appello associazioni

Cultura senza «sede», l’appello Latina Oggi 28 gennaio 2012
DOPO l’attrito tra l’amministrazione e le associazioni di Pontinia per il ventilato taglio delle risorse economiche, adesso sono proprio le varie associazioni a reclamare un luogo comune dove potersi riunire. Bisogna dire, in maniera oggettiva, che la città di Pontinia dimostra, giorno dopo giorno, di possedere una vera e propria risorsa nelle attività delle organizzazioni associative nate in città.
Realtà che operano sia ne ll’ambito sociale, culturale e sportivo. Il prossimo 4 febbraio è fissato l’appuntamento della Pro Loco presso il teatro parrocchiale. Il primo luogo a cui i rappresentati delle associazioni hanno pensato sono stati gli spazi
dell’ormai ex Museo della Malaria. In attesa che si concretizzi il progetto della ex Hilme, a lunga scadenza, l’ex Museo della Malaria sarebbe un luogo ideale per le associazioni. R.A.C.

in arrivo la più grande tempesta solare

Eruzioni solari, cosa succede adesso?
Sulla Terra starebbe per scatenarsi la più grande tempesta solare dal 2005. Lo rivelano i telescopi che hanno visto il Sole emettere una fiammata improvvisa classificata di potenza M9, cioè appena poco al di sotto della massima energia. Le particelle cariche scagliate verso la Terra sono conosciute come “espulsione di massa coronale”, o CME, e dal picco dell’ultimo ciclo solare di 11 anni non se ne era più verificata una così intensa. Le grandi tempeste solari avvengono di solito in seguito a un percorso abbastanza (ma non del tutto) coerente nel tempo.

Il video con le aurore boreali durante le ultime tempeste solari http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2012/1/25/TEMPESTA-SOLARE-E-la-piu-forte-degli-ultimi-anni-il-caso-delle-aurore-boreali-video-/235309/

Come scrive The Atlantic, la tempesta solare causerà problemi per alcuni satelliti e renderà più belle le aurore boreali nelle regioni artiche vicino ai poli magnetici della Terra. Su una scala che va da S1 a S5, la perturbazione magnetica in arrivo si colloca al livello S3. Che cosa avverrà nei prossimi mesi? Per rispondere, occorre ricordare che nel 1859 si verificò una tempesta solare così potente che i telegrafi funzionavano senza bisogno di batterie. E’ un po’ come se, per fare un paragone con i giorni nostri, l’aria incominciasse a ricaricare gli iPhone senza bisogno di inserire il trasformatore.

La scoperta: La luce verde invisibile per 50 miliardesimi di millisecondo http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2012/1/18/FISICA-Luce-verde-invisibile-Ma-solo-per-50-miliardesimi-di-millisecondo/234522/

Come raccontò al New York Times un operatore del telegrafo dell’epoca, “abbiamo osservato l’influenza sulle linee fin dal momento di iniziare le nostre attività, alle 8 in punto, ed è proseguita con una tale intensità fino alle 9.30 da costringerci a disinserire le batterie da ciascuno dei due capi della linea e a lavorare utilizzando la sola corrente atmosferica”. Un operatore di Boston scrisse via telegrafo a un destinatario di Porland: “Le mie batterie sono disconnesse, e stiamo lavorando con la corrente aurorale. Come ricevi i miei messaggi?”. E la risposta fu: “Meglio di quando abbiamo le batterie in funzione”.
http://it.notizie.yahoo.com/eruizioni-solari--cosa-suucede-adesso-.html

sabato 28 gennaio 2012

Lazio, ecco la circolare esplicativa sul piano casa

http://www.lucianociocchetti.com/wp-content/uploads/2012/01/DGR-prop-25383.pdf
CIRCOLARE ESPLICATIVA DEL PIANO CASA

27/01/2012 - Care cittadine e cittadini, vi informaimo che da oggi è possibile scaricare qui la circolare esplicativa : “Piano Casa della Regione Lazio. Primi indirizzi e direttive per la piena ed uniforme applicazione degli articoli 2, 3 e 6 della l.r. Lazio n. 21/2009, come modificati, integrati e sostituiti dalla l.r. Lazio n. 10/2011”. L'approvazione della circolare conferma l'impegno della regione Lazio nel perseguire la piena operativizzazione del Piano Casa come fondamentale strumento di rilancio dell'economia territoriale e, in particolare modo con questa circolare, un concreto sostegno alle famiglie che cercano una migliore soluzione abitativa.

350.org contro la centrale a carbone nel Kosovo, scrivi alla Banca Mondiale

Chers amis,

Vous pourriez déjà être au courant : la semaine dernière, le président américain Barack Obama a officiellement rejeté le projet de pipeline Keystone XL!

C'est une victoire énorme pour ce mouvement et pour la planète. Au mois de Novembre dernier, nous nous sommes réjouis lorsque le projet a été retardé d'un an - et maintenant Obama l’a totalement rejeté.

Et voici l’histoire: il ya six mois, presque tout « expert » en énergie pensait que le pipeline Keystone XL était inévitable. Mais alors notre mouvement s’est levé. Nous avons utilisé une action créative, non-violente et alimentée par le peuple pour arrêter le pipeline Keystone dans son élan.

Notre prochain objectif? Nous partons de la puissance de ce mouvement pour arrêter une centrale de charbon proposée au Kosovo. Et ce n'est pas juste du charbon, il s’agit du lignite, le charbon le plus sale de la sorte. Nous devons soutenir le peuple du Kosovo dans leur lutte pour aller au-delà du charbon et entrer dans une nouvelle phase de développement basé sur une énergie propre, renouvelable et efficacité énergétique.

Le Kosovo est un petit pays des Balkans qui regorge de la 5ème plus grande réserve de lignite dans le monde. Il ne correspond pas tout à fait à l'échelle des sables bitumineux du Canada en termes de quantité totale de charbon, mais pour un pays aussi petit que le Kosovo, la centrale au charbon proposée sur place, poussée par le gouvernement des Etats-Unis et la Banque mondiale, est très certainement leur version du pipeline Keystone XL.

Actuellement, nous avons juste devant nous une semaine pour essayer de dissuader la Banque mondiale d'aller de l'avant avec la centrale au charbon proposée. Déjà le mouvement appelant à des solutions alternatives d'énergie sur le terrain au Kosovo a gagné de l’ampleur, et il est aidé par de nouveaux rapports détaillant les alternatives propres et plus abordables disponibles pour le Kosovo. Malheureusement, la Banque mondiale et le Département d'Etat américain n'ont pas suffisamment tenu compte de ces alternatives et sont décidés à brûler ce charbon sale. C'est là où nous entrons en jeu.

Cliquez ici pour envoyer un message à la Banque mondiale en leur disant de faire marche arrière sur le charbon du Kosovo.
http://act.350.org/sign/kosovo-fr/?akid=1565.442651.l8qt1j&rd=1&t=4

Cette semaine est cruciale, car en ce moment un groupe d'"experts" de la Banque mondiale revoit la proposition et va déterminer s’il faut aller de l'avant avec le financement et le processus de planification de la centrale. Ils vont rendre leur rapport d’évaluation la semaine prochaine, et il est indispensable qu'ils sachent que notre mouvement est prêt à s'unir avec la communauté sur place pour lutter en faveur des alternatives au charbon. Nous avons besoin de donner l'alerte sur la bombe au charbon carbone du Kosovo aujourd'hui.

Cliquez ici pour ajouter votre voix appelant à de stopper le charbon au Kosovo aujourd'hui : www.350.org/kosovo-fr
http://act.350.org/sign/kosovo-fr/?akid=1565.442651.l8qt1j&rd=1&t=5

La victoire sur le pipeline Keystone XL a démontré le pouvoir de se tenir dans la solidarité à travers le monde contre l'injustice climatique. La lutte a été conduite par les communautés locales au Canada et aux États-Unis avec des centaines de Nord-Américains prêts à mettre leur corps sur la ligne et aller en prison pour la cause. Mais nous avons tous intérêt à maintenir les sables bitumineux du Canada dans le sol, et nous avons effectivement ajouté nos voix ensemble, à travers des pétitions, des photos, des en partageant des articles et mises à jour en ligne, en visitant les ambassades américaines, et plus encore. Nous avons un pouvoir énorme quand nous agissons ensemble.

Cette semaine, nous sommes debout avec le Kosovo. La semaine prochaine ou le mois prochain il pourrait être n'importe où ailleurs sur la planète. Beaucoup d'entre vous sont impliqués dans vos propres luttes climatiques locales: en combattant contre les projets de combustibles fossiles, créant de solutions locales, et en plaidant pour des politiques nouvelles qui feront avancer votre ville ou votre pays au-delà des combustibles fossiles tous ensemble. 350.org existe pour aider à catalyser, coordonner et relier ces efforts. Et quand il ya des moments critiques où ce mouvement mondial peut s'unir autour d'une cause commune - qu'il s'agisse d'arrêter le pipeline Keystone XL ou pousser à éliminer progressivement les subventions aux combustibles fossiles - nous le ferons.

Une chose est sûre: la lutte pour des solutions climatique requiert que nous travaillions tous localement dans nos propres communautés, et que nous nous unissions globalement quand nous le pouvons. En ce moment, pour le Kosovo, nous le pouvons. S'il vous plaît signer aujourd'hui.

http://act.350.org/sign/kosovo-fr/?akid=1565.442651.l8qt1j&rd=1&t=7
En solidarité,

Will et l’équipe de 350.org

P.S. Pour construire une vague mondiale contre le Keystone du Kosovo, nous avons besoin de passer le message loin - pouvez-vous prendre une seconde à partager l'action avec un peu de clics sur Facebook et Twitter? Un grand merci à l'avance.

Labaro cittadini in rivolta contro la casa Lazio nella pineta

Labaro, abitanti in rivolta
contro la "Casa Lazio" nella pineta
Via ai lavori per il palazzetto del volley di Lotito. Gli abitanti: "Difenderemo gli alberi". "Hanno segnato con la vernice rossa i pini che dovranno essere abbattuti: sono più di cento"
di PAOLO BOCCACCI
Manifesti, sit-in e striscioni tra gli alberi nella vecchia Pineta di Labaro. Iniziano i lavori per il nuovo centro sportivo della Lazio Volley, cemento per 50 mila metri quadrati, e il quartiere si ribella. "La mattina del 6 gennaio ci siamo accorti che erano stati istallati dei pali di recinzione per l'avvio del cantiere" raccontano "e il giorno seguente ci siamo recati dai vigili dell'Ufficio Tutela Ambientale e abbiamo fatto un esposto. Il progetto prevede la costruzione di un palazzetto dello sport con l'eliminazione di ben 103 alberi del parco e servizi molto invasivi come parcheggi e strade di accesso".

Subito scatta la rivolta. "All'inizio eravamo sbalorditi, meravigliati e confusi" scrivono in un blog "perché il Parco Labaro è un polmone verde caro a tutti noi ed è stato selezionato per questo progetto in quanto lo hanno considerato addirittura "area degradata". Ma come è possibile far passare questo scempio per una riqualificazione?".

E così è sorto spontaneamente un movimento di protesta guidato da un gruppo di cittadini, che, ribadiscono, "hanno a cuore il destino della pineta". Subito è stata aperta una pagina su Facebook dal titolo "Salviamo il parco dei Colli d'Oro, con un indirizzo mail per raccogliere notizie, ed è stato deciso di organizzare un presidio con il quale hanno bloccato i lavori per un giorno. "Solo il 21 gennaio gli operai hanno messo in sicurezza l'area. La campanella d'allarme è suonata però quando sugli alberi sono comparsi dei segni rossi che ne indicano chiaramente la destinazione ad essere abbattuti".

Le parole d'ordine della protesta sono dure: evitare il taglio anche di un solo pino, bloccare tutti i lavori all'interno del parco, chiedere che i cittadini siano consultati per l'utilizzo del territorio pubblico ed infine cambiare in modo definitivo la destinazione d'uso del Parco di Labaro da "area verde attrezzata" a "parco pubblico". E la battaglia è continuata con una raccolta di firme e con l'iniziativa "adotta un albero". Prossimi appuntamenti domani e sabato 4 febbraio, sempre nella Pineta.

A denunciare la vicenda del centro sportivo della Lazio Volley, ora in costruzione dopo la vittoria di un bando il 20 settembre del 2006, con la giunta Veltroni, è Legambiente Lazio. Afferma Mauro Veronesi, responsabile del Territorio dell'associazione: "É battezzato Centro Comunale, pur essendo realizzato da privati, e la durata della concessione dell'area è di 45 anni. Dov'è l'interesse pubblico nell'operazione lanciata dall'ex giunta e riconfermata da Alemanno?".

E Lorenzo Parlati, presidente regionale degli ambientalisti: "No alla colata di cemento nel verde, che tra l'altro potrebbe servire al patron Lotito per togliere metri cubi dall'"operazione nuovo stadio" sulla Tiberina e farsela così approvare".

(27 gennaio 2012)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/01/27/news/labaro_abitanti_in_rivolta_contro_la_casa_lazio_nella_pineta-28867337/

agricoltura, forconi laziali in marcia verso Roma

“Forconi” laziali in marcia su Roma
“Arriveremo al Circo Massimo coi trattori” "Dignità sociale" è l'ultimo arrivato tra i movimenti che si ispirano alle proteste siciliane. Alla guida l'ex carabiniere Antonio Pappalardo e Danilo Calvani, leader storico dei sindacati autonomi degli agricoltori di Latina. "Il 30 gennaio marceremo sulla Capitale"Antonio Pappalardo al megafono e dietro di lui Danilo Calvani Si chiama “Dignità sociale” ed è l’ultimo arrivato tra i movimenti che si ispirano ai “forconi” siciliani. E’ nato il 15 gennaio scorso, da un sindacato autonomo dei contadini e allevatori della provincia di Latina, il Cra – Comitati riuniti agricoltori. Alla guida hanno chiamato un ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo, che ha avuto un periodo di notorietà negli anni ’90. Ha lasciato l’arma dopo aver diretto, non senza polemiche, il Cocer (il Consiglio centrale di rappresentanza dei Carabinieri, ndr) e dopo un periodo, nel 1992, come deputato del Partito socialista democratico italiano. Oggi Pappalardo – amico in passato del principe siciliano Alliata di Montereale, il nobile “nero” legato a Junio Valerio Borghese e alla massoneria deviata – si è posto alla guida delle rivolte di qualche centinaio di agricoltori del sud pontino, che già da un paio d’anni erano sul piede di guerra contro Equitalia e le quote latte.


“Dignità sociale” ha annunciato la sua marcia sulla Capitale, prevista per lunedì 30 gennaio. Alle sei del mattino una colonna di trattori e autotreni partirà da Borgo San Donato, quartiere dell’agro di Latina a pochi chilometri dalla città di Sabaudia. “Il nostro obiettivo è il Circo Massimo“, ha spiegato il generale a riposo durante il comizio di presentazione della manifestazione. Le richieste del movimento che apre le sue riunioni con l’inno d’Italia e con il segno della croce del segretario generale Danilo Calvani - leader storico dei sindacati autonomi degli agricoltori di Latina – sono chiare: “Elezioni politiche a giugno – ha spiegato Pappalardo – e avvio di un processo contro i responsabili del debito pubblico italiano”. Un programma che lunedì verrà portato, spiegano, al presidente Napolitano.

Hanno un nemico dichiarato e chiaro queste famiglie di agricoltori che si sono riunite attorno all’ex generale dei carabinieri: i sindacati di categoria. Il movimento autonomo è nato qualche anno fa con la contestazione delle quote latte, in uno stretto parallelo con le aziende di allevatori del nord Italia. Il leader contadino di Latina Danilo Calvani ha poi guidato fino al dicembre dello scorso anno una lunga occupazione del piazzale dell’Inps della capitale pontina, protestando contro le cartelle Equitalia relative ai contributi previdenziali. Poi, i primi di gennaio, l’incontro con Pappalardo e la nascita di “Dignità sociale”.

Il primo atto del movimento è una lettera inviata il 15 gennaio scorso al presidente della Repubblica, dove si annuncia la nascita di un gruppo che ha riunito «contadini e carabinieri», mentre a Latina Calvani annunciava la partecipazione anche delle «forze armate». «Sono queste le uniche istituzioni che riconosciamo», ha spiegato Calvani durante la manifestazione di giovedì, mentre per il generale non deve essere riconosciuto «un Parlamento di falliti».
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/27/forconi-laziali-marcia-roma-arriveremo-circo-massimo-trattori/187043/

rifiuti, Riano Flaminio: traditi dalla discarica, calci e pugni auto polizia

Rifiuti, la rabbia dei rianesi: “Traditi sulla discarica”. Calci e pugni alle auto della Polizia Il Coordinamento "Riano No discarica" ha manifestato ieri contro l'occupazione del sito di Quadro Alto (Riano, provincia di Roma), uno dei siti che dovrebbe sostituire Malagrotta. Dopo le rassicurazioni dei tecnici di Regione e Prefettura che avevano promesso che vi sarebbe stato solo un rilevamento panoramico dell'area è stato stilato un verbale di occupazione del terreno, a quel punto gli attivisti si sono sfogati con calci e insulti verso le auto delle forze dell'ordine che scortavano i tecnici Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, lo aveva garantito: sulla scelta di Riano come sito per la discarica di Roma “indietro lui non torna”. Il governo gli ha assicurato poteri straordinari, ed è pronto ad usarli fino in fondo per mettere in funzione le due discariche che sostituiranno Malagrotta. Una a Riano, appunto, e l’altra a Corcolle-San Vittorino.

Ieri mattina era previsto il primo atto formale, l’immissione in possesso dell’area di Quadro Alto dove oggi funziona una cava di tufo, in piena campagna romana. Un passo burocratico, preliminare per l’occupazione dell’area, con un profondo significato politico. Una giornata terminata con una vera e propria beffa, lasciando la popolazione inferocita, dopo un accordo subito violato dai tecnici della Regione Lazio e della prefettura.

I comitati erano pronti a opporre una resistenza passiva e pacifica fin dalle prime ore del mattino, quando un centinaio di agenti della Polizia di stato, dei Carabinieri e del Corpo forestale avevano iniziato a presidiare la zona di Quadro Alto (Riano). Alle 10 Mario Marotta – tecnico di fiducia del governatore Renata Polverini – e Luigi Sorrentino – consulente del prefetto Giuseppe Pecoraro – erano pronti a firmare il verbale che apriva la strada all’occupazione del sito e all’avvio dei lavori preliminari per la realizzazione di una nuova discarica. A fine mattinata il senatore dell’Idv Stefano Pedica e il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio hanno cercato la mediazione. L’obiettivo era di rinviare la firma del verbale di immissione in possesso dei terreni e cercare di riaprire la trattativa con il prefetto di Roma.

Per un paio d’ore Pedica è rimasto al telefono con l’ex sottosegretario di Stato Aniello Di Nardo, che avrebbe fatto da intermediario con il prefetto Pecoraro, secondo quanto hanno riferito i rappresentanti dei comitati. Quando i funzionari di Polizia erano pronti per fare intervenire gli agenti, è arrivato l’annuncio dell’accordo: nessun verbale, nessuna occupazione. Quello che poi apparirà agli occhi della popolazione un vero e proprio “imbroglio” si basava su una frase: “Non ci sarà nessuna occupazione definitiva”, aveva gridato al megafono Stefano Pedica. Per il sindaco di Riano, Marinella Ricceri, le parole del senatore sono sembrate risolutive: “Torniamo tutti a casa, lunedì avremo l’incontro con il prefetto”.

Un’ora dopo, però, i tecnici Marotta e Sorrentino erano nella cava. “Si sono guardati attorno – ha poi raccontato un esponente dei comitati presente all’interno della cava – e Luigi Sorrentino ha detto: abbiamo preso possesso, firmiamo il verbale”. Per la popolazione è una vera e propria doccia fredda. Così una decina di membri dei comitati cittadini contro la discarica a Riano si è assembrata davanti gli uffici dove i tecnici stavano preparando il verbale e così decine di cittadini rianesi sono tornati per protestare. L’intestazione del documento – che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare – non lascia spazio agli equivoci: “Verbale di accertamento dello stato di consistenza e di immissione in possesso”. Ovvero quel passaggio burocratico – ma sostanziale – che i rianesi non volevano.

Alla fine il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio, ha cercato di calmare gli animi, spiegando che era stata aggiunta una postilla, rinviando la chiusura del verbale di presa di possesso dell’area a mercoledì prossimo. Postilla che non ha rassicurato i manifestanti. Sono infatti volate parole grosse, insulti e qualche calcio contro le auto della polizia che scortavano i tecnici all’uscita. Non sarà facile ora proseguire senza rischiare una nuova Chiaiano a pochi chilometri dalla Capitale. Da lunedì, spiegano oggi i comitati, partirà un presidio permanente davanti all’accesso alle due cave di tufo di Quadro Alto.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/28/riano/187265/

venerdì 27 gennaio 2012

Acqualatina illegittimo l'adeguamento del contratto della conferenza dei sindaci

LATINA Acqualatina, illegittimo l’adeguamento del contratto approvato in Conferenza dei Sindaci
Sancito nella seduta congiunta delle commissioni consiliari Lavori Pubblici – Affari Generali/Contenzioso

LATINA, 27 GENNAIO 2012 - La seduta congiunta delle commissioni consiliari permanenti III Lavori Pubblici e IV Affari Generali e Contenzioso ha licenziato favorevolmente la proposta di delibera di non approvazione dello schema di convenzione di gestione del servizio idrico integrato, atto n. 4 dell’11 novembre 2011 approvato in sede di Conferenza dei Sindaci dell’Ato4.

Le modifiche e le integrazioni con le quali è stato adeguato il contratto di gestione non hanno soddisfatto infatti il Comune di Aprilia, sulla scorta di due considerazioni: in primo luogo il sindaco Domenico D’Alessio già in Conferenza dei Sindaci aveva contestato la scelta di demandare al Presidente dell’Ato4 Armando Cusani l’immediata esecutività dell’atto, che ha comportato come logica conseguenza lo svuotamento delle prerogative e della sovranità dei singoli Consigli comunali; in secondo le modifiche non appaiono sostanziali per l’uniformità alla convenzione tipo della Regione Lazio. In particolar modo i commissari hanno a lungo dibattuto sull’opportunità della società Acqualatina di scaricare sugli enti pubblici, e quindi sui cittadini, il rischio d’impresa privato.

Alla seduta di commissione di ieri, in aula consiliare, presieduta da Vittorio Marchitti, hanno preso parte il sindaco Domenico D’Alessio (nella foto), l’avvocato del Comune di Aprilia Massimo Sesselego e gli assessori di competenza. La proposta di delibera è stata presentata ai commissari dall’assessore agli Affari generali Luigi Bonadonna. Dopo il diniego dell’opposizione di centrodestra e il parere favorevole dell’intera coalizione di maggioranza e dell’opposizione di centrosinistra, le due commissioni riunitesi congiuntamente hanno licenziato positivamente la proposta di delibera che sarà ora sottoposta al voto del Consiglio comunale. Sarà la massima assise cittadina a dare mandato al sindaco di agire in tutte le sedi che riterrà opportune al fine di far accertare e dichiarare o pronunciare l’illegittimità, l’inefficacia e la nullità di quanto deciso l’11 novembre in Conferenza dei Sindaci dell’Ato4.

«Le nostre ragioni – ha detto il sindaco Domenico D’Alessio – sono state confermate dal Consiglio di Stato, che ha comprovato il principio di sovranità del Consiglio comunale che non deve solo ratificare, ma approvare o non approvare il contratto di gestione del servizio idrico integrato, e che ha sancito la legittimità dell’azione della Regione Lazio che si è rifiutata di esercitare poteri sostitutivi per la ratifica del contratto stesso, avendo appurato modifiche di sostanza alla convenzione tipo. Pur potendo modificarne alcuni elementi, non è possibile discostarsene sugli aspetti fondamentali, come è avvenuto nel caso di Acqualatina. L’atto aggiuntivo alla convenzione, contro il quale agiremo politicamente e, laddove opportuno, anche per vie legali, non solo mantiene inalterate tutte le criticità segnalate dalla Regione e confermate dalla giustizia amministrativa, ma inoltre perpetua i disagi nei confronti degli enti pubblici e della comunità. L’atto aggiuntivo della Conferenza dei Sindaci non riporta il contratto di gestione agli standard della convenzione tipo; peraltro, se questo fosse avvenuto, si sarebbero verificati automaticamente alcuni passaggi nei singoli Comuni, tra i quali l’immediato abbattimento delle tariffe per il servizio idrico. Tutto ciò non è avvenuto. Oggi pomeriggio in aula consiliare la maggioranza ha compiuto una scelta di grande responsabilità nei confronti della collettività e del bene pubblico, mentre sono costretto a prendere atto nuovamente della chiusura di parte dell’opposizione, dettata nuovamente da ragioni di schieramento politico e non di interesse comunitario».
http://www.lindipendente.net/index.php?option=com_content&view=article&id=13128%3Alatina-acqualatina-illegittimo-ladeguamento-del-contratto-approvato-in-conferenza-dei-sindaci&catid=46%3Apolitica&Itemid=66

Regione Lazio: circolare esplicativa piano casa

REGIONE, DA GIUNTA CIRCOLARE ESPLICATIVA SU PIANO CASA
http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsDettaglio&id=1630
26/01/2012 - La Giunta Polverini ha approvato una circolare esplicativa per fornire un’interpretazione unitaria ed un’uniforme applicazione di alcuni articoli del nuovo Piano Casa regionale. “Un provvedimento – dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - che chiarisce alcuni aspetti del Piano Casa regionale rispetto alla vasta normativa urbanistico-edilizia nazionale e regionale vigente, che consentiranno un significativo aumento delle dichiarazioni di inizio attività, oltre allo sblocco di quelle fino ad oggi tenute in sospeso. Un atto che, ancora una volta, va nella direzione di incentivare l’utilizzo di quello che noi consideriamo uno straordinario strumento per rilanciare lo sviluppo del territorio e offrire una boccata di ossigeno alle imprese”. “Con l’approvazione della circolare interpretativa – aggiunge il vicepresidente della Regione Lazio e assessore regionale all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti - si è voluto dare maggiori risposte ad alcuni dubbi sollevati dai tecnici privati e dagli uffici comunali. Nel dettaglio, il provvedimento fornisce indirizzi e direttive per la piena e uniforme applicazione degli articoli 2, 3, e 6 del nuovo Piano Casa della Regione Lazio riguardanti i requisiti di applicabilità della norma, gli ampliamenti degli edifici esistenti e i titoli abilitativi con i termini di presentazione delle domande”.

il testo del decreto milleproroghe: conferma proroga anche accatastamenti fabbricati rurali

Decreto Legge 29/12/2011 n. 216
(Gazzetta ufficiale 29/12/2011 n. 302)
Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Milleproroghe)

Entrata in vigore del provvedimento: 29/12/2011

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di provvedere alla
proroga di termini previsti da disposizioni legislative al fine di
garantire l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 23 dicembre 2011;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del
Ministro dell'economia e delle finanze;

E m a n a


il seguente decreto-legge:

Art. 1


Proroga termini in materia di assunzioni

1. Il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo
indeterminato di cui all'articolo 1, commi 523, 527 e 643, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, e
all'articolo 66, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e
successive modificazioni, e' prorogato al 31 dicembre 2012.
2. Il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo
indeterminato relative alle cessazioni verificatesi nell'anno 2009 e
nell'anno 2010, di cui all'articolo 3, comma 102, della legge 24
dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni e all'articolo 66,
commi 9-bis, 13 e 14, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e
successive modificazioni, e' prorogato al 31 dicembre 2012 e le
relative autorizzazioni ad assumere, ove previste, possono essere
concesse entro il 31 luglio 2012.
3. All'articolo 66, comma 13, del decreto-legge 25 giugno 2008, n.
112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133, e successive modificazioni, le parole: "Per il triennio
2009-2011" sono sostituite dalle seguenti: "Per il quadriennio
2009-2012". Al medesimo comma e' soppresso il sesto periodo.
4. L'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per
assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni
pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate
successivamente al 31 dicembre 2005, e' prorogata fino al 31 dicembre
2012. La disposizione di cui all'articolo 1, comma 346, lettera e),
della legge 24 dicembre 2007, n. 244, continua ad applicarsi, nei
limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
5. Il termine per procedere alle assunzioni relative all'anno 2011,
previste dall'articolo 29, comma 9, della legge 30 dicembre 2010, n.
240, e' prorogato al 31 dicembre 2012; a tal fine, e' considerato il
limite di cui all'articolo 51, comma 4, della legge 27 dicembre 1997,
n. 449, e successive modificazioni, come vigente al 31 dicembre 2010.
6. I termini di efficacia delle graduatorie per assunzioni a tempo
indeterminato relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
prorogati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28
marzo 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo
2011, sono ulteriormente prorogati fino al 31 dicembre 2012.



Art. 2


Proroga Commissario straordinario C.R.I.

1. L'incarico di commissario. straordinario della Croce Rossa
Italiana e' prorogato fino alla data di ricostituzione degli organi
statutari a conclusione del riassetto organizzativo, anche in
attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 6, comma 5, del
decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni,
dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e delle disposizioni di cui
all'articolo 2 della legge delega 4 novembre 2010, n. 183, e comunque
non oltre il 30 settembre 2012.



Art. 3


Proroghe in materia di verifiche sismiche

1. Il termine, di cui all'articolo 20, comma 5, del decreto-legge
31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge
28 febbraio 2008, n. 31, e successive modificazioni, comprese anche
le disposizioni relative alle dighe di ritenuta di cui all'articolo
4, comma 1, del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 79, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 maggio 2004, n. 139, e' differito al 31
dicembre 2012.



Art. 4


Proroga termini per le spese di funzionamento dell'ODI

1. All'articolo 2, comma 121, della legge 23 dicembre 2009, n. 191,
le parole: "Per l'anno 2011" sono sostituite dalle seguenti: "Per gli
anni 2011 e 2012, previa intesa con le province autonome di Trento e
di Bolzano".



Art. 5


Proroga di termini relativi al termovalorizzatore di Acerra

1. All'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n.
195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n.
26, le parole: "31 dicembre 2011" sono sostituite dalle seguenti: "31
gennaio 2012".



Art. 6


Proroga dei termini in materia di lavoro

1. All'articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e
successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lettera c), le parole: "per il triennio 2009-2011"
sono sostituite dalle seguenti: "per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012
nel limite di spesa per il 2012 pari a euro 12 milioni";
b) al comma 1-ter, le parole "biennio 2009-2010" sono sostituite
dalle seguenti: "quadriennio 2009-2012";
c) al comma 2, le parole: "per il biennio 2010-2011" sono
sostituite dalle seguenti: "per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 nel
limite di spesa per il 2012 pari a euro 13 milioni".
2. I termini di cui all'articolo 70, commi 1, secondo periodo, e
1-bis, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e
successive modificazioni, come prorogati ai sensi dell'articolo 1,
commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito,
con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e dal DPCM 25
marzo 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo
2011, sono prorogati fino al 31 dicembre 2012.



Art. 7


Proroghe in materia di politica estera

1. All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2010, n.
63, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2010, n. 98,
recante disposizioni urgenti in tema di immunita' di Stati esteri
dalla giurisdizione italiana e di elezioni degli organismi
rappresentativi degli italiani all'estero, le parole: "Fino al 31
dicembre 2011" sono sostituite dalle seguenti: "Fino al 31 dicembre
2012".



Art. 8


Proroga di termini previsti da disposizioni legislative di interesse
della Difesa

1. Al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2214, comma 1, le parole: "per gli anni dal 2001
al 2011" sono sostituite dalle seguenti: "per gli anni dal 2001 al
2012";
b) all'articolo 2223, comma 1, le parole: "dal 2012" e "Fino al
2011" sono sostituite, rispettivamente, dalle seguenti:"dal 2013" e
"Fino al 2012";
c) all'articolo 2243, comma 1, le parole: "sino al 31 dicembre
2012" sono sostituite dalle seguenti: "sino al 31 dicembre 2013".
2. All'articolo 4, comma 9, del decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97,
convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, le
parole: "2011-2012" sono sostituite dalle seguenti: "2013-2014".
3. Dall'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non
devono derivare nuovi o maggiori oneri.



Art. 9


Programma triennale della pesca

1. Il termine di validita' del Programma nazionale triennale della
pesca e dell'acquacoltura di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto
legislativo 26 maggio 2004, n. 154, adottato con decreto del Ministro
delle politiche agricole alimentari e forestali 3 agosto 2007,
pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 236
del 10 ottobre 2007, cosi' come prorogato ai sensi dell'articolo 2,
comma 5-novies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10,
e' prorogato al 31 dicembre 2012.



Art. 10


Proroga di termini in materia sanitaria

1. All'articolo 54, comma 3-bis, del decreto legislativo 24 aprile
2006, n. 219, le parole "dal 1° gennaio 2012" sono sostituite dalle
seguenti: "dal 3 luglio 2013".
2. Il termine del 31 gennaio 2011 di cui all'articolo 1, comma 2,
secondo periodo, della legge 3 agosto 2007, n. 120, come prorogato ai
sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre
2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' fissato al 31 dicembre 2012.
3. Al fine di consentire alle regioni di completare il programma
finalizzato alla realizzazione di strutture sanitarie per l'attivita'
libero professionale intramuraria, ai sensi dell'articolo 1 del
decreto legislativo 28 luglio 2000, n. 254, il termine, gia'
stabilito dall'articolo 1-bis del decreto legge 7 ottobre 2008, n.
154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n.
189, e' fissato al 31 dicembre 2014.
4. Il termine di cui all'articolo 9, comma 1, primo periodo, del
decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, fissato al 31
dicembre 2011 dall'articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 29
dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' prorogato al 31
dicembre 2012.
5. La disposizione di cui all'articolo 64 della legge 23 luglio
2009, n. 99, conseguentemente a quanto disposto al comma 4 del
presente articolo, e' prorogata fino al 31 dicembre 2012.



Art. 11


Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti

1. All'articolo 5, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 7-undecies, le parole: "1 gennaio 2012" sono
sostituite dalla seguenti parole "1 gennaio 2013";
b) al comma 7-duodecies, le parole: "per gli anni 2010 e 2011"
sono sostituite dalla seguenti parole " per gli anni 2010, 2011 e
2012 ".
2. All'articolo 3 comma 2, del decreto legislativo 9 maggio 2005,
n. 96, e successive modificazioni, le parole: "31 dicembre 2010" sono
sostituite dalle seguenti: "30 giugno 2012".
3. All'articolo 21-bis, comma 1, primo e secondo periodo, del
decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni
dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, e successive modificazioni, le
parole "31 dicembre 2010" sono sostituite dalle seguenti: "31
dicembre 2012".
4. All'articolo 2, comma 3, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, le
parole: "entro e non oltre il 31 dicembre 2010" sono sostituite dalle
seguenti: "entro e non oltre il 30 giugno 2012".
5. Fino alla data di adozione dello statuto dell'Agenzia per le
infrastrutture stradali e autostradali, e comunque non oltre il 31
marzo 2012, le funzioni e i compiti ad essa trasferiti ai sensi
dell'articolo 36 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito,
con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, continuano ad
essere svolti dai competenti uffici delle Amministrazioni dello Stato
e dall'Ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali e
dagli altri uffici di Anas s.p.a.. In caso di mancata adozione dello
statuto e del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di
cui all'articolo 36, comma 5, settimo periodo entro il predetto
termine, l'Agenzia e' soppressa e le attivita' e i compiti gia'
attribuiti alla medesima sono trasferiti al Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti a decorrere dal 1° aprile 2012, che
rimane titolare delle risorse previste dall'articolo 36, comma 5, del
decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni,
dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e cui sono contestualmente
trasferite le risorse finanziarie umane e strumentali relative
all'Ispettorato di vigilanza sulle concessionarie autostradali di cui
al medesimo comma 5.
6. Fermo restando quanto previsto al comma 5, all'articolo 36,
comma 4, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con
modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, le parole: "A
decorrere dalla data di cui al comma 1" sono sostituite dalle
seguenti: "Entro la data del 31 marzo 2012".



Art. 12


Modifica del termine per la concessione della miniera di carbone del
Sulcis

1. All'articolo 11, comma 14, del decreto-legge 14 marzo 2005, n.
35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80,
e successive modificazioni, le parole: «entro il 31 dicembre 2011»
sono sostituite dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2012».



Art. 13


Proroga di termini in materia ambientale

1. Fino al 31 dicembre 2012, ai Presidenti degli Enti parco di cui
alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, non si applica il comma 2
dell'articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,
con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
2. Il termine di cui all'articolo 2, comma 186-bis, della legge 23
dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni, come prorogato ai
sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre
2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' prorogato al 31 dicembre 2012.
3. All'articolo 6, comma 2, secondo periodo, del decreto-legge 13
agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14
settembre 2011, n. 148, le parole: "9 febbraio 2012" sono sostituite
dalle seguenti: "2 aprile 2012."
4. All'articolo 39, comma 9, del decreto legislativo 3 dicembre
2010, n. 205, le parole "31 dicembre 2011" sono sostituite dalle
seguenti: "2 luglio 2012".
5. Il termine di cui all'articolo 11, comma 2-ter, del
decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, come prorogato ai
sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre
2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' prorogato al 31 dicembre 2012.
6. Il termine di cui all'articolo 6, comma 1, lettera p), del
decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, e successive
modificazioni, come da ultimo prorogato ai sensi dell'articolo 1,
commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito,
con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e dal DPCM 25
febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo
2011, e' prorogato al 31 dicembre 2012.
7. Il termine di cui all'articolo 7, comma 2, del decreto
legislativo 27 marzo 2006, n. 161, e successive modificazioni, come
prorogato ai sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2 del decreto-legge 29
dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' prorogato al 31
dicembre 2012.



Art. 14


Proroga del Consiglio nazionale della pubblica istruzione e Consiglio
nazionale per l'alta formazione artistica e musicale

1. Il termine di cui all'articolo 7, comma 4-quater, del
decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, come prorogato ai
sensi dell'articolo 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre
2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, e dal DPCM 25 febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e' prorogato al 31 dicembre 2012.
Ai componenti del Consiglio nazionale della pubblica istruzione si
applica l'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.
122.
2. Il termine di cui all'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 30
dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2010, n. 25, come prorogato ai sensi dell'articolo 1, commi
1 e 2, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e dal DPCM 25
febbraio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo
2011, e' prorogato al 31 dicembre 2012.



Art. 15


Proroga di termini in materia di amministrazione dell'interno

1. Il termine di cui all'articolo 2, comma 6, del decreto-legge 29
dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2011, n. 10, e' prorogato sino al 30 giugno 2012, fermo
restando quanto disposto dalla stessa norma. Agli oneri derivanti dal
presente articolo, pari a euro 10.311.907, si provvede mediante
riduzione del fondo di cui all'articolo 33, comma 8, della legge 12
novembre 2011, n. 183, nella quota parte destinata al Ministero
dell'interno.
2. All'articolo 1, comma 6-septies, del decreto-legge 28 dicembre
2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2007, n. 17, le parole: «Fino al 31 dicembre 2011» sono sostituite
dalle seguenti: «Fino al 31 dicembre 2012».
3. Sono prorogate, per l'anno 2012, le disposizioni di cui
all'articolo 1, comma 1-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2004, n.
314, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° marzo 2005, n. 26.
4. Il termine di cui all'articolo 3, secondo comma, del regio
decreto 18 giugno 1931, n. 773, relativo all'apposizione delle
impronte digitali sulle carte di identita', e' prorogato al 31
dicembre 2012.
5. Il termine di cui all'articolo 7, comma 31-sexies, primo
periodo, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e' prorogato di
180 giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto.
6. All'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n.
194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n.
25, le parole: "sino al 31 dicembre 2011" sono sostituite dalle
seguenti: "fino al 31 dicembre 2012".
7. Il termine stabilito dall'articolo 23, comma 9, del
decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni,
dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, come da ultimo prorogato dal
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 marzo 2011,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011, e'
ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2012 per le strutture
ricettive turistico-alberghiere con oltre venticinque posti letto,
esistenti alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro
dell'interno del 9 aprile 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 116 del 20 maggio 1994, che non abbiano completato l'adeguamento
alle disposizioni di prevenzione incendi e siano ammesse, a domanda,
al piano straordinario biennale di adeguamento antincendio, approvato
con decreto del Ministro dell'interno da adottarsi entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
8. In caso di omessa presentazione dell'istanza, di mancata
ammissione al piano straordinario ovvero nel caso in cui, alla data
del 31 dicembre 2012, non risulti ancora completato l'adeguamento
antincendio delle strutture ricettive di cui al comma 7, si applicano
le sanzioni di cui all'articolo 4 del decreto del Presidente della
Repubblica 1° agosto 2011, n. 151.



Art. 16


Proroga in materia di investimenti degli enti previdenziali in
Abruzzo

1. Allo scopo di assicurare maggiore rapidita' ed efficacia al
programma di ricostruzione in Abruzzo, gli enti previdenziali
proseguono per l'anno 2012 gli investimenti previsti dall'articolo
14, comma 3, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, da realizzare anche
in forma diretta, nel rispetto dei vincoli autorizzativi e sulla base
verifiche di compatibilita' con i saldi strutturali di finanza
pubblica di cui all'articolo 8, comma 15, del decreto-legge 31 maggio
2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122, entro un tetto di spesa pluriennale definito con
decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, entro 30 giorni
dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
2. Gli investimenti di cui al comma 1, effettuati nell'ambito delle
aree della ricostruzione del tessuto urbano, del settore sociale, del
settore turistico ricettivo, del settore sanitario e del settore
cultura, vengono individuati con provvedimenti adottati ai sensi
dell'articolo 1 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.



Art. 17


Infrastrutture carcerarie

1. La gestione commissariale di cui all'articolo 44-bis del
decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, e' prorogata al
31 dicembre 2012. A tale fine e' nominato, con decorrenza dal 1°
gennaio 2012, un apposito commissario straordinario, con le modalita'
di cui all'articolo 20 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2.
2. Ferme restando le prerogative attribuite al Ministro della
giustizia, al commissario straordinario nominato ai sensi del comma 1
sono attribuiti i poteri, gia' esercitati dal Capo
dell'amministrazione penitenziaria, di cui all'articolo 44-bis del
decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14. Al Commissario
straordinario nominato ai sensi del comma 1 non spetta alcun tipo di
compenso.



Art. 18


Funzionalita' dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA

1. Al fine di continuare a garantire il controllo sulla ordinaria
amministrazione e sullo svolgimento delle attivita' istituzionali
fino all'avvio del funzionamento dell'Agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA),
istituita ai sensi dell'articolo 37 della legge 23 luglio 2009, n.
99, il collegio dei revisori dei conti gia' operante in seno all'Ente
per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente - ENEA, soppresso ai
sensi del medesimo articolo 37, continua ad esercitare le sue
funzioni fino alla nomina del nuovo organo di controllo dell'Agenzia.



Art. 19


Proroga dei termini per l'emanazione di provvedimenti in materia di
adeguamento e armonizzazione dei sistemi contabili

1. Al decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 91, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) all'articolo 4, comma 3, le parole: "centottanta giorni dalla
data di entrata in vigore del presente decreto" sono sostituite dalle
seguenti: "il 31 dicembre 2012";
b) all'articolo 8, comma 7, le parole: "centoventi giorni" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
c) all'articolo 11, comma 3, le parole: "centoventi giorni" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
d) all'articolo 11, comma 4, le parole: "centottanta giorni" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
e) all'articolo 12, le parole: "novanta giorni" sono sostituite
dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
f) all'articolo 14, comma 2, le parole: "entro novanta giorni
dalla data di entrata in vigore del presente decreto" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2012";
g) all'articolo 16, comma 2, le parole: "novanta giorni" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
h) all'articolo 18, comma 1, le parole: "centottanta giorni" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
i) all'articolo 23, comma 1, le parole: "31 dicembre 2011" sono
sostituite dalle seguenti: "il 31 dicembre 2012";
l) all'articolo 25, comma 1, le parole: "novanta giorni" sono
sostituite dalle seguenti: " il 31 dicembre 2012"e le parole: "a
partire dal 2012" sono sostituite dalle seguenti: "a partire dal
2013".



Art. 20


Conservazione somme iscritte nel conto della competenza e dei residui
per l'anno 2011 sul Fondo per il 5 mille del gettito IRPEF

1. Le somme iscritte in bilancio in conto competenza e nel conto
dei residui nell'ambito della missione «Fondi da ripartire» e del
programma «Fondi da assegnare», capitolo n. 3094, dello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per l'anno
finanziario 2011, non impegnate al termine dell'esercizio stesso,
sono conservate in bilancio per essere utilizzate nell'esercizio
successivo. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato
a ripartire per l'anno 2012, tra i pertinenti capitoli delle
amministrazioni interessate, le somme conservate nel conto dei
residui del predetto Fondo.



Art. 21


Proroga di norme nel settore postale

1. Sono prorogati fino alla conclusione delle procedure di
inquadramento e comunque non oltre il 31 dicembre 2012, i comandi del
personale appartenente a Poste Italiane S.p.A. che non sia stato
ancora inquadrato, ai sensi dell'articolo 3, comma 112, della legge
24 dicembre 2007, n. 244, nei ruoli delle Amministrazioni presso cui
presta servizio in posizione di comando o presso le amministrazioni
di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, e successive modificazioni, ai sensi degli articoli 30,
33 e 34-bis del predetto decreto.
2. Il termine di cui al comma 1-bis dell'articolo 2 decreto-legge 5
agosto 2010, n. 125, convertito, con modificazioni, dalla legge 1°
ottobre 2010, n. 163, e' prorogato al 31 dicembre 2013.
3. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto
e fino al termine di cui al comma 2, i gestori dei servizi postali
sono autorizzati ad applicare apposite tariffe per le spedizioni di
prodotti editoriali con riferimento alle associazioni ed
organizzazioni senza fini di lucro e alle associazioni d'arma e
combattentistiche, ferma anche per queste la necessita'
dell'iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione (ROC) e
con esclusione dei prodotti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera
b), del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46. Non si applica
l'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46.



Art. 22


Continuita' degli interventi a favore delle imprese

1. Al fine di assicurare la necessaria continuita' degli interventi
in essere a sostegno delle imprese, le convenzioni di cui
all'articolo 3, comma 1, della legge 26 novembre 1993, n. 489,
possono essere prorogate, per motivi di pubblico interesse, sino alla
piena operativita' delle norme attuative dell'articolo 5, comma
5-sexies, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e comunque non oltre
due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Resta
ferma la riduzione di almeno il 10% delle commissioni di cui
all'articolo 41, comma 16-undecies, del decreto-legge 30 dicembre
2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio
2009, n. 14, nei limiti delle risorse disponibili.



Art. 23


Esercizio dell'attivita' di consulenza finanziaria

1. Il termine di cui al comma 14, primo periodo, dell'articolo 19
del decreto legislativo 17 settembre 2007, n. 164, e' prorogato al 31
dicembre 2012.



Art. 24


Adempimenti relativi alla rilevazione del Patrimonio delle
Amministrazione pubbliche finalizzata alla redazione del Rendiconto
patrimoniale a valori di mercato

1. All'articolo 12, comma 13, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.
111, le parole: "31 gennaio 2012" sono sostituite dalle seguenti: "31
luglio 2012" e all'articolo 2, comma 222, periodo tredicesimo, della
legge 23 dicembre 2009, n. 191, le parole: "31 gennaio" sono
sostituite dalle seguenti: "31 luglio".



Art. 25


Proroga della partecipazione dell'Italia ai programmi del Fondo
monetario internazionale per fronteggiare la crisi finanziaria
tramite la stipula di un accordo di prestito bilaterale

1. Al fine di fronteggiare la crisi finanziaria, in attuazione
degli impegni assunti in occasione del Vertice dei Capi di Stato e di
Governo dell'Area Euro del 9 dicembre 2011 e delle riunione dei
Ministri delle finanze dell'Unione europea del 19 dicembre, le
disposizioni urgenti per la partecipazione dell'Italia agli
interventi del Fondo Monetario internazionale per fronteggiare gravi
crisi finanziarie dei Paesi aderenti di cui al decreto-legge 29
dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26
febbraio 2011, n. 10, sono prorogate e si provvede all'estensione
della linea di credito gia' esistente.
2. In attuazione del comma 1, la Banca d'Italia e' autorizzata a
svolgere le trattative con il Fondo Monetario Internazionale (FMI)
per la conclusione di un accordo di prestito bilaterale per un
ammontare pari a 23 miliardi e 480 milioni di euro. L'accordo diventa
esecutivo a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente
decreto-legge.
3. Su tale prestito e' accordata la garanzia dello Stato per il
rimborso del capitale, per gli interessi maturati e per la copertura
di eventuali rischi di cambio.
4. I rapporti derivanti dal predetto prestito saranno regolati
mediante convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze e
la Banca d'Italia.
5. E' altresi' autorizzata l'eventuale confluenza del suddetto
prestito nello strumento di prestito NAB in aggiunta alla linea di
credito gia' esistente.
6. Per la concessione della garanzia dello Stato, si applicano le
disposizioni di cui all'articolo 8, comma 4, del decreto-legge 6
dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22
dicembre 2011, n. 214, anche mediante l'eventuale utilizzo delle
risorse finanziarie ivi previste. Conseguentemente l'autorizzazione
di spesa di cui all'articolo 8, comma 4, del decreto-legge 6 dicembre
2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre
2011, n. 214, e' incrementata di 100 milioni di euro per l'anno 2012.
Al relativo onere si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione
di spesa prevista all'articolo 7-quinquies, comma 1, del
decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni,
dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, relativa al Fondo per interventi
urgenti ed indifferibili. Il Ministro dell'economia e delle finanze
e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio.



Art. 26


Proseguimento delle attivita' di documentazione, di studio e di
ricerca in materia di federalismo fiscale e di contabilita' e finanza
pubblica

1. Il termine del 31 dicembre 2011 previsto dall'articolo 1, comma
17 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e' prorogato al
31 dicembre 2013. Al medesimo comma sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: ", nonche' per assicurare la formazione
specialistica nonche' la formazione linguistica di base dei
dipendenti del Ministero previa stipula di apposite convenzioni anche
con primarie istituzioni universitarie italiane ed europee".



Art. 27


Disposizioni urgenti in materia di trasporto pubblico locale e di
spese per investimenti delle regioni

1. All'articolo 21, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.
111, i periodi secondo, terzo e quarto, sono sostituiti dai seguenti:
"Entro il mese di febbraio 2012, il Governo, ai sensi dell'articolo
8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, definisce, d'intesa
con la Conferenza Stato-Regioni, per il periodo 2012-2014, gli
obiettivi di efficientamento e di razionalizzazione del trasporto
pubblico locale nel suo complesso, le conseguenti misure da adottare
entro il primo trimestre del 2012 nonche' le modalita' di
monitoraggio ed i coerenti criteri di riparto del fondo di cui al
presente comma. Con la predetta intesa sono stabiliti i compiti
dell'Osservatorio istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 300,
della legge 24 dicembre 2007, n. 244; tra i predetti compiti sono
comunque inclusi il monitoraggio sull'attuazione dell'intesa e la
predisposizione del piano di ripartizione del predetto fondo, che e'
approvato con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di
concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.".
2. All'articolo 8 della legge 12 novembre 2011, n. 183, dopo il
comma 2 e' inserito il seguente : "2-bis. Resta fermo il limite del
25 per cento per l'indebitamento autorizzato dalle regioni e dalle
province autonome di Trento e di Bolzano, fino al 31 dicembre 2011,
limitatamente agli impegni assunti alla data del 14 novembre 2011 per
spese di investimento finanziate dallo stesso, derivanti da
obbligazioni giuridicamente perfezionate e risultanti da apposito
prospetto da allegare alla legge di assestamento del bilancio 2012.
L'istituto finanziatore puo' concedere i finanziamenti di cui al
primo periodo soltanto se relativi agli impegni compresi nel citato
prospetto; a tal fine, e' tenuto ad acquisire apposita attestazione
dall'ente territoriale.".



Art. 28


Proroga della convenzione con il Centro di produzione s.p.a.

1. Al fine di consentire la proroga per l'intero anno 2012 della
convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e il Centro di
produzione s.p.a., ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge 11
luglio 1998, n. 224, e' autorizzata la spesa di sette milioni di euro
per l'anno 2012.
2. All'onere derivante dal comma 1, pari a sette milioni di euro
per l'anno 2012, si provvede mediante corrispondente riduzione della
autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del
decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni,
dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, relativa al Fondo per interventi
urgenti ed indifferibili. Il Ministro dell'economia e delle finanze
e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio.



Art. 29


Proroghe di termini in materia fiscale

1. Alla lettera a) del comma 5 dell'articolo 2 del decreto
legislativo 26 novembre 2010, n. 216, le parole: "nel 2011" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il 30 aprile 2012".
2. L'applicazione delle disposizioni dell'articolo 2, comma 6, del
decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, decorre:
a) dal 1° gennaio 2012 con riferimento agli interessi e agli
altri proventi derivanti da conti correnti e depositi bancari e
postali, anche se rappresentati da certificati, maturati a partire
dalla predetta data;
b) dal giorno successivo alla data di scadenza del contratto di
pronti contro termine stipulato anteriormente al 1° gennaio 2012 e
avente durata non superiore a 12 mesi, relativamente ai redditi di
cui all'articolo 44, comma 1, lettera g-bis), del testo unico delle
imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e agli interessi ed altri
proventi delle obbligazioni e titoli similari di cui al decreto
legislativo 1° aprile 1996, n. 239.
3. L'applicazione delle disposizioni di cui al comma 13, lettera
a), numeri 1) e 2) e al comma 25, lettera b), dell'articolo 2 del
decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, decorre dal 1° gennaio 2012
con riferimento agli interessi e proventi maturati a partire dalla
predetta data.
4. All'articolo 3, comma 12, del decreto-legge 30 settembre 2005,
n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005,
n. 248, le parole: «30 settembre 2009» sono sostituite dalle
seguenti: «31 dicembre 2010» e le parole: «30 settembre 2012» sono
sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2013».
5. All'articolo 36, commi 4-quinquies e 4-sexies, del decreto-legge
31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge
28 febbraio 2008, n. 31, le parole: «30 settembre 2012», ovunque
ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2013», le
parole: «30 settembre 2009» sono sostituite dalle seguenti: «31
dicembre 2010» e le parole: «1° ottobre 2012», sono sostituite dalle
seguenti: «1° gennaio 2014».
6. All'articolo 23, comma 23, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.
98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.
111, le parole: "novanta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto" sono sostituite dalle seguenti: "il 31 marzo 2012".
7. All'articolo 42, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n.
207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n.
14, le parole: "gennaio 2011" e "dall'anno 2010" sono sostituite
rispettivamente dalle seguenti: "gennaio 2014" e "dall'anno 2013"».
8. Restano salvi gli effetti delle domande di variazione della
categoria catastale presentate ai sensi del comma 2-bis dell'articolo
7 del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con
modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, anche dopo la
scadenza dei termini originariamente previsti dallo stesso comma e
comunque entro e non oltre il 31 marzo 2012 in relazione al
riconoscimento del requisito di ruralita', fermo restando il
classamento originario degli immobili rurali ad uso abitativo.
9. Il termine del 1° gennaio 2012 di decorrenza per l'applicazione
delle disposizioni di cui agli articoli 40, commi 01 e 02, e 43,
comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative e
regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e'
differito al 30 giugno 2012 relativamente ai certificati da produrre
al conservatore dei registri immobiliari per l'esecuzione di
formalita' ipotecarie, nonche' ai certificati ipotecari e catastali
rilasciati dall'Agenzia del territorio.
10. Al primo periodo del comma 196-bis dell'articolo 2 della legge
23 dicembre 2009, n. 191, le parole: "31 dicembre 2011" sono
sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2012".
11. I termini indicati dal comma 31, lettere a) e b), dell'articolo
14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e sue successive
modificazioni, sono prorogati di 6 mesi.
12. Il termine del 31 dicembre 2011, previsto dalla Tabella 1
allegata al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25
marzo 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo
2011, relativo alle attivita' di sperimentazione di cui all'articolo
12, comma 1, lettera p-bis), del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e'
prorogato al 31 dicembre 2012.
13. All'articolo 24 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,
convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111:
a) al comma 34, le parole: "entro il 30 novembre 2011" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il 30 giugno 2012";
b) al comma 37, le parole: "entro il 30 ottobre 2011" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il 30 giugno 2012".
14. Per l'anno di imposta 2011 il termine per deliberare l'aumento
o la diminuzione dell'aliquota dell'addizionale regionale all'IRPEF
e' prorogato al 31 dicembre 2011; in ogni caso l'aumento o la
diminuzione si applicano sull'aliquota di base dell'1,23 per cento e
le maggiorazioni gia' vigenti alla data di entrata in vigore del
presente decreto si intendono applicate sulla predetta aliquota di
base dell'1,23 per cento.
15. Nel limite massimo di spesa di 70 milioni di euro per l'anno
2011, e' disposta nei confronti dei soggetti interessati dalle
eccezionali avversita' atmosferiche verificatesi nel mese di ottobre
2011 nel territorio delle province di La Spezia e Massa Carrara e nei
giorni dal 4 all'8 novembre 2011 nel territorio della provincia di
Genova, la proroga al 16 luglio 2012 dei termini degli adempimenti e
versamenti tributari nonche' dei versamenti relativi ai contributi
previdenziali ed assistenziali e dei premi per l'assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali che
scadono rispettivamente nel periodo dal 1° ottobre 2011 al 30 giugno
2012 e dal 4 novembre 2011 al 30 giugno 2012. Non si fa luogo al
rimborso di quanto gia' versato. Il versamento delle somme oggetto di
proroga e' effettuato a decorrere dal 16 luglio 2012 in un numero
massimo di sei rate mensili di pari importo. La sospensione si
applica limitatamente agli adempimenti e ai versamenti tributari
relativi alle attivita' svolte nelle predette aree. Con ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri sono stabiliti i criteri per
l'individuazione dei soggetti che usufruiscono dell'agevolazione
anche ai fini del rispetto del predetto limite di spesa. A tal fine i
Commissari delegati, avvalendosi dei comuni, predispongono l'elenco
dei soggetti beneficiari dell'agevolazione. Agli oneri di cui al
presente comma, si provvede per il 2011 mediante corrispondente
riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 10, comma
5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, relativo al
Fondo per interventi strutturali di politica economica. Il predetto
Fondo e' incrementato, per l'anno 2012, a valere sulle maggiori
entrate derivanti dal presente comma, per il corrispondente importo
di 70 milioni di euro.
16. All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 20 ottobre 2008, n.
158, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2008, n.
199, come da ultimo modificato dall'articolo 2, comma 12-sexies, del
decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, in materia di
esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione di
immobili ad uso abitativo, le parole: «al 31 dicembre 2011» sono
sostituite dalle seguenti: «al 31 dicembre 2012». Ai fini della
determinazione della misura dell'acconto dell'imposta sul reddito
delle persone fisiche dovuto per l'anno 2013 non si tiene conto dei
benefici fiscali di cui all'articolo 2, comma 1, della legge 8
febbraio 2007, n. 9. Alle minori entrate derivanti dall'attuazione
del presente comma, valutate in 3,38 milioni di euro per l'anno 2013,
si provvede mediante parziale utilizzo della quota delle entrate
previste, per il medesimo anno, dall'articolo 1, comma 238, secondo
periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311. A tal fine, dopo il
secondo periodo dell'articolo 1, comma 238, della legge 30 dicembre
2004, n. 311, e' aggiunto il seguente: "La riassegnazione di cui al
precedente periodo e' limitata, per l'anno 2013, all'importo di euro
8.620.000.".



Art. 30


Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e
sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi' 29 dicembre 2011

NAPOLITANO

http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2011/proroga-di-termini-%28milleproroghe%29_12071.html
Monti, Presidente del Consiglio dei
Ministri e Ministro dell'economia e
delle finanze
bozza di milleproroghe in consiglio dei ministri
http://www.casaportale.com/public/uploads/12071-pdf2.pdf