E
intanto Ecoambiente conferma l’accantonamento dei fondi post mortem
Mentre
proseguono
le
verifiche sulla
docu
mentaz ione
acquisita
dalla polizia nelle
sedi
di Ecoambiente circa
l’accantonamento
delle
quote
per la gestione post
mortem
del sito di Borgo
Montello,
la stessa società
ribadisce
che esiste in bilancio
una
quota di dodici
milioni
di euro sui sedici
totali.
I restanti quattro sono
parte
dei dieci milioni
di
euro di crediti che la
società
vanta nei confronti
dei
Comuni che hanno
conferito
i rifiuti e non
hanno
ancora saldato il
conto.
Dal canto suo la spa
Latina
Ambiente, in relazione
a
quelle che erano
state
le dichiarazioni rese
nel
2010 da Bruno Landi
alla
Commissione Ambiente
della
Provincia, tiene
a
sottolineare che i crediti
vantati
dalla partecipata
che
gestisce la discarica
vengono
regolarmente pagati
in
virtù di un recente
accordo
su un piano di
rientro
che nel giro di un
paio
di anni ha già riportato
nelle
casse di Ecoambiente
almeno
la metà dei 7 milioni
vantati.
Come è noto gli
accertamenti
complessivamente
avviati
sulla discarica
di
Borgo Montello nascono
da
più esposti dei
cittadini
della zona che da
un
anno e mezzo chiedono
controlli
più stringenti ed
efficaci
a causa dei fortissimi
miasmi
promanati dai
siti
in coltivazione. Le analisi
di
Arpa, Asl e polizia
provinciale
sono partite in
netto
ritardo e la loro divulgazione
pubblica
è stata
ancora
più lenta, ma alla
fine,
anche considerate le
proteste
civiche, è stata la
Procura
di Latina ad intervenire
per
cercare di risalire
alle
cause. Buona parte
delle
quali erano comunque
state
accertate già la
scorsa
primavera da Arpa
Lazio
che aveva rilevato il
malfunzionamento
del
processo
e delle strutture
utilizzate
per lo stoccaggio
e
il trattamento del materiale
proveniente
dagli impianti
di
trattamento meccanico
biologico,
l’unico
che
ora può entrare nelle
discariche.
Nel caso di Indeco
la
Procura ha contestato,
anche
sulle base delle
intercettazioni
telefoniche,
che
il processo di
stoccaggio
produceva cattivi
odori
perché si era
scelto
di risparmiare sulla
tipologia
di trattamento necessario
per
tamponare,
appunto,
i miasmi. L’atti -
vità
di protesta dei residenti
riuniti
in comitato e in
attesa
di un risarcimento,
almeno
morale, da queste
inchieste,
ha prodotto in
seconda
battuta l’accerta -
mento
finanziario sui bilanci
e
il movimento di
denaro
di Indeco e da cui è
emerso
che non c’è stato
accantonamento
dei fondi
destinati
alla tenuta della
discarica
quando sarà
esaurita
l’attività corrente
per
i successivi 30 anni.
IL
QUOTIDIANO - Domenica 26 Ottobre 2014
8
Latina
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