martedì 28 ottobre 2014

discarica di Borgo Montello I veleni annacquati ad arte Ricostruito ciò che accade nei pozzi spia, l’Arpa non ha partecipato. Analisi dei privati

La frase che fa riflettere: «Richiamo agli enti per un monitoraggio serio e non solo formale»

DETTAGLI
«AUSPICABILE
IMPOSIZIONE
AD ECOAMBIENTE
DELLA EFFETTIVA
REALIZZAZIONE
DELLE OPERE»

In apparenza e secondo i
dati forniti dalla società
mese per mese la discarica
che include i tre siti oggetto
di valutazione «sta bene».
Infatti i valori sono nella norma.
Ma c’è un escamotage, o
almeno un aspetto considerato
assolutamente anomalo
nella procedura utilizzata da
Ecoambiente. Nei pozzi spia
ci sono pompe che captano
acque sotterranee le quali mischiate
al percolato lo diluiscono,
questo detto in termini
semplici, ma è il concetto
contenuto nella relazione di
Tommaso Munari. In specie
si dice che «... le caratteristiche
chimiche dei percolati
prelevati dai pozzi di emungimento,
seppur variabili
nelle loro caratteristiche e
non rappresentativi della totalità
del ’percolato vero’
estratto dalla discarica sono,
con l’eccezione di quello
proveniente da PeZ9B, sensibilmente
più concentrati del
percolato medio. La motivazione
di questo è da ricercare
nell’ingente quantitativo di
acque sotterranee che vengono
emunte dal cosiddetto
polder con finalità di barriera
idraulica e che sono avviate
allo smaltimento come percolato....
è da ritenere che le
acque sotterranee emunte
contribuiscano per oltre il
50% dei volumi smaltiti come
percolato». Cioè: il percolato
vero, quello che realmente
fuoriesce dalle discariche,
viene diluito con acqua
e passa come percolato autentico
e in questo modo le
analisi sono pressoché perfette.
Secondo questa tesi del
perito, che è frutto di rilievi
tecnici durati un anno, ci si
trova di fronte ad un bluff ed
è, per l’ennesima volta, difficile
credere che nessuno fino
all’arrivo di Munari si sia
accorto di niente. E abbia,
invece, preso per buono il
risultato delle analisi sul percolato
annacquato. Ma non è,
comunque, solo questo il
problema dell’isol amen to
idraulico e la tenuta in sicurezza
delle discariche di
Ecoambiente. Perché, dice
sempre la relazione Munari,
che è stata consegnata all’uf -
ficio del gip Guido Marcelli,
«... la mancata esecuzione di
parte dei collaudi inizialmente
previsti, nonché la mancata
introduzione di nuove idonee
verifiche di quanto variato
in corso d’opera... fanno
ritenere che l’opera (di bonifica
ndc) non sia correttamente
colllaudata». Per il perito
e per molti cittadini di
Borgo Montello sarebbe arrivato
il momento di una bonifica
seria e controllata un po’
meglio da chi ha questo compito
«... con l’auspicabile imposizione
alla società
Ecoambiente dell’e ff e t t iva
realizzazione delle opere
funzionali alle verifiche previste
dagli atti autorizzativi,
nonché al richiamo degli enti
di controllo allo svolgimento
di attività di monitoraggio
efficaci e non solo formali».
E’ quello che scrive a ottobre
2014 il consulente del Tribunale.
Più chiaro di così...
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