sabato 29 agosto 2009

la torre dell'acquedotto

Ricevo da Luigi Veca e pubblico:
Giorgio ti chiedo collaborazione e possibilità d’utilizzare il tuo blog come mezzo per divulgare informazioni di carattere civico e sociale, oltre a temi così complessi come la turbogas potresti trattare questo argomento più semplice e di stretta attualità come il risparmio idrico ed energetico connesso al problema scandaloso di Acqualatina?
Pochi sanno come l'amministrazione comunale di Pontinia potrebbe risparmiare migliaia di euro l’anno per servizi idrici municipali rimettendo in funzione il pozzo artesiano profondo 100 metri situato all'interno della torre idrica di proprietà comunale ubicato in Piazza Roma. Credo sia necessario rendere partecipi tutti i cittadini sensibili al tema acqua in quanto bene primario ed inalienabile; il comune di Pontinia ha ottenuto uno stanziamento dalla Regione Lazio di circa 800mila euro per ristrutturare la torre idrica, dunque ci viene offerta la possibilità di investire del denaro per avere benefici e ricavi economici per la collettività; non tutti sono al corrente che per alimentare fontane e fontanelle ed annaffiare le rotonde giardini e parchi della città viene usata acqua potabile dell'acquedotto pagata ad Acqualatina azienda satellite di una società multinazionale francese che presto sembrerebbe passerà in mano tedesca causa debiti, continuando così a pagare agli stranieri la nostra acqua.
L'amministrazione comunale invece ha pensato di ristrutturare la torre idrica per non utilizzare il pozzo con l'acqua ma per riconvertire l'intera struttura in un museo! Questo vuol dire spreco di denaro pubblico e debiti accollati ai contribuenti.
Vorrei lanciare un appello a tutti, chiunque volesse sapere di più sull'argomento acqua pubblica e torre idrica comunale chiedesse info presso il tuo blog.
Ovviamente oltre alle tue informazioni fondamentali ci saranno le mie di supporto, ho approfondito il problema sugli aspetti politici ed amministrativi, economici e finanziari, storici ed artistici e tecnico-legislativi sulla torre idrica.

Luigi Veca

appello per la libertà di stampa

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107L'APPELLO DEI TRE GIURISTI
L’attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere.


Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.


Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.


Franco Cordero

Stefano Rodotà

Gustavo Zagrebelsky


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La informiamo, ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (recante il "Codice in materia di protezione dei dati personali" nel prosieguo, per brevità , il "Codice"), che i dati personali forniti nell'ambito dell'Iniziativa denominata "L'APPELLO DEI TRE GIURISTI" saranno raccolti e registrati dal Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A. - su supporti cartacei, elettronici e/o informatici e/o telematici protetti e trattati con modalità idonee a garantire la sicurezza e la riservatezza nel rispetto delle disposizioni del Codice. La informiamo che i dati fornitici verranno utilizzati unicamente per finalità strettamente connesse e strumentali all'Iniziativa. A tal fine, nell'ambito dell'Iniziativa, i suoi dati potranno essere pubblicati on line mentre i dati non pubblicati verranno immediatamente cancellati e distrutti. Il conferimento dei dati, è necessario al fine di poter partecipare all'Iniziativa. L'indicazione del proprio indirizzo e-mail è, invece, facoltativa. Tuttavia la mancata comunicazione di tale dato non ci permetterà di richiederele eventuali chiarimenti in relazione all'intervento pubblicato. La informiamo che potrà esercitare i diritti previsti dall'art. 7 e seg. del d.lgs. n. 196/2003 (tra cui, a mero titolo esemplificativo, i diritti di ottenere la conferma dell'esistenza di dati che la riguardano e la loro comunicazione in forma intelligibile, la indicazione delle modalità di trattamento, l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione) mediante richiesta rivolta senza formalità al Titolare del trattamento dei dati. Titolare del trattamento dei dati è il Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., con sede legale in Roma, via Cristoforo Colombo n. 149. L'elenco aggiornato recante i nominativi dei Responsabili del trattamento dei dati è conservato presso gli uffici della predetta sede legale.

che fine ha fatto la centrale a biomasse?

Che fine ha fatto la Biomassa?Questo è quanto ci si chiede a Tuscania nel caldo agosto. A due mesi dalle elezioni e dalla chiusura della campagna elettorale della questione sulla quale si è tanto discusso e si sono scontrate le opinioni dei Tuscanesi non c’è più ombra. La nuova amministrazione non si è ancora espressa a proposito e i tanti vari opinionisti che appunto nel mese di maggio e giugno non hanno avuto paura a dire la loro in proposito sono tornati nell’ombra.

Come interpretare l’inconsueto silenzio? Forse una prossima mattina i Tuscanesi al loro risveglio si ritroveranno con una biomassa nuova di zecca? E proprio loro i Tuscanesi, la vogliono o non la vogliono questa Biomassa? Forse no, a giudicare dagli applausi che hanno elargito copiosi all’affollato spettacolo tenuto il mese scorso a Tuscania da Ulderico Pesce, “Storie di Scorie”, quando sono stati messi in guardia su alcune scelte politiche che indorando la pillola propongono soluzioni energetiche non proprio ideali per la salute della popolazione tra le quali le stesse biomasse, o forse si , chissà?

Sembra che l’opinione dei cittadini, tanto spesso interpellati con petizioni popolari e raccolta firme su questioni ben più banali di ristrutturazioni o costruzione di centri commerciali che non cambiano certo la vita, non interessi a nessuno.

Eppure questa della Biomassa è una vicenda seria che più volte ha sollevato polemiche, dubbi e contraddizioni, che ha visto un contenzioso tra comune e privati, risoltosi a favore di quest’ultimi, che ha fatto scendere in campo sostenitori e contrari. Sulla vicenda non c’è mai staro un vero confronto: tempo fa qualcuno in paese chiese che fosse fatta una conferenza dove avrebbero potuto trovare spazio tutte le voci in capitolo, una sorta di incontro scontro ma soprattutto un occasione di informazione dei cittadini che sulle Biomasse ad oggi sanno poco o niente.

Nulla è stato fatto, tranne il solito chiasso in campagna elettorale che ha trasformato la questione in una faccenda politica quando principalmente è da interpretarsi invece come una vicenda sociale visto l’impatto per la cittadina. Se vicenda politica deve essere, allora che lo sia, che i nostri politici gettino la maschera e dichiarino il loro pensiero.
L’oggi sindaco, Massimo Natali, in un intervista di qualche mese fa, rilasciò una dichiarazione dove asseriva di preferire una posizione neutrale sulla vicenda fino a quando non ci fosse stato un confronto chiaro tra tutte le parti, sui pro e contro, tacendo la propria personale opinione, una dichiarazione diplomatica che lasciò trasparire la volontà di imparzialità e correttezza, doti che speriamo guidino la conclusione, nel bene o nel male, del progetto Biomassa.
Valeria Sebastiani

Nuovo Viterbo Oggi
http://www.reginobrachetti.it/

martedì 25 agosto 2009

proficua e interessante riunione turbogas Pontinia

Come previsto si è svolta ieri sera nell’aula consiliare del comune di Pontinia una proficua e interessante riunione preparatoria alla prima convocazione della commissione della revisione della VIA-VAS per il progetto della centrale a turbogas, presso il Ministero dell’Ambiente.
Presenti il sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, l’assessore all’ambiente, Valterino Battisti, i consiglieri comunali, l’avvocato Alfonso Donnarumma e Maurizio Ramati, il presidente del Parco Nazionale del Circeo dottor Gaetano Benedetto, il presidente del consorzio di Bonifica Carlo Crocetti, l’assessore (con delega ai rapporti istituzionali) del comune di Priverno Angelo Miccinilli.
Come sempre presente la rete con Luigi Veca e Paolo Cima, il legale che difende il comune di Pontinia contro i ricorsi delle ditte proponenti la centrale a turbogas e a biomasse, l’avvocato Carlo Bossali, il geologo esperto conoscitore del territorio e importante studioso dottor Alessandro Carlomagno, il pubblico tra cui l’associazione No turbogas.
Dopo l’introduzione del sindaco, dottor Eligio Tombolillo, Libralato ha ricordato le fasi salienti del progetto della centrale a turbogas proposta a Mazzocchio:
- l’emanazione del decreto di VIA del 5 dicembre 2005,
- la procedura AIA-IPPC,
- la pubblicazione del progetto delle opere connesse (elettrodotto e metanodotto) a servizio della stessa centrale elettrica,
- le osservazioni del settembre dello scorso anno di alcune associazioni e cittadini, oltre che dell’amministrazione comunale di Latina,
- il parere contrario espresso dall’amministrazione provinciale di Latina e dal comune di Pontinia nella riunione della commissione AIA-IPPC del 18 dicembre 2008;
- la situazione del R.I.R. (rischio incidenti rilevanti di cui alla direttiva Seveso), i pareri di incompatibilità del Sindaco con i ricorsi della ditta proponente;
- la situazione energetica e il relativo piano regionale e provinciale;
- la riunione della conferenza integrata presso il ministero dello sviluppo economico del 9 aprile scorso.
Tutti i presenti sono intervenuti nell’azione corale e condivisa di difesa, tutela e salvaguardia del territorio, della programmazione, dell’economia, dello sviluppo programmato e dell’autodeterminazione locale, insieme alla tutela della salute, correlati alla valorizzazione dell’agricoltura di qualità ognuno per la sua parte e valore.
Da Donnarumma a Cima, da Battisti a Miccinilli, da Ramati a Veca, con l’evidenza del presidente del consorzio di bonifica, Carlo Crocetti che ricordava come nessuno avesse chiesto allo stesso consorzio alcun parere.
Nonostante, per esempio, la gestione idraulica sia di competenza del Consorzio, così come dell’intera area dei Gricilli o Laghi del Vescovo, nonostante le conoscenze oltre ai nulla osta che devono sempre essere rilasciati dallo stesso Consorzio, per ogni opera che interessi o modifichi il delicato equilibrio geologico.
Considerata l’esperienza personale, le capacità e l’attività di imprenditore agricolo e di rappresentanza della categoria scontata la difesa del territorio da parte di Carlo Crocetti.
Anche i pareri e gli interventi di Bassoli e Carlomagno hanno completato il quadro di una situazione complessa ma ben nota e apprezzata da chi si sta impegnando da anni a fianco di cittadini, associazioni, coltivatori e imprese agricole, oltre che dell’amministrazione, proprio per una migliore qualità della vita e di opportunità imprenditoriali compatibili con il territorio.
Le indubbie capacità professionali e umane da esperto a livello nazionale del settore ambientale del Presidente del Parco Nazionale del Circeo Gaetano Benedetto hanno spiegato e semplificato i vari passaggi e scenari che si possono oggi aprire in seguito alla revisione della VIA della centrale a turbogas.
L’esperienza del dottor Benedetto ha aperto inoltre nuove prospettive e speranze di contrasto ai progetti indesiderati e incompatibili con la pianura pontina, il parco del Circeo, le colline adiacenti.
La prossima settimana, prima di giovedì 3 settembre, come previsto, dopo i vari ed opportuni approfondimenti, ricerche ci sarà una nuova riunione per organizzare memorie, documenti e prese di posizione all’interno della commissione di revisione della VIA.
Pontinia 25 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

domenica 23 agosto 2009

domani riunione VIA VAS turbogas Pontinia

Domani, lunedì 24/08/2009 alle ore 20 presso l’aula consiliare di Pontinia, il sindaco dottor Eligio Tombolillo ha convocato una riunione con le amministrazioni confinanti (Sabaudia, Terracina, Sonnino, Roccasecca, Sezze, Priverno), il Parco nazionale del Circeo, l’amministrazione provinciale di Latina, il consorzio di bonifica e altri enti territoriali per affrontare l’argomento della revisione della VIA e l’istituzione della VAS in merito al progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio.
E’ l’ennesimo incontro che seguono quelli di Pontinia, ma anche di Sezze, Sonnino e Priverno con le varie amministrazioni, così come quelle svoltesi ad Aprilia per l’altra centrale a turbogas, in vista della convocazione dell’apposita commissione presso il ministero dell’ambiente del 3 settembre.
La revisione della VIA è stata decisa dal Ministero dell’ambiente in seguito alle osservazioni di la confederazione italiana agricoltori di Latina,
- Antonio Aumenta, Francesco e Filomena Aversa, Natalina Centra, Ivan Barcella, Isabella Previtali, società agricola La Fonte, Andrea Grotti, Giuseppe Battisti, Anna Maria e Fabiana Cappelli, Marcella Cerrocchi, Camillo Di Legge, Domenico Fantozzi, Amedeo, Concetta, Giovanna e Egidio Frasca, Felice Frateloreto, Angelo, Giuseppe e Giovan Battista Martini, Liliana e Filomena Mastracci, Dorida e Luciana Mazzocchi, Aldo, Tiziana Emanuela e Massimo Perna, Marella Verdelli), oltre che del sottoscritto della rete e del comune di Pontinia.
L’istituzione della VAS arriva dopo varie segnalazioni del sottoscritto, tra le quali ricordo:

Oggetto: valutazione di impatto ambientale e di incidenza per l’elettrodotto e il metanodotto turbogas Pontinia
Servono la valutazione di impatto ambientale e la valutazione di incidenza per i progetti dell’elettrodotto e il metanodotto, opere connesse a servizio della turbogas di Pontinia?
Sembra proprio di sì andando a leggere la lettera z) del comma 7 dell’allegato B al decreto del presidente della repubblica del 12 aprile 1996 (valutazione di impatto ambientale per le opere all’interno delle aree naturali protette), e l’art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 (direttiva Habitat).
Difatti la zona attraversata dalle reti del progetto interessano il sito “Laghi Gricilli” codice “IT6040003” tipo “G” di Natura 2000 Formulario standard zone di protezione speciale (ZPS) per zone proponibili per una identificazione come siti di importanza comunitaria (SIC) per zone speciali di conservazione (ZSC). (consultare http://www2.minambiente.it/sito/settori_azione/scn/rete_natura2000/elenco_cartografie/sic/documenti/IT6040003.pdf.).
Essendo invece la procedura di esproprio e di pubblica utilità in atto per le opere connesse (elettrodotto e metanodotto) a servizio della turbogas di Pontinia priva di entrambe le valutazioni (impatto ambientale e strategica) può essere annullata?
La risposta ai Legali incaricati di ricorsi ed osservazione sia dai privati, sia dalle associazioni di categoria, dai comitati di cittadini, dal comune di Pontinia, ma anche dagli altri enti locali (consorzio di Bonifica, amministrazione provinciale, Regione Lazio) qualora intendano presentare osservazioni e/o opposizioni al progetto.
Qualora il percorso dell’elettrodotto dovesse superare i 10 km (i dati ufficiali sono al “circa 9 km”) con tensione di 380 kV (quindi superiore ai 100) avrebbe dovuto comunque essere dotato di VIA anche al di fuori di aree naturali protette, in base al decreto del PCM del 3/9/1999.
Un’altra speranza che il progetto debba essere rivisto, la procedura in atto fermata con la possibilità di nuovi elementi per una valutazione negativa?
Pontinia 14 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

una clinica per dipendenti sessuali

Il quotidiano Gb pubblica un articolo sull'uscita della nuova
edizione del libro "Tendenza Veronica" di Maria Latella
Il Times: "A Berlusconi consigliano
una clinica per dipendenze sessuali"
dal nostro inviato CRISTINA NADOTTI

per leggere tutto
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-21/trend-veronica/trend-veronica.html?rss

la vicina di casa

A chi non è capitato di avere (o aver avuto) un/a vicino/a di casa o un condomino / a che riferisce i fatti stravolgendoli e inventandoli a ruota libera? Prendiamo i “Ciro, Ciro”, oppure i “Giacomo, Valerio, Amedeo, Gino” dei tormentoni estivi, oppure “la mamma con lo zio Tony”. Anzi l’ultimo è il classico delle favole metropolitane. Tutti ne parlano, sembra che ne siano testimoni diretti. Poi chiedi quando, ti rispondono che in realtà (qui ovviamente 100 persone diverse, 101 versioni) ti rispondono che gliel’ha raccontato il fratello, la sorella, fino all’amico dell’amica. Ma nessun testimone oculare e nessuna certezza. Quindi nessuno ha visto niente. C’è chi giura del dissesto a Pontinia, gliel’ha detto la vicina di casa, chi crede agli alieni, al mostro di Loch Ness, lo yeti, il sacro graal, che Elvis Presley sia vivo, che Paul Mc Cartney è morto oltre 30 anni fa e sostituito da un sosia. Se vuoi fare una verifica racconta a questo tipo di vicina di casa un fatto qualsiasi e aspetta 2 giorni per vedere come te lo riporta una delle sue amiche. Da sempre chi vuole comandare approfitta dell’ignoranza altrui è un classico, da Giulio Cesare, al medioevo, agli intrecci tra regnanti, chiese e laser politici e religiosi, passando per Mussolini come per il comunismo, ai democristiani, come alla destra e alla sinistra dei tempi nostri. Queste leggende metropolitane sono riuscite a far diventare un’opinione pure la matematica. E’ proprio vero che scuole e professori non sono più quelli di una volta. C’è chi è contento se a casa sua si presenta un ciarlatano che gli chiede, non dovuti, 1000 euro a componente della famiglia e glieli dà pure. Con queste premesse rischiamo di avere per sindaco uno che per noia sfasciava le vetrine oppure per presidente del consiglio un cantante di piano bar che racconta barzellette e si porta a letto le minorenni con il consenso dei genitori.

AAA assessori capaci e volenterosi cercasi

Mi è stato chiesto di parlare degli assessori.
L’ho scritto più volte, ne avrei nominati 4 (1. lavori pubblici e urbanistica, 2. cultura, turismo; 3. sanità, ambiente, attività produttive; 4. bilancio, finanziamenti), tutti esterni al consiglio comunale, chi viene eletto, se vuole fare l’assessore si dimette da consigliere. I motivi credo che non debbano essere spiegati. Lo stipendio sarà collegato al lavoro svolto. Ogni anno, in base al programma, si fissano obiettivi. Se viene raggiunto il massimo non c’è problema vanno bene anche 2.000 euro al mese o 1.500 o 1.000 se va male restituisce tutti i soldi presi.

sabato 22 agosto 2009

10 milioni a testa per la centrale a turbogas

Si avvicina l’incontro del coordinamento del 24 agosto alle ore 20 presso l’aula consiliare di Pontinia per preparare la difesa del territorio dall’assalto della centrale a turbogas progettata a Mazzocchio, in vista della riunione per la revisione della VIA e l’istituzione della VAS.
Grazie alla sensibilità del Ministero dell’Ambiente, già dimostrato in diverse occasioni a tutela del Parco Nazionale del Circeo, del Lago di Sabaudia, della riapertura dei passaggi delle dune, hanno trovato ascolto le segnalazioni, lamentele, proposte dei cittadini, delle associazioni e delle amministrazioni locali, verso un progetto sbagliato perché incompatibile con il territorio.
A causa, invece, dei governi che si sono succeduti e alla mancata attuazione del protocollo di Kyoto (diminuzione delle emissioni) e della direttiva 20/20/20 (riduzione delle emissioni, dell’efficienza energetica e della produzione di energia naturale e rinnovabile del 20% entro il 2020) ciascun cittadino italiano dovrà pagare circa 10 milioni di euro di sanzioni.
Mentre altri statisti, economisti, imprenditori (di altri paesi è ovvio) puntano su queste risorse per diminuire gli effetti della catastrofe ambientale già in atto, per l’economia del presente e del futuro, per ridurre le tensioni sociali, lotte e speculazioni i nostri governati sono alle prese con altre faccende.
Tra disquisizioni sul consiglio di direzione della Rai, dei dialetti, sull’ora di religione, sulle escort e sugli scandali di vario genere restiamo indietro e paghiamo a caro prezzo, mentre il resto del mondo corre in altra direzione.
Questi errori o se preferite mancanza di volontà ci costano:
- salute (l’aumento delle emissioni significa aumento vertiginoso di malattie gravi non solo dell’apparato respiratorio ma anche cardiovascolare, dopo la denuncia di un Parroco di Aprilia e del Sindaco di Pontinia tutto tace. Non vedo, non sento, non parlo);
- economico a livello locale (le amministrazioni comunali, provinciali e regionali e quindi i cittadini, pagano in modo salato la mancata conversione degli edifici pubblici verso l’energia naturale e rinnovabile, il mancato aumento dell’efficienza);
- di produzione e concorrenza del mercato agricolo di qualità grazie alla perdita del riconoscimento delle produzioni di origine e di qualità;
- di posti di lavoro (in Germania circa 50 mila nuovi occupati l’anno nell’industria naturale e rinnovabile che ha superato la mitica industria automobilistica).
Questo è ancora più grave per una provincia in forte recessione, con perdita di migliaia di posti di lavoro e soprattutto con un clima adatto all’energia solare.
Mentre la Regione Lazio già produce il doppio dell’energia che consuma che diventerebbe il triplo se venissero costruite le 12 centrali a turbogas e il quadruplo con le circa 30 centrali a biomasse progettate nella Regione Lazio.
10 milioni a testa per non saper dire di no a progetti sbagliati e superati e sì all’energia naturale e rinnovabile, ad una migliore qualità della vita.
Pontinia 22 agosto 2009 Ecologia e Territorio Giorgio Libralato

ECONOMIA

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/economia/tariffe/costi-kyoto/costi-kyoto.html?rss
Gas serra, il governo a caccia di 555 milioni. I nostri produttori
di elettricità hanno superato i livelli di emissione concessi dall'Ue
Così pagheremo nella bolletta
i ritardi sul protocollo di Kyoto
Il sottosegretario Saglia: "L'impatto sulle tariffe sarà inevitabile, adesso limitiamo i danni"
di LUCA IEZZI


ROMA - Con il pianeta si riscalda anche la bolletta degli italiani. Il ritardo sull'adempimento del protocollo di Kyoto per la prima volta peserà direttamente nelle tasche dei consumatori visto che il governo è alla disperata ricerca di 555 milioni entro la fine dell'anno (diventeranno 840 nel 2012). Gran parte di questa cifra finirà nelle tariffe elettriche durante l'anno prossimo.

Tutto inizia con i tetti alle emissioni di anidride carbonica che l'Italia ha contrattato con l'Ue nel 2007: 201,63 milioni di tonnellate l'anno per il quadriennio 2008-12 contro i 230 milioni richiesti. Le quote di emissione sono state poi assegnate con un piano nazionale ai vari settori (come produttori elettrici, acciaierie, cementifici).

Le società elettriche denunciarono che quote così basse avrebbero bloccato la costruzione di nuove centrali con il paradosso di non poter rinnovare (e quindi rendere meno inquinante) il nostro sistema elettrico. Così nel 2008 il governo si è impegnato a garantire 16,93 milioni di tonnellate ai nuovi entranti (cioè a quelle centrali che non avevano ancora ottenuto l'autorizzazione ad emettere gas serra) e "a tutti i nuovi entranti le quote di Co2 eccedenti questo tetto", come ricorda il Comitato di controllo guidato dal Direttore generale del ministero dell'Ambiente Corrado Clini.

Ora si tratta di pagare. Secondo le stime del Comitato, i nuovi entranti avranno bisogno di crediti per 56 milioni di tonnellate: 37 milioni già nel 2009, cioè ben oltre la riserva accordata. Il governo - a meno che le imprese non rinuncino a quanto garantitogli per legge - deve andare sul mercato dei diritti ad emettere Co2 e comprarli all'asta dalle imprese comunitarie che sono sotto i loro tetti di emissione.



Se non lo fa, sempre secondo il Comitato, la sanzione inflitta dall'Europa sarà di 5,6 miliardi nel 2012. Acquistare i diritti di emissione ora costa meno: 555 milioni, ma visto lo stato delle finanze pubbliche ci si orienta per chiedere un anticipo alla Cassa Depositi e Prestiti per far fronte alle scadenze di fine anno. Anticipo da ripagare con un aumento in bolletta dal 2010.

"Cercheremo di ridurre il conto finale il più possibile - spiega Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico - è stato negoziato un tetto troppo basso dal precedente governo e abbiamo già avviato contatti informali con la Commissione Ue per riaprire una trattativa, ma alla fine questo tipo di costi ricadrà sulle tariffe elettriche. Dobbiamo ancora confrontarci con il ministero dell'Economia su questo punto". Anche se tra i tecnici è dato per scontato un decreto già entro settembre.

Il costo per emettere una tonnellata aggiuntiva di Co2 al momento è di 15 euro, ma è un mercato ancora molto instabile. L'Italia - contribuendo a progetti per ridurre le emissioni in Paesi in via di sviluppo (soprattutto nel Mediterraneo) - potrebbe ottenere crediti riconosciuti dal protocollo di Kyoto a metà prezzo (8 euro), ma l'Europa non consente di utilizzarne oltre una certa quota e il nostro Paese ha già esaurito la sua.

(20 agosto 2009)

tu non dire niente è meglio!

Su Bbc 2 sei comici vanno avanti per 15 minuti con battute sul presidente del Consiglio
"Temperature saranno tra i 16 e i 24. Non sono ragazze, Berlusconi non si precipiti"
A Londra si ride col Cavaliere
"Tu non dire niente, è meglio"
dal nostro inviato CRISTINA NADOTTI
LONDRA - La cosa più gentile che gli hanno detto è "tappetto". Per 15 minuti in Mock the week uno degli show di punta di Bbc 2, ieri in prima serata, sei comici inglesi sono andati avanti a dirne di tutti i colori su Berlusconi, concentrandosi sulle sue simpatie per le ragazze giovani. Un esempio: "Le temperature saranno domani tra i 16 e i 24, non sono ragazze, inutile che Berlusconi si precipiti qui". Quale sia la stima che all'estero hanno del nostro presidente del consiglio lo mostra bene però la gag costruita per prendere in giro Gordon Brown. Il premier britannico viene doppiato mentre saluta i leader europei che arrivano a un incontro. A tutti chiede: "Per favore, potresti fare una dichiarazione in cui dici che sto facendo molto bene in campo economico?". Quando però vede Berlusconi gli fanno dire: "Tu non dire niente, è meglio" e a Berlusconi, che ha dei fogli in mano, fanno dire: "Ecco vedi, la festa è già organizzata. Tu chi vuoi? Una ragazza, o un ragazzo? Puoi scegliere, ce n'è per tutti".

Il canadese National Post analizza i tanti scandali in cui Berlusconi è coinvolto e ricorda come già nel 1986 fu intercettata una telefonata in cui il Cavaliere parlava di ragazze di Drive in, la trasmissione di cabaret in voga in quegli anni, che sarebbero dovute intervenire a una festa con Craxi. Secondo il quotidiano, gli italiani sono in qualche modo assuefatti alle malefatte dei politici e il nostro Paese è "un'anomalia che va avanti da molti anni in Europa".

L'agenzia di stampa spagnola Efe riferisce invece della vacanza sarda di Noemi Letizia, sottolineando che la ragazza è in effetti a poca distanza da Villa Certosa. Per la rivista Mediterraneo, sempre spagnola, "Berlusconi deve essere infuriato" per lo sbarco di Noemi Letizia in Sardegna, proprio ora che "aveva iniziato a tirare un respiro di sollievo" perché le luci dei riflettori sul suo scandalo cominciavano a spegnersi. La rivista ipotizza che la presenza della ragazza non sia casuale, anche se "Berlusconi non si fa vedere e sembra l'abbia inghiottito la terra".

La Montreal Gazette, canadese, dà invece notizia del libro che Patrizia D'Addario ha intenzione di scrivere, sottolineando che mentre Repubblica e il Corriere della Sera hanno dato notizia delle sue rivelazioni, le televisioni di Berlusconi e la Rai "hanno a malapena trattato l'argomento".

(21 agosto 2009)
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-21/rassegna-21/rassegna-21.html

venerdì 21 agosto 2009

destra e sinistra

Con il termine destra, utilizzato in ambito politico, si indica la componente del Parlamento che si siede a destra del presidente dell'assemblea. Tradizionalmente queste posizioni vengono ricoperte da chi rappresenta le posizioni di tendenza più conservatrice.
Storia del termine [modifica]
Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria.

Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la destra era occupata dai monarchici (les ultras).

Nel corso del Novecento, la destra ha compreso posizioni ideologiche come il conservatorismo, il nazionalismo, il liberismo, il cristianesimo democratico e il liberalismo. Mentre in Italia ha prevalso a lungo l'uso del termine "destra" per le posizioni più estreme dello schieramento politico, in altri Paesi, come la Francia o il Regno Unito, tale espressione è stata utilizzata per definire partiti di "destra moderata" o di centro-destra. In questo senso, i maggiori esponenti di tale destra nel Novecento sono forse stati Margaret Thatcher e Ronald Reagan, che hanno contribuito a trasformare il conservatorismo da ideologia statalista e protezionista in un pensiero prevalentemente liberale e individualistico.


La destra in Italia [modifica]

Giorgio Almirante, storico leader del MSILa prima volta che in Italia fece capolino il termine "destra" fu in riferimento della Destra storica, cioè della classe dirigente liberale e conservatrice che governò il Paese dall'unità per trent'anni. Il Fascismo, che conquistò il potere nel 1922, è stato poi catalogato come ideologia di "estrema destra". Da allora, per lungo tempo, si è usato il termine "destra" principalmente per riferirsi ai partiti neo-fascisti (come il Movimento Sociale Italiano) e monarchici (come il Partito Nazionale Monarchico). Nonostante ciò, anche il Partito Liberale Italiano è stato talvolta considerato la destra dell'arco costituzionale.

Per Mussolini tuttavia il Fascismo non c'entrava nulla con la destra[1].

Nella situazione attuale, nella fase della cosiddetta Seconda Repubblica, i partiti che si considerano parte della destra sono: Alleanza Nazionale, La Destra e il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Esiste poi un partito di centro-destra, Forza Italia, che si presenta alle elezioni del 2008 insieme ad Alleanza Nazionale e a gruppi minori all'interno de Il Popolo della Libertà. L'alleanza di quest'ultimo con la Lega Nord rappresenta l'evoluzione delle coalizioni di centro-destra avutesi dal 1994 ad oggi, il Polo delle Libertà e la Casa delle Libertà.
http://it.wikipedia.org/wiki/Destra_(politica)

Con il termine sinistra, utilizzato nel campo della politica, si indica la componente del Parlamento che si siede alla sinistra del Presidente dell'assemblea e, in generale, l'insieme delle posizioni politiche qualificate come progressiste.
Storia del termine [modifica]
Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese. Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra. Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale. A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria.

Quando, a fine agosto, si discusse l'articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino che riguarda la libertà religiosa, "coloro i quali tenevano alla religione e al re si erano messi alla destra del presidente, per sfuggire alle urla, ai discorsi e alle indecenze che avevano luogo nella parte opposta", dove stava la componente più rivoluzionaria (Marcel Gauchet). La denominazione si consolidò durante l'Assemblea legislativa e la Convenzione Nazionale. Con Restaurazione la distinzione si conferma come una caratteristica costante del sistema parlamentare, destinata a durare. Dalla Francia si estese rapidamente a tutta l'Europa. Nel periodo della Restaurazione, la sinistra era occupata dai settori rivoluzionari.

Nel corso del Novecento, la sinistra ha compreso posizioni ideologiche come la socialdemocrazia, il socialismo democratico, il comunismo e, sotto certi profili, il liberalismo sociale. Il termine left è stato utilizzato nel Regno Unito per indicare le componenti liberale (erede degli Whig) e laburista, il termine linke in Germania per indicare prevalentemente i Socialdemocratici.


La sinistra in Italia [modifica]
La prima volta che in Italia fece capolino il termine "sinistra" fu in riferimento della Sinistra storica, che governò il Paese dal 1876 per vent'anni con Agostino Depretis. La matrice ideologica del raggruppamento era liberale progressista, e si rifaceva alle idee mazziniane, garibaldine e dunque democratiche. Negli anni di governo della Sinistra storica, si fecero strada alcune forze politiche allora catalogate come "estrema sinistra": il Partito Repubblicano Italiano e il Partito Radicale storico. La Sinistra storica venne poi succeduta al governo del Paese dalla cosiddetta Sinistra liberale, cioè dall'ala più progressista dello schieramento liberal-conservatore.

Nel Novecento maggiori partiti di sinistra attivi sono stati il Partito Socialista Italiano (il partito più antico, poi Socialisti Italiani e Socialisti Democratici Italiani, oggi di nuovo Partito Socialista), il Partito Comunista Italiano (in seguito Partito Democratico della Sinistra e Democratici di Sinistra) e il Partito Socialista Democratico Italiano e, entrambi nati da scissioni del primo. Non mancarono poi partiti più moderati, ma comunque ascrivibili alla sinistra sotto molti profili:il Partito Radicale e lo stesso Partito Repubblicano Italiano.

Oggi all'area "moderata" o "riformista" della sinistra (detta anche centro-sinistra) appartengono il Partito Democratico, che tuttavia ha al suo interno significative componenti centriste, e il già citato Partito Socialista, che presidia la sinistra tradizionale. All'area della sinistra aderiscono a diverso titolo: il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, il Movimento per la Sinistra, la Federazione dei Verdi e Sinistra Democratica. Questi cinque partiti sono stati spesso caratterizzati come facenti parte della c.d. sinistra radicale, cioè più estrema. Altre formazioni di estrema sinistra sono il Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sinistra_(politica)

per il bene comune di Pontinia

Il trucco del creare emergenze, confusione, disgregazione sociale, timori, trovare dei nemici da combattere, infondere paura e incertezza viene spesso usato da chi vuole comandare e affossare i diritti elementari delle persone e il bene comune.
Questa società berlusconizzata, alla continua ricerca estrema del piacere e del vantaggio personale e di parte, senza regole, nè principi, nè ideali è stata creata apposta per imporre il dissesto, acqualatina, centrali e progetti altamente inquinanti, inceneritori, grandi progetti che sono lo specchio per le allodole.
Contro questo sistema bisogna creare una barriera per tornare alla vita civile, al rispetto dell'umanità e della vita.
Invito tutti ad impegnarsi per il bene comune di Pontinia.

giovedì 20 agosto 2009

i ricorrenti invitati alla riunione del 24 contro la turbogas

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: riunione del 24 agosto preparatoria all'incontro VIA-VAS
centrale a turbogas
Come giustamente segnalato, sul mio blog, dal Presidente della Rete
dei Cittadini di Pontinia si prega estendere l’invito a partecipare
alla riunione del 24 agosto presso la sede comunale, preparatoria per
l’incontro del 3 settembre in merito alla revisione della VIA e alla
redazione della VAS per il progetto della centrale a turbogas di
Mazzocchio a tutti coloro che hanno presentato osservazioni:
- la confederazione italiana agricoltori di Latina,
- Antonio Aumenta, Francesco e Filomena Aversa, Natalina Centra, Ivan
Barcella, Isabella Previtali, società agricola La Fonte, Andrea
Grotti, Giuseppe Battisti, Anna Maria e Fabiana Cappelli, Marcella
Cerrocchi, Camillo Di Legge, Domenico Fantozzi, Amedeo, Concetta,
Giovanna e Egidio Frasca, Felice Frateloreto, Angelo, Giuseppe e
Giovan Battista Martini, Liliana e Filomena Mastracci, Dorida e
Luciana Mazzocchi, Aldo, Tiziana Emanuela
e Massimo Perna, Marella Verdelli).
Oltre ovviamente alla stessa rete.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Giorgio Libralato

il partito contro la libertà

A DESTRA COME A SINISTRA MANCA LA COERENZA IN VISTA DEL BENE COMUNE

GOVERNO E OPPOSIZIONE
PREDA DELLE CONTRADDIZIONI

Se per il Pdl l’unità nazionale sembra pacifica, non è così per la Lega, che vuole disfarsene. Il Centrosinistra elogia l’individualismo più estremo, ma lo condanna se a praticarlo è il Cavaliere.

L’attuale fase della politica italiana ha la sua radice nella scomparsa del principio di non contraddizione, ben noto lungo i millenni. Ecco gli esempi più evidenti.

Berlusconi. Ha dato al suo partito il nome di Popolo della libertà, ma non si conosce nessun leader politico liberale che abbia mai detto qualcosa di simile alle parole da lui pronunciate nell’ultima conferenza stampa (dopo aver qualificato come "delinquenti" i giornalisti di Repubblica): «Non possiamo più sopportare che la Rai sia l’unica televisione al mondo che con i soldi di tutti attacchi il Governo. La Rai faccia il servizio pubblico e non attacchi né il governo né l’opposizione». Dunque, quello che conta sono i soldi di chi paga i giornalisti (tali sono anche quelli che lavorano in Rai): un bell’esempio di potere padronale sull’esercizio dell’informazione, di cui non c’è traccia nel pensiero liberale.

Non basta. Il Popolo della libertà è nato dalla fusione di due partiti, Forza Italia e Alleanza nazionale, nei quali l’unità nazionale sembrava pacificamente accettata. Ma nella maggioranza chi comanda è la Lega, che quell’unità conta di eliminare nel più breve tempo possibile.


Umberto Bossi (foto Ansa).

Bossi. Nel suo comizio a Pontida, la scorsa settimana, ha entusiasmato il suo popolo al grido di "Padania libera". Libera da che cosa? Naturalmente da "Roma ladrona" (come se a Milano nessuno mai avesse rubato), ma anche libera di disfarsi – con leggi discriminanti, ronde, dialetti nelle scuole – di quanti vengono a disturbarla dal resto della Penisola o dal mondo. In ciò il senatùr contraddice un altro gran lombardo almeno quanto lui, Alessandro Manzoni, il quale ebbe a dichiarare: «In questa unità (d’Italia) era così grande la mia fede che ho fatto il più grande dei sacrifici, quello di scrivere scientemente un brutto verso: "Liberi non sarem se non siamo uni"». (Dal Proclama di Rimini).

Fini. Il presidente della Camera, che si stava facendo una fama di coraggioso nel dare più ragione a Napolitano che alla maggioranza, ha detto che non c’è nessun motivo perché il Parlamento discuta sulla Ru486. Un motivo c’è, essenziale: il Parlamento è nato proprio perché vi si possa discutere di tutto, anche dei farmaci non farmaci (come la pillola dell’aborto).

Il Pd. Qui sembra che la "contraddizion non consenta" l’amalgama fra chi viene dalla cultura marxista e quella cattolica, con tutto il rispetto per la "laicità della politica". Il Congresso d’autunno promette di essere caldo su un argomento fondamentale, che non è solo italiano. Nell’ultimo numero di Esprit un lungo dibattito cerca di chiarire se non ci sia bisogno di "rifare i Lumi", visto che quel pensiero del ’700 non ha saputo evitare guai nei secoli successivi in Francia e nel resto d’Europa, e considerata la tempesta piovutaci addosso dal mondo globalizzato.

La Repubblica. Il 6 agosto ospita in prima pagina un duro articolo di Stefano Rodotà in difesa del «ruolo centrale dell’autodeterminazione» di ogni individuo su temi come vita e morte (cioè l’elogio dell’individualismo più chiuso a ogni legge naturale); ma a pagina 7 pubblica un’intervista a Cohn-Bendit in cui il leader verde francese accusa Berlusconi di incarnare l’egoismo, il pensare solo a sé e ai suoi interessi. Ed è proprio questo il problema di fondo dell’Italia: l’individualismo, cioè "il carattere tipico della post-democrazia". Dunque l’individualismo è sacro in difesa dell’aborto, è esecrabile se lo pratica il Cavaliere.

Beppe Del Colle http://www.sanpaolo.org/fc/0933fc/0933fc25.htm

mercoledì 19 agosto 2009

totosindaco

Gli uomini pubblici e i politici nominati, gli aspiranti, in questo blog:
Tombolillo, Mochi, Novelli, Emiliozzi, Francia, Cima, Anitori, Bilotta, Subiaco, Farris, Pedretti, Mantova.
Voi chi volete come sindaco e perchè?

i progetti inquinanti e la costante agosto

Nell’estate 2005, l’allora centro sinistra di Pontinia protestava contro la giunta Mochi e la sua recente approvazione del progetto della centrale a biomasse di Mazzocchio.
Era il 2006, agosto, quando ho ripreso il tema delle centrali elettriche che rischiano di compromettere ulteriormente la situazione economica, sociale, sanitaria e ambientale del comune di Pontinia.
Il tema nel nostro comune era ostico e riservato a poche persone.
Poi gli articoli di giornale, i dibattiti, le delibere consiliari.
Arriviamo al 30 agosto 2007 con la conferenza AIA-IPPC presso l’amministrazione provinciale di Latina dove viene esaminato e rispedito al mittente, per una serie di errori, dati mancanti, oppure non pertinenti e significativi il progetto della centrale a biomasse.
Il mese di agosto impegnerà 4 settori e strutture diverse dell’amministrazione provinciale che, grazie alle osservazioni prodotte dai cittadini, nell’elencare tutte le inadempienze ed inesattezze.
A luglio 2008 arriva la pubblicazione del progetto delle opere connesse alla centrale a turbogas di Mazzocchio, con relativo piano di esproprio, occupazione, istituzione di servitù, quindi deprezzamento delle proprietà per quasi 600 proprietari e titolari di diritti sui terreni dove dovrebbero passare l’elettrodotto e il metanodotto.
Vista la scadenza di agosto (per il comune di Sezze) e di settembre (per il comune di Pontinia) per le eventuali osservazioni al progetto delle opere connesse, esproprio e servitù, l’amministrazione comunale di Pontinia attiva una serie di incontri pubblici per informare e per cercare una soluzione, una proposta ed una protesta quanto più condivisa possibile.
Quindi il mese di agosto 2008 è stato un mese di lavoro e approfondimento contro il progetto della turbogas, in difesa del territorio, la sicurezza, la salute, l’ambiente, l’economia locale, del valore dei propri beni che produrrà una serie considerevole di osservazioni (della confederazione italiana agricoltori di Latina,
della rete dei cittadini di Pontinia, del comitato locale per la riduzione delle emissioni in atmosfera e per la produzione di energia naturale e rinnovabile, da Antonio Aumenta, Francesco e Filomena Aversa, Natalina Centra, Ivan Barcella, Isabella Previtali, società agricola La Fonte, Andrea Grotti, Giuseppe Battisti, Anna Maria e Fabiana Cappelli, Marcella Cerrocchi, Camillo Di Legge, Domenico Fantozzi, Amedeo, Concetta, Giovanna e Egidio Frasca, Felice Frateloreto, Angelo, Giuseppe e Giovan Battista Martini, Liliana e Filomena Mastracci, Dorida e Luciana Mazzocchi, Aldo, Tiziana Emanuela e Massimo Perna, Marella Verdelli).
Tali osservazioni servono al Ministero dell’ambiente a rimettere in discussione la VIA (valutazione di impatto ambientale) del 5/12/05 firmata da Matteoli (an) e Buttiglione (udc) e, fatto ancora più importante, a stabilire che per lo stesso progetto occorre la VAS (valutazione ambientale strategica).
Quindi ancora una volta a Pontinia, agosto è il mese dei progetti inquinanti, ma anche dello studio e dell’impegno contro di questi.
Dopo una serie di tavoli tecnici, lunedì 24 alle ore 20 presso l’aula consiliare di Pontinia sarà il primo momento dove verranno messi a confronto i documenti che contrastano la VIA e dovranno indirizzare la VAS.
Sicuramente dopo questo incontro, in vista dell’appuntamento del 3 settembre a Roma, presso il ministero dell’ambiente, ne seguiranno altri.
Lunedì 24 saranno protagonisti l’amministrazione comunale e i cittadini e le associazioni che hanno portato avanti quest’opera di sensibilizzazione sperando nella partecipazione dei comuni limitrofi (Sabaudia, Terracina, Sonnino, Roccasecca, Priverno, Sezze), del consorzio di bonifica, del Parco del Circeo, dell’amministrazione provinciale e di quanti tra politici e amministratori, anche a livello superiore, ritengono, come proponeva Marrazzo nel suo programma elettorale del 2005, lo sviluppo passi dall’energia naturale e rinnovabile e dalla riduzione delle emissioni.
A Pontinia il mese di agosto è ormai una costante.
Pontinia 18 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

martedì 18 agosto 2009

l'alternativa

Nell’autunno del 2002 cominciarono, all’interno di quello che allora si chiamava centro sinistra, le consultazioni e le proposte per il candidato a sindaco per il dopo Tombolillo.
Rifondazione (Ciocca, Testa, Monziani) pongono alcune condizioni che non saranno accettate e quindi si candiderà da sola senza entrare in consiglio, facendo la campagna elettorale contro il centro sinistra.
Margherita, socialisti e verdi ognuno pensava di poter esprimere un proprio candidato.
Da una rosa di nomi (Medici padre, figlio e moglie, Longhitano, Battisti, Mantova) più o meno probabili della margherita esce, senza nessuna possibilità di discussione e trattativa Pedretti.
Nessun altro partito condivideva la scelta e quindi venivano chieste alternative che non verranno mai date con l’esito che sappiamo.
Nasce l’altra Margherita con l’autocandidatura di Calisi.
Poi i socialisti con Bilotta, Francia, De Marchi e Guidi.
I verdi con Montanari (poi virava a destra liberali, udc e chissà cos’altro) e De Angelis.
Ma anche i DS con Farris e Sperlonga.
Il sottoscritto chiese delle regole, un percorso condiviso, un profilo del candidato da condividere (citando a caso popolarità, capacità, esperienza, professionalità, impegno nel sociale, un candidato che unificasse, ecc.) che non furono e non saranno mai accettate.
Memorabile un intervento di uno della margherita: “anche se noi non abbiamo ragione, siccome pensiamo di aver ragione, allora abbiamo ragione”, con una tattica semplice.
Nell’autunno del 2005 ricominciano le autocandidature considerato il percorso traballante della destra.
Di nuovo chiusura di rifondazione (che poi nemmeno si candiderà), con i socialisti che, pur di avere ragione, chiedono e ottengono riunioni comunali, provinciali, regionali senza riuscire mai a spuntarla.
Secondo Subiaco, quando era assessore di AN, aveva ammonito Mochi che se avesse dichiarato dissesto, Tombolillo (parole sue) “lo avrebbero fatto santo e sindaco a vita” e che “se Mochi non dichiara dissesto farà il sindaco finchè la legge glielo consente e dopo di lui, visti i voti della destra, chiunque si candiderà”.

lunedì 17 agosto 2009

turbogas Pontinia e le associazioni ambientaliste

In vista dell’importante appuntamento presso il ministero dell’ambiente che ha convocato la riunione per la revisione della VIA del progetto della centrale elettrica a turbogas di Pontinia, approvato il 5 dicembre 2005 dai Ministri Matteoli (An) e Buttiglione (udc) si terrà una riunione presso il comune di Pontinia lunedì 24 alle ore 20.
Si cercherà, in questa riunione, quanti più appoggi, sostegni, informazioni, contributi, notizie per contrastare uno dei progetti più sgraditi del millennio, ma anche un percorso comune e condiviso con le altre amministrazioni comunali, gli enti locali che hanno competenze, oltre ai politici e rappresentanti istituzionali.
Insieme all’amministrazione comunale di Pontinia, come sempre in tema ambientale, la rete dei cittadini che darà, come contributo, una serie di informazioni e ricerche prodotte dal Professor Claudio Alimonti che dimostreranno gli errori contenuti nella VIA.
Secondo qualcuno vicino alla rete questi documenti sarebbero già stati consegnati al comune di Pontinia.
Ma non mancherà, oltre alla rete, il contributo di cittadini, comitati e associazioni, tra cui No turbogas, con l’impegno consueto.
E’ stato chiesto anche l’intervento delle associazioni ambientaliste a livello regionale e nazionale.
Tra queste, l’unica che finora è intervenuta, il WWF Regionale con l’allora presidente Maggini, oggi dirigente nazionale, contro la centrale a biomasse.
Il WWF regionale, tramite la vice presidente, dottoressa Franca Maragoni di Terracina, è già intervenuta nei precedenti incontri pubblici, unico rappresentante autorevole di un’associazione ambientalista, e sta già interessando la sua associazione che non farà mancare il suo appoggio.
Anche alle associazioni di Legambiente e Greenpeace è stato chiesto di appoggiare la difesa del territorio, la prevenzione dell’inquinamento, la riduzione delle emissioni che caratterizzano il no all’ennesimo impatto ambientale e assalto del territorio dell’ennesima inutile centrale elettrica.
Dalla riunione del 24 poi mancheranno pochi giorni al 3 settembre, data della riunione presso il ministero dell’ambiente, per fare eventuali riunioni, questa volte ristrette al tavolo tecnico, per raccogliere tutto il materiale occorrente in difesa del territorio della pianura pontina e delle circostanti colline.
Pontinia 17 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

domenica 16 agosto 2009

turbogas Pontinia, si esprimerà la sfinge della Regione Lazio?

Oltre ad una serie di enti competenti territorialmente, che in passato hanno collaborato in modo attivo, contro il progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio, il tormentone, da 3 anni, è il comportamento della “sfinge della Regione Lazio”, cosa farà? Si esprimerà? Approverà finalmente la foglia di fico del piano energetico regionale? In quale modo? Quello originale che partendo dalla constatazione che la Regione già produce il doppio dell’energia che consuma che se venissero realizzate le 13 centrali a turbogas progettate ne produrrebbe il triplo? Il tutto senza contare le 23 centrali a biomasse in provincia di Frosinone, le 3 in provincia di Latina, le 2 in quella di Viterbo, senza contare quelle di Roma, le centrali fotovoltaiche arriverebbe al quadruplo? Sarà un piano energetico come preannunciato e approvato in giunta il 3 luglio 2007, senza centrali a turbogas oppure nel frattempo la Regione si è ammorbidita? Cioè continuerà a sostenere la validità del protocollo di Kyoto, della direttiva europea 20/20/20, cioè di riduzione del 20 per cento delle emissioni, dell’aumento dell’efficienza del 20%, della quota di produzione energetica e rinnovabile per il 20% del fabbisogno, oppure continuerà ad aumentare inutilmente le emissioni? Continuerà cioè nella coerenza delle 2 mozioni (una del 2002, l’altra del 2006, quindi delle 2 ultime diverse amministrazioni, quella di Storace e quella di Marrazzo) che bloccavano qualsiasi progetto in attesa del piano energetico regionale, oppure hanno cambiato idea? Verranno confermate le dichiarazioni dei consiglieri regionali espressioni della nostra provincia (Cirilli, Del Balzo, Di Resta, Forte, Moscardelli) tutti contrari al progetto, così come l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti, l’ex capogruppo regionale dei verdi (come è noto i verdi non esistono più) e oggi capogruppo di sinistra e libertà Enrico Fontana, dei vari gruppi regionali, compresa la stessa lista Storace oppure l’idea è cambiata? Ma soprattutto ci sarà un intervento della Regione Lazio oppure la sfinge continuerà a non rispondere se non comunicati, dichiarazioni di intenti che, com’è noto, non servono ad amministrare, ma solo a scopi elettorali? Marrazzo per un po’ è stato atteso in provincia di Latina, gli hanno scritto non so quante volte il sindaco di Pontinia e di Sezze per un intervento in tal senso. E’ sempre in tempo a venire da queste parti e a spiegare la sua posizione. Intanto cittadini, associazioni, amministrazioni locali hanno imparato a far da soli e a difendersi da soli.
Grazie a loro che si è arrivato all’ennesimo punto di partenza, fondamentale, l’aver messo in discussione, da soli, la VIA (valutazione di impatto ambientale) del 5/12/2005 firmata dai Ministri Matteoli (An) e Buttiglione (Udc).
Come è grazie alla rete di Pontinia se il tema è divenuto patrimonio comune, dopo che altri avevano portato l’argomento al centro dell’attenzione.
Il ministero dell’ambiente ha detto sì alla verifica di tale VIA in seguito alle osservazioni del comune di Pontinia, della confederazione italiana agricoltori di Latina, della rete dei cittadini di Pontinia, del comitato locale per la riduzione delle emissioni in atmosfera e per la produzione di energia naturale e rinnovabile, da Antonio Aumenta, Francesco e Filomena Aversa, Natalina Centra, Ivan Barcella, Isabella Previtali, società agricola La Fonte, Andrea Grotti, Giuseppe Battisti, Anna Maria e Fabiana Cappelli, Marcella Cerrocchi, Camillo Di Legge, Domenico Fantozzi, Amedeo, Concetta, Giovanna e Egidio Frasca, Felice Frateloreto, Angelo, Giuseppe e Giovan Battista Martini, Liliana e Filomena Mastracci, Dorida e Luciana Mazzocchi, Aldo, Tiziana Emanuela e Massimo Perna, Marella Verelli.
In precedenza, il 30 agosto 2007, l’amministrazione provinciale di Latina aveva già chiesto che fosse rivista la VIA.
Così come è grazie a chi fin dall’inizio (il sottoscritto), ha chiesto che venisse applicata la VAS (valutazione ambientale strategica) che il Ministero per l’ambiente ha deciso di applicare, oltre alla VIA, anche la VAS.
Questo nuovo inizio viene vissuto con grande speranza, ma anche con l’impegno e con umiltà sapendo che è solo il primo passo e che non sarà facile far valere le proprie giuste ragioni.
Pontinia 16 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

venerdì 14 agosto 2009

l'incidente di Borgo Pasubio, i meriti di AN

E' da poco successo un grave incidente a Borgo Pasubio
tra una macchina e un pulman che è entrato dentro il giardino sfiorando le case.
Sul posto macchine della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili Urbani,
2 camion dei vigili del Fuoco, autoambulanze e traffico bloccato.
Augurando che non sia successo nulle di serio alle persone speriamo
che gli intervento di messa in sicurezza di questo incrocio arrivino.
E' grave che l'amministrazione provinciale, cui spettano le opere di
messa in sicurezza, abbia le casse piene e non intervenga.
Tanto più che l'opera rientrava in quelle triennali 2005-2008.
Tanto più che AN se ne prendeva il merito come fosse cosa già fatta
con tanto di manifesti nella campagna elettorale del 2006.
Al di là dei meriti e delle polemiche, del fatto che ognuno ha
l'amministrazione che si merita, augurando a tutte le persone
coinvolte che ritornino presto a casa nelle migliori condizioni,
speriamo si risolva questa annosa questione.

Giorgio Libralato

giovedì 13 agosto 2009

riunione in vista della commissione per la revisione della VIA della turbogas

riunione in vista della commissione per la revisione della VIA della turbogas
Nei prossimi giorni sarà ufficializzato l’incontro pubblico, che si terrà presso il palazzo comunale di Pontinia, probabilmente il 24 agosto alle ore 20, per dare modo a tutti coloro che sono interessati, a contribuire con osservazioni, suggerimenti, documenti alla revisione della VIA (valutazione di impatto ambientale) relativa alla centrale a turbogas di Pontinia, firmata il 5 dicembre 2005 dai ministri Matteoli e Buttiglione.
Di rilevante, da notare, questo è l’aspetto nuovo, la VAS (valutazione ambientale strategica) con gli effetti che potrebbero ricadere sui siti ZPS (zone a protezione speciale) e SIC (siti di interesse comunitario) sia nel comune di Pontinia che su quelli limitrofi e confinanti, oltre al parco nazionale del Circeo.
Alla riunione saranno sicuramente invitati tutti i tecnici e gli esperti (avvocati Bassoli e Falcone, oltre a Donnarumma, ingegner Moschetti, il geologo Carlomagno, solo per citarne alcuni) che finora hanno contribuito a far emergere lacune, imprecisioni, errori, mancanze del progetto e delle varie fasi di esame, i comuni limitrofi, gli enti territorialmente competenti.
Ma saranno anche invitati anche le associazioni, i cittadini che hanno presentato le osservazioni ai progetti delle opere connesse (metanodotto ed elettrodotto).
Pontinia 13 agosto 2009 ecologia e territorio Giorgio Libralato

mercoledì 12 agosto 2009

revisione VIA-VAS centrale Mazzocchio

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: revisione VIA-VAS centrale a turbogas Mazzocchio
In vista della riunione per la revisione VIA-VAS centrale a turbogas Mazzocchio, in base ai commenti ricevuti sul blog, tra i quali allego:
“non sono un esperto di di giurisprudenza, ma l'origine di tutti i mali è la VIA-VAS del 2005? bene! ciò significa che molti dei documenti o parte di essi prodotti successivamente basati appunto sulla VIA*VAS sono conseguentemente sbagliati! credo se ne siano accorti anche al Vaticano dopo le ripetute segnalazioni e redicontazioni del Prof. Alimonti dopo le riunioni in AIA, probabilmente sono agli atti, oppure chi di dovere a subdorato l'intoppo della VIA come già speigato nei commenti precedenti.”
Appare chiaro che il comune di Pontinia possiede già tutti gli elementi e gli atti necessari e competenti per contrastare il progetto, avendoli addirittura già pagati.
Propongo, quindi, di inviare tali atti “ripetute segnalazioni e rendicontazioni del Prof. Alimonti” (di cui non conoscevo l’esistenza) alla commissione in oggetto, nonché di invitare a partecipare a tale riunione, presso il ministero dell’ambiente, sia il Prof. Alimonti, sia la rete cittadina per illustrare tali documenti e contrastare tale progetto.
Grazie a questi documenti, il lavoro risulta già svolto.
Saluti
Giorgio Libralato

La convocazione della revisione della VIA della turbogas

La convocazione della revisione della VIA (valutazione di impatto ambientale) della turbogas conferma che nelle proprie idee e ragione bisogna credere fino in fondo, anche quando davanti si ha un colosso economico come il gruppo sociale che propone questa contestata e contrastata centrale progettata a Mazzocchio.
Il gruppo sociale che, stando alle notizie riportate dagli organi di informazione, ha un raggio di azione e interessi nell’intero pianeta, dall’acqua in Bolivia, a tutte le società in Europa e in Italia che si occupano, oltre all’acqua, anche di rifiuti e di energia.
Un gruppo sociale che continua, sempre stando alle notizie recenti, ad acquisire partecipazioni o intere società in Italia, come all’estero, così come nuove commesse e nuovi appalti, quasi tutti nell’ambito della privatizzazione dell’acqua con conseguenti aumenti e proteste di cittadini.
Poi le notizie parlano di varie inchieste.
Invece le informazioni sull’assetto societario da una parte indicano tra i massimi dirigenti persone vicine e D’Alema, come al segretario dell’Udc (si dice il padre dell’attuale compagna sia uno dei maggiori azionisti), con la simpatia naturale del sindaco di Roma e di quella parte del PDL.
Anche Bersani, da ministro, aveva dichiarato la sua forte simpatia per le centrali a turbogas.
Chissà come questo ex ministro di Prodi sarà votato a Pontinia nelle votazioni primarie per la scelta del candidato a segretario.
Certo non si conoscono le intenzioni di Franceschini e di Marino, altri candidati alla segreteria del PD, ma sarà importante capire come di democratici di Pontinia si schiereranno, ammesso che sappiano cosa effettivamente propongono questi aspiranti candidati.

La notizia della revisione della VIA è merito dei tanti o pochi che hanno da subito (o all’ultimo momento) individuato le lacune e le carenze di un provvedimento, già evidenziate anche nel corso della procedura AIA (autorizzazione integrata ambientale) – IPPC.
Così come la necessità di valutare l’impianto con la VAS (valutazione ambientale strategica).
Ma ritornano in ballo anche le opere connesse (metanodotto ed elettrodotto) e sarà interessante capire se associazioni e cittadini che hanno presentato le osservazioni al tracciato continueranno a sostenere l’amministrazione comunale di Pontinia.
Sarà anche l’occasione per i comuni (Priverno, Roccasecca, Sezze, Sonnino tra tutti) di schierarsi in difesa della salute come altre volte hanno dichiarato e deliberato in consiglio.
Ma, questa volta, potrebbero anche loro partecipare alla discussione.
E’ importante utilizzare questo breve periodo che separa dalla convocazione per reperire e coordinare tutte le informazioni necessarie a contrastare il progetto.
Intanto altri tecnici e professionisti offrono gratuitamente collaborazione e disponibilità al comune di Pontinia per collaborare in questa azione sociale di difesa dei diritti.
Pontinia 12 agosto 2009 ecologia e territorio Giorgio Libralato

martedì 11 agosto 2009

un momento, prego

Mi accorgo che parecchi commentatori fanno alquanta confusione.
Questo blog con il sindaco e con l'amministrazione comunale di Pontinia non c'entra nulla.
Non ne sono nè il portavoce, nè l'addetto stampa.
Non sono in società, nè in rapporti di lavoro con alcuno dell'amministrazione, nè con gradi di parentela.
Possono fare eccezione alcuni comunicati, documenti e iniziative relative ai progetti inquinanti e sgraditi.
Non faccio parte della maggioranza, nè di partiti, coalizioni.
Non ho incarichi nè li ho avuti.
Ho rappresentato il sindaco in alcune occasioni, per sua delega, riferite sempre agli impianti, ad occasioni specifiche, per i quali non ricevo compensi.
Tutta l'attività di sensibilizzazione e informazione è volontaria.
Quindi Vi prego di evitare commenti fuori luogo.
Grazie.

lunedì 10 agosto 2009

Turbogas Pontinia, convocazione riunione per rivedere VIA e VAS

Turbogas Pontinia, convocazione riunione per rivedere VIA e VAS
Risultato insperato ottenuto dall’amministrazione comunale e dai cittadini che si oppongono alla realizzazione della centrale a turbogas di Pontinia: il 3 settembre alle ore 15 è fissata, presso la sede del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), in via C. Colombo 44, sala riunioni, stanza 821, VIII piano la riunione del gruppo istruttore di cui all’oggetto:
“parere art. 9, comma 5, GAB/DEC/150/07 – ID 1714: centrale di Pontinia – a ciclo combinato da 400 MWe – revisione del DEC/DSA/2005/1325 del 5.12.2005” convocazione riunione VIA del 3 settembre 2009.
La lettera firmata dal segretario della commissione, avvocato Sandro Campilongo, U.prot. CTVA-2009-3042 del 04/08/2009 è stata indirizzata a:
- Acea Electrabel Produzione Spa;
- Ministero per i beni e le attività culturali, Ufficio centrale Beni paesaggistici;
- Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, ufficio produzione elettrica;
- Regione Lazio ufficio VIA;
- Provincia di Latina;
- Comune di Pontinia;
- Direzione generale per la Salavaguardia ambientale, divisione III.
In sostanza viene confermata la nota inviata ad aprile dal Ministero dell’ambiente (MATTM) al ministero dello sviluppo economico, che preannunciava la revisione della VIA (valutazione di impatto ambientale) emessa il 5 dicembre 2005 dai ministri Matteoli (AN - ambiente) e Buttiglione (Udc) nonché la VAS (valutazione ambientale strategica) necessaria, come scriveva il sottoscritto, in presenza di siti SIC (di importanza comunitaria) e ZPS (zone a protezione speciale).
In pratica è stato sempre sostenuto che il progetto presenta alcune lacune in merito alla dimostrazione del rispetto della tutela della salute e della salvaguardia ambientale.
Mettendo in discussione il documento della VIA che ha dato poi origine anche all’AIA viene messa in discussione la stessa AIA.
Quindi non solo azioni legali da parte della ditta proponente, ma addirittura amministrazione e cittadini hanno messo in discussione, ottenendo la piena disponibilità e attenzione da parte del ministero dell’ambiente (MATTM) sulle motivazioni di incompatibilità del progetto alla situazione territoriale.
E’ la dimostrazione che non è solo un fatto politico, ma tecnico, giuridico ed amministrativo.
Arriva anche il momento atteso da 4 anni, della presa di posizione della Regione Lazio, alla quale viene inviata la nota, per dimostrare la sua contrarietà, più volte dichiarata, ma mai all’interno del procedimento, rispetto ad un progetto contestato da tutti i comuni della zona e dall’amministrazione provinciale di Latina.
Considerato il periodo poco felice (il 3 settembre giovedi saranno da poco terminate le ferie) è probabile che sarà una riunione interlocutoria.
Intanto il tavolo tecnico lavora per fronteggiare, ancora una volta a testa alta, visto il rilevante riconoscimento all’attività fin qui svolta, anche questo ulteriore impegno in difesa dei diritti civili e sociali, alla tutela della salute, dell’ambiente, dell’economia, e soprattutto delle scelte locali autonome.
Sicuramente al più presto saranno resi noti gli impegni, le riunioni e gli incontri pubblici.
Pontinia 10 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

domenica 9 agosto 2009

il dissesto di Pontinia e la giustizia

Lettera aperta ai Parlamentari Europei Onorevoli Sonia Alfano e Luigi
de Magistris
Oggetto: il dissesto del comune di Pontinia (LT) e la giustizia
Gentili Onorevoli Parlamentari Europei Sonia Alfano e Luigi de
Magistris, sono un cittadino di Pontinia (LT) che ha ritenuto
infondata la dichiarazione di dissesto finanziario del comune dove
abito, Pontinia appunto.
Scrivo a Voi per il Vostro esempio in materia della ricerca della
giustizia e dei Vostri prestigiosi incarichi nel Parlamento europeo.
Come sapete meglio di me la “legge” italiana se un cittadino,
un’azienda dichiara un fallimento inesistente, oppure lo favorisce o
lo provoca, diventa oggetto di un procedimento penale per bancarotta.
Però la “legge uguale per tutti”, ancora una volta, non è uguale, anzi
non è legge, ma “una facoltà politica e amministrativa” se di tale
fallimento inesistente ne è artefice un amministratore o un consiglio
comunale.
Sono stati certificati i danni di questo fallimento inesistente pari a
circa 350 mila euro.
Ovviamente nessuno pagherà per questo danno erariale.
La saggezza popolare napoletana dice “chi ha dato ha dato, chi ha
avuto ha avuto….” Che potrebbe anche essere accettato in un Paese
senza regole, dove un responsabile non si trova e quando lo si
individua scatta la prescrizione, quindi nessuno paga.
Però gli stessi responsabili, considerato che non rischiano nulla,
potrebbero ripetere il danno per dolo o per incapacità, in altri
comuni, amministrazioni, realtà visto che possono continuare a fare
gli amministratori, assessori, sindaci, addirittura parlamentari,
professionisti, esperti del tribunale.
Si perché questo dissesto inesistente pare sia stato certificato da
revisori dei conti, commercialisti, consulenti del TAR e della Procura
di Latina accertando un debito di 10 milioni di euro che poi, invece,
gli esperti della OSL del Ministero dell’Interno hanno annullato con
un avanzo di amministrazione di circa 5 milioni di euro.
Quindi per un comune che ha un bilancio annuo di circa 5 milioni
trovare un errore di 15 milioni significa scoprire un abbaglio del
300%.
E’ palese che qualcuno abbia sbagliato e non abbia saputo fare in
questa occasione, il proprio lavoro per il quale è stato pagato.
Questo è quanto hanno spiegato gli amministratori del comune di
Pontinia che hanno accertato, con l’aiuto della OSL, la situazione
contabile.
Fino a qui potrebbe sembrare tutto normale e forse non ho ancora
spiegato il motivo di questo scritto.
In seguito alla dichiarazione di dissesto (17 marzo 2004) del comune
di Pontinia, 7 cittadini, tra cui il sottoscritto fa ricorso al Tar di
Latina che il 17 novembre 2004 annulla la delibera e quindi il
dissesto, indicando al comune gli errori commessi.
Il 17/12/04 l’amministrazione di Pontinia, incurante, ridichiara dissesto.
A gennaio 2005 il TAR di Latina, rifacendo i conti punto per punto,
sconfessando i suoi stessi consulenti CTU, smentisce in modo
inequivocabile il dissesto.
Nell’estate 2005 anche la corte dei conti certifica che non vi sono le
condizioni per il dissesto.
L’amministrazione oltremodo ostinata di allora di Pontinia ricorre al
consiglio di stato che le dà ragione, non perché analizza i conti, ma
semplicemente basandosi sulle affermazione dei tecnici che, come
certificato dalla OSL, si dimostrano non all’altezza e perché era
facoltà del comune dichiarare dissesto.
Richiesta di revocazione al Consiglio di Stato del sottoscritto e di
un altro cittadino, dove viene accertato che la dichiarazione di
dissesto, senza i presupposti contabili, può essere dovuta a errore
contabile o di metodo o entrambi che sempre si ripete.
Ma nonostante l’evidenza contabile il Consiglio di Stato, in assenza
di una sentenza di dolo per gli errori, conferma il dissesto.
A questo punto pare evidente che buon senso, logica (per non parlare
di giustizia, ma in troppi ne parlano a sproposito) contino poco o
nulla.
Pensate si possa fare qualcosa per avere giustizia in questi casi?
O almeno per evitare che si ripetano casi del genere e i responsabili
rimanere impuniti?
O semplicemente che quando un Tribunale abbia il dubbio, come l’ha
avuto il Consiglio di Stato, di un reato, sia lo stesso Tribunale a
chiedere alla Procura di verificarlo prima di emettere una sentenza
che potrebbe rivelarsi non giusta?
Nel frattempo, invece la OSL, il dubbio ce l’ha avuto e ha fatto una
denuncia alla Procura di Latina.
Stando agli organi di informazione sembra che qualcuno abbia gonfiato
i debiti per dimostrare il dissesto.
Grazie dell’attenzione e dell’eventuale risposta, rimanendo a
disposizione per inviare gli atti dell’argomento.
Pontinia 9 agosto 2009 Giorgio Libralato

venerdì 7 agosto 2009

Nuova riunione del tavolo tecnico comune di Pontinia contro gli impianti inquinanti

Anche oggi nuova riunione del lavoro del tavolo tecnico comunale contro i progetti di impianti inquinanti e non compatibili con il territorio comunale, con la situazione esistente, le ipotesi di sviluppo, oltre alla situazione sanitaria e ambientale.
Dopo che il sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, ha reso pubblici i dati, preoccupanti, del servizio sanitario regionale, della AUSL e del registro dei tumori, sulle malattie dell’apparato respiratorio, nessuno degli enti preposti sembra si sia attivato.
Come detto il tavolo tecnico comunale contro gli impianti inquinanti si sta preparando per gli appuntamenti pericolosi che incombono sulle prossime generazioni di Pontinia, dell’intera pianura e delle colline circostanti:
- in attesa dell’esito della conferenza unificata della centrale a biomasse del 29 luglio (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/08/conferenza-unificata-tutte-le-sedute.html) ci si prepara ad esaminare il verbale oppure alla nuova convocazione,
- aspettando la nuova convocazione della conferenza unificata per il progetto della centrale a turbogas (vedere precedente
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/04/turbogas-appuntamento-tra-60-giorni.html);
- in attesa della pubblicazione della sentenza del TAR sul ricorso della ditta proponente la centrale a biomasse dopo l’udienza del 23 luglio;
- in attesa dell’udienza del 19 novembre in merito ai 5 ricorsi (tutti con errori contabili nella quantificazione dei danni e senza documenti giustificativi) presentati dalla ditta proponente la centrale a turbogas, dopo l’udienza del 23 luglio;
- aspettando poi l’esito del ricorso avverso l’AIA della stessa centrale a turbogas.

Gli ultimi 2 ricorsi arrivati in corrispondenza dell’udienza al TAR del 23 luglio da parte della ditta proponente la centrale turbogas non hanno modificato atteggiamento, posizione, documenti, dubbi e certezze.
Né a giudizio del tavolo tecnico comunale hanno portato argomenti rilevanti e sostanziali.
Per questi motivi il lavoro di studio, preparazione di documenti tecnici, memorie e pareri continua come previsto.
Nella certezza della bontà del lavoro svolto con impegno in difesa dei diritti locali.
Pontinia 5 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

giovedì 6 agosto 2009

64. anniversario atomica su Hiroshima

6 AGOSTO 1945, HIROSHIMA - Per evitare la catastrofe futura,dobbiamo agire oggi
Giovedì 23 Luglio 2009 19:56
Il 6 agosto 1945 alle 8.00 Truman, il presidente degli Stati Uniti, ordinò di lanciare la prima bomba atomica su Hiroschima. Il 9 agosto 1945 la seconda bomba atomica veniva lanciata su Nagasaki. In pochi secondi le due città furono rase al suolo e migliaia di persona morirono all’istante. Nei giorni successivi continuarono a morire coloro che si trovavano più distanti dai centri dell’esplosione e i
pochi sopravvissuti soffrono ancora oggi per le conseguenze della radiazione, che si sono trasmesse alle generazioni posteriori. Alcuni giorni dopo L’Impero giapponese si arrendeva, segnano la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Gli autori di quel massacro hanno preteso di giustificarlo replicando che era necessario forzare la resa del nemico per evitare mali peggiori, però la realtà è che quella mostruosità ha creato un pericolo molto più grande, perché la capacità nucleare a cui diedero vita è cresciuta e si è moltiplicata fino a minacciare l’esistenza dell’umanità.

Gli USA cercarono di mantenere l’esclusiva sul nucleare per far si che nessun altro possedesse quella capacità di distruzione. Ciononostante nel 1949 l’Unione Sovietica faceva esplodere la propria bomba nucleare. Da quell’epoca il Regno Unito, la Francia, la Cina, l’India, il Pakistan e la Corea del Nord hanno sviluppato l’arsenale nucleare.
Ci sono inoltre dei sospetti non smentiti che anche Israele disponga di queste armi di distruzione massiva.

Oggi circa 30.000 testate nucleari minacciano il mondo intero.

Anche se è incoraggiante vedere che i mandatari degli Stati Uniti e della Russia sono tornati a mettere la questione del disarmo nucleare sul tavolo dei negoziati, non ci possiamo dimenticare che viviamo in un momento di alto rischio. Agli irresponsabili interessi delle potenze nucleari e alla follia di gruppi violenti con possibile accesso a materiale nucleare di dimensioni ridotte, dobbiamo aggiungere il rischio di incidente che potrebbe far scoppiare un conflitto devastatore.

Per evitare che si ripeta una catastrofe nucleare nel futuro dobbiamo agire oggi. E’ necessario creare coscienza della necessità di distensione e di cooperazione tra i popoli.

Uniamo le forze nella Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza esigendo a coloro che decidono:

il disarmo nucleare totale a livello mondiale,
il ritiro immediato delle truppe invasore dai territori occupati,
la riduzione progressiva e proporzionale dell’arsenale convenzionale,
la firma di trattati di non aggressione fra paesi, e
la rinuncia dei governi a utilizzare la guerra come mezzo per
risolvere i conflitti.

La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è un richiamo rivolto alla coscienza di ciascuno di noi, è la voce che dobbiamo tutti insieme far sentire, è una proposta morale ed è quello che bisogna fare in questo momento difficile che stiamo attraversando.

L’orrore di Hiroshima e Nagasaki non è rimasto là nella storia. Le immagini del dolore e della morte assurda continuano ad essere vive nella nostra coscienza, ma allo stesso tempo alimentano la nostra profonda aspirazione per un mondo dove questa atrocità non sia mai più possibile.

Oggi ricordiamo le genti di Hiroshima e Nagasaki per dare dignità alla loro memoria e per rafforzare un movimento mondiale aperto e diverso, che rifiuti qualunque forma di violenza ed affermi l’essere umano come massimo valore.


Rafael de la Rubia
Coordinatore Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.
www.marchamundial.org

mercoledì 5 agosto 2009

tavolo tecnico contro impianti inquinanti

Prosegue il lavoro del tavolo tecnico comunale contro i progetti di impianti inquinanti e non compatibili con il territorio comunale, con la situazione esistente, le ipotesi di sviluppo, oltre alla situazione sanitaria e ambientale.
Dopo che il sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, ha reso pubblici i dati, preoccupanti, del servizio sanitario regionale, della AUSL e del registro dei tumori, sulle malattie dell’apparato respiratorio, nessuno degli enti preposti sembra si sia attivato.
Non pare sia servito nemmeno il grido di allarme, per una situazione analoga, quella di Aprilia, lanciata da un parroco durante l’omelia dell’ennesimo funerale per il solito tumore.
Eppure i dati sull’inquinamento dei corsi d’acqua, dell’aria, del suolo, dei problemi delle falde, sono noti.
Tra qualche giorno arriverà l’ennesima moria dei pesci sul fiume Linea, come ogni anno di questi tempi, in località Mesa di Pontinia.
Poi il solito problema della qualità e della scarsità dell’acqua per irrigare i campi.
Le proteste delle associazioni di categoria.
Ma tutto tornerà nel dimenticatoio e nell’anestesia generale tra i soliti pettegolezzi e le notizie frivole.
Come detto il tavolo tecnico comunale contro gli impianti inquinanti si sta preparando per gli appuntamenti pericolosi che incombono sulle prossime generazioni di Pontinia, dell’intera pianura e delle colline circostanti:
- in attesa dell’esito della conferenza unificata della centrale a biomasse del 29 luglio (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/08/conferenza-unificata-tutte-le-sedute.html) ci si prepara ad esaminare il verbale oppure alla nuova convocazione,
- aspettando la nuova convocazione della conferenza unificata per il progetto della centrale a turbogas (vedere precedente
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/04/turbogas-appuntamento-tra-60-giorni.html);
- in attesa della pubblicazione della sentenza del TAR sul ricorso della ditta proponente la centrale a biomasse dopo l’udienza del 23 luglio;
- in attesa dell’udienza del 19 novembre in merito ai 5 ricorsi (tutti con errori contabili nella quantificazione dei danni e senza documenti giustificativi) presentati dalla ditta proponente la centrale a turbogas, dopo l’udienza del 23 luglio;
- aspettando poi l’esito del ricorso avverso l’AIA della stessa centrale a turbogas.
Pontinia 5 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

lunedì 3 agosto 2009

turbogas e l'errore contabile, sbagliare è umano perseverare....

Il 24 luglio al comune di Pontinia (e non solo) sono arrivati altri 2 ricorsi dalla società che propone la tanta contestata, inutile, incompatibile e quindi dannosa centrale a turbogas.
In totale siamo a 5 da aprile a oggi e siamo solo all’inizio del voler imporre a tutti i costi e contro la volontà e l’autonomia locale, comunale, di più comuni, provinciale e regionale questo progetto.
Il 4. e 5. ricorso contengono, tanto per cambiare il solito errore contabile che non viene corretto, così, come nel corso nel tempo, non sono stati adeguati studi, informazioni, parametri richiesti nel corso della procedura.
Ma oltre a continuare a sbagliare nel conto, i saggi di una volt dicevano sbagliare è umano, perseverare è ……., arriva il ricorso preventivo.
Cioè la ditta proponente e pluriricorrente, tanto per dimostrarsi disponibile al dialogo, ricorre contro alcuni atti del comune di Pontinia già redatti, ma anche contro tutti quelli che il comune stesso produrrà.
E non solo esclusivo facente capo alla prevenzione di incidenti rilevanti, magari anche contro la vendita di bruscolini non si sa mai….
Questa società nei suoi ricorsi che, guarda caso parte da un’istanza al comune di Pontinia per il rilascio di una certificazione che poi la stessa società dice non era di competenza del comune e allora perché ha fatto questa domanda se era incompetente? Per perdere tempo? Questa società dicevamo chiede € 3.925.128,00 di danni così specificati:
- € 2.349.517,00 per valore acquisito dalla fusione;
- € 638.734,00 per acquisto di materiali;
- € 679.808,00 per pareri e consulenze;
- € 113,00 per spese tipografiche;
- € 23.971,00 per indennità di servitù;
- € 36.748,00 per pareri e consulenze;
- € 5.000,00 per spese di progettazione;
- € 54.400,00 per spese di collaboratori;
- € 2.251,00 per contributi INPS;
- € 130.599 per imposte e tasse.
A Pontinia siamo abituati ad un dissesto smentito dai conti secondo qualcuno 2+2 anziché 4 faceva un milione.
Quindi oltre a dubitare di certi progetti e documenti, ci siamo abituati a rifare i conti:
sommando con il foglio elettronico 2.349.517,00 + 638.734,00 +
679.808,00 + 113,00 + 23.971,00 +
36.748,00 + 5.000,00 + 54.400,00 + 2.251,00 + 130.599,00 =3.921.141,00
Quindi o qualcuno, tanto per cambiare non sa fare i conti, oppure li ha aumentati anziché € 3.921.141,00 siamo passati a € 3.925.128,00.
Chissà perché gli errori contabili, come scriveva il Consiglio di Stato, sempre si ripetono, sempre a danno del comune di Pontinia € 3.987,00 che, pochi o tanti che siano, sempre di errore si tratta.
Se ci si sbaglia a fare un conto facile e banale, può succedere che ci si sbagli nel progetto un po' più impegnativo?
Il contabile che ha fatto questi conti sbagliati magari è lo stesso che per il comune di Pontinia si è sbagliato di 15 milioni? Cioè uno dei consulenti del comune all’epoca della giunta di destra? Oppure uno degli stessi amministratori? O il consulente del TAR?

Giorgio Libralato

domenica 2 agosto 2009

conferenza unificata tutte le sedute della centrale biomasse

Conferenza Unificata convocata per il 29 luglio
(vedere convocazione ufficiale http://www.affariregionali.it/smartFiles_Data/fdf5703a-246d-4bcd-9121-4d5aab88fbb5_odg%20cu%2029%20luglio%202009.pdf)

(Regioni.it) “Stante la necessità di provvedere all'urgente esame di provvedimenti il cui iter prevede scadenze e fasi procedurali che non possono essere ulteriormente differite”, Il Ministro Fitto ha convocato la Conferenza Unificata per mercoledì 29 luglio 2009 alle ore 15.00, presso la Sala riunioni del I piano dì Via della Stamperia, n. 8, in Roma, con il seguente ordine del giorno:
Approvazione dei verbali delle sedute del 28 gennaio, del 26 febbraio, del 12 e del 25 marzo, del 25 marzo in seduta straordinaria, del 1o, del 7, dell'8 e del 29 aprile 2009 .
ELENCO B
9) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l., per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio
Decisione sostitutiva ai sensi dell'articolo 14-quater, comma 3, della legge 7 agosto 1990, n. 241, come modificato dall'articolo 11 della legge 11 febbraio 2005, n. 15.
http://www.regioni.it/newsletter/newsletter.asp?newsletter_data=2009-07-27&newsletter_numero=1417


Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
11 Giugno 2009
ORE 10,00 presso la Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
CHIESTO IL RINVIO DELLA SEDUTA DA PARTE DALLE REGIONI CHE HANNO SOLLECITATO L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ESSENDO INDISPENSABILE IL CONFRONTO SU DIVERSE QUESTIONI COME: L’UTILIZZO DELLE RISORSE F.A.S., IL PATTO DELLA SALUTE, L’ISTITUZIONE DEL MINISTERO DEL TURISMO QUALE SCELTA UNILATERALE DEL GOVERNO, NORME SUL NUCLEARE, IL PIANO PER IL RILANCIO DELL’EDILIZIA E IL RELATIVO DECRETO DI SEMPLIFICAZIONE

Ordine del giorno Esito dei lavori della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome che ha comunque esaminato i punti all’ordine del giorno pur chiedendo al Governo il rinvio della seduta.
Elenco B: da approvare salvo richiesta di dibattito
3) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l., per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. Codice sito 4.1012009121
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di non esprimersi, come nelle precedenti occasioni, in attesa della modifica all’art. 14quater della legge 241/90

Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
21 Maggio 2009
ORE 11,00 presso la Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
RINVIATA A DATA DA DESTINARSI
Elenco B: da approvare salvo richiesta di dibattito
2) Decisione sostitutiva della determinazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Latina, riguardante il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, alla Ditta Pontinia Rinnovabili S.r.l., per la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse, da realizzarsi in Pontinia, località Mazzocchio. Codice sito 4.1012009121
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/sederoma/sezioni/conferenze%20interistituzionali/Conferenza_delle_Regioni/ordini_resoconti_2009/seduta21052009/22_Esiti_Conf.Reg._21_Maggio_2009.doc

centrale a turbogas il ricorso preventivo

Più volte si è accennato all’opportunità del dialogo tra aziende ed enti locali per una serie di motivi evidenti e condivisibili.
Per diminuire i tempi di approvazione dei progetti, migliorare gli investimenti, aumentare le opportunità occupazionale, affrontare e risolvere le problematiche locali, di scelte territoriali, economiche, sociali, sanitarie e ambientali.
Quindi realizzare opere attinenti e compatibili con il territorio, sviluppando e implementando le potenzialità locali.
Allo stesso modo evitare in modo chiaro ed eloquente tutti quei progetti ed impianti incompatibili o che possono danneggiare quanto di buono si è costruito e si sta migliorando nel tempo.
Lo stesso discorso è stato più volte ribadito proprio a proposito dei progetti delle centrali elettriche, incompatibili territorialmente ed economicamente con l’intera pianura pontina e con le circostanti colline.
Una decina di posti di lavoro non vale certo la servitù imposta ad un territorio con le emissioni altamente inquinanti e dannose, con effetti irreversibili sul territorio e sull’agricoltura che vedrebbe irrimediabilmente danneggiata le speranze nella qualità riconosciuta dei prodotti.
Forse proprio per dimostrare la disponibilità al dialogo e al confronto sereno, per offrire una possibilità di confronto senza contrasti le ditte che propongono questi progetti, incompatibili con il territorio, ma anche con i piani energetici provinciale e regionale, continuano ad arrivare ricorsi.
Questa volta la ditta che propone la turbogas e il dialogo ha fatto pervenire 2 ricorsi n. 17320 e 17321 di protocollo in data 24 luglio al comune di Pontinia, contro lo stesso comune, ma anche ministero dell’interno, dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, direzione centrale per la prevenzione e la sicurezza, corpo nazionale dei vigili del fuoco, direzione regionale del Lazio, comitato tecnico regionale per il Lazio, indirizzato al TAR di Laztina con riferimento al R.G. 528/2009 e 267/2009 (motivi aggiunti) (il ricorso rinviato all’udienza presso il TAR di Latina fissata il 19/11/2009).
Chiedendo in entrambi i ricorsi, l’annullamento previa sospensione dell’esecuzione:
a) della deliberazione del consiglio comunale n. 32 dell’8.7.2009 avente per oggetto: “rischio di incidenti rilevanti RIR approvazione” ivi compresi gli allegati;
b) elaborato tecnico di pianificazione urbanistica in prossimità degli stabilimento a rischio di incidente rilevante (RIR) del 6 luglio 2009, tavola 1 corografia sc. 1:10.000, tav. 2 quadro di unione catastale; tav. 3 planimetria catastale;
c) del provvedimento del Sindaco di Pontinia prot. 12448 avente ad oggetto: centrale elettrica a ciclo combinato da circa 400 MW in località Mazzocchio – area industriale. Richiesta di dichiarazione di compatibilità territoriale. Risposta all’istanza dell’AceaElectrabel Produzione”;
d) di ogni altro presupposto, collegato, connesso, antecedente o successivo (considerazione non si sa mai dov’essere emettere altri atti da qui all’eternità noi comunque siamo contrari, lo vogliamo oppure no questo benedetto dialogo?), con particolare riferimento alla relazione tecnica avente per oggetto: “rischio di incidente rilevante – relazione”.

Ovvio che il tavolo tecnico comunale di Pontinia in difesa del territorio, contro l’aumento di emissioni e quindi contro i progetti che vanno ad aggravare l’impatto sulla sicurezza, sulla salute e sull’ambiente, cioè i progetti delle centrali elettriche prospettate, si aspettasse questi ulteriori ricorsi

sabato 1 agosto 2009

il dissesto inesistente chi paga i danni?

Durante la lunga conferenza stampa di ieri in merito al dissesto inesistente, frutto, secondo qualcuno di un disegno incomprensibile e inspiegabile, sono stati snocciolati alcuni dati numerici importanti.
Si era partiti da un disavanzo presunto di circa 10 milioni di euro, si è arrivato ad un avanzo (senza contare le proprietà immobiliari) di 5 milioni di euro.
Con una differenza, quindi, di 15 milioni di euro che la dice lunga sull’incapacità (o sul dolo come fa intendere il consiglio di stato) dell’amministrazione di destra precedente, o su chi per la stessa ha lavorato, di fare i conti.
Se ci fossero coinvolti, contabili, ragionieri, commercialisti, specialisti, tecnici di fiducia del tribunale, in questo clamoroso errore ci sarebbe da essere preoccupati?
Bisognerebbe segnalarlo agli enti competenti, ai relativi ordini professionali e tribunali per i provvedimenti del caso?
Altro dato inconfutabile è che tra la commissione del ministero dell’Interno, cause, azioni legali, consulenze, questo abbaglio del millennio, di una dichiarazione di dissesto inesistente, è costata alle casse comunali, quindi ai cittadini, circa 350 mila euro.
Chi paga questo inutile spreco? Sempre i cittadini e contribuenti del comune di Pontinia.
Esiste in Italia un organo, un ente di controllo che tutela i cittadini e i contribuenti dall’incapacità e dai danni per questa incapacità di amministrare?
Può un cittadino rivolgersi a questi enti, conti alla mano, in questo del ministero dell’interno, e chiedere che i colpevoli di tutto questo spreco, paghino i danni della loro incapace condotta?
Visto che buon senso e logica non possono essere applicati, in casi come questo, quindi annullare un dissesto inesistente, che il tribunale amministrativo non può correggere tale errore, esiste qualche altro strumento? Quale?
E’ vero che la normativa italiana prevede la condanna per privati e aziende che provocano un fallimento o che lo simulino quando non ci sono le condizioni e che invece non ci sia alcuna sanzione adottando la stessa condotta in campo pubblico?
Se è vero tutto questo il cittadino si domanda: “non potrebbero fare una legge che applichi logica e buon senso anche in questo campo?”
Giorgio Libralato