Disposti
interventi in alcune zone del territorio per mettere in sicurezza
l’amianto
I
SITI
DA
VIA CATTANEO
AL
PARCHEGGIO
DELLA
STAZIONE
DI
CAMPOLEONE
PASSANDO
PER IL
QUARTIERE
LAMPIONE
E
VIA DEGLI EUCALIPTI
E’
EMERGENZA
LA
DETERMINA
DEL
DIRIGENTE
DEL
SETTORE
ECOLOGIA
È STATA
ADOTTATA
CON
SOMMA
URGENZA
Una
mappa impietosa
quella
contenuta nella
determina
del dirigente
del
Settore Ecologia e Ambiente
del
Comune di Aprilia
in
materia di trattamento dei
amianto.
Un atto che prende
atto
di una emergenza: la presenza
di
ben 11 siti in cui è
presente
un cumulo o manufatti
contenenti
amianto. Questo
l’elenco:
n. 1 serbatoio da
lt.
100 c.a. abbandonato su
strada
in via Cattaneo pressi
posizione
N.U.; n. 1 sito lastre
in
fibra in via Lampione ridosso
postazione
N.U.; n. 2 siti
lastre
e frammenti presso parcheggio
scalo
ferroviario di
Campoleone;
n. 3 siti lastre e
frammenti
in via del Giglio
lato
Ferriere Nettuno; n. 4 siti
lastre
e frammenti in via degli
Eucalipti,
via dei Ciclamini. In
tutto
11 bombe inquinanti e
pericolose
che si dovranno disinnescare
nel
più breve tempo
possibile.
Per questo in Comune,
evidenziata
la necessità e
l’urgenza
di intervenire sui siti
in
oggetto, al fine di ripristinare,
quanto
prima, idonee condizioni
igienico-sanitarie,
anche
a
garanzia dei requisiti di
incolumità
e sicurezza per la
cittadinanza,
si è deciso di
cercare
in via d'urgenza e per
le
vie brevi un preventivo di
intervento
presso la ditta C&C
Disinfesta
srl, specializzata
nel
settore. Dalla ditta è dunque
giunta
la proposta per il
servizio
di trattamento, rimozione,
confezionamento
e
smaltimento
del materiale in
cementoamianto:
in merito al
serbatoio
si propone una spesa
a
corpo di 900 euro oltre IVA,
mentre
per il materiale rinvenuto
presso
le aree sopraddette
una
spesa a corpo di 3.600
euro
oltre IVA. La spesa finale
quindi
di 5.490 euro è stata
ritenuta
congrua dagli uffici di
piazza
Roma che ha deciso di
dare
l’ok e affidare l’interven -
to
alla citata ditta. L’amianto è
un
rifiuto pericoloso. Tutti lo
sanno.
Molti sanno anche in
Italia
la sua produzione e lavorazione
(non
la vendita però)
sono
state dichiarate illegali
dal
1992. La sua pericolosità
deriva
dalle fibre che, con
l’usura
e col tempo, si staccano
dalle
lastre e tramite le vie
aeree
entrano nell’o rga n i s m o
dove
svolgono una funzione
cancerogena.
Chi tratta
l’amianto
contenuto nell’eter -
nit
deve usare dispositivi di
protezione
comprendenti tuta,
maschere,
guanti, occhiali e
copriscarpe.
Le coperture degli
immobili
in eternit per essere
sostituite
devono essere
trattate
secondo strette specifiche
da
ditte specializzate e
quindi
con costi non indifferenti.
Purtroppo
però spesso lo
smaltimento
avviene così,
senza
alcun ritegno per l’am -
biente
e la salute pubblica abbandonando
le
lastre in giro
per
campi e strade.
IL
QUOTIDIANO - Domenica 26 Ottobre 2014
Aprilia
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