martedì 31 luglio 2018

nuovo impianto per il compostaggio e la digestione anaerobica dei rifiuti organici da raccolta differenziata e di natura agro-industriale con produzione di biometano e anidride carbonica Sogliano Ambiente, comune di Ponzano Romano valutazione di impatto ambientale

http://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=progetti
30/07/2018 - Realizzazione nuovo impianto per il compostaggio e la digestione anaerobica dei rifiuti organici da raccolta differenziata e di natura agro-industriale con produzione di biometano e anidride carbonica in loc. Brecceto Scarica Elaborati Progettuali
Responsabile: Fernando Olivieri
Tipo: Via 
Emailfolivieri@regione.lazio.it
Telefono: 0651689362
Proponente: SOGLIANO AMBIENTE SPA
Comune: Ponzano Romano
Provincia: RM

valutazione impatto ambientale regione Lazio Accumoli Rieti Green Energy Impianto mini-idroelettrico Villanova in loc. Villanova

http://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=progetti
30/07/2018 - Impianto mini-idroelettrico Villanova in loc. Villanova Scarica Elaborati Progettuali
Responsabile: Paola Pelone
Tipo: Verifica 
Emailppelone@regione.lazio.it 
Telefono: 06-51689369
Proponente: GREEN ENERGY SRL
Comune: Accumoli
Provincia: RI

Abc, poche garanzie sul canone, ecco perché il dirigente ha lasciato Latina - Emergono le vere ragioni che hanno portato alla scelta del dirigente all'ambiente di lasciare il Comune. Andrà via l'1 settembre

https://www.latinaoggi.eu/news/politica/65419/abc-poche-garanzie-sul-canone-ecco-percha-il-dirigente-ha-lasciato

Sezze urbanistica variante al PRG fase di scoping Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC)

D. Lgs. 152/2006 - P. II^ – "Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC)”. Avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) - Art. 13 co. 1 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. (Fase di Scoping), relativa al Piano Regolatore Generale in Variante Generale al P.R.G. vigente del Comune di Sezze (LT). Proponente Comune di Sezze. I Conferenza di Consultazione 29.08.2018.  PROCEDURA VAS SCOPING VARIANTE PRG SEZZE.pdf

Rogo scoppiato in mattinata a Civitavecchia

Grosso incendio divampato a Civitavecchia nella mattinata di oggi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, ma da tutta la città è visibile una nuvola di fumo nero. 
 
Fonte Facebook:
autodemolitore Rogo scoppiato in mattinata a Civitavecchia
YOUMEDIA.FANPAGE.IT
Grosso incendio divampato a Civitavecchia nella mattinata di oggi.

Normativa in materia di VAS nazionale e delle regioni e province autonome

http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/valutazione-ambientale-strategica-vas/normativa-via/normativa-in-materia-di-vas-nazionale-e-delle-regioni-e-province-autonome
Normativa VAS
Nella Comunità europea la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001.
Gli stati membri avrebbero dovuto recepire la Direttiva entro il 21 luglio del 2004. L’Italia non ha rispettato tale termine ed ha recepito la Direttiva con la parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 entrata in vigore il 31 luglio 2007. Tale norma è stat...
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ISPRAMBIENTE.GOV.IT
Normativa VASNella Comunità europea la valutazione degli effetti di determinati piani e…

Normativa VAS
Nella Comunità europea la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente è stata introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001.
Gli stati membri avrebbero dovuto recepire la Direttiva entro il 21 luglio del 2004. L’Italia non ha rispettato tale termine ed ha recepito la Direttiva con la parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 entrata in vigore il 31 luglio 2007. Tale norma è stata sostanzialmente modificata ed integrata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, entrato in vigore il 13/02/2008 e nuovamente modificata dal D. Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 pubblicato nella Gazz. Uff. 11 agosto 2010, n. 186.

Normativa nazionale 
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), a livello nazionale, è regolata dalla Parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 così come modificata e integrata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e dal D. Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 (di seguito indicata “decreto”).

Finalità 
Come stabilito nel decreto la valutazione di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile.
Soggetti coinvolti
I principali soggetti coinvolti nella procedura di VAS sono:
  • l’autorità procedente, la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma, il proponente, sia un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma;
  • l’autorità competente, la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l’elaborazione del parere motivato; in sede statale autorità competente è il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che esprime il parere motivato di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali;
  • la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale di cui all’articolo 7 del decreto legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito nella legge 14 luglio 2008, n. 123, assicura al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione di quanto stabilito nel decreto.
  • i soggetti competenti in materia ambientale, le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessati agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani e programmi.

Il parere motivato è il provvedimento obbligatorio con eventuali osservazioni e condizioni che conclude la fase di valutazione di VAS, espresso dall’autorità competente sulla base dell’istruttoria svolta e degli esiti delle consultazioni.

Ambito di applicazione
La VAS viene applicata sistematicamente ai piani e programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale:
  • i piani e programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del decreto;
  • per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d’incidenza ai sensi dell’ articolo 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.
Per i piani e programmi prima descritti che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e programmi prima descritti, la valutazione ambientale è necessaria qualora l’autorità competente valuti che producano impatti significativi sull’ambiente, mediante l’espletamento di una verifica di assoggettabilità e tenuto conto del diverso livello di sensibilità ambientale dell’area oggetto di intervento.
L’autorità competente valuta mediante l’espletamento di una verifica di assoggettabilità se piani e programmi, diversi da quelli prima descritti, che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti, producano impatti significativi sull’ambiente.

Competenze
Per i piani e programmi da assoggettare a VAS:sono sottoposti a VAS in sede statale i piani e programmi la cui approvazione compete ad organi dello Stato;
sono sottoposti a VAS secondo le disposizioni delle leggi regionali, i piani e programmi la cui approvazione compete alle regioni e province autonome o agli enti locali.

Fasi della procedura
La VAS è avviata dall’autorità procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma ed è effettuata durante lo svolgimento del processo stesso e quindi anteriormente all’approvazione del piano o programma.
Le fasi principali della procedura sono:
  • lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità;
  • l’elaborazione del rapporto ambientale;
  • lo svolgimento di consultazioni;
  • la valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni;
  • la decisione;
  • l’informazione sulla decisione;
  • il monitoraggio.
Il decreto stabilisce la durata di ciascuna fase della procedura.

Verifica di assoggetabilità

L’autorità procedente trasmette all’autorità competente un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell’allegato I del decreto.
L’autorità competente trasmette il rapporto preliminare ai soggetti competenti in materia ambientale, individuati in collaborazione con l’autorità procedente, per acquisirne il parere. Sentita L’autorità procedente, tenuto conto delle osservazioni pervenute, verificato se il piano o programma possa avere impatti significativi sull’ambiente, emette il provvedimento di verifica, assoggettando o escludendo il piano o programma dalla valutazione.
La verifica di assoggettabilità a VAS ovvero la VAS relative a modifiche a piani e programmi ovvero a strumenti attuativi di piani o programmi già sottoposti positivamente alla verifica di assoggettabilità o alla VAS, si limita ai soli effetti significativi sull’ambiente che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti normativamente sovraordinati.

Elaborazione del rapporto ambientale
Prima fase (detta fase di scoping)
Per i piani e programmi da assoggettare a VAS, il proponente e/o l’autorità procedente elabora un rapporto preliminare sui possibili impatti ambientali significativi dell’attuazione del piano o programma ed entra in consultazione con l’autorità competente e con i soggetti competenti in materia ambientale al fine definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale.

Redazione del rapporto ambientale e svolgimento delle consultazioni
Il rapporto ambientale, la cui redazione spetta al proponente o all’autorità procedente, costituisce parte integrante del piano o programma e ne accompagna l’intero processo di elaborazione ed approvazione.
Nel rapporto ambientale devono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l’attuazione del piano o programma potrebbe avere sull’ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito di applicazioneterritoriale del piano o programma. Le informazioni da fornire nel rapporto ambientale sono indicate nell’allegato VI del decreto.
Il Rapporto ambientale dà atto della consultazione della fase di scoping ed evidenzia come sono stati presi in considerazione i contributi pervenuti.
La proposta di piano o programma, con il rapporto ambientale ed una sintesi non tecnica dello stesso, sono comunicati all’autorità competente e messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato affinché abbiano l’opportunità di presentare le proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.

Valutazione del Rapporto Ambientale e degli esiti della consultazione
L’autorità competente, in collaborazione con l’autorità procedente, svolge le attività tecnico-istruttorie, acquisisce e valuta tutta la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti presentati durante la consultazione, ed esprime il proprio parere motivato
L’autorità procedente, in collaborazione con l’autorità competente, provvede, prima della presentazione del piano o programma per l’approvazione e tenendo conto delle risultanze del parere motivato e dei risultati delle consultazioni transfrontaliere, alle opportune revisioni del piano o programma.

Decisione e informazione sulla decisione
Il piano o programma ed il rapporto ambientale, insieme con il parere motivato e la documentazione acquisita nell’ambito della consultazione, sono trasmessi all’organo competente all’adozione o approvazione del piano o programma.
La decisione finale è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale o sul Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si può prendere visione del piano o programma adottato e di tutta la documentazione oggetto dell’istruttoria.
Sono rese pubbliche sui siti web delle autorità interessate:
  • il parere motivato espresso dall’autorità competente;
  • una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma , come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, le ragioni per le quali è stato scelto il piano o programma adottato alla luce delle alternative possibili individuate;
  • le misure adottate in merito al monitoraggio.
Monitoraggio
Il monitoraggio assicura il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani e programmi approvati e la verifica dell raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive.
Il monitoraggio è effettuato dall’Autorità procedente in collaborazione con l’Autorità competente anche avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Il piano o programma individua le responsabilità e le risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio.

Normativa, linee guida e modulistica per la VAS delle Regioni e Province Autonome

Normativa regionale
Le regioni hanno emanato disposizioni normative concernenti l’esercizio della VAS secondo quanto stabilito nella Direttiva VAS e nel D.lgs 152/06 e s.m.i.
Alcune regioni hanno emanato normative organiche sulla VAS; altre regioni hanno disciplinato:
  • le proprie competenze e quelle degli altri enti locali;
  • i criteri per individuare gli enti locali territoriali interessati ed i soggetti competenti in materia ambientale;
  • eventuali ulteriori modalità, rispetto a quelle indicate nel decreto, per l’individuazione di piani e programmi da sottoporre a VAS;
  • le modalità di partecipazione al processo di VAS, delle regioni e province autonome confinanti.
secondo quanto indicato nel D.lgs 152/06 e s.m.i.
Al seguente link si riporta un quadro delle principali e più aggiornate Normative regionali di riferimento per l’applicazione della VAS.
Un quadro più ampio delle normative regionali è riportato nel Repertorio della normativa in materia di VAS- Normativa delle Regioni e Province Autonome accessibile anche per singola regione.

Linee guida e documenti tecnici
Al seguente link si riportano linee guida/documenti tecnici predisposti dalle Regioni e Province Autonome con indicazioni metodologiche e operative a supporto dell’Autorità procedente/Proponente per l’elaborazione dei documenti da produrre nelle diverse fasi della VAS.

Modulistica
Al seguente link si riporta un quadro della modulistica prodotta dalle Regioni e Province Autonome a supporto delle diverse fasi dell’iter amministrativo di VAS. Si tratta, in generale, di documenti finalizzati a semplificare l’approccio amministrativo alla procedura VAS da parte del Proponente e rendere più semplice la gestione delle pratiche da parte dell’Autorità competente.

1 agosto, Earth Overshoot day: un pianeta non basta

http://www.wwf.it/news/notizie/?41240/earth-overshoot-day

Secondo gli esperti del Global Footprint Network con questo stile di vita avremo bisogno di 1,7 pianeti

 
Oggi meno del 25% della superficie complessiva delle terre emerse del nostro pianeta sono in una situazione naturale
 
WWF: urgente un piano globale per la difesa della biodiversità planetaria, il nostro capitale naturale
 
L’umanità utilizza risorse naturali più velocemente di quanto gli ecosistemi della Terra siano in grado di rigenerare: il 1 agosto 2018 secondo gli esperti  del Global Footprint Network avremo consumato le risorse naturali che il nostro Pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Dal 2 agosto, staremo simbolicamente erodendo il capitale (naturale) del pianeta. 
"In pratica è come se stessimo usando 1,7 Terre - sottolinea Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico WWF Italia - . Secondo i calcoli del Global Footprint Network il nostro mondo è andato in overshoot nel 1970 e da allora il giorno del sovrasfruttamento è caduto sempre più presto. Il deterioramento dello stato di salute degli ecosistemi e della biodiversità presenti sulla Terra continua a crescere - continua il direttore scientifico del WWF Italia - . Le ricerche più autorevoli ci documentano che allo stato attuale il degrado dei suoli della Terra dovuto all’impatto umano sta esercitando un ruolo fortemente negativo sul benessere umano, in particolare per almeno 3.2 miliardi di individui, e sta contribuendo alla sesta estinzione di massa della ricchezza di biodiversità della Terra. La valutazione del costo complessivo di questo degrado, causato dalla perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici, viene valutato in più del 10% del prodotto lordo mondiale. Al 2014 più di 1.5 miliardi di ettari di ambienti naturali sono stati convertiti in aree coltivate. Oggi meno del 25% della superficie complessiva delle terre emerse del nostro pianeta sono in una situazione naturale. Secondo gli esperti si stima che, al 2050, questa quota potrebbe scendere al 10%, se non si agisce significativamente per invertire la tendenza attuale". 

Nemmeno gli ecosistemi marini sono esenti dall’impatto dell’azione umana. Il recentissimo lavoro, apparso la scorsa settimana, di alcuni tra i grandi ecologi marini e biologi della conservazione di fama internazionale (Jones Kendall ed altri “The Location and Protection Status of Earth’s Diminishing Marine Wilderness” apparso sulla rivista scientifica “Current Biology”) ha cercato di individuare lo stato della naturale integrità degli ecosistemi marini, tenendo conto dell’analisi, anche sinergica, di 15 fattori di pressione dovuti all’intervento umano. Ne risulta che, allo stato attuale, è possibile indicare che solo il 13.2% (che copre circa 55 milioni di kmq) di tutti gli oceani del mondo hanno una situazione di wilderness marina, e queste aree sono situate soprattutto nei mari aperti dell’emisfero meridionale e alle estreme latitudini.
 
WWF ricorda che l’obiettivo di evitare, ridurre e invertire l’attuale degrado di suoli mondiali è prioritario per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (i 17 Sustainable Development Goals, SDGs) contenuti nell’Agenda 2030 che è stata approvata da tutti i paesi del mondo nel settembre 2015. Gli esperti dell’IPBES - l’organismo più autorevole a livello internazionale che analizza la situazione dello stato della ricchezza della vita sulla Terra e che indica proposte concrete per invertire la rotta - lo affermano molto chiaramente: il degrado del suolo, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico costituiscono tre facce della stessa sfida che deve essere risolta con urgenza: il crescente e dannoso impatto che le nostre scelte, soprattutto dei più ricchi del pianeta, esercitano sulla salute del nostro ambiente naturale. 
 
Nei prossimi trent’anni si stima che almeno 4 miliardi di persone vivranno in zone aride e i problemi del continuo degrado del suolo, con la perdita di biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici, forzeranno a migrare una cifra molto varia, che potrebbe raggiungere fino ai 700 milioni di esseri umani. Le prospettive per le attività agricole sono preoccupanti: la combinazione del degrado del suolo e del cambiamento climatico potrebbe condurre entro il 2050 da una media del 10% fino al 50%, in alcune regioni, di riduzione della produzione agricola. Tutto cio’ amplificato dalla crescita demografica: l’Africa ha oggi una popolazione umana che si aggira su 1.25 miliardi di abitanti e nel 2050 sarà raddoppiata, secondo la variante media di crescita prevista dall’ONU, raggiungendo quindi quasi 2.5 miliardi. 

Il WWF ritiene che sia urgente e necessario un piano globale per la difesa della biodiversità planetaria
 che costituisce la base fondamentale, il capitale naturale, della ricchezza e del benessere dell’umanità e quindi la necessaria garanzia per il futuro della nostra generazione e di quelle successive.  

WWF Giornata mondiale dei rangers

http://www.wwf.it/news/notizie/?41221/Giornata-mondiale-dei-rangers
Nella giornata mondiale del ranger, il WWF lancia un appello per affrontare il problema dell’aumento delle vittime, della scarsa tutela medica e della mancanza di assicurazione per i ranger che difendono la natura.
31 luglio 2108. Un ranger su sette (il 14%) di quelli intervistati fra Asia e Africa Centrale, negli ultimi 12 mesi, è stato gravemente ferito sul lavoro. Lo rivelano gli ultimi dati pubblicati dal WWF in occasione della giornata mondiale del ranger. I dati sono p...
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WWF.IT
Un nuovo sondaggio mostra che nell’ultimo anno circa un ranger su sette è stato gravemente ferito

Nella giornata mondiale del ranger, il WWF lancia un appello per affrontare il problema dell’aumento delle vittime, della scarsa tutela medica e della mancanza di assicurazione per i ranger che difendono la natura. 

31 luglio 2108. Un ranger su sette (il 14%) di quelli intervistati fra Asia e Africa Centrale, negli ultimi 12 mesi, è stato gravemente ferito sul lavoro. Lo rivelano gli ultimi dati pubblicati dal WWF in occasione della giornata mondiale del ranger. I dati sono parte della più grande indagine condotta sulle loro condizioni di lavoro dalla Federazione Internazionale dei Ranger (IRF) e dalla Thin Line Foundation (TGLF) e sono stati ricavati dal bilancio ufficiale fra luglio 2017 e 2018.
Il numero di vittime stimate è di 107, rispetto ai 101 morti registrati lo scorso anno.  Questo dato porta a 871 il numero totale di ranger che hanno perso la vita mentre svolgevano la loro attività a partire dal 2009, anno in cui IRF e TGLF hanno iniziato a registrare ufficialmente i dati. Gli esperti, tuttavia, ritengono che il numero effettivo dei morti sia molto più alto di quello riportato. 

"48 delle 107 vittime erano donne ranger: uccise sul posto di lavoro proprio mentre stavano proteggendo parchi e specie a rischio. Altre 50 ranger  sono morti a causa di incidenti sul posto di lavoro. Qui però non si tratta solo di numeri, ma di uomini e donne, che lasciano le loro famiglie, spesso con il poco supporto che gli possiamo fornire ha affermato Sean Willmore, presidente dell'IRF e ideatore della fondazione benefica TGLF. - Come comunità mondiale dobbiamo fare di più per migliorarne l’addestramento e dotare i ranger di mezzi idonei al loro compito".

Il sondaggio del WWF, che sarà pubblicato prossimamente, è più completo grazie al contributo dei ranger che operano in Asia e in Africa Centrale. Il WWF, in questo momento, sta eseguendo il sondaggio anche nell’Africa orientale. Queste regioni sono note come le più pericolose per svolgere questa professione, a causa dell’alta presenza di bracconaggio che risponde alla domanda di prodotti commerciali illegali di fauna selvatica, proveniente soprattutto dalla Cina e dai Paesi vicini. 

“In tutto il mondo stiamo assistendo a un rapido declino della natura, che riguarda anche alcune delle nostre specie più amate. I ranger sono in prima linea per la protezione della maggior parte di questi rari animali selvaggi: non ci sorprende affatto che rischino di affrontare situazioni che possono mettere in pericolo la loro vita. La cosa scioccante è che, nonostante la loro volontà di affrontare gravi rischi per salvare le nostre specie, sono in pochi a ricevere adeguato stipendio, assicurazione e formazione”, ha affermato Rohit Singh, responsabile del progetto WWF Zero Bracconaggio e presidente della federazione dei ranger in Asia.

L’86% dei ranger intervistati pensa che il proprio lavoro sia pericoloso e i tragici incidenti accaduti di recente dimostrano che queste preoccupazioni sono fondate. 
Quest'anno la ranger Rachel Katumwa è stata uccisa mentre era in servizio al parco nazionale di Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo e sempre l', solo un mese prima, alcuni vracconieri hanno assassinato cinque ranger e il loro autista. Si è trattato del peggiore attacco nella storia di Virunga, l’ultimo di una lunga serie di tragici incidenti in cui i ranger hanno perso la vita per difendere il patrimonio naturale del pianeta. 

Nonostante gli alti rischi provocati dalle armi dei bracconieri, dall’esposizione dei ranger a incontri pericolosi con le specie e a malattie infettive come la malaria, nell’ultimo anno solo il 15% dei ranger intervistati è stato addestrato all’attività di pronto soccorso ealmeno sei ranger su dieci (il 58%) hanno dichiarato che quando c’è stato bisogno di cure mediche, il servizio ricevuto non gli è sembrato sufficiente.

Il sondaggio evidenzia, poi, la mancanza di un’assicurazione a tutela dei ranger e dei familiari a loro caricoIn Asia, un ranger viene pagato in media 292 dollari al mese, mentre in Africa Centrale 150 dollari, cifre che molto spesso sono la principale (o l’unica) fonte di reddito per tutta la famiglia.
Nonostante gli evidenti rischi a cui sono sottoposti i ranger, solo il 36% degli intervistati ha detto di possedere una copertura assicurativa per certi eventi: se i ranger si infortunano e non sono più in grado di lavorare - o peggio ancora vengono uccisi - l'intera famiglia viene lasciata in condizioni di povertà.

Il WWF invita i governi a rivedere e migliorare urgentemente gli aspetti che mettono in pericolo la vita delle guardie che difendono la natura ogni giorno. Un adeguato addestramento (compreso quello di primo soccorso adattato all’attività dei ranger), un più efficace piano di trattamento medico in caso di emergenza, attrezzature e dispositivi di comunicazione appropriati alle condizioni sul campo, dovrebbero essere fra le questioni che necessitano più urgentemente una revisione. Inoltre, una copertura assicurativa del 100% in caso di lesioni gravi e morte, rappresenta un passo in avanti cruciale per i ranger e per le loro famiglie.

Alla prossima Conferenza di Londra sul commercio illegale di specie selvatiche, che si svolgerà a ottobre di quest'anno, si verificheranno gli impegni presi dai leader mondiali nei Paesi in cui viene praticato il bracconaggio, per avere un numero idoneo di ranger adeguatamente equipaggiati, addestrati e assicurati.
L'obiettivo del WWF è quello di lavorare con i Governi e i soggetti interessati, per garantire un dignitoso sostegno e riconoscimento a professionisti che mettono a rischio la propria vita per garantire un mondo migliore. 
 

discarica di Borgo Montello, per Nicoletta Zuliani assenti nel difendere il territorio


Latina editoriale oggi 24 giugno 2018

Latina, bonifica e indennizzi promessi. Discarica, in via Monfalcone la speranza ritrovata con Monti

di Rita Cammarone https://www.latinacorriere.it/2018/07/31/latina-bonifica-e-indennizzi-promessi-discarica-in-via-monfalcone-la-speranza-ritrovata-con-monti/Eccolo lo spirito vivo dei sopravvissuti di via Monfalcone, o di Monte Inferno come rappresentato nel docu- film sulla discarica di Borgo Montello. Avvertire gli amministratori comunali che, avendo sviluppato gli anticorpi ai veleni, hanno una forza irrefrenabile nel sottoscrivere ai posteri le responsabilità della politica del passato, ma anche di quella attuale qualora il bandolo di questa complessa matassa non fosse ripreso al volo con nuovi atti. Quando la speranza non muore mai.
LATINACORRIERE.IT
Indennizzi per le pene patite e bonifica degli invasi di Borgo Montello. In via Monfalcone, a Latina, c’è solo una cosa che non muore mai: la speranza dei sopravvissuti. Quelli che non si arrendono, quelli che quando è tutto calmo e sembrano sopiti, all’improvviso si rimettono in piedi. Non pe...
Monfalcone, a Latina, c’è solo una cosa che non muore mai: la speranza dei sopravvissuti. Quelli che non si arrendono, quelli che quando è tutto calmo e sembrano sopiti, all’improvviso si rimettono in piedi. Non pe...

sequestrati 190 milioni di euro a Manlio #Cerroni e soci.


https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1800947716688932&id=398506616933056
Sequestrati 190 milioni di euro all’ex ras, Manlio e soci. Associazione a delinquere dedita al traffico dei . Questa l’ipotesi di reato contestata ai 2 e ad altre 4 persone dalla Dda della procura di Il capping di deve...

Tav, Toninelli: “Attueremo revisione dell’opera per valutare costi e benefici. Non escludiamo abbandono del progetto”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/31/tav-toninelli-attueremo-revisione-dellopera-per-valutare-costi-e-benefici-non-escludiamo-abbandono-del-progetto/4529079/?utm_campaign=politica&utm_medium=twitter&utm_source=twitter
Danilo Toninelli, ministro alle Infrastrutture, ha presentato in Senato le linee guida del suo dicastero. In particolare, sulla Tav ha detto: “Il governo attuerà la revisione dell’opera nell’ottica di una stima dei costi e dei benefici. Dopo l’analisi, una volta verificata l’utilità dell’opera, il governo potrà valutare l’eventuale vantaggio e gli eventuali costi di tutte le alternative che saranno ipotizzate, compresa quella di recedere dalla prosecuzione dei lavori“. In un altro passaggio Toninelli, sempre sulla Torino-Lione, ha affermato: “La revisione complessiva contempla anche l’abbandono del progetto“.
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Danilo Toninelli, ministro alle Infrastrutture, ha presentato in Senato le linee guida del suo dicastero. In particolare, sulla Tav ha detto: “Il governo attuerà la revisione dell’opera nell’ottica di una stima dei costi e dei benefici. Dopo l’analisi, una volta verificata l’utilità dell...

Danilo Toninelli, ministro alle Infrastrutture, ha presentato in Senato le linee guida del suo dicastero. In particolare, sulla Tav ha detto: “Il governo attuerà la revisione dell’opera nell’ottica di una stima dei costi e dei benefici. Dopo l’analisi, una volta verificata l’utilità dell’opera, il governo potrà valutare l’eventuale vantaggio e gli eventuali costi di tutte le alternative che saranno ipotizzate, compresa quella di recedere dalla prosecuzione dei lavori“. In un altro passaggio Toninelli, sempre sulla Torino-Lione, ha affermato: “La revisione complessiva contempla anche l’abbandono del progetto“.