Sul
piano formale i depositi di
rifiuti
chimici e speciali lasciati
dalle
società fallite nelle aziende
dismesse
non sono discariche e quindi,
diversamente
da quelle «vere»,
non
si può attingere nè a fondi straordinari
né
andare a cercare gli accantonamenti
post
mortem (come è accaduto
per
il caso Indeco a Borgo Montello).
Tecnicamente
la bonifica del
sito
spetta al proprietario e Comune
e
Asl debbono controllare che l’ope -
razione
vada a buon fine prima di
concedere
nuovi insediamenti di qualunque
tipo
sulla stessa area. Operazione
che
può richiedere decenni come
si
vede in tutte le storie di fabbriche
abbandonate,
soprattutto quelle
che
avevano produzioni portate avanti
con
processi chimici. Ma quante
sono
davvero queste bombe ecologiche
di
origine industriale. Un censimento
dell’amministrazione
provinciale
di
Latina ne contava 48 ma era
un
calcolo fatto solo ai fini della
riproposizione
sul mercato dei siti
dismessi;
non esiste invece una mappa
dei
siti inquinanti che vengono
fuori
con tutto il loro carico nocivo di
sequestro
in sequestro. IL
QUOTIDIANO - Lunedì 27 Ottobre 2014
Latina
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