Ciancimino accusa FI
"La nascita fu frutto di trattativa Stato-mafia. Pressioni da 007 per non citare Berlusconi"
08 febbraio, 13:45
www.ansa.it
PALERMO - "Mio padre mi spiegò che Forza Italia era il frutto della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia". Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, deponendo al processo per favoreggiamento alla mafia a carico del generale del'Arma Mario Mori.
L'argomento è stato affrontato dal teste nel corso della spiegazione di un pizzino, depositato agli atti del processo, e che a suo dire sarebbe stato indirizzato dal boss Bernardo Provenzano a Silvio Belusconi e Marcello Dell'Utri. Nel foglietto Provenzano avrebbe parlato di un presunto progetto intimidatorio ai danni del figlio di Berlusconi. "Intendo portare il mio contributo - si legge nel pizzino - che non sarà di poco conto perché questo triste evento non si verifichi (si allude all'intimidazione ndr). Sono convinto che Berlusconi potrà mettere a disposizione le sue reti televisive".
"Mio padre - ha spiegato il testimone illustrando il biglietto - mi disse che questo documento, insieme all'immunità di cui aveva goduto Provenzano e alla mancata perquisizione del covo di Riina era il frutto di un'unica trattativa che andava avanti da anni. Con quel messaggio Provenzano voleva richiamare il partito di Forza Italia, nato grazie alla trattativa, a tornare sui suoi passi e a non scordarsi che lo stesso Berlusconi era frutto dell'accordo". Il testimone ha anche spiegato che la prima parte del pizzino, che lui custodiva sarebbe sparita.
"La settimana scorsa sul parabrezza dell'auto blindata la mia scorta ha trovato una lettera minatoria in cui si diceva che nessuno, neppure i magistrati di Palermo con cui sto collaborando, sarebbero riusciti a salvarmi". Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, deponendo al processo per favoreggiamento alla mafia a carico del generale dell'Arma Mario Mori. Ciancimino, che ha ripercorso tutte le tappe che l'hanno poetato a recuperare all'estero il papello, ha elencato una serie di intimidazioni subite da quando ha cominciato a collaborare con i magistrati raccontando della trattativa tra Stato e Mafia. il teste ha anche detto che, a maggio scorso, un agente dei Servizi, quando ormai la collaborazione era di dominio pubblico, gli aveva detto di "preoccuparsi dell'incolumità di suo figlio".
"Quando ero agli arresti domiciliari nel 2006, una persona dei Servizi segreti mi disse di non parlare della trattativa e dei rapporti con Berlusconi". Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, deponendo al processo per favoreggiamento alla mafia a carico del generale dell'Arma Mario Mori. Ciancimino ha spiegato che si trovava agli arresti domiciliari, perché indagato per riciclaggio, quando ricevette la visita dell'agente accompagnato da due presunti sottufficiali dell'Arma. "Io replicai - ha continuato - che c'erano documenti, prove su tutte quelle vicende e che non avrei potuto sottrarmi, ma lui mi rassicurò che nessuno mi avrebbe chiesto niente". Ciancimino ha anche riferito di avere ricevuto, sempre nello stesso periodo, pressioni "dall'allora vice procuratore nazionale antimafia Giusto Sciacchitano a non coinvolgere la società Gas nell'indagine sul riciclaggio, perché così ne avremmo tratto beneficio visto che lo stesso Sciacchitano era in buoni rapporti con la procura di Palermo che conduceva l'inchiesta".
CIANCIMINO CONSEGNA COPIA LETTERA PADRE A BERLUSCONI - Massimo Ciancimino, a sorpresa, deponendo al processo al generale dei carabinieri Mario Mori, ha consegnato in aula una lettera scritta dal padre, l'ex sindaco mafioso di Palermo, indirizzata per conoscenza a Silvio Berlusconi. Il documento, di cui i pm e le difesa non avevano conoscenza , è stato ammesso dai giudici. Non se ne conosce ancora il contenuto.
lunedì 8 febbraio 2010
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2 commenti:
sarà pure vero, spero che appurino la verità per buttarli in galera a vita, ma scusate una domanda, ma F.I. è nata 15 anni fa, e prima quali erano i partiti di riferimento della mafia, camorra, n'drangheta e sacra corona unita?
mago merlino
ma va che dici mago merlino! prima la mafia non c'era! è un impresa inventata da silvio, gianni, umberto, fedele e marcello!
re artù
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