sabato 6 febbraio 2010

articolo 21 libertà di pensiero e di espressione

articolo 21 della costituzione
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Ho riportato questo articolo della costituzione perché da molto fastidio. Anche a molti commentatori di questo blog ai quali rispondo dicendo che:
- è un mio diritto (come di qualunque cittadino e persona) esprimere il proprio pensiero anche quando questo è una legittima critica sia esso rivolto a chi amministra (dai comuni alle province e alle regioni o a qualsiasi amministrazione o istituzione, governo compreso), sia a personaggi pubblici, partiti e associazioni, purchè non si offenda o si dichiari il falso;
- altrettanto è un diritto di ogni persona (quindi perfino anche il mio) di far parte o meno di partiti, forze politiche, coalizioni e associazioni;
- non esistono né il partito unico, né l’associazione unica, né il pensiero unico;
- non esistono obblighi per privati cittadini (quindi neppure per me) di partecipare a manifestazioni, iniziative o a spettacoli, intrattenimento e dibattiti;
- infine a ciascuno (quindi pure a me) spetta il diritto di rispondere quando vengono scritte delle scemenze e delle falsità.
So che alcuni concetti li ho già scritti, enunciati e spiegati, ma ciascuno cerca di impormi qualcosa che è contro la mia volontà. Credetemi so scegliere amicizie, compagnie, associazioni, partiti anche se a volta, come capita a tutti, si sbaglia, ma quando si è in buona fede oppure quando questo avviene per cercare la vita di tutti, non è un peccato.
Giorgio Libralato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

eheiei qui nessuno ti vuole imporre niente, qui in quanto blogger Ti poniamo domande lecite, se poi la diatriba su molte questioni assume qualche connotazione aspra rientra nella dialettica politica e culturale, svolgi un compito pseudopubblico? bene! Ti riconosciamo l'impegno e l'onestà che impieghi nel condurre le tue battaglie, spesso condivisibili, ma se Ti arrivano valanghe di critiche le devi subire in quanto conseguenza dell'esposizione al pubblico con idee filosofie ideologie che non tutti condividono, dunque caro concittadino speriamo tutti che Tu Ti candidi nella Rete dei Cittadini per le prossime elezioni Regionali, così darai una prova provata ed inconfutabile che non hai nulla a che fare con quella casta da Te spesso criticata e giudicata.

firmato

Un gruppo di blogger di pontinia fuori dal sistema partitico ed associativo.

giorgio libralato ha detto...

Ci sono decine di milioni di italiani fuori dalla casta e non candidati. Sono uno di quelli