Resta
l’incognita del «capping» su S-0
ECOAMBIENTE
L’OPERAZIONE
IN CORSO DA MARZO
E
LE ULTIME ANALISI OFFRONO
RISULTATI
INCORAGGIANTI
SULL’EFFICACIA
DELL’INTERVENTO
Dopo
una pausa di due mesi
determinata
dall’ingiusti -
ficata
assenza di Arpa Lazio,
sono
riprese ieri nel sito delle
discariche
di via Monfalcone le
attività
connesse al progetto di
bonifica
approvato nel febbraio
scorso
dalla Conferenza dei servizi
guidata
dal Comune di Latina.
I
tecnici delle due società che
gestiscono
le discariche, Ecoambiente
e
Indeco, hanno proceduto
all’immissione
di reagenti chimici
(percarbonato
di sodio) in falda
attraverso
i pozzi-spia degli impianti,
con
lo scopo di abbattere le
sostanze
organiche derivanti almeno
in
parte dalle infiltrazioni di
percolato
nel sottosuolo del sito di
via
Monfalcone. L’operazione,
che
ieri è stata effettuata per la
prima
volta nei pozzi di pertinenza
di
Indeco, era stata già eseguita
due
volte nell’area di Ecoambiente
e
i risultati di laboratorio pare
abbiano
registrato un sensibile calo
del
tasso di inquinamento della
falda.
Il progetto di bonifica prevede
anche
la realizzazione di un
«capping»
sul bacino S-0, quello
dove
il Comune di Latina scaricava
i
rifiuti quarant’anni fa senza
alcun
tipo di protezione del sottosuolo,
ma
quella fase non ha mai
preso
il via, perché Ecoambiente
ha
condizionato quell’i n t e r ve n t o
all’ottenimento
della concessione
per
realizzare un impianto di
Tmb.
«L’invaso S-0 è del Comune
di
Latina - spiega il nuovo Ad
di
Ecoambiente, l’ingegner Pierpaolo
Lombardi
- La nostra azienda
si
è resa disponibile a bonificarlo,
ma
l’operazione e i relativi
costi
hanno un senso per noi a
fronte
di garanzie sul futuro
dell’impresa.
E di fronte alla prospettiva
di
dover dismettere prima
o
poi l’utilizzo delle discariche,
quel
futuro è rappresentato dalla
possibilità
di avere un impianto di
trattamento
meccanico biologico
dei
rifiuti indifferenziati». Sulle
ragioni
che vedono la sola
Ecoambiente
impegnata in
un’opera
di bonifica per un sito
dove
operano due impianti distinti,
buio
completo. E se il Tar ha
accolto
il ricorso di Indeco sul
presupposto
che non essendo stata
individuata
la fonte dell’inqui -
namento
della falda non è possibile
imporre
all’azienda di provvedere
alla
bonifica, questa logica
dovrebbe
valere anche per
Ecoambiente.
Fatto sta che
l’azienda
che fa capo a Latina
Ambiente
si è detta pronta ad
intervenire
e ad investire, ma a
condizione
di ottenere la possibilità
di
realizzare l’impianto di
Tmb.
Il rinnovo dell’Aia da parte
della
Regione Lazio dovrebbe essere
imminente,
ma salvo novità,
quell’autorizzazione
dovrebbe rimanere
vincolata
all’avvio dei lavori
di
«capping» della S-0, circostanza
che
porterebbe Ecoamb
i
e n t e a d u n u l t e r i o r e
irrigidimento,
visto che attualmente,
al
di fuori di una seria
prospettiva
di sviluppo aziendale
legata
ad un ampliamento dell’at -
tività
sul fronte del trattamento
dei
rifiuti, non avrebbe la disponibilità
finanziaria
per inserire nelle
voci
di bilancio un impegno di
diversi
milioni di euro con cui
fronteggiare
la bonifica dell’inva -
so
S-0.
IL
QUOTIDIANO - Martedì 30 Settembre 2014
6
Latina
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