sabato 1 ottobre 2011

la sentenza della corte dei conti sul comune di Pontinia

Note all'articolo: non mi risulta ci sia interdizione dai pubblici uffici. Quindi gli amministratori in carica sono pienamente legittimati. Ribadisco il mio sostegno e la mia solidarietà a tutte le persone coinvolte. Le accuse, come la condanna non mi hanno mai convinto. Mi hanno dato l'impressione di un tentativo giudiziario per far fuori avversari che non si riescono a battere democraticamente. Confermo la mia stima nelle persone coinvolte. Non serve essere un esperto per osservare che la giustizia è stata selettiva: a te sì a te no. I tecnici e gli esperti nemmeno sfiorati. Comunque 2 sentenze, una di assoluzione, l'altra di colpevolezza. Una delle sentenze è chiaramente sbagliata. Quale? per me la seconda. Giorgio Libralato

di Roberto Tartaglia
http://www.onirikaedizioni.it/pontinia/1311-la-corte-dei-conti-bastona-il-comune.html

La sentenza della Corte di Conti ha scosso le finanze e gli animi del Comune di Pontinia. Il tribunale amministrativo, infatti, ha condannato al risarcimento di 831mila euro amministratori sia comunali che della Tra.Sco. s.r.l.

La precedente sentenza del 2008 aveva assolto tutti, ma il PM Montella aveva subito promosso ricorso. Di cosa si parla? Dal 1997 il Comune ha costituito una società mista (2/3 comunale e 1/3 privata) che presentava allora un capitale sociale di 108milioni delle vecchie lire. In principio la società avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente del trasporto scolastico ma poi, nel 2002, il Comune affidò ad essa anche i servizi di manutenzione ordinaria, della gestione dei rifiuti, della pulizia degli uffici pubblici e così via. In merito il PM asserisce che ci si trova dinanzi ad un contrasto con la normativa vigente in materia di appalti dei pubblici servizi. Il PM rileva anche che lo scopo ultimo di questo ampliamento di servizi era l'assunzione stabile di 70 persone che già presentavano servizio per il comune (cooperative, cassaintegrati). Il problema è che il Comune non avrebbe potuto assumere tale personale a causa di vincoli di legge e per via dell'incidenza dei costi sul patto di stabilità. Il PM, in conclusione, ha rilevato che la Tra.Sco. è stato solo un mezzo per il perseguimento di scopi puramente politici. L'accusa formale è quella di aver allocato contributi comunali a fondo perduto a favore della società mista per oltre 800mila euro; soldi che non sono stati fatti passare come prestiti ma come contributo del socio di maggioranza (comune). La Corte dei Conti, pertanto, ha condannato al pagamento di un totale di 831mila euro le persone coinvolte e si parla addirittura di interdizione dai pubblici uffici per loro. Di questa cifra, 207mila euro a testa dovranno corrisponderli il sindaco Tombolillo e l'ex assessore alle finanze, scomparso nel nulla, Giovanni Farris. 35mila, invece, usciranno dalle tasche degli ex amministratori della Tra.Sco., Guidi e Gasperini. Gli ex consiglieri di maggioranza Francia, De Angelis e anche l'attuale consigliere d'opposizione Bilotta, dovranno sborsare 27mila e 500 euro ciascuno. L'opposizione dice che questo giustifica la dichiarazione del dissesto, mentre la maggioranza dichiara che il comune non ha rimesso nulla di tasca propria grazie alla successiva ricapitalizzazione della società, che ha permesso all'ente di prendere il 100% delle quote (e quindi anche gli 831mila euro). Poi, c'è già chi si è convinto che questa sentenza faccia piazza pulita della vecchia classe politica e dia nuova vita al governo di Pontinia. Un cambiamento radicale è nell'aria, insomma. Paolo Torelli, addirittura, incita il sindaco a dimettersi. Ma anche il suo neocapogruppo, Bilotta, è stato condannato al risarcimento. Dunque? Bilotta, dal canto suo si dice pronto ad accendere un mutuo per pagare quanto dovuto e si chiede: "perché sono stati assolti gli altri consiglieri che hanno votato a favore della Tra.Sco? E perché anche i Revisori dei Conti che rilasciarono parere favorevole alla gestione?". Nei giorni scorsi era stato tirato in ballo anche il nome del presidente del consiglio comunale, Perfili, che, tuttavia, è estraneo ai fatti. Mochi è più pacato e mostra solidarietà nei confronti dei consiglieri coinvolti. Però si dice soddisfatto, asserisce che si è rivelato vero quanto da lui dichiarato nel ruolo di sindaco nel periodo di dissesto. Anche Belli è pronto a chiedere le dimissioni di Tombolillo. E anche Novelli si fa sentire, nonostante ora sia fuori dalla scena della politica attiva. L'ex consigliere di opposizione si dice soddisfatto per le scelte che fece all'epoca e per la sua continua opposizione alla questione Tra.Sco. Novelli definisce la società come "il buco nero delle casse comunali". E non risparmia nessuno. Ne ha sia per la maggioranza che per l'opposizione, per la quale mette in dubbio l'atteggiamento responsabile e collaborativo più volte sbandierato da Torelli e Mochi. E, ancora, asserisce che, a suo avviso, la questione non è ancora terminata dato che la Tra.Sco. quest'anno ha chiuso con un utile di mille euro, risultato che definisce bene la precarietà della situazione. Una questione che la maggioranza deve subito risolvere, dunque. Subiaco, dal canto suo, pensa al bene della città. L'ex vicesindaco asserisce che si tratta di una questione morale, più che economica. Ed è convinto che l'errore sia stato fatto in buona fede. Poi, però, ci mette anche la mazzata, asserendo che lui al posto di Tombolillo si sarebbe dimesso, ma che Tombolillo non lo farà mai. Ma a queste affermazioni siamo ormai abituati, sia a livello locale che nazionale. Si sa, è sempre più semplice rilasciare simili dichiarazioni quando non si è personalmente coinvolti. E poi: quanto sarebbe credibile un simile scenario in un paese dove un Presidente del Consiglio fa entrare escort nei palazzi di stato, pagandole con i soldi di tutti e trasformando la politica in uno spettacolo da circo, senza, tuttavia, accennare all'abbandono della poltrona?

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