LATINA - Raid notturno nelle sede del Villaggio della Legalità gestito da Libera.
22-10-2011
Antonio Turri, responsabile Libera per il Lazio: "I cittadini ed anche i politici ora sanno cos'è la mafia a Latina". Le reaazioni del mondo politico ed anche del presidente Libera, Don Luigi Ciotti.
Raid notturno nelle sede del Villaggio della Legalità sulla Strada Alta di Borgo Sabotino, a Latina, intitolato lo scorso mese di luglio a "Serafinò Famà" e sorto su un terreno confiscato per abusivismo edilizio. All'interno della struttura, gestita dall'associazione "Libera, nomi e numeri contro le mafie" i malviventi si sono introdotti distruggendo i bagni, prendendo a picconate gli infissi e tranciando di netto i fili elettrici. E' stata devastata anche la sala multemediale ed alcune strutture esterne. A rendersi conto di quanto accaduto nella notte, sono stati alcuni volontari della Protezione Civile. Proprio per oggi, era prevista un'iniziativa dell'associazione Libera che ora parla di "avvertimento". "I cittadini ed anche i politici, che qui non si sono mai visti - ha commentato il responsabile per il Lazio di Libera, Antonio Turri - ora sanno cos'è la mafia a Latina". Della vicenda, se ne sta occupando la Polizia. Nel Villaggio, questa mattina, c'è stato un primo sopralluogo degli uomini della Volante e della Scientifica. Secondo gli investigatori, in azione sarebbero entrate almeno una decina di persone.
"Un atto grave, vile che colpisce un bene confiscato e restituito alla collettività e dove Libera - ha commentato il presidente nazionale dell'associazione, Don Luigi Ciotti - si era resa disponibile su richiesta del Commissario Prefettizio di Latina di accompagnare il percorso di recupero, valorizzazione del bene con il protagonismo delle realtà associative locali. Nessuno - ha aggiunto - può pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno delle tante realtà del posto che insieme con fatica, passione e responsabilità stanno realizzando percorsi di democrazia e giustizia sociale".
Stamattina Libera aveva organizzato nel Villaggio della Legalità un' iniziativa con la partecipazione dei presidi di Libera e degli scout sulla figura di Don Cesare Boschin, prete ucciso a Borgo Montello che dista a pochi chilometri, per aver denunciato traffici di rifiuti tossici nella discarica di Borgo Montello. La giornata prevedeva anche la proiezione del documentario "La Quinta Mafia".
"E' urgente - prosegue Libera - intervenire, e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per individuare in tempi brevi i responsabili per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una provincia dove radicamento e contaminazione mafiosa sono un fenomeno assodato e preoccupante. Il villaggio della legalità dove trovano spazio e accoglienza associazioni e gruppi di volontariato e che quest'estate ha ospitato centinaia di volontari provenienti da tutt'Italia per i campi estivi formazione, si estende su un'area di quattro ettari con strutture per centinaia di migliaia di euro, destinate a feste e ad ospitare decine e decine di roulotte. Tutto rigorosamente abusivo e con un giro di soldi "regolarmente" in nero. Il 'villaggio' è stato confiscato per abusivismo edilizio e nell' aprile del 2011 il commissario prefettizio di Latina Guido Nardone che ha richiesto ufficialmente a Libera di assumersi l'incarico di accompagnare le tante associazioni locali nella realizzazione di un percorso di protagonismo e di cittadinanza attiva".
"Un atto che ferisce doppiamente, non solo per i danni materiali, ma soprattutto perché offende il lavoro e l'impegno di tanti volontari, - ha commentato l'assessore regionale ai servizi sociali, Aldo Forte - che senza chiedere nulla in cambio hanno ricondotto al bene comune un luogo di illegalità. Mi auguro che i colpevoli vengano individuati al più presto. - ha detto - E che da parte delle comunità ci sia una manifestazione pubblica a sostegno del Villaggio della Legalità".
"Esprimiamo viva solidarietà all'associazione Libera per i gravi fatti avvenuti al Campo della Solidarietà di Borgo Sabotino". Lo dichiara Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi. "Questi gravi episodi dimostrano quanto sia alto l'allarme criminalità nella nostra regione. Un fatto che ormai interessa non solo le zone più periferiche, ma anche la Capitale, come dimostrano i numerosi fatti di sangue e le sparatorie avvenute dall'inizio dell'anno. Bisogna tenere alto il livello di attenzione, perchè i fenomeni mafiosi inquinano ormai anche l'economia sana del territorio, a danno dei tanti imprenditori onesti. Le istituzioni facciano la loro parte nel non lasciare soli i tanti che con coraggio combattono quotidianamente contro le mafie, soprattutto dopo atti vili come quello compiuto questa notte a Latina".
http://www.studio93.it/news/read_news.php?news=47652&category=2
sabato 22 ottobre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento