Le foreste saranno utilizzate per lo stoccaggio dei suoli radioattivi. L’Agenzia forestale invita i governi locali ad istituire dei siti temporanei
Traduzione di ProgettoHumus da http://www.yomiuri.co.jp/
L’Agenzia delle Foreste ha deciso di consentire alle amministrazioni locali di utilizzare appezzamenti di terreno di proprietà statale ed aree forestali per stoccare temporaneamente terreni e colture cerealicole (riso) contaminati dalle sostanze radioattive fuoriuscite dalla centrale nucleare n.1 di Fukushima.
I governi locali saranno responsabili della preparazione dei terreni per i siti di stoccaggio temporaneo, mentre Tokyo darà supporto finanziario utilizzando il suo “fondo di riserva per la ricostruzione”.
Molte amministrazioni locali, colpite dal disastro nucleare dell’11 marzo, sono in difficoltà nel garantire sicurezza ai siti di stoccaggio per i suoli contaminati ed altre sostanze.
La possibilità di utilizzare terreni e foreste statali può contribuire a risolvere il problema. Questi luoghi dovranno “contenere” i terreni radioattivi rimossi dai processi di decontaminazione e cereali contaminati da materiali radiaottivi.
I governi locali potranno chiedere di essere autorizzati anche a stoccare i fanghi della rete idrica e fognature, così come i resti del loro incenerimento.
In linea di massima, i siti di stoccaggio verranno costruiti nei boschi all’interno delle giurisdizioni dei governi locali che hanno raccolto suolo contaminato. Se, in una zona, non ci sono foreste o terreni demaniali, o queste si trovano in prossimità di corsi d’acqua i governi locali dovranno consultarsi con le autorità delle giurisdizioni vicine o di quelle che si trovano a valle.
I siti si dovranno costruire a centinaia di metri dalle aree residenziali.
Le scorie radioattive verranno racchiuse in materiali impermeabili. Se la quantità di stoccaggio è grande, il materiale contaminato verrà inserito all’interno di contenitori di cemento.
In base alla definizione di “impianti di stoccaggio provvisorio”, la materia contaminata in essi presente non verrà sepolta.
Secondo una stima del Ministero dell’Ambiente, fino a 28 milioni di metri cubi di terreno contaminato nella prefettura di Fukushima dovrà essere rimosso, in quanto si presume che possano avere una dose di radiazione superiore ai 5 millisievert l’anno.
Se il terreno verrà uniformemente accumulato ad un metro di altezza, la superficie totale che occuperebbe sarebbe di circa 65 chilometri quadrati, pari alla metà di quella occupata dal passante ferroviario della linea Yamanote di Tokyo.
Il governo centrale ha chiesto alle municipalità di proteggere i siti di stoccaggio temporaneo fino a quando gli impianti adeguati saranno stati completati.
La decisione da parte dell’Agenzia Forestale è stata presa dopo che i residenti locali delle zone contaminate si era fortemente opposti alla possibilità di stoccare i terreni radioattivi nei cortili delle scuole o nei parchi giochi.
Il Ministero dell’Agricoltura, Silvicoltura e Pesca ha rilevato che circa 7.200 tonnellate di paglia di riso sono state conservate in magazzini agricoli ed in altri luoghi di otto prefettura, tra Hokkaido, Miyagi e Fukushima, in quanto non potevano essere smaltite.
La quantità dei fanghi della rede idrica, fognature e ceneri, che non può essere smaltita a causa della contaminazione da radiazioni, a settembre era pari a circa 130.000 tonnellate, provenienti da Tokyo ed altre 14 prefetture.
Deve essere presa ancora una decisione su come proteggere i siti di stoccaggio per i fanghi radioattivi.
http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?PHPSESSID=1v4g0opkou1qdrt2r2e7bkrp77&topic=1956.0
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