Dopo tanti pignoramenti a cittadini ritenuti morosi, questa volta a vedersi pignorare i beni è stata «Equitalia sud». Negli uffici della società di recupero crediti, sulla Monti Lepini, si è presentato l'ufficiale giudiziario e ha bloccato il denaro presente in cassa.
Questo (forse) l'epilogo di una battaglia portata avanti per due anni da una professionista di Latina.
Tutto è iniziato con una contravvenzione fatta a Roma alla donna, accusata di un'infrazione. La latinense non ha pagato e la Prefettura di Roma ha avviato l'iter per recuperare le somme richieste: circa 1.500 euro. Alla donna è arrivata una cartella esattoriale e l'avvocato Luigi Guarnacci, legale della professionista, ha chiesto alla Prefettura lo sgravio della cartella. Dal Palazzo del Governo non sono arrivate risposte ed «Equitalia Sud» ha pignorato i circa 1.500 euro sul conto corrente della professionista, che ha infine pagato quanto a lei richiesto.
Il braccio di ferro con la società di recupero crediti è iniziato però dopo, quando la Prefettura di Roma ha comunicato all'avvocato Guarnacci che aveva accolto lo sgravio e che quindi la latinense non doveva pagare nulla. A quel punto il legale ha comunicato a «Equitalia» l'annullamento del ruolo esattoriale e chiesto la restituzione delle somme incamerate. La società, specificando di non aver avuto comunicazioni dall'ente impositore, ha risposto sostenendo di non dover procedere al risarcimento. A quel punto l'avvocato Guarnacci ha rappresentato la situazione alla Prefettura, ricevendo rassicurazioni sulle comunicazioni fatte ad «Equitalia» e scritto quindi ancora una volta alla società sita sulla Monti Lepini, allegando anche il provvedimento della Prefettura di Roma. Niente da fare. «Equitalia» non ha restituito le somme. L'avvocato Guarnacci ha così avviato un'azione legale e ottenuto dal giudice di pace di Latina un decreto ingiuntivo, atto immediatamente esecutivo. Il decreto è stato notificato ad «Equitalia», insieme all'atto di precetto, ma anche questa volta non vi sono state reazioni da parte della società, che si è preoccupata soltanto di presentare opposizione al decreto. L'avvocato Guarnacci ha quindi chiesto il pignoramento delle somme, eseguito dall'ufficiale giudiziario. Le somme pignorate sono state depositate in Tribunale e la professionista, tramite il suo legale, per entrarne in possesso dovrà ora chiedere di svincolarle. Due anni di battaglie. Tutto finito? Forse no. «Equitalia» potrebbe infatti opporsi anche al pignoramento.
Clemente Pistilli
http://www.dimmidipiu.it/
lunedì 24 ottobre 2011
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