Nuovo rapporto: Fukushima ha rilasciato il doppio delle radiazioni di quelle previste dalle stime del governo.
Traduzione di ProgettoHumus da http://www.washingtonpost.com
Secondo un rapporto preliminare, Il disastro nucleare di Fukushima avrebbe rilasciato il doppio delle sostanze radioattive nell’atmosfera rispetto a quelle stimate dalle autorità giapponesi, raggiungendo il 40% di quelle totali di Chernobyl.
La stima dei livelli elevati di Cesio-137 radioattivo arriva da una rete mondiale di sensori. L’autore dello studio, Andreas Stohl, del Norwegian Institute for Air Research, dice che il governo giapponese avrebbe basato le sue stime solo su dati provenienti dal Giappone e che non avrebbe considerato tutte le emissioni radioattive propagatesi verso i mari.
Lo studio non considera le implicazioni sanitarie della radioattività. Il Cesio 137 è pericoloso in quanto può persistere per decenni nell’ambiente, rilasciando radiazioni che causano il cancro. Attualmente non sono ben chiari gli effetti a lungo termine dell’incidente nucleare di Fukushima a causa delle difficoltà nella misurazione della quantità di radiazioni ricevute dalle persone.
In un’intervista telefonica, Stohl dice che le stime delle emissioni sono state talmente imprecise che trovare il doppio della quantità di cesio rilasciata non è stata considerata una grande differenza.
La rivista Atmospheric Chemistry and Physics ha diffuso online lo studio per affinchè possa essere oggetto di commenti. Lo studio non ha ancora completato una revisione formale da parte di esperti del settore per avallarne la pubblicazione.
La scorsa estate, il governo giapponese aveva stimato che l’incidente dell’11 marzo a Fukushima aveva rilasciato 15.000 terabecquerels di cesio. Il nuovo rapporto di Stohl e co-autori stima il rilascio di radioattività, al 20 aprile, pari a 36.000 terabecquerels. Si tratta di circa il 42% del fallout radioattivo di Chernobyl, dice il rapporto.
Un funzionario presso l’Agenzia sulla Sicurezza Nucleare ed Industriale, un ramo del governo giapponese, ha detto che l’ente non ha potuto commentare i risultati di questo nuovo studio.
Sempre secondo il documento, un quinto del cesio rilasciato è caduto sul suolo giapponese, mentre la restante parte è precipitate nell’Oceano Pacifico. Solo il 2% del fallout ha toccato altri paesi diversi dal Giappone, conclude il rapporto.
Gli esperti non hanno una proiezione ferma su quante tipologie di cancro il fallout radioattivo di Fukushima potrebbe provocare in quanto stanno ancora cercando di scoprire la quantità di esposizione alle radiazioni della popolazione. Radioattività è stata anche rilevata a Tokyo e negli Stati Uniti, ma per ciò non ci si aspettano conseguenze sanitarie importanti.
Eppure la preoccupazione per le radiazioni è forte in Giappone. Molti genitori di bambini piccoli a Tokyo sono in allerta per la scoperta di luoghi radiaottivi anche nella città, nonostante i funzionari tranquilizzino sui rischi che questi possono comportare.
L’ex primo ministro Naoto Kan ha detto che le aree contaminate, all’interno della zona di evacuazione intorno all’impianto distrutto, resteranno inabitate per decenni.
Stohl ha sottolineato che il suo studio ha rilevato emissioni di Cesio-137 fuoriuscite nel momento in cui i lavoratori riversavano acqua sulla piscina del combustibile esaurito da uno dei reattori. Ciò cambierebbe la precedente ipotesi che non fosse la piscina ad emettere cesio.
http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1957
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