sabato 22 ottobre 2011

FAI: un sms per salvare l'Italia

Ricevo e pubblico
RICORDATI DI SALVARE L'ITALIA

Quella che stiamo vivendo oggi non è solo una crisi economica ma una vera e propria crisi del modello di sviluppo occidentale basato sulla ricerca costante di beni superflui.

In Italia i segnali della crisi sono sotto gli occhi di tutti. I beni culturali italiani perdono i pezzi e intanto ci sono: tagli alla cultura di quasi 1 miliardo di euro per triennio 2009-2011 e di ulteriori 174 milioni di euro per triennio 2011-2013; stanziamenti per beni culturali pari allo 0,19% del Pil (1% in Francia, 1,20% in Inghilterra) in calo del 30% in negli ultimi 5 anni; negli ultimi 11 anni il MiBAC ha perso 7mila dipendenti.
Come tutte le crisi, anche questa ci offre la grande opportunità di riconsiderare l’importanza dei Valori fondamentali cui fare riferimento come uomini e come cittadini. Tra questi valori ci sono la Cultura e la Bellezza del nostro Paese, valori sui quali dobbiamo puntare per il riscatto civile ed economico italiano. L’esigenza di questo radicale cambiamento è già in atto: a fronte di un investimento di 4,8 miliardi di euro la cultura italiana genera valore per 40 miliardi di euro l’anno (2,6% Pil nazionale), e per 203 miliardi di euro (13% Pil) se si considera anche il turismo culturale; la spesa in cultura delle famiglie italiane è aumentata del 24,3% dal 1999 al 2009 (+ 46% solo il Teatro).
Oggi come non mai, dunque, puoi contribuire anche tu a costruire un futuro migliore sostenendo la campagna del FAI – Fondo Ambiente Italiano “Ricordati di salvare l’Italia”
Per tutto il mese di ottobre:
dona 2 euro con un sms al numero 45506 da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Coopvoce, Postemobile e Tiscali

oppure 5 o 10 euro chaiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali

o 2 euro chiamando da rete fissa Teletu per salvare straordinarie testimonianze del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano che il FAI tutela.

Ricordati di salvare l’Italia.
Costruiamo insieme un futuro migliore.

www.fondoambiente.it

Nessun commento: