Condono e case fantasma, regolarizzazioni slegate tra loro
Mentre cresce l’incertezza sulla sanatoria edilizia, AdT chiarisce l’estraneità con la dichiarazione degli immobili sconosciuti al Catasto
di Paola Mammarella
19/10/2011 - Cresce in un clima di proposte e smentite l’attesa per il condono edilizio. La sanatoria, che potrebbe confluire tra le misure del nuovo decreto sviluppo, atteso a breve, o risolversi in una bolla di sapone, si differenzia però in modo netto dall’emersione degli immobili fantasma, conosciuta anche come sanatoria catastale.
A precisarlo è l’Agenzia del Territorio, che separa la regolarizzazione a fini catastali e fiscali, di sua competenza, dal condono, che avendo ripercussioni in ambito di edilizia e urbanistica rientra nel raggio d’azione dei Comuni.
Come riferito a Edilportale da Mario Occhi, responsabile della comunicazione per l’Agenzia del Territorio, non si tratta di una facilitazione, ma della regolarizzazione di fabbricati mai dichiarati, anche se in regola con i permessi edilizi, in cui l’attribuzione della rendita presunta costituisce una misura straordinaria. Può infatti accadere che alcuni soggetti, pur avendo ottenuto i permessi per costruire o effettuare ristrutturazioni, non abbiano comunicato le variazioni al Catasto, evitando così il pagamento di tasse maggiorate.
Le rilevazioni dei tecnici dell’Agenzia hanno portato alla luce circa 2 milioni di immobili. All’identificazione sono seguite le comunicazioni, inviate agli interessati per invitarli a regolarizzare la propria posizione.
Al 30 aprile, termine ultimo per le dichiarazioni spontanee, sono state presentate circa un milione di domande di accatastamento. Tra queste una metà ha prodotto un incremento di 415 milioni di euro nella rendita catastale, la base imponibile su cui calcolare le imposte. L’altra metà non è invece risultata da accatastare perché non produttiva di reddito. È il caso delle tettoie o delle spianate di cemento, che dai rilievi fotografici erano state scambiate per costruzioni.
Al restante milione di edifici non dichiarati, scoperti dalle rilevazioni, per i quali non è stata presentata la dichiarazione spontanea, è possibile attribuire la rendita presunta, che obbliga al pagamento delle tasse dal 2007, a meno che non si dimostri che in quell’anno l’immobile ancora non esisteva.
Nella fase dei rilievi, spiega Occhi, l’Agenzia del Territorio, non è in grado di sapere se l’immobile non accatastato sia anche privo dei permessi urbanistici.
Al contrario, il Comune, disponendo delle informazioni su tutte le particelle catastali e sui permessi, può intraprendere azioni contro le irregolarità urbanistico-edilizie.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2011/10/normativa/condono-e-case-fantasma-regolarizzazioni-slegate-tra-loro_24390_15.html
mercoledì 19 ottobre 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento