Sembra
impossibile
che
la Regione Lazio
non
sapesse cosa era
Indeco,
il suo passato recente
e
remoto. Forse, allora,
torna
utile ricordare
qualche
dettaglio su questa
società.
Il patriarca
della
famiglia proprietaria
di
Indeco, Giuseppe
Grossi,
probabilmente
aveva
immaginato un
ampliamento
della discarica.
E
lo ha fatto in tempi
non
sospetti. Nel 2008, infatti
ha
acquistato il diritto
di
superfice di venti
ettari
di terreno agricolo
attorno
alla discarica e
confinante
con l’area ottenuta
in
gestione. La cedente
diritto
era una società
di
Michele Coppola,
ritenuto
affiliato al clan
dei
casalesi che a sua volta
aveva
preso il terreno
negli
anni 80 pur essendo
consapevole
del sicuro
depauperamento
economico
legato
alla vicina discarica.
Coppola
è stato
nel
tempo l’unico «agricoltore
»
a non lamentarsi
della
discarica e comunque
non
gli è andata male
perché
ha venduto ai
Grossi.
Dopo la morte del
capostipite
Giuseppe, la
holding
è passata nelle
mani
del figlio Andrea,
che
è tra gli arrestati della
scorsa
settimana. A gennaio
scorso
nell’ambito di
un’inchiesta
della Procura
di
Milano emersero responsabilità
per
la bonifica
del
sito di Pioltello ma
forse
pure questa notizia
è
sfuggita all’Area Ambiente
della
Regione. Altrimenti
qualche
dubbio
sarebbe
sorto. il quotidiano di Latina 21 ottobre 2014
Nessun commento:
Posta un commento