sabato 19 aprile 2014

Biogas sul terreno dei Casalesi, Montello, ancora altri rifiuti con il biogas. Ma ci si può opporre entro il 12/5

Montello è la discarica mostro della provincia di Latina. Grazie al biogas va avanti e  il nuovo impianto (biogas da rifiuti indifferenziati) sorgerà su un terreno dei Casalesi. Almeno in questo caso la connessione tra camorra e biogas non è una "fantasia"
http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2014/04/biogas-sul-terreno-dei-casalesi.html
fonte: http://www.ilcaffe.tv/articolo.php?id=3901

Montello, ancora altri rifiuti con il biogas. Ma ci si può opporre entro il 12/5


Il 27 marzo scorso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (BURL) l’avviso della società Ind.Eco. Srl relativo alla richiesta di assoggettabiltà alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale di un “Impianto per il Trattamento Biologico (TB) a biomasse per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Da tale data decorrono 45 giorni di tempo per presentare osservazioni e opposizioni da parte di chiunque abbia interesse diverso e contrario a tale progetto (quindi entro il 12 maggio). Dopodiché sarà la stessa Regione Lazio a dover decidere se autorizzarlo o meno. I documenti sono consultabili presso l’Ufficio VIA Regione Lazio (Via del Tintoretto 432 – Roma); al Comune di Latina (Assessorato all’Ambiente –Via Cervone 2 – Latina) e presso la Provincia di Latina (settore Ecologia ed Ambiente – Via Costa 1 – Latina).

Il titolo del progetto risulta alquanto curioso perché in realtà sta ad indicare la realizzazione di impianto di Trattamento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati dai quali separare la frazione organica al fine di ottenere un combustibile (il biogas) per alimentare una centrale elettrica. Praticamente, l'impianto prende il gas sprigionato da scarti di cucina, potature, fanghi di depuratori e altri scarti organici. Una produzione di energia che sta in piedi dal punto di vista economico solo grazie ai contributi e agli incentivi statali assegnati alle fonti rinnovabili vere (solare, eolico, geotermico, ecc.) ed ora estesi a questi impianti alimentati a rifiuti e grazie anche alle salatissime bollette fatte pagare ai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti. Ma in realtà si tratta anche di un modo come un altro per rendere definitiva (elegantemente, bisogna riconoscerlo), una servitù territoriale che all’inizio di questa storia pochi hanno intuito potesse essere realizzata. Tipo una famiglia di Casalesi (intesi come luogo d’origine), gli Schiavone, che comprarono 25 anni fa i terreni su cui dovrebbe sorgere proprio l’impianto proposto oggi dalla Ind.Eco.

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