La
splendida casa dello Zingaro
di
Tomaso
Montanari
Il
paesaggio visto dalla Grotta dell’Uzzo, Riserva
dello
Zingaro, Sicilia.
Diecimila
anni fa, nella Grotta dell'Uzzo viveva
un
piccolo gruppo di cacciatori. Nella
grotta
sono state rinvenute ossa degli animali
che
riuscivano a prendere: cervi, rinoceronti,
leoni
e perfino mammuth. Quando quegli
uomini
antichissimi, e da noi così diversi,
uscivano
dalla loro grotta, vedevano ciò che
vedete
voi in questa fotografia. Un paesaggio
incontaminato,
ancora oggi identico ad allora.
Un
luogo unico, dove puoi fare il bagno
già
ad aprile, ma dove puoi anche pensare e
imparare.
Un panorama senza tempo che
funziona
da macchina del tempo.
Ebbene,
se oggi i nostri occhi vedono le stesse
forme
che videro i nostri progenitori del Paleolitico,
non
è per una fortunata combinazione.
No,
è perché qualcuno ha fortemente
voluto
che questo fosse possibile. Perché
qualcuno
ha voluto che i suoi figli e i suoi
nipoti
avessero le sue stesse occasioni di diventare
e
rimanere umani.
Questo
qualcuno furono duemila cittadini siciliani,
che
il 18 maggio del 1980 marciarono
contro
la realizzazione di una strada costiera
nell'ultimo
lembo vergine della Sicilia, quello
che
congiunge Scopello a San Vito Lo Capo, sulla
costa
nord-occidentale. Erano uomini, donne e bambini,
che
risposero alla chiamata di associazioni come
il
Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Arci, Club alpino
siciliano,
Associazione forestali. Fu una specie di rinascita
civile,
e meno di un anno dopo, il 6 maggio del
1981,
una legge regionale sanciva l' istituzione della
riserva
naturale orientata dello Zingaro, la prima della
Sicilia.
Io l'ho visitata in questo
giorni,
e vi consiglio di
farvici
portare. È un posto
straordinariamente
bello,
ben
tenuto, organizzato, e
dove
lavorano persone competenti,
accoglienti,
generose.
Un'Italia
diversa.
La
Riserva dello Zingaro e la
sua
storia dimostrano che insieme
possiamo
farcela. L'articolo
9
della Costituzione dice
che la
Repubblica tutela il
paesaggio.
Ebbene il 18 maggio
del
1980 quei duemila cittadini
rappresentarono
la Repubblica
tutta
intera. Se fossero
rimasti
nelle loro case
fermi
e muti, oggi la vista dalla
Grotta
dell'Uzzo abbraccerebbe
villaggi
vacanze, negozi,
strade.
Una inesorabile
colmata
di cemento. Luoghi di mercato nei quali saremmo
stati
misurati, come sempre, con il metro del
nostro
reddito: cioè di ciò che abbiamo.
Invece
oggi lì siamo cittadini sovrani, signori e custodi
di un
territorio intatto dove conta ciò che siamo
e ciò
che sappiamo. E, sì, lì sentiamo che l'umanità,
dai
tempi del Paleolitico, ha fatto davvero molta strada. il fatto quotidiano 28 aprile 2014
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