Comunicato del Dr. Graziano Piana, medico in prima linea contro i pirogassificatori nel biellese e nel canavese (Piemonte settentrionale). I medici, i biologi, gli agronomi che contestano le biomasse sono oggetto di raffiche di insulti ("incompetenti", "allarmisti", "terroristi"). Chi specula sulla salute sfruttando l'aggettivo green appiccicato a impianti inquinanti e inutili (tranne che per macinare rendite parassitarie), chi è sul loro libro paga reagisce duramente contro chi fornisce elementi di valutazione che smentiscono gli inganni del green washing. E' normale. Ma è doveroso anche contrattaccare. Come fa il battagliero dr. Piana.http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2014/04/biomasse-il-medico-no-piro-reagisce.html
LA STORIA SI RIPETE
Analogamente a quanto accaduto nel 1995, in occasione della lotta civile contro la realizzazione dell’ inceneritore FIAT FENICE di Verrone , nelle ultime settimane i medici del Comitato Difesa ambientale, etichettati da qualcuno come esperti con la “e “ minuscola, sono stati oggetto di denigrazione da parte di taluni personaggi che, invece di ricercare un confronto costruttivo, si limitano a proferire critiche e insulti, che a nulla giovano, tantomeno all'approfondimento e risoluzione del grave problema dei pirogassificatori, che dovrebbe pesare ed interessare obiettivamente ogni biellese, senza distinzione alcuna.
Nel corso della mia esperienza professionale ho imparato a rispettare opinioni contrastanti con i miei convincimenti personali, anche in tema di ecologia ambientale, e talvolta questo e’ servito ad affinare e migliorare le conoscenze personali in materia. L’impegno che, in quanto medici, profondiamo nella lotta civile in difesa dell’ambiente, deriva oltre che da un profondo senso di responsabilità, soprattutto da un obbligo morale e di coscienza che la preparazione scientifica, imprescindibile dal nostro ruolo, ci impone
Quanto sopra considerato, ritengo doveroso, portare a conoscenza di tutti coloro che avvertono l'obbligo di capirne un po' di più e con l'intento di arginare in altri giudizi azzardati, alcuni sostanziali elementi che sono alla base della nostre inovviabili scelte di condotta, a tutela della salute pubblica.
Nessuno di noi pratica la ricerca scientifica, bensi’ esercitiamo, quotidianamente, la pratica medica clinica, puntando sulla prevenzione primaria (mantenere lo stato di salute con uno stile di vita sano in un ambiente sano)secondaria(massimizzare la terapia medica nel trattare malattie croniche, quali ipertensione, diabete, bronchite cronica evitandone le complicanze), con il fine di non dover ricorrere alla prevenzione terziaria, vale a dire evitare la morte del paziente causata dalle complicanze delle singole malattie.
Il corpo umano puo’ essere studiato a cinque livelli: livello atomico (carbonio , idrogeno, ossigeno), molecolare ( acqua, grassi, proteine , carboidrati), di tessuti ( muscolare , osseo, etc), di organi ( cuore, cervello, fegato, etc), di apparati (cardiaco, respiratorio, nervoso , etc), infine livello di corpo umano nel suo insieme. L’insieme di determinati individui costituisce poi una popolazione di studio.
La MEDICINA CLINICA si interessa del singolo individuo, analizzando tutti i primi cinque livelli con una difficolta’ di indagine e diagnosi tanto maggiore quanto piu’ basso è il livello stesso. Ne risulta che l’impatto dell’ìnquinamento, a livello atomico e molecolare, e’ molto piu’ insidioso e lento a manifestarsi, ma quasi sempre piu’ pericoloso e incurabile rispetto al danno a livello di organi e apparati; vedi l’effetto patogeno di agenti infettivi (polmonite, cistite) o il trauma accidentale (trauma cranico) o l’insulto metabolico protratto a livello tissutale organico nel caso del diabete.
L’EPIDEMIOLOGIA, invece, si occupa dello studio di popolazione nel suo insieme.
Ecco quindi l’apparente contrasto tra il fronte dei medici clinici e il fronte dei medici epidemiologici nell’affrontare varie tematiche, in primis nella prevenzione dell’inquinamento ambientale. Epidemiologia significa “discorso riguardo alla popolazione”; puo’ essere definito quale studio della frequenza e della distribuzione di diversi determinanti di salute o malattia in una popolazione. Le malattie non vengono studiate nel singolo individuo ma collettivamente; diversamente dalle varie discipline mediche cliniche, l’epidemiologia se ne occupa ESCLUSIVAMENTE A LIVELLO DI POPOLAZIONE. Per popolazione si intende un insieme di individui che hanno uno o piu’ caratteri in comune, ad esempio lo stesso ambiente geografico di vita o la stessa eta’ o alimentati nello stesso modo o esposti agli stessi eventuali contaminanti.
Con studi di osservazione, di coorte e di caso-controllo retrospettivi si riesce a cogliere la relazione causa -effetto tra fattori di rischio e malattie. Le conclusioni sono quasi sempre inconfutabili ma a posteriori e quindi a volte stranamente in contrasto con le ipotesi di studio iniziali. Gli esempi sono numerosi: il caso dell’amianto, la cui scoperta veniva circa sessant’anni fa accolta in modo entusiasta e rivelatasi successivamente terribile; il caso del DDT e della diossina; le centrali a carbone di Vado Ligure e ancora, sempre in termini di difesa ambientale, il caso dell’inceneritore FIAT Fenice gemellato Verrone- Melfi, entrato in funzione in Basilicata con le stesse massime garanzie potenziali di protezione ambientale a noi prospettate e “spento” dopo solo 15 anni per l’impennata di incidenza di cancro nella popolazione esposta.
In sintesi il ruolo del medico clinico risulta quello di accompagnare un individuo lungo il campo minato della vita, evitandogli il piu’ possibile incontri fatali e aiutandolo a superare gli ostacoli inevitabili rappresentati dalle varie possibili malattie. Il ruolo del medico epidemiologo e’ quantificare i danni verificatisi in una popolazione nell’attraversare il campo della vita, con il fine di attivare linee di condotta a vantaggio delle popolazioni future, basandosi purtroppo su valutazioni a posteriori, con l’eventuale danno gia’ manifestatosi e non più ovviabile.
Desidero portare a conoscenza di coloro che dubitano della preparazione di noi medici, e della mia in particolare, che godiamo delll’appoggio incondizionato della maggioranza dei membri dei consigli direttivi delle seguenti societa’ mediche italiane e internazionali, di cui mi onoro di far parte, e dalle quali ottengo materiale scientifico divulgativo: Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), Societa’ Italiana di Medicina Interna (SIMI), Associazione Medici Endocrinologi(AME), Associazione Nazionale Specialisti in Scienza Alimentazione(ANSiSA), SIIA (Societa’ Italiana Ipertensione Arteriosa), American Diabetes Association (ADA), American Society for Nutrition (ASN); mentre sono di quotidiana consultazione le seguenti prestigiose inoppugnabili riviste mediche: The New England Journal of Medicina, The Lancet, UpToDate., The Italian Journal of medicine, Annal of Internal Medicine.
Biella 22/04/2014 dr Graziano Piana
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