Ilva,
i pm: “Vendola non può essere parte lesa”
REGIONE, I PM
DI TARANTO CHIEDONO LA NOMINA DI UN COMMISSARIO: “IL PRESIDENTE È
IMPUTATO. NON PUÒ AGIRE COME VITTIMA”
CAVILLI
GIUDIZIARI
Se
il gip dovesse rinviare
a
giudizio il segretario
di
Sel, questi dovrebbe
chiedere
i danni a se
stesso.
Perciò si parla
di
conflitto di interesse
di
Francesco
Casula
e
Antonio Massari
La
vicenda è profondamente politica. Eppure
– a
meno di colpi di scena - toccherà
alla
magistratura prendere una decisione. E
dal
punto di vista politico non si tratta di una
decisione
da poco. Nichi Vendola può rappresentare
la
Puglia, nell’eventuale processo,
chiedendo
ai Riva i danni per l’avvelenamento
prodotto
dal loro siderurgico?
E
SE NON POTRÀ farlo,
per il
leader
di Sel, non si tratta di
una
“condanna” politica –
una
sorta d’indegnità a curare
gli
interessi della Puglia - di
cui
deve prendere atto? Veniamo
al
punto. Su un lato
della
medaglia troviamo Vendola,
presidente
di Regione,
imputato
per concussione
nell’inchiesta
Ilva. Sull’altro
lato
c’è Vendola, presidente di Regione, che
rappresenta
la Puglia intera come parte civile.
E
così, se il 19 giugno il giudice per l’udienza
preliminare
dovesse rinviare a giudizio Vendola,
il
segretario di Sel dovrebbe chiedere i
danni
a se stesso. L’unico politico a rilevare
questo
pesante conflitto d’interessi è stato Angelo
Bonelli,
portavoce della Federazione dei
Verdi
e consigliere comunale di Taranto, che
ha
chiesto al Governo di sostituire Vendola
con un
commissario ad acta. Il Governo sembra
orientato
a sostituire Vendola, sì, ma senza
commissariarlo,
nominando un “curatore speciale”
che
possa rappresentare la Puglia nel
processo.
Alla stessa conclusione è giunta la
procura
di Taranto che, nei giorni scorsi, ha
chiesto
al gup Vilma Gilli di nominare un
“procuratore
speciale” che possa curare gli interessi
della
Regione nella vicenda. La questione
ora è
al vaglio del giudice. In ambito
politico,
Bonelli ha posto la
questione.
In attesa che il gup
da un
lato, e il Governo dall’altro,
prendano
una decisione,
resta
un rischio concreto:
che le
istituzioni restino fuori
dal
processo. L’evidente “con -
flitto
d’interessi”, infatti, potrebbe
essere
sollevato anche
dai
Riva e, se non venisse sanato
in
tempo, potrebbe far
tramontare
la presenza di Regione
e
Comune come parti
civili.
Senza
la nomina di un procuratore speciale – o
di un
commissario, come chiede Bonelli – resta
in
piedi la sola possibilità prevista dalla legge:
gli
unici a poter formulare la richiesta di costituirsi
parte
civile, per Comune e Regione,
sono
Sindaco e Presidente.
IL
18 APRILE, la Giunta
pugliese, ha stabilito
che si
costituirà parte civile: la proposta arriva
dalla
vicepresidente, Angela Barbanente, ma
Bonelli
contesta la scelta perché “i poteri del
presidente
di Regione si trasferiscono alla vicepresidente
solo
in caso di assenza, o impedimento
temporaneo,
mentre il 18 aprile
scorso
Vendola non era né assente, né aveva
alcun
impedimento temporaneo”. La polemica
politica,
in vista del 19 giugno, si fa sempre
più
dura e come spesso accade, quando si
parla
di Ilva e politica, sembra tutto delegato
alla
magistratura: sarà il gup, su richiesta della
procura,
a stabilire se sarà necessario un “pro -
curatore
speciale” che sostituisca Vendola,
per
rappresentare la Puglia nell’eventuale
processo.
Il fatto quotidiano 27 aprile 2014
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