lunedì 27 gennaio 2025

Il Fatto di domani. Milano, chiesto l'arresto per l'archistar Boeri: turbativa d'asta. Medio Oriente, giovedì Hamas rilascerà altre tre donne prese in ostaggio, il premier israeliano Netanyahu la prossima settimana andrà da Trump

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-27-gennaio-2025/

La giornata in cinque minuti

CASO BEIC, CHIESTI I DOMICILIARI PER STEFANO BOERI, CINO PAOLO ZUCCHI E PIER PAOLO TAMBURELLI. I tre architetti milanesi erano indagati dall’ottobre 2023 per turbativa d’asta, Boeri e Zucchi anche per “false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri”. Adesso la Procura ne ha chiesto gli arresti domiciliari. La vicenda riguarda il concorso di progettazione internazionale per la realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. Stefano Boeri avrebbe omesso di dichiarare eventuali “posizioni di potenziale conflitto d’interesse” e “situazioni di incompatibilità” rispetto agli altri concorrenti in quanto commissario della stessa giuria. In concorso con lo stesso Cino Paolo Zucchi e con Manuela Fantini (SCE project), Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi (Onsitestudio), tutti risultati tra i progetti finalisti, avrebbero ottenuto un finanziamento pari a 101.574 milioni di euro predisposti dal Pnrr con scadenza dei lavori per il 2026. Questa mattina gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno perquisito lo studio di Tamburelli, 49 anni, ritenuto uno dei delfini di Boeri. L’interrogatorio preventivo davanti al gip Luigi Iannelli, come previsto dalla riforma Nordio, è stato disposto per il 4 febbraio alle 9.30 anche per gli altri architetti coinvolti.


PROCESSO VISIBILIA, LA MINISTRA SANTANCHÈ RIBADISCE: “NON MI DIMETTO”. I 5 STELLE: “MELONI TOLGA IL VINAVIL DALLA POLTRONA A CUI È INCOLLATA LA MINISTRA”. I giorni del processo per i bilanci – che secondo la procura di Milano sono stati alterati – della società Visibilia si avvicinano (prima udienza il 20 marzo) ma la ministra Santanchè non molla e dice di voler proseguire i suoi impegni. “Dimettermi? Ancora? Ho detto tutto quello che dovevo dire. Che lingua parlo io? Spero di essere sempre chiara, ci metto sempre la faccia, vi voglio tanto bene. Qui siamo a Gedda e c’è l’Amerigo Vespucci, c’è un pezzo dell’Italia e siamo tutti orgogliosi della nostra appartenenza”. Così la ministra ha risposto ai cronisti a margine della cerimonia di apertura del Villaggio Italia, in Arabia Saudita. Più laconico il ministro della Difesa, Crosetto: “Se la vedranno lei e Giorgia Meloni”. Che a Palazzo Chigi siano preoccupati, non è un mistero: perchè la ministra deve sostenere il peso di diverse inchieste: oltre ai bilanci di Visibilia, c’è anche la presunta truffa all’Inps sulla cassa integrazione fantasma, e il crac delle aziende di biofood. Dall’opposizione, si fa sentire il senatore Luigi Nave dei 5 Stelle: “È incredibile il doppiopesismo di Meloni, che in un decennio di opposizione è riuscita a chiedere le dimissioni di chiunque le capitasse a tiro e ora non è in grado di togliere il Vinavil dalla poltrona sulla quale si è incollata Daniela Santanchè”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul caso Santanchè e quali sono le prospettive future per la ministra del Turismo.


TUTTE LE GIRAVOLTE DI GIORGIA: DALLA LOTTA AL GOVERNO SI PASSA PERSINO SOPRA IL DELITTO KHASHOGGI. “Fratelli d’Italia è da sempre l’unica forza politica che ha il coraggio di denunciare i metodi usati da Stati fondamentalisti come l’Arabia Saudita”: era il 2021 e Giorgia Meloni parlava così di Mohamed bin Salman, il principe saudita con cui adesso che non è più all’opposizione stringe accordi per 10 miliardi di euro. “Non c’è contraddizione tra quello che dicevo ieri e quello che faccio oggi”, ha detto la premier domenica a chi glielo faceva notare. Eppure, come vedremo sul giornale di domani, non è la prima giravolta del doppio volto meloniano di lotta e di governo. Nel 2014, quando era deputata, la leader di Fratelli d’Italia intendeva abolire per Regioni perché “il regionalismo ha fallito, perché le Regioni sono diventate dei centri di spesa formidabile”. Meloni presentò un progetto di legge che proponeva di abrogare l’articolo 116 della Costituzione, quello che stabilisce quali sono le regioni a statuto speciale e il principio dell’autonomia differenziata, in base a cui le regioni possono chiedere maggiore libertà nella gestione di 23 materie, dall’istruzione alla sanità. Oggi parla di Autonomia differenziata come di un progetto che unisce l’Italia. Sempre nel 2014, e poi anche negli anni successivi, Meloni chiedeva di revocare le sanzioni alla Russia e si opponeva all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea: “Le sanzioni economiche contro Mosca massacrano il Made in Italy”. Nel 2018 si complimentò pubblicamente con Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa. Per non parlare del bacio in testa ricevuto da Joe Biden alla Casa Bianca, un anno fa, quando ancora il ritorno dell’amico Donald Trump era di là da venire.


MEDIO ORIENTE, HAMAS E LA LISTA DEGLI OSTAGGI DA LIBERARE: 8 DEI 26 INCLUSI NELLA PRIMA FASE DELLA TREGUA SONO MORTI. GIOVEDI SARÀ LA VOLTA DI ARBEL YEHOUD. IL PREMIER NETANYAHU ATTESO DA TRUMP ALLA CASA BIANCA LA PROSSIMA SETTIMANA. Per proseguire la tregua nella Striscia di Gaza secondo i patti stabiliti, Hamas ha consegnato una lista ad Israele con i nomi degli ostaggi – catturati dai palestinesi durante il massacro del 7 ottobre – che saranno rilasciati; la constatazione è che 8 sui 26 nomi previsti nella prima fase della tregua sono morti. Giovedì dovrebbe tornare libera Arbel Yehoud, assieme ad altre due donne. La giovane donna doveva essere rilasciata lo scorso fine settimana, ma poi gli islamisti hanno deciso di dare la preferenza a quattro soldatesse; in cambio Tel Aviv ha rilasciato 200 detenuti, tra cui condannati all’ergastolo. Proprio in virtù dell’annuncio riguardante Yehoud, l’Idf ha riaperto il corridoio Netzarim per far rientrare gli sfollati. Intanto il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha in programma tra il 3 e 5 febbraio, di incontrare a Washington il neo presidente Donald Trump. Quest’ultimo si è intestato il successo della tregua attuale, e preme affinché la Striscia sia liberata da Hamas e più in generale dai palestinesi. Sul giornale di domani leggerete le ultime sul Medio Oriente, che riguardano anche le tensioni tra Israele e Libano. Nel sud del Paese dei cedri, secondo Beirut, i soldati sparano sui civili che intendono rientrare nelle loro abitazioni. Israele ha posticipato il ritiro al 18 febbraio.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Guerra Russia-Ucraina, l’Ue, approva nuove sanzioni verso Mosca, l’Ungheria ritira il veto. I ministri degli Esteri dell’Ue hanno approvato a Bruxelles il rinnovo delle sanzioni verso Mosca a causa dell’invasione dell’Ucraina, avvenuta tre anni fa. L’Ungheria ha ritirato il veto che aveva minacciato nei giorni scorsi. I provvedimenti sarebbero scaduti il 31 gennaio. La commissione Ue si è detta “pronta a proseguire le discussioni con l’Ucraina sulla fornitura di gas all’Europa attraverso il sistema dei suoi gasdotti, in linea con gli obblighi internazionali dell’Ucraina. In questo contesto, la Commissione è pronta ad associare l’Ungheria al processo (insieme alla Slovacchia)”.

Il calciatore Radja Nainggolan arrestato per traffico di cocaina. Il giocatore, 36 anni, che ha militato nella Roma e nell’Inter, è stato fermato dalla polizia di Bruxelles, nell’ambito di una indagine più ampia sulla distribuzione di cocaina in Belgio, gestita dalla criminalità organizzata e proveniente dal Sud America.

Caso Ramy, tracce di cancellazione di video su telefono testimone. Ci sarebbero tracce di cancellazione di un video sullo smartphone del testimone oculare che la notte del 24 novembre avrebbe ripreso le fasi finali dell’incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml a Milano. È il risultato della consulenza informatica sui dispositivi elettronici disposta dalla Procura di Milano, il cui obiettivo principale era provare a estrarre il video che il driver di NCC ha dichiarato di aver girato e di essere stato costretto a cancellare su ordine dei militari.

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