Ieri sera
a Sonnino Scalo siamo tornati indietro di 30 anni. 4 amministrazioni con 3
sindaci presenti. L’intento ufficiale, se non ho capito male, sarebbe quello di
contrastare la servitù lamentata da uno o più comitati (chiedo scusa ma non l’ho
capito) dell’impianto di compostaggio della Sep nell’area industriale di
Mazzocchio, nel comune di Pontinia. Gli amministratori presenti lamentano le
puzze (emissioni odorigene moleste) nell’area dei 4 comuni rappresentati. Gli
interventi degli amministratori è stato esemplare per spiegare come mai
facciamo difficoltà a diventare un paese civile (per la raccolta
differenziata), non è facile trovare tanti luoghi comuni e informazioni
sbagliate che fanno il gioco dei “monopolisti” o degli “speculatori” o “degli
imprenditori” del settore dei rifiuti, a seconda delle definizioni ascoltate.
Non si può certo contrastare il ciclo viziato e malato dei rifiuti che ha
portato a decine di inchieste e processi con questo pressapochismo e
impreparazione. Tantomeno si può pensare di avere successo nei ricorsi a
perdere se le motivazioni sono quelle ridicole elencate dal sindaco di
Pontinia. Quando c’erano dei consulenti e, soprattutto, altri avvocati, i
risultati si sono visti diventando la bestia nera a livello nazionale degli
impianti nocivi e inquinanti che adesso invece trovano l’autostrada spianata. C’era
anche il consulente che si vanta di sconfiggere sempre, per conto delle
aziende, i controlli dell’Arpa Lazio e ne ha spiegato il motivo. Carmine
Schiavone aveva spiegato come la malavita si inserisce nei comitati per
orientarli (a favore degli impianti inquinanti) facendo fare scelte sbagliate.
Da quanto visto ieri non ce ne sarà bisogno. I comitati fanno gli errori da
soli, nessuno escluso. L'incontro di ieri sarebbe da far ascoltare nelle scuole è esemplare di come non si devono affrontare questi problemi e da chi non ci si può aspettare alcuna risposta in materia di rifiuti che possa sconfiggerne il ciclo malato.
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