Nell’ex cava trasformata in discarica c’era “un’attività selvaggia, proseguita a lungo nel tempo, fatta in assenza di qualsiasi forma di autorizzazione”, ha detto il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino . “Quando, grazie ai sistemi di videosorveglianza, abbiamo capito la quantità di rifiuti di ogni genere che venivano gettati nella cava – spiega invece il capo della mobile di Latina Carmine Mosca – c’era da rabbrividire. Abbiamo monitorato centinaia di episodi di sversamento illecito”.
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L’inchiesta – iniziata nel marzo 2016 – ha portato all’arresto di 21 persone accusate, a vario titolo, di far parte di un’associazione che trafficava illecitamente rifiuti pericolosi. A capo dell’organizzazione, sostengono gli investigatori, c’erano un romano di 53 anni e il figlio ventenne, mentre sono indagati numerosi imprenditori di Roma e Latina operanti nel settore di rifiuti. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate diverse società, abitazioni, capannoni industriali e terreni per diversi milioni di euro.
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Accertamenti e verifiche – ha spiegato il procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino – sono in corso sulla qualità delle acque di un torrente e di una sorgente di acqua minerale che si trovano a poche centinaia di metri dalla discarica abusiva di rifiuti tossici scoperta dalla Polizia in provincia di Latina. “Il nostro consulente e gli organi amministrativi preposti – afferma il magistrato – hanno avviato degli accertamenti per verificare quali conseguenze possano essersi determinate sulla genuinità delle acque ed evitare così qualsiasi danno alla salute”. di F. Q. | 27 luglio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/27/latina-rifiuti-tossici-interrati-in-una-cava-dismessa-20-arresti-sequestri-milionari/3758138/
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