se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e se non ritenga necessario intraprendere iniziative di competenza volte a promuovere l’installazione di strumenti tecnologici per monitorare le aree di cui in premessa e prevenire azioni che possano recare danno alla salute della popolazione locale, nonché alla salubrità dell’acqua, del terreno e dell’aria; se il Governo non ritenga opportuno avviare accurate ispezioni nell’area, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, al fine di poter stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di inquinamento del sito e quale sia il livello di contaminazione delle falde acquifere sottostanti, nonché al fine di valutare se sia possibile inserire l’area nei Siti di interesse nazionale; quali iniziative urgenti si intendano adottare in relazione ai fatti sopra descritti per tutelare la salute della popolazione coinvolta e garantire la salubrità dell’aria nella zona in questione; se non ritenga opportuno assumere iniziative per rivedere la disciplina in materia di autorizzazione per la realizzazione di impianti per rifiuti, al fine di evitare eventuali disparità di trattamento nell’esame dei progetti.
AMBIENTE E TUTELA
DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta in Commissione:
CRISTIAN IANNUZZI. — Al Ministro
dell’ambiente e della tutela del territorio e
del mare, al Ministro della salute. — Per
sapere – premesso che:
da fonti stampa, si apprende che le
indagini della direzione distrettuale antimafia,
della squadra mobile di Latina e
della Polstrada di Aprilia, hanno consentito
di rinvenire una maxi discarica abusiva
nella periferia di Aprilia e di smascherare
l’organizzazione che trafficava
illecitamente i rifiuti;
grazie alle telecamere installate per le
operazioni investigative, sono stati documentati
centinaia di sversamenti illeciti;
durante l’operazione sono stati sottoposti
a sequestro preventivo di 9 società,
11 quote societarie, sette fabbricati ad uso
civile e otto fabbricati a uso industriale,
sette, locali adibiti a deposito, 37 appezzamenti
di terreno, 60 tra autovetture e
attrezzature, conti correnti bancari riconducibili
agli indagati, ai loro familiari e
prestanome per un valore di circa 15
milioni di euro;
il giudice per le indagini preliminari
di Roma ha disposto 15 arresti ed emesso
5 ordinanze di custodia cautelare che
prevedono il divieto di dimora dei comuni
di Aprilia, Ardea e Velletri e l’obbligo di
presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Le persone finite sotto inchiesta
della direzione distrettuale antimafia di
Roma dovranno rispondere a vario titolo
dei reati di traffico illecito di rifiuti, fittizia
intestazione di beni, autoriciclaggio e vari
reati ambientali con l’aggravante dell’associazione
a delinquere. In particolare, gli
imprenditori apriliani Antonio e Riccardo
Piattella sono accusati di essere al centro
dell’illecita filiera sorta attorno alla cava
di pozzolana dismessa, utilizzata per l’occultamento
di centinaia e centinaia di
carichi di rifiuti tossici, dal 2016 ad oggi,
allo scopo di un consistente risparmio di
spese per lo smaltimento legale;
inoltre, sono stati avviati controlli e
verifiche sulla qualità delle acque di un
torrente e di una sorgente di acqua minerale
che si trovano a poche centinaia di
metri dalla cava. Si tratta di acqua che
non viene imbottigliata ma utilizzata costantemente
dai residenti;
durante la primavera-estate del 2017
si sono sviluppati numerosi roghi in diversi
impianti di rifiuti della regione Lazio,
causati probabilmente per smaltire, in
modo illecito, rifiuti anche speciali e nocivi,
dovuti pure al fatto che le gare di
appalto vengono aggiudicate sulla base
della proposta economicamente più conveniente;
considerate le diverse metodologie e
verifiche sia per l’esame degli impianti dei
rifiuti, sia per i controlli delle emissioni e
scarichi dagli stessi, l’emergenza rifiuti
riempie quotidianamente le cronache di
stampa, forse anche per aumentare l’attenzione
dell’opinione pubblica sull’opportunità
e necessità di nuovi impianti o
invasi non necessari e dannosi per la
salubrità delle comunità e dell’ambiente
–:
se il Governo sia a conoscenza dei
fatti sopra riportati e se non ritenga necessario
intraprendere iniziative di competenza volte a promuovere l’installazione
di strumenti tecnologici per monitorare le
aree di cui in premessa e prevenire azioni
che possano recare danno alla salute della
popolazione locale, nonché alla salubrità
dell’acqua, del terreno e dell’aria;
se il Governo non ritenga opportuno
avviare accurate ispezioni nell’area, per il
tramite del Comando dei Carabinieri per
la tutela dell’ambiente, al fine di poter
stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di
inquinamento del sito e quale sia il livello
di contaminazione delle falde acquifere
sottostanti, nonché al fine di valutare se
sia possibile inserire l’area nei Siti di
interesse nazionale;
quali iniziative urgenti si intendano
adottare in relazione ai fatti sopra descritti
per tutelare la salute della popolazione
coinvolta e garantire la salubrità
dell’aria nella zona in questione;
se non ritenga opportuno assumere
iniziative per rivedere la disciplina in
materia di autorizzazione per la realizzazione
di impianti per rifiuti, al fine di
evitare eventuali disparità di trattamento
nell’esame dei progetti. (5-12006) http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0844/leg.17.sed0844.allegato_b.pdf
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