sabato 29 luglio 2017

cava discarica abusiva di Aprilia l'interrogazione di Cristian Iannuzzi al Ministro per l'ambiente

se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e se non ritenga necessario intraprendere iniziative di competenza volte a promuovere l’installazione di strumenti tecnologici per monitorare le aree di cui in premessa e prevenire azioni che possano recare danno alla salute della popolazione locale, nonché alla salubrità dell’acqua, del terreno e dell’aria; se il Governo non ritenga opportuno avviare accurate ispezioni nell’area, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, al fine di poter stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di inquinamento del sito e quale sia il livello di contaminazione delle falde acquifere sottostanti, nonché al fine di valutare se sia possibile inserire l’area nei Siti di interesse nazionale; quali iniziative urgenti si intendano adottare in relazione ai fatti sopra descritti per tutelare la salute della popolazione coinvolta e garantire la salubrità dell’aria nella zona in questione; se non ritenga opportuno assumere iniziative per rivedere la disciplina in materia di autorizzazione per la realizzazione di impianti per rifiuti, al fine di evitare eventuali disparità di trattamento nell’esame dei progetti.
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Interrogazione a risposta in Commissione: CRISTIAN IANNUZZI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: da fonti stampa, si apprende che le indagini della direzione distrettuale antimafia, della squadra mobile di Latina e della Polstrada di Aprilia, hanno consentito di rinvenire una maxi discarica abusiva nella periferia di Aprilia e di smascherare l’organizzazione che trafficava illecitamente i rifiuti; grazie alle telecamere installate per le operazioni investigative, sono stati documentati centinaia di sversamenti illeciti; durante l’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo di 9 società, 11 quote societarie, sette fabbricati ad uso civile e otto fabbricati a uso industriale, sette, locali adibiti a deposito, 37 appezzamenti di terreno, 60 tra autovetture e attrezzature, conti correnti bancari riconducibili agli indagati, ai loro familiari e prestanome per un valore di circa 15 milioni di euro; il giudice per le indagini preliminari di Roma ha disposto 15 arresti ed emesso 5 ordinanze di custodia cautelare che prevedono il divieto di dimora dei comuni di Aprilia, Ardea e Velletri e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Le persone finite sotto inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Roma dovranno rispondere a vario titolo dei reati di traffico illecito di rifiuti, fittizia intestazione di beni, autoriciclaggio e vari reati ambientali con l’aggravante dell’associazione a delinquere. In particolare, gli imprenditori apriliani Antonio e Riccardo Piattella sono accusati di essere al centro dell’illecita filiera sorta attorno alla cava di pozzolana dismessa, utilizzata per l’occultamento di centinaia e centinaia di carichi di rifiuti tossici, dal 2016 ad oggi, allo scopo di un consistente risparmio di spese per lo smaltimento legale; inoltre, sono stati avviati controlli e verifiche sulla qualità delle acque di un torrente e di una sorgente di acqua minerale che si trovano a poche centinaia di metri dalla cava. Si tratta di acqua che non viene imbottigliata ma utilizzata costantemente dai residenti; durante la primavera-estate del 2017 si sono sviluppati numerosi roghi in diversi impianti di rifiuti della regione Lazio, causati probabilmente per smaltire, in modo illecito, rifiuti anche speciali e nocivi, dovuti pure al fatto che le gare di appalto vengono aggiudicate sulla base della proposta economicamente più conveniente; considerate le diverse metodologie e verifiche sia per l’esame degli impianti dei rifiuti, sia per i controlli delle emissioni e scarichi dagli stessi, l’emergenza rifiuti riempie quotidianamente le cronache di stampa, forse anche per aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’opportunità e necessità di nuovi impianti o invasi non necessari e dannosi per la salubrità delle comunità e dell’ambiente –: se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e se non ritenga necessario intraprendere iniziative di competenza volte a promuovere l’installazione di strumenti tecnologici per monitorare le aree di cui in premessa e prevenire azioni che possano recare danno alla salute della popolazione locale, nonché alla salubrità dell’acqua, del terreno e dell’aria; se il Governo non ritenga opportuno avviare accurate ispezioni nell’area, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, al fine di poter stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di inquinamento del sito e quale sia il livello di contaminazione delle falde acquifere sottostanti, nonché al fine di valutare se sia possibile inserire l’area nei Siti di interesse nazionale; quali iniziative urgenti si intendano adottare in relazione ai fatti sopra descritti per tutelare la salute della popolazione coinvolta e garantire la salubrità dell’aria nella zona in questione; se non ritenga opportuno assumere iniziative per rivedere la disciplina in materia di autorizzazione per la realizzazione di impianti per rifiuti, al fine di evitare eventuali disparità di trattamento nell’esame dei progetti. (5-12006) http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0844/leg.17.sed0844.allegato_b.pdf

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