sabato 29 luglio 2017

Parco nazionale d'Abruzzo, i cinque cuccioli di lupo "uccisi da un altro animale"

Svelato il mistero sulla morte dei piccoli trovati nella riserva vicino Opi. Ma in altre aree di Italia continua l'emergenza lupo

Uccisi da un altro animale. Dopo oltre un mese di analisi e confronti gli esperti del Parco Nazionale d'Abruzzo hanno decretato che i cinque cuccioli di lupo trovati morti il 20 giugno scorso nella zona di Opi sono stati "uccisi da un altro predatore, forse una donnola o una volpe ma sull'animale che ha colpito possiamo solo fare ipotesi". 
 
In una Italia dove la convivenza uomo-lupo sta diventando sempre più difficile e con casi di canidi ammazzati o addirittura sgozzati e appesi a cartelli stradali si era temuto che anche i cinque cuccioli fossero vittima di bocconi avvelenati o di malintenzionati, anche se le prime analisi avevano già escluso la presenza di veleno. 
 
"Il fatto di poter ulteriormente escludere una causa  delittuosa nella morte dei cuccioli - sostiene il presidente del Parco Antonio Carrara - ci rassicura e tranquillizza sulla convivenza con il lupo nel nostro territorio. Sarà nostro impegno, nel caso emergessero altri utili elementi dalle indagini in corso, tenere informati i cittadini".
 
La cucciolata, tre maschi e due femmine, fu trovata senza vita da un guardiaparco: la necroscopia effettuata dall'Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, che ha completato  gli accertamenti, evidenzia che "internamente su tutte le carcasse sono state riscontrate gravi lesioni da morso intra vitam, denotate dalla presenza di vasti ematomi e profonde lacerazioni muscolari e degli organi interni, localizzate soprattutto sulla regione laringo-tracheale e occipitale-cervicale, spesso con coinvolgimento delle strutture ossee e toraciche, con frattura di varie costole e gravi lacerazioni polmonari". 
 
In sostanza, sintetizzano i veterinari, le ferite da morso sono state letali per i piccoli. E' poi probabile che il predatore si sia allontanato non riuscendo ad abusare dei corpicini dei lupi che solitamente vengono lasciati soli dai genitori per un tempo breve. "E' verosimile che siano stati aggrediti da un carnivoro di taglia medio-piccola, che per motivi sconosciuti è venuto a contatto con loro in un momento nel quale i cuccioli erano rimasti soli e indifesi" conclude il reperto.
 
Se il caso abruzzese ci racconta un episodio del tutto naturale, altrove l'iterazione uomo-lupo si sta facendo invece sempre più difficile. In Lessinia la giunta comunale del paese di Selva di Progno, dopo diverse predazioni dei lupi al bestiame degli allevatori, ha deliberato all'unanimità di "chiedere la dichiarazione dello stato di emergenza su tutto il territorio comunale, per la preoccupante e insostenibile presenza dei lupi, causa di ingenti danni alle attività economiche e all'agricoltura e all'allevamento; causa anche di oggettiva e legittima paura da parte della popolazione e dei villeggianti per la propria incolumità, al fine di adottare misure straordinarie e risolutive".  
 

La rabbia e la paura salgono anche fra gli allevatori altoatesini
dove in meno di dieci giorni - dicono i possessori delle pecore - "sono stati uccisi 60 ovini da un branco di lupi". Le predazioni sono state registrate soprattutto nella zona del passo Fedaia ai piedi della Marmolada. Altri casi allarmanti si sono verificati a Biella e in Toscana.http://www.repubblica.it/ambiente/2017/07/28/news/parco_nazionale_d_abruzzo_i_cinque_cuccioli_di_lupo_uccisi_da_un_altro_animale_-171837736/?ref=RHPF-VA-I0-C6-P5-S1.6-T1 

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