martedì 15 aprile 2014

Smaltimento dei rifiuti nucleari Sogin accelera nella centrale di Borgo Sabotino Latina (la nuova terra dei fuochi e di qualsiasi rifiuto e schifezza)

LATINA In Italia ci sono circa 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi: 75 mila sono di bassa e media attività, derivanti per il 60% dagli ex siti nucleari e per il 40% dalla medicina e dalla...LATINA In Italia ci sono circa 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi: 75 mila sono di bassa e media attività, derivanti per il 60% dagli ex siti nucleari e per il 40% dalla medicina e dalla ricerca mentre gli altri 15mila appartengono alla terza categoria, quella più pericolosa e duratura. Per ora i rifiuti delle prime due fasce di pericolosità sono sparsi in 23 siti in tutta la Penisola. In ciascun ex impianto nucleare rimangono i propri rifiuti, rinchiusi in depositi temporanei in attesa dell'individuazione di un territorio disposto ad ospitare il deposito nazionale definitivo. I dati sono emersi durante la visita dei 25 parlamentari delle commissioni Ambiente ed Attività produttive di Camera e Senato alla centrale nucleare di Borgo Sabotino a Latina, in fase di decommissioning da parte della Sogin. È stato presentato il deposito temporaneo - appena ultimato - che accoglierà i rifiuti nucleari di Latina di bassa e media attività: una struttura di 25mila metri cubi che potrà ospitare fino a 2.500 metri cubi di rifiuti. Lo smantellamento del reattore, però, e dismissione completa dell'impianto, potranno avvenire solo dopo la realizzazione del Deposito nazionale che "custodirà" le scorie per circa 300 anni. Allo stato attuale, secondo quanto riferito dall'a.d. di Sogin Riccardo Casale, non è stato ancora trovato un luogo in cui realizzare il deposito: si attende innanzitutto la definizione dei criteri da parte dell’Ispra, forse entro un mese, sulla base dei quali si potrà tracciare la Carta Nazionale delle aree idonee alla sua localizzazione. Poi si proseguirà ad esclusione, fino alla concertazione con i singoli territori: un'operazione che durerà 4 o 5 anni, più altrettanti per la costruzione del sito. Vicino al Deposito definitivo per i rifiuti di bassa e media attività, l'area ospiterà anche il Parco tecnologico, che collaborerà a livello internazionale con le eccellenze del settore. Questa operazione - ha sottolineato la Sogin - "permetterà di chiudere il ciclo nucleare dei vecchi impianti e consentirà all'Italia di entrare in un business globale che nei prossimi 20 anni si stima valga 600 miliardi di euro". Come saranno trattati i rifiuti radioattivi di prima e seconda fascia nel deposito nazionale? I fusti saranno riempiti con malta cementizia, a loro volta annegati nel cemento e rinchiusi in moduli sigillati. Una volta colmo, l'intero deposito sarà ricoperto con argilla per creare una collina artificiale. Al di sotto del sito, tunnel di controllo ne permetteranno il monitoraggio. Tuttto questo per scongiurare l'unico vero potenziale pericolo per l'inquinamento della zona ospite: le infiltrazioni d'acqua.

Stefania Belmonte http://www.iltempo.it/cronache/2014/04/15/smaltimento-dei-rifiuti-nucleari-sogin-accelera-1.1240419

Nessun commento: