Dopo anni di rinvii e proteste, stanno per essere pubblicate le linee guida sull'opera che conterrà i rifiuti delle centrali atomiche nazionali. Costerà 2,5 miliardi, sarà grande come un campo di calcio e alta come un palazzo di 5 piani. Ma il luogo in cui realizzarla è ancora sconosciuto
Spinti dalle leggi europee e dai contratti in scadenza con i Paesi stranieri che custodiscono parte dei nostri rifiuti, i tecnici della protezione ambientale italiana sono pronti a pubblicare le linee guida per la costruzione del nuovo deposito unico che dovrà ospitare le scorie atomiche. Un'opera da 2,5 miliardi di euro, che verrà finanziata con l'aumento della bolletta elettrica.
Resta solo un particolare da decidere: dove sarà costruita? La decisone finale spetta aSogin, l'azienda pubblica che da quasi 15 anni è incaricata di smantellare le vecchie centrali. Per ora i tecnici si limitano a descrivere come apparirà il deposito: «Sarà grande come un campo di calcio e alto come un palazzo di 5 piani», dicono. Un campo di calcio che dovrà resistere intatto per almeno 300 anni, se si vogliono scongiurare disastri. Dentro finiranno le scorie delle centrali ormai spente e i rifiuti nucleari che si continuano a produrre con medicina, industria e ricerca. Migliaia di fusti metallici verranno inseriti in casse, cementati tra loro e ricoperti di terra.
In attesa delle linee guida, è difficile prevedere quale sarà la località indicata. Gli esperti indipendenti, tuttavia, ritengono che alla fine la scelta potrebbe ricadere sulle zone che erano già state ipotizzate nel 2001, in gran parte comprese fra Toscana, Lazio, Basilicata e Puglia.
L'INCHIESTA COMPLETA IN EDICOLA CON L'ESPRESSO DA VENERDI' 18 APRILE http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/04/17/news/scorie-radioattive-arriva-il-deposito-resta-solo-un-dubbio-dove-costruirlo-1.161654
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