UN
FISSO mensile
per la bolletta
del
gas calcolato sui consumi
dell’anno
precedente:
35
euro più tasse. Stesso discorso
per
quella elettrica.
Poi,
ogni dodici mesi, un unico
conguaglio
per saldare l’eve n -
tuale
differenza. “S e m b rava
l’offerta
perfetta: un prezzo
equo
e una bolletta semplice
composta
da un’unica voce”,
spiega
Roberto Fabrizi, un
magazziniere
romano di 43
anni.
Ha deciso di interrompere
il
precedente contratto
(con
Acea) per una questione
di
principio: gli avevano addebitato
una
penale per un ritardo
nei
pagamenti ma, ricevute
alla
mano, Roberto si era
accorto
di avere sempre pagato
entro
i termini. “Con la
tariffa
Zero
sorprese (l’offerta
di
Edison si chiama proprio
così)
risolvo anche questi inco
nve
n i e n t i ”, pensa Roberto.
Si
sente così tranquillo che accetta
di
pagare con Rid, ovvero
autorizza
la banca a liquidare
direttamente
le fatture, senza
bisogno
del suo assenso.
La
prima bolletta, quella di
maggio
e giugno, non dà problemi:
70
euro più tasse, come
concordato
con Edison. Non
va
altrettanto bene quando riceve
la
seconda: 338,50 euro.
Senza
nessuna ragione, né
preavviso
è stato ricollocato
nella
tariffa da 100 euro al mese
che
prevede consumi quattro
volte
superiori a quelli che
lui
ha concordato. Lui però
quel
gas non l’ha mai usato,
come
dimostra il suo contatore.
Comincia
una lunga lista
di
telefonate, mail e perfino
chat
con gli operatori Edison.
Alla
fine l’azienda riconosce
l’errore:
“Disallineamento tecnico
sui
sistemi di fatturazione”,
lo
chiamano. Ma Roberto
viene
rassicurato: dalla prossima
bolletta
tornerà alla sua
taglia
e la differenza di prezzo
verrà
conguagliata.
Le
cose vanno diversamente:
l’importo
per la fattura di novembre
e
dicembre è di
284,50
euro. Roberto riparte
con
la processione di mail,
chat
e telefonate. Vorrebbe
recarsi
a un ufficio reclami,
ma
in tutta Roma non ce n’è
nemmeno
uno. Decide quindi
di
rivolgersi a un avvocato,
anche
se la parcella gli costerà
quanto
una il disguido. Il
mese
successivo, finalmente,
riceve
la bolletta di conguaglio
a
suo favore: 295 euro, c’è
scritto.
Sul conto corrente però
se
ne ritrova 62 in meno.
Prova
ancora con il call center
dove
gli viene promesso che
anche
questo errore verrà risolto
ma,
dalla prima bolletta
sbagliata,
sono passati ormai
otto
mesi. Durante la conversazione
l’operatore
ammette:
“In
tanti hanno avuto questi
problemi,
per questo abbiamo
sospeso
a la tariffa Zero
s
o r p re s e ”. Per i clienti, troppe
sorprese.
il fatto quotidiano 6 aprile 2014
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