martedì 8 aprile 2014

Discarica nel mirino della procura Nuovo capitolo del «sistema Cerroni» con i soliti funzionari regionali

L’aiuto sarebbe arrivato dalla Regione Lazio. Atti di «favore» legati allo stabilimento di Guidonia gestito dalla Eco Italia ’87 srl, amministrata dal fedelissimo di Manlio Cerroni, Francesco Rando. Nel mirino le autorizzazioni per l’allargamento del sesto invaso della discarica e per la costruzione dell’impianto di Tmb (Trattamento meccanico biologico). Due nuovi filoni d’indagine aperti dal sostituto procuratore di Roma, Alberto Galanti, che presto potrebbero deflagrare, svelando quanto i supposti «aiuti» all’imprenditore fossero estesi. Perché, ancora una volta, saltano fuori i nomi dei dirigenti regionali Luca Fegatelli e Raniero De Filippis - già arrestati a gennaio per altri fatti legati al «sistema» rifiuti - così come quello dell’ex governatore Marrazzo.
L’ORDINANZA
DEL VICEPRESIDENTE
A maggio scorso il Comitato risanamento ambientale (Cra), deposita un esposto alla Procura di Roma per l’invaso di Guidonia. Muove accuse sui funzionari regionali Fegatelli e De Filippis, i quali a dicembre 2010 avrebbero dato il via libera ai lavori senza sottoporre il progetto alla soprintendenza paesaggistica - che dipende dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali – in quanto l’impianto sorge nel parco dell’Inviolata. Recentemente il Tar Lazio ha smontato l’intero iter amministrativo, annullando anche un altro atto finito al centro di indagini: l’ordinanza 12 agosto 2013 n. Z00002 a firma del vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. Secondo i giudici amministrativi il provvedimento è stato emesso senza che ricorressero i criteri previsti per questi atti «eccezionali»: «grave pericolo per l’incolumità pubblica o la sicurezza urbana; contingibilità ovvero imprevedibilità ed eccezionalità di una data condizione non fronteggiabile con gli ordinari mezzi forniti dal legislatore; urgenza derivante dalla pericolosità della suddetta condizione». A questo si aggiunga che la stessa ordinanza è criticata anche nell’atto del gip Massimo Battistini, con cui a gennaio scorso ha mandato ai domiciliari Cerroni e l’ipotizzata «cricca».
L’AUTORIZZAZIONE
DI MARRAZZO
Altro aspetto tutto da verificare, riguarda la costruzione del Tmb alla discarica di Guidonia. Anche questo filone d’indagine nasce da un esposto, presentato a luglio scorso, dal Comitato risanamento ambientale. L’indagine ruota attorno alla richiesta presentata da Eco Italia ’87 di costruire l’impianto a ridosso della discarica. Nel 2007 l’allora governatore e commissario con delega ai rifiuti, Marrazzo, dà un primo ok. Inserisce nel Piano di gestione dei rifiuti del Lazio una clausola, dando la possibilità di costruire il Tmb in quell’area. Nell’agosto del 2010 sempre i dirigenti regionali Fegatelli e De Filippis emettono l’autorizzazione integrata ambientale per il Tmb. Tuttavia, anche in questo caso i due funzionari avrebbero omesso di chiedere una valutazione della soprintendenza paesaggistica del ministero. L’interesse dei due sul destino della discarica, comunque, emerge ampiamente dagli atti d’indagine. In particolare, a ottobre del 2008 pende in Regione l’istruttoria per la Valutazione di impatto ambientale (via), atto propedeutico alla definitiva autorizzazione del Tmb. Fegatelli e De Filippis discutono delle varie pratiche d’interesse per Cerroni: «Poi – dice il primo - manderò avanti sicuramente l’ordinanza quella di Albano, quella sicuramente va avanti perché dovrebbero darmi indicazioni (…) e se riesco anche Viterbo mando avanti quindi rimarrebbe un po’ scoperto fino ad oggi Guidonia di cui io non so più nulla, credo che abbiano consegnato tutte le documentazioni quindi dovrebbe essere pure quello lì abbastanza tranquilla come Valutazione di impatto ambientale».
Ivan Cimmarusti  http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/04/08/discarica-nel-mirino-della-procura-1.1238139

Nessun commento: