venerdì 4 aprile 2014

caos rifiuti a Roma Marino: "Sui rifiuti serve un commissario"

Il sindaco si appella a governo e prefetto: "Io non posso trovare una soluzione. Trovatela voi o Roma sarà sommersa dall'immondizia". Il ministro Galletti: "Non accetterò scaricabarile"Dal blocco della Capitale alla valanga di rifiuti. Il sindaco "marziano" non può trovare una soluzione e evoca scenari da disastro cittadino per chiedere al governo un intervento in grado di portare ordine in una situazione ormai fuori controllo. Era il 27 febbraio quando, all'indomani del ritiro da parte del governo del decreto Salva Roma, dalle radio alle televisioni, lanciava ultimatum a tutto tondo, minacciando il blackout di Roma. Renzi si stizzì non poco e bacchettò il primo cittadino: “Abbassi i toni”. Oggi il sindaco ritorna a minacciare un nuovo blocco se il governo non giungerà in soccorso della Capitale, ma questa volta si tratta dello smaltimento dei rifiuti.

Malagrotta è stata chiusa il primo ottobre dello scorso anno. Il “patron della monnezza” romana, Manlio Cerroni, è stato arrestato, e il Comune non può più avere rapporti con le sue aziende, né potrà più conferire i rifiuti nei due impianti per trattamento meccanico-biologico (Tmb) della Colari srl (il Consorzio laziale rifiuti). La Procura di Roma, a seguito dell’inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti nel Lazio, aveva emesso un provvedimento interdittivo che vieta alla Pubblica Amministrazione di stipulare accordi con il gruppo Cerroni. L'Ama si era detta impossibilitata a rispettarlo, non trovandosi soluzioni alternative per lo smaltimento dell'immensa mole di immondizia prodotta dalla Capitale. Il 26 maggio scadrà l'ordinanza con la quale si è concesso di utilizzare gli impianti per ulteriori 90 giorni.
Alla luce di questa situazione, oggi il sindaco ha incontrato il procuratore Giuseppe Pignato. “Fra qualche giorno non saprò più come e dove smaltire i rifiuti di Roma. Siamo in una situazione di stallo totale. Ho esternato le mie preoccupazioni al procuratore affinché mi venga indicata una strada da percorrere per uscire da questo scacco matto perfetto”, ha detto il Marino al termine del colloquio. Il sindaco, dopo il "no" del ministro dell'Ambiente alla nomina di commissari, si è appellato al Governo perché trovi una soluzione “Ho chiesto sostegno all'Anci per il Comune di Roma e per gli altri Comuni che hanno situazioni analoghe per l'idea di non nominare commissari. Voglio dirlo con chiarezza: a Roma si è consentito per circa mezzo secolo che un solo soggetto di fatto gestisse lo smaltimento dei rifiuti. Ora questo soggetto, per motivi che giudicherà la magistratura, è agli arresti e tra i reati contestati ci sono reati che impediscono alla pubblica amministrazione di avere rapporti con le sue aziende”, ha affermato il sindaco di Roma lasciando l'Ufficio di presidenza dell'Anci. “Io dove li conferisco i rifiuti?”, si è chiesto. “Per 50 anni le istituzioni hanno permesso che ci fosse un solo soggetto e adesso le istituzioni, nella figura del prefetto, dicono che non si possono conferire a questo soggetto e il ministro dice che non si può nominare un commissario. Siccome io ho un'intelligenza media, non riesco a trovare da solo la soluzione, ma sono certo che c'è una soluzione a cui tutti avranno pensato, il governo e il prefetto, e basta che me la indichino e io la seguo”.
La risposta del ministro dell'Ambiente non si è fatta attendere. "Seguo con la massima attenzione e preoccupazione la situazione dei rifiuti di Roma che le istituzioni locali non sono riuscite ad affrontare e risolvere. L'sos lanciato oggi dal sindaco Marino non rimarrà senza risposta", ha affermato in una nota Gian Luca Galletti. "Ho intenzione di chiarire con Comune, Provincia e Regione quali sono gli ostacoli che impediscono la soluzione della questione, utilizzando i poteri ordinari e straordinari che la legge attribuisce loro. Intendo chiarire, quindi, cosa potrebbe e dovrebbe fare il commissario, reiteratamente invocato, che il sindaco o il presidente della Regione non possono già fare". L'emergenza rifiuti nella Capitale, stigmatizza il ministro, "è una lunga vergogna politica per tutto il Paese che pesa sulle amministrazioni di oggi e su quelle di ieri, al di là delle eveventuali responsabilità penali che sarà la magistratura a giudicare". Ciò detto, "convocherò tutte le parti interessate - conclude Gallett i- mettendo ciascuno di fronte alle proprie responsabilità e non accetterò scaricabarile su un tema che è di piena e completa competenza regionale e comunale, in cui il Governo può intervenire solo dinanzi ad una grave resa politica e amministrativa, ad una dichiarazione di impotenza e incapacità di chi è tenuto ex lege ad affrontarlo e risolverlo".
Redazione online http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/04/03/sui-rifiuti-marino-non-sa-che-fare-1.1236668

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