Il nuovo impianto è ancora in costruzione. E sull'onda dell'emergenza è stato riattivato quello inquinante
Clemente Pistilli
20/04/2014 - 11:05
Ancora fumi e rumori. Di nuovo pericoli per l’ambiente. L’incubo della centrale elettrica a Giancos non è finito e i ponzesi se ne sono resi conto vedendo tornare in azione il comignolo dell’impianto della Sep. La Procura della Repubblica di Latina era stata chiara: il 10 gennaio 2014 quella centrale deve essere spenta per sempre. Il processo per la centrale è alle porte. Ma sull’onda dell’emergenza tutto è tornato in discussione.
LE PROMESSE. L’impianto di Giancos venne sequestrato nell’aprile scorso, perché inquinante e pericoloso per la salute di ponzesi e turisti. Tante le proroghe concesse in passato alla centrale. Con i sigilli arrivò però l’ultimatum per la costruzione di un nuovo impianto a Monte Pagliaro, con cui fornire energia elettrica all’isola, e la Sep assicurò di fare in fretta. Il sindaco, dal canto suo, specificò che fino alla realizzazione della nuova centrale avrebbe fatto ricorso a gruppi elettrogeni.
L’ULTIMATUM. La Procura specificò che entro il 10 gennaio scorso la centrale a Giancos doveva essere definitivamente spenta. La Provincia ha revocato l’autorizzazione per quell’impianto e in questi mesi i ponzesi sono andati avanti con la centrale a Le Forna.
L’ENNESIMA DEROGA. Arrivato il momento delle festività pasquali, con l’impianto di Monte Pagliaro ancora in alto mare, si è ripresentato il problema della carenza energetica. L’isola rischiava di restare al buio. Dopo le promesse e le rassicurazioni, su autorizzazione del gip Guido Marcelli, i carabinieri hanno così tolto i sigilli alla centrale di Giancos, che solo per le festività è stata rimessa in funzione. Accadrà lo stesso in estate? http://www.corrieredilatina.it/news/notizie-locali-sud/5520/Promesse-dimenticate--la-centrale-elettrica.html
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