venerdì 24 gennaio 2014
roghi Farneto Priverno Maenza per il monopolio spezzato da un gruppo di produttori?
e adesso chi glielo dice al sindaco di Maenza?
Quel monopolio spezzato
da un gruppo di produttori
La sfida «verde» delle piccole lasciate sole
Sono per lo più bufale autoctone
e per sopravvivere ogni
giorno mangiano all’incirca
25 Kg di cibo. Composto da mais,
mangimi, e tanto fieno. Partoriscono
in questa stagione, di preferenza,
perchè anche per lo loro il
mercato della zootecnica trasnazionale
ha imposto una regola: destagionalizzare
la produzione. E
per produzione in questo caso s’in -
tende la nascita del vitello che
«ferma» per un periodo, quello
della gestazione e dello svezzamento,
la produzione di latte bufalino.
Un latte molto pregiato, soprattutto
quello proveniente da
queste aree. Vista l’aria salubre,
la tipicità degli allevamenti e la
qualità dell’aria che respirano e
dell’acqua che bevono. Un prodotto
«conteso» ma di fatto disprezzato
da un mercato monopolistico.
Quello che ha imposto
il prezzo al litro alla stalla e che
in estate paga da 1 euro ad un 1
e 40 al litro, quei 10 litri al
giorno che una bufala può produrre
per 275 giorni l’anno. Un
mercato messo in crisi dalla nascita
di un marchio che della
«mozzarella di bufala dop campana
» ha fatto piazza pulita delle
nostre produzioni autoctone.
Inglobandole. Fagocitandole in
un ventre molle che vede le
aziende soggiacere al prezzo
dell’offerente.
Un offerente che, nella miglior
parte dei casi, non paga. O paga
con ritardi insopportabili per
qualsiasi azienda del settore. Da
qui una riflessione: non erano la
sinistra e dopo anche la destra,
di questo Paese orientate verso
u n’economia sostenibile che
prevedesse l’integrazione delle
risorse mantenendo il capitale
umano attaccato alle produzioni
di cui siamo e restiamo l’unico
paese che ne dispone? Con quali
strumenti si tutelano le risorse
economiche sane di questo Paese?
Chi può essere certo di aver
capito cosa sia lo sviluppo di
questi territori può dare al contempo
segnali contrastanti? Per
quale ragione ad un anno dal suo
insediamento dall’as se ss or at o
a ll ’agricoltura della Regione
Lazio ancora si registrano silenzi
agli appelli della Coldiretti?
Latina Editoriale Oggi 24 gennaio 2014
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