Domenica 6 dicembre a Pontinia Natale con gli artisti di strada e la cucina tipica locale. Apertura stand gastronomici ore 11, comuni del gusto. Feronia srl.
La Domusculta Sessana,in collaborazione con Legambiente,Vi invitano per sabato 5 dicembre 2009 alle ore 17:30 alla visione del film di Gianfranco Pannone "Il sol dell'avvenir".
Dopo il film faremo alcune riflessioni insieme sugli anni di piombo.(per rinfrancarci veranno offerti thè e pasticcini).
L’associazione di promozione sociale MICHE è lieta di invitarti al for AfricArt Mostra d'arte ed asta di solidarietà con vendita di opere donate da artisti
per finanziare progetti di microfinanza, educazione ed arte in Tanzania.
Sono presenti opere di: Carla Abbondi, Paola Abbondi, Bruno Aller, Carlo Annesanti, Paolo Assenza, Stefania Beltrami, Giancarlino Benedetti Corcos, Giuliana Bocconcello, Marcello Brizzi, Vito Cipolla, Michele Cossyro, Ada De Pirro, Pio Del Brocco, Adriano Di Giacomo, Marisa Facchinetti, Michaela Hellinger, Julianos Kattinis, Fiorella Ivaldi, Alba Lavermicocca, Leonella Masella, Achille Pace, Barbara Pellegrini, Maurizio Pierfranceschi, Rossana Placidi, Massimo Pompeo, Liliana Raimondi, Gianfranco Russo, Ninì Santoro, Ersilia Sarrecchia, Gualtiero Savelli, Marta Saveri, Enza Scarano, Antonio Taormina, Annalisa Tescari Appuhn, Maurizio Tiberti, Giorgio Zanini.
la mostra si terrà sabato 5 e domenica 6 dicembre 2009
presso il Circolo Cittadino P.zza del Popolo, 2 Latina tel. 0773 693131
orari: sabato dalle 16 alle 20 - domenica dalle 10 alle 19
Questa mostra d’arte è stata organizzata dall'associazione di promozione sociale MICHE (germogli) che lavora in Tanzania dal 1999 con progetti di cooperazione
nell’ambito del sistema scolastico, microcredito, arte e tutela dei beni comuni. Le opere donate all’associazione da artisti, di cui alcuni di fama internazionale, saranno vendute ad un prezzo inferiore al valore di mercato ed il ricavato andrà interamente devoluto ai progetti.
Si ringraziano gli artisti che hanno donato le opere e tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito all'evento.
Mauro Stancanelli
(presidente Miche)
lunedì 30 novembre 2009
Rubbia: l'errore nucleare, futuro nel sole
ENERGIA
Rubbia: "L'errore nucleare
Il futuro è nel sole"
Parla il Nobel per la Fisica: "Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati". La strada da percorrere? "Quella del solare termodinamico. Spagna, Germania e Usa l'hanno capito. E noi..." di ELENA DUSI
Carlo Rubbia
ROMA - Come Scilla e Cariddi, sia il nucleare che i combustibili fossili rischiano di spedire sugli scogli la nave del nostro sviluppo. Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".
La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese. Ma in questi giorni il premio Nobel è a Roma, dove ha tenuto un'affollatissima conferenza su materia ed energia oscura nella mostra "Astri e Particelle", allestita al Palazzo delle Esposizioni da Infn, Inaf e Asi.
Un'esibizione scientifica che in un mese ha già raccolto 34mila visitatori. Accanto all'energia oscura che domina nell'universo, c'è l'energia che è sempre più carente sul nostro pianeta. Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.
Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".
Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".
Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".
La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".
© Riproduzione riservata (29 novembre 2009) http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/nucleare3/rubbia-intervista/rubbia-intervista.html
Rubbia: "L'errore nucleare
Il futuro è nel sole"
Parla il Nobel per la Fisica: "Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati". La strada da percorrere? "Quella del solare termodinamico. Spagna, Germania e Usa l'hanno capito. E noi..." di ELENA DUSI
Carlo Rubbia
ROMA - Come Scilla e Cariddi, sia il nucleare che i combustibili fossili rischiano di spedire sugli scogli la nave del nostro sviluppo. Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".
La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese. Ma in questi giorni il premio Nobel è a Roma, dove ha tenuto un'affollatissima conferenza su materia ed energia oscura nella mostra "Astri e Particelle", allestita al Palazzo delle Esposizioni da Infn, Inaf e Asi.
Un'esibizione scientifica che in un mese ha già raccolto 34mila visitatori. Accanto all'energia oscura che domina nell'universo, c'è l'energia che è sempre più carente sul nostro pianeta. Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.
Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".
Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".
Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".
La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".
© Riproduzione riservata (29 novembre 2009) http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/nucleare3/rubbia-intervista/rubbia-intervista.html
domenica 29 novembre 2009
fusti prime prove
Latina Oggi http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/29_11_2009/pag07latina.pdf
Domenica 29 Novembre 2009 Latina 7
DIETRO LA DISCARICA DI BORGO MONTELLO UNA RAGNATELA DI INTERESSI CHE VIENE DA MOLTO LONTANO FUSTI, PRIME PROVE
Dopo gli scavi altri elementi a supporto della presenza di rifiuti tossici
LA polizia provinciale non si sbottona, la Procura tiene il riserbo più stretto e l’Arpa si muove con i piedi di piombo, Nella melma scura che copre i segreti della discarica di Borgo Montello qualcosa, però, si muove lo stesso. Ci sono le prime tracce concrete della presenza di fusti tossici sotto al sito di stoccaggio di immondizia più grande della provincia. E ci sono buone possibilità che lì siano finiti perché ce li ha portati la camorra, come raccontato dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, tredici anni fa senza che alcuno, fino ad agosto 2009, andasse a verificare l’attendibilità delle sue osservazioni. Siamo di fronte allo schema classico del traffico illegale di rifiuti tossici, collaudato con le drammatiche conseguenze che si conoscono in vaste zone della Campania.
E, in fondo, era forse inevitabile che accadesse anche a Latina, considerata feudo dei casalesi già alla fine degli anni 80. E’ il periodo in cui comincia l’esilio di Ernesto Bardellino a Formia, il periodo in cui comincia a costituirsi la cellula di Ettore Mendico a Castelforte e l’epoca in cui i fratelli Carmelo e Venanzio Tripodo rialzano la testa e riprendono la fornitura di armi ai casalesi nonché la copertura di qualche latitante. E’ allora che a Borgo Montello, proprio a ridosso della discarica, arrivano gli agricoltori di Casal di Principe e sono già molto ricchi quando si presentano in questa landa di piccole e piccolissime aziende a conduzione familiare, fatte da ex coloni. Pure loro, i fattori casertani, sgobbano sulla terra, però vanno in giro con certe macchine che i coltivatori diretti di Montello non possono prendere neppure a rate. Difficile comunque contrapporsi a questo stato di cose, anzi fino a due giorni fa a Montello era persino complicato mettersi a parlare al bar dei «problemi di camorra».
Per non dire dei fusti tossici. L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente ha cominciato a scavare all’inizio dell’estate grazie ai soldi messi a disposizione dalla Regione Lazio e alla caparbietà dell’assessore all’ambiente, più l’insistenza di un consigliere regionale di Latina, Fabrizio Cirilli. Il quale per cinque anni ha cercato il rapporto dell’Enea che dieci anni fa parlava della presenza di masse ferrose dentro al sito S0. E quando finalmente il documento è saltato fuori dai cassetti del
Comune e della Provincia, dove era stato dimenticato, c’è stata finalmente la prima vera prova che fusti tossici fossero stati interrati dentro ad una discarica che all’epoca era addirittura comunale. Mancati controlli.
Di questo si è trattato. Però qualcuno deve aver girato la faccia dall’altra parte se, come ha detto Carmine Schiavone, per entrare a Montello si pagava « a carico».
Adesso questa vecchia storia comincia a sollevare tutta la polvere sotto la quale era stata sepolta.
La polizia provinciale ha raccolto anche dichiarazioni di fonti confidenziali. E intanto l’Arpa continua a scavare dopo aver fornito le prime conferme circa la presenza di masse non giustificabili
dentro il vecchio sito S0 ma anche in altri punti ben identificati.
Una coincidenza di cronaca vuole che proprio in questi giorni sia stato arrestato quello che già nel 1996 veniva indicato da Carmine Schiavone come «l’uomo dei casalesi a Latina», Michele Coppola. Ecco cosa è scritto nel verbale del pentito: «Michele Coppola, da me e da Sandokan (ovvero Francesco Schiavone, ndr) sistemato qui a Latina in quanto si era sposato e non aveva una casa.
Lo piazzammo lì e gli passavamo tre milioni al mese dalla cassa dei clan». Michele Coppola nel 2005 venne assolto alla fine del processo Spartacus e questo probabilmente gli ha consentito di restare indisturbato a Montello con la sua terra, le sue macchine e l’allure criminale che intimorisce
gli altri abitanti della zona. Nei prossimi giorni gli investigatori incaricati dalla Procura potrebbero procedere ad un ulteriore sopralluogo a Montello, ma la conferma definitiva potrà arrivare solo in seguito alla prima analisi approfondita sui punti definiti «critici». E’ una corsa contro il tempo perché intanto i rifiuti tossici insistono sulla falda.
Ma è anche una sfida al passato, alle verità nascoste, ai fascicoli ignorati e ai rapporti spariti.
Graziella Di Mambro
Quello dei fusti tossici è uno dei misteri più insidiosi della discarica di Montello
MANI DELLA CAMORRA
IL RILANCIO DI ANNI ‘90
IL Partito Democratico, Libera, Legambiente e molte associazioni della zona da anni chiedono che sia fatta luce sull’u so distorto della discarica di Montello (o di una parte
dei siti).
Ma è solo per caso che si arriva ai fusti: un atto del voluminoso fascicolo del processo «Anni 90» conclusosi a luglio scorso contiene le dichiarazioni di Carmine Schiavone che confermano ciò che gli abitanti e alcune forze politiche e sociali hanno s e m p re t e m u t o .
Se il dibattimento di « Anni 90» fosse r i m a s t o in ombra come è stato nel c o r s o delle prime udienze, forse gli scavi a Borgo Montello non sarebbero mai neppure cominciati.
Domenica 29 Novembre 2009 Latina 7
DIETRO LA DISCARICA DI BORGO MONTELLO UNA RAGNATELA DI INTERESSI CHE VIENE DA MOLTO LONTANO FUSTI, PRIME PROVE
Dopo gli scavi altri elementi a supporto della presenza di rifiuti tossici
LA polizia provinciale non si sbottona, la Procura tiene il riserbo più stretto e l’Arpa si muove con i piedi di piombo, Nella melma scura che copre i segreti della discarica di Borgo Montello qualcosa, però, si muove lo stesso. Ci sono le prime tracce concrete della presenza di fusti tossici sotto al sito di stoccaggio di immondizia più grande della provincia. E ci sono buone possibilità che lì siano finiti perché ce li ha portati la camorra, come raccontato dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, tredici anni fa senza che alcuno, fino ad agosto 2009, andasse a verificare l’attendibilità delle sue osservazioni. Siamo di fronte allo schema classico del traffico illegale di rifiuti tossici, collaudato con le drammatiche conseguenze che si conoscono in vaste zone della Campania.
E, in fondo, era forse inevitabile che accadesse anche a Latina, considerata feudo dei casalesi già alla fine degli anni 80. E’ il periodo in cui comincia l’esilio di Ernesto Bardellino a Formia, il periodo in cui comincia a costituirsi la cellula di Ettore Mendico a Castelforte e l’epoca in cui i fratelli Carmelo e Venanzio Tripodo rialzano la testa e riprendono la fornitura di armi ai casalesi nonché la copertura di qualche latitante. E’ allora che a Borgo Montello, proprio a ridosso della discarica, arrivano gli agricoltori di Casal di Principe e sono già molto ricchi quando si presentano in questa landa di piccole e piccolissime aziende a conduzione familiare, fatte da ex coloni. Pure loro, i fattori casertani, sgobbano sulla terra, però vanno in giro con certe macchine che i coltivatori diretti di Montello non possono prendere neppure a rate. Difficile comunque contrapporsi a questo stato di cose, anzi fino a due giorni fa a Montello era persino complicato mettersi a parlare al bar dei «problemi di camorra».
Per non dire dei fusti tossici. L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente ha cominciato a scavare all’inizio dell’estate grazie ai soldi messi a disposizione dalla Regione Lazio e alla caparbietà dell’assessore all’ambiente, più l’insistenza di un consigliere regionale di Latina, Fabrizio Cirilli. Il quale per cinque anni ha cercato il rapporto dell’Enea che dieci anni fa parlava della presenza di masse ferrose dentro al sito S0. E quando finalmente il documento è saltato fuori dai cassetti del
Comune e della Provincia, dove era stato dimenticato, c’è stata finalmente la prima vera prova che fusti tossici fossero stati interrati dentro ad una discarica che all’epoca era addirittura comunale. Mancati controlli.
Di questo si è trattato. Però qualcuno deve aver girato la faccia dall’altra parte se, come ha detto Carmine Schiavone, per entrare a Montello si pagava « a carico».
Adesso questa vecchia storia comincia a sollevare tutta la polvere sotto la quale era stata sepolta.
La polizia provinciale ha raccolto anche dichiarazioni di fonti confidenziali. E intanto l’Arpa continua a scavare dopo aver fornito le prime conferme circa la presenza di masse non giustificabili
dentro il vecchio sito S0 ma anche in altri punti ben identificati.
Una coincidenza di cronaca vuole che proprio in questi giorni sia stato arrestato quello che già nel 1996 veniva indicato da Carmine Schiavone come «l’uomo dei casalesi a Latina», Michele Coppola. Ecco cosa è scritto nel verbale del pentito: «Michele Coppola, da me e da Sandokan (ovvero Francesco Schiavone, ndr) sistemato qui a Latina in quanto si era sposato e non aveva una casa.
Lo piazzammo lì e gli passavamo tre milioni al mese dalla cassa dei clan». Michele Coppola nel 2005 venne assolto alla fine del processo Spartacus e questo probabilmente gli ha consentito di restare indisturbato a Montello con la sua terra, le sue macchine e l’allure criminale che intimorisce
gli altri abitanti della zona. Nei prossimi giorni gli investigatori incaricati dalla Procura potrebbero procedere ad un ulteriore sopralluogo a Montello, ma la conferma definitiva potrà arrivare solo in seguito alla prima analisi approfondita sui punti definiti «critici». E’ una corsa contro il tempo perché intanto i rifiuti tossici insistono sulla falda.
Ma è anche una sfida al passato, alle verità nascoste, ai fascicoli ignorati e ai rapporti spariti.
Graziella Di Mambro
Quello dei fusti tossici è uno dei misteri più insidiosi della discarica di Montello
MANI DELLA CAMORRA
IL RILANCIO DI ANNI ‘90
IL Partito Democratico, Libera, Legambiente e molte associazioni della zona da anni chiedono che sia fatta luce sull’u so distorto della discarica di Montello (o di una parte
dei siti).
Ma è solo per caso che si arriva ai fusti: un atto del voluminoso fascicolo del processo «Anni 90» conclusosi a luglio scorso contiene le dichiarazioni di Carmine Schiavone che confermano ciò che gli abitanti e alcune forze politiche e sociali hanno s e m p re t e m u t o .
Se il dibattimento di « Anni 90» fosse r i m a s t o in ombra come è stato nel c o r s o delle prime udienze, forse gli scavi a Borgo Montello non sarebbero mai neppure cominciati.
sabato 28 novembre 2009
privatizzatori d'acqua, maledetti voi
martedì 24 novembre 2009
RAI3 24/11/2009 http://www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=2635
Cominciamo Bene
Nella trasmissione di oggi, era presente in studio Raimondo Besson (vice presidente di Acqualatina), il quale dopo il servizio registrato ad Aprilia cerca di spiegare che: "Aprilia è un caso limite... della gestione di Acqualatina, Acqualatina gestiste 38 Comuni e qui si è determinata questa situazione di esasperazione del rapporto con l’utenza dovuta a fattori reali sicuramente ma anche a..."
"C’è stato ad Aprilia un aumento delle bollette e delle tariffe legato al fatto che Acqualatina ha un contratto di servizio con l’ambito territoriale ottimale che sarebbero l’insieme dei 38 Comuni riunificati in base alla legge regionale e che affidano il servizio nella fattispecie ad Acqualatina una società mista."
[...]
Ad un certo punto della trasmissione interviene la conduttrice Rita Forte: "Posso farle una domanda vicepresidente? lei ha parlato di Aprilia come di un caso limite, forse lei non sa che io sono di Terracina, e Terracina fa parte della provincia di Latina e Acqualatina serve Terracina, e a Terracina molti terracinesi hanno avuto questo grande, grandissimo problema... capisce 1000, 800, 1700 euro di bollette, neanche un albergo può consumare 1700 euro d’acqua, non esiste!! Quindi è un errore grave di Acqualatina, ma come se lo spiega lei questo errore scusi? "
Raimondo Besson: "Ho detto prima che Aprilia era un caso limite, per un semplice fatto, che mentre ad Aprilia c’è una situazione di morosità, chiamiamola in questo modo, per cui gli utenti non pagano che è circa il 40% degli utenti, questo problema non c’è in nessuna altra parte del comprensorio, in particolare a Terracina, dove addirittura per certe categorie di utenti le tariffe sono diminuite rispetto al passato."
FALSO perché nella Conferenza dei Sindaci del 13/11/2009 Acqualatina ha presentato ai Sindaci un documento dal titolo "Gestione dei crediti verso clienti - Ottobre 2009" nel quale si espone la situazione del Credito verso clienti, in questo documenti si afferma: "Al 30 settembre 2009 la somma degli insoluti nel territorio dell’ ATO4 ammonta ad oltre 55 milioni di euro, pari al 13% del fatturato totale e al 70% del fatturato annuo.
Dal punto di vista della numerosità delle utenze, tale importo equivale a circa 80.000 utenti morosi (il 30% circa del totale), di cui oltre 12.000 (5% circa del totale) con un insoluto di oltre € 1.000.
Latina, Aprilia ed Anzio si confermano i comuni con l’ammontare di scaduto più elevato, tutti con somme che superano i dieci milioni: costituiscono il 57% dello scaduto totale per l’intero ATO4, per un importo pari a oltre 31 milioni di euro
Aprilia continua ad essere uno dei Comuni con più alta percentuale di importo scaduto rispetto al fatturato sul singolo comune (39,6%) con una percentuale di 40% di utenti morosi.
Altri casi di rilievo, con percentuali più basse, sono Anzio (17,9% importo scaduto su fatturato e 34% utenti morosi), Nettuno (15,5% importo scaduto su fatturato e 31% utenti morosi) e Cisterna di Latina (15,6% importo scaduto su fatturato e 33% utenti morosi). Latina registra invece un 11,8% importo scaduto su fatturato e 34% utenti morosi. La percentuale più alta resta Bassiano, con oltre il 48% importo scaduto su fatturato e 49% utenti morosi.
Un elemento rilevante della situazione dei crediti e proprio la numerosità degli utenti coinvolti, che crea inerzia nell’efficacia di qualsiasi azioni messa in atto: solo il 43% degli utenti, pari a circa 108.000 utenti, effettua pagamenti entro la scadenza."
Ma Besson non aveva detto che questo problema non c’è in nessuna altra parte del comprensorio? Quindi per lui sono normali i morosi di Latina, Anzio, Nettuno, Cisterna di Latina e Bassiano?
Forse le persone non pagano perchè le famiglie con questa crisi economica non ce la fanno più ad arrivare a fine mese????
O tutta la provincia di Latina improvvisamente si è messa a praticare la disobbedienza civile?
Conduttrice Elsa Di Gati: "Come sono diminuite?, scusi non ho capito"
Raimondo Besson: "Per certe categorie di utenti sono diminuite ad Aprilia, perché i Comuni, la Conferenza dei sindaci, l’Ato ha stabilito delle tariffe che noi applichiamo ma stabilite dall’ato che differenziano, sono legate al consumo... Ad Aprilia, cioè una volta che sono state stabilite le tariffe, sono state stabilite delle fasce tariffarie per diverse categorie di utenti, tutte legate in base al consumo dell’acqua, in molte zone del territorio precedentemente non si misurava l’acqua, ancora adesso abbiamo in atto la campagna di sostituzione e di immissione dei contatori per 100’000 contatori su 250’000 utenti, perché abbiamo ereditato..."
MA PERCHE QUESTO CAMBIO DI CONTATORI?
Sempre leggendo il documento "Gestione dei crediti verso clienti - Ottobre 2009" ad un certo punto Acqualatina scrive:
"5. Principali problematiche e azioni proposte
Nella gestione dei crediti verso clienti e nell’attuazione della procedura sin qui descritta sono state rilevate alcuni elementi di difficoltà che si rivelano spesso bloccanti e compromettenti dell’efficacia delle azioni effettuate:
1. contatori interni alla proprietà privata: una percentuale rilevante (circa il 53%) dei contatori di cui si conosce l’esatta ubicazione, sono posti all’interno della proprietà privata o sono comuni a più utenze e quindi inaccessibili al fine di operazioni di riduzione/interruzione di flusso"
Ma quali sono queste procedure??
II Processo di Gestione del credito vs. clienti
Qualora sussista una situazione di morosità, nonostante le diverse azioni ed i canali di contatto disponibili, viene messa in atto la procedura aziendale del recupero del credito.
Le azioni messe in atto dall’ Area Recupero Crediti sono le seguenti:
1. Solleciti di pagamento per posta raccomandata
2. Sollecito di pagamento telefonico - Phone collection
3. Riduzione del flusso idrico
4. Riscossione coattiva
5. Azioni Legali
"
Peccato che nessuna di queste operazione gli riesca, anche per quanto riguarda la riscossione coattiva lo dice la stessa Acqualatina: "La riscossione coattiva, regolata da normativa nazionale e regolarmente in uso da parte di molti gestori del S.I.I. in Italia, viene contestata dagli utenti attraverso opposizioni legali (ad oggi sono 675 i ricorsi ricevuti)."
Ovviamente Acqualatina omette di dire che per esercitare la riscossione coattiva c’è bisogno dell’autorizzazione del Ministero dell’economia che Acqualatina non ha, inoltre non dice che la magistratura sta continuando a sospendere le cartelle esattoriali e annullarle puntualmente. Infatti 4 Giudici di Pace diversi ed uno del Tribunale di Latina hanno dato ragione a centinaia di cittadini che hanno contestato la procedura esattoriale.
Conduttrice Elsa Di Gati: "Però c’è il 40% che non paga perché non può pagare delle bollette..."
Raimondo Besson: "No, non solo... sono state stabilite delle tariffe agevolate per l’utente che ha un reddito basso inferiore a 14’000 euro che oggi paga meno di quanto pagava ad Aprilia 4 anni fa, non solo delle famiglie particolarmente indigenti la Provincia di Latina ha istituito un fondo di sussidiarietà per cui paga direttamente l’acqua fino a 110 metri cubi per queste famiglie"
Questa del FONDO SOCIALE della Provincia è un altro dei trucchi che usa il pubblico per venire incontro alle inefficienze del privato.
Innanzitutto va precisato che l’agevolazione tariffaria per le fascie deboli è prevista per legge, la quale afferma: "Nella modulazione della tariffa sono assicurate agevolazioni per i consumi domestici essenziali nonché peri consumi di determinate categorie secondo prefissati scaglioni di reddito".
La provincia di Latina con DGP 219 del 6/10/2005 istituisce un fondo pensione per i titolari di pensione minima. Successivamente il 9/11/2005 viene stipulata la convenzione n. 565 tra la Provincia di Latina ed Acqualatina per la gestione del fondo sociale. Durata della convenzione 3 anni. Con il fondo la Provincia mette a disposizione 50 €/anno per i circa 3200 percettori di pensione sociale. I soldi verranno scontati direttamente sulla bolletta dell’acqua da Acqualatina. Per far conoscere i beneficiari dello sgravio la provincia si impegna a trasferire gli elenchi ottenuti dall’INPS alla società, la quale dovrà creare il data base degli aventi diritto dello sconto.
Costo dell’operazione circa 480.000 € (3’200 pensionati x 50 € x 3 anni = 480.000 euro) messi a disposizione dalla provincia.
Per questo servizio la Provincia pagherà ad Acqualatina 2.500 € + IVA ogni mese. Quindi facendo i conti (2.500 x 12 mesi x 3 anni = 90.000 euro) per fare una semplice operazione di storno in bolletta Acqualatina percepirà circa 90.000 euro + iva. Inoltre il gestore riceverà un anticipo di 100.000 euro per poi stornare le somme. Insomma un aiutino pubblico ad una società in cattive acque finanziarie.
La provincia e Acqualatina il 29/12/2005 stipulano la convenzione (n. 579) per la gestione del trasferimento dati per i pensionati. I dati sensibili sulle posizioni reddituali dei meno abbienti vengono trasferiti dall’ente pubblico al gestore di natura privatistica senza alcun consenso ed in violazione della tutela della privacy. Sono dati sensibili attraverso i quali la società può anche percepire l’eventuale debolezza dell’utente nel sostenere magari un’opposizione in tribunale su una bolletta esosa ed errata.
A questo punto parte la campagna elettorale del presidente Cusani. I percettori di pensione sociale ricevono un plico contenente la lettera di Cusani e di Morandi per Acqualatina. Cusani da un lato invia un assegno di 75 per pagare la bolletta elettrica e dall’altro annuncia che Acqualatina sconterà sulla fattura 100 euro per il 2005 e 100 euro per il 2006. Ecco la prima incongruenza poiché la convenzione parlava di 50 euro l’anno. Forse l’euforia elettorale del 2005 ha reso il Presidente più generoso! Alla bella notizia del presidente fa il verso l’A.D. Morandi, che spiega compiutamente come avverrà lo sconto in bolletta. Ma attenzione, anche qui una stranezza. Nella voce in bolletta relativa alla sconto si nota che la società non calcola l’iva del 10%.
Eppure, anche se il contributo è provinciale, è la società Acqualatina ad incassare la bolletta, che si va a sommare al suo fatturato, e quindi è comunque dovuta l’IVA. Una svista oppure un’evasione d’IVA del 10%, su i soldi pagati direttamente dalla provincia?
Andiamo avanti nella storia.
Nel 2006 il presidente Cusani diventa ancora più generoso ... per Acqualatina che ha problemi di bilancio. L’8/8/2006 con D.G.P. n. 174, la Provincia estende il fondo pensione anche agli utenti con categoria tariffaria reddito minore di 14.000 euro
Acqualatina ha avuto dalla provincia 1.100.000 euro per l’anno 2007 attraverso il fondo sociale ed almeno 1.270.000 euro come acconto per il 2008.
Per maggiori info
Questo fondo sociale riguarda solo i cittadini della Provincia di Latina, quindi risultano esclusi i cittadini di Anzio e Nettuno della Provincia di Roma e i cittadini di Amaseno, Giuliano di Roma, Vallecorsa e Villa S. Stefano della Provincia di Frosinone, insomma si sono creati cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Conduttrice Elsa Di Gati: "Veniamo tutti a vivere a Latina..."
Raimondo Besson: "Brava anche perché l’acqua è ottima"
FALSO: Anche qui siamo ad un’altra affermazione non proprio verissima, infatti il 21 aprile 2009 il presidente della Regione Lazio, ha concesso un ulteriore periodo di deroga, fino al 31 dicembre 2009, al valore di parametro arsenico entro il Valore Massimo Ammissibile (V.M.A.) di 50mg/l ai comuni di Anzio, Aprilia, Nettuno, Latina, Cisterna, Cori, Sermoneta, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Priverno.
Nel 2009 sono ormai 6 anni che siamo in regime derogatorio per quanto riguarda i valori dell’arsenico.
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RAI3 24/11/2009 http://www.acquabenecomune.org/aprilia/article.php3?id_article=2635
Cominciamo Bene
Nella trasmissione di oggi, era presente in studio Raimondo Besson (vice presidente di Acqualatina), il quale dopo il servizio registrato ad Aprilia cerca di spiegare che: "Aprilia è un caso limite... della gestione di Acqualatina, Acqualatina gestiste 38 Comuni e qui si è determinata questa situazione di esasperazione del rapporto con l’utenza dovuta a fattori reali sicuramente ma anche a..."
"C’è stato ad Aprilia un aumento delle bollette e delle tariffe legato al fatto che Acqualatina ha un contratto di servizio con l’ambito territoriale ottimale che sarebbero l’insieme dei 38 Comuni riunificati in base alla legge regionale e che affidano il servizio nella fattispecie ad Acqualatina una società mista."
[...]
Ad un certo punto della trasmissione interviene la conduttrice Rita Forte: "Posso farle una domanda vicepresidente? lei ha parlato di Aprilia come di un caso limite, forse lei non sa che io sono di Terracina, e Terracina fa parte della provincia di Latina e Acqualatina serve Terracina, e a Terracina molti terracinesi hanno avuto questo grande, grandissimo problema... capisce 1000, 800, 1700 euro di bollette, neanche un albergo può consumare 1700 euro d’acqua, non esiste!! Quindi è un errore grave di Acqualatina, ma come se lo spiega lei questo errore scusi? "
Raimondo Besson: "Ho detto prima che Aprilia era un caso limite, per un semplice fatto, che mentre ad Aprilia c’è una situazione di morosità, chiamiamola in questo modo, per cui gli utenti non pagano che è circa il 40% degli utenti, questo problema non c’è in nessuna altra parte del comprensorio, in particolare a Terracina, dove addirittura per certe categorie di utenti le tariffe sono diminuite rispetto al passato."
FALSO perché nella Conferenza dei Sindaci del 13/11/2009 Acqualatina ha presentato ai Sindaci un documento dal titolo "Gestione dei crediti verso clienti - Ottobre 2009" nel quale si espone la situazione del Credito verso clienti, in questo documenti si afferma: "Al 30 settembre 2009 la somma degli insoluti nel territorio dell’ ATO4 ammonta ad oltre 55 milioni di euro, pari al 13% del fatturato totale e al 70% del fatturato annuo.
Dal punto di vista della numerosità delle utenze, tale importo equivale a circa 80.000 utenti morosi (il 30% circa del totale), di cui oltre 12.000 (5% circa del totale) con un insoluto di oltre € 1.000.
Latina, Aprilia ed Anzio si confermano i comuni con l’ammontare di scaduto più elevato, tutti con somme che superano i dieci milioni: costituiscono il 57% dello scaduto totale per l’intero ATO4, per un importo pari a oltre 31 milioni di euro
Aprilia continua ad essere uno dei Comuni con più alta percentuale di importo scaduto rispetto al fatturato sul singolo comune (39,6%) con una percentuale di 40% di utenti morosi.
Altri casi di rilievo, con percentuali più basse, sono Anzio (17,9% importo scaduto su fatturato e 34% utenti morosi), Nettuno (15,5% importo scaduto su fatturato e 31% utenti morosi) e Cisterna di Latina (15,6% importo scaduto su fatturato e 33% utenti morosi). Latina registra invece un 11,8% importo scaduto su fatturato e 34% utenti morosi. La percentuale più alta resta Bassiano, con oltre il 48% importo scaduto su fatturato e 49% utenti morosi.
Un elemento rilevante della situazione dei crediti e proprio la numerosità degli utenti coinvolti, che crea inerzia nell’efficacia di qualsiasi azioni messa in atto: solo il 43% degli utenti, pari a circa 108.000 utenti, effettua pagamenti entro la scadenza."
Ma Besson non aveva detto che questo problema non c’è in nessuna altra parte del comprensorio? Quindi per lui sono normali i morosi di Latina, Anzio, Nettuno, Cisterna di Latina e Bassiano?
Forse le persone non pagano perchè le famiglie con questa crisi economica non ce la fanno più ad arrivare a fine mese????
O tutta la provincia di Latina improvvisamente si è messa a praticare la disobbedienza civile?
Conduttrice Elsa Di Gati: "Come sono diminuite?, scusi non ho capito"
Raimondo Besson: "Per certe categorie di utenti sono diminuite ad Aprilia, perché i Comuni, la Conferenza dei sindaci, l’Ato ha stabilito delle tariffe che noi applichiamo ma stabilite dall’ato che differenziano, sono legate al consumo... Ad Aprilia, cioè una volta che sono state stabilite le tariffe, sono state stabilite delle fasce tariffarie per diverse categorie di utenti, tutte legate in base al consumo dell’acqua, in molte zone del territorio precedentemente non si misurava l’acqua, ancora adesso abbiamo in atto la campagna di sostituzione e di immissione dei contatori per 100’000 contatori su 250’000 utenti, perché abbiamo ereditato..."
MA PERCHE QUESTO CAMBIO DI CONTATORI?
Sempre leggendo il documento "Gestione dei crediti verso clienti - Ottobre 2009" ad un certo punto Acqualatina scrive:
"5. Principali problematiche e azioni proposte
Nella gestione dei crediti verso clienti e nell’attuazione della procedura sin qui descritta sono state rilevate alcuni elementi di difficoltà che si rivelano spesso bloccanti e compromettenti dell’efficacia delle azioni effettuate:
1. contatori interni alla proprietà privata: una percentuale rilevante (circa il 53%) dei contatori di cui si conosce l’esatta ubicazione, sono posti all’interno della proprietà privata o sono comuni a più utenze e quindi inaccessibili al fine di operazioni di riduzione/interruzione di flusso"
Ma quali sono queste procedure??
II Processo di Gestione del credito vs. clienti
Qualora sussista una situazione di morosità, nonostante le diverse azioni ed i canali di contatto disponibili, viene messa in atto la procedura aziendale del recupero del credito.
Le azioni messe in atto dall’ Area Recupero Crediti sono le seguenti:
1. Solleciti di pagamento per posta raccomandata
2. Sollecito di pagamento telefonico - Phone collection
3. Riduzione del flusso idrico
4. Riscossione coattiva
5. Azioni Legali
"
Peccato che nessuna di queste operazione gli riesca, anche per quanto riguarda la riscossione coattiva lo dice la stessa Acqualatina: "La riscossione coattiva, regolata da normativa nazionale e regolarmente in uso da parte di molti gestori del S.I.I. in Italia, viene contestata dagli utenti attraverso opposizioni legali (ad oggi sono 675 i ricorsi ricevuti)."
Ovviamente Acqualatina omette di dire che per esercitare la riscossione coattiva c’è bisogno dell’autorizzazione del Ministero dell’economia che Acqualatina non ha, inoltre non dice che la magistratura sta continuando a sospendere le cartelle esattoriali e annullarle puntualmente. Infatti 4 Giudici di Pace diversi ed uno del Tribunale di Latina hanno dato ragione a centinaia di cittadini che hanno contestato la procedura esattoriale.
Conduttrice Elsa Di Gati: "Però c’è il 40% che non paga perché non può pagare delle bollette..."
Raimondo Besson: "No, non solo... sono state stabilite delle tariffe agevolate per l’utente che ha un reddito basso inferiore a 14’000 euro che oggi paga meno di quanto pagava ad Aprilia 4 anni fa, non solo delle famiglie particolarmente indigenti la Provincia di Latina ha istituito un fondo di sussidiarietà per cui paga direttamente l’acqua fino a 110 metri cubi per queste famiglie"
Questa del FONDO SOCIALE della Provincia è un altro dei trucchi che usa il pubblico per venire incontro alle inefficienze del privato.
Innanzitutto va precisato che l’agevolazione tariffaria per le fascie deboli è prevista per legge, la quale afferma: "Nella modulazione della tariffa sono assicurate agevolazioni per i consumi domestici essenziali nonché peri consumi di determinate categorie secondo prefissati scaglioni di reddito".
La provincia di Latina con DGP 219 del 6/10/2005 istituisce un fondo pensione per i titolari di pensione minima. Successivamente il 9/11/2005 viene stipulata la convenzione n. 565 tra la Provincia di Latina ed Acqualatina per la gestione del fondo sociale. Durata della convenzione 3 anni. Con il fondo la Provincia mette a disposizione 50 €/anno per i circa 3200 percettori di pensione sociale. I soldi verranno scontati direttamente sulla bolletta dell’acqua da Acqualatina. Per far conoscere i beneficiari dello sgravio la provincia si impegna a trasferire gli elenchi ottenuti dall’INPS alla società, la quale dovrà creare il data base degli aventi diritto dello sconto.
Costo dell’operazione circa 480.000 € (3’200 pensionati x 50 € x 3 anni = 480.000 euro) messi a disposizione dalla provincia.
Per questo servizio la Provincia pagherà ad Acqualatina 2.500 € + IVA ogni mese. Quindi facendo i conti (2.500 x 12 mesi x 3 anni = 90.000 euro) per fare una semplice operazione di storno in bolletta Acqualatina percepirà circa 90.000 euro + iva. Inoltre il gestore riceverà un anticipo di 100.000 euro per poi stornare le somme. Insomma un aiutino pubblico ad una società in cattive acque finanziarie.
La provincia e Acqualatina il 29/12/2005 stipulano la convenzione (n. 579) per la gestione del trasferimento dati per i pensionati. I dati sensibili sulle posizioni reddituali dei meno abbienti vengono trasferiti dall’ente pubblico al gestore di natura privatistica senza alcun consenso ed in violazione della tutela della privacy. Sono dati sensibili attraverso i quali la società può anche percepire l’eventuale debolezza dell’utente nel sostenere magari un’opposizione in tribunale su una bolletta esosa ed errata.
A questo punto parte la campagna elettorale del presidente Cusani. I percettori di pensione sociale ricevono un plico contenente la lettera di Cusani e di Morandi per Acqualatina. Cusani da un lato invia un assegno di 75 per pagare la bolletta elettrica e dall’altro annuncia che Acqualatina sconterà sulla fattura 100 euro per il 2005 e 100 euro per il 2006. Ecco la prima incongruenza poiché la convenzione parlava di 50 euro l’anno. Forse l’euforia elettorale del 2005 ha reso il Presidente più generoso! Alla bella notizia del presidente fa il verso l’A.D. Morandi, che spiega compiutamente come avverrà lo sconto in bolletta. Ma attenzione, anche qui una stranezza. Nella voce in bolletta relativa alla sconto si nota che la società non calcola l’iva del 10%.
Eppure, anche se il contributo è provinciale, è la società Acqualatina ad incassare la bolletta, che si va a sommare al suo fatturato, e quindi è comunque dovuta l’IVA. Una svista oppure un’evasione d’IVA del 10%, su i soldi pagati direttamente dalla provincia?
Andiamo avanti nella storia.
Nel 2006 il presidente Cusani diventa ancora più generoso ... per Acqualatina che ha problemi di bilancio. L’8/8/2006 con D.G.P. n. 174, la Provincia estende il fondo pensione anche agli utenti con categoria tariffaria reddito minore di 14.000 euro
Acqualatina ha avuto dalla provincia 1.100.000 euro per l’anno 2007 attraverso il fondo sociale ed almeno 1.270.000 euro come acconto per il 2008.
Per maggiori info
Questo fondo sociale riguarda solo i cittadini della Provincia di Latina, quindi risultano esclusi i cittadini di Anzio e Nettuno della Provincia di Roma e i cittadini di Amaseno, Giuliano di Roma, Vallecorsa e Villa S. Stefano della Provincia di Frosinone, insomma si sono creati cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Conduttrice Elsa Di Gati: "Veniamo tutti a vivere a Latina..."
Raimondo Besson: "Brava anche perché l’acqua è ottima"
FALSO: Anche qui siamo ad un’altra affermazione non proprio verissima, infatti il 21 aprile 2009 il presidente della Regione Lazio, ha concesso un ulteriore periodo di deroga, fino al 31 dicembre 2009, al valore di parametro arsenico entro il Valore Massimo Ammissibile (V.M.A.) di 50mg/l ai comuni di Anzio, Aprilia, Nettuno, Latina, Cisterna, Cori, Sermoneta, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Priverno.
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venerdì 27 novembre 2009
assemblea legambiente
TIRA ARIA DI NOVITA'
in marcia per il clima
assemblea del circolo arcobaleno di Latina
SABATO 28 NOVEMBRE 2009 - ORE 17,00 presso la sede di Viale Paganini n° 76
PARTECIPATE E DIFFONDETE
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giovedì 26 novembre 2009
Finanziaria 2010, a rischio rinnovabili e Certificati Verdi
Produttori contrari agli emendamenti governativi, chiesta centrale di accumulo per le energie non programmabili
di Paola Mammarella
26/11/2009 - Energie alternative ostacolate dalla Finanziaria 2010. Sotto accusa due emendamenti del Governo, oltre ai tagli effettuati al bilancio del Ministero dell’Ambiente e l’intenzione di non prorogare gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica.
Reazione Ministero dell’Ambiente: Scontento della Finanziaria il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che lamenta tagli al fondo per le spese di investimento e correnti. Da una ammontare di circa un miliardo e 600 milioni disponibili nel 2008 durante il passato Governo, si è passati a un meno 25% con la manovra di giugno, per poi arrivare a 737 milioni nel 2010, 590 nel 2011 e 579 nel 2012. Ne risentiranno gli investimenti per bonifiche, parchi, mobilità sostenibile e attuazione del protocollo di Kyoto. Si delinea quindi una situazione grave, che non può essere sanata con il miliardo a valere sul Fas stanziato dal Cipe per il piano straordinario di difesa del suolo.
Si ricorda infatti che il Dl proposto dal Ministro Prestigiacomo è confluito nella finanziaria come emendamento, evitando il percorso di conversione in legge. Oltre a queste risorse, secondo il Ministro Prestigiacomo, sarebbe necessario un altro miliardo solo per le urgenze.
Emendamenti: L’Esecutivo ha proposto di far cessare gli effetti del Cip 6, vecchio sistema di incentivo delle rinnovabili, per attuare la Direttiva Comunitaria 2009/28/CE.
Presentato anche un altro emendamento recante nuove disposizioni in materia di certificati verdi e di sviluppo della rete di trasmissioni dell’energia elettrica ai fini della produzione delle energie rinnovabili. Il Governo mira alla drastica riduzione del valore di riferimento del Certificato Verde, che passerebbe dal prezzo medio di mercato pari a circa 85,00 euro per Mwh a circa 40,00 euro per Mwh, uguale cioè alla differenza tra 120 euro per Mwh e il prezzo medio dell’energia elettrica.
L’emendamento propone anche la riduzione dei coefficienti di incentivazione del 10% della producibilità media giornaliera nel 2008 e del 20% nel 2011 per i produttori di energie rinnovabili non programmabili che non prevedano un sistema di accumulo dell’energia. Definito anche il ruolo di Terna, che dovrebbe indicare per ogni Regione la massima quantità di produzione di energia elettrica da rinnovabili non programmabili che può essere connessa ed erogata rispettando la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
Reazioni dei produttori di energie alternative: Anev, Associazione nazionale energia del vento, Aper, Associazione produttori energia da fonti rinnovabili, Federpern, Federazione produttori energie rinnovabili, Fiper, Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili, Greenpeace Italia, Ises Italia appartenente all’International Solar Energy Society, Itabia, Italian Biomass Association, Kyoto Club e Legambiente hanno presentato un documento congiunto per il ritiro degli emendamenti. Colpevoli secondo le associazioni di causare una turbativa nel mercato delle rinnovabili.
Rinnovabili non programmabili: La riduzione dei coefficienti di incentivazione a fronte delle difficoltà di dispacciamento dichiarate da Terna, violano il diritto comunitario, che prevede per i gestori delle reti l’obbligo di dare priorità alla distribuzione di energie rinnovabili, prevedendo in anticipo le problematiche connesse all’inserimento delle fonti rinnovabili non programmabili nel sistema elettrico nazionale.
Ostacoli agli obiettivi 2020: Viene quindi contestato il potere insindacabile di Terna, mentre sarebbe più utile convogliare gli investimenti nel potenziamento della rete, adeguando la produzione agli obiettivi del 2020. Termine entro il quale le rinnovabili elettriche dovrebbero soddisfare il 33% della domanda e dovrebbe essere coperto il 17% del fabbisogno totale.
Anche Assosolare ha fatto notare come in Italia venga ostacolata la diffusione del fotovoltaico. L’Ici sugli impianti a terra, ad esempio, scoraggia gli investitori. La non cumulabilità degli incentivi previsti dal conto energia con altre forme di detrazione fiscale è un altro deterrente. I privati, infatti, non possono abbinare le tariffe incentivanti del conto energia né con il 36% riconosciuto a chi realizza impianti fotovoltaici, né con il 55% per gli interventi di riqualificazione energetica. Stessa restrizione per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici realizzati grazie a contributi statali, regionali o comunitari.
Incentivi a rischio: Forti critiche alla Finanziaria anche dall’opposizione. Durante la discussione in Commissione Ambiente alla Camera il Pd ha evidenziato la scomparsa del Fondo rotativo per le emissioni di gas serra a causa dei tagli effettuati.
In difficoltà per minori risorse assegnate e contraddittorietà delle misure adottate anche politiche abitative e urbane, edilizia residenziale pubblica, incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni. Capitoli caratterizzati ancora da incertezza.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2009/11/normativa/finanziaria-2010-a-rischio-rinnovabili-e-certificati-verdi_17172_15.html
di Paola Mammarella
26/11/2009 - Energie alternative ostacolate dalla Finanziaria 2010. Sotto accusa due emendamenti del Governo, oltre ai tagli effettuati al bilancio del Ministero dell’Ambiente e l’intenzione di non prorogare gli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica.
Reazione Ministero dell’Ambiente: Scontento della Finanziaria il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che lamenta tagli al fondo per le spese di investimento e correnti. Da una ammontare di circa un miliardo e 600 milioni disponibili nel 2008 durante il passato Governo, si è passati a un meno 25% con la manovra di giugno, per poi arrivare a 737 milioni nel 2010, 590 nel 2011 e 579 nel 2012. Ne risentiranno gli investimenti per bonifiche, parchi, mobilità sostenibile e attuazione del protocollo di Kyoto. Si delinea quindi una situazione grave, che non può essere sanata con il miliardo a valere sul Fas stanziato dal Cipe per il piano straordinario di difesa del suolo.
Si ricorda infatti che il Dl proposto dal Ministro Prestigiacomo è confluito nella finanziaria come emendamento, evitando il percorso di conversione in legge. Oltre a queste risorse, secondo il Ministro Prestigiacomo, sarebbe necessario un altro miliardo solo per le urgenze.
Emendamenti: L’Esecutivo ha proposto di far cessare gli effetti del Cip 6, vecchio sistema di incentivo delle rinnovabili, per attuare la Direttiva Comunitaria 2009/28/CE.
Presentato anche un altro emendamento recante nuove disposizioni in materia di certificati verdi e di sviluppo della rete di trasmissioni dell’energia elettrica ai fini della produzione delle energie rinnovabili. Il Governo mira alla drastica riduzione del valore di riferimento del Certificato Verde, che passerebbe dal prezzo medio di mercato pari a circa 85,00 euro per Mwh a circa 40,00 euro per Mwh, uguale cioè alla differenza tra 120 euro per Mwh e il prezzo medio dell’energia elettrica.
L’emendamento propone anche la riduzione dei coefficienti di incentivazione del 10% della producibilità media giornaliera nel 2008 e del 20% nel 2011 per i produttori di energie rinnovabili non programmabili che non prevedano un sistema di accumulo dell’energia. Definito anche il ruolo di Terna, che dovrebbe indicare per ogni Regione la massima quantità di produzione di energia elettrica da rinnovabili non programmabili che può essere connessa ed erogata rispettando la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
Reazioni dei produttori di energie alternative: Anev, Associazione nazionale energia del vento, Aper, Associazione produttori energia da fonti rinnovabili, Federpern, Federazione produttori energie rinnovabili, Fiper, Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili, Greenpeace Italia, Ises Italia appartenente all’International Solar Energy Society, Itabia, Italian Biomass Association, Kyoto Club e Legambiente hanno presentato un documento congiunto per il ritiro degli emendamenti. Colpevoli secondo le associazioni di causare una turbativa nel mercato delle rinnovabili.
Rinnovabili non programmabili: La riduzione dei coefficienti di incentivazione a fronte delle difficoltà di dispacciamento dichiarate da Terna, violano il diritto comunitario, che prevede per i gestori delle reti l’obbligo di dare priorità alla distribuzione di energie rinnovabili, prevedendo in anticipo le problematiche connesse all’inserimento delle fonti rinnovabili non programmabili nel sistema elettrico nazionale.
Ostacoli agli obiettivi 2020: Viene quindi contestato il potere insindacabile di Terna, mentre sarebbe più utile convogliare gli investimenti nel potenziamento della rete, adeguando la produzione agli obiettivi del 2020. Termine entro il quale le rinnovabili elettriche dovrebbero soddisfare il 33% della domanda e dovrebbe essere coperto il 17% del fabbisogno totale.
Anche Assosolare ha fatto notare come in Italia venga ostacolata la diffusione del fotovoltaico. L’Ici sugli impianti a terra, ad esempio, scoraggia gli investitori. La non cumulabilità degli incentivi previsti dal conto energia con altre forme di detrazione fiscale è un altro deterrente. I privati, infatti, non possono abbinare le tariffe incentivanti del conto energia né con il 36% riconosciuto a chi realizza impianti fotovoltaici, né con il 55% per gli interventi di riqualificazione energetica. Stessa restrizione per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici realizzati grazie a contributi statali, regionali o comunitari.
Incentivi a rischio: Forti critiche alla Finanziaria anche dall’opposizione. Durante la discussione in Commissione Ambiente alla Camera il Pd ha evidenziato la scomparsa del Fondo rotativo per le emissioni di gas serra a causa dei tagli effettuati.
In difficoltà per minori risorse assegnate e contraddittorietà delle misure adottate anche politiche abitative e urbane, edilizia residenziale pubblica, incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni. Capitoli caratterizzati ancora da incertezza.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2009/11/normativa/finanziaria-2010-a-rischio-rinnovabili-e-certificati-verdi_17172_15.html
mercoledì 25 novembre 2009
turbogas continuano azioni legali
Il giorno 20 novembre AceaElectrabel ha notificato l'atto di opposizione per trasposizione al TAR Lazio del ricorso del comune di Pontinia al Capo dello Stato avverso il decreto AIA del 30 maggio 2009.
Il comune di Pontinia ha 60 giorni di tempo (a pena di decadenza) per proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
Sicuramente lo stesso sarà accaduto anche per il ricorso della Provincia sempre contro il decreto AIA.
Continua attento e vigile, come sempre, l'impegno e il lavoro del tavolo tecnico e legale che difende le scelte del comune di Pontinia, di cittadini e associazioni contro una delle opere più temute del nuovo millennio.
Sempre in attesa di una imminente decisione del TAR di Latina in merito al ricorso della ditta proponente la centrale a turbogas contro le decisioni del comune di Pontinia di approvare la variante urbanistica con l'elaborato relativo agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (R.I.R.) per la presenza di 2 industrie soggette alla direttiva Seveso.
In seguito a tale elaborato è stato emesso il relativo parere di non compatibilità territoriale.
E l'Acea ha impuagnato entrambi (R.I.R. e parere).
Sulla sentenza come sempre, inutile fare previsioni, se non quella che farà giurisprudenza e scuola su un argomento sempre più attuale.
In tanti, da realtà diverse in Italia, scrivono o leggono la nostra esperienza nella speranza di trarne insegnamento e vantaggio nella difesa del territorio, dell'ambiente, della salute, del futuro economico, dell'agricoltura di qualità.
Giorgio Libralato
Il comune di Pontinia ha 60 giorni di tempo (a pena di decadenza) per proporre al TAR il correlativo ricorso giurisdizionale.
Sicuramente lo stesso sarà accaduto anche per il ricorso della Provincia sempre contro il decreto AIA.
Continua attento e vigile, come sempre, l'impegno e il lavoro del tavolo tecnico e legale che difende le scelte del comune di Pontinia, di cittadini e associazioni contro una delle opere più temute del nuovo millennio.
Sempre in attesa di una imminente decisione del TAR di Latina in merito al ricorso della ditta proponente la centrale a turbogas contro le decisioni del comune di Pontinia di approvare la variante urbanistica con l'elaborato relativo agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (R.I.R.) per la presenza di 2 industrie soggette alla direttiva Seveso.
In seguito a tale elaborato è stato emesso il relativo parere di non compatibilità territoriale.
E l'Acea ha impuagnato entrambi (R.I.R. e parere).
Sulla sentenza come sempre, inutile fare previsioni, se non quella che farà giurisprudenza e scuola su un argomento sempre più attuale.
In tanti, da realtà diverse in Italia, scrivono o leggono la nostra esperienza nella speranza di trarne insegnamento e vantaggio nella difesa del territorio, dell'ambiente, della salute, del futuro economico, dell'agricoltura di qualità.
Giorgio Libralato
martedì 24 novembre 2009
la settimana europea per la riduzione dei rifiuti
La “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” , dal 21 al 29 novembre 2009, nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea.
Gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE) queste politiche elaborando strategie nazionali di prevenzione e riduzione.
Lo scopo è di promuovere maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Alla settimana possono partecipare tutti: organizzazioni, amministrazioni pubbliche, aziende private ma anche singoli cittadini. Basta impegnarsi nel prevenire e ridurre i rifiuti prodotti con azioni concrete.
Per conoscere nel dettaglio le iniziative in calendario: www.ewwr.eu e www.federambiente.it/prevenzione
Gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE) queste politiche elaborando strategie nazionali di prevenzione e riduzione.
Lo scopo è di promuovere maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Alla settimana possono partecipare tutti: organizzazioni, amministrazioni pubbliche, aziende private ma anche singoli cittadini. Basta impegnarsi nel prevenire e ridurre i rifiuti prodotti con azioni concrete.
Per conoscere nel dettaglio le iniziative in calendario: www.ewwr.eu e www.federambiente.it/prevenzione
domenica 22 novembre 2009
a proposito di impianti fotovoltaici
Il comune di Pontinia ha una superficie di 112,24 km quadrati, dei quali 445 ha sono compresi nel nucleo industriale di Mazzocchio. In tale nucleo la superficie industriale è di circa 259 ha. La superficie per servizi è di 24 ha., quella per aree verdi è di 26 ha.; la superficie per strade, parcheggi e fasce di rispetto è di 136 ha.
Visto l’avviso del Dirigente del comune di Pontinia del 3 giugno 2009, scaduto il 3 luglio 2009 per la ricerca di terreni da affittare, per l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per 20 anni ad un prezzo massimo di 4.000 €/ha, per una superficie minima di 3 ha e massima di 10 ha, si pongono i seguenti interrogativi:
- come mai nel presente bando il comune non ha dato priorità ai lotti che hanno perso la vocazione agricola (nucleo industriale, ma anche zona artigianale);
- in entrambe le previsioni urbanistiche (industriali e artigianali) potrebbero essere utilizzati, per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici, le coperture dei fabbricati (esistenti o da realizzare), ma anche le stesse facciate dei fabbricati;
- nello stesso bando non c’è alcuna limitazione prevista per la percentuale copribile del lotto rispetto al totale dello stesso lotto;
- non è prevista una distanza minima tra un lotto e l’altro;
- non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma 7 del D.Lgs 387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida:
Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
Per gli impianti fotovoltaici si prescrivono i seguenti criteri di inserimento:
• adozione di scelte progettuali, per la realizzazione di impianti a terra in zone agricole, che non prevedano ancoraggi in muratura della struttura di sostegno dei pannelli;
• gli impianti fotovoltaici di cui all’art. 3 comma 2 lettera c), sono costruiti ad una distanza minima l’uno dall’altro di almeno 2 km in linea d’aria tra i punti di connessione esistenti sul territorio, salvo per gli impianti per i quali il proponente opta per lo “scambio sul posto” ai sensi del DM 19 febbraio 2007 e successive modificazioni e integrazioni;
• gli impianti che non possono fruire dell’agevolazione di cui all’art. 3, comma 2 delle Linee Guida, anche per le limitazioni di cui al punto precedente, necessitano dell’Autorizzazione unica rilasciata dai competenti uffici provinciali;
• nelle aree classificate come agricole nei vigenti piani urbanistici ove insistano impianti di colture arboree realizzati con il contributo di risorse pubbliche, gli impianti possono essere realizzati nel rispetto degli impegni assunti in riferimento alla normativa di accesso ai finanziamenti;
• in caso di proroga degli incentivi in “conto energia” da parte del legislatore nazionale, la Presidenza regionale, di concerto con le Direzioni Ambiente e Agricoltura, definiscono percentuali massime di occupazione delle superfici agricole da parte di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con la Legge finanziaria regionale per l’anno 2008, la Regione Lazio ha definitivamente semplificato e liberalizzato i piccoli impianti solari termici, fino a 30 mq, fotovoltaici, fino a 20 kW posti sopra le coperture degli edifici, ed eolici fino a 5 kW. L’installazione di tali impianti infatti, viene oggi considerata sul territorio regionale come “attività libera” ai sensi della normativa edilizia e pertanto non necessita della DIA, Dichiarazione di Inizio Attività, rivolta al Comune.
Allo stato attuale il sistema delle autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile è così delineato sulla base della normativa nazionale e regionale:
TECNOLOGIA POTENZA TIPO DI AUTORIZZAZIONE ENTE PREPOSTO
Solare termico Fino a 30 mq Nessuna/Attività libera Nessuno
Solare termico Oltre i 30 mq DIA Comune
Solare fotovoltaico Fino a 20 kw sulle coperture Nessuna/Attività libera Nessuno
Solare fotovoltaico Fino a 20 kW a terra DIA Comune
Solare fotovoltaico Oltre 20 kW sopra le coperture di edifici Autorizzazione unica* Provincia
Solare fotovoltaico Oltre i 20 kW a terra Autorizzazione unica/Screening/ Eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia
Eolico Fino a 5 kW Nessuna Nessuno
Eolico Fino a 60 kW DIA Comune
Eolico Oltre 60 kW Autorizzazione unica – Screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
Biomassa Fino a 200 kW DIA – screening Comune – Regione
Biomassa Oltre 200 kW Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas Fino a 250 kW DIA Comune
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas Oltre i 250 kW Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
La Regione Lazio, come detto, è in procinto di emanare le Linee guida per il rilascio dell’Autorizzazione unica ai fini della installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs 387 del 2003. Tali Linee Guida avranno l’obiettivo di semplificare il processo autorizzativo prevedendo una procedura snella, semplice e chiara nei suoi vari passaggi. Tra le ipotesi della Bozza vi è l’esonero dalla Autorizzazione unica per gli impianti fotovoltaici posti sopra le coperture degli edifici industriali e senza limiti di potenza. Ciò incoraggerà fortemente la costruzione di tali impianti, già esonerati dalla procedura di Screening via, rivolti sopratutto ad assicurare la copertura dei fabbisogni energetici delle imprese laziali.
3 Allegati
Art19Finanziaria Reg2008.pdf | 239.4 KB
Finanz 2008 Tab 2-3 Incentivi Autorizzazioni.pdf | 295.5 KB
Estratto Finanziaria 2008 Fonti Rinnovabili.doc | 74 KB
http://www.sportellokyotolazio.it/Home/semplificate-le.php?c=127&m=3&l=it
Pontinia, 03.06.2009
AVVISO
Oggetto: comunicazione di procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione di terreni da affittarsi idonei per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante il processo fotovoltaico
Si comunica che l’Amministrazione Comunale considerato che:
• il Decreto Legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 prevede che i Comuni concorrano alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi dello Stato e delle regioni e provvedono, per quanto di propria competenza, alla loro specificazione ed attuazione nell’ambito dell’esercizio di tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico;
• l’utilizzo della risorsa fotovoltaica favorisce lo sviluppo economico e sociale del territorio, e quindi costituisce un importante risorsa per la Comunità;
• la realizzazione di impianti fotovoltaici riveste grande rilevanza strategica, costituendo nel contempo una buona pratica poiché favorisce lo sviluppo di produzioni energetiche che contribuiranno ad uno sviluppo sostenibile del territorio;
intende procedere all’individuazione di terreni da affittarsi per un numero presumibile di anni 20, idonei per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante il processo fotovoltaico.
I terreni dovranno essere ubicati all’interno del territorio del Comune aventi le seguenti caratteristiche minime:
• superficie minima 3 ettari (3 ha) e superficie massima di 10 ettari (10 ha)
• terreno pianeggiante, o collinare con esposizione a Sud senza fenomeni di ombreggiatura rilevanti (max 5% del terreno)
• privi di rilevanti vincoli paesaggistici/archeologici/ambientali /idrogeologici, ecc; con strada di accessibilità percorribile con mezzi di trasporto industriale posto in prossimità di Cabina Enel o palo di linea elettrica di media tensione.
Entro 20gg. dalla scadenza del bando un’apposita commissione, nominata dalla Amministrazione comunale e nella quale potranno essere chiamati a far parte anche esperti esterni all’Ente, provvederà alla redazione di apposita graduatoria redatta secondo i seguenti parametri di valutazione:
Descrizione Punteggio
superficie Punti 0.5 per ogni ettaro a disposizione – Max 5 punti
esposizione Max Punti 3
Assenza di vincoli Max Punti 10
accessibilità Max Punti 5
distanza cabina ENEL o linea elettrica di MT Punti 0 – distanza maggiore di mt 1000 in linea d’aria
Punti 1 – distanza tra mt 500 e mt 1000 in linea d’aria
Punti 5 – distanza tra mt 500 e mt 250 in linea d’aria
Punti 10 – distanza inferiore a mt 250
A parità di punteggio come sopra determinato saranno prese in considerazione le condizioni economiche offerte. Per queste ultime gli interessati dovranno indicare nella loro richiesta il corrispettivo richiesto per l’affitto annuale del terreno che non dovrà essere superiore a € 4.000,00 annui per ogni ettaro.
Nel caso di ulteriore parità le istanza saranno collocate in graduatoria secondo l’ordine di presentazione .
Eventuali interessati potranno presentare domanda, redatta secondo lo schema allegato, in busta chiusa sul cui frontespizio dovrà essere riportata la seguente dicitura “ Individuazione di terreni per la costruzione di impianti fotovoltaici” entro le ore 12:00 del giorno 03.07.2009 tramite raccomandata A/R da indirizzare a Sindaco del Comune di Pontinia Piazza Indipendenza n. 1 – 04014 Pontinia (LT), o consegnata all’ufficio protocollo dell’Ente.
Farà fede la data di arrivo.
In assenza di domande a riguardo, l’Amministrazione Comunale potrà procedere mediante trattativa privata.
Il Dirigente
COMUNE DI PONTINIA
DOMANDA DI INSERIMENTO NELLA GRADUATORIA DEI TERRENI IDONEI PER LA COSTRUZIONE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA MEDIANTE PROCESSO FOTOVOLTAICO.
Il sottoscritto_________________ CF ____________________________________ nato a ________________- il __________________, residente in __________________________, Via/Piazza ______________________ in qualità di proprietario del terreno sito in _____________________________________________________ - indicare i dati catastali - __________________________________________________________________________ per una superficie complessiva di ha_____
Consapevole delle responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci ai sensi e per gli effetti del DPR 445/2000
Dichiara
• di essere disponibile all’affitto per anni 20 del terreno di cui sopra
• che l’esposizione del terreno è esposto prevalentemente a sud ed è privo di fenomeni rilevanti di ombreggiamento ( in presenza di fenomeni di ombreggiamento specificarne le caratteristiche e l’incidenza sul totale della superficie utilizzabile) __________________________________________________________________________________________________________________________________________
• che il terreno è privo di vincoli o è gravato dai seguenti vincoli e/o servitù _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• distanza cabina ENEL o linea elettrica di MT è di mt __________________________ (in presenza di entrambi i servizi indicare distintamente le distanze)
che l’affitto annuo richiesto per il terreno di cui sopra è pari a € _________ /annui per ogni ettaro di terreno.
……………………………………….., / / Firma
Allegati:
• copia di un documento di identità in corso di validità
• copia documentazione catastale
• altri documenti (indicarli precisamente)
_______________________________
_______________________________
Il sottoscritto ……………………………………..ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 autorizza al trattamento dei dati personali.
……………………………………….., / / Firma
Visto l’avviso del Dirigente del comune di Pontinia del 3 giugno 2009, scaduto il 3 luglio 2009 per la ricerca di terreni da affittare, per l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per 20 anni ad un prezzo massimo di 4.000 €/ha, per una superficie minima di 3 ha e massima di 10 ha, si pongono i seguenti interrogativi:
- come mai nel presente bando il comune non ha dato priorità ai lotti che hanno perso la vocazione agricola (nucleo industriale, ma anche zona artigianale);
- in entrambe le previsioni urbanistiche (industriali e artigianali) potrebbero essere utilizzati, per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici, le coperture dei fabbricati (esistenti o da realizzare), ma anche le stesse facciate dei fabbricati;
- nello stesso bando non c’è alcuna limitazione prevista per la percentuale copribile del lotto rispetto al totale dello stesso lotto;
- non è prevista una distanza minima tra un lotto e l’altro;
- non c’è riferimento al rispetto del comma 7 dell’art. 12 del decreto legislativo 387/03 (7. Gli impianti di produzione di energia elettrica, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e c), possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale di cui alla legge 5 marzo 2001, n. 57, articoli 7 e 8, nonche' del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, articolo 14.)
- non vi è riferimento alla lettera c) dell’articolo 3 delle “Linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ed alla legge regionale 23 novembre 2006, n. 18.” Della Regione Lazio:
c) gli impianti di produzione di energia solare fotovoltaica con potenza compresa tra i 20 kWp e 200 kWp realizzati in zone classificate agricole dai piani urbanistici comunali, fatte salve le indicazioni stabilite all’allegato 2 delle presenti linee guida, tenuto conto di quanto stabilito all’art. 12, comma 7 del D.Lgs 387/03. Tali impianti sono, comunque, soggetti alla denuncia di inizio attività prevista dal D. Lgs. 27 dicembre 2002, n. 301;
- non chè dell’allegato 2 alle stesse linee guida:
Criteri di Inserimento per gli Impianti Fotovoltaici
Per gli impianti fotovoltaici si prescrivono i seguenti criteri di inserimento:
• adozione di scelte progettuali, per la realizzazione di impianti a terra in zone agricole, che non prevedano ancoraggi in muratura della struttura di sostegno dei pannelli;
• gli impianti fotovoltaici di cui all’art. 3 comma 2 lettera c), sono costruiti ad una distanza minima l’uno dall’altro di almeno 2 km in linea d’aria tra i punti di connessione esistenti sul territorio, salvo per gli impianti per i quali il proponente opta per lo “scambio sul posto” ai sensi del DM 19 febbraio 2007 e successive modificazioni e integrazioni;
• gli impianti che non possono fruire dell’agevolazione di cui all’art. 3, comma 2 delle Linee Guida, anche per le limitazioni di cui al punto precedente, necessitano dell’Autorizzazione unica rilasciata dai competenti uffici provinciali;
• nelle aree classificate come agricole nei vigenti piani urbanistici ove insistano impianti di colture arboree realizzati con il contributo di risorse pubbliche, gli impianti possono essere realizzati nel rispetto degli impegni assunti in riferimento alla normativa di accesso ai finanziamenti;
• in caso di proroga degli incentivi in “conto energia” da parte del legislatore nazionale, la Presidenza regionale, di concerto con le Direzioni Ambiente e Agricoltura, definiscono percentuali massime di occupazione delle superfici agricole da parte di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con la Legge finanziaria regionale per l’anno 2008, la Regione Lazio ha definitivamente semplificato e liberalizzato i piccoli impianti solari termici, fino a 30 mq, fotovoltaici, fino a 20 kW posti sopra le coperture degli edifici, ed eolici fino a 5 kW. L’installazione di tali impianti infatti, viene oggi considerata sul territorio regionale come “attività libera” ai sensi della normativa edilizia e pertanto non necessita della DIA, Dichiarazione di Inizio Attività, rivolta al Comune.
Allo stato attuale il sistema delle autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile è così delineato sulla base della normativa nazionale e regionale:
TECNOLOGIA POTENZA TIPO DI AUTORIZZAZIONE ENTE PREPOSTO
Solare termico Fino a 30 mq Nessuna/Attività libera Nessuno
Solare termico Oltre i 30 mq DIA Comune
Solare fotovoltaico Fino a 20 kw sulle coperture Nessuna/Attività libera Nessuno
Solare fotovoltaico Fino a 20 kW a terra DIA Comune
Solare fotovoltaico Oltre 20 kW sopra le coperture di edifici Autorizzazione unica* Provincia
Solare fotovoltaico Oltre i 20 kW a terra Autorizzazione unica/Screening/ Eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia
Eolico Fino a 5 kW Nessuna Nessuno
Eolico Fino a 60 kW DIA Comune
Eolico Oltre 60 kW Autorizzazione unica – Screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
Biomassa Fino a 200 kW DIA – screening Comune – Regione
Biomassa Oltre 200 kW Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas Fino a 250 kW DIA Comune
Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas Oltre i 250 kW Autorizzazione unica – screening – eventuali altri pareri relativi a vincoli insistenti sull’area Provincia – Regione
La Regione Lazio, come detto, è in procinto di emanare le Linee guida per il rilascio dell’Autorizzazione unica ai fini della installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs 387 del 2003. Tali Linee Guida avranno l’obiettivo di semplificare il processo autorizzativo prevedendo una procedura snella, semplice e chiara nei suoi vari passaggi. Tra le ipotesi della Bozza vi è l’esonero dalla Autorizzazione unica per gli impianti fotovoltaici posti sopra le coperture degli edifici industriali e senza limiti di potenza. Ciò incoraggerà fortemente la costruzione di tali impianti, già esonerati dalla procedura di Screening via, rivolti sopratutto ad assicurare la copertura dei fabbisogni energetici delle imprese laziali.
3 Allegati
Art19Finanziaria Reg2008.pdf | 239.4 KB
Finanz 2008 Tab 2-3 Incentivi Autorizzazioni.pdf | 295.5 KB
Estratto Finanziaria 2008 Fonti Rinnovabili.doc | 74 KB
http://www.sportellokyotolazio.it/Home/semplificate-le.php?c=127&m=3&l=it
Pontinia, 03.06.2009
AVVISO
Oggetto: comunicazione di procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione di terreni da affittarsi idonei per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante il processo fotovoltaico
Si comunica che l’Amministrazione Comunale considerato che:
• il Decreto Legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 prevede che i Comuni concorrano alla determinazione degli obiettivi contenuti nei piani e programmi dello Stato e delle regioni e provvedono, per quanto di propria competenza, alla loro specificazione ed attuazione nell’ambito dell’esercizio di tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell'assetto ed utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico;
• l’utilizzo della risorsa fotovoltaica favorisce lo sviluppo economico e sociale del territorio, e quindi costituisce un importante risorsa per la Comunità;
• la realizzazione di impianti fotovoltaici riveste grande rilevanza strategica, costituendo nel contempo una buona pratica poiché favorisce lo sviluppo di produzioni energetiche che contribuiranno ad uno sviluppo sostenibile del territorio;
intende procedere all’individuazione di terreni da affittarsi per un numero presumibile di anni 20, idonei per la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante il processo fotovoltaico.
I terreni dovranno essere ubicati all’interno del territorio del Comune aventi le seguenti caratteristiche minime:
• superficie minima 3 ettari (3 ha) e superficie massima di 10 ettari (10 ha)
• terreno pianeggiante, o collinare con esposizione a Sud senza fenomeni di ombreggiatura rilevanti (max 5% del terreno)
• privi di rilevanti vincoli paesaggistici/archeologici/ambientali /idrogeologici, ecc; con strada di accessibilità percorribile con mezzi di trasporto industriale posto in prossimità di Cabina Enel o palo di linea elettrica di media tensione.
Entro 20gg. dalla scadenza del bando un’apposita commissione, nominata dalla Amministrazione comunale e nella quale potranno essere chiamati a far parte anche esperti esterni all’Ente, provvederà alla redazione di apposita graduatoria redatta secondo i seguenti parametri di valutazione:
Descrizione Punteggio
superficie Punti 0.5 per ogni ettaro a disposizione – Max 5 punti
esposizione Max Punti 3
Assenza di vincoli Max Punti 10
accessibilità Max Punti 5
distanza cabina ENEL o linea elettrica di MT Punti 0 – distanza maggiore di mt 1000 in linea d’aria
Punti 1 – distanza tra mt 500 e mt 1000 in linea d’aria
Punti 5 – distanza tra mt 500 e mt 250 in linea d’aria
Punti 10 – distanza inferiore a mt 250
A parità di punteggio come sopra determinato saranno prese in considerazione le condizioni economiche offerte. Per queste ultime gli interessati dovranno indicare nella loro richiesta il corrispettivo richiesto per l’affitto annuale del terreno che non dovrà essere superiore a € 4.000,00 annui per ogni ettaro.
Nel caso di ulteriore parità le istanza saranno collocate in graduatoria secondo l’ordine di presentazione .
Eventuali interessati potranno presentare domanda, redatta secondo lo schema allegato, in busta chiusa sul cui frontespizio dovrà essere riportata la seguente dicitura “ Individuazione di terreni per la costruzione di impianti fotovoltaici” entro le ore 12:00 del giorno 03.07.2009 tramite raccomandata A/R da indirizzare a Sindaco del Comune di Pontinia Piazza Indipendenza n. 1 – 04014 Pontinia (LT), o consegnata all’ufficio protocollo dell’Ente.
Farà fede la data di arrivo.
In assenza di domande a riguardo, l’Amministrazione Comunale potrà procedere mediante trattativa privata.
Il Dirigente
COMUNE DI PONTINIA
DOMANDA DI INSERIMENTO NELLA GRADUATORIA DEI TERRENI IDONEI PER LA COSTRUZIONE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA MEDIANTE PROCESSO FOTOVOLTAICO.
Il sottoscritto_________________ CF ____________________________________ nato a ________________- il __________________, residente in __________________________, Via/Piazza ______________________ in qualità di proprietario del terreno sito in _____________________________________________________ - indicare i dati catastali - __________________________________________________________________________ per una superficie complessiva di ha_____
Consapevole delle responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci ai sensi e per gli effetti del DPR 445/2000
Dichiara
• di essere disponibile all’affitto per anni 20 del terreno di cui sopra
• che l’esposizione del terreno è esposto prevalentemente a sud ed è privo di fenomeni rilevanti di ombreggiamento ( in presenza di fenomeni di ombreggiamento specificarne le caratteristiche e l’incidenza sul totale della superficie utilizzabile) __________________________________________________________________________________________________________________________________________
• che il terreno è privo di vincoli o è gravato dai seguenti vincoli e/o servitù _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
• distanza cabina ENEL o linea elettrica di MT è di mt __________________________ (in presenza di entrambi i servizi indicare distintamente le distanze)
che l’affitto annuo richiesto per il terreno di cui sopra è pari a € _________ /annui per ogni ettaro di terreno.
……………………………………….., / / Firma
Allegati:
• copia di un documento di identità in corso di validità
• copia documentazione catastale
• altri documenti (indicarli precisamente)
_______________________________
_______________________________
Il sottoscritto ……………………………………..ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 autorizza al trattamento dei dati personali.
……………………………………….., / / Firma
sabato 21 novembre 2009
caso crocifissi il documento della maggioranza
PONTINIA, LA RIUNIONE DEL PD
Latina Oggi 20/11/09 Caso crocifissi, il documento della maggioranza
IL Pd riunito dal segretario Remo Feudi per discutere del caso crocifissi. Si è deciso di demandare al sindaco Eligio Tombolillo il compito di discuterne in conferenza dei capigruppo. Ne dovrebbe scaturire un documento condiviso da portare all'approvazione del consiglio comunale già convocato per il 25 novembre prossimo. Nel documento, oltre ai richiami storici della nostra religione, si farà esplicito riferimento alla sentenza emessa dai giudici di Strasburgo per respingere l'ntero
dispositivo posto i alla base della clamorosa decisione col ribadire la validità dei valori ai quali si ispira la vita della nostra comunità. fratellanza, tolleranza, solidarietà e pieno rispetto delle credenze altrui.
Nessuna decisione invece, è stata presa sull'altra questione che riguarda il "caso Fondi" per la quale era prevista la presentazione di una mozion di solidarietà al Prefetto di Latina Bruno Frattasi.
A.S.
Latina Oggi 20/11/09 Caso crocifissi, il documento della maggioranza
IL Pd riunito dal segretario Remo Feudi per discutere del caso crocifissi. Si è deciso di demandare al sindaco Eligio Tombolillo il compito di discuterne in conferenza dei capigruppo. Ne dovrebbe scaturire un documento condiviso da portare all'approvazione del consiglio comunale già convocato per il 25 novembre prossimo. Nel documento, oltre ai richiami storici della nostra religione, si farà esplicito riferimento alla sentenza emessa dai giudici di Strasburgo per respingere l'ntero
dispositivo posto i alla base della clamorosa decisione col ribadire la validità dei valori ai quali si ispira la vita della nostra comunità. fratellanza, tolleranza, solidarietà e pieno rispetto delle credenze altrui.
Nessuna decisione invece, è stata presa sull'altra questione che riguarda il "caso Fondi" per la quale era prevista la presentazione di una mozion di solidarietà al Prefetto di Latina Bruno Frattasi.
A.S.
teatro da Pernarella alla Sangiorgi
Secondo La Provincia il nuovo direttore artistico del teatro di Pontinia sarà Paola Sangiorgi che andrà a sostituire Clemente Pernarella che aveva sostituito la Sangiorgi, incaricata dalla giunta Mochi.
Il comune di Pontinia dimostra quindi di avere le idee chiare in fatto di cultura, di arte, di promozione e di richiami verso l'esterno.
Il comune di Pontinia dimostra quindi di avere le idee chiare in fatto di cultura, di arte, di promozione e di richiami verso l'esterno.
quote latte assegnate ai produttori
Qualche anno fa avrebbe occupato le prime pagine dei giornali locali e appassionato per settimane. Oggi, mi pare, non ne parli nessuno, segno dei tempi che cambiano.
Alle prese tra strisce blu o autovelox o di cronache di indagini e difese / accusa sulla malavita più o meno organizzata.
Un tempo quando si sbagliava, si veniva ripresi per educare e prevenire.
La divisa e le istituzioni avevano un valore alto e condiviso.
Oggi qualcuno si nasconde o nasconde aggeggi in curva, su un ponte, in mezzo agli alberi o dove altro la fantasia suggerisce non per educare e prevenire ma per risolvere i problemi di cassa a chi ha amministrato male.
Un po’ come fanno nelle vignette quei ladri che tendono le imboscate ai passanti ignari.
C’erano i valori come l’acqua pubblica, il rispetto dei defunti dove mai nessuno avrebbe pensato di trasformare in fonte di guadagno o di imposizione dei propri privati interessi contro il bene comune.
Si pensava che le leggi, le regole dovessero servire agli uomini, quindi ai cittadini, per migliorare la vita pubblica, per affermare valori, elevare la qualità del pensare e dell’agire, mettendo un giusto equilibrio tra chi ha potere economico e chi invece deve difendere la propria dignità dall’assalto continuo di speculatori senza scrupoli.
Così anche l’agricoltura era la fonte primaria dell’economia e della società.
Da essa si doveva partire per trasformare i prodotti e sfamare i cittadini.
Il rispetto dei suoi cicli, dei suoi ritmi, dei suoi prodotti era il primo irrinunciabile gradino della vita sociale
Dettaglio News
Quote Latte, la Regione assegna quote ai produttori di latte del Lazio
18/11/09 - Con DGR n. 857 del 13 novembre 2009 la Giunta regionale ha approvato le modalità per l'attribuzione ai produttori della Regione Lazio di Quantitativi di Riferimento Individuali dalla riserva regionale. Con Determinazione n. C3255 del 17 novembre 2009 è stato approvato l'avviso pubblico per l'attribuzione delle quote provenienti dalla riserva regionale. Entrambe gli atti verranno pubblicati sul BURL del 28 novembre 2009.
Link correlati:
• DGR n.857 del 13 novembre 2009 (pdf 16,96KB)
• Determinazione n.C3255 del 17 novembre 2009 (pdf 15,74KB)
• Allegato alla Determinazione n.C3255 del 17 novembre 2009 (Avviso Pubblico) (pdf 252,10KB)
Alle prese tra strisce blu o autovelox o di cronache di indagini e difese / accusa sulla malavita più o meno organizzata.
Un tempo quando si sbagliava, si veniva ripresi per educare e prevenire.
La divisa e le istituzioni avevano un valore alto e condiviso.
Oggi qualcuno si nasconde o nasconde aggeggi in curva, su un ponte, in mezzo agli alberi o dove altro la fantasia suggerisce non per educare e prevenire ma per risolvere i problemi di cassa a chi ha amministrato male.
Un po’ come fanno nelle vignette quei ladri che tendono le imboscate ai passanti ignari.
C’erano i valori come l’acqua pubblica, il rispetto dei defunti dove mai nessuno avrebbe pensato di trasformare in fonte di guadagno o di imposizione dei propri privati interessi contro il bene comune.
Si pensava che le leggi, le regole dovessero servire agli uomini, quindi ai cittadini, per migliorare la vita pubblica, per affermare valori, elevare la qualità del pensare e dell’agire, mettendo un giusto equilibrio tra chi ha potere economico e chi invece deve difendere la propria dignità dall’assalto continuo di speculatori senza scrupoli.
Così anche l’agricoltura era la fonte primaria dell’economia e della società.
Da essa si doveva partire per trasformare i prodotti e sfamare i cittadini.
Il rispetto dei suoi cicli, dei suoi ritmi, dei suoi prodotti era il primo irrinunciabile gradino della vita sociale
Dettaglio News
Quote Latte, la Regione assegna quote ai produttori di latte del Lazio
18/11/09 - Con DGR n. 857 del 13 novembre 2009 la Giunta regionale ha approvato le modalità per l'attribuzione ai produttori della Regione Lazio di Quantitativi di Riferimento Individuali dalla riserva regionale. Con Determinazione n. C3255 del 17 novembre 2009 è stato approvato l'avviso pubblico per l'attribuzione delle quote provenienti dalla riserva regionale. Entrambe gli atti verranno pubblicati sul BURL del 28 novembre 2009.
Link correlati:
• DGR n.857 del 13 novembre 2009 (pdf 16,96KB)
• Determinazione n.C3255 del 17 novembre 2009 (pdf 15,74KB)
• Allegato alla Determinazione n.C3255 del 17 novembre 2009 (Avviso Pubblico) (pdf 252,10KB)
giovedì 19 novembre 2009
Turbogas in attesa della sentenza
Dopo un’interessante udienza nella giornata di oggi, uscirà nei prossimi giorni l’attesa sentenza in seguito al ricorso al TAR di Latina della ditta proponente la centrale a turbogas a Pontinia.
L’interesse intorno all’argomento è notevole e destinato a fare giurisprudenza su un settore particolare e specifico e su tesi valide sicuramente da entrambe le parti.
La ditta proponente in sostanza contesta l’applicazione della normativa sugli incidenti rilevanti (direttiva Seveso D.Lgs. 334/99) alla centrale a turbogas, così come contesta il relativo documento approvato dal comune di Pontinia di programmazione urbanistica che la legge impone quando sul territorio comunale insistono uno o più stabilimenti soggetti a rischio di incidente rilevante.
Com’è noto nel comune di Pontinia ce ne sono 2.
Ma la questione del parere di compatibilità (che interessa anche la centrale a proposta nel comune di Aprilia, ma questo comune, al contrario di Pontinia, non ha approvato il documento di programmazione urbanistico relativo) potrebbe essere superato dal rilascio dell’AIA avvenuto il 30 maggio 2009.
L’Aia, com’è ugualmente noto, è stata impugnata al Capo dello Stato con ricorso straordinario a settembre tanto dalla Provincia di Latina, quanto dal comune di Pontinia.
Dai discorsi non ufficiali sembra che tale ricorsi saranno fissati tra breve proprio nella sede del Tar di Latina che potrebbe assistere ad un nuovo interessante argomento.
Il comune di Pontinia, grazie all’ottimo lavoro dei legali Carlo Bassoli e Luciano Falcone ha difeso a testa alta e con argomenti validi l’operato del sindaco, del consiglio comunale e del tavolo tecnico che ha fronteggiato alla pari procedure complesse.
Con la massima serenità aspettiamo l’attesa sentenza, l’ennesima in difesa del territorio, della salute, e dell’autodeterminazione locale, sapendo che anche questo capitolo non sarà l’ultimo qualunque sia l’esito.
Giorgio Libralato
L’interesse intorno all’argomento è notevole e destinato a fare giurisprudenza su un settore particolare e specifico e su tesi valide sicuramente da entrambe le parti.
La ditta proponente in sostanza contesta l’applicazione della normativa sugli incidenti rilevanti (direttiva Seveso D.Lgs. 334/99) alla centrale a turbogas, così come contesta il relativo documento approvato dal comune di Pontinia di programmazione urbanistica che la legge impone quando sul territorio comunale insistono uno o più stabilimenti soggetti a rischio di incidente rilevante.
Com’è noto nel comune di Pontinia ce ne sono 2.
Ma la questione del parere di compatibilità (che interessa anche la centrale a proposta nel comune di Aprilia, ma questo comune, al contrario di Pontinia, non ha approvato il documento di programmazione urbanistico relativo) potrebbe essere superato dal rilascio dell’AIA avvenuto il 30 maggio 2009.
L’Aia, com’è ugualmente noto, è stata impugnata al Capo dello Stato con ricorso straordinario a settembre tanto dalla Provincia di Latina, quanto dal comune di Pontinia.
Dai discorsi non ufficiali sembra che tale ricorsi saranno fissati tra breve proprio nella sede del Tar di Latina che potrebbe assistere ad un nuovo interessante argomento.
Il comune di Pontinia, grazie all’ottimo lavoro dei legali Carlo Bassoli e Luciano Falcone ha difeso a testa alta e con argomenti validi l’operato del sindaco, del consiglio comunale e del tavolo tecnico che ha fronteggiato alla pari procedure complesse.
Con la massima serenità aspettiamo l’attesa sentenza, l’ennesima in difesa del territorio, della salute, e dell’autodeterminazione locale, sapendo che anche questo capitolo non sarà l’ultimo qualunque sia l’esito.
Giorgio Libralato
incenerimento dei rifiuti incontro con Montanari
ROMA, SABATO 21 NOVEMBRE
Sala Bacciarini del Complesso Parrocchiale San Giuseppe,
Via Bovio 44 (Metrò A Fermata Cipro- Musei vaticani)
Apertura sala alle ore 15,00 con tavoli informativi, raccolta firme, prodotti ecosostenibili, libri e raccolta fondi per la ricerca
L'incontro avrà per titolo:
"INCENERIMENTO DEI RIFIUTI ed EFFETTI SULL'AMBIENTE E SULLA SALUTE SOLUZIONI ALTERNATIVE PER UNA GESTIONE PULITA DEI RIFIUTI"
Introduzione di:
LAURA RADUTA - Per il Bene Comune
Intervengono:
-Prof. STEFANO MONTANARI
Esperto in nanopatologie e direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics
-FRANCESCO ZAGAMI
Responsabile nazionale "Rifiuti zero" di Rinnovamento Politico Italiano
Seguirà un dibattito pubblico con interventi sull'attuale gestione rifiuti nel Lazio
La fine del nostro incontro tematico coinciderà con l'inizio di un altro importante evento:
alle ore 20:00, presso il teatro Orione di Roma in via Tortona 6, l´associazione di volontariato ONLUS "we have a dream" organizza un´iniziativa di beneficenza dedicata
all´Ambiente, il cui titolo è un gioco di parole tra "concerto" e "sconcerto" per sottolineare lo
sgomento che proviamo di fronte ai disastri ambientali a cui stiamo assistendo.
Allo Sconcerto per l'Ambiente parteciperanno gruppi musicali che eseguiranno cover dei Queen e dei Pink Floyd, ai quali saranno affiancate altre forme di arte e spettacolo.
Ospite della serata sarà il dott. Stefano Montanari.
I biglietti dello spettacolo sono disponibili a fronte di una donazione minima di 10 euro per ciascuno. E´ possibile richiederli telefonicamente o via e-mail.
Sala Bacciarini del Complesso Parrocchiale San Giuseppe,
Via Bovio 44 (Metrò A Fermata Cipro- Musei vaticani)
Apertura sala alle ore 15,00 con tavoli informativi, raccolta firme, prodotti ecosostenibili, libri e raccolta fondi per la ricerca
L'incontro avrà per titolo:
"INCENERIMENTO DEI RIFIUTI ed EFFETTI SULL'AMBIENTE E SULLA SALUTE SOLUZIONI ALTERNATIVE PER UNA GESTIONE PULITA DEI RIFIUTI"
Introduzione di:
LAURA RADUTA - Per il Bene Comune
Intervengono:
-Prof. STEFANO MONTANARI
Esperto in nanopatologie e direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics
-FRANCESCO ZAGAMI
Responsabile nazionale "Rifiuti zero" di Rinnovamento Politico Italiano
Seguirà un dibattito pubblico con interventi sull'attuale gestione rifiuti nel Lazio
La fine del nostro incontro tematico coinciderà con l'inizio di un altro importante evento:
alle ore 20:00, presso il teatro Orione di Roma in via Tortona 6, l´associazione di volontariato ONLUS "we have a dream" organizza un´iniziativa di beneficenza dedicata
all´Ambiente, il cui titolo è un gioco di parole tra "concerto" e "sconcerto" per sottolineare lo
sgomento che proviamo di fronte ai disastri ambientali a cui stiamo assistendo.
Allo Sconcerto per l'Ambiente parteciperanno gruppi musicali che eseguiranno cover dei Queen e dei Pink Floyd, ai quali saranno affiancate altre forme di arte e spettacolo.
Ospite della serata sarà il dott. Stefano Montanari.
I biglietti dello spettacolo sono disponibili a fronte di una donazione minima di 10 euro per ciascuno. E´ possibile richiederli telefonicamente o via e-mail.
martedì 17 novembre 2009
udienza al TAR di Latina centrale a turbogas contro il comune di Pontinia
Giovedi 19 ennesima udienza al TAR di Latina in seguito ai diversi ricorsi e motivi aggiunti della società multinazionale italo belga che propone la centrale a turbogas contro il comune di Pontinia.
Tutto ha avuto inizio ad aprile quando la società proponente, vistasi convocata per la conferenza decisoria presso il Ministero delle attività produttive del 9 aprile ha avanzato il ricorso al TAR contestanto una serie di pareri emessi dal comune di Pontinia, contrari al progetto.
In seguito al ricorso il MISE ha trasformato la conferenza da decisoria in interlocutoria, ha mandato il verbale, prima provvisorio e poi definitivo e poi aspetta, dal Ministero dell’ambiente una decisione in merito alla necessaria revisione della VIA-VAS di cui, dopo l’altra conferenza del 3 settembre, non si è saputo più nulla.
In merito alla convocazione della prossima seduta, visto che di notizie ne sono arrivate parecchie:
- ricorso al Capo dello Stato della Provincia di Latina contro il decreto AIA per alcune lacune sia progettuali che nelle autorizzazioni e pareri;
- ricorso al Capo dello Stato del comune di Pontinia sempre contro il decreto AIA lamentando errori e dati mancanti;
- dallo stesso ministero dell’ambiente che smentisce, presso i propri uffici, sia la presenza di alcuni documenti che di alcuni pareri a supporto dello stesso progetto;
- della Regione Lazio che segnala a sua volta alcuni pareri, procedure mancanti già segnalate prima dal Parco nazionale del Circeo, sia dal Comune di Pontinia.
E’ meglio non fare nessuna previsione, però, sull’eventuale udienza e svolgimento in programma domani al TAR visto che parte dalla richiesta di annullamento del parere di compatibilità emesso dal comune di Pontinia contro il progetto.
La società proponente pare contesti tale emissione di parere che o non doveva rilasciato (e allora perché ne ha avanzato istanza?) o doveva essere di competenza del Comitato Tecnico Regionale (CTR) dei Vigili del Fuoco (idem).
Comunque con il ricorso RG 267/2009 la società proponente cita il comune di Pontinia, il Ministero dell’Interno, dipartimento dei Vigili del Fuoco, Comitato Tecnico Regionale.
Affianco del comune di Pontinia si è anche costituita la società Agrob Italiana srl.
Ovviamente per la società proponente, di cui le cronache riportano una probabile fusione con l’altra società che propone la centrale a turbogas ad Aprilia, continua la richiesta di danno che continua a ripetere lo stesso errore nelle somme.
Sarà giovedi l’udienza decisiva? Oppure verrà richiesta una perizia tecnica? O il ricorso verrà riunito con gli altri ai vari livelli? E’ ancora vigente il motivo del contendere?
Tutto ha avuto inizio ad aprile quando la società proponente, vistasi convocata per la conferenza decisoria presso il Ministero delle attività produttive del 9 aprile ha avanzato il ricorso al TAR contestanto una serie di pareri emessi dal comune di Pontinia, contrari al progetto.
In seguito al ricorso il MISE ha trasformato la conferenza da decisoria in interlocutoria, ha mandato il verbale, prima provvisorio e poi definitivo e poi aspetta, dal Ministero dell’ambiente una decisione in merito alla necessaria revisione della VIA-VAS di cui, dopo l’altra conferenza del 3 settembre, non si è saputo più nulla.
In merito alla convocazione della prossima seduta, visto che di notizie ne sono arrivate parecchie:
- ricorso al Capo dello Stato della Provincia di Latina contro il decreto AIA per alcune lacune sia progettuali che nelle autorizzazioni e pareri;
- ricorso al Capo dello Stato del comune di Pontinia sempre contro il decreto AIA lamentando errori e dati mancanti;
- dallo stesso ministero dell’ambiente che smentisce, presso i propri uffici, sia la presenza di alcuni documenti che di alcuni pareri a supporto dello stesso progetto;
- della Regione Lazio che segnala a sua volta alcuni pareri, procedure mancanti già segnalate prima dal Parco nazionale del Circeo, sia dal Comune di Pontinia.
E’ meglio non fare nessuna previsione, però, sull’eventuale udienza e svolgimento in programma domani al TAR visto che parte dalla richiesta di annullamento del parere di compatibilità emesso dal comune di Pontinia contro il progetto.
La società proponente pare contesti tale emissione di parere che o non doveva rilasciato (e allora perché ne ha avanzato istanza?) o doveva essere di competenza del Comitato Tecnico Regionale (CTR) dei Vigili del Fuoco (idem).
Comunque con il ricorso RG 267/2009 la società proponente cita il comune di Pontinia, il Ministero dell’Interno, dipartimento dei Vigili del Fuoco, Comitato Tecnico Regionale.
Affianco del comune di Pontinia si è anche costituita la società Agrob Italiana srl.
Ovviamente per la società proponente, di cui le cronache riportano una probabile fusione con l’altra società che propone la centrale a turbogas ad Aprilia, continua la richiesta di danno che continua a ripetere lo stesso errore nelle somme.
Sarà giovedi l’udienza decisiva? Oppure verrà richiesta una perizia tecnica? O il ricorso verrà riunito con gli altri ai vari livelli? E’ ancora vigente il motivo del contendere?
5 dicembre no B-day per mandarlo a casa
Dalla Rete al corteo per chiedere le dimissioni del premier Berlusconi
Il 5 dicembre a Roma la manifestazione nazionale ideata da un gruppo di blogger
"No B day", quasi 250mila adesioni
in piazza la protesta nata sul web
di CARMINE SAVIANO
ROMA - Quasi duecentocinquantamila adesioni raccolte su internet in un mese. Nasce così il "No B day", la manifestazione nazionale "per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ideata da un gruppo di blogger, incubata nella Rete, alimentata su Facebook, la protesta nasce come reazione agli attacchi del premier seguiti alla sentenza sul Lodo Alfano. Dal 9 ottobre 2009, Silvio Berlusconi critica il Quirinale, attacca i giudici della Corte Costituzionale, accusandoli di essere "comunisti", si definisce "l'uomo più perseguitato della storia", litiga in tv con Rosy Bindi dicendole che è "più bella che intelligente" provocando una rivolta delle donne. A un passo dallo scontro istituzionale, mentre fuori e dentro il Parlamento infuriano le polemiche, un gruppo di blogger decide di dar vita ai propri post.
Aprono un gruppo su Facebook e indicono una "manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ad oggi, dopo un mese, hanno raccolto oltre 235mila adesioni. Una marea che si definisce "apartitica e pacifista" e che si è già data un appuntamento per scendere in piazza: il pomeriggio del 5 dicembre a Roma, in piazza della Repubblica. Si partirà con un corteo per arrivare fino a piazza del Popolo. Poi, in serata, un concerto in piazza San Giovanni, organizzato grazie all'aiuto dei 3mila artisti raccolti in un altro gruppo, "Artisti - No Berlusconi Day".
Su Facebook, infatti, il gruppo principale dei promotori è solo il centro di un network composto da circa 100 pagine. Ognuna di queste rappresenta un comitato cittadino per il "No B Day". Da Torino a Palermo, da Milano a Napoli. Con ramificazioni internazionali: Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna. E poi San Francisco, Montreal, Sacramento. Tutte città in cui saranno organizzate manifestazioni parallele. Una sorta di "Internazionale antiberlusconiana", raccolta intorno a una considerazione e a un appello finale: "A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi" e riteniamo che il "fair play di alcuni settori dell'opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia. Berlusconi deve dimettersi e difendersi davanti ai tribunali".
In queste ore i "blogger democratici" sono alle prese con l'organizzazione dell'evento. Autobus da ogni parte d'Italia, striscioni e volantini, il corteo e il concerto. Con un occhio di riguardo per il luogo da cui tutto è partito, il web. Nel sito ufficiale del "No B Day" sono disponibili informazioni e materiali, oltre alla possibilità di contattare gli organizzatori per risolvere problemi logistici. C'è chi vuole i volantini, chi cerca un passaggio per Roma, chi si prenota per suonare in Piazza San Giovanni. Il colore viola farà da sfondo a tutte le iniziative. Perché "il viola non è solo il colore del lutto, ma anche quello dell'energia vitale, dell'autoaffermazione".
Per testare la capacità della macchina organizzativa, sono in corso in questi giorni "anteprime del "No B Day", in molte città italiane. E nelle ultime ore si sta mettendo a punto l'aspetto sicurezza, per "evitare infiltrazioni facinorose e violente". Insomma, sin dalle origini e dai preparativi quella del 5 dicembre si annuncia come la più grande iniziativa politica di protesta nata dalla base degli utenti del web.
Alla manifestazione hanno già aderito alcune forze politiche. Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha confermato la sua presenza, così come il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero e il Partito dei comunisti italiani. Il Pd ha invece declinato l'invito a partecipare, per questo sul web molti iscritti al partito chiedono al neo segretario di cambiare idea: "Spero che Bersani accolga il nostro invito, saremo in tanti del Partito democratico a partecipare alla manifestazione".
© Riproduzione riservata (12 novembre 2009) Tutti gli articoli di politica http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-16/nob-day1/nob-day1.html
http://www.facebook.com/event.php?eid=152071197038&index=1
Il 5 dicembre a Roma la manifestazione nazionale ideata da un gruppo di blogger
"No B day", quasi 250mila adesioni
in piazza la protesta nata sul web
di CARMINE SAVIANO
ROMA - Quasi duecentocinquantamila adesioni raccolte su internet in un mese. Nasce così il "No B day", la manifestazione nazionale "per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ideata da un gruppo di blogger, incubata nella Rete, alimentata su Facebook, la protesta nasce come reazione agli attacchi del premier seguiti alla sentenza sul Lodo Alfano. Dal 9 ottobre 2009, Silvio Berlusconi critica il Quirinale, attacca i giudici della Corte Costituzionale, accusandoli di essere "comunisti", si definisce "l'uomo più perseguitato della storia", litiga in tv con Rosy Bindi dicendole che è "più bella che intelligente" provocando una rivolta delle donne. A un passo dallo scontro istituzionale, mentre fuori e dentro il Parlamento infuriano le polemiche, un gruppo di blogger decide di dar vita ai propri post.
Aprono un gruppo su Facebook e indicono una "manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi". Ad oggi, dopo un mese, hanno raccolto oltre 235mila adesioni. Una marea che si definisce "apartitica e pacifista" e che si è già data un appuntamento per scendere in piazza: il pomeriggio del 5 dicembre a Roma, in piazza della Repubblica. Si partirà con un corteo per arrivare fino a piazza del Popolo. Poi, in serata, un concerto in piazza San Giovanni, organizzato grazie all'aiuto dei 3mila artisti raccolti in un altro gruppo, "Artisti - No Berlusconi Day".
Su Facebook, infatti, il gruppo principale dei promotori è solo il centro di un network composto da circa 100 pagine. Ognuna di queste rappresenta un comitato cittadino per il "No B Day". Da Torino a Palermo, da Milano a Napoli. Con ramificazioni internazionali: Londra, Barcellona, Amsterdam, Dublino, Parigi, Vienna. E poi San Francisco, Montreal, Sacramento. Tutte città in cui saranno organizzate manifestazioni parallele. Una sorta di "Internazionale antiberlusconiana", raccolta intorno a una considerazione e a un appello finale: "A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi" e riteniamo che il "fair play di alcuni settori dell'opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia. Berlusconi deve dimettersi e difendersi davanti ai tribunali".
In queste ore i "blogger democratici" sono alle prese con l'organizzazione dell'evento. Autobus da ogni parte d'Italia, striscioni e volantini, il corteo e il concerto. Con un occhio di riguardo per il luogo da cui tutto è partito, il web. Nel sito ufficiale del "No B Day" sono disponibili informazioni e materiali, oltre alla possibilità di contattare gli organizzatori per risolvere problemi logistici. C'è chi vuole i volantini, chi cerca un passaggio per Roma, chi si prenota per suonare in Piazza San Giovanni. Il colore viola farà da sfondo a tutte le iniziative. Perché "il viola non è solo il colore del lutto, ma anche quello dell'energia vitale, dell'autoaffermazione".
Per testare la capacità della macchina organizzativa, sono in corso in questi giorni "anteprime del "No B Day", in molte città italiane. E nelle ultime ore si sta mettendo a punto l'aspetto sicurezza, per "evitare infiltrazioni facinorose e violente". Insomma, sin dalle origini e dai preparativi quella del 5 dicembre si annuncia come la più grande iniziativa politica di protesta nata dalla base degli utenti del web.
Alla manifestazione hanno già aderito alcune forze politiche. Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha confermato la sua presenza, così come il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero e il Partito dei comunisti italiani. Il Pd ha invece declinato l'invito a partecipare, per questo sul web molti iscritti al partito chiedono al neo segretario di cambiare idea: "Spero che Bersani accolga il nostro invito, saremo in tanti del Partito democratico a partecipare alla manifestazione".
© Riproduzione riservata (12 novembre 2009) Tutti gli articoli di politica http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-16/nob-day1/nob-day1.html
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lunedì 16 novembre 2009
appello di Saviano contro processo breve
L'APPELLO (http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117)
Processo breve, centomila firme
Aderisce anche Rita Borsellino
Il sì degli intellettuali: Givone, Schiavone, Settis e De Luna. Aderiscono Carla Fracci e Fiorella Mannoia
di MAURO FAVALE
ROMA - Due giorni e quasi 100mila firme. L'appello di Roberto Saviano al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per far ritirare la norma sul "processo breve", pubblicato sabato sulla prima pagina di Repubblica, continua a essere sottoscritto da migliaia di cittadini. "Non rappresento altro che me stesso", aveva scritto Saviano. Ma la sua richiesta sta a cuore a molti italiani. Il conteggio delle firme su Repubblica. it è a quota 100mila.
All'appello dello scrittore si sono aggiunte le adesioni dell'europarlamentare Rita Borsellino. Firmano anche la danzatrice Carla Fracci (da pochi mesi assessore alla Cultura della Provincia di Firenze) e il marito regista Beppe Menegatti. Il rischio, segnalato da Saviano, "che il diritto in Italia possa distruggersi", è condiviso da registi come Mimmo Calopresti, Francesca Comencini e Ferzan Ozpetek. Firmano anche Dario Fo e Franca Rame. E, con loro, il produttore cinematografico Domenico Procacci e la cantante Fiorella Mannoia. Uomini di cultura, come Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa, il filosofo, ordinario di Estetica all'università di Firenze, Sergio Givone, Aldo Schiavone, direttore dell'istituto italiano di scienze umane, Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile di Torino e lo storico Giovanni De Luna. Tra le associazioni ci sono Articolo 21 e Asgi, l'associazione studi giuridici sull'immigrazione.
CLICCA QUI PER LEGGERE E FIRMARE L'APPELLO
L'autore di Gomorra aveva scritto che "con il processo breve verranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi". E poi, "non si possono fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia". Così la pensano anche i lettori di Repubblica. it che, sul sito hanno lasciato circa 300 messaggi. "I processi diventeranno brevi e giusti se gli operatori della giustizia avranno i mezzi adeguati per farlo", scrive l'utente "ne4207". Un altro, "mariocorona", aggiunge: "Dovrebbero essere a servizio della nazione, invece usano lo Stato per i loro interessi personali. Chi sono gli antitaliani?". "Questo governo - secondo Dado970 - per salvare il proprio premier legalizza la frode nell'alta finanza (tra gli altri i clamorosi casi Parmalat, Cirio e Thyssen), lasciando marcire nelle carceri i "ladri di polli"". E c'è chi, come un utente che si firma "straker62", racconta la sua storia di piccolo imprenditore tessile coinvolto, come parte lesa, in un processo: "Grazie a questa sciagurata proposta - scrive - rischio di spendere altri soldi per il processo penale, per costituirmi parte civile e poi magari vedere il tutto andare in estinzione se il primo grado non si chiude entro i primi due anni o magari l'appello o magari la Cassazione".
© Riproduzione riservata (16 novembre 2009) Tutti gli articoli di politica
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-16/appello-16-novembre/appello-16-novembre.html
PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
Processo breve, centomila firme
Aderisce anche Rita Borsellino
Il sì degli intellettuali: Givone, Schiavone, Settis e De Luna. Aderiscono Carla Fracci e Fiorella Mannoia
di MAURO FAVALE
ROMA - Due giorni e quasi 100mila firme. L'appello di Roberto Saviano al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per far ritirare la norma sul "processo breve", pubblicato sabato sulla prima pagina di Repubblica, continua a essere sottoscritto da migliaia di cittadini. "Non rappresento altro che me stesso", aveva scritto Saviano. Ma la sua richiesta sta a cuore a molti italiani. Il conteggio delle firme su Repubblica. it è a quota 100mila.
All'appello dello scrittore si sono aggiunte le adesioni dell'europarlamentare Rita Borsellino. Firmano anche la danzatrice Carla Fracci (da pochi mesi assessore alla Cultura della Provincia di Firenze) e il marito regista Beppe Menegatti. Il rischio, segnalato da Saviano, "che il diritto in Italia possa distruggersi", è condiviso da registi come Mimmo Calopresti, Francesca Comencini e Ferzan Ozpetek. Firmano anche Dario Fo e Franca Rame. E, con loro, il produttore cinematografico Domenico Procacci e la cantante Fiorella Mannoia. Uomini di cultura, come Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa, il filosofo, ordinario di Estetica all'università di Firenze, Sergio Givone, Aldo Schiavone, direttore dell'istituto italiano di scienze umane, Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile di Torino e lo storico Giovanni De Luna. Tra le associazioni ci sono Articolo 21 e Asgi, l'associazione studi giuridici sull'immigrazione.
CLICCA QUI PER LEGGERE E FIRMARE L'APPELLO
L'autore di Gomorra aveva scritto che "con il processo breve verranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi". E poi, "non si possono fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia". Così la pensano anche i lettori di Repubblica. it che, sul sito hanno lasciato circa 300 messaggi. "I processi diventeranno brevi e giusti se gli operatori della giustizia avranno i mezzi adeguati per farlo", scrive l'utente "ne4207". Un altro, "mariocorona", aggiunge: "Dovrebbero essere a servizio della nazione, invece usano lo Stato per i loro interessi personali. Chi sono gli antitaliani?". "Questo governo - secondo Dado970 - per salvare il proprio premier legalizza la frode nell'alta finanza (tra gli altri i clamorosi casi Parmalat, Cirio e Thyssen), lasciando marcire nelle carceri i "ladri di polli"". E c'è chi, come un utente che si firma "straker62", racconta la sua storia di piccolo imprenditore tessile coinvolto, come parte lesa, in un processo: "Grazie a questa sciagurata proposta - scrive - rischio di spendere altri soldi per il processo penale, per costituirmi parte civile e poi magari vedere il tutto andare in estinzione se il primo grado non si chiude entro i primi due anni o magari l'appello o magari la Cassazione".
© Riproduzione riservata (16 novembre 2009) Tutti gli articoli di politica
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-16/appello-16-novembre/appello-16-novembre.html
PRESIDENTE, RITIRI QUELLA NORMA DEL PRIVILEGIO
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
sabato 14 novembre 2009
ato 4 e il mancato accoglimento del rinvio
Anche il Sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, dopo quello di Aprilia, Domenico D'Alessio, e di diversi altri comuni dell'ATO 4 ha chiesto il rinvio della seduta per avere un tempo congruo per studiare la documentazione relativa alla discussione.
La risposta dell'ATO 4, tanto per cambiare, è stata negativa.
Intanto è stata proposta, dal comitato provinciale per l'acqua pubblica, una delibera di mozione di intenti:
1. Costituzionalizzare il diritto all'acqua, attraverso le seguenti azioni:
·riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
·confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
·riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000.
2. Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
a. informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
b. contrasto al crescente uso delle acque minerali e promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
c. promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l'introduzione dell'impianto idrico duale;
d. promozione, attraverso l'informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
e. informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche in ogni quartiere e contrada;
f. promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.
3. Aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” recentemente costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sta portando avanti da circa tre anni;
4. Sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
a. sensibilizzazione all’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;
b. propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.
chiedere l’abolizione dell’articolo 15 per la conversione in legge del decreto 133/2008.
Il tutto dopo che il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 76 del 20 dicembre 2007 ha inviato 2 lettere per informare dell’avvio del procedimento di uscire dall’attuale gestione del ciclo dell’acqua. La prima lettera rivolta al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Presidente della Società Acqualatina Spa, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, è relativa alla richiesta al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro la fine d’anno, in via straordinaria la Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 per discutere dei finanziamenti e per comunicare l’apertura del contraddittorio da parte del Comune di Pontinia verso l’Amministrazione Provinciale e verso l’Autorità d’Ambito per quanto riguarda l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4.
La seconda lettera indirizzata al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Responsabile della società Acqualatina Spa, a Depfa Bank Deutsche Pfandbriefbank AG sede di Roma, a Depfa Bank PLC 1 Dublino, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, chiede notizie circa un mutuo di rilevante entità, pari a 115 milioni di euro in corso tra Acqualatina S.p.A. e Depfa Bank.
Sempre il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 4 del 23 gennaio 2008- ha deliberato Di RESPINGERE le modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4; Di NON approvare la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4 approvata il 09/04/2002, con delibera atto n. 1 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 02/08/2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A. e la nuova Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4, approvata il 14/7/2006 con delibera atto n. 6 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 25/01/2007 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A.; DI RESPINGERE l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.a. e dei previsti patti parasociali; DI RICHIEDERE ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale;
La risposta dell'ATO 4, tanto per cambiare, è stata negativa.
Intanto è stata proposta, dal comitato provinciale per l'acqua pubblica, una delibera di mozione di intenti:
1. Costituzionalizzare il diritto all'acqua, attraverso le seguenti azioni:
·riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
·confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
·riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d.lgs n. 267/2000.
2. Promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica e di iniziativa per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato attraverso le seguenti azioni:
a. informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
b. contrasto al crescente uso delle acque minerali e promuovere l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
c. promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico, con incentivazione dell'uso dei riduttori di flusso, nonché studi per l'introduzione dell'impianto idrico duale;
d. promozione, attraverso l'informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
e. informazione puntuale della cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche in ogni quartiere e contrada;
f. promozione di tutte le iniziative finalizzate alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato nel territorio di propria pertinenza.
3. Aderire e sostenere le iniziative del Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato” recentemente costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua sta portando avanti da circa tre anni;
4. Sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati oltre ai seguenti:
a. sensibilizzazione all’importanza della riduzione dei consumi di acqua in eccesso attraverso informazione, incentivi, nonché attraverso una modulazione della tariffa tale da garantire la gratuità di almeno 50 litri per persona al giorno;
b. propone inoltre di destinare un centesimo al metro cubo di acqua consumata per interventi di costruzione di strutture di captazione e distribuzione di impianti idrici attraverso la cooperazione internazionale.
chiedere l’abolizione dell’articolo 15 per la conversione in legge del decreto 133/2008.
Il tutto dopo che il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 76 del 20 dicembre 2007 ha inviato 2 lettere per informare dell’avvio del procedimento di uscire dall’attuale gestione del ciclo dell’acqua. La prima lettera rivolta al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Presidente della Società Acqualatina Spa, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, è relativa alla richiesta al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro la fine d’anno, in via straordinaria la Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 per discutere dei finanziamenti e per comunicare l’apertura del contraddittorio da parte del Comune di Pontinia verso l’Amministrazione Provinciale e verso l’Autorità d’Ambito per quanto riguarda l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4.
La seconda lettera indirizzata al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Responsabile della società Acqualatina Spa, a Depfa Bank Deutsche Pfandbriefbank AG sede di Roma, a Depfa Bank PLC 1 Dublino, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, chiede notizie circa un mutuo di rilevante entità, pari a 115 milioni di euro in corso tra Acqualatina S.p.A. e Depfa Bank.
Sempre il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 4 del 23 gennaio 2008- ha deliberato Di RESPINGERE le modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4; Di NON approvare la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4 approvata il 09/04/2002, con delibera atto n. 1 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 02/08/2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A. e la nuova Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4, approvata il 14/7/2006 con delibera atto n. 6 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 25/01/2007 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A.; DI RESPINGERE l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.a. e dei previsti patti parasociali; DI RICHIEDERE ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale;
Cosentino e Pontinia
L'impero Cosentino Il gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
giovedì 12 novembre 2009
acqua appello di padre Alex Zanotelli
Napoli,8 novembre 2009
Alex Zanotelli : IL DENARO ‘PESA’ PIU’ DELL’ACQUA!
E’ stato uno shock per me sentire che il Senato , il 4 novembre scorso, ha sancito la privatizzazione dell’acqua.
Il voto in Senato è la conclusione di un iter parlamentare che dura da due anni. Infatti il governo Berlusconi, con l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, aveva provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società , mediante il rinvio a gara , entro il 31 dicembre 2010. Quella Legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza. Un anno dopo, precisamente il 9 settembre 2009, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge (l’accordo Fitto- Calderoli), il cui articolo 15, modificando l’articolo 23 bis, muove passi ancora più decisivi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo:
a) L’affidamento della gestione dei servizi idrici a favore di imprenditori o di società, anche a partecipazione mista (pubblico-privata) , con capitale privato non inferiore al 40%;
b) Cessazione degli affidamenti ‘in house’ a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31 dicembre 2011.
Questo decreto è passato in Senato per essere trasformato in legge. Il PD , che è sempre stato piuttosto favorevole alla privatizzazione dell’acqua, ha proposto nella persona del senatore Bubbico, un emendamento-compromesso:l’acqua potrebbe essere gestita dai privati, ma la proprietà resterebbe pubblica. Questa proposta , fatta solo per salvarsi la faccia , passa con un voto bipartisan! Ma la maggioranza vota per la privatizzazione dell’acqua. L’opposizione (PD e IDV), vota contro il decreto-legge.
E così il Senato vota la privatizzazione dell’acqua, bene supremo oggi insieme all’aria! E’ la capitolazione del potere politico ai potentati economico-finanziari. La politica è finita!E’ il trionfo del Mercato, del profitto. E’ la fine della democrazia.
”Se la Camera dei Deputati- ha detto correttamente il Forum dei movimenti dell’acqua –non ribalterà il misfatto del Senato, si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.”
Per questo dobbiamo denunciare con forza:
- il governo Berlusconi che , con questo voto al Senato, ora privatizza tutti i rubinetti d’Italia. “Questo decreto segna un passaggio cruciale per la cultura civile del nostro paese e per la sua Costituzione- scrivono Molinari e Lembo del Contratto Mondiale dell’Acqua. I Comuni e le Regioni vengono espropriati da funzioni proprie con un vero attentato alla democrazia.”
-il partito di opposizione , il PD, che continua a nicchiare sulla privatizzazione dell’acqua (sappiamo che il nuovo segretario Bersani è stato sempre a favore della privatizzazione).
- ed infine tutta l’opposizione, per non aver portato un problema così grave all’attenzione dell’opinione pubblica.
Per questo rivolgiamo un appello a tutti i partiti perché ritirino questo decreto o tolgano l’acqua dal decreto.
E questo devono farlo adesso che il decreto legge passa alla discussione nella Camera dei Deputati. Si parla che il decreto potrebbe essere votato il 16 novembre.
E ai partiti di opposizione chiediamo che dichiarino ufficialmente la loro posizione tramite il loro segretario nazionale e diano mandato al partito di mobilitarsi su tutto il territorio nazionale.
E chiediamo altresì , ai partiti di opposizione di riportare in aula la Legge di iniziativa popolare che ha ottenuto nel 2007 400.000 firme ed ora dorme nella Commissione Ambiente della Camera.
Chiediamo alle Regioni di:
-impugnare la costituzionalità dell’articolo 15 del decreto Fitto-Calderoli;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica del servizio idrico.
Chiediamo ai Comuni di:
-Indire Consigli Comunali monotematici sull’acqua;
-dichiarare l’acqua bene di non rilevanza economica;
-fare la scelta dell’Azienda Pubblica speciale per la gestione delle proprie acque. Questa opzione ,a detta di molti avvocati e giuristi, è possibile anche con l’attuale legislazione . Si tratta praticamente di ritornare alle vecchie municipalizzate.
Chiediamo ai sindacati di :
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua tramite i propri segretari nazionali;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
Chiediamo infine alla Conferenza Episcopale Italiana(CEI) di :
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano , come ha fatto il Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate dove parla “dell’accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”(n.27);
-protestare , in nome della vita, come afferma il Papa nell’enciclica,contro la legge che privatizza l’acqua;
-chiedere alle comunità parrocchiali di organizzarsi sia per informarsi sia per fare pressione a tutti i livelli, perché l’acqua non diventi merce.
Infatti l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è un diritto fondamentale umano. Questo bisogna ripeterlo ancora di più, in un momento così grave in cui con il surriscaldamento del pianeta, rischiamo di perdere i ghiacciai e i nevai, e quindi buona parte delle nostre fonti idriche. E lo ripetiamo con forza alla vigilia della conferenza internazionale di Copenhagen, dove l’acqua deve essere discussa come argomento fondamentale legato al clima. Per questo chiediamo a tutti, al di là di fedi o di ideologie perché ‘sorella acqua’ , fonte della vita, venga riconosciuta da tutti come diritto fondamentale umano e non sottoposta alla legge del mercato.
Si tratta di vita o di morte per le classi deboli dei paesi ricchi , ma soprattutto per i poveri del Sud del mondo che la pagheranno con milioni di morti per sete.
Alex Zanotelli
Alex Zanotelli : IL DENARO ‘PESA’ PIU’ DELL’ACQUA!
E’ stato uno shock per me sentire che il Senato , il 4 novembre scorso, ha sancito la privatizzazione dell’acqua.
Il voto in Senato è la conclusione di un iter parlamentare che dura da due anni. Infatti il governo Berlusconi, con l’articolo 23 bis della Legge 133/2008, aveva provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società , mediante il rinvio a gara , entro il 31 dicembre 2010. Quella Legge è stata approvata il 6 agosto 2008, mentre l’Italia era in vacanza. Un anno dopo, precisamente il 9 settembre 2009, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge (l’accordo Fitto- Calderoli), il cui articolo 15, modificando l’articolo 23 bis, muove passi ancora più decisivi verso la privatizzazione dei servizi idrici, prevedendo:
a) L’affidamento della gestione dei servizi idrici a favore di imprenditori o di società, anche a partecipazione mista (pubblico-privata) , con capitale privato non inferiore al 40%;
b) Cessazione degli affidamenti ‘in house’ a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31 dicembre 2011.
Questo decreto è passato in Senato per essere trasformato in legge. Il PD , che è sempre stato piuttosto favorevole alla privatizzazione dell’acqua, ha proposto nella persona del senatore Bubbico, un emendamento-compromesso:l’acqua potrebbe essere gestita dai privati, ma la proprietà resterebbe pubblica. Questa proposta , fatta solo per salvarsi la faccia , passa con un voto bipartisan! Ma la maggioranza vota per la privatizzazione dell’acqua. L’opposizione (PD e IDV), vota contro il decreto-legge.
E così il Senato vota la privatizzazione dell’acqua, bene supremo oggi insieme all’aria! E’ la capitolazione del potere politico ai potentati economico-finanziari. La politica è finita!E’ il trionfo del Mercato, del profitto. E’ la fine della democrazia.
”Se la Camera dei Deputati- ha detto correttamente il Forum dei movimenti dell’acqua –non ribalterà il misfatto del Senato, si sarà celebrata la delegittimazione delle Istituzioni.”
Per questo dobbiamo denunciare con forza:
- il governo Berlusconi che , con questo voto al Senato, ora privatizza tutti i rubinetti d’Italia. “Questo decreto segna un passaggio cruciale per la cultura civile del nostro paese e per la sua Costituzione- scrivono Molinari e Lembo del Contratto Mondiale dell’Acqua. I Comuni e le Regioni vengono espropriati da funzioni proprie con un vero attentato alla democrazia.”
-il partito di opposizione , il PD, che continua a nicchiare sulla privatizzazione dell’acqua (sappiamo che il nuovo segretario Bersani è stato sempre a favore della privatizzazione).
- ed infine tutta l’opposizione, per non aver portato un problema così grave all’attenzione dell’opinione pubblica.
Per questo rivolgiamo un appello a tutti i partiti perché ritirino questo decreto o tolgano l’acqua dal decreto.
E questo devono farlo adesso che il decreto legge passa alla discussione nella Camera dei Deputati. Si parla che il decreto potrebbe essere votato il 16 novembre.
E ai partiti di opposizione chiediamo che dichiarino ufficialmente la loro posizione tramite il loro segretario nazionale e diano mandato al partito di mobilitarsi su tutto il territorio nazionale.
E chiediamo altresì , ai partiti di opposizione di riportare in aula la Legge di iniziativa popolare che ha ottenuto nel 2007 400.000 firme ed ora dorme nella Commissione Ambiente della Camera.
Chiediamo alle Regioni di:
-impugnare la costituzionalità dell’articolo 15 del decreto Fitto-Calderoli;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica del servizio idrico.
Chiediamo ai Comuni di:
-Indire Consigli Comunali monotematici sull’acqua;
-dichiarare l’acqua bene di non rilevanza economica;
-fare la scelta dell’Azienda Pubblica speciale per la gestione delle proprie acque. Questa opzione ,a detta di molti avvocati e giuristi, è possibile anche con l’attuale legislazione . Si tratta praticamente di ritornare alle vecchie municipalizzate.
Chiediamo ai sindacati di :
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua tramite i propri segretari nazionali;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
Chiediamo infine alla Conferenza Episcopale Italiana(CEI) di :
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano , come ha fatto il Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate dove parla “dell’accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni”(n.27);
-protestare , in nome della vita, come afferma il Papa nell’enciclica,contro la legge che privatizza l’acqua;
-chiedere alle comunità parrocchiali di organizzarsi sia per informarsi sia per fare pressione a tutti i livelli, perché l’acqua non diventi merce.
Infatti l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è un diritto fondamentale umano. Questo bisogna ripeterlo ancora di più, in un momento così grave in cui con il surriscaldamento del pianeta, rischiamo di perdere i ghiacciai e i nevai, e quindi buona parte delle nostre fonti idriche. E lo ripetiamo con forza alla vigilia della conferenza internazionale di Copenhagen, dove l’acqua deve essere discussa come argomento fondamentale legato al clima. Per questo chiediamo a tutti, al di là di fedi o di ideologie perché ‘sorella acqua’ , fonte della vita, venga riconosciuta da tutti come diritto fondamentale umano e non sottoposta alla legge del mercato.
Si tratta di vita o di morte per le classi deboli dei paesi ricchi , ma soprattutto per i poveri del Sud del mondo che la pagheranno con milioni di morti per sete.
Alex Zanotelli
mercoledì 11 novembre 2009
martedì 10 novembre 2009
Ricorso centrale a biomasse al consiglio di stato
E’ stato notificato il ricorso al consiglio di stato, da parte della società di Milano che propone la centrale a biomasse nel nucleo industriale di Mazzocchio a Pontinia, contro la sentenza del TAR di Latina che dava ragione su tutta la linea al Comune di Pontinia e alla Provincia di Latina.
La sentenza del TAR di Latina era stata emessa a metà novembre (La sentenza del TAR di Latina (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/09/centrale-biomasse-la-sentenza.html) (chttp://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/09/respinto-ricorso-biomasse.html)) e quindi conoscendo l’atteggiamento della ditta proponente il ricorso al consiglio di Stato, annunciato, è arrivato.
La sentenza del TAR di Latina confermava la legittimità del parere del sindaco di Pontinia in materia sanitaria e la corretta applicazione della norma in materia di conferenza AIA adottata dalla Provincia di Latina.
Ma questo ci era già stato spiegato nella prima riunione della conferenza stato regioni, presso la segreteria del consiglio dei ministri che, a tale proposito, aveva elencato autorevoli pareri del consiglio di stato in merito alla vicenda.
Quindi se la società proponente dovesse ricorrere al consiglio di stato per far annullare il parere negativo del sindaco di Pontinia oppure per modificare l'iter seguito dalla Provincia di Latina sa già quali aspettative può avere in materia.
I cittadini di Pontinia, le associazioni e l'amministrazione comunale hanno accolto questa notizia con grande soddisfazione, a dimostrazione ulteriore che l'operato della difesa del territorio, della programmazione, degli atti amministrativi, dei pareri, della salute pubblica e dell'ambiente vengono confermati ancora una volta nella loro validità tecnica, amministrativa e giuridica.
Quella che sembrava una lotta impari di un piccolo comune e dei cittadini che sostengono con dignità la difesa dei diritti civili e sociali, contro gruppi societari con capitali notevoli e interessi rilevanti si sta rivelando non solo un confronto alla pari, ma addirittura una possibilità di sconfiggere questi progetti indesiderati.
Sarebbe bastato, per esempio, andare a leggere il piano energetico regionale vigente che è del 14 febbraio 2001, deliberazione GR Lazio n. 45, quindi prima della presentazione del progetto in questione per capire che lo stesso progetto non poteva essere approvato.
Per le biomasse, tanto per fare un esempio (pag. 45 e 46) per la provincia di Latina si fa una previsione superiore sia al piano energetico della provincia di Latina che al piano attualmente in revisione, ma comunque si prevede una potenzialità massima di 10-11 MWe contro i 20 della centrale progettata a Mazzocchio.
Senza contare che in provincia già ne funziona una da 10 MWe e un'altra, di pari potenza, viene annunciata dall'attuale giunta della Provincia di Latina.
Non si comprende, infatti, come si potesse pensare di alimentare questa centrale esclusa anche dallo studio dell'Enea commissionato dalla Regione Lazio per supportare il nuovo piano energetico regionale che in tutto il Lazio non ritiene vi sia sufficiente biomassa.
Giusto a chiarimento della posizione di chi si oppone a questo tipo di centrale si ricorda che l'aumento di emissioni che provocherebbe è l'esatto contrario della necessaria riduzione da tutti auspicata.
Senza contare che, secondo l'autorevole parere del Dr. Federico Valerio- S.S. Chimica Ambientale- Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova, le biomasse che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l'immissione nell'ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta.
Continua quindi la difesa del comune di Pontinia contro l’attacco dei progetti particolarmente sgraditi e inquinanti e contrari alla volontà della popolazione.
Ma questo lo sapevamo già.
Pontinia 10 novembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La sentenza del TAR di Latina era stata emessa a metà novembre (La sentenza del TAR di Latina (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/09/centrale-biomasse-la-sentenza.html) (chttp://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/09/respinto-ricorso-biomasse.html)) e quindi conoscendo l’atteggiamento della ditta proponente il ricorso al consiglio di Stato, annunciato, è arrivato.
La sentenza del TAR di Latina confermava la legittimità del parere del sindaco di Pontinia in materia sanitaria e la corretta applicazione della norma in materia di conferenza AIA adottata dalla Provincia di Latina.
Ma questo ci era già stato spiegato nella prima riunione della conferenza stato regioni, presso la segreteria del consiglio dei ministri che, a tale proposito, aveva elencato autorevoli pareri del consiglio di stato in merito alla vicenda.
Quindi se la società proponente dovesse ricorrere al consiglio di stato per far annullare il parere negativo del sindaco di Pontinia oppure per modificare l'iter seguito dalla Provincia di Latina sa già quali aspettative può avere in materia.
I cittadini di Pontinia, le associazioni e l'amministrazione comunale hanno accolto questa notizia con grande soddisfazione, a dimostrazione ulteriore che l'operato della difesa del territorio, della programmazione, degli atti amministrativi, dei pareri, della salute pubblica e dell'ambiente vengono confermati ancora una volta nella loro validità tecnica, amministrativa e giuridica.
Quella che sembrava una lotta impari di un piccolo comune e dei cittadini che sostengono con dignità la difesa dei diritti civili e sociali, contro gruppi societari con capitali notevoli e interessi rilevanti si sta rivelando non solo un confronto alla pari, ma addirittura una possibilità di sconfiggere questi progetti indesiderati.
Sarebbe bastato, per esempio, andare a leggere il piano energetico regionale vigente che è del 14 febbraio 2001, deliberazione GR Lazio n. 45, quindi prima della presentazione del progetto in questione per capire che lo stesso progetto non poteva essere approvato.
Per le biomasse, tanto per fare un esempio (pag. 45 e 46) per la provincia di Latina si fa una previsione superiore sia al piano energetico della provincia di Latina che al piano attualmente in revisione, ma comunque si prevede una potenzialità massima di 10-11 MWe contro i 20 della centrale progettata a Mazzocchio.
Senza contare che in provincia già ne funziona una da 10 MWe e un'altra, di pari potenza, viene annunciata dall'attuale giunta della Provincia di Latina.
Non si comprende, infatti, come si potesse pensare di alimentare questa centrale esclusa anche dallo studio dell'Enea commissionato dalla Regione Lazio per supportare il nuovo piano energetico regionale che in tutto il Lazio non ritiene vi sia sufficiente biomassa.
Giusto a chiarimento della posizione di chi si oppone a questo tipo di centrale si ricorda che l'aumento di emissioni che provocherebbe è l'esatto contrario della necessaria riduzione da tutti auspicata.
Senza contare che, secondo l'autorevole parere del Dr. Federico Valerio- S.S. Chimica Ambientale- Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova, le biomasse che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l'immissione nell'ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta.
Continua quindi la difesa del comune di Pontinia contro l’attacco dei progetti particolarmente sgraditi e inquinanti e contrari alla volontà della popolazione.
Ma questo lo sapevamo già.
Pontinia 10 novembre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
sabato 7 novembre 2009
acqua pubblica, la proposta di Bilotta
Dalla Puglia a molti altri Comuni d’Italia si torna all’acqua pubblica.
L’Unità, pagina 4 – 7.
http://edicola.unita.it/
Unione di Comuni, non Ente di diritto pubblico!!!
Il Manifesto
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/
Ernesto Bilotta assessore al comune di Pontinia, espressione del partito socialista, mi ha informato che intende proporre una mozione in consiglio comunale per il ritorno all’acqua pubblica, magari da concordare con quanto più comuni della provincia di Latina, esasperati dall’attuale gestione.
Difatti dopo l’approvazione in senato dell'articolo 15 del decreto legge numero 135 la via della privatizzazione è spianata. Nelle prossime settimane il testo passerà alla Camera, poi arriveranno i decreti attuativi, promessi dal governo entro il 31 dicembre 2009: allora l'acqua sarà davvero una merce.
Il voto di Palazzo Madama, nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre, ha portato a un'inedita attenzione dei grandi media al tema delle mercificazione delle risorse idriche.
Secondo il proposito di Bilotta queste delibere comunali dovrebbero arrivare in massa alla Camera per bloccare questa proposta di legge che rischia di cancellare un diritto inalienabile dell’uomo, cioè il diritto all’acqua potabile e quindi alla vita.
Giorgio Libralato
Acqua, tra privatizzazione e cattiva informazione
di Luca Martinelli
Il Senato ha dato una spallata all'acqua pubblica. Con l'approvazione Tra i commi dell'articolo 15, che inserisce lprivatizzazione dei servizi pubblici locali nell'ambito di un provvedimento “recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”, è facile perdersi.
Proviamo, perciò, a ricostruire i principali cambiamenti rispetto alla legislazione attuale.
L’Unità, pagina 4 – 7.
http://edicola.unita.it/
Unione di Comuni, non Ente di diritto pubblico!!!
Il Manifesto
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/
Ernesto Bilotta assessore al comune di Pontinia, espressione del partito socialista, mi ha informato che intende proporre una mozione in consiglio comunale per il ritorno all’acqua pubblica, magari da concordare con quanto più comuni della provincia di Latina, esasperati dall’attuale gestione.
Difatti dopo l’approvazione in senato dell'articolo 15 del decreto legge numero 135 la via della privatizzazione è spianata. Nelle prossime settimane il testo passerà alla Camera, poi arriveranno i decreti attuativi, promessi dal governo entro il 31 dicembre 2009: allora l'acqua sarà davvero una merce.
Il voto di Palazzo Madama, nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre, ha portato a un'inedita attenzione dei grandi media al tema delle mercificazione delle risorse idriche.
Secondo il proposito di Bilotta queste delibere comunali dovrebbero arrivare in massa alla Camera per bloccare questa proposta di legge che rischia di cancellare un diritto inalienabile dell’uomo, cioè il diritto all’acqua potabile e quindi alla vita.
Giorgio Libralato
Acqua, tra privatizzazione e cattiva informazione
di Luca Martinelli
Il Senato ha dato una spallata all'acqua pubblica. Con l'approvazione Tra i commi dell'articolo 15, che inserisce lprivatizzazione dei servizi pubblici locali nell'ambito di un provvedimento “recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”, è facile perdersi.
Proviamo, perciò, a ricostruire i principali cambiamenti rispetto alla legislazione attuale.
Lago Lungo Sperlonga e sci nautico
La trasmissione “Linea Blu” su Raiuno del 17 ottobre 2009 a Sperlonga ha fatto vedere i filmati dello sci nautico nel lago Lungo che continua ad essere praticato impunemente, nonostante il divieto di navigazione a motore, tuttora in vigore. Il video:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b32b11a-00e0-4dd8-bf52-76b1614d925c.html?p=1
http://www.lineablu.rai.it/category/0,1067207,300-1086767,00.html
Il Piano territoriale Paesistico redatto dalla Provincia di Latina, invece, prevede la realizzazione di nuovo approdo turistico per ben n. 300 posti barca nel lago Lungo che invece ricade in area protetta. (Vedi allegato).
Sarebbe preferibile che il lago fosse destinato economicamente ad una redditizia pesca autoctona e pregiata, non coltivata ed esercitata con forme idonee al mantenimento degli equilibri ambientali.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b32b11a-00e0-4dd8-bf52-76b1614d925c.html?p=1
http://www.lineablu.rai.it/category/0,1067207,300-1086767,00.html
Il Piano territoriale Paesistico redatto dalla Provincia di Latina, invece, prevede la realizzazione di nuovo approdo turistico per ben n. 300 posti barca nel lago Lungo che invece ricade in area protetta. (Vedi allegato).
Sarebbe preferibile che il lago fosse destinato economicamente ad una redditizia pesca autoctona e pregiata, non coltivata ed esercitata con forme idonee al mantenimento degli equilibri ambientali.
venerdì 6 novembre 2009
Si potrà realizzare il porto di Foce Verde? I fondi della Cassa Depositi e Prestiti sono revocati.
Si potrà realizzare il porto di Foce Verde? I fondi della Cassa Depositi e Prestiti sono revocati.
I mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti entro il 31 dicembre 2005 in base a leggi speciali che prevedono l'ammortamento a totale carico dello Stato e per i quali gli enti locali mutuatari non abbiano provveduto a richiedere il versamento neanche parziale sono revocati. Le relative risorse sono state destinate alle attività di ricostruzione dei territori dell’Abruzzo. D.l. 28.04.2009, n. 39, art. 14, comma 5.
Decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39
"Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile. (09G0047)"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 28 aprile 2009
(Rettifica G.U. n. 102 del 5 maggio 2009)
Art. 14.
Ulteriori disposizioni finanziarie
1. Al fine di finanziare gli interventi di ricostruzione e le altre misure di cui al presente decreto, il CIPE assegna agli stessi interventi la quota annuale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con le assegnazioni già disposte, di un importo non inferiore a 2.000 milioni e non superiore a 4.000 milioni di euro nell'ambito della dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate per il periodo di programmazione 2007-2013, a valere sulle risorse complessivamente assegnate al Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nonche' un importo pari a 400 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo infrastrutture di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b), del citato decreto-legge n. 185 del 2008. Tali importi possono essere utilizzati anche senza il vincolo di cui al comma 3 del citato articolo 18.
2. Le risorse di cui all'articolo 148 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, assegnate all'Istituto per promozione industriale (IPI) con decreto del Ministro delle attività produttive in data 22 dicembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 23 giugno 2004, e successivamente integrate con decreto del Ministro delle attività produttive in data 23 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 34 dell'11 febbraio 2005, sono trasferite al Dipartimento della protezione civile per essere destinate a garantire l'acquisto da parte delle famiglie di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonche' di apparecchi televisivi e computer, destinati all'uso proprio per le abitazioni ubicate nelle predette aree.
3. Con provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 1 sono adottate le disposizioni per disciplinare, per il periodo 2009-2012 gli investimenti immobiliari per finalità di pubblico interesse degli enti previdenziali pubblici, inclusi gli interventi di ricostruzione e riparazione di immobili ad uso abitativo o non abitativo, esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7 per cento dei fondi disponibili, localizzati nei territori dei comuni individuati ai sensi dell'articolo 1, anche in maniera da garantire l'attuazione delle misure di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b).
4. Le maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi, accertate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, affluiscono ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze destinato all'attuazione delle misure di cui al presente decreto e alla solidarietà.
5. I mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti entro il 31 dicembre 2005 in base a leggi speciali che prevedono l'ammortamento a totale carico dello Stato e per i quali gli enti locali mutuatari non abbiano provveduto a richiedere il versamento neanche parziale sono revocati. Le relative risorse sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate agli enti locali di cui all'articolo 1 per il finanziamento di opere urgenti connesse alle attività di ricostruzione di cui al presente decreto. Con provvedimenti di cui all'articolo 1, comma 1, si provvede ad individuare le quote da versare annualmente all'entrata e relative assegnazioni ai soggetti beneficiari. Per la compensazione degli effetti derivanti dal presente comma, pari a 50 milioni di euro per l'anno 2009, 300 milioni per l'anno 2010, 350 milioni per l'anno 2011 e 300 milioni per l'anno 2012, si provvede con le maggiori entrate recate dal presente decreto e con la riduzione, in termini di sola cassa di 200 milioni di euro per l'anno 2010, del fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189.
I mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti entro il 31 dicembre 2005 in base a leggi speciali che prevedono l'ammortamento a totale carico dello Stato e per i quali gli enti locali mutuatari non abbiano provveduto a richiedere il versamento neanche parziale sono revocati. Le relative risorse sono state destinate alle attività di ricostruzione dei territori dell’Abruzzo. D.l. 28.04.2009, n. 39, art. 14, comma 5.
Decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39
"Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile. (09G0047)"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 28 aprile 2009
(Rettifica G.U. n. 102 del 5 maggio 2009)
Art. 14.
Ulteriori disposizioni finanziarie
1. Al fine di finanziare gli interventi di ricostruzione e le altre misure di cui al presente decreto, il CIPE assegna agli stessi interventi la quota annuale, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con le assegnazioni già disposte, di un importo non inferiore a 2.000 milioni e non superiore a 4.000 milioni di euro nell'ambito della dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate per il periodo di programmazione 2007-2013, a valere sulle risorse complessivamente assegnate al Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nonche' un importo pari a 400 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo infrastrutture di cui all'articolo 18, comma 1, lettera b), del citato decreto-legge n. 185 del 2008. Tali importi possono essere utilizzati anche senza il vincolo di cui al comma 3 del citato articolo 18.
2. Le risorse di cui all'articolo 148 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, assegnate all'Istituto per promozione industriale (IPI) con decreto del Ministro delle attività produttive in data 22 dicembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 23 giugno 2004, e successivamente integrate con decreto del Ministro delle attività produttive in data 23 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 34 dell'11 febbraio 2005, sono trasferite al Dipartimento della protezione civile per essere destinate a garantire l'acquisto da parte delle famiglie di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonche' di apparecchi televisivi e computer, destinati all'uso proprio per le abitazioni ubicate nelle predette aree.
3. Con provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 1 sono adottate le disposizioni per disciplinare, per il periodo 2009-2012 gli investimenti immobiliari per finalità di pubblico interesse degli enti previdenziali pubblici, inclusi gli interventi di ricostruzione e riparazione di immobili ad uso abitativo o non abitativo, esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7 per cento dei fondi disponibili, localizzati nei territori dei comuni individuati ai sensi dell'articolo 1, anche in maniera da garantire l'attuazione delle misure di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b).
4. Le maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi, accertate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, affluiscono ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze destinato all'attuazione delle misure di cui al presente decreto e alla solidarietà.
5. I mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti entro il 31 dicembre 2005 in base a leggi speciali che prevedono l'ammortamento a totale carico dello Stato e per i quali gli enti locali mutuatari non abbiano provveduto a richiedere il versamento neanche parziale sono revocati. Le relative risorse sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate agli enti locali di cui all'articolo 1 per il finanziamento di opere urgenti connesse alle attività di ricostruzione di cui al presente decreto. Con provvedimenti di cui all'articolo 1, comma 1, si provvede ad individuare le quote da versare annualmente all'entrata e relative assegnazioni ai soggetti beneficiari. Per la compensazione degli effetti derivanti dal presente comma, pari a 50 milioni di euro per l'anno 2009, 300 milioni per l'anno 2010, 350 milioni per l'anno 2011 e 300 milioni per l'anno 2012, si provvede con le maggiori entrate recate dal presente decreto e con la riduzione, in termini di sola cassa di 200 milioni di euro per l'anno 2010, del fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189.
giovedì 5 novembre 2009
cosa significa oggi essere di sinistra?
Una lettrice, la Signora Raffaella, mi spiega cosa significa essere di sinistra oggi:
"sinistra significa tutela del più debole, dei diritti e dovere a garanzia della vita di tutti, sistema sociale ed economico nel quale un qualunque privato NON DEVE lucrare sulle vitali necessità di chi non ha possibilità economiche, per accedere ai servizi essenziali per vivere, lavorare, nutrirsi, formarsi una cultura questo significa sinistra!".
Quali forze politiche oggi rappresentano la sinistra oggi in Italia?
Chi è l'interprete nella vita con coerenza di quanto sopra enunciato?
"sinistra significa tutela del più debole, dei diritti e dovere a garanzia della vita di tutti, sistema sociale ed economico nel quale un qualunque privato NON DEVE lucrare sulle vitali necessità di chi non ha possibilità economiche, per accedere ai servizi essenziali per vivere, lavorare, nutrirsi, formarsi una cultura questo significa sinistra!".
Quali forze politiche oggi rappresentano la sinistra oggi in Italia?
Chi è l'interprete nella vita con coerenza di quanto sopra enunciato?
mercoledì 4 novembre 2009
illeggittima la nomina dei commissari AIA?
Dopo la convocazione della commissione di revisione della VIA-VAS del 3 settembre per il progetto della centrale a turbogas di Pontinia che "deve concludere il lavoro entro 30 giorni", le notizie che arrivano e quelle che non arrivano, sopratutto, evidenziano e aumentano le perplessità sul progetto.
Da un lato le contestazioni, note critiche, osservazioni al progetto che, qualora non fossero state pertinenti o si fosse già dato risposta ai quesiti posti, sarebbero già state respinte ai mittenti.
Invece a quelle note del Parco Nazionale del Circeo (che è comunque un'espressione del ministero dell'ambiente), che evidenziano errori di diverso genere (nelle distanze, omissioni di procedure e ipotesi di infrazioni comunitarie), del comune di Pontinia (18 pagine e 12 allegati), sono arrivate perfino quelle della regione Lazio.
Queste lamentano mancanza di dati, notizie, particolari progettuali e le stesse ipotesi di infrazione alle procedure, già evidenziate dal Parco nazionale del Circeo.
Poi la risposta del ministero dell'ambiente alle specifiche richieste del comune di Pontinia che certi documenti non risultano prodotti nemmeno a loro che alcune valutazioni non sono proprio state effettuate e che sembrano smentire alcune affermazioni pervenute a proposito della conferenza unificata presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche di questa le ultime notizie avute proprio il 3 settembre sono di attesa di chiarimenti sulle legittime osservazioni.
Poi i ricorsi (della provincia di Latina e del comune di Pontinia) al Capo dello stato contro il decreto AIA.
Arriva la sentenza, di cui si allegano le note Ansa, su alcune procedure non legittime sulla sostituzione dei componenti della commissione VIA-VAS, che forse potrebbe far ripartire daccapo la questione turbogas di Pontinia.
Ma che potrebbero aprire un capitolo e una nullità anche sulla frequente sostituzione dei componenti della commissione AIA.
Giorgio Libralato Ecologia e Territorio
AMBIENTE: TAR ANNULLA DL MINISTERO PER SOSTITUIRE VIA-VAS
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - Il Tar del Lazio annulla il provvedimento del ministero dell'Ambiente di sostituzione della Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) chiedendo al governo il reintrego dei precedenti commissari entro 45 giorni. E' quanto comunicano Gianluigi e Matteo Ceruti, legali dei ricorrenti. Con la sentenza n. 10606 del 2009 la Sezione II bis del Tar per il Lazio - Roma (Eduardo Pugliese, presidente e Mariangela Caminiti, relatrice) ha, infatti, annullato i decreti di giugno-luglio 2008 con cui il ministero dell'Ambiente aveva proceduto, in attuazione di una disposizione contenuta nel decreto legge n. 90/2008 (quello dell'emergenza rifiuti nella Regione Campania), alla pressoche' integrale sostituzione dei componenti della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via e Vas (Valutazione ambientale strategica). Il ricorso, per conto di una ventina dei componenti della Commissione sostituti (per legge la carica sarebbe dovuta durare altri tre anni), metteva in evidenza, secondo gli avvocati ricorrenti, diversi profili di ''incostituzionalita''' del decreto legge e sollevava una serie di censure ''in ordine alla legittimita' dei provvedimenti'' di revoca dei commissari. Il Tar, riferiscono gli avvocati, ha accolto questi motivi sostenendo sia la natura ''sostanziale'' che la ''rilevanza per la tutela di diritti costituzionalpregiudicare l'indipendenza degli organi di alta consulenza tecnico scientifica'', come la commissione Via e Vas. (ANSA). Y99-GU
02/11/2009 12:39
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati i''. Y99-VI
02/11/2009 12:07
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
AMBIENTE: TAR ANNULLA DL MINISTERO PER SOSTITUIRE VIA-VAS (2)
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - I motivi 'sostanziali' sostenuti dal Tar, secondo gli avvocati ricorrenti, riguardano la revoca dei componenti ''senza alcuna istruttoria'' che ne accertasse i risultati dell'attivita' compiuta e senza indicare ''elementi idonei'' che ne motivassero la rimozione dall'incarico. La ''tutela di diritti costituzionali'' riguarda i ''rilevanti compiti istruttori, consultivi di alto livello tecnico-scientifico'' e professionale conferiti all' amministrazione mediante ''la Commissione tecnica presso il ministero dell'Ambiente per la verifica dell'impatto ambientale''. Nella parte conclusiva della sentenza si precisa che ''ad assumere rilievo decisivo ai fini della decisione sulle censure ora in esame e' la constatazione che il provvedimento di nomina impugnato ha recato un vulnus alla Pubblica amministrazione, che ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione deve essere organizzata, determinando le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilita' di ciascuno in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialita', cosi' come confermato dal successivo articolo 98''. La decisione dei giudici amministrativi, dicono gli avvocati, costituisce ''un fermo ed autorevole richiamo a non
Da un lato le contestazioni, note critiche, osservazioni al progetto che, qualora non fossero state pertinenti o si fosse già dato risposta ai quesiti posti, sarebbero già state respinte ai mittenti.
Invece a quelle note del Parco Nazionale del Circeo (che è comunque un'espressione del ministero dell'ambiente), che evidenziano errori di diverso genere (nelle distanze, omissioni di procedure e ipotesi di infrazioni comunitarie), del comune di Pontinia (18 pagine e 12 allegati), sono arrivate perfino quelle della regione Lazio.
Queste lamentano mancanza di dati, notizie, particolari progettuali e le stesse ipotesi di infrazione alle procedure, già evidenziate dal Parco nazionale del Circeo.
Poi la risposta del ministero dell'ambiente alle specifiche richieste del comune di Pontinia che certi documenti non risultano prodotti nemmeno a loro che alcune valutazioni non sono proprio state effettuate e che sembrano smentire alcune affermazioni pervenute a proposito della conferenza unificata presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche di questa le ultime notizie avute proprio il 3 settembre sono di attesa di chiarimenti sulle legittime osservazioni.
Poi i ricorsi (della provincia di Latina e del comune di Pontinia) al Capo dello stato contro il decreto AIA.
Arriva la sentenza, di cui si allegano le note Ansa, su alcune procedure non legittime sulla sostituzione dei componenti della commissione VIA-VAS, che forse potrebbe far ripartire daccapo la questione turbogas di Pontinia.
Ma che potrebbero aprire un capitolo e una nullità anche sulla frequente sostituzione dei componenti della commissione AIA.
Giorgio Libralato Ecologia e Territorio
AMBIENTE: TAR ANNULLA DL MINISTERO PER SOSTITUIRE VIA-VAS
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - Il Tar del Lazio annulla il provvedimento del ministero dell'Ambiente di sostituzione della Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) chiedendo al governo il reintrego dei precedenti commissari entro 45 giorni. E' quanto comunicano Gianluigi e Matteo Ceruti, legali dei ricorrenti. Con la sentenza n. 10606 del 2009 la Sezione II bis del Tar per il Lazio - Roma (Eduardo Pugliese, presidente e Mariangela Caminiti, relatrice) ha, infatti, annullato i decreti di giugno-luglio 2008 con cui il ministero dell'Ambiente aveva proceduto, in attuazione di una disposizione contenuta nel decreto legge n. 90/2008 (quello dell'emergenza rifiuti nella Regione Campania), alla pressoche' integrale sostituzione dei componenti della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via e Vas (Valutazione ambientale strategica). Il ricorso, per conto di una ventina dei componenti della Commissione sostituti (per legge la carica sarebbe dovuta durare altri tre anni), metteva in evidenza, secondo gli avvocati ricorrenti, diversi profili di ''incostituzionalita''' del decreto legge e sollevava una serie di censure ''in ordine alla legittimita' dei provvedimenti'' di revoca dei commissari. Il Tar, riferiscono gli avvocati, ha accolto questi motivi sostenendo sia la natura ''sostanziale'' che la ''rilevanza per la tutela di diritti costituzionalpregiudicare l'indipendenza degli organi di alta consulenza tecnico scientifica'', come la commissione Via e Vas. (ANSA). Y99-GU
02/11/2009 12:39
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02/11/2009 12:07
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AMBIENTE: TAR ANNULLA DL MINISTERO PER SOSTITUIRE VIA-VAS (2)
(ANSA) - ROMA, 2 NOV - I motivi 'sostanziali' sostenuti dal Tar, secondo gli avvocati ricorrenti, riguardano la revoca dei componenti ''senza alcuna istruttoria'' che ne accertasse i risultati dell'attivita' compiuta e senza indicare ''elementi idonei'' che ne motivassero la rimozione dall'incarico. La ''tutela di diritti costituzionali'' riguarda i ''rilevanti compiti istruttori, consultivi di alto livello tecnico-scientifico'' e professionale conferiti all' amministrazione mediante ''la Commissione tecnica presso il ministero dell'Ambiente per la verifica dell'impatto ambientale''. Nella parte conclusiva della sentenza si precisa che ''ad assumere rilievo decisivo ai fini della decisione sulle censure ora in esame e' la constatazione che il provvedimento di nomina impugnato ha recato un vulnus alla Pubblica amministrazione, che ai sensi dell'articolo 97 della Costituzione deve essere organizzata, determinando le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilita' di ciascuno in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialita', cosi' come confermato dal successivo articolo 98''. La decisione dei giudici amministrativi, dicono gli avvocati, costituisce ''un fermo ed autorevole richiamo a non
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