Piano Energetico Regionale prosegue concertazione con parti sociali. Zaratti: "Il piano ribadisce inutilità centrali Aprilia e Pontinia"
29/04/09 - "In merito alle dichiarazioni sulla riunione per la concertazione con le parti sociali sul Piano Energetico Regionale (Per), spiace notare un atteggiamento critico tutto incentrato sul tema delle centrali di Aprilia e Pontinia che, come è noto, sono figlie di una normativa speciale nazionale del precedente governo Berlusconi. Il Piano energetico Regionale è un documento d'indirizzo che non autorizza centrali, ma traccia un percorso rispetto alla gestione dell'energia nella nostra regione. Come tale non va sottoposto a valutazione d'impatto ambientale, procedura necessaria per progetti di singoli impianti". E' quanto dichiara Filiberto Zaratti, Assessore all'Ambiente della Regione Lazio.
"Il Piano è uno dei documenti più innovativi tra quelli adottati dalle Regioni italiane - spiega Zaratti - in quanto punta su un contenimento delle fonti fossili e sullo sviluppo delle rinnovabili, adottando gli obiettivi europei al 2020. Su questo la Regione ha espletato tutti i livelli di consultazione previsti invitando alla discussione, come dimostrano le convocazioni delle associazioni ambientaliste, delle parti sociali e degli enti locali".
"Nel merito delle centrali turbogas di Aprilia e Pontinia - prosegue Zaratti - nel capitolo dedicato allo scenario tendenziale al 2020, il piano afferma che 'non si ritiene necessario installare i gruppi di Aprilia e Pontinia nel periodo fino al 2020'. Dunque, rientra nelle finalità programmatorie dello strumento stabilire se sia necessario e quando coprire il fabbisogno regionale con energia prodotta da questi impianti e su questo il Piano è chiaro".
"Tuttavia - dice ancora Zaratti - mi rendo conto della complessità delle questioni in campo e alla necessità di concludere un percorso di ampia condivisione con tutti i soggetti interessati, i quali hanno manifestato la volontà di approfondire maggiormente le tematiche in questione. Per questo abbiamo convenuto con il Presidente Marrazzo di rinviare la discussione del Per in Consiglio Regionale, che era prevista per domani".
"Il Per - conclude Zaratti - è uno strumento d'indirizzo fondamentale per pianificare il futuro energetico del Lazio. Per questo nonostante le consultazioni già operate con Province e Comuni, abbiamo proposto un'ulteriore discussione anche nel Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) di recente costituzione".
www.regione.lazio.it
giovedì 30 aprile 2009
le rinnovabili utopia a Pontinia, realtà a Castel di Giudo
L’Acea e le energie rinnovabili a Roma e nel Lazio? Utopia a Pontinia e realtà a Castel di Giudo?
Leggo nel comunicato del presidente regionale dei verdi, Loredana De Petris, già senatrice che l’Acea vuole realizzare impianti di produzione di energia elettrica naturale e rinnovabile per abbattere le emissioni di CO2 a Castel di Giudo.
La De Petris è contraria perché si trova in un’area di pregio. Invece a Pontinia chiediamo proprio centrali e produzione di energia elettrica e rinnovabile, mentre qui, la stessa Acea. cosa propone? Una centrale a turbogas che andrebbe ad aumentare pesantemente le emissioni di anidride carbonica. Senza contare l’impraticabilità geologica dell’elettrodotto e del metanodotto che, in base al progetto in contrasto con le previsioni e i vincoli del settore geologico della Regione Lazio, attraversa addirittura le zone SIC e ZPS dei Laghi del Vescovo/Gricilli. A questo proposito si nota un fatto curioso. Cittadini ed aziende, associazioni ed enti locali hanno presentato osservazioni per entrambi i tracciati delle opere connesse ubicati in zone inadatte geologicamente, oltre che Sic e Zps. Chissà perché invece la ditta proponente ha risposto solo per l’elettrodotto, trascurando il metanodotto. Anche se poi tutte le tesi della ditta proponente sono state contestate, una per una, con motivazioni tecniche, nella conferenza dei servizi del 9 aprile. Ed è anche strano osservare come, proprio la stessa ditta proponente la centrale a turbogas nella conferenza del 9 aprile abbia definito utopia la richiesta del comune di Pontinia di costruire una centrale fotovoltaica. Come cambiano le cose. Utopia a Pontinia e realtà a Castel di Giudo? Dov’è la verità?
Pontinia 30 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
24 Apr, 2009
Energia De Petris:Evitare conflitto rinnovabili-agricoltura
Categoria: Comunicati
“E’ un fatto pregevole che l’Acea si impegni per sviluppare le energie rinnovabili a Roma e nel Lazio, diminuendo così le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Ma la localizzazione annunciata a Castel di Giudo per realizzare un parco fotovoltaico è sbagliata. Stiamo parlando
infatti di un’area pregiata, dove è presente un’azienda che produce agricoltura di qualità. Dobbiamo evitare che agricoltura ed energie rinnovabili entrino in conflitto”. Lo dichiara in una nota Loredana De Petris, Presidente regionale della federazione dei Verdi.
”Abbiamo l’obbligo di impegnarci affinché il Lazio diventi una regione che produca il più possibile energia pulita da fonti rinnovabili - spiega De Petris - ma per raggiungere questo obiettivo vanno scelte le località adatte per ospitare impianti come quello che l’Acea vorrebbe realizzare a Castel di Guido. A tal proposito devono essere scelte le aree degradate o quelle che hanno ospitato industrie ormai abbandonate”.
“Il fotovoltaico - conclude De Petris - si adatta bene ad essere ospitato sui tetti degli edifici. Per questo a Roma e nel Lazio dobbiamo dare forte impulso affinché i pannelli vengano installati sui tanti immobili pubblici. E la stessa tenuta di Castel di Guido ben si presta ad ospitare il fotovoltaico sopra i suoi tetti”.
http://www.verdi-lazio.it/online/?p=686
Leggo nel comunicato del presidente regionale dei verdi, Loredana De Petris, già senatrice che l’Acea vuole realizzare impianti di produzione di energia elettrica naturale e rinnovabile per abbattere le emissioni di CO2 a Castel di Giudo.
La De Petris è contraria perché si trova in un’area di pregio. Invece a Pontinia chiediamo proprio centrali e produzione di energia elettrica e rinnovabile, mentre qui, la stessa Acea. cosa propone? Una centrale a turbogas che andrebbe ad aumentare pesantemente le emissioni di anidride carbonica. Senza contare l’impraticabilità geologica dell’elettrodotto e del metanodotto che, in base al progetto in contrasto con le previsioni e i vincoli del settore geologico della Regione Lazio, attraversa addirittura le zone SIC e ZPS dei Laghi del Vescovo/Gricilli. A questo proposito si nota un fatto curioso. Cittadini ed aziende, associazioni ed enti locali hanno presentato osservazioni per entrambi i tracciati delle opere connesse ubicati in zone inadatte geologicamente, oltre che Sic e Zps. Chissà perché invece la ditta proponente ha risposto solo per l’elettrodotto, trascurando il metanodotto. Anche se poi tutte le tesi della ditta proponente sono state contestate, una per una, con motivazioni tecniche, nella conferenza dei servizi del 9 aprile. Ed è anche strano osservare come, proprio la stessa ditta proponente la centrale a turbogas nella conferenza del 9 aprile abbia definito utopia la richiesta del comune di Pontinia di costruire una centrale fotovoltaica. Come cambiano le cose. Utopia a Pontinia e realtà a Castel di Giudo? Dov’è la verità?
Pontinia 30 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
24 Apr, 2009
Energia De Petris:Evitare conflitto rinnovabili-agricoltura
Categoria: Comunicati
“E’ un fatto pregevole che l’Acea si impegni per sviluppare le energie rinnovabili a Roma e nel Lazio, diminuendo così le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Ma la localizzazione annunciata a Castel di Giudo per realizzare un parco fotovoltaico è sbagliata. Stiamo parlando
infatti di un’area pregiata, dove è presente un’azienda che produce agricoltura di qualità. Dobbiamo evitare che agricoltura ed energie rinnovabili entrino in conflitto”. Lo dichiara in una nota Loredana De Petris, Presidente regionale della federazione dei Verdi.
”Abbiamo l’obbligo di impegnarci affinché il Lazio diventi una regione che produca il più possibile energia pulita da fonti rinnovabili - spiega De Petris - ma per raggiungere questo obiettivo vanno scelte le località adatte per ospitare impianti come quello che l’Acea vorrebbe realizzare a Castel di Guido. A tal proposito devono essere scelte le aree degradate o quelle che hanno ospitato industrie ormai abbandonate”.
“Il fotovoltaico - conclude De Petris - si adatta bene ad essere ospitato sui tetti degli edifici. Per questo a Roma e nel Lazio dobbiamo dare forte impulso affinché i pannelli vengano installati sui tanti immobili pubblici. E la stessa tenuta di Castel di Guido ben si presta ad ospitare il fotovoltaico sopra i suoi tetti”.
http://www.verdi-lazio.it/online/?p=686
mercoledì 29 aprile 2009
Giovedi 7 aprile conferenza decisoria centrale a biomasse Pontinia
Giovedi 7 aprile conferenza decisoria centrale a biomasse Pontinia
A Pontinia continua lo studio del progetto della centrale a biomasse proposta nell’area industriale di Mazzocchio e approvata dalla giunta di destra 5 anni fa e subito contestata dal centro sinistra.
Un duro colpo al progetto è arrivato nel novembre 2006 quando è stata chiusa l’analoga centrale di Bando d’Argenta, fino allora esibita dalla destra come un vanto.
Le cronache ci riportano che il processo (per la centrale di Ferrara) continua e sembrerebbe che la situazione non sia ancora risolta.
In questo periodo si è estesa la ricerca con tutte quelle realtà locali (amministrazioni comunali, provinciali, cittadini, associazioni, comitati, esperti e tecnici sia del ciclo produttivo, sia dei controlli, ricercatori della salute pubblica, oncologi) che rischiano o che si ritrovano a convivere con progetti altrettanto sgraditi, come a Pontinia.
Il comune di Pontinia, con l’attuale giunta, ha emesso diversi atti sia di consiglio che di giunta, contrari a questo progetto a partire dal regolamento sulle emissioni sonore, ignorate nel progetto, ma anche in difesa dell’agricoltura, della salute e dell’ambiente.
La capacità e la conoscenza dell’amministrazione che è riuscita a dare una forte posizione tecnica e scientifica alla volontà politica è stata apprezzata e riconosciuta nei tanti incontri pubblici, riunioni, tavoli tecnici, anche dall’opposizione.
Difatti le ricerche prodotte, le analisi anche grazie a prestigiose consulenze di esperti nazionali hanno rafforzato la posizione dell’amministrazione comunale.
Mentre si attende l’udienza del TAR del 23 luglio avverso il parere di incompatibilità espresso dal Sindaco di Pontinia nella seduta conclusiva della commissione AIA-IPPC del 27 gennaio presso l’amministrazione provinciale di Latina, si attende con la solita convinzione, la conferenza conclusiva unificata del 7 maggio a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ricordiamo che anche il piano energetico provinciale vigente, così come lo studio dell’Enea allegato al piano energetico regionale dimostrano la mancanza di biomassa da bruciare nell’intera regione.
Se a questo aggiungiamo che in provincia di Latina già funziona la centrale a biomassa di Cisterna che produce 10 MW, e tutti gli altri progetti di cui si ha notizia attraverso gli organi di informazione, superiore a 1 MW, nella Regione Lazio non si riesce a capire come si possa giustificare una produzione di legno da alimentare la centrale progettata a Pontinia.
Abbiamo i progetti delle centrali a biomasse in provincia di Frosinone a Pontecorvo, nella Valle del Sacco con 5 MW elettrici, a Paliano (Castellaccio) di 5 MW, Sant’Apollinare, Veroli, Anagni (10,5 MW presso le distillerie Bonollo) di Paliano, Anagni, Sgurgola, Supino, Morolo, Ferentino, Gavignano, Colleferro e Segni in provincia di Viterbo a Barbarano Romano, ,Tuscania 1 MW, Acquapendente.
Nel Lazio la produzione di energia elettrica dalle centrali a biomasse e rifiuti, secondo il rapporto di legambiente, è di 80,1 MW.
Nelle frequenti riunioni di questi giorni, ovviamente, non viene trascurato anche l’appuntamento del 7 maggio al TAR relativo al ricorso sulla centrale a turbogas.
Pontinia 29 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
A Pontinia continua lo studio del progetto della centrale a biomasse proposta nell’area industriale di Mazzocchio e approvata dalla giunta di destra 5 anni fa e subito contestata dal centro sinistra.
Un duro colpo al progetto è arrivato nel novembre 2006 quando è stata chiusa l’analoga centrale di Bando d’Argenta, fino allora esibita dalla destra come un vanto.
Le cronache ci riportano che il processo (per la centrale di Ferrara) continua e sembrerebbe che la situazione non sia ancora risolta.
In questo periodo si è estesa la ricerca con tutte quelle realtà locali (amministrazioni comunali, provinciali, cittadini, associazioni, comitati, esperti e tecnici sia del ciclo produttivo, sia dei controlli, ricercatori della salute pubblica, oncologi) che rischiano o che si ritrovano a convivere con progetti altrettanto sgraditi, come a Pontinia.
Il comune di Pontinia, con l’attuale giunta, ha emesso diversi atti sia di consiglio che di giunta, contrari a questo progetto a partire dal regolamento sulle emissioni sonore, ignorate nel progetto, ma anche in difesa dell’agricoltura, della salute e dell’ambiente.
La capacità e la conoscenza dell’amministrazione che è riuscita a dare una forte posizione tecnica e scientifica alla volontà politica è stata apprezzata e riconosciuta nei tanti incontri pubblici, riunioni, tavoli tecnici, anche dall’opposizione.
Difatti le ricerche prodotte, le analisi anche grazie a prestigiose consulenze di esperti nazionali hanno rafforzato la posizione dell’amministrazione comunale.
Mentre si attende l’udienza del TAR del 23 luglio avverso il parere di incompatibilità espresso dal Sindaco di Pontinia nella seduta conclusiva della commissione AIA-IPPC del 27 gennaio presso l’amministrazione provinciale di Latina, si attende con la solita convinzione, la conferenza conclusiva unificata del 7 maggio a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ricordiamo che anche il piano energetico provinciale vigente, così come lo studio dell’Enea allegato al piano energetico regionale dimostrano la mancanza di biomassa da bruciare nell’intera regione.
Se a questo aggiungiamo che in provincia di Latina già funziona la centrale a biomassa di Cisterna che produce 10 MW, e tutti gli altri progetti di cui si ha notizia attraverso gli organi di informazione, superiore a 1 MW, nella Regione Lazio non si riesce a capire come si possa giustificare una produzione di legno da alimentare la centrale progettata a Pontinia.
Abbiamo i progetti delle centrali a biomasse in provincia di Frosinone a Pontecorvo, nella Valle del Sacco con 5 MW elettrici, a Paliano (Castellaccio) di 5 MW, Sant’Apollinare, Veroli, Anagni (10,5 MW presso le distillerie Bonollo) di Paliano, Anagni, Sgurgola, Supino, Morolo, Ferentino, Gavignano, Colleferro e Segni in provincia di Viterbo a Barbarano Romano, ,Tuscania 1 MW, Acquapendente.
Nel Lazio la produzione di energia elettrica dalle centrali a biomasse e rifiuti, secondo il rapporto di legambiente, è di 80,1 MW.
Nelle frequenti riunioni di questi giorni, ovviamente, non viene trascurato anche l’appuntamento del 7 maggio al TAR relativo al ricorso sulla centrale a turbogas.
Pontinia 29 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
domenica 26 aprile 2009
23 anniversario della tragedia di Cernobyl
23 anniversario della tragedia di Cernobyl
Oggi, 26 aprile, ricorre il 23. anniversario di una delle più grandi tragedie dell’umanità, e dei suoi errori tecnologici, contemporanea con i noti fatti di Cernobyl.
L’esplosione, avvenuta nella notte del 26 Aprile 1986 al reattore n.4 della Centrale Nucleare di Chernobyl, causò la distruzione, oltre del reattore, stesso anche delle unità di refrigerazione passiva, della sala macchine e di altri edifici. I danni alle strutture sono stati identificati attraverso controlli esterni e di penetrazione attraverso aree accessibili (determinate dal livello di radiazioni e dal grado di distruzione).
Le piaghe che hanno devastato i corpi dei liquidatori continuano sotto altre forme: con il silenzio dei mass media, con la disinformazione, con la minimizzazione dei danni, con il pietismo.
7.500 liquidatori sono morti. 200.000 le vittime di Chernobyl.
Quante altre piaghe?
Anche il territorio, l’ambiente e la salute della provincia di Latina ha pagato (e continua a pagare) un tributo al nucleare, con gli incidenti (18 per la centrale del Garigliano) accaduti alle 2 centrali che gravano sul nostro territorio, con denunce e informazioni sull’argomento.
Ma come spesso succede la storia insegna poco e chi non la conosce o fa finta di non conoscerla rischia di commettere gli stessi errori più volte.
Anche per la scelta di molti organi di informazione di non parlare di queste notizie perché sconvenienti per una certa classe politica.
Gorge Bush intendeva anch’egli tornare al nucleare negli Usa (dove le centrali nucleari da decenni non si realizzano più) ma le stesse ditte e aziende non sono interessate ad impianti e progetti antieconomici.
Tante sono le iniziative contro il nucleare e la relativa autodistruzione e in favore del futuro dell’umanità, tra queste segnalo:
1) “Riteniamo che il NUCLEARE sia insostenibile sia economicamente sia per la sicurezza dei cittadini e la difesa dell’ambiente. Condividiamo la scelta di promuovere il SOLE come fonte energetica principale da cui attingere per le nostre esigenze energetiche. Chiediamo una firma per un SI forte e convinto ad una necessaria inversione di rotta energetica;
2) 20/04/09 SELLAFIELD IL LUOGO PIU' PERICOLOSO D'EUROPA Secondo GreenPeace, i reattori a plutonio del complesso atomico di Sellafield sono una vera e propria "Chernobyl allo slow-motion".
[SEGUE www.progettohumus)]
(da www.progettohumus.it) 1980 - Garigliano (Caserta - Italia).
Ennesimo incidente nella centrale del Garigliano dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale.
L'incidente provoca la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e Cobalto 60).
Qualche giorno dopo l'incidente si registra la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.
I lavori per la realizzazione della centrale nucleare del Garigliano iniziarono nel 1959 e finirono nel 1964 e già nel 1963 iniziò il primo di una lunga serie di incidenti e/o malfunzionamenti più o meno gravi.
Per l'esattezza gli incidenti di rilievo furono 18 fino al 1982, ma solo nel novembre del 1980 ci fu la prima segnalazione ufficiale ai comuni limitrofi delle Province di Caserta e Latina di un incidente dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale. L'incidente provocò la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e cobalto 60). Qualche giorno dopo l'incidente si registrò la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume
Garigliano.
Purtroppo casi simili a questo, oggetto di studi scientifici, sono innumerevoli. Così come sono innumerevoli i casi di malformazioni fetali di piante, animali ed esseri umani e di tumori ed altre patologie direttamente riconducibili all'inquinamento radioattivo, nella zona di Sessa Aurunca, Castelforte, Minturno e gli altri comuni vicini. (http://www.wwfaversa.it/centralenucleare.htm)
Pontinia 25 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Oggi, 26 aprile, ricorre il 23. anniversario di una delle più grandi tragedie dell’umanità, e dei suoi errori tecnologici, contemporanea con i noti fatti di Cernobyl.
L’esplosione, avvenuta nella notte del 26 Aprile 1986 al reattore n.4 della Centrale Nucleare di Chernobyl, causò la distruzione, oltre del reattore, stesso anche delle unità di refrigerazione passiva, della sala macchine e di altri edifici. I danni alle strutture sono stati identificati attraverso controlli esterni e di penetrazione attraverso aree accessibili (determinate dal livello di radiazioni e dal grado di distruzione).
Le piaghe che hanno devastato i corpi dei liquidatori continuano sotto altre forme: con il silenzio dei mass media, con la disinformazione, con la minimizzazione dei danni, con il pietismo.
7.500 liquidatori sono morti. 200.000 le vittime di Chernobyl.
Quante altre piaghe?
Anche il territorio, l’ambiente e la salute della provincia di Latina ha pagato (e continua a pagare) un tributo al nucleare, con gli incidenti (18 per la centrale del Garigliano) accaduti alle 2 centrali che gravano sul nostro territorio, con denunce e informazioni sull’argomento.
Ma come spesso succede la storia insegna poco e chi non la conosce o fa finta di non conoscerla rischia di commettere gli stessi errori più volte.
Anche per la scelta di molti organi di informazione di non parlare di queste notizie perché sconvenienti per una certa classe politica.
Gorge Bush intendeva anch’egli tornare al nucleare negli Usa (dove le centrali nucleari da decenni non si realizzano più) ma le stesse ditte e aziende non sono interessate ad impianti e progetti antieconomici.
Tante sono le iniziative contro il nucleare e la relativa autodistruzione e in favore del futuro dell’umanità, tra queste segnalo:
1) “Riteniamo che il NUCLEARE sia insostenibile sia economicamente sia per la sicurezza dei cittadini e la difesa dell’ambiente. Condividiamo la scelta di promuovere il SOLE come fonte energetica principale da cui attingere per le nostre esigenze energetiche. Chiediamo una firma per un SI forte e convinto ad una necessaria inversione di rotta energetica;
2) 20/04/09 SELLAFIELD IL LUOGO PIU' PERICOLOSO D'EUROPA Secondo GreenPeace, i reattori a plutonio del complesso atomico di Sellafield sono una vera e propria "Chernobyl allo slow-motion".
[SEGUE www.progettohumus)]
(da www.progettohumus.it) 1980 - Garigliano (Caserta - Italia).
Ennesimo incidente nella centrale del Garigliano dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale.
L'incidente provoca la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e Cobalto 60).
Qualche giorno dopo l'incidente si registra la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume Garigliano.
I lavori per la realizzazione della centrale nucleare del Garigliano iniziarono nel 1959 e finirono nel 1964 e già nel 1963 iniziò il primo di una lunga serie di incidenti e/o malfunzionamenti più o meno gravi.
Per l'esattezza gli incidenti di rilievo furono 18 fino al 1982, ma solo nel novembre del 1980 ci fu la prima segnalazione ufficiale ai comuni limitrofi delle Province di Caserta e Latina di un incidente dovuto alle infiltrazioni di acqua di falda nei sotterranei della centrale dove c'erano i contenitori di stoccaggio delle resine provenienti dal sistema di purificazione delle acque del reattore della centrale. L'incidente provocò la fuoriuscita di ingenti quantità di materiale radioattivo (in particolare Cesio 137, Cesio 134 e cobalto 60). Qualche giorno dopo l'incidente si registrò la morte di 25 bufale che avevano pascolato in aree sommerse dal fiume e la moria di grossi pesci lungo il tratto di mare ove sfocia il fiume
Garigliano.
Purtroppo casi simili a questo, oggetto di studi scientifici, sono innumerevoli. Così come sono innumerevoli i casi di malformazioni fetali di piante, animali ed esseri umani e di tumori ed altre patologie direttamente riconducibili all'inquinamento radioattivo, nella zona di Sessa Aurunca, Castelforte, Minturno e gli altri comuni vicini. (http://www.wwfaversa.it/centralenucleare.htm)
Pontinia 25 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
sabato 25 aprile 2009
ricorso centrale a biomasse
Num. Reg. Gen.: 260/2009 Data Dep.: 02/04/2009 Sezione: 1
Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO PARERE ESPRESSO DAL SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA NELLA CONFERENZA DI SERVIZI "DECISORIA" DEL 27 GENNAIO 2009 CON IL TITOLO "PARERE DEL SINDACO DI PONTINIA AI SENSI DEGLI ARTT. 216 E 217 DEL TULS N. 1265/1934;
Istanza di fissazione:
Istanza di prelievo:
Ricorrenti/Resistenti
Tipo Nome Cognome / Istituzione
RICORRENTE PONTINIA RINNOVABILI SRL
RESISTENTE COMUNE DI PONTINIA IN PERSONA DEL SINDACO P.T.
RESISTENTE PROVINCIA DI LATINA
RESISTENTE NARDONE ANTONIO
RESISTENTE TOMBOLILLO ELIGIO
RESISTENTE VALLE NICOLETTA
Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO PARERE ESPRESSO DAL SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA NELLA CONFERENZA DI SERVIZI "DECISORIA" DEL 27 GENNAIO 2009 CON IL TITOLO "PARERE DEL SINDACO DI PONTINIA AI SENSI DEGLI ARTT. 216 E 217 DEL TULS N. 1265/1934;
Istanza di fissazione:
Istanza di prelievo:
Ricorrenti/Resistenti
Tipo Nome Cognome / Istituzione
RICORRENTE PONTINIA RINNOVABILI SRL
RESISTENTE COMUNE DI PONTINIA IN PERSONA DEL SINDACO P.T.
RESISTENTE PROVINCIA DI LATINA
RESISTENTE NARDONE ANTONIO
RESISTENTE TOMBOLILLO ELIGIO
RESISTENTE VALLE NICOLETTA
il ricorso al Tar impianto turbogas
http://www.giustizia-amministrativa.it/WEBY2K/DettaglioRicorso.asp?val=200900267
Num. Reg. Gen.: 267/2009 Data Dep.: 06/04/2009 Sezione: 1
Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO PROVVEDIMENTO DEL SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA PROT. N. 3944 DEL 3 MARZO 2009 CON CUI SI EMETTE PARERE DI INCOMPATIBILITÀ TERRITORIALE SULL'ISTANZA DELLA ACEAELECTRABEL PRODUZIONE SPA PER IL PROGETTO DI UNA CENTRALE ELETTRICA A CICLO COMBINATO DA CIRCA 400 MW IN LOCALITÀ "MAZZOCCHIO"-AREA INDUSTRIALE;
Istanza di fissazione:
Istanza di prelievo:
Ricorrenti/Resistenti
Tipo Nome Cognome / Istituzione
RICORRENTE ACEAELECTRABEL PRODUZIONE S.P.A.
RESISTENTE COMUNE DI PONTINIA IN PERSONA DEL SINDACO P.T.
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO DIREZIONE REGIONALE DEL LAZIO
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTI DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE
RESISTENTE MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
INTERVENIENTE(O) AGROB ITALIANA SRL
Num. Reg. Gen.: 267/2009 Data Dep.: 06/04/2009 Sezione: 1
Oggetto del ricorso: ANNULLAMENTO PROVVEDIMENTO DEL SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA PROT. N. 3944 DEL 3 MARZO 2009 CON CUI SI EMETTE PARERE DI INCOMPATIBILITÀ TERRITORIALE SULL'ISTANZA DELLA ACEAELECTRABEL PRODUZIONE SPA PER IL PROGETTO DI UNA CENTRALE ELETTRICA A CICLO COMBINATO DA CIRCA 400 MW IN LOCALITÀ "MAZZOCCHIO"-AREA INDUSTRIALE;
Istanza di fissazione:
Istanza di prelievo:
Ricorrenti/Resistenti
Tipo Nome Cognome / Istituzione
RICORRENTE ACEAELECTRABEL PRODUZIONE S.P.A.
RESISTENTE COMUNE DI PONTINIA IN PERSONA DEL SINDACO P.T.
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO DIREZIONE REGIONALE DEL LAZIO
RESISTENTE MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTI DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE
RESISTENTE MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
INTERVENIENTE(O) AGROB ITALIANA SRL
venerdì 24 aprile 2009
Aggiornamento o integrazione VIA turbogas Pontinia
Aggiornamento o integrazione VIA turbogas Pontinia
Il Direttore Generale del Ministero dell’ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, Ing. Bruno Agricola, ha scritto in data 7
aprile 2009 al Ministero dello Sviluppo Economico, in seguito alla
convocazione della conferenza unificata per l’esame del progetto della
turbogas di Pontinia:
“Oggetto: Autorizzazione ai sensi della legge 55/2002, relativa
all’installazione di una centrale a ciclo combinato di potenza di 380
MWe, in comune di Pontinia (LT) – Conferenza dei servizi conclusiva
del 09.04.2009.”
Il testo: “in relazione allo svolgimento dei lavori della conferenza
dei servizi in oggetto, nel comunicare che lo scrivente non potrà
partecipare a causa di precedenti improrogabili impegni istituzionali,
per quanto di competenza merito alla procedura di valutazione di
impatto ambientale si evidenzia quanto segue.
Si rammenta che il progetto relativo alla realizzazione in comune di
Pontinia di una centrale termoelettrica da 380 MWe, è stato
assoggettato, ai sensi dell’art. 6 della legge 346/1986, alla
procedura di valutazione dell’impatto ambientale che si è conclusa con
un giudizio positivo di compatibilità ambientale subordinato al
rispetto di alcune prescrizioni, formalmente espresso con decreto n.
DEC/DSA/2005/01325 del 05.12.2005.
Riguardo a quanto sopra, nel prendere atto che codesto ministero
unitamente alla convocazione della conferenza dei servizi di cui alla
nota n. 36245 del 20.03.2009 (prot. DSA-2009-0007222 del 23.04.2009),
ha trasmesso diverse osservazioni espresse da amministrazioni e
singoli cittadini, pur confermando sostanzialmente il sopra citato
decreto positivo di compatibilità ambientale, ritiene opportuno
effettuare una verifica in merito alle problematiche evidenziate in
tali osservazioni.
In relazione a tale esigenza, pertanto, la scrivente contestualmente
alla presente provvede ad inoltrare alla commissione tecnica di
verifica dell’impatto ambientale VIA-VAS le osservazioni sopra dette
chiedendo di verificare se le stesse evidenziano problematiche tali da
rendere necessario un aggiornamento o integrazione del decreto di VIA
sopra detto.
Al fine di detto esame si provvede ad inoltrare alla commissione
tecnica VIA-VAS oltre alla copia delle osservazioni sopra citate anche
copia del decreto n. DEC/DSA/2005/01325 del 05.12.2005 e del parere
della Commissione VIA n. 631 del 11.11.2004”
Quanto sopra è la conferma che tutte le motivazioni tecniche,
osservazioni proposte da cittadini, associazioni e amministrazioni
locali erano competenti, smentendo clamorosamente coloro che
evidenziavano solo “motivi politici”,
Pontinia 24 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il Direttore Generale del Ministero dell’ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, Ing. Bruno Agricola, ha scritto in data 7
aprile 2009 al Ministero dello Sviluppo Economico, in seguito alla
convocazione della conferenza unificata per l’esame del progetto della
turbogas di Pontinia:
“Oggetto: Autorizzazione ai sensi della legge 55/2002, relativa
all’installazione di una centrale a ciclo combinato di potenza di 380
MWe, in comune di Pontinia (LT) – Conferenza dei servizi conclusiva
del 09.04.2009.”
Il testo: “in relazione allo svolgimento dei lavori della conferenza
dei servizi in oggetto, nel comunicare che lo scrivente non potrà
partecipare a causa di precedenti improrogabili impegni istituzionali,
per quanto di competenza merito alla procedura di valutazione di
impatto ambientale si evidenzia quanto segue.
Si rammenta che il progetto relativo alla realizzazione in comune di
Pontinia di una centrale termoelettrica da 380 MWe, è stato
assoggettato, ai sensi dell’art. 6 della legge 346/1986, alla
procedura di valutazione dell’impatto ambientale che si è conclusa con
un giudizio positivo di compatibilità ambientale subordinato al
rispetto di alcune prescrizioni, formalmente espresso con decreto n.
DEC/DSA/2005/01325 del 05.12.2005.
Riguardo a quanto sopra, nel prendere atto che codesto ministero
unitamente alla convocazione della conferenza dei servizi di cui alla
nota n. 36245 del 20.03.2009 (prot. DSA-2009-0007222 del 23.04.2009),
ha trasmesso diverse osservazioni espresse da amministrazioni e
singoli cittadini, pur confermando sostanzialmente il sopra citato
decreto positivo di compatibilità ambientale, ritiene opportuno
effettuare una verifica in merito alle problematiche evidenziate in
tali osservazioni.
In relazione a tale esigenza, pertanto, la scrivente contestualmente
alla presente provvede ad inoltrare alla commissione tecnica di
verifica dell’impatto ambientale VIA-VAS le osservazioni sopra dette
chiedendo di verificare se le stesse evidenziano problematiche tali da
rendere necessario un aggiornamento o integrazione del decreto di VIA
sopra detto.
Al fine di detto esame si provvede ad inoltrare alla commissione
tecnica VIA-VAS oltre alla copia delle osservazioni sopra citate anche
copia del decreto n. DEC/DSA/2005/01325 del 05.12.2005 e del parere
della Commissione VIA n. 631 del 11.11.2004”
Quanto sopra è la conferma che tutte le motivazioni tecniche,
osservazioni proposte da cittadini, associazioni e amministrazioni
locali erano competenti, smentendo clamorosamente coloro che
evidenziavano solo “motivi politici”,
Pontinia 24 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
giovedì 23 aprile 2009
Il 7 maggio delle centrali elettriche di Pontinia
Il 7 maggio delle centrali elettriche di Pontinia
Dopo il 9 aprile (udienza al TAR di Latina per il progetto della centrale a biomasse e conferenza unificata presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la centrale a turbogas) arriva un altro appuntamento doppio a ruoli invertiti il 7 maggio per gli impianti contrasti di Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Difatti a Roma appuntamento per la conferenza unificata sul progetto della centrale a biomasse, a Latina si torna al TAR, dopo l’udienza di oggi e il parziale rinvio della discussione a tale data, del progetto della centrale a turbogas.
Questa mattina sono state confermate alcune notizie non esattamente favorevoli al progetto, tra queste la costituzione contro il progetto e a favore del comune di Pontinia di un privato che sarebbe (o potrebbe esserlo) leso dallo stesso progetto.
A questa si aggiungono i particolari già noti e anticipati da alcuni organi di informazioni in merito ad altri contenziosi nella zona di tipo civile.
Sugli aspetti legali ovviamente si preferisce, come sempre, far parlare i Professionisti Legali incaricati nelle sede opportune, con il massimo rispetto delle Istituzioni.
Pontinia 23 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Dopo il 9 aprile (udienza al TAR di Latina per il progetto della centrale a biomasse e conferenza unificata presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la centrale a turbogas) arriva un altro appuntamento doppio a ruoli invertiti il 7 maggio per gli impianti contrasti di Mazzocchio nel comune di Pontinia.
Difatti a Roma appuntamento per la conferenza unificata sul progetto della centrale a biomasse, a Latina si torna al TAR, dopo l’udienza di oggi e il parziale rinvio della discussione a tale data, del progetto della centrale a turbogas.
Questa mattina sono state confermate alcune notizie non esattamente favorevoli al progetto, tra queste la costituzione contro il progetto e a favore del comune di Pontinia di un privato che sarebbe (o potrebbe esserlo) leso dallo stesso progetto.
A questa si aggiungono i particolari già noti e anticipati da alcuni organi di informazioni in merito ad altri contenziosi nella zona di tipo civile.
Sugli aspetti legali ovviamente si preferisce, come sempre, far parlare i Professionisti Legali incaricati nelle sede opportune, con il massimo rispetto delle Istituzioni.
Pontinia 23 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il 7 maggio conferenza unificata per la centrale a biomasse
Il 7 maggio conferenza unificata per la centrale a biomasse
Il 7 maggio è stata fissata la prima riunione della conferenza unificata del progetto della centrale a biomasse a Mazzocchio a Pontinia, dopo il parere negativo del comune di Pontinia all’interno della conferenza AIA-IPPC presso l’amministrazione provinciale di Latina e in attesa dell’udienza del TAR del 23 luglio.
Questa convocazione segue la richiesta di chiarimenti che la segreteria della conferenza, presso la presidenza del consiglio dei ministri ha richiesto all’amministrazione provinciale di Latina e al comune di Pontinia.
Quest’ultimo ha risposto un mese fa ribadendo la sua posizione.
Intanto questa mattina udienza al TAR invece per discutere il ricorso avanzato dalla ditta proponente la centrale a turbogas sempre a Mazzocchio – Pontinia.
Questa trascorsa è stata un’altra settimana di confronto e di studio di tutta la problematica relativa a questo impianto e dell’iter della stessa analizzando tutti i punti deboli della procedura e del progetto più volte segnalati.
Sicuramente ci saranno, questa mattina, delle novità.
Da parte dell’amministrazione e dei cittadini, con l’aiuto dei vari esperti, è stato fatto un lavoro consistente nella consapevolezza che ogni situazione va affrontata sapendo che può costituire un tassello importante per contrastare questi impianti particolarmente sgraditi.
Ieri la giornata della terra vissuta in tutto il mondo per ridurre le emissioni è stata tradotta in pratica a Pontinia con una serie di riunioni e confronti proprio per impedire che impianti che vanno contro il protocollo di Kyoto, le direttive europee vengano realizzate almeno nel nostro comune.
Il no agli inceneritori è scritto nello statuto comunale ma qualche volta questo non basta per scoraggiare chi vuole fare del profitto a danno delle popolazioni e dell’economia locale.
Altrettanto queste 2 centrali se non portano certo i benefici voluti dallo spirito della giornata della terra, né i posti di lavoro che potrebbero far ripartire l’economia, né l’indotto, sicuramente graveranno in maniera irreversibile nell’ecosistema dell’intera pianura, delle colline e dei monti adiacenti.
Al contrario il ricorso all’energia rinnovabile e naturale, nello spirito della giornata della terra, come richiesto e auspicato dalle amministrazioni comunali e provinciale porterebbe un numero maggiore di 10 volte in termini di posti di lavoro.
Perché rinunciarvi?
Pontinia 23 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il 7 maggio è stata fissata la prima riunione della conferenza unificata del progetto della centrale a biomasse a Mazzocchio a Pontinia, dopo il parere negativo del comune di Pontinia all’interno della conferenza AIA-IPPC presso l’amministrazione provinciale di Latina e in attesa dell’udienza del TAR del 23 luglio.
Questa convocazione segue la richiesta di chiarimenti che la segreteria della conferenza, presso la presidenza del consiglio dei ministri ha richiesto all’amministrazione provinciale di Latina e al comune di Pontinia.
Quest’ultimo ha risposto un mese fa ribadendo la sua posizione.
Intanto questa mattina udienza al TAR invece per discutere il ricorso avanzato dalla ditta proponente la centrale a turbogas sempre a Mazzocchio – Pontinia.
Questa trascorsa è stata un’altra settimana di confronto e di studio di tutta la problematica relativa a questo impianto e dell’iter della stessa analizzando tutti i punti deboli della procedura e del progetto più volte segnalati.
Sicuramente ci saranno, questa mattina, delle novità.
Da parte dell’amministrazione e dei cittadini, con l’aiuto dei vari esperti, è stato fatto un lavoro consistente nella consapevolezza che ogni situazione va affrontata sapendo che può costituire un tassello importante per contrastare questi impianti particolarmente sgraditi.
Ieri la giornata della terra vissuta in tutto il mondo per ridurre le emissioni è stata tradotta in pratica a Pontinia con una serie di riunioni e confronti proprio per impedire che impianti che vanno contro il protocollo di Kyoto, le direttive europee vengano realizzate almeno nel nostro comune.
Il no agli inceneritori è scritto nello statuto comunale ma qualche volta questo non basta per scoraggiare chi vuole fare del profitto a danno delle popolazioni e dell’economia locale.
Altrettanto queste 2 centrali se non portano certo i benefici voluti dallo spirito della giornata della terra, né i posti di lavoro che potrebbero far ripartire l’economia, né l’indotto, sicuramente graveranno in maniera irreversibile nell’ecosistema dell’intera pianura, delle colline e dei monti adiacenti.
Al contrario il ricorso all’energia rinnovabile e naturale, nello spirito della giornata della terra, come richiesto e auspicato dalle amministrazioni comunali e provinciale porterebbe un numero maggiore di 10 volte in termini di posti di lavoro.
Perché rinunciarvi?
Pontinia 23 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
mercoledì 22 aprile 2009
giornata della Terra 22 aprile
La Giornata della Terra nasce nel 1970 quando Gaylord Nelson (a quell’epoca senatore del Wisconsin), riuscì a riunire circa 20 Milioni di Americani per una manifestazione a favore dell’ambiente, da quel giorno ogni anno si celebra la Giornata della Terra, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare le coscienze delle persone nei confronti della propria Terra, sfruttata in modo smisurato e senza nessun freno.
Durante la Giornata della Terra, oggi in tutto il mondo, si svolgono manifestazione ed eventi con la speranza che qualcosa, seppur piccola, possa cambiare per rendere questa vita meno inquinata e tossica.
''Deforestazione, inquinamento di mari e fiumi, smog, clima impazzito. La Terra - scrive National Geographic Channel - è sempre più minacciata dai cambiamenti ambientali, determinati dalla crescita vertiginosa dell'economia globale. Diventano quindi urgenti iniziative che sensibilizzino le persone sui rischi che il nostro pianeta corre e sui rimedi che vanno presi partendo dalla vita di tutti i giorni''.
A Pontinia la minaccia sull'ambiente è continua e giornaliera.
Tra una situazione ambientale già difficile come si evince dai documenti allegati ai progetti delle contestate centrali a turbogas e a biomasse per i timori più volte espressi sulle emissioni che impedirebbero l'agricoltura di qualità ed eliminerebbe tutte le certificazioni in materia.
Oltre ai danni irreversibili sulla natura, l'ambiente e anche sull'uomo per produrre energia inutile in quanto già viene prodotta nel Lazio il doppio dell'energia oggi consumata.
Senza aumento di posti di lavoro significativo (complessivamente 40) a fronte delle potenzialità 10 volte più ampie garantite dalle energie rinnovabili.
Progetti che aumenterebbero le emissioni di CO2 anzichè ridurle come insegnato dal protocollo di Kyoto, direttive europee e indicazioni di politici, statisti, economiste ed imprese a livello mondiale.
Pontinia 22 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Durante la Giornata della Terra, oggi in tutto il mondo, si svolgono manifestazione ed eventi con la speranza che qualcosa, seppur piccola, possa cambiare per rendere questa vita meno inquinata e tossica.
''Deforestazione, inquinamento di mari e fiumi, smog, clima impazzito. La Terra - scrive National Geographic Channel - è sempre più minacciata dai cambiamenti ambientali, determinati dalla crescita vertiginosa dell'economia globale. Diventano quindi urgenti iniziative che sensibilizzino le persone sui rischi che il nostro pianeta corre e sui rimedi che vanno presi partendo dalla vita di tutti i giorni''.
A Pontinia la minaccia sull'ambiente è continua e giornaliera.
Tra una situazione ambientale già difficile come si evince dai documenti allegati ai progetti delle contestate centrali a turbogas e a biomasse per i timori più volte espressi sulle emissioni che impedirebbero l'agricoltura di qualità ed eliminerebbe tutte le certificazioni in materia.
Oltre ai danni irreversibili sulla natura, l'ambiente e anche sull'uomo per produrre energia inutile in quanto già viene prodotta nel Lazio il doppio dell'energia oggi consumata.
Senza aumento di posti di lavoro significativo (complessivamente 40) a fronte delle potenzialità 10 volte più ampie garantite dalle energie rinnovabili.
Progetti che aumenterebbero le emissioni di CO2 anzichè ridurle come insegnato dal protocollo di Kyoto, direttive europee e indicazioni di politici, statisti, economiste ed imprese a livello mondiale.
Pontinia 22 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Turbogas, riunioni per i prossimi appuntamenti
Turbogas, riunioni per i prossimi appuntamenti
Giovedì 23 aprile ennesimo appuntamento al TAR per il comune di
Pontinia chiamato a difendere il parere di compatibilità territoriale
seguente al ricorso della ditta proponente la centrale a turbogas.
Nella conferenza del 9 aprile di cui si attende ancora il verbale,
presso il ministero delle attività produttive il sindaco di Pontinia
aveva ricordato che dopo che la ditta proponente aveva chiesto il
rinvio della conferenza, la stessa veniva confermata il 4 aprile dallo
stesso ministero che ne cambiava oggetto e definizione, da decisoria a
interlocutoria.
Dopo tale fondamentale cambio di rotta la ditta proponente il 6 aprile
chiedeva la sospensiva al TAR, già superata dalla stessa decisione del
ministero.
La stessa conferenza concedeva 60 giorni di tempo alla Regione Lazio
per approfondire le motivazione del parere che per l’Ente, considerati
i presupposti ricordati dalla Sua rappresentante, sarebbe stato
negativo.
Ugualmente lo stesso periodo di 2 mesi veniva concesso al Ministero
dell’ambiente (assente alla conferenza e quindi conoscerà tale
decisione solo dopo l’inoltro del verbale a tutt’oggi ancora non
emesso) per rivedere la VIA del 5 dicembre 2005.
In vista di questo importante appuntamento del 23 (che sarà
probabilmente il primo di una serie di appuntamenti cruciali nelle
varie sedi) oggi sono continuate le riunioni per approfondire i vari
aspetti e per rafforzare la posizione di cittadini e associazioni,
contro la realizzazione di questa centrale.
Posizione contraria sposata completamente da tutte le amministrazioni
locali interessate e competenti, dal comune di Pontinia che
sull’argomento ha votato 2 delibere consiliarie contrarie, seguita da
tutti i comuni della zona e dall’amministrazione provinciale per 2
volte.
Oltre alla posizione netta e contraria della Regione Lazio costante e
continuata dal 2003 a oggi.
Giovedì quindi nuova tappa mentre continuano ad emergere nuovi
interessanti aspetti tecnici, amministrativi e legali che verranno
resi noti al momento opportuno.
Pontinia 21 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Giovedì 23 aprile ennesimo appuntamento al TAR per il comune di
Pontinia chiamato a difendere il parere di compatibilità territoriale
seguente al ricorso della ditta proponente la centrale a turbogas.
Nella conferenza del 9 aprile di cui si attende ancora il verbale,
presso il ministero delle attività produttive il sindaco di Pontinia
aveva ricordato che dopo che la ditta proponente aveva chiesto il
rinvio della conferenza, la stessa veniva confermata il 4 aprile dallo
stesso ministero che ne cambiava oggetto e definizione, da decisoria a
interlocutoria.
Dopo tale fondamentale cambio di rotta la ditta proponente il 6 aprile
chiedeva la sospensiva al TAR, già superata dalla stessa decisione del
ministero.
La stessa conferenza concedeva 60 giorni di tempo alla Regione Lazio
per approfondire le motivazione del parere che per l’Ente, considerati
i presupposti ricordati dalla Sua rappresentante, sarebbe stato
negativo.
Ugualmente lo stesso periodo di 2 mesi veniva concesso al Ministero
dell’ambiente (assente alla conferenza e quindi conoscerà tale
decisione solo dopo l’inoltro del verbale a tutt’oggi ancora non
emesso) per rivedere la VIA del 5 dicembre 2005.
In vista di questo importante appuntamento del 23 (che sarà
probabilmente il primo di una serie di appuntamenti cruciali nelle
varie sedi) oggi sono continuate le riunioni per approfondire i vari
aspetti e per rafforzare la posizione di cittadini e associazioni,
contro la realizzazione di questa centrale.
Posizione contraria sposata completamente da tutte le amministrazioni
locali interessate e competenti, dal comune di Pontinia che
sull’argomento ha votato 2 delibere consiliarie contrarie, seguita da
tutti i comuni della zona e dall’amministrazione provinciale per 2
volte.
Oltre alla posizione netta e contraria della Regione Lazio costante e
continuata dal 2003 a oggi.
Giovedì quindi nuova tappa mentre continuano ad emergere nuovi
interessanti aspetti tecnici, amministrativi e legali che verranno
resi noti al momento opportuno.
Pontinia 21 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
martedì 21 aprile 2009
Pontinia e il problema del traffico
Pontinia e il problema del traffico
Sabato nuovo incidente a Borgo Pasubio sull’incrocio dove, dopo una serie impressionante di sinistri, lettere, richieste, finalmente l’amministrazione provinciale nel 2005 aveva ceduto all’evidenza del realizzare una rotatoria che avrebbe consentito la riduzione della velocità e l’eliminazione dell’incrocio a raso.
Questa rotonda veniva annunciata in gran spolvero, in occasione delle continue campagne elettorali dagli esponenti di AN, come cosa fatta e per merito loro, nemmeno fosse un optional amministrare bene e per il bene comune.
Passano gli anni e di questo intervento riconosciuto necessario nessuna notizia, ma gli incidenti continuano.
E pare che uno dei vanti dell’attuale amministrazione provinciale sia l’avere soldi (e tanti diversi milioni) in cassa. Pensavo, probabilmente sbagliando, che il fare le opere (e quindi spendere i soldi a disposizione) fosse l’obiettivo di chi affronta e risolve i problemi dei cittadini.
Con lo spostamento della Farmacia in via Trieste, dove era stato realizzato un attraversamento pedonale rialzato si verifica che l’attraversamento pedonale serve una zona intermedia e non quella, molto frequentata, per i diversi esercizi commerciali, della nuova farmacia.
Così il parcheggio non si trova, i marciapiedi sono impraticabili per chi viaggia su sedia con ruote e non ci sono nemmeno le strisce normali (non quelle sopraelevate) per raggiungere la Farmacia.
E i soldi rimangono nelle casse milionarie.
Pontinia 21 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Sabato nuovo incidente a Borgo Pasubio sull’incrocio dove, dopo una serie impressionante di sinistri, lettere, richieste, finalmente l’amministrazione provinciale nel 2005 aveva ceduto all’evidenza del realizzare una rotatoria che avrebbe consentito la riduzione della velocità e l’eliminazione dell’incrocio a raso.
Questa rotonda veniva annunciata in gran spolvero, in occasione delle continue campagne elettorali dagli esponenti di AN, come cosa fatta e per merito loro, nemmeno fosse un optional amministrare bene e per il bene comune.
Passano gli anni e di questo intervento riconosciuto necessario nessuna notizia, ma gli incidenti continuano.
E pare che uno dei vanti dell’attuale amministrazione provinciale sia l’avere soldi (e tanti diversi milioni) in cassa. Pensavo, probabilmente sbagliando, che il fare le opere (e quindi spendere i soldi a disposizione) fosse l’obiettivo di chi affronta e risolve i problemi dei cittadini.
Con lo spostamento della Farmacia in via Trieste, dove era stato realizzato un attraversamento pedonale rialzato si verifica che l’attraversamento pedonale serve una zona intermedia e non quella, molto frequentata, per i diversi esercizi commerciali, della nuova farmacia.
Così il parcheggio non si trova, i marciapiedi sono impraticabili per chi viaggia su sedia con ruote e non ci sono nemmeno le strisce normali (non quelle sopraelevate) per raggiungere la Farmacia.
E i soldi rimangono nelle casse milionarie.
Pontinia 21 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
domenica 19 aprile 2009
Acea e le bollette pazze
Si ripete il problema telematico
Acea, riecco le bollette pazze
Fatture già pagate risultano morose, e l'Azienda stacca le forniture
Se si è fortunati basta inviare una copia del bollettino di pagamento effettuato nel giorno in cui i terminali Acea funzionano bene. Altrimenti inizia un vero calvario che può finire con il distacco della luce o la minaccia di distacco dell'acqua.
http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2009/04/11/1012157-acea_riecco_bollette_pazze.shtml
Acqua
«Acea quando ci rimborsa?»
Nell'audizione in commissione regionale tutela consumatori Acea aveva rivendicato crediti per 27 milioni di euro nei confronti di utenti morosi.
http://iltempo.ilsole24ore.com/frosinone/2009/04/04/1009409-acea_quando_rimborsa.shtml
http://209.85.129.132/search?q=cache:Kso_N4v-aXEJ:www.aceaspa.it/upload/azionisti/parti_correlate_280105.pdf+pontinia+acea&cd=16&hl=it&ct=clnk&gl=it
ACEA ed Electrabel, quest’ultima attraverso la propria branch lussemburghese,
erogheranno inoltre ad E.Co.Int., proporzionalmente alle rispettive interessenze
finanziarie, i finanziamenti necessari a proseguire nelle iniziativedi sviluppo;analoghi
finanziamenti sono, o saranno prossimamente, estesi ad altre società controllate da
AceaElectrabel Produzione, quali Pontinia Power S.r.l., Voghera Energia S.p.A., PI. EN.
Piemonte Energia S.r.l., Roselectra S.p.A., mentre ciascuna di queste si farà carico
direttamente dei costi da sostenere con i rispettivi fornitori e rimborserà ad Acea ead
Electrabel, secondo quanto dovuto, i costi industriali chesiano eventualmenterimasti a
carico dei rispettivi cedenti, secondo quanto sarà meglio dettagliato e descritto nei
paragraficheseguono.
Acea, riecco le bollette pazze
Fatture già pagate risultano morose, e l'Azienda stacca le forniture
Se si è fortunati basta inviare una copia del bollettino di pagamento effettuato nel giorno in cui i terminali Acea funzionano bene. Altrimenti inizia un vero calvario che può finire con il distacco della luce o la minaccia di distacco dell'acqua.
http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2009/04/11/1012157-acea_riecco_bollette_pazze.shtml
Acqua
«Acea quando ci rimborsa?»
Nell'audizione in commissione regionale tutela consumatori Acea aveva rivendicato crediti per 27 milioni di euro nei confronti di utenti morosi.
http://iltempo.ilsole24ore.com/frosinone/2009/04/04/1009409-acea_quando_rimborsa.shtml
http://209.85.129.132/search?q=cache:Kso_N4v-aXEJ:www.aceaspa.it/upload/azionisti/parti_correlate_280105.pdf+pontinia+acea&cd=16&hl=it&ct=clnk&gl=it
ACEA ed Electrabel, quest’ultima attraverso la propria branch lussemburghese,
erogheranno inoltre ad E.Co.Int., proporzionalmente alle rispettive interessenze
finanziarie, i finanziamenti necessari a proseguire nelle iniziativedi sviluppo;analoghi
finanziamenti sono, o saranno prossimamente, estesi ad altre società controllate da
AceaElectrabel Produzione, quali Pontinia Power S.r.l., Voghera Energia S.p.A., PI. EN.
Piemonte Energia S.r.l., Roselectra S.p.A., mentre ciascuna di queste si farà carico
direttamente dei costi da sostenere con i rispettivi fornitori e rimborserà ad Acea ead
Electrabel, secondo quanto dovuto, i costi industriali chesiano eventualmenterimasti a
carico dei rispettivi cedenti, secondo quanto sarà meglio dettagliato e descritto nei
paragraficheseguono.
Bilotta, Mochi, Ramati, Tombolillo
Stando alle cronache dei giornali gli elettori di Pontinia la prima domenica di giugno sceglieranno tra Bilotta (socialisti con Guidi), Mochi (PDL con Cusani?), Ramati (Udc con Forte?), Tombolillo (PD con Amici) oltre ad altri candidati ancora da scegliere.
sabato 18 aprile 2009
Acea tra turbogas, maxi indennità manager e perdite
Acea tra turbogas, maxi indennità manager e perdite
L’Acea, del gruppo sociale fa parte la promotrice del progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio – Pontinia, contestato da tutti i comuni della zona, dall’amministrazione provinciale di Latina e dalla Regione Lazio, alle prese anche con altri problemi.
Abbiamo letto in passato delle indagini e delle sanzioni inflitte dall’antitrust, dalle proteste dei cittadini (oltre ad indagini degli enti competenti) per la gestione dell’acqua in provincia di Frosinone, delle proteste nientemeno a Bogotà per lo stesso motivo.
Su L’Espresso in edicola in questa settimana, mentre negli Usa le proteste di Obama mettono a freno la maxi indennità ai manager, si scopre che l’America è qui con i soliti incentivi ai manager.
Andando invece a leggere le notizie della camera dei deputati si legge un’interrogazione interessante sulle partecipazioni e sul futuro di questa società.
A Pontinia intanto continuano riunioni, incontri, confronti e pareri per impedire la realizzazione di un progetto di cui nessuno ne ha spiegato i vantaggi (forse perché non esistono?), ma il cui notevole impatto sull’economia, sull’immagine e sulla certificazione di qualità dei prodotti, sull’ambiente e sulla salute dei cittadini è certo.
Le scadenze si susseguono e finora si sono fronteggiate con rispetto ma senza nessun timore, nella certezza dei diritti dell’autonomia locale a programmare e regolamentare il territorio con risultati che fanno ben sperare per il futuro.
Pontinia 18 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Acea indennità elettriche
Andrea Mangoni, ex amministratore delegato dell’Acea, società per i servizi idrici ed elettrici di Roma partecipata al 51 per cento dal Comune, dimessosi alla fine di marzo, riceverà 3 milioni di indennità, mentre 2 ciascuno andranno a Massimiliano Salvi, ex direttore distribuzione elettrica, e a Roberta Neri, ex direttore finanziario. Pure in questi tempi difficili per i manager, dunque, all’Acea i soldi continuano a correre come l’acqua e alla velocità della luce. Questi compensi si vanno ad aggiungere agli stipendi, nel caso di Mangoni 700 mila euro l’anno, nonché a benefits e bonus periodici di varia natura. Le stock optino hanno reso a Mangoni, secondo quanto sostiene il presidente dell’Associazione piccoli azionisti Acea, 116.238 euro, mentre la Neri a ottobre ha incassato 61.620 euro e il 4 marzo 15.660. Dal canto suo l’ex presidente della società, Fabiano Fagiani, con un compenso di 1.093.000 euro figurava ai primi posti della classifica dei manager più pagati tra le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche. Prebende che hanno fatto andare su tutte le furie i rappresentanti dei piccoli azionisti che minacciano iniziative di fuoco in occasione dell’assemblea della società il 29 aprile prossimo L.P.D. “L’espresso”
http://www.camera.it/_dati/lavori/odg/cam/allegati/20090319.htm
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'Acea è un gruppo industriale, il cui core business è concentrato nella produzione, vendita e distribuzione di energia elettrica, di illuminazione pubblica e artistica e di servizi idrici integrati, a favore dei cittadini e delle imprese della città di Roma e di altre realtà territoriali;
la società è quotata in Borsa dal 1999, con un andamento di crescita che ha portato, dal 2003 ad oggi, a più che triplicare il valore del titolo;
nel 2001 il gruppo Acea ha acquistato da Enel spa il ramo distribuzione di energia elettrica nell'area di Roma e con tale operazione l'Acea distribuzione spa è divenuto il secondo operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica;
nel 2002 il gruppo Acea ha costituito con la società belga Electrabel sa la joint venture AceaElectrabel, con il compito di operare nel campo della generazione, trading e vendita di energia elettrica e combustibili vari ai clienti liberi e vincolati;
questa joint venture industriale ha consentito ad Acea di decuplicare il suo potenziale di produzione elettrica;
il gruppo Acea è, inoltre, tradizionalmente specializzato nella gestione industriale del ciclo integrato delle acque, che, affiancato a quello della filiera dell'energia, ha portato la società ad essere uno dei maggiori operatori italiani di riferimento nei servizi di pubblica utilità;
nel corso degli ultimi mesi, in linea con le strategie adottate dalle più importanti imprese multiservizi del Paese, l'Acea ha avviato alcune iniziative per realizzare la piena integrazione del settore dell'elettricità con quello del gas;
nel mese di ottobre 2008 la società Eni ha acquisito dalla società Suez-Gaz de France la belga Distrigaz, rafforzando la propria leadership sul mercato del gas europeo;
tale acquisizione si è perfezionata prevedendo la cessione alla società francese di alcuni beni di proprietà dell'Eni, tra cui la società Romanagas;
la base economica del reciproco interesse allo sviluppo della rete romana si basava con ogni evidenza sulla consolidata partnership industriale fra Suez-Gaz de France ed Acea;
nel corso degli ultimi giorni, l'andamento del titolo azionario dell'Acea ha subito un forte rallentamento, registrando in data 2 marzo 2009 un crollo del 7,89 per cento e in data 3 marzo del 4,6 per cento, tanto da spingere la Consob a chiedere puntuali chiarimenti alla società in questione;
le joint venture tra Acea e Suez-Gaz de France sono a forte rischio in conseguenza di recenti orientamenti assunti dal comune di Roma, azionista di maggioranza assoluta del gruppo Acea, con ciò rischiando di compromettere anche l'accordo già siglato tra Eni e la società francese;
ci si chiede quali siano gli scenari industriali alternativi che possano rendere conveniente per Acea un cambiamento così radicale di rotta in termini di strategia industriale e quale impatto potrebbero avere tali scenari alternativi sulla gestione e sullo sviluppo della rete romana del gas -:
quali siano le valutazioni del Ministro interpellato sui fatti riportati in premessa e se intenda adottare apposite iniziative volte a garantire le operazioni di sviluppo in ambito internazionale già assunte dalla società Eni spa, che rischiano di essere compromesse da scelte adottate al di fuori di una strategia nazionale di sviluppo del settore del gas;
se intenda rendere noto, in caso di insuccesso dell'operazione concordata da Eni con Suez-Gaz de France, quali siano gli oneri e il presumibile danno finanziario e strategico a carico della società italiana e, conseguentemente, per il sistema Paese.
(2-00339)
«Causi, Sereni, Argentin, Bachelet, Carella, Coscia, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Giachetti, Madia, Meta, Morassut, Pompili, Recchia, Rugghia, Tidei, Tocci, Touadi, Veltroni».
(16 marzo 2009)
L’Acea, del gruppo sociale fa parte la promotrice del progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio – Pontinia, contestato da tutti i comuni della zona, dall’amministrazione provinciale di Latina e dalla Regione Lazio, alle prese anche con altri problemi.
Abbiamo letto in passato delle indagini e delle sanzioni inflitte dall’antitrust, dalle proteste dei cittadini (oltre ad indagini degli enti competenti) per la gestione dell’acqua in provincia di Frosinone, delle proteste nientemeno a Bogotà per lo stesso motivo.
Su L’Espresso in edicola in questa settimana, mentre negli Usa le proteste di Obama mettono a freno la maxi indennità ai manager, si scopre che l’America è qui con i soliti incentivi ai manager.
Andando invece a leggere le notizie della camera dei deputati si legge un’interrogazione interessante sulle partecipazioni e sul futuro di questa società.
A Pontinia intanto continuano riunioni, incontri, confronti e pareri per impedire la realizzazione di un progetto di cui nessuno ne ha spiegato i vantaggi (forse perché non esistono?), ma il cui notevole impatto sull’economia, sull’immagine e sulla certificazione di qualità dei prodotti, sull’ambiente e sulla salute dei cittadini è certo.
Le scadenze si susseguono e finora si sono fronteggiate con rispetto ma senza nessun timore, nella certezza dei diritti dell’autonomia locale a programmare e regolamentare il territorio con risultati che fanno ben sperare per il futuro.
Pontinia 18 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Acea indennità elettriche
Andrea Mangoni, ex amministratore delegato dell’Acea, società per i servizi idrici ed elettrici di Roma partecipata al 51 per cento dal Comune, dimessosi alla fine di marzo, riceverà 3 milioni di indennità, mentre 2 ciascuno andranno a Massimiliano Salvi, ex direttore distribuzione elettrica, e a Roberta Neri, ex direttore finanziario. Pure in questi tempi difficili per i manager, dunque, all’Acea i soldi continuano a correre come l’acqua e alla velocità della luce. Questi compensi si vanno ad aggiungere agli stipendi, nel caso di Mangoni 700 mila euro l’anno, nonché a benefits e bonus periodici di varia natura. Le stock optino hanno reso a Mangoni, secondo quanto sostiene il presidente dell’Associazione piccoli azionisti Acea, 116.238 euro, mentre la Neri a ottobre ha incassato 61.620 euro e il 4 marzo 15.660. Dal canto suo l’ex presidente della società, Fabiano Fagiani, con un compenso di 1.093.000 euro figurava ai primi posti della classifica dei manager più pagati tra le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche. Prebende che hanno fatto andare su tutte le furie i rappresentanti dei piccoli azionisti che minacciano iniziative di fuoco in occasione dell’assemblea della società il 29 aprile prossimo L.P.D. “L’espresso”
http://www.camera.it/_dati/lavori/odg/cam/allegati/20090319.htm
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
l'Acea è un gruppo industriale, il cui core business è concentrato nella produzione, vendita e distribuzione di energia elettrica, di illuminazione pubblica e artistica e di servizi idrici integrati, a favore dei cittadini e delle imprese della città di Roma e di altre realtà territoriali;
la società è quotata in Borsa dal 1999, con un andamento di crescita che ha portato, dal 2003 ad oggi, a più che triplicare il valore del titolo;
nel 2001 il gruppo Acea ha acquistato da Enel spa il ramo distribuzione di energia elettrica nell'area di Roma e con tale operazione l'Acea distribuzione spa è divenuto il secondo operatore nazionale di distribuzione di energia elettrica;
nel 2002 il gruppo Acea ha costituito con la società belga Electrabel sa la joint venture AceaElectrabel, con il compito di operare nel campo della generazione, trading e vendita di energia elettrica e combustibili vari ai clienti liberi e vincolati;
questa joint venture industriale ha consentito ad Acea di decuplicare il suo potenziale di produzione elettrica;
il gruppo Acea è, inoltre, tradizionalmente specializzato nella gestione industriale del ciclo integrato delle acque, che, affiancato a quello della filiera dell'energia, ha portato la società ad essere uno dei maggiori operatori italiani di riferimento nei servizi di pubblica utilità;
nel corso degli ultimi mesi, in linea con le strategie adottate dalle più importanti imprese multiservizi del Paese, l'Acea ha avviato alcune iniziative per realizzare la piena integrazione del settore dell'elettricità con quello del gas;
nel mese di ottobre 2008 la società Eni ha acquisito dalla società Suez-Gaz de France la belga Distrigaz, rafforzando la propria leadership sul mercato del gas europeo;
tale acquisizione si è perfezionata prevedendo la cessione alla società francese di alcuni beni di proprietà dell'Eni, tra cui la società Romanagas;
la base economica del reciproco interesse allo sviluppo della rete romana si basava con ogni evidenza sulla consolidata partnership industriale fra Suez-Gaz de France ed Acea;
nel corso degli ultimi giorni, l'andamento del titolo azionario dell'Acea ha subito un forte rallentamento, registrando in data 2 marzo 2009 un crollo del 7,89 per cento e in data 3 marzo del 4,6 per cento, tanto da spingere la Consob a chiedere puntuali chiarimenti alla società in questione;
le joint venture tra Acea e Suez-Gaz de France sono a forte rischio in conseguenza di recenti orientamenti assunti dal comune di Roma, azionista di maggioranza assoluta del gruppo Acea, con ciò rischiando di compromettere anche l'accordo già siglato tra Eni e la società francese;
ci si chiede quali siano gli scenari industriali alternativi che possano rendere conveniente per Acea un cambiamento così radicale di rotta in termini di strategia industriale e quale impatto potrebbero avere tali scenari alternativi sulla gestione e sullo sviluppo della rete romana del gas -:
quali siano le valutazioni del Ministro interpellato sui fatti riportati in premessa e se intenda adottare apposite iniziative volte a garantire le operazioni di sviluppo in ambito internazionale già assunte dalla società Eni spa, che rischiano di essere compromesse da scelte adottate al di fuori di una strategia nazionale di sviluppo del settore del gas;
se intenda rendere noto, in caso di insuccesso dell'operazione concordata da Eni con Suez-Gaz de France, quali siano gli oneri e il presumibile danno finanziario e strategico a carico della società italiana e, conseguentemente, per il sistema Paese.
(2-00339)
«Causi, Sereni, Argentin, Bachelet, Carella, Coscia, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Giachetti, Madia, Meta, Morassut, Pompili, Recchia, Rugghia, Tidei, Tocci, Touadi, Veltroni».
(16 marzo 2009)
gli amici di Domenico
INVITO ALLE TESTATE GIORNALISTICHE, ALLE EMITTENTI RADIOFONICHE E TELEVISIVE ED AI CITTADINI PONTINI
CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA “PROVINCIA FUTURA” CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI LATINA DOMENICO GUIDI CON UNA COALIZIONE DI FORZE DI CENTRO SINISTRA COMPOSTA DA: PARTITO SOCIALISTA EUROPEO, PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI, RIFONDAZIONE COMUNISTA, ASSOCIAZIONI E LISTE CIVICHE.
Sabato 18 aprile 2009 alle ore 11,00 presso la sala riunioni della Provincia di Latina, 3° piano ingresso lato prefettura, si terrà la Conferenza Stampa per la candidatura a Presidente della Provincia di Latina di Domenico Guidi.
La scelta di candidarsi con una lista civica “Provincia Futura” in una coalizione di forze di sinistra nasce come naturale prosieguo del lavoro svolto in questi cinque anni di opposizione in consiglio provinciale per portare avanti questioni di fondo, linee di principio che esulano dalla mera appartenenza politica e di fede ad un partito.
Nel corso della conferenza stampa saranno chiarite a fondo le motivazioni delle scelte, sarà illustrato il programma e saranno presentati gli attori del progetto di svolta per la provincia di Latina
Sono invitati a partecipare tutti i giornalisti che vorranno dare voce a questa scelta di democrazia di legalità e di impegno programmatico.
Sono invitati tutti i cittadini che credono nella possibilità di dare un futuro di speranza e di cambiamento a questa provincia
Latina 16 aprile 2009
Domenico Guidi
CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA “PROVINCIA FUTURA” CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI LATINA DOMENICO GUIDI CON UNA COALIZIONE DI FORZE DI CENTRO SINISTRA COMPOSTA DA: PARTITO SOCIALISTA EUROPEO, PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI, RIFONDAZIONE COMUNISTA, ASSOCIAZIONI E LISTE CIVICHE.
Sabato 18 aprile 2009 alle ore 11,00 presso la sala riunioni della Provincia di Latina, 3° piano ingresso lato prefettura, si terrà la Conferenza Stampa per la candidatura a Presidente della Provincia di Latina di Domenico Guidi.
La scelta di candidarsi con una lista civica “Provincia Futura” in una coalizione di forze di sinistra nasce come naturale prosieguo del lavoro svolto in questi cinque anni di opposizione in consiglio provinciale per portare avanti questioni di fondo, linee di principio che esulano dalla mera appartenenza politica e di fede ad un partito.
Nel corso della conferenza stampa saranno chiarite a fondo le motivazioni delle scelte, sarà illustrato il programma e saranno presentati gli attori del progetto di svolta per la provincia di Latina
Sono invitati a partecipare tutti i giornalisti che vorranno dare voce a questa scelta di democrazia di legalità e di impegno programmatico.
Sono invitati tutti i cittadini che credono nella possibilità di dare un futuro di speranza e di cambiamento a questa provincia
Latina 16 aprile 2009
Domenico Guidi
venerdì 17 aprile 2009
A proposito delle malattie dell’apparato respiratorio
A proposito delle malattie dell’apparato respiratorio
Ha fatto molta sensazione l’illustrazione del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo nella conferenza dei servizi del 27 gennaio 2009 in provincia di Latina durante l’esame del progetto della centrale a biomasse dei dati ufficiali sulla percentuale di malattie dell’apparato respiratorio.
I dati pubblici erano stati fino ad allora ignorati da chi doveva esprimere il parere di tutela della salute pubblica eppure sono facilmente reperibili su internet ma anche negli uffici competenti.
L’agenzia regionale della sanità e il centro tumori diffondono questi dati che mostrano la più alta percentuale (regionale e provinciale) delle malattie dell’apparato respiratorio nel comune di Pontinia nella popolazione femminile.
Così come nel distretto per gli uomini che comprende anche Pontinia, oltre a Latina e Sermoneta.
Da dove vengono queste malattie?
Me lo hanno chiesto in tanti, rispondo che gli enti competenti se lo dovrebbero chiedere e fare prevenzione, soprattutto prima di dare pareri strampalati.
Io l’ho chiesto diverse volte agli enti competenti, specie quando la sera o la mattina si sentono nell’aria odori acri e caratteristici di plastica o gomma che brucia.
Mentre scrivo, per esempio, si sente l’ennesimo bruciante e fastidioso odore di pneumatici che stanno bruciando.
Come sempre avviene di notte con il favore delle tenebre e ignorati da chi dovrebbe vigilare sulla salute pubblica.
Pontinia 17 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
I copertoni continuano a bruciare
Questa mattina alle ore 6 i copertoni continuavano a bruciare o almeno si è continuato a sentire l’odore molto forte .
Non essendo a conoscenza di inceneritori adatti a questa funzioni esistenti nella zona o queste puzze arrivano da un inceneritore posto in altre zone oppure l’incenerimento effettuato è fuori legge.
Ma se anche ci fosse un inceneritore autorizzato non credo sia normale e legittimo sentire questi odori acri che prendono alla gola.
Dovrebbero sicuramente avere dei filtri tali da impedirne la propagazione nell’atmosfera.
Oppure potrebbe essere la motivazione e la spiegazione all’alta percentuale di malattie dell’apparato respiratorio.
Per questi motivi questa mattina invierò una segnalazione agli Enti competenti alla tutela della salute pubblica.
Chissà magari questa volta si potranno poi avere notizie certe.
Pontinia 18 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Ha fatto molta sensazione l’illustrazione del Sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo nella conferenza dei servizi del 27 gennaio 2009 in provincia di Latina durante l’esame del progetto della centrale a biomasse dei dati ufficiali sulla percentuale di malattie dell’apparato respiratorio.
I dati pubblici erano stati fino ad allora ignorati da chi doveva esprimere il parere di tutela della salute pubblica eppure sono facilmente reperibili su internet ma anche negli uffici competenti.
L’agenzia regionale della sanità e il centro tumori diffondono questi dati che mostrano la più alta percentuale (regionale e provinciale) delle malattie dell’apparato respiratorio nel comune di Pontinia nella popolazione femminile.
Così come nel distretto per gli uomini che comprende anche Pontinia, oltre a Latina e Sermoneta.
Da dove vengono queste malattie?
Me lo hanno chiesto in tanti, rispondo che gli enti competenti se lo dovrebbero chiedere e fare prevenzione, soprattutto prima di dare pareri strampalati.
Io l’ho chiesto diverse volte agli enti competenti, specie quando la sera o la mattina si sentono nell’aria odori acri e caratteristici di plastica o gomma che brucia.
Mentre scrivo, per esempio, si sente l’ennesimo bruciante e fastidioso odore di pneumatici che stanno bruciando.
Come sempre avviene di notte con il favore delle tenebre e ignorati da chi dovrebbe vigilare sulla salute pubblica.
Pontinia 17 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
I copertoni continuano a bruciare
Questa mattina alle ore 6 i copertoni continuavano a bruciare o almeno si è continuato a sentire l’odore molto forte .
Non essendo a conoscenza di inceneritori adatti a questa funzioni esistenti nella zona o queste puzze arrivano da un inceneritore posto in altre zone oppure l’incenerimento effettuato è fuori legge.
Ma se anche ci fosse un inceneritore autorizzato non credo sia normale e legittimo sentire questi odori acri che prendono alla gola.
Dovrebbero sicuramente avere dei filtri tali da impedirne la propagazione nell’atmosfera.
Oppure potrebbe essere la motivazione e la spiegazione all’alta percentuale di malattie dell’apparato respiratorio.
Per questi motivi questa mattina invierò una segnalazione agli Enti competenti alla tutela della salute pubblica.
Chissà magari questa volta si potranno poi avere notizie certe.
Pontinia 18 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
giovedì 16 aprile 2009
gli Amici di Sesa
Si avvicina la meno appassionante campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale che ricordo, anche le più scontata.
Quello che prima di Veltroni era il centro sinistra, nelle ultime 2 elezioni sapeva di avere già perso prima di cominciare. L'ultima volta con la candidatura di Bartolomeo ci avevamo provato a costruire quel diverso mondo possibile.
Sanità, gestione virtuosa dell'acqua pubblica e dei rifiuti, mobilità pubblica erano i temi forti che potevano e dovevano dare anche a Latina una provincia normale al passo con i tempi.
A questi temi la prossima campagna elettorale dovrebbe, finalmente, proporre anche l'energia naturale e rinnovabile.
Se 5 anni fa c'era la perdita annuale di mille posti di lavoro l'anno in provincia adesso la situazione è peggiorata.
Nè si può certo pensare di avere un aiuto dal governo nazionale o dalla relativa economia.
Fare quello che 5 anni fa dicevamo avrebbe significato mille posti di lavoro con la raccolta differenziata spinta, quella vera che funziona.
Imparando dalla Germania, con le dovute proporzioni, avremmo altri mille posti di lavoro in più l'anno con le energie naturali e rinnovabili.
Quello che prima di Veltroni era il centro sinistra, nelle ultime 2 elezioni sapeva di avere già perso prima di cominciare. L'ultima volta con la candidatura di Bartolomeo ci avevamo provato a costruire quel diverso mondo possibile.
Sanità, gestione virtuosa dell'acqua pubblica e dei rifiuti, mobilità pubblica erano i temi forti che potevano e dovevano dare anche a Latina una provincia normale al passo con i tempi.
A questi temi la prossima campagna elettorale dovrebbe, finalmente, proporre anche l'energia naturale e rinnovabile.
Se 5 anni fa c'era la perdita annuale di mille posti di lavoro l'anno in provincia adesso la situazione è peggiorata.
Nè si può certo pensare di avere un aiuto dal governo nazionale o dalla relativa economia.
Fare quello che 5 anni fa dicevamo avrebbe significato mille posti di lavoro con la raccolta differenziata spinta, quella vera che funziona.
Imparando dalla Germania, con le dovute proporzioni, avremmo altri mille posti di lavoro in più l'anno con le energie naturali e rinnovabili.
mercoledì 15 aprile 2009
terra più calda, diplomazia verde
Le cifre .Se la crescita media delle temperature dovesse essere come previsto il costo sarà fra il 5 e il 20% dell' economia globale. Le emissioni La Cina ha superato di poco gli Usa nella classifica dei gas serra. E tra i due Paesi ci sono accuse e ritorsioni
Terra più calda, diplomazia verde
Il progetto Steven Chu, segretario dell' Energia di Obama, ha preparato l' ipotesi «cap and trade», con la possibilità di dazi Le aspettative Del clima si parlerà anche al G8 allargato della Maddalena: si getteranno le basi per l' incontro di CopenaghenLe previsioni: possibile aumento di 5 gradi entro il 2050 Prove di dialogo in vista del nuovo protocollo di Kyoto
per leggere tutto http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/12/Terra_piu_calda_diplomazia_verde_co_9_090412013.shtml
La ricerca. L' economista Nicholas Stern: i piani di rilancio dell' economia sono occasioni preziose per un modello di sviluppo a basso carbonio
«Sole e vento, la grande opportunità dell' Italia»
Rispetto a tre anni fa sono più pessimista sul clima e più ottimista sulla nostra capacità di rispondere al problema Anche in Cina hanno capito che occorre fare qualcosa, perché il loro Paese è molto esposto E le tecnologie ci sono
http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/12/Sole_vento_grande_opportunita_dell_co_9_090412035.shtml
Terra più calda, diplomazia verde
Il progetto Steven Chu, segretario dell' Energia di Obama, ha preparato l' ipotesi «cap and trade», con la possibilità di dazi Le aspettative Del clima si parlerà anche al G8 allargato della Maddalena: si getteranno le basi per l' incontro di CopenaghenLe previsioni: possibile aumento di 5 gradi entro il 2050 Prove di dialogo in vista del nuovo protocollo di Kyoto
per leggere tutto http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/12/Terra_piu_calda_diplomazia_verde_co_9_090412013.shtml
La ricerca. L' economista Nicholas Stern: i piani di rilancio dell' economia sono occasioni preziose per un modello di sviluppo a basso carbonio
«Sole e vento, la grande opportunità dell' Italia»
Rispetto a tre anni fa sono più pessimista sul clima e più ottimista sulla nostra capacità di rispondere al problema Anche in Cina hanno capito che occorre fare qualcosa, perché il loro Paese è molto esposto E le tecnologie ci sono
http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/12/Sole_vento_grande_opportunita_dell_co_9_090412035.shtml
martedì 14 aprile 2009
Pontinia e le centrali, si ricomincia
Pontinia e le centrali, si ricomincia
Dopo l’intensa scorsa settimana e la meritata tregua festiva, Pontinia continua a difendere l’autonomia decisionale e di programmazione, tutela del territorio e dell’economia, salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente contro i progetti ritenuti dannosi.
Il 23 aprile il primo appuntamento al TAR sul parere di incompatibilità territoriale delle centrali.
A giorni è attesa la convocazione della conferenza unificata per la centrale a biomasse da parte della segreteria della presidenza del consiglio dei ministri dopo le relazioni richieste e inviate da amministrazione provinciale di Latina e comunale di Pontinia.
Rimangono inoltre fissati il:
- 23 luglio l’udienza al TAR in merito alla validità delle procedure attuate da amministrazione provinciale di Latina dopo il parere negativo del comune di Pontinia nella conferenza AIA-IPPC del 27 gennaio al progetto della centrale a biomasse;
- 9 giugno si dovrebbe tornare presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma in via Molise n. 2.
Continuano quindi analisi, studi, relazioni, dati tecnici che finora non sono stati smentiti per nessuna delle 2 centrali che hanno invece avanzato obiezioni “politiche” oppure di “metodo” ma nel merito non è stato aggiunto alcunché.
Forse perché hanno ragione cittadini e comune di Pontinia? (oltre ovviamente a tutte le amministrazioni comunali confinanti, l’amministrazione provinciale),
Aspettiamo di sapere cosa ne pensano dell’autonomia locale, dell’inquinamento, della tutela della salute, dell’economia locale i 4 candidati a presidente della provincia ufficiali (secondo gli organi di informazione): Cusani, Panzarini, Amici e Guidi.
Pontinia 14 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Dopo l’intensa scorsa settimana e la meritata tregua festiva, Pontinia continua a difendere l’autonomia decisionale e di programmazione, tutela del territorio e dell’economia, salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente contro i progetti ritenuti dannosi.
Il 23 aprile il primo appuntamento al TAR sul parere di incompatibilità territoriale delle centrali.
A giorni è attesa la convocazione della conferenza unificata per la centrale a biomasse da parte della segreteria della presidenza del consiglio dei ministri dopo le relazioni richieste e inviate da amministrazione provinciale di Latina e comunale di Pontinia.
Rimangono inoltre fissati il:
- 23 luglio l’udienza al TAR in merito alla validità delle procedure attuate da amministrazione provinciale di Latina dopo il parere negativo del comune di Pontinia nella conferenza AIA-IPPC del 27 gennaio al progetto della centrale a biomasse;
- 9 giugno si dovrebbe tornare presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma in via Molise n. 2.
Continuano quindi analisi, studi, relazioni, dati tecnici che finora non sono stati smentiti per nessuna delle 2 centrali che hanno invece avanzato obiezioni “politiche” oppure di “metodo” ma nel merito non è stato aggiunto alcunché.
Forse perché hanno ragione cittadini e comune di Pontinia? (oltre ovviamente a tutte le amministrazioni comunali confinanti, l’amministrazione provinciale),
Aspettiamo di sapere cosa ne pensano dell’autonomia locale, dell’inquinamento, della tutela della salute, dell’economia locale i 4 candidati a presidente della provincia ufficiali (secondo gli organi di informazione): Cusani, Panzarini, Amici e Guidi.
Pontinia 14 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
sabato 11 aprile 2009
Pontinia, le centrali dopo il 9 aprile
Pontinia, le centrali dopo il 9 aprile
Questa settimana che si è conclusa il 9 aprile con tanti fronti aperti sui progetti delle centrali, tra ricorsi, pareri, riunioni, assemblee, verifiche, studi, consiglio provinciale, udienze amministrative e conferenza rafforza in maniera inequivocabile la posizione politica, amministrativa e tecnica di Pontinia.
Quindi del consiglio comunale che ha votato 3 volte in modo chiaro e diretto contro questi progetti che non portano né porteranno né posti di lavoro, né lavori indotti, né economia ma solamente un forte e irreversibile impatto ambientale e sanitario.
Ma anche del Sindaco Tombolillo che ha difeso in tutti i modi, le sedi con convinzioni le ragioni del territorio che riguarda non solo Pontinia, ma anche Sabaudia, Terracina, Sonnino, Roccasecca dei Volsci, Priverno, Roccagorga, Sezze, Bassiano e Sermoneta come le stesse amministrazioni comunali hanno espresso nelle loro forme democratiche.
Quindi l’intero consiglio provinciale di Latina che per 2 volte, all’unanimità, si è espresso contro la turbogas e che con l’approvazione del piano energetico provinciale esclude sia la centrale a turbogas che quella a biomasse.
Così come la Regione Lazio che ha ribadito la propria contrarietà giovedì in conferenza riservandosi di motivare il parere contrario dopo aver ricevuto tutto il materiale sparso esistente.
Diversi esponenti della maggioranza di Pontinia, amministratori (consiglieri e assessori), così come cittadini, associazioni hanno appreso le notizie che arrivavano dal Tar (dove non è stata concessa la sospensiva al parere delle biomasse) e dalla conferenza di Roma (turbogas) con sollievo ma anche grande soddisfazione.
Sulle biomasse significa che non c’è stata alcuna sospensione del parere del sindaco, quindi questo rimane valido ed effettivo, così come la decisione dell’amministrazione provinciale che ha rinviato tutto alla conferenza unificata nel rispetto della normativa che qualcuno o non conosce o semplicemente non accetta.
Quindi se non è stata una vittoria per il comune non lo è certo stata per la ditta proponente.
Ancora più forte le considerazioni di amministratori e cittadini di Pontinia in merito alla conferenza sulla turbogas.
L’aver spostato la discussione o meglio messo in dubbio addirittura il parere di VIA del 5/12/5 significa che il lavoro del comune di Pontinia è stato valido oltre che dal punto di vista amministrativo, soprattutto da quello tecnico e di legittimità.
Oggi nessuno può prevedere il risultato di entrambe le conferenze unificate, così come quelli dei ricorsi (sui quali sarebbe il caso di non fare affermazioni fuori luogo come quelle lette sui giornali e aspettare il lavoro dei Giudici competenti) ma sicuramente le speranze del territorio sono ancora più forti di una settimana fa.
Sappiamo che siamo arrivati nella fase determinante (la procedura la definisce “conclusiva”) di entrambi i progetti, continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, studiando argomenti, dati, notizie, informazioni e con i pareri autorevoli che ci confortano.
Così come sapevamo che questa settimana era fondamentale proprio per dimostrare il valore dell’impegno profuso e delle argomentazioni prodotti.
Quando a dicembre del 2005 nell’ufficio istituzionale dell’allora assessore regionale all’ambiente, Angelo Bonelli, abbiamo appreso la notizia del parere di VIA eravamo consapevoli di un parere da rivedere e riconsiderare.
Dopo 3 anni la nostra interpretazione è stata dichiarata corretta dal Ministero dell’Ambiente nella nota inviata alla conferenza di giovedì.
Oggi nessuno può cantare vittoria e Pontinia può continuare a difendere l’aggressione al territorio e alla possibilità di scelta e programmazione locale.
Pontinia 11 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Questa settimana che si è conclusa il 9 aprile con tanti fronti aperti sui progetti delle centrali, tra ricorsi, pareri, riunioni, assemblee, verifiche, studi, consiglio provinciale, udienze amministrative e conferenza rafforza in maniera inequivocabile la posizione politica, amministrativa e tecnica di Pontinia.
Quindi del consiglio comunale che ha votato 3 volte in modo chiaro e diretto contro questi progetti che non portano né porteranno né posti di lavoro, né lavori indotti, né economia ma solamente un forte e irreversibile impatto ambientale e sanitario.
Ma anche del Sindaco Tombolillo che ha difeso in tutti i modi, le sedi con convinzioni le ragioni del territorio che riguarda non solo Pontinia, ma anche Sabaudia, Terracina, Sonnino, Roccasecca dei Volsci, Priverno, Roccagorga, Sezze, Bassiano e Sermoneta come le stesse amministrazioni comunali hanno espresso nelle loro forme democratiche.
Quindi l’intero consiglio provinciale di Latina che per 2 volte, all’unanimità, si è espresso contro la turbogas e che con l’approvazione del piano energetico provinciale esclude sia la centrale a turbogas che quella a biomasse.
Così come la Regione Lazio che ha ribadito la propria contrarietà giovedì in conferenza riservandosi di motivare il parere contrario dopo aver ricevuto tutto il materiale sparso esistente.
Diversi esponenti della maggioranza di Pontinia, amministratori (consiglieri e assessori), così come cittadini, associazioni hanno appreso le notizie che arrivavano dal Tar (dove non è stata concessa la sospensiva al parere delle biomasse) e dalla conferenza di Roma (turbogas) con sollievo ma anche grande soddisfazione.
Sulle biomasse significa che non c’è stata alcuna sospensione del parere del sindaco, quindi questo rimane valido ed effettivo, così come la decisione dell’amministrazione provinciale che ha rinviato tutto alla conferenza unificata nel rispetto della normativa che qualcuno o non conosce o semplicemente non accetta.
Quindi se non è stata una vittoria per il comune non lo è certo stata per la ditta proponente.
Ancora più forte le considerazioni di amministratori e cittadini di Pontinia in merito alla conferenza sulla turbogas.
L’aver spostato la discussione o meglio messo in dubbio addirittura il parere di VIA del 5/12/5 significa che il lavoro del comune di Pontinia è stato valido oltre che dal punto di vista amministrativo, soprattutto da quello tecnico e di legittimità.
Oggi nessuno può prevedere il risultato di entrambe le conferenze unificate, così come quelli dei ricorsi (sui quali sarebbe il caso di non fare affermazioni fuori luogo come quelle lette sui giornali e aspettare il lavoro dei Giudici competenti) ma sicuramente le speranze del territorio sono ancora più forti di una settimana fa.
Sappiamo che siamo arrivati nella fase determinante (la procedura la definisce “conclusiva”) di entrambi i progetti, continueremo a lavorare come abbiamo fatto finora, studiando argomenti, dati, notizie, informazioni e con i pareri autorevoli che ci confortano.
Così come sapevamo che questa settimana era fondamentale proprio per dimostrare il valore dell’impegno profuso e delle argomentazioni prodotti.
Quando a dicembre del 2005 nell’ufficio istituzionale dell’allora assessore regionale all’ambiente, Angelo Bonelli, abbiamo appreso la notizia del parere di VIA eravamo consapevoli di un parere da rivedere e riconsiderare.
Dopo 3 anni la nostra interpretazione è stata dichiarata corretta dal Ministero dell’Ambiente nella nota inviata alla conferenza di giovedì.
Oggi nessuno può cantare vittoria e Pontinia può continuare a difendere l’aggressione al territorio e alla possibilità di scelta e programmazione locale.
Pontinia 11 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
venerdì 10 aprile 2009
Turbogas Pontinia
Turbogas Pontinia
Come d’accordo con il Sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, esprimiamo un vivo ringraziamento per lo svolgimento professionale, democratico e fondamentale della prima seduta della conferenza unificata per la decisione in merito al progetto della centrale a turbogas proposta a Mazzocchio nel nostro comune.
Il Ministero dello Sviluppo Economico che ha ospitato e promosso la conferenza ha dimostrato la massima disponibilità per ottenere il miglior risultato possibile nella maggior trasparenza, condivisione e apporto di tutti i soggetti che possono essere interessati ad un’opera che potrebbe porre un’ipoteca seria per il territorio.
L’atteggiamento di apertura e di disponibilità, con l’ascolto del territorio nella forma democratica è quanto da noi più volte richiesto in tutte le sedi e le forme istituzionali e pubbliche.
Allo stesso modo ci sentiamo di esprimere gratitudine all’apertura e all’ascolto delle istanze e della programmazione del territorio dimostrata dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che si è dichiarata disponibile a rivedere la valutazione di impatto ambientale nonché la valutazione ambientale strategica in seguito agli elementi dimostrati.
Inoltre, come ci era stato promesso in vari momenti, nelle sedi istituzionali, pubbliche, nei tavoli di lavoro, negli incontri avvenuti la Regione Lazio ha mantenuto e mantiene la coerenza espressa fin dal gennaio 2003 di non accettare impianti fino all’emanazione del piano energetico regionale.
Per questo è d’obbligo ringraziare i componenti della segreteria del presidente Piero Marrazzo, i consiglieri di maggioranza della provincia di Latina, Moscardelli e Di Resta, il capogruppo dei verdi Fontana, l’assessore all’ambiente Filiberto Zaratti, oltre allo stesso presidente Marrazzo per il loro interessamento e per la loro vicinanza.
Ugualmente si ringraziano tutti i consiglieri e i gruppi regionali che in vari momenti hanno espresso la loro contrarietà al progetto, così come l’amministrazione provinciale di Latina per la presa di posizione forte e chiara contro il progetto riunita nell’ordine del giorno della seduta di lunedì scorso.
Analoga gratitudine va verso tutte le amministrazioni locali, amministratori, forze politiche e sociali, associazioni, professionisti che hanno inviato delibere, osservazioni, suggerimenti, pareri che hanno reso possibile la speranza che la decisione e la programmazione ritorno nelle sedi opportune e deputate, cioè nei comuni, province e regioni.
Che siano cioè cittadini e i loro rappresentanti a fare le scelte concesse dalla carta costituzionale.
Era un momento, quello della conferenza, nella quale ci aspettavamo anche dalla ditta proponente se una risposta alla nostra richiesta di dialogo e di confronto più volte e in varie forme espressa ma mai raccolta, almeno la risposta alle nostre domande, ai nostri dubbi e a tutti quelli che ieri abbiamo rappresentato.
Invece abbiamo ottenuto ulteriori risposte negative oppure non abbiamo avuto risposte, anche semplicemente ai quesiti tecnici.
Stranamente siamo stati criticati, in passato, di avere una posizione politica, ieri abbiamo confermato che i nostri quesiti tecnici non hanno risposta, quindi il problema, è evidente, non è politico.
Sicuramente non da parte nostra.
Se poi arrivassero anche le risposte inevase, alle nostre richieste di tutela e salvaguardia della salute pubblica e dei lavoratori, forse quello potrebbe essere l’inizio di un dialogo che se non c’è stato non è per colpa nostra.
Così come alcuni ritardi notevoli nella produzione dei documenti richiesti se fossero arrivati nei tempi fissati, da parte della ditta proponente, forse non si sarebbe perso tanto tempo.
Pontinia 10 aprile 2009 Giorgio Libralato
Come d’accordo con il Sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, esprimiamo un vivo ringraziamento per lo svolgimento professionale, democratico e fondamentale della prima seduta della conferenza unificata per la decisione in merito al progetto della centrale a turbogas proposta a Mazzocchio nel nostro comune.
Il Ministero dello Sviluppo Economico che ha ospitato e promosso la conferenza ha dimostrato la massima disponibilità per ottenere il miglior risultato possibile nella maggior trasparenza, condivisione e apporto di tutti i soggetti che possono essere interessati ad un’opera che potrebbe porre un’ipoteca seria per il territorio.
L’atteggiamento di apertura e di disponibilità, con l’ascolto del territorio nella forma democratica è quanto da noi più volte richiesto in tutte le sedi e le forme istituzionali e pubbliche.
Allo stesso modo ci sentiamo di esprimere gratitudine all’apertura e all’ascolto delle istanze e della programmazione del territorio dimostrata dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che si è dichiarata disponibile a rivedere la valutazione di impatto ambientale nonché la valutazione ambientale strategica in seguito agli elementi dimostrati.
Inoltre, come ci era stato promesso in vari momenti, nelle sedi istituzionali, pubbliche, nei tavoli di lavoro, negli incontri avvenuti la Regione Lazio ha mantenuto e mantiene la coerenza espressa fin dal gennaio 2003 di non accettare impianti fino all’emanazione del piano energetico regionale.
Per questo è d’obbligo ringraziare i componenti della segreteria del presidente Piero Marrazzo, i consiglieri di maggioranza della provincia di Latina, Moscardelli e Di Resta, il capogruppo dei verdi Fontana, l’assessore all’ambiente Filiberto Zaratti, oltre allo stesso presidente Marrazzo per il loro interessamento e per la loro vicinanza.
Ugualmente si ringraziano tutti i consiglieri e i gruppi regionali che in vari momenti hanno espresso la loro contrarietà al progetto, così come l’amministrazione provinciale di Latina per la presa di posizione forte e chiara contro il progetto riunita nell’ordine del giorno della seduta di lunedì scorso.
Analoga gratitudine va verso tutte le amministrazioni locali, amministratori, forze politiche e sociali, associazioni, professionisti che hanno inviato delibere, osservazioni, suggerimenti, pareri che hanno reso possibile la speranza che la decisione e la programmazione ritorno nelle sedi opportune e deputate, cioè nei comuni, province e regioni.
Che siano cioè cittadini e i loro rappresentanti a fare le scelte concesse dalla carta costituzionale.
Era un momento, quello della conferenza, nella quale ci aspettavamo anche dalla ditta proponente se una risposta alla nostra richiesta di dialogo e di confronto più volte e in varie forme espressa ma mai raccolta, almeno la risposta alle nostre domande, ai nostri dubbi e a tutti quelli che ieri abbiamo rappresentato.
Invece abbiamo ottenuto ulteriori risposte negative oppure non abbiamo avuto risposte, anche semplicemente ai quesiti tecnici.
Stranamente siamo stati criticati, in passato, di avere una posizione politica, ieri abbiamo confermato che i nostri quesiti tecnici non hanno risposta, quindi il problema, è evidente, non è politico.
Sicuramente non da parte nostra.
Se poi arrivassero anche le risposte inevase, alle nostre richieste di tutela e salvaguardia della salute pubblica e dei lavoratori, forse quello potrebbe essere l’inizio di un dialogo che se non c’è stato non è per colpa nostra.
Così come alcuni ritardi notevoli nella produzione dei documenti richiesti se fossero arrivati nei tempi fissati, da parte della ditta proponente, forse non si sarebbe perso tanto tempo.
Pontinia 10 aprile 2009 Giorgio Libralato
giovedì 9 aprile 2009
Turbogas appuntamento tra 60 giorni
Turbogas appuntamento tra 60 giorni
Questa mattina si è svolto l’insediamento della conferenza di esame del progetto della centrale a turbogas di Pontinia presentata dalla società AceaElectrabel Produzione spa presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma in via Molise n. 2.
La convocazione iniziale aveva definito la conferenza decisoria, ma in seguito alla richiesta della ditta proponente che chiedeva il rinvio della stessa, il Ministero ha preferito optare per una conferenza interlocutoria allo scopo di istituire la conferenza.
Per questo al sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo, è parso fuori luogo chiedere la sospensiva presidenziale al TAR.
La conferenza si è aperta con la sostituzione temporanea del presidente e responsabile del procedimento, Ing. Stefano Pelini, coinvolto con i fatti del terremoto di L’Aquila e soprattutto con la lettura di 3 documenti arrivata alla stessa conferenza:
1) decisione sulla sospensiva del TAR (come detto superflua e superata dalla decisione della Conferenza quindi inutile);
2) nota del Ministero dell’Ambiente e per la tutela del territorio e del mare con la quale, in seguito alle numerose e circostanziate richieste, osservazioni, critiche inviate da cittadini, associazioni, enti locali si è deciso di riconsiderare, per l’eventuale revisione, la VIA (valutazione di impatto ambientale) del 5 dicembre 2005. Addirittura, sempre come sopra richiesto, si è deciso di effettuare la Valutazione Ambientale Strategica trattandosi di zone vincolate SIC e ZPS.
3) L’ODG del consiglio provinciale di Latina del 6 aprile che esprime la contrarietà di tutti gli enti locali interessati alla realizzazione delle centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia, nonché la richiesta di revisione dell’accordo sulla centrale di Aprilia.
Per il Ministero dello Sviluppo Economico presente il dottor Galeazzi, con altri collaboratori e funzionari, per la ditta proponente il dottor Filippelli con altri funzionari, presenti Terna con il dottor Costanti del settore di pianificazione l’ing. Elettronico Cappellani per la sicurezza delle infrastrutture, il Ministero delle Telecomunicazioni, il comune di Pontinia con il sindaco dottor Eligio Tombolillo, il capo settore dell’ufficio tecnico – urbanistico, lavori pubblici e sanità Ing. Corrado Corradi e Giorgio Libralato, il comune di Sezze con l’assessore Antonio Maurizi.
Il presidente ff della conferenza faceva notare la necessità della formalità della delibera dell’amministrazione provinciale da inviare come previsto dalla normativa.
Il Sindaco di Pontinia ribadiva la volontà del consiglio comunale di Pontinia contraria alla realizzazione della centrale per le motivazioni più volte rese note.
Lo stesso ripeteva, per quanto di competenza, l’assessore Maurizi, del comune di Sezze, ricordando che oltre ai problemi degli espropri, quelli geologici rimaneva l’impatto ambientale delle emissioni della centrale anche nel terreno del suo comune distante pochi km dalla centrale di produzione e che ospitava la centrale di smistamento, oltre a parte delle opere connesse.
Il Dottor Costanti (Terna) ricordava che attendeva da parte della società proponente la revisione del progetto.
L’ing. Cappellani (Terna) ribadiva che sono state effettuate indagini geologiche su “larga scala” nei territori interessati.
I rappresentanti del comune di Pontinia contestavano che tale affermazione non corrispondeva alle prescrizioni del competente ufficio regionale del Lazio e del relativo parere espresso in sede di redazione di PRG.
Il dottor Filippelli (ACeaElectrabel Produzione spa) ricordava che il loro impianto rappresenta la miglio tecnologia, che bruciando gas non si ha alcun impatto significativo su aria e acqua, che le fonti rinnovabili sono una chimera e che non potranno mai sostituire la produzione di energia da fonti convenzionali. Lamenta l’iter troppo lungo e che saranno effettuate verifiche geologiche puntuali.
I rappresentanti di Pontinia ribattevano che la leggerezza ha portato al dramma di edifici crollati, costruiti in epoca recente, evidentemente senza tener conto delle prescrizioni in materia.
La risposta della ditta proponente non merita la nota.
Mentre i rappresentanti di Pontinia (Tombolillo, Corradi e Libralato) ribattevano che i costi economici passano in secondo piano davanti alla tutela delle persone, alla prevenzione degli incidenti.
Interessante anche l’intervento del Funzionario del Ministero delle telecomunicazioni che anticipava il parere favorevole a condizione della verifica dell’elettrosmog e della compatibilità elettromagnetica (da effettuare), nonché alla sottoscrizione, da parte della ditta proponente dell’atto di sottomissione che dovrebbe contenere i dati sulla centrale, sull’elettrodotto e sul metanodotto, al rispetto al RD del 1933 e al decreto ministeriale dello stesso Ministero delle telecomunicazioni.
I rappresentanti di Pontinia ricordavano l’ulteriore aspetto, sul quale nessuno aveva risposto, pur avendo sollevato critiche, osservazioni, cioè sul metanodotto anch’esso in zona geologicamente instabile, oltre che SIC e ZPS.
Nella sorpresa generale, si è presenta la Dottoressa Bargagna dell’assessorato all’ambiente della Regione Lazio.
La Dottoressa annunciava la contrarietà della Regione Lazio, così come già annunciata in un odg del consiglio regionale del gennaio 2003 che non avrebbe dato alcuna intesa in assenza del piano energetico regionale.
La ditta proponente ricordava che la regione Lazio avrebbe espresso un parere di compatibilità geologica sul sito della centrale, ma che secondo il comune di Pontinia è da intendersi riferito al solo sito della stessa centrale e non alle opere connesse.
Vista la richiesta di un tempo congruo da parte della dottoressa Bargagna e la dichiarazione del Ministero dell’ambiente di intenzione a rivedere la VIA, la presidenza riteneva opportuno di rinviare la conferenza a 60 giorni per acquisire ulteriori elementi del caso.
Al termine dell’incontro il Sindaco di Pontinia ringraziava il Ministero dello Sviluppo Economico (he auspicava tutti gli interventi utili a chiarire il contesto amministrativo, ambientale, sanitario e tecnico) anche per la professionalità e perizia oltre alla Regione Lazio, all’amministrazione provinciale di Latina e comunale di Sezze per la sensibilità e per l’intervento amministrativo valido in difesa del territorio.
Pontinia 9 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Questa mattina si è svolto l’insediamento della conferenza di esame del progetto della centrale a turbogas di Pontinia presentata dalla società AceaElectrabel Produzione spa presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma in via Molise n. 2.
La convocazione iniziale aveva definito la conferenza decisoria, ma in seguito alla richiesta della ditta proponente che chiedeva il rinvio della stessa, il Ministero ha preferito optare per una conferenza interlocutoria allo scopo di istituire la conferenza.
Per questo al sindaco di Pontinia, Eligio Tombolillo, è parso fuori luogo chiedere la sospensiva presidenziale al TAR.
La conferenza si è aperta con la sostituzione temporanea del presidente e responsabile del procedimento, Ing. Stefano Pelini, coinvolto con i fatti del terremoto di L’Aquila e soprattutto con la lettura di 3 documenti arrivata alla stessa conferenza:
1) decisione sulla sospensiva del TAR (come detto superflua e superata dalla decisione della Conferenza quindi inutile);
2) nota del Ministero dell’Ambiente e per la tutela del territorio e del mare con la quale, in seguito alle numerose e circostanziate richieste, osservazioni, critiche inviate da cittadini, associazioni, enti locali si è deciso di riconsiderare, per l’eventuale revisione, la VIA (valutazione di impatto ambientale) del 5 dicembre 2005. Addirittura, sempre come sopra richiesto, si è deciso di effettuare la Valutazione Ambientale Strategica trattandosi di zone vincolate SIC e ZPS.
3) L’ODG del consiglio provinciale di Latina del 6 aprile che esprime la contrarietà di tutti gli enti locali interessati alla realizzazione delle centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia, nonché la richiesta di revisione dell’accordo sulla centrale di Aprilia.
Per il Ministero dello Sviluppo Economico presente il dottor Galeazzi, con altri collaboratori e funzionari, per la ditta proponente il dottor Filippelli con altri funzionari, presenti Terna con il dottor Costanti del settore di pianificazione l’ing. Elettronico Cappellani per la sicurezza delle infrastrutture, il Ministero delle Telecomunicazioni, il comune di Pontinia con il sindaco dottor Eligio Tombolillo, il capo settore dell’ufficio tecnico – urbanistico, lavori pubblici e sanità Ing. Corrado Corradi e Giorgio Libralato, il comune di Sezze con l’assessore Antonio Maurizi.
Il presidente ff della conferenza faceva notare la necessità della formalità della delibera dell’amministrazione provinciale da inviare come previsto dalla normativa.
Il Sindaco di Pontinia ribadiva la volontà del consiglio comunale di Pontinia contraria alla realizzazione della centrale per le motivazioni più volte rese note.
Lo stesso ripeteva, per quanto di competenza, l’assessore Maurizi, del comune di Sezze, ricordando che oltre ai problemi degli espropri, quelli geologici rimaneva l’impatto ambientale delle emissioni della centrale anche nel terreno del suo comune distante pochi km dalla centrale di produzione e che ospitava la centrale di smistamento, oltre a parte delle opere connesse.
Il Dottor Costanti (Terna) ricordava che attendeva da parte della società proponente la revisione del progetto.
L’ing. Cappellani (Terna) ribadiva che sono state effettuate indagini geologiche su “larga scala” nei territori interessati.
I rappresentanti del comune di Pontinia contestavano che tale affermazione non corrispondeva alle prescrizioni del competente ufficio regionale del Lazio e del relativo parere espresso in sede di redazione di PRG.
Il dottor Filippelli (ACeaElectrabel Produzione spa) ricordava che il loro impianto rappresenta la miglio tecnologia, che bruciando gas non si ha alcun impatto significativo su aria e acqua, che le fonti rinnovabili sono una chimera e che non potranno mai sostituire la produzione di energia da fonti convenzionali. Lamenta l’iter troppo lungo e che saranno effettuate verifiche geologiche puntuali.
I rappresentanti di Pontinia ribattevano che la leggerezza ha portato al dramma di edifici crollati, costruiti in epoca recente, evidentemente senza tener conto delle prescrizioni in materia.
La risposta della ditta proponente non merita la nota.
Mentre i rappresentanti di Pontinia (Tombolillo, Corradi e Libralato) ribattevano che i costi economici passano in secondo piano davanti alla tutela delle persone, alla prevenzione degli incidenti.
Interessante anche l’intervento del Funzionario del Ministero delle telecomunicazioni che anticipava il parere favorevole a condizione della verifica dell’elettrosmog e della compatibilità elettromagnetica (da effettuare), nonché alla sottoscrizione, da parte della ditta proponente dell’atto di sottomissione che dovrebbe contenere i dati sulla centrale, sull’elettrodotto e sul metanodotto, al rispetto al RD del 1933 e al decreto ministeriale dello stesso Ministero delle telecomunicazioni.
I rappresentanti di Pontinia ricordavano l’ulteriore aspetto, sul quale nessuno aveva risposto, pur avendo sollevato critiche, osservazioni, cioè sul metanodotto anch’esso in zona geologicamente instabile, oltre che SIC e ZPS.
Nella sorpresa generale, si è presenta la Dottoressa Bargagna dell’assessorato all’ambiente della Regione Lazio.
La Dottoressa annunciava la contrarietà della Regione Lazio, così come già annunciata in un odg del consiglio regionale del gennaio 2003 che non avrebbe dato alcuna intesa in assenza del piano energetico regionale.
La ditta proponente ricordava che la regione Lazio avrebbe espresso un parere di compatibilità geologica sul sito della centrale, ma che secondo il comune di Pontinia è da intendersi riferito al solo sito della stessa centrale e non alle opere connesse.
Vista la richiesta di un tempo congruo da parte della dottoressa Bargagna e la dichiarazione del Ministero dell’ambiente di intenzione a rivedere la VIA, la presidenza riteneva opportuno di rinviare la conferenza a 60 giorni per acquisire ulteriori elementi del caso.
Al termine dell’incontro il Sindaco di Pontinia ringraziava il Ministero dello Sviluppo Economico (he auspicava tutti gli interventi utili a chiarire il contesto amministrativo, ambientale, sanitario e tecnico) anche per la professionalità e perizia oltre alla Regione Lazio, all’amministrazione provinciale di Latina e comunale di Sezze per la sensibilità e per l’intervento amministrativo valido in difesa del territorio.
Pontinia 9 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
biomasse, appuntamento al Tar il 23 luglio
Oggi il Presidente ha proposto un rinvio al merito, saltando a piè pari la sospensiva (forse ne intendeva la sua infondatezza?), dapprima all'ottobre 2009 (troppo lungo, ha commentato Martella) e poi al 23 luglio 2009 con l'accordo delle parti.
In teoria si dovrebbe concludere prima l'iter della conferenza unificata (100 giorni dalla conferenza di fine gennaio presso la Provincia di Latina, quindi entro metà maggio).
Notizia accolta in modo positivo dall'amministrazione comunale di Pontinia che ha ringraziato i legali incaricati (gli avvocati Carlo Bassoli, Francesco Di Ciollo e Falconi) per l'ottimo lavoro svolto, oltre che dai cittadini e dalle associazioni che si sono particolarmente impegnati nell'ultimo periodo.
Le riunioni informali si sono ripetute in questi giorni acquisendo validi pareri di esperti locali e nazionali che confortano la decisione dell'amministrazione comunale di Pontinia nella delibera consiliare n. 50 del 10/09/2007 in difesa dell'ambiente, della qualità della vita, dell'economia e sopratutto dell'autonomia locale.
Pontinia 9 aprile 2009 Giorgio Libralato
In teoria si dovrebbe concludere prima l'iter della conferenza unificata (100 giorni dalla conferenza di fine gennaio presso la Provincia di Latina, quindi entro metà maggio).
Notizia accolta in modo positivo dall'amministrazione comunale di Pontinia che ha ringraziato i legali incaricati (gli avvocati Carlo Bassoli, Francesco Di Ciollo e Falconi) per l'ottimo lavoro svolto, oltre che dai cittadini e dalle associazioni che si sono particolarmente impegnati nell'ultimo periodo.
Le riunioni informali si sono ripetute in questi giorni acquisendo validi pareri di esperti locali e nazionali che confortano la decisione dell'amministrazione comunale di Pontinia nella delibera consiliare n. 50 del 10/09/2007 in difesa dell'ambiente, della qualità della vita, dell'economia e sopratutto dell'autonomia locale.
Pontinia 9 aprile 2009 Giorgio Libralato
mercoledì 8 aprile 2009
ad Acerra piove diossina
ad Acerra piove diossina
di Claudio Pappaianni
La Campania prevede altri quattro inceneritori. Ma i rifiuti ammassati nell'area militare sono ancora da bruciare Undici milioni e mezzo di metri cubi di fumi, 600 tonnellate di ceneri e scorie pericolose, 550 milioni di picogrammi di diossine. Ad Acerra ogni giorno il nuovo inceneritore spargerà nell'aria dosi di veleno. Silvio Berlusconi lo ha inaugurato una settimana fa, come simbolo concreto della sua operazione pulizia, che ha fatto sparire i sacchetti neri dalle strade campane. Ma il sistema avviato è ancora lontano dalla normalità. E l'impianto che brucia le presunte ecoballe (in realtà matasse compresse con rifiuti d'ogni genere) secondo gli ambientalisti rischia di trasformarsi in un ecomostro. "Anche se l'inceneritore dovesse davvero emettere diossine per la metà del limite previsto dalla normativa, nell'aria di Acerra dove risiedono 50 mila persone ogni giorno ci sarà un quantitativo di diossina considerato tollerabile per una popolazione di 4 milioni di individui adulti", spiega Ornella Capezzuto, presidente del Wwf Campania. Un dato allarmante per un'area già ammorbata da anni di roghi indiscriminati di rifiuti. "Il danno alla salute sarà mille volte inferiore di quello già provocato in Campania da discariche abusive e rifiuti tossici", ha replicato Bertolaso. Perché tutto si fa in nome dell'emergenza, inclusa la road-map del governo che punta a fare della Campania, per anni 'pattumiera d'Italia', l'inceneritore del Paese. Dopo Acerra, di impianti per bruciare i rifiuti ne sono previsti altri quattro, ma per le esigenze della regione ne basterebbero due.
Ma questo è un business che appare sicuro anche in tempi di crisi: dai 300 ai 400 milioni di euro per la costruzione di un impianto, con introiti che superano i 100 milioni all'anno, soprattutto grazie agli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, finanziati dagli italiano nelle bollette. Soldi che arriveranno solo quando Acerra, oltre a bruciare i detriti, comincerà a produrre energia elettrica: non prima di nove mesi, si stima. Intanto le discariche attive si stanno per esaurire e presto tutto il peso potrebbe ricadere sulla sola Chiaiano, dove si continua a sversare. In estate dovrebbero entrare in funzione gli impianti di San Tammaro e Terzigno per garantire lo spazio necessario fino a dicembre 2009: almeno un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti che non saranno bruciati. Perché ad Acerra fino ad allora saranno smaltite al massimo 200 mila tonnellate di monnezza, un terzo del quale finirà comunque in discarica sotto forma di ceneri e scorie.
Non servono aree speciali: la legge varata dal governo Berlusconi prevede che in Campania oggi si possa davvero seppellire di tutto. Ad Acerra, i primi rifiuti che si sarebbe dovuto bruciare sono le 80 mila balle ancora ammassate nell'area militare di Persano, metà di quelle prodotte in Campania da giugno a dicembre 2008.
Lo avevano promesso ai militari della Brigata Garibaldi, impegnati nelle missioni estere più pericolose. Ma la montagna di balle dorme tranquilla, al sicuro di una caserma. Anche se entrare nella piattaforma di stoccaggio non è difficile: basta aspettare il passaggio quotidiano del pastore che vive col suo gregge nel casolare accanto ai silos per la raccolta del percolato.
Un buco nella rete già c'è, esattamente di fronte al piazzale dove da mesi sono abbandonate decine di roulotte della Protezione civile. Chiunque può entrare, smaltendo in mezzo ai rifiuti ogni genere di detrito che poi finirà dritto ad Acerra.
Se succede in un'area militare, figurarsi cosa sia possibile fare a Ferrandelle, nel sito di stoccaggio sorto sui terreni del boss 'Sandokan' Schiavone e trasformato per decreto in discarica. A controllarlo ci sono solo due pattuglie di vigilantes privati, ferme all'ingresso. Un sito al collasso, secondo i tecnici dell'Arpa Campania, che a metà febbraio hanno anche denunciato che le coltivazioni dei campi circostanti sono "invase da percolato affiorante in superficie". Ma alla lettera-appello inviata dall'assessore comunale all'ambiente a Bertolaso nessuno ha risposto.
(02 aprile 2009)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2077075/
di Claudio Pappaianni
La Campania prevede altri quattro inceneritori. Ma i rifiuti ammassati nell'area militare sono ancora da bruciare Undici milioni e mezzo di metri cubi di fumi, 600 tonnellate di ceneri e scorie pericolose, 550 milioni di picogrammi di diossine. Ad Acerra ogni giorno il nuovo inceneritore spargerà nell'aria dosi di veleno. Silvio Berlusconi lo ha inaugurato una settimana fa, come simbolo concreto della sua operazione pulizia, che ha fatto sparire i sacchetti neri dalle strade campane. Ma il sistema avviato è ancora lontano dalla normalità. E l'impianto che brucia le presunte ecoballe (in realtà matasse compresse con rifiuti d'ogni genere) secondo gli ambientalisti rischia di trasformarsi in un ecomostro. "Anche se l'inceneritore dovesse davvero emettere diossine per la metà del limite previsto dalla normativa, nell'aria di Acerra dove risiedono 50 mila persone ogni giorno ci sarà un quantitativo di diossina considerato tollerabile per una popolazione di 4 milioni di individui adulti", spiega Ornella Capezzuto, presidente del Wwf Campania. Un dato allarmante per un'area già ammorbata da anni di roghi indiscriminati di rifiuti. "Il danno alla salute sarà mille volte inferiore di quello già provocato in Campania da discariche abusive e rifiuti tossici", ha replicato Bertolaso. Perché tutto si fa in nome dell'emergenza, inclusa la road-map del governo che punta a fare della Campania, per anni 'pattumiera d'Italia', l'inceneritore del Paese. Dopo Acerra, di impianti per bruciare i rifiuti ne sono previsti altri quattro, ma per le esigenze della regione ne basterebbero due.
Ma questo è un business che appare sicuro anche in tempi di crisi: dai 300 ai 400 milioni di euro per la costruzione di un impianto, con introiti che superano i 100 milioni all'anno, soprattutto grazie agli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, finanziati dagli italiano nelle bollette. Soldi che arriveranno solo quando Acerra, oltre a bruciare i detriti, comincerà a produrre energia elettrica: non prima di nove mesi, si stima. Intanto le discariche attive si stanno per esaurire e presto tutto il peso potrebbe ricadere sulla sola Chiaiano, dove si continua a sversare. In estate dovrebbero entrare in funzione gli impianti di San Tammaro e Terzigno per garantire lo spazio necessario fino a dicembre 2009: almeno un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti che non saranno bruciati. Perché ad Acerra fino ad allora saranno smaltite al massimo 200 mila tonnellate di monnezza, un terzo del quale finirà comunque in discarica sotto forma di ceneri e scorie.
Non servono aree speciali: la legge varata dal governo Berlusconi prevede che in Campania oggi si possa davvero seppellire di tutto. Ad Acerra, i primi rifiuti che si sarebbe dovuto bruciare sono le 80 mila balle ancora ammassate nell'area militare di Persano, metà di quelle prodotte in Campania da giugno a dicembre 2008.
Lo avevano promesso ai militari della Brigata Garibaldi, impegnati nelle missioni estere più pericolose. Ma la montagna di balle dorme tranquilla, al sicuro di una caserma. Anche se entrare nella piattaforma di stoccaggio non è difficile: basta aspettare il passaggio quotidiano del pastore che vive col suo gregge nel casolare accanto ai silos per la raccolta del percolato.
Un buco nella rete già c'è, esattamente di fronte al piazzale dove da mesi sono abbandonate decine di roulotte della Protezione civile. Chiunque può entrare, smaltendo in mezzo ai rifiuti ogni genere di detrito che poi finirà dritto ad Acerra.
Se succede in un'area militare, figurarsi cosa sia possibile fare a Ferrandelle, nel sito di stoccaggio sorto sui terreni del boss 'Sandokan' Schiavone e trasformato per decreto in discarica. A controllarlo ci sono solo due pattuglie di vigilantes privati, ferme all'ingresso. Un sito al collasso, secondo i tecnici dell'Arpa Campania, che a metà febbraio hanno anche denunciato che le coltivazioni dei campi circostanti sono "invase da percolato affiorante in superficie". Ma alla lettera-appello inviata dall'assessore comunale all'ambiente a Bertolaso nessuno ha risposto.
(02 aprile 2009)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2077075/
martedì 7 aprile 2009
AceaElectrabel ottiene la sospensiva
Decreto provvisorio cautelare di sospensione degli effetti dell'atto impugnato(parere negativo sulla dichiarazione di compatibilità). Tale provvedimento è stato concesso perchè il 9 aprile p.v. è convocata la conferenza servizi.
Il decreto avrà naturalmente effetto fino al 23 aprile p.v., data in cui è stata fissata l'udienza per la discussione approfondita della istanza cautelare presentata da Aceaelectrabel. Il ricorso è stato depositato, soltanto ieri 6 aprile.
Il decreto avrà naturalmente effetto fino al 23 aprile p.v., data in cui è stata fissata l'udienza per la discussione approfondita della istanza cautelare presentata da Aceaelectrabel. Il ricorso è stato depositato, soltanto ieri 6 aprile.
Riunione comune Pontinia contro centrale a turbogas
Riunione comune Pontinia contro centrale a turbogas
La riunione di ieri sera in consiglio comunale a Pontinia organizzata dalle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze, contrarie alla realizzazione della centrale a turbogas di Mazzocchio, ha ripreso un lungo percorso iniziato con diverse riunioni e incontri tra agosto e settembre.
L’occasione è la convocazione della conferenza unificata di giovedì 9 aprile convocata dalla segreteria della presidenza del consiglio per dibattere del parere di incompatibilità territoriale emesso 1 mese fa dal comune di Pontinia e delle osservazioni sul percorso delle opere connesse.
Contro espropri e vincoli imposti dal progetto del metanodotto e dell’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas si sono espressi, nei tempi previsti, la Cia, la rete, il comune di Pontinia, diversi cittadini e comitati, compreso chi scrive.
Tale osservazioni sono state controdedotte, più o meno con gli stessi argomenti, sia da Terna, sia della società proponente.
La conferenza di giovedì doveva essere conclusiva, invece, in seguito al ricorso al Tar della ditta proponente e alla richiesta espressa della stessa ditta in attesa del pronunciamento del Tar, trasformata in interlocutoria.
Gli interventi dei legali presenti ieri sera ha osservato principi di illegittimità sul ricorso contro il parere del sindaco di Pontinia e la conseguente richiesta di risarcimento allo stesso comune, ma anche al ministero dell’interno, al comitato tecnico regionale e al comando provinciale.
Al di là di questo è singolare l’affermazione della ditta proponente che nega la competenza del sindaco a rilasciare tale parere.
Se non è competente per quale motivo glielo avrebbe chiesto? Per avere il presupposto di ricorrere al Tar? Per sviare l’attenzione? Solamente per guadagnare tempo?
Il sindaco Tombolillo ieri sera ha aggiornato l’assemblea sullo svolgimento del consiglio provinciale svoltosi in mattinata e contrario, all’unanimità, alla realizzazione delle centrali di Pontinia ed Aprilia.
Ha poi fatto il punto della situazione della centrale a biomasse, sempre a Mazzocchio, con l’udienza al Tar della sospensiva sempre contro il parere contrario del sindaco di Pontinia e conseguente ulteriore richiesta di risarcimento danni.
L’intervento e la solidarietà dell’opposizione con il consigliere comunale Donnarumma (UDC) che è anche legale di alcuni ricorrenti, del legale di numerose aziende agricole l’avvocato Corrado De Angelis, hanno ribadito le motivazioni legali e tecniche sia dei singoli proprietari, sia dell’amministrazione.
Il terremoto di ieri poi, purtroppo, rende ancora più improbabile e sicuramente da ripensare l’ubicazione delle fondazioni dei tralicci in una zona ecologicamente instabile, sconfessando proprio le controdeduzioni di Terna e della ditta proponente.
Il comune di Sezze era rappresentato dagli assessori Bernabei e Maurizi che hanno ricordato e ribadito la posizione contraria anche della loro amministrazione che si dovrebbe tradurre in una delibera di giunta con ulteriori osservazioni contrarie alla centrale a turbogas da consegnare giovedì in sede di conferenza unificata.
Questo è ovviamente il primo fatto nuovo ed importante.
L’altro quello ricordato da Tombolillo cioè le telefonate del capogruppo in consiglio regionale Enrico Fontana che ha ribadito la posizione della regione Lazio che negherà l’intesa al progetto, nonché l’inizio del dibattito del piano energetico regionale che dovrebbe iniziare già domani.
Alla riunione hanno partecipato 3 assessori di Pontinia (Battisti, Pedretti, Sperlonga), 2 consiglieri di maggioranza (Calisi, Perfili), diversi proprietari dei terreni interessati dai percorsi, ingegneri, avvocati, la rete, la vice presidente regionale del WWF, dottoressa Franca Maragoni, alcuni cittadini oltre a 2 giornalisti de La Provincia.
Ovviamente l’incontro è stato preceduto da numerose riunioni ristrette in comune, l’ultima ieri mattina e sarà seguita da altri incontri interni in vista di giovedì per concordare intervento e documenti nella conferenza unificata.
Pontinia 7 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
La riunione di ieri sera in consiglio comunale a Pontinia organizzata dalle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze, contrarie alla realizzazione della centrale a turbogas di Mazzocchio, ha ripreso un lungo percorso iniziato con diverse riunioni e incontri tra agosto e settembre.
L’occasione è la convocazione della conferenza unificata di giovedì 9 aprile convocata dalla segreteria della presidenza del consiglio per dibattere del parere di incompatibilità territoriale emesso 1 mese fa dal comune di Pontinia e delle osservazioni sul percorso delle opere connesse.
Contro espropri e vincoli imposti dal progetto del metanodotto e dell’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas si sono espressi, nei tempi previsti, la Cia, la rete, il comune di Pontinia, diversi cittadini e comitati, compreso chi scrive.
Tale osservazioni sono state controdedotte, più o meno con gli stessi argomenti, sia da Terna, sia della società proponente.
La conferenza di giovedì doveva essere conclusiva, invece, in seguito al ricorso al Tar della ditta proponente e alla richiesta espressa della stessa ditta in attesa del pronunciamento del Tar, trasformata in interlocutoria.
Gli interventi dei legali presenti ieri sera ha osservato principi di illegittimità sul ricorso contro il parere del sindaco di Pontinia e la conseguente richiesta di risarcimento allo stesso comune, ma anche al ministero dell’interno, al comitato tecnico regionale e al comando provinciale.
Al di là di questo è singolare l’affermazione della ditta proponente che nega la competenza del sindaco a rilasciare tale parere.
Se non è competente per quale motivo glielo avrebbe chiesto? Per avere il presupposto di ricorrere al Tar? Per sviare l’attenzione? Solamente per guadagnare tempo?
Il sindaco Tombolillo ieri sera ha aggiornato l’assemblea sullo svolgimento del consiglio provinciale svoltosi in mattinata e contrario, all’unanimità, alla realizzazione delle centrali di Pontinia ed Aprilia.
Ha poi fatto il punto della situazione della centrale a biomasse, sempre a Mazzocchio, con l’udienza al Tar della sospensiva sempre contro il parere contrario del sindaco di Pontinia e conseguente ulteriore richiesta di risarcimento danni.
L’intervento e la solidarietà dell’opposizione con il consigliere comunale Donnarumma (UDC) che è anche legale di alcuni ricorrenti, del legale di numerose aziende agricole l’avvocato Corrado De Angelis, hanno ribadito le motivazioni legali e tecniche sia dei singoli proprietari, sia dell’amministrazione.
Il terremoto di ieri poi, purtroppo, rende ancora più improbabile e sicuramente da ripensare l’ubicazione delle fondazioni dei tralicci in una zona ecologicamente instabile, sconfessando proprio le controdeduzioni di Terna e della ditta proponente.
Il comune di Sezze era rappresentato dagli assessori Bernabei e Maurizi che hanno ricordato e ribadito la posizione contraria anche della loro amministrazione che si dovrebbe tradurre in una delibera di giunta con ulteriori osservazioni contrarie alla centrale a turbogas da consegnare giovedì in sede di conferenza unificata.
Questo è ovviamente il primo fatto nuovo ed importante.
L’altro quello ricordato da Tombolillo cioè le telefonate del capogruppo in consiglio regionale Enrico Fontana che ha ribadito la posizione della regione Lazio che negherà l’intesa al progetto, nonché l’inizio del dibattito del piano energetico regionale che dovrebbe iniziare già domani.
Alla riunione hanno partecipato 3 assessori di Pontinia (Battisti, Pedretti, Sperlonga), 2 consiglieri di maggioranza (Calisi, Perfili), diversi proprietari dei terreni interessati dai percorsi, ingegneri, avvocati, la rete, la vice presidente regionale del WWF, dottoressa Franca Maragoni, alcuni cittadini oltre a 2 giornalisti de La Provincia.
Ovviamente l’incontro è stato preceduto da numerose riunioni ristrette in comune, l’ultima ieri mattina e sarà seguita da altri incontri interni in vista di giovedì per concordare intervento e documenti nella conferenza unificata.
Pontinia 7 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
lunedì 6 aprile 2009
Turbogas di Pontinia, stasera incontro dopo consiglio provinciale
Turbogas di Pontinia, stasera incontro dopo consiglio provinciale
Il consiglio provinciale di Latina, finalmente, alla terza convocazione, per assenza della maggioranza, si è riuscito ad esprimere in modo unitario e contrario alla realizzazione delle 2 centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia.
Intanto la situazione per entrambe è critica e delicata per l’attacco al territorio che si sta difendendo in tribunale oltre che nelle varie conferenze per il rilascio dell’AIA-IPPC.
Questa sera incontro a Pontinia presso l’aula consiliare promossa dalle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze in vista della conferenza unificata del 9 aprile dove si discuterà della compatibilità territoriale della centrale a turbogas e dei ricorsi e osservazioni presentati da associazioni di categoria (la Cia), dai comitati e dai singoli cittadini sul percorso di elettrodotto e metanodotto opere connesse alla centrale.
Continuano ad arrivare notizie di interessamento da parte della Regione Lazio, questa volta del capogruppo della sinistra e dei verdi Enrico Fontana che ha più volte manifestato la sua contrarietà, così come Moscardelli, Di Resta, lo stesso assessore all’ambiente Zaratti, al progetto della turbogas.
Le notizie che arrivano dalla maggioranza confermerebbero la posizione contraria della stessa regione Lazio, anticipata a suo tempo al sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, dal presidente Piero Marrazzo.
In pratica la Regione Lazio, stante queste anticipazioni, interverrà nella convocazione dell’apposita intesa negando quella che viene definita “intesa forte” che dovrebbe impedire la realizzazione della centrale a turbogas.
A Pontinia ormai ci sono incontri frequenti per esaminare richieste, ricorsi e convocazioni varie che arrivano, con l’ausilio di alcuni esperti in materia sia legale che tecnica ed amministrativa oltre che in medicina anche a livello nazionale.
Pontinia 6 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il consiglio provinciale di Latina, finalmente, alla terza convocazione, per assenza della maggioranza, si è riuscito ad esprimere in modo unitario e contrario alla realizzazione delle 2 centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia.
Intanto la situazione per entrambe è critica e delicata per l’attacco al territorio che si sta difendendo in tribunale oltre che nelle varie conferenze per il rilascio dell’AIA-IPPC.
Questa sera incontro a Pontinia presso l’aula consiliare promossa dalle amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze in vista della conferenza unificata del 9 aprile dove si discuterà della compatibilità territoriale della centrale a turbogas e dei ricorsi e osservazioni presentati da associazioni di categoria (la Cia), dai comitati e dai singoli cittadini sul percorso di elettrodotto e metanodotto opere connesse alla centrale.
Continuano ad arrivare notizie di interessamento da parte della Regione Lazio, questa volta del capogruppo della sinistra e dei verdi Enrico Fontana che ha più volte manifestato la sua contrarietà, così come Moscardelli, Di Resta, lo stesso assessore all’ambiente Zaratti, al progetto della turbogas.
Le notizie che arrivano dalla maggioranza confermerebbero la posizione contraria della stessa regione Lazio, anticipata a suo tempo al sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, dal presidente Piero Marrazzo.
In pratica la Regione Lazio, stante queste anticipazioni, interverrà nella convocazione dell’apposita intesa negando quella che viene definita “intesa forte” che dovrebbe impedire la realizzazione della centrale a turbogas.
A Pontinia ormai ci sono incontri frequenti per esaminare richieste, ricorsi e convocazioni varie che arrivano, con l’ausilio di alcuni esperti in materia sia legale che tecnica ed amministrativa oltre che in medicina anche a livello nazionale.
Pontinia 6 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
domenica 5 aprile 2009
9 aprile il giorno delle centrali
Sembra che il 9 aprile sarà il giorno delle centrali inquinanti nel territorio pontino.
Non so se è confermata la data dell'udienza per l'ennesimo ricorso relativo alla centrale a turbogas di Aprilia.
Sicuramente è il giorno della conferenza unificata per la centrale a turbogas di Pontinia.
Sembra che il ricorso al TAR della ditta Pontinia Rinnovabili srl che propone la centrale a biomasse sia fissato al 9 aprile 2009 per la sospensiva ed iscritto al n.260/09.
La data era stata comunicata come probabile dall'esperto legale convocato dal Sindaco a difendere gli interessi dei cittadini e dell'intera pianura pontina.
Non so se è confermata la data dell'udienza per l'ennesimo ricorso relativo alla centrale a turbogas di Aprilia.
Sicuramente è il giorno della conferenza unificata per la centrale a turbogas di Pontinia.
Sembra che il ricorso al TAR della ditta Pontinia Rinnovabili srl che propone la centrale a biomasse sia fissato al 9 aprile 2009 per la sospensiva ed iscritto al n.260/09.
La data era stata comunicata come probabile dall'esperto legale convocato dal Sindaco a difendere gli interessi dei cittadini e dell'intera pianura pontina.
sabato 4 aprile 2009
Come rilanciare economicamente un’impresa?
Come rilanciare economicamente un’impresa?
E’ stato individuato un modo nuovo per rilanciare un’impresa.
Di qualcuna di queste dicono, per esempio, che il ministero non concederà il finanziamento ad un dato progetto, non per i motivi che vorrebbero far credere (opposizione di enti locali), ma perché la domanda è incompleta oppure presentata fuori tempo.
Poi si presenta la richiesta di autorizzazioni, con progetti e documentazioni che spesso sono sbagliate, non aggiornate, poco dettagliate o riferite ad altre situazioni, lotti, imprese, con dati di fantasia.
Se poi il progetto viene osservato, emendato, se si fanno notare le inesattezze, se si respinge o se è necessario approfondirlo e riesaminarlo per la richiesta, ovvia, di ulteriore documentazione o di correggere il compito chiaramente sbagliato, anziché chieder scusa per aver fatto perdere tempo (quindi risorse e denaro) agli enti pubblici, si chiedono i danni.
Nel paese che si vorrebbe far funzionare al contrario o non funzionare, che si vorrebbe bruciare, incenerire, distruggere, inquinare, dissolvere succede che chi provoca i danni poi chiede di essere pagato per questo.
Questo è il modo nuovo di fare guadagno quando non si trovano funzionari che non controllano nemmeno dati semplici e riscontrabili, come per esempio i comuni.
Se ti accorgi che ho sbagliato ti chiedo i danni.
4,8 milioni di euro o 20 milioni di euro poco importa.
Immaginiamo cosa potrebbe succedere se ogni cittadino e azienda prendesse esempio.
Basta presentare richieste non evadibili, progetti approssimati e sbagliati, sperare di farseli bocciare o rinviare e poi chiedere i danni.
Nel paese della finanza creativa ci mancava il risarcimento danni per i propri errori.
Pontinia 3 aprile 2009 Giorgio Libralato
E’ stato individuato un modo nuovo per rilanciare un’impresa.
Di qualcuna di queste dicono, per esempio, che il ministero non concederà il finanziamento ad un dato progetto, non per i motivi che vorrebbero far credere (opposizione di enti locali), ma perché la domanda è incompleta oppure presentata fuori tempo.
Poi si presenta la richiesta di autorizzazioni, con progetti e documentazioni che spesso sono sbagliate, non aggiornate, poco dettagliate o riferite ad altre situazioni, lotti, imprese, con dati di fantasia.
Se poi il progetto viene osservato, emendato, se si fanno notare le inesattezze, se si respinge o se è necessario approfondirlo e riesaminarlo per la richiesta, ovvia, di ulteriore documentazione o di correggere il compito chiaramente sbagliato, anziché chieder scusa per aver fatto perdere tempo (quindi risorse e denaro) agli enti pubblici, si chiedono i danni.
Nel paese che si vorrebbe far funzionare al contrario o non funzionare, che si vorrebbe bruciare, incenerire, distruggere, inquinare, dissolvere succede che chi provoca i danni poi chiede di essere pagato per questo.
Questo è il modo nuovo di fare guadagno quando non si trovano funzionari che non controllano nemmeno dati semplici e riscontrabili, come per esempio i comuni.
Se ti accorgi che ho sbagliato ti chiedo i danni.
4,8 milioni di euro o 20 milioni di euro poco importa.
Immaginiamo cosa potrebbe succedere se ogni cittadino e azienda prendesse esempio.
Basta presentare richieste non evadibili, progetti approssimati e sbagliati, sperare di farseli bocciare o rinviare e poi chiedere i danni.
Nel paese della finanza creativa ci mancava il risarcimento danni per i propri errori.
Pontinia 3 aprile 2009 Giorgio Libralato
3,9 milioni di euro per chi si oppone alla turbogas
E' una coincidenza che in vista della conferenza unificata sia stata notificata la richiesta di risarcimento danni, pari a 3,9 milioni di euro, a chi si è opposto alla realizzazione della centrale a turbogas di Mazzocchio?
venerdì 3 aprile 2009
timide risposte all'inquinamento a Pontinia
L'amministrazione provinciale di Latina sembra essersi svegliata dal torpore convocando per la terza volta il consiglio provinciale sulle centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia, dopo le prime 2 convocazioni andate deserte per l'assenza della maggioranza.
Avrà svolgimento il consiglio convocato lunedi 6 aprile?
In caso positivo darà delle risposte concrete, degli atti amministrativi opponibili a progetti contrari al piano energetico provinciale, alla decisione di 12 amministrazioni comunali (per Aprilia), di altre 8 per Pontinia?
Oppure sarà una passerella o, peggio, un rimpallo di responsabilità?
Il PD dopo aver fracassato su Latina e provincia tutte le più alte cariche regionali e nazionali per le elezioni saprà tradurre in una posizione chiara e limpida sull'argomento o resterà nel vago e nell'incertezza?
Quella stessa incertezza che ha portato Domenico Guidi e altri validi ed apprezzati esponenti del PD a candidarsi autonomamente oppure a protestare in modo vibrato all'interno del PD sia sulle candidature ma sopratutto sulla mancanza di un progetto e di un programma politico.
Quelle mancanze che hanno portato un candidato a presidente molto corteggiato a rispondere no grazie.
Se il PD lo decidesse potrebbe ancora intervenire, per esempio, in modo concreto all'interno della Regione Lazio sia contro la centrale a turbogas di Pontinia, ma sopratutto contro le 2 centrali di Pontinia (turbogas e biomasse).
Per esempio approvando il piano energetico regionale che esclude tali centrali.
Per esempio intervenendo nelle conferenze unificate ad esprimere un parere previsto per legge.
Ma dal consiglio provinciale mi aspetto, almeno, una parola ed un attestato di solidarietà per 2 validi funzionari che hanno applicato leggi e normative e che per questo sono stati chiamati a rispondere.
Se il consiglio provinciale esprimerà pieno appoggio, non dico apprezzamento e ringraziamento per l'attività svolta, a questi validi funzionari sarà uno stimolo per tutti i dipendenti a fare meglio d una parte e a sentirsi partecipi della ricerca del bene comune anzichè di parte.
Intanto per lunedi sera è arrivata la prima valida risposta all'incontro che si terrà in aula consiliare a Pontinia contro il progetto della turbogas, quello del consigliere regionale Romolo Del Balzo che ha sempre espresso la sua contrarietà alla centrale a turbogas di Pontinia.
Del Balzo ha comunicato che per precedenti impegni non potrà essere presente.
Almeno lui ha risposto.
Gli altri?
Pontinia 3 aprile 2009 Giorgio Libralato
Avrà svolgimento il consiglio convocato lunedi 6 aprile?
In caso positivo darà delle risposte concrete, degli atti amministrativi opponibili a progetti contrari al piano energetico provinciale, alla decisione di 12 amministrazioni comunali (per Aprilia), di altre 8 per Pontinia?
Oppure sarà una passerella o, peggio, un rimpallo di responsabilità?
Il PD dopo aver fracassato su Latina e provincia tutte le più alte cariche regionali e nazionali per le elezioni saprà tradurre in una posizione chiara e limpida sull'argomento o resterà nel vago e nell'incertezza?
Quella stessa incertezza che ha portato Domenico Guidi e altri validi ed apprezzati esponenti del PD a candidarsi autonomamente oppure a protestare in modo vibrato all'interno del PD sia sulle candidature ma sopratutto sulla mancanza di un progetto e di un programma politico.
Quelle mancanze che hanno portato un candidato a presidente molto corteggiato a rispondere no grazie.
Se il PD lo decidesse potrebbe ancora intervenire, per esempio, in modo concreto all'interno della Regione Lazio sia contro la centrale a turbogas di Pontinia, ma sopratutto contro le 2 centrali di Pontinia (turbogas e biomasse).
Per esempio approvando il piano energetico regionale che esclude tali centrali.
Per esempio intervenendo nelle conferenze unificate ad esprimere un parere previsto per legge.
Ma dal consiglio provinciale mi aspetto, almeno, una parola ed un attestato di solidarietà per 2 validi funzionari che hanno applicato leggi e normative e che per questo sono stati chiamati a rispondere.
Se il consiglio provinciale esprimerà pieno appoggio, non dico apprezzamento e ringraziamento per l'attività svolta, a questi validi funzionari sarà uno stimolo per tutti i dipendenti a fare meglio d una parte e a sentirsi partecipi della ricerca del bene comune anzichè di parte.
Intanto per lunedi sera è arrivata la prima valida risposta all'incontro che si terrà in aula consiliare a Pontinia contro il progetto della turbogas, quello del consigliere regionale Romolo Del Balzo che ha sempre espresso la sua contrarietà alla centrale a turbogas di Pontinia.
Del Balzo ha comunicato che per precedenti impegni non potrà essere presente.
Almeno lui ha risposto.
Gli altri?
Pontinia 3 aprile 2009 Giorgio Libralato
giovedì 2 aprile 2009
I progetti contestati delle centrali elettriche di Pontinia
I progetti contestati delle centrali elettriche di Pontinia
Lunedì 6 aprile alle ore 20 presso l’aula consiliare di Pontinia riunione di coordinamento delle associazioni, dei cittadini, dei professionisti che hanno presentato osservazioni al progetto della centrale a turbogas e ai relativi espropri dei terreni sul percorso di elettrodotto e metanodotto, ai comuni di Pontinia e Sezze.
Giovedì 9 aprile alle ore 10.30 presso la sala commissioni del VII piano della direzione generale del Ministero dello sviluppo economico - dipartimento per l'energia, è stata convocata la riunione conclusiva della conferenza dei servizi del progetto della centrale a turbogas proposta da AceaElectrabel Produzione Spa di Mazzocchio Pontinia.
Visto come sono andate le riunioni, le conferenze di questo e altri progetti, più o meno contestati non è facile pronosticare l’andamento della riunione del 9 e se sarà una seduta interlocutoria o decisoria e in questo caso quale sarà il risultato.
Quello che è certo che sarà prodotta ulteriore documentazione contro la realizzazione del progetto.
Sull’argomento alcune indiscrezioni sulla modifica del piano energetico regionale che consentirebbe la realizzazione delle centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia, diversamente dalla stesura resa nota dalla Regione Lazio, non modifica la questione all’interno del procedimento tecnico o amministrativo.
Però potrebbe cambiare la posizione annunciata dai consiglieri di maggioranza (Moscardelli, Di Resta, Fontana), dall’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti e da fonti vicine allo stesso presidente Piero Marrazzo che annunciano la negazione dell’intesa, cioè il parere contrario della Regione Lazio.
Sul fronte delle biomasse si attende, invece, la decisione sulla data di convocazione dell’udienza del TAR in merito alla sospensiva richiesta dalla Ditta relativamente alla trasmissione al parere contrario del comune di Pontinia, da parte dell’amministrazione provinciale di Latina alla conferenza unificata presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri.
Intanto, come preannunciato, il sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, ha inoltrato alla stessa conferenza le sue motivazioni brevi (solo 5 pagine) con 6 allegati contrarie alla realizzazione del progetto della centrale a biomasse.
Il procedimento si dovrà concludere entro 90 giorni, sempre salvo sospensioni del TAR che non si sa a chi potrebbero giovare.
Stanno arrivando ulteriori documenti e studi a supporto dei danni che questo tipo di centrale potrebbe causare sul territorio, sull’economia e sulla salute umana ed animale, oltre che vegetale.
Il ricorso presentato alla Ditta chiedendo i danni sia alle istituzioni che alle persone fisiche, hanno lasciato perplesso il tavolo tecnico contrario al progetto, almeno quanto il silenzio di tutti coloro che finora si erano schierati, a parole contro la centrale, ma che non si sono esposti in alcun modo, se non attribuendosi una serie di meriti tutti da dimostrare.
Né è dato di sapere se la ditta proponente dopo una fase tambureggiante e di sicurezza sta ripensando la sua posizione, cioè di cercare un accordo anziché andare verso uno scontro che, anche qualora si volesse rivelare vincente con la forza di sentenze, non favorirà certo un dialogo con cittadini e con le stesse istituzioni che potrebbero osteggiare l’attività.
Le notizie che arrivano da Bando d’Argenta, come da tutta una serie di impianti simili che hanno subito una serie di disavventure potrebbero far cambiare modo di porsi.
Considerato anche le notizie di una serie di progetti di centrali a biomasse nel Lazio (le cronache riportano una trentina di impianti) molto difficile sa giustificare considerato che nessuna stima ufficiale sia dell’università di Roma e quindi del piano energetico della provincia di Latina, sia dell’Enea, quindi del piano energetico regionale, si di ditte che rivendono biomasse, può far pensare di far funzionare la centrale di Pontinia a pieno regime.
Figuriamoci se mettiamo insieme 20 o 30 centrali piccoli o grandi che siano.
Sicuramente entro questo mese saranno fissate sia la data dell’udienza per la sospensiva sia la prima seduta della conferenza unificata anche per la centrale a biomasse.
Pontinia 2 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Lunedì 6 aprile alle ore 20 presso l’aula consiliare di Pontinia riunione di coordinamento delle associazioni, dei cittadini, dei professionisti che hanno presentato osservazioni al progetto della centrale a turbogas e ai relativi espropri dei terreni sul percorso di elettrodotto e metanodotto, ai comuni di Pontinia e Sezze.
Giovedì 9 aprile alle ore 10.30 presso la sala commissioni del VII piano della direzione generale del Ministero dello sviluppo economico - dipartimento per l'energia, è stata convocata la riunione conclusiva della conferenza dei servizi del progetto della centrale a turbogas proposta da AceaElectrabel Produzione Spa di Mazzocchio Pontinia.
Visto come sono andate le riunioni, le conferenze di questo e altri progetti, più o meno contestati non è facile pronosticare l’andamento della riunione del 9 e se sarà una seduta interlocutoria o decisoria e in questo caso quale sarà il risultato.
Quello che è certo che sarà prodotta ulteriore documentazione contro la realizzazione del progetto.
Sull’argomento alcune indiscrezioni sulla modifica del piano energetico regionale che consentirebbe la realizzazione delle centrali a turbogas di Aprilia e Pontinia, diversamente dalla stesura resa nota dalla Regione Lazio, non modifica la questione all’interno del procedimento tecnico o amministrativo.
Però potrebbe cambiare la posizione annunciata dai consiglieri di maggioranza (Moscardelli, Di Resta, Fontana), dall’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti e da fonti vicine allo stesso presidente Piero Marrazzo che annunciano la negazione dell’intesa, cioè il parere contrario della Regione Lazio.
Sul fronte delle biomasse si attende, invece, la decisione sulla data di convocazione dell’udienza del TAR in merito alla sospensiva richiesta dalla Ditta relativamente alla trasmissione al parere contrario del comune di Pontinia, da parte dell’amministrazione provinciale di Latina alla conferenza unificata presso la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri.
Intanto, come preannunciato, il sindaco di Pontinia, dottor Eligio Tombolillo, ha inoltrato alla stessa conferenza le sue motivazioni brevi (solo 5 pagine) con 6 allegati contrarie alla realizzazione del progetto della centrale a biomasse.
Il procedimento si dovrà concludere entro 90 giorni, sempre salvo sospensioni del TAR che non si sa a chi potrebbero giovare.
Stanno arrivando ulteriori documenti e studi a supporto dei danni che questo tipo di centrale potrebbe causare sul territorio, sull’economia e sulla salute umana ed animale, oltre che vegetale.
Il ricorso presentato alla Ditta chiedendo i danni sia alle istituzioni che alle persone fisiche, hanno lasciato perplesso il tavolo tecnico contrario al progetto, almeno quanto il silenzio di tutti coloro che finora si erano schierati, a parole contro la centrale, ma che non si sono esposti in alcun modo, se non attribuendosi una serie di meriti tutti da dimostrare.
Né è dato di sapere se la ditta proponente dopo una fase tambureggiante e di sicurezza sta ripensando la sua posizione, cioè di cercare un accordo anziché andare verso uno scontro che, anche qualora si volesse rivelare vincente con la forza di sentenze, non favorirà certo un dialogo con cittadini e con le stesse istituzioni che potrebbero osteggiare l’attività.
Le notizie che arrivano da Bando d’Argenta, come da tutta una serie di impianti simili che hanno subito una serie di disavventure potrebbero far cambiare modo di porsi.
Considerato anche le notizie di una serie di progetti di centrali a biomasse nel Lazio (le cronache riportano una trentina di impianti) molto difficile sa giustificare considerato che nessuna stima ufficiale sia dell’università di Roma e quindi del piano energetico della provincia di Latina, sia dell’Enea, quindi del piano energetico regionale, si di ditte che rivendono biomasse, può far pensare di far funzionare la centrale di Pontinia a pieno regime.
Figuriamoci se mettiamo insieme 20 o 30 centrali piccoli o grandi che siano.
Sicuramente entro questo mese saranno fissate sia la data dell’udienza per la sospensiva sia la prima seduta della conferenza unificata anche per la centrale a biomasse.
Pontinia 2 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
mercoledì 1 aprile 2009
notizie da Bando d'Argenta il processo alle biomasse
Buongiorno ricevo un articolo di giornale in merito alla centrale a
biomasse di Bando d'Argenta che smentisce ancora una volta le tesi dei
tifosi delle biomasse.
E' strano osservare che, salvo qualche rara e lodevole eccezione,
nessuno ha smentito le notizie false diffuse in merito alla mancata
regolamentazione acustica del comune di Pontinia.
Così come finora non hanno trovato molto spazio le notizie delle tante
(una trentina) di centrali a biomasse progettate nel Lazio che
smentirebbero, ancora una volta, la disponibilità di biomasse anche
solo per alimentare quella di Pontinia.
Come in precedenza hanno già fatto università di Roma per conto
dell'amministrazione provinciale di Latina, ENEA per la Regione Lazio.
Strano anche questi dati sono "politici"?
Giorgio Libralato
Riunione di coordinamento per la conferenza unificata della turbogas
Riunione di coordinamento per la conferenza unificata della turbogas
Lunedì 6 aprile alle ore 20.00 presso l’aula consiliare del comune di Pontinia, le amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze interessate dal percorso delle opere connesse e dai relativi espropri del metanodotto e dall’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas di Mazzocchio invitano gli interessati, le associazioni di categoria, i cittadini ricorrenti all’apposita riunione di coordinamento.
Difatti il giorno 9 aprile alle ore 10.30 presso la sala commissioni del VII piano della direzione generale del Ministero dello sviluppo economico - dipartimento per l'energia, è stata convocata la riunione conclusiva della conferenza dei servizi del progetto della centrale a turbogas proposta da AceaElectrabel Produzione Spa di Mazzocchio Pontinia. (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/03/convocazione-conferenza-turbogas-9.html).
Tale conferenza partirà dalle numerose osservazioni presentate al progetto e al percorso delle opere connesse da CIA, rete, Giorgio Libralato, avvocato Corrado de Angelis per conto Barcella Ivan, Previtali Isabella Claudia, Società agricola la fonte, Grotti Andrea, Battisti Giuseppe, Cappelli Anna Maria, oltre ad altri cittadini e interessati a vario titolo, tutti ovviamente invitati a partecipare all’incontro.
Sempre in tale conferenza verrà analizzato il parere di incompatibilità territoriale espresso dal sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo, circa 1 mese fa, in merito all’apposita richiesta della ditta proponente.
Oltre all’invito agli interessati sono in corso contatti con le associazioni ambientaliste, con i rappresentanti istituzionali della provincia di Latina in consiglio regionale e in parlamento oltre a tutti coloro che nel passato hanno mostrato interesse, sono intervenuti a vario modo contro la realizzazione della centrale a turbogas.
Attesi ovviamente anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali confinanti che si sono più volte dichiarati contrari al progetto.
Pontinia 1 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Lunedì 6 aprile alle ore 20.00 presso l’aula consiliare del comune di Pontinia, le amministrazioni comunali di Pontinia e Sezze interessate dal percorso delle opere connesse e dai relativi espropri del metanodotto e dall’elettrodotto a servizio della centrale a turbogas di Mazzocchio invitano gli interessati, le associazioni di categoria, i cittadini ricorrenti all’apposita riunione di coordinamento.
Difatti il giorno 9 aprile alle ore 10.30 presso la sala commissioni del VII piano della direzione generale del Ministero dello sviluppo economico - dipartimento per l'energia, è stata convocata la riunione conclusiva della conferenza dei servizi del progetto della centrale a turbogas proposta da AceaElectrabel Produzione Spa di Mazzocchio Pontinia. (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/03/convocazione-conferenza-turbogas-9.html).
Tale conferenza partirà dalle numerose osservazioni presentate al progetto e al percorso delle opere connesse da CIA, rete, Giorgio Libralato, avvocato Corrado de Angelis per conto Barcella Ivan, Previtali Isabella Claudia, Società agricola la fonte, Grotti Andrea, Battisti Giuseppe, Cappelli Anna Maria, oltre ad altri cittadini e interessati a vario titolo, tutti ovviamente invitati a partecipare all’incontro.
Sempre in tale conferenza verrà analizzato il parere di incompatibilità territoriale espresso dal sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo, circa 1 mese fa, in merito all’apposita richiesta della ditta proponente.
Oltre all’invito agli interessati sono in corso contatti con le associazioni ambientaliste, con i rappresentanti istituzionali della provincia di Latina in consiglio regionale e in parlamento oltre a tutti coloro che nel passato hanno mostrato interesse, sono intervenuti a vario modo contro la realizzazione della centrale a turbogas.
Attesi ovviamente anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali confinanti che si sono più volte dichiarati contrari al progetto.
Pontinia 1 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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