ALLA PROVINCIA DI LATINA
ALLA AZIENDA ASL DI LATINA
ALL'ARPA DI LATINA
AL CONSORZIO DI BONIFICA PONTINO
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: problemi fiume Linea
Sul fiume Linea si ripetono, quasi ogni anno, morie di pesci in corrispondenza della Migliara 51, in località Mesa, nel periodo luglio e agosto.
Passando oggi sul ponte sulla Migliara 51 si poteva notare che la superficie del fiume è quasi completamente ricoperta da vegetazione (forse anche erba e paglia) per un tratto di circa 500 m sia verso Terracina, sia verso Latina.
Quando si sono verificate le morie di pesci negli anni precedenti era stata rilevata scarsa presenza di ossigeno, sicuramente insufficiente per garantire la vita dei pesci.
Le motivazioni possono essere diverse.
E' però il caso di monitorare la situazione e, se necessario, intervenire per prevenire altri fenomeni come per gli anni passati.
Grazie per l'attenzione.
Saluti.
Pontinia 31 luglio 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
sabato 31 luglio 2010
venerdì 30 luglio 2010
l'intervento del Prefetto e il catasto incendi
La scorsa settimana si è registrato l’ennesimo incendio all’interno dell’area del consorzio industriale di Mazzocchio (per vedere le immagini http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/fuoco-mazzocchio-le-immagini.html) .
Si era già verificato un incendio analogo nella zona nel luglio del 2007, l’incendio della Sep mettendo a rischio alcune industrie della zona.
L’area è la stessa dove dovrebbero sorgere 2 centrali elettriche e dove il problema di incendi e incidenti a impianti simili avvenuti anche nell’ultimo periodo sembravano non interessare gli enti competenti che continuano a rilasciare pareri e autorizzazioni. (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/incendi-ed-incidenti-non-vedo-non-sento.html).
Ieri, invece, è stata finalmente emanata la circolare e la campagna contro gli incendi da parte del Prefetto di Latina, S.E. Antonio D’Acunto (www.prefettura.it/latina) che sollecita gli enti preposti ad attuare quanto previsto per legge, compreso il catasto degli incendi per le aree percorse dal fuoco.
Proprio ieri ho depositato analoga richiesta al comune di Pontinia proprio per gli incendi in località Mazzocchio della scorsa settimana (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/richiesta-catasto-incendi.html).
Avrà l’atteso effetto l’intervento del Prefetto? Sarà raccolto dal solo Sindaco di Pontinia, oppure questa volta, in difesa della salute pubblica, contro gli incidenti si attiveranno anche gli altri enti preposti? Oppure gli incidenti, le catastrofi sono buone per l’interesse pubblico solo quando avvengono e mai per prevenirli?
Giorgio Libralato
Si era già verificato un incendio analogo nella zona nel luglio del 2007, l’incendio della Sep mettendo a rischio alcune industrie della zona.
L’area è la stessa dove dovrebbero sorgere 2 centrali elettriche e dove il problema di incendi e incidenti a impianti simili avvenuti anche nell’ultimo periodo sembravano non interessare gli enti competenti che continuano a rilasciare pareri e autorizzazioni. (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/incendi-ed-incidenti-non-vedo-non-sento.html).
Ieri, invece, è stata finalmente emanata la circolare e la campagna contro gli incendi da parte del Prefetto di Latina, S.E. Antonio D’Acunto (www.prefettura.it/latina) che sollecita gli enti preposti ad attuare quanto previsto per legge, compreso il catasto degli incendi per le aree percorse dal fuoco.
Proprio ieri ho depositato analoga richiesta al comune di Pontinia proprio per gli incendi in località Mazzocchio della scorsa settimana (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/richiesta-catasto-incendi.html).
Avrà l’atteso effetto l’intervento del Prefetto? Sarà raccolto dal solo Sindaco di Pontinia, oppure questa volta, in difesa della salute pubblica, contro gli incidenti si attiveranno anche gli altri enti preposti? Oppure gli incidenti, le catastrofi sono buone per l’interesse pubblico solo quando avvengono e mai per prevenirli?
Giorgio Libralato
giovedì 29 luglio 2010
le poste che funzionano
Con molta soddisfazione l'ufficio postale in piazza Indipendenza funziona molto bene. Le raccomandate consegnate il pomeriggio già la mattina successiva vengono recapitate al destinatario.
La corrispondenza può anche essere ritirata presso il domicilio senza nemmeno doversi muovere.
Complimenti
La corrispondenza può anche essere ritirata presso il domicilio senza nemmeno doversi muovere.
Complimenti
petizione contro l'autostrada corridoio tirrenico
http://www.petitiononline.com/ppnoc1/
Al Ministro delle Infrastrutture, Al Presidente della Regione Lazio, Al Presidente della Provincia di Roma, Al Presidente della Provincia di Latina, Al Sindaco del Comune di Roma, Al Sindaco del Comune di Latina
PETIZIONE POPOLARE
I seguenti cittadini
ESPRIMONO
Il rifiuto totale alla costruzione del “Corridoio Intermodale Roma - Latina” (autostrada con pedaggio).
CHIEDONO
- l'immediato e definitivo ritiro del progetto;
- il rispetto dei vincoli ambientali e archeologici e la salvaguardia delle aree protette interessate al progetto (R.S. Litorale Romano, R.N. Decima-Malafede);
- la tutela ambientale e agricola dell’agro romano e pontino;
- l’adeguamento per la sicurezza della Via Pontina da Roma a Terracina;
- il potenziamento della linea ferroviaria (Roma-Latina-Napoli) e la costruzione del tratto ferroviario Pomezia – S.Palomba.
Al Ministro delle Infrastrutture, Al Presidente della Regione Lazio, Al Presidente della Provincia di Roma, Al Presidente della Provincia di Latina, Al Sindaco del Comune di Roma, Al Sindaco del Comune di Latina
PETIZIONE POPOLARE
I seguenti cittadini
ESPRIMONO
Il rifiuto totale alla costruzione del “Corridoio Intermodale Roma - Latina” (autostrada con pedaggio).
CHIEDONO
- l'immediato e definitivo ritiro del progetto;
- il rispetto dei vincoli ambientali e archeologici e la salvaguardia delle aree protette interessate al progetto (R.S. Litorale Romano, R.N. Decima-Malafede);
- la tutela ambientale e agricola dell’agro romano e pontino;
- l’adeguamento per la sicurezza della Via Pontina da Roma a Terracina;
- il potenziamento della linea ferroviaria (Roma-Latina-Napoli) e la costruzione del tratto ferroviario Pomezia – S.Palomba.
mercoledì 28 luglio 2010
martedì 27 luglio 2010
Pontinia in dinamica evoluzione
http://www.radiocorrieretv.it/articolo.php?id=408&pag=6
Pontinia (Lt) Dinamica evoluzione
Su 11224 ettari di terreno pianeggiante, con un clima eccezionalmente temperato, vi accoglie uno dei più giovani comuni d'Italia: Pontinia, il cui avvio d'edificazione ebbe luogo 70 anni fa appena compiuti, il 19 dicembre 1934. Non vi sono, quindi, grandi vestigia di antichità, eccezion fatta per quel mausoleo attribuito a Geganio Clesippo del I sec.a.C. sulla vicina via Appia, o il settecentesco Palazzo della Posta di Mesa, ben lontani dal centro abitato. La sensazione, tuttavia, che dà questa cittadina è veramente gradevole, perché ordinata, semplice, dove si respira la stessa tranquillità, e lo stesso spirito di collaborazione che dovettero avere i pionieri che la fondarono, quando ancora era in funzione l'impianto idrovoro della Forcellata, del 1900, il primo a vapore, che contribuì a bonificare la zona piena di acquitrini, prima della costituzione del paese. In questo spirito di collaborazione si è a buon diritto inserito il dottor Giuseppe Mochi, brillante cardiochirurgo, da sempre con la passione per la politica, che è stato eletto sindaco nel 2003. Giovane, con tanta voglia di fare, il dottor Mochi è rappresentativo della tenacia dei suoi 13000 concittadini, con i quali, insieme alla Giunta comunale, agisce in sinergia, per quanto riguarda il mantenimento dell'ordine e la soluzione dei problemi sociali, nonché l'attenzione per i giovani e lo sport. Particolare cura quest'amministrazione comunale, pone nel partecipare a tutte quelle attività che promuovono fattivamente il turismo e l'economia locale, con l'organizzazione di eventi, fiere e manifestazioni mirate in tal senso. Citiamo, ad esempio, la fiera organizzata dalla Pontina Trattori srl, con sede in Piazza Pasubio 9, la longeva azienda di Luca Marchegiani, che ha ricevuto il testimone dal padre Arduino, il quale, con grande cortesia, c'illustra lo straordinario ampliamento e il successo che ha ottenuto, mentre ci soffermiamo ad ammirare la bella quantità di macchine agricole in esposizione. Al di là di stabilimenti come Francia, dove il signor Alceo ci ha guidato alla scoperta, dei suoi meravigliosi latticini, Pontinia è notevole per l'affermazione di aziende estremamente avanzate nel settore tecnologico come la HILM Electronics srl, fornitrice di circuiti stampati per l'Italia e l'estero, gestita dal 1993 da Gaetano e Luca Pagnani, che impiegano 32 persone, e dove la bobina di un trasformatore ad alta frequenza brilla con il suo oro a 24 karati come il più prezioso dei ciondoli. Nel nostro consueto giro per le aziende locali ci fermiamo da Enioricambi, dove Enio Lucchin con 6 collaboratori si occupa della vendita di ricambi per macchine agricole e industriali, accessori e oleodinamica e lo troviamo entusiasta di agire in quest'ambito cittadino. Altrettanto va detto della dottoressa Alessandra Mastrantoni che, in tuttaltro contesto, dirige il Centro diagnostico Fleming, dove il servizio di laboratorio di analisi, visite specialistiche, ecografie e radiografie si unirà ad un accurato servizio di fisioterapia, in un contesto che tranquillizza e da fiducia
Pontinia (Lt) Dinamica evoluzione
Su 11224 ettari di terreno pianeggiante, con un clima eccezionalmente temperato, vi accoglie uno dei più giovani comuni d'Italia: Pontinia, il cui avvio d'edificazione ebbe luogo 70 anni fa appena compiuti, il 19 dicembre 1934. Non vi sono, quindi, grandi vestigia di antichità, eccezion fatta per quel mausoleo attribuito a Geganio Clesippo del I sec.a.C. sulla vicina via Appia, o il settecentesco Palazzo della Posta di Mesa, ben lontani dal centro abitato. La sensazione, tuttavia, che dà questa cittadina è veramente gradevole, perché ordinata, semplice, dove si respira la stessa tranquillità, e lo stesso spirito di collaborazione che dovettero avere i pionieri che la fondarono, quando ancora era in funzione l'impianto idrovoro della Forcellata, del 1900, il primo a vapore, che contribuì a bonificare la zona piena di acquitrini, prima della costituzione del paese. In questo spirito di collaborazione si è a buon diritto inserito il dottor Giuseppe Mochi, brillante cardiochirurgo, da sempre con la passione per la politica, che è stato eletto sindaco nel 2003. Giovane, con tanta voglia di fare, il dottor Mochi è rappresentativo della tenacia dei suoi 13000 concittadini, con i quali, insieme alla Giunta comunale, agisce in sinergia, per quanto riguarda il mantenimento dell'ordine e la soluzione dei problemi sociali, nonché l'attenzione per i giovani e lo sport. Particolare cura quest'amministrazione comunale, pone nel partecipare a tutte quelle attività che promuovono fattivamente il turismo e l'economia locale, con l'organizzazione di eventi, fiere e manifestazioni mirate in tal senso. Citiamo, ad esempio, la fiera organizzata dalla Pontina Trattori srl, con sede in Piazza Pasubio 9, la longeva azienda di Luca Marchegiani, che ha ricevuto il testimone dal padre Arduino, il quale, con grande cortesia, c'illustra lo straordinario ampliamento e il successo che ha ottenuto, mentre ci soffermiamo ad ammirare la bella quantità di macchine agricole in esposizione. Al di là di stabilimenti come Francia, dove il signor Alceo ci ha guidato alla scoperta, dei suoi meravigliosi latticini, Pontinia è notevole per l'affermazione di aziende estremamente avanzate nel settore tecnologico come la HILM Electronics srl, fornitrice di circuiti stampati per l'Italia e l'estero, gestita dal 1993 da Gaetano e Luca Pagnani, che impiegano 32 persone, e dove la bobina di un trasformatore ad alta frequenza brilla con il suo oro a 24 karati come il più prezioso dei ciondoli. Nel nostro consueto giro per le aziende locali ci fermiamo da Enioricambi, dove Enio Lucchin con 6 collaboratori si occupa della vendita di ricambi per macchine agricole e industriali, accessori e oleodinamica e lo troviamo entusiasta di agire in quest'ambito cittadino. Altrettanto va detto della dottoressa Alessandra Mastrantoni che, in tuttaltro contesto, dirige il Centro diagnostico Fleming, dove il servizio di laboratorio di analisi, visite specialistiche, ecografie e radiografie si unirà ad un accurato servizio di fisioterapia, in un contesto che tranquillizza e da fiducia
legge popolare per le rinnovabili contro il nucleare
Il 7 giugno scorso è stato presentato in Cassazione un progetto di legge popolare contro il nucleare e a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili promosso dal Comitato "Si alle Energie rinnovabili No al nucleare". È partita anche la raccolta delle firme.
"La necessità di salvaguardare la dinamica planetaria del clima e l’insieme dei cicli bio-geochimici ad esso connessi richiedono un impegno urgente per recuperare il ritardo nell’adempimento degli obblighi già previsti dall’accordo di Kyoto".
È quanto si legge nel testo della proposta di legge popolare "Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima"
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 (pdf), l’iniziativa promossa dal Comitato "Si alle Energie rinnovabili No al nucleare", da alcuni partiti di sinistra e da associazioni ambientaliste, e depositata in cassazione il 7 giugno 2010 (vedi anche QualEnergia http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175).
"E’ necessaria e urgente una svolta radicale e globale nelle politiche energetiche a favore delle fonti rinnovabili e degli usi razionali ed efficienti dell’energia. La impongono il tendenziale esaurirsi del petrolio, più in generale delle fonti non rinnovabili e la drammatica accelerazione dei cambiamenti climatici", si legge nella relazione introduttiva della legge sulle rinnovabili.
Tra le novità contenute nel progetto di legge ci sono nuove proposte come la richiesta di costruzione di una rete elettrica pubblica, di creazione di una rete di agenzie o di sportelli locali, di costituzione di un albo di professionisti che, lavorando a tariffa regolamentata, possano aiutare i cittadini nelle scelte e procedure per tutto ciò che concerne le rinnovabili. Il ddl insiste non solo
sulla necessità di avviare un programma per una globale e graduale transizione dall’odierna dipendenza dalle fonti fossili, ma anche sulla chiara definizione degli obiettivi di politica energetica e sugli strumenti di partecipazione delle Regioni per uno sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti di energia pulita.
Si rilancia, inoltre, l’argomento detrazione fiscale del 55% per gli interventi di risparmio energetico degli edifici, la cui scadenza è programmata per fine anno e non sembra che il Governo voglia prorogarla. A sostegno del ddl è partita qualche settimana fa la raccolta delle firme dei cittadini che intendono sostenere il progetto di legge.
Sul sito internet Oltre il nucleare http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 è disponibile il
testo della proposta di legge e il modulo per la raccolta delle firme.
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175
E' stata depositata ieri in Cassazione una legge di iniziativa popolare contro il nucleare e per lo sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. La legge è promossa dal Comitato “Sì alle energie rinnovabili, no al nucleare”, da alcuni partiti della sinistra e da associazioni ambientaliste. A breve la raccolta delle firme dei cittadini.
Ieri, 7 giugno, è stato depositato in Cassazione il progetto di legge “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima” (scarica pdf).
A sostegno del disegno di legge verranno raccolte le firme dei cittadini per la presentazione in Parlamento e per costruire una campagna di mobilitazione positiva a favore di una diversa politica energetica, in attuazione degli obiettivi europei del 20-20-20 entro il 2020 e per dire “no” al nucleare.
Risparmio energetico e sostegno alle fonti rinnovabili di energia sono i due capisaldi della proposta di legge, il cui articolato interviene su tutti i settori dei consumi di energia: residenziale, produttivo e terziario, trasporti, e quindi non solo nell’energia elettrica che rappresenta il 20% dei consumi totali.
Il Piano Energetico Ambientale Nazionale è lo strumento principale per definire obiettivi di politica energetica e strumenti con la partecipazione delle Regioni.
Nella proposta di legge vengono definite quali sono le fonti rinnovabili, e che quindi sono considerate di utilità pubblica, che vanno sostenute finanziariamente, realizzate con procedure semplificate e, nel caso dell’elettricità, debbono avere priorità nell’allacciamento alla rete.
La rete elettrica deve essere pubblica. Terna va trasformata in Agenzia (sul modello di quelle fiscali), coinvolgendo le Regioni.
Per definire l’ammontare degli incentivi e sciogliere i passaggi più impegnativi l’Autorità per l’energia coinvolgerà 3 Istituti di ricerca di cui 1 europeo.
Nel ddl ci sono proposte nuove come la costruzione di una rete di agenzie o di sportelli locali e un albo di professionisti che operano a tariffa calmierata per aiutare i cittadini nelle scelte, nelle procedure, in tutti i passaggi necessari per realizzare le scelte in materia di rinnovabili.
Per recuperare le risorse necessarie vengono aboliti i contributi ai termovalorizzatori (CIP 6) che oggi costano il doppio delle rinnovabili, vengono abolite tutte le norme che puntano a reintrodurre il nucleare, viene istituita la Tobin tax sulle transazioni finanziarie, anche per scoraggiare le speculazioni, viene istituito un Fondo di 3 miliardi di euro presso la Cassa Depositi e Prestiti per
gli interventi (risparmio e rinnovabili) sugli edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali.
Viene istituita una cabina di regia con Governo, Regioni, Enti locali per la gestione della legge, che si avvarrà del contributo delle associazioni ambientaliste, dei consumatori, ecc.
Nei prossimi giorni la proposta di legge verrà presentata più dettagliatamente, insieme al piano di lavoro, in un seminario pubblico, aperto alla stampa, con la collaborazione di Articolo 21.
Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare
Hanno firmato la presentazione del ddl:
Alfiero Grandi, Mario Agostinelli, Francesco Maria Alemanni, Angelo Bonelli, Ferdinando Bonessio, Mauro Bulgarelli, Vittorio Bardi, Vittorio Cogliati Dezza, Paolo Cento, Giulietto Chiesa, Paolo Beni,Valerio Calzolaio, Maria Campese, Massimo de Santis, Paolo Ferrero, Stefano Leoni, Gianni Mattioli, Ugo Mazza, Roberto Musacchio, Angelo Navarra, Giuseppe Onufrio, Ciro Pesacane, Anna Piccolini, Massimo Scalia, Giuseppe Sunseri, Sergio Ulgiati, Erasmo Venosi, Vincenzo Vita, Umberto Zona.
8 giugno 2010
"La necessità di salvaguardare la dinamica planetaria del clima e l’insieme dei cicli bio-geochimici ad esso connessi richiedono un impegno urgente per recuperare il ritardo nell’adempimento degli obblighi già previsti dall’accordo di Kyoto".
È quanto si legge nel testo della proposta di legge popolare "Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima"
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 (pdf), l’iniziativa promossa dal Comitato "Si alle Energie rinnovabili No al nucleare", da alcuni partiti di sinistra e da associazioni ambientaliste, e depositata in cassazione il 7 giugno 2010 (vedi anche QualEnergia http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175).
"E’ necessaria e urgente una svolta radicale e globale nelle politiche energetiche a favore delle fonti rinnovabili e degli usi razionali ed efficienti dell’energia. La impongono il tendenziale esaurirsi del petrolio, più in generale delle fonti non rinnovabili e la drammatica accelerazione dei cambiamenti climatici", si legge nella relazione introduttiva della legge sulle rinnovabili.
Tra le novità contenute nel progetto di legge ci sono nuove proposte come la richiesta di costruzione di una rete elettrica pubblica, di creazione di una rete di agenzie o di sportelli locali, di costituzione di un albo di professionisti che, lavorando a tariffa regolamentata, possano aiutare i cittadini nelle scelte e procedure per tutto ciò che concerne le rinnovabili. Il ddl insiste non solo
sulla necessità di avviare un programma per una globale e graduale transizione dall’odierna dipendenza dalle fonti fossili, ma anche sulla chiara definizione degli obiettivi di politica energetica e sugli strumenti di partecipazione delle Regioni per uno sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti di energia pulita.
Si rilancia, inoltre, l’argomento detrazione fiscale del 55% per gli interventi di risparmio energetico degli edifici, la cui scadenza è programmata per fine anno e non sembra che il Governo voglia prorogarla. A sostegno del ddl è partita qualche settimana fa la raccolta delle firme dei cittadini che intendono sostenere il progetto di legge.
Sul sito internet Oltre il nucleare http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175 è disponibile il
testo della proposta di legge e il modulo per la raccolta delle firme.
http://www.progettogaia.it/stampa/index.asp?id=2175
E' stata depositata ieri in Cassazione una legge di iniziativa popolare contro il nucleare e per lo sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica. La legge è promossa dal Comitato “Sì alle energie rinnovabili, no al nucleare”, da alcuni partiti della sinistra e da associazioni ambientaliste. A breve la raccolta delle firme dei cittadini.
Ieri, 7 giugno, è stato depositato in Cassazione il progetto di legge “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima” (scarica pdf).
A sostegno del disegno di legge verranno raccolte le firme dei cittadini per la presentazione in Parlamento e per costruire una campagna di mobilitazione positiva a favore di una diversa politica energetica, in attuazione degli obiettivi europei del 20-20-20 entro il 2020 e per dire “no” al nucleare.
Risparmio energetico e sostegno alle fonti rinnovabili di energia sono i due capisaldi della proposta di legge, il cui articolato interviene su tutti i settori dei consumi di energia: residenziale, produttivo e terziario, trasporti, e quindi non solo nell’energia elettrica che rappresenta il 20% dei consumi totali.
Il Piano Energetico Ambientale Nazionale è lo strumento principale per definire obiettivi di politica energetica e strumenti con la partecipazione delle Regioni.
Nella proposta di legge vengono definite quali sono le fonti rinnovabili, e che quindi sono considerate di utilità pubblica, che vanno sostenute finanziariamente, realizzate con procedure semplificate e, nel caso dell’elettricità, debbono avere priorità nell’allacciamento alla rete.
La rete elettrica deve essere pubblica. Terna va trasformata in Agenzia (sul modello di quelle fiscali), coinvolgendo le Regioni.
Per definire l’ammontare degli incentivi e sciogliere i passaggi più impegnativi l’Autorità per l’energia coinvolgerà 3 Istituti di ricerca di cui 1 europeo.
Nel ddl ci sono proposte nuove come la costruzione di una rete di agenzie o di sportelli locali e un albo di professionisti che operano a tariffa calmierata per aiutare i cittadini nelle scelte, nelle procedure, in tutti i passaggi necessari per realizzare le scelte in materia di rinnovabili.
Per recuperare le risorse necessarie vengono aboliti i contributi ai termovalorizzatori (CIP 6) che oggi costano il doppio delle rinnovabili, vengono abolite tutte le norme che puntano a reintrodurre il nucleare, viene istituita la Tobin tax sulle transazioni finanziarie, anche per scoraggiare le speculazioni, viene istituito un Fondo di 3 miliardi di euro presso la Cassa Depositi e Prestiti per
gli interventi (risparmio e rinnovabili) sugli edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali.
Viene istituita una cabina di regia con Governo, Regioni, Enti locali per la gestione della legge, che si avvarrà del contributo delle associazioni ambientaliste, dei consumatori, ecc.
Nei prossimi giorni la proposta di legge verrà presentata più dettagliatamente, insieme al piano di lavoro, in un seminario pubblico, aperto alla stampa, con la collaborazione di Articolo 21.
Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare
Hanno firmato la presentazione del ddl:
Alfiero Grandi, Mario Agostinelli, Francesco Maria Alemanni, Angelo Bonelli, Ferdinando Bonessio, Mauro Bulgarelli, Vittorio Bardi, Vittorio Cogliati Dezza, Paolo Cento, Giulietto Chiesa, Paolo Beni,Valerio Calzolaio, Maria Campese, Massimo de Santis, Paolo Ferrero, Stefano Leoni, Gianni Mattioli, Ugo Mazza, Roberto Musacchio, Angelo Navarra, Giuseppe Onufrio, Ciro Pesacane, Anna Piccolini, Massimo Scalia, Giuseppe Sunseri, Sergio Ulgiati, Erasmo Venosi, Vincenzo Vita, Umberto Zona.
8 giugno 2010
lunedì 26 luglio 2010
incendi ed incidenti: non vedo, non sento, non parlo
sono andati a fuoco alcuni ettari di terreno in località Mazzocchio, nel comune di Pontinia, di cui si trovano alcune immagini all'indirizzo http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/07/fuoco-mazzocchio-le-immagini.html.
Ovviamente le cronache non ne parlano, come difficilmente ricordano i vari incidenti gravi (Viareggio, centrale di Middletown, incidente al gasdotto in Texas) e previsti avvenuti e che si potrebbero ripetere nella stessa zona.
Si era già verificato un incendio analogo nella zona nel luglio del 2007, l’incendio della Sep
(http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2007/07/23/80874-antonio_subiaco_pontinia_dopo_quaranta_duro_lavoro_vigili_fuoco_latina_priverno.shtml, 21 luglio 2007,
http://www.latina24ore.it/latina/622-pontinia-incendio-alla-sep-paura-per-nube-tossica.html.
L'area dove si continuano a sviluppare incendi di vaste proporzioni è in parte quello dove dovrebbero sorgere le 2 centrali elettriche incompatibili con il territorio.
il 29 giugno 2009 c'è stato l'incidente alla stazione ferroviaria di Viareggio che ha procurato la morte di 31 persone http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_ferroviario_di_Viareggio).
Che fosse previsto e prevedibile lo dimostra una segnalazione - denuncia dei residenti nella zona già nel 2001, come ne ha dato notizia il TG2 delle 13.00, alcuni dei sottoscrittori, purtroppo, è proprio nell'elenco delle vittime.
5 morti accertati nell'esplosione della centrale a gas a Middletown nel Connecticut il 7 febbraio 2009, con un'esplosione avvertita fino a 50 km di distanza
(http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2010/02/07/visualizza_new.html_1681424467.html?idPhoto=1).
2 persone sono morte nella contea di Lipscomb nel Texas il 9 giugno di quest'anno per l'esplosione di un gasdotto durante le opere di manutenzione (http://www.youreporter.it/foto_Esplosione_gas_naturale_negli_Stati_Uniti_morti_feriti_1) (noturnogasaprilia.it).
Secondo la rete No turbogas di Aprilia “Questo è quello che potrebbe accadere anche ad Aprilia (LT), dove Sorgenia Spa ("Energia Sensibile" come recita la sua campagna pubblicitaria) sta costruendo una centrale Turbogas all'interno di un cetro abitato da decine di migliaia di persone.
Anche da noi stanno costruendo condutture che porteranno grandi quantità di gas naturale alla centrale, passando vicino a due scuole, una ferrovia, a due strade a grande scorrimento di traffico locale e nazionale (SS Pontina e SS Nettunense). Se dovesse accadere qualcosa di paragonabile dalle nostre parti, come potremo ringraziare gli ex Ministri Bersani, Scajola, il Ministero dell'Ambiente, il Ministero delle Attività Produttive, il Ministero della Salute ed i vari
amministratori regionali e comunali che hanno portato all'autorizzazione di questo ecomostro, in barba alla sicurezza e alla salute pubblica?”
Di questi argomenti e notizie difficilmente troviamo notizia sulle pagine locali.
Nelle osservazioni presentate nel settembre 2008 alle opere connesse alla centrale a turbogas progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia si rileva più volte la mancanza di informazioni e di precauzioni per il gasdotto che attraversa i Gricilli cioè un'area instabile dal punto di visto geologico.
E' stato scritto nelle osservazioni e ribadito nelle riunioni, conferenze, commissioni, appositamente convocate per discutere proprio i motivi contrari alla realizzazione di tale opere incompatibile, che non vi è traccia, nei documenti di progetti resi pubblici e trasmessi al comune di Pontinia, degli accorgimenti tecnici (se esistono) per scongiurare le prevedibili rotture del gasdotto.
Stranamente le risposte sono arrivate, anche se non hanno convinto nessuno, sull'elettrodotto, mentre appunto nessuna traccia nel gasdotto.
Se mancano tali informazioni è legittimo temere che accadano altri incidenti del tipo di quelli sopra richiamati?
E se dovessero accadere di chi è la responsabilità considerato che i rischi sono stati segnalati negli ambiti e agli enti competenti che invece non rispondono?
Giorgio Libralato
Ovviamente le cronache non ne parlano, come difficilmente ricordano i vari incidenti gravi (Viareggio, centrale di Middletown, incidente al gasdotto in Texas) e previsti avvenuti e che si potrebbero ripetere nella stessa zona.
Si era già verificato un incendio analogo nella zona nel luglio del 2007, l’incendio della Sep
(http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2007/07/23/80874-antonio_subiaco_pontinia_dopo_quaranta_duro_lavoro_vigili_fuoco_latina_priverno.shtml, 21 luglio 2007,
http://www.latina24ore.it/latina/622-pontinia-incendio-alla-sep-paura-per-nube-tossica.html.
L'area dove si continuano a sviluppare incendi di vaste proporzioni è in parte quello dove dovrebbero sorgere le 2 centrali elettriche incompatibili con il territorio.
il 29 giugno 2009 c'è stato l'incidente alla stazione ferroviaria di Viareggio che ha procurato la morte di 31 persone http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_ferroviario_di_Viareggio).
Che fosse previsto e prevedibile lo dimostra una segnalazione - denuncia dei residenti nella zona già nel 2001, come ne ha dato notizia il TG2 delle 13.00, alcuni dei sottoscrittori, purtroppo, è proprio nell'elenco delle vittime.
5 morti accertati nell'esplosione della centrale a gas a Middletown nel Connecticut il 7 febbraio 2009, con un'esplosione avvertita fino a 50 km di distanza
(http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2010/02/07/visualizza_new.html_1681424467.html?idPhoto=1).
2 persone sono morte nella contea di Lipscomb nel Texas il 9 giugno di quest'anno per l'esplosione di un gasdotto durante le opere di manutenzione (http://www.youreporter.it/foto_Esplosione_gas_naturale_negli_Stati_Uniti_morti_feriti_1) (noturnogasaprilia.it).
Secondo la rete No turbogas di Aprilia “Questo è quello che potrebbe accadere anche ad Aprilia (LT), dove Sorgenia Spa ("Energia Sensibile" come recita la sua campagna pubblicitaria) sta costruendo una centrale Turbogas all'interno di un cetro abitato da decine di migliaia di persone.
Anche da noi stanno costruendo condutture che porteranno grandi quantità di gas naturale alla centrale, passando vicino a due scuole, una ferrovia, a due strade a grande scorrimento di traffico locale e nazionale (SS Pontina e SS Nettunense). Se dovesse accadere qualcosa di paragonabile dalle nostre parti, come potremo ringraziare gli ex Ministri Bersani, Scajola, il Ministero dell'Ambiente, il Ministero delle Attività Produttive, il Ministero della Salute ed i vari
amministratori regionali e comunali che hanno portato all'autorizzazione di questo ecomostro, in barba alla sicurezza e alla salute pubblica?”
Di questi argomenti e notizie difficilmente troviamo notizia sulle pagine locali.
Nelle osservazioni presentate nel settembre 2008 alle opere connesse alla centrale a turbogas progettata a Mazzocchio nel comune di Pontinia si rileva più volte la mancanza di informazioni e di precauzioni per il gasdotto che attraversa i Gricilli cioè un'area instabile dal punto di visto geologico.
E' stato scritto nelle osservazioni e ribadito nelle riunioni, conferenze, commissioni, appositamente convocate per discutere proprio i motivi contrari alla realizzazione di tale opere incompatibile, che non vi è traccia, nei documenti di progetti resi pubblici e trasmessi al comune di Pontinia, degli accorgimenti tecnici (se esistono) per scongiurare le prevedibili rotture del gasdotto.
Stranamente le risposte sono arrivate, anche se non hanno convinto nessuno, sull'elettrodotto, mentre appunto nessuna traccia nel gasdotto.
Se mancano tali informazioni è legittimo temere che accadano altri incidenti del tipo di quelli sopra richiamati?
E se dovessero accadere di chi è la responsabilità considerato che i rischi sono stati segnalati negli ambiti e agli enti competenti che invece non rispondono?
Giorgio Libralato
domenica 25 luglio 2010
quanto è attendibile la segnaletica stradale?
è attendibile la segnaletica stradale? Quanto?
Da oltre un anno a questa parte, con la chiusura – deviazione della SR 156 dei Monti Lepini tra Sezze Scalo e Ceriara è successo di tutto proprio a causa della mancanza di informazioni e di segnaletica appropriata. Lunghe code, traffico impazzito, ingorghi, incidenti, tutto facilmente prevedibile. Poi i lavori sulla SR 148 e su una serie di strade che sembrano senza programmazione oppure con errore sulla stessa. La segnaletica orizzontale rifatta pochi giorni prima del rifacimento dell'asfalto, così forse per sfregio o per spendere 2 volte i soldi, pochi o tanti che siano, della comunità. Dopo l'apertura degli svincoli sulla SR 148 alcuni cartelli stradali sulle strade della zona ancora non ne tengono conto. In questo marasma sono stati deviati mezzi pesanti su strade non in grado di riceverli con ulteriori ingorghi. Strade troppo strette per far passare contemporaneamente due TIR, con opere d'arte (ponti) che mostrano i limiti del tempo e dell'usura. Tanto che alcune strade (e ponti) erano interdetti al passaggio di mezzi pesanti con tanto di segnaletica. Il risultato è il dissesto di fondi stradali rifatti meno di un anno fa (per esempio via Lungobotte) oppure l'aggravarsi di questi ponti. La Migliara 47, per esempio, è una di queste strade messe a dura prova prima dalla deviazione della SR 156 poi della SR 148 Pontina, con code lunghe mezz'ora. Percorrendola si notano alcuni segnali rotondi (quindi di divieto) che da oltre un anno sono stati oscurati con plastica nera. Sotto questi segnali, pronti ad essere nuovamente svelati, terminati i tanti lavori, vi è il limite per i mezzi pesanti oltre le 7,5 ton. Ma se era vietato prima il transito, forse era per evitare di mettere in pericolo i ponti, forse per il fondo stradale inadatto? Forse erano messi per evitare incidenti o danni a persone, mezzi e infrastrutture? Oppure vengono messi perchè gli avanzano? E' sbagliato pensare che adesso saranno queste strade inadatte a questo traffico a dover essere sistemate? E i ponti? Sulla Migliara 47 da Borgo Pasubio all'Appia a circa 500 dall'incrocio dove AN 4 anni fa annunciava la rotatoria rimasta nel mondo dei sogni, dopo i recenti lavori, vi è una buca in corrispondenza di un pozzetto stradale profondo, largo una decina di cm e lungo quanto il pozzetto. Percorrendo la SS 156 da Priverno in direzione Frosinone si nota il cartello con l'interruzione sulla strada Carpinetana. Idem a 200 metri dal bivio che dalla Carpinetana si immette a Maenza. Poco più avanti viene invece indicata la deviazione. Invece proseguite e trovate che la strada è percorribile e senza ostacoli? Uno scherzo o la segnaletica precedente ai lavori dimenticata?
Giorgio Libralato
Da oltre un anno a questa parte, con la chiusura – deviazione della SR 156 dei Monti Lepini tra Sezze Scalo e Ceriara è successo di tutto proprio a causa della mancanza di informazioni e di segnaletica appropriata. Lunghe code, traffico impazzito, ingorghi, incidenti, tutto facilmente prevedibile. Poi i lavori sulla SR 148 e su una serie di strade che sembrano senza programmazione oppure con errore sulla stessa. La segnaletica orizzontale rifatta pochi giorni prima del rifacimento dell'asfalto, così forse per sfregio o per spendere 2 volte i soldi, pochi o tanti che siano, della comunità. Dopo l'apertura degli svincoli sulla SR 148 alcuni cartelli stradali sulle strade della zona ancora non ne tengono conto. In questo marasma sono stati deviati mezzi pesanti su strade non in grado di riceverli con ulteriori ingorghi. Strade troppo strette per far passare contemporaneamente due TIR, con opere d'arte (ponti) che mostrano i limiti del tempo e dell'usura. Tanto che alcune strade (e ponti) erano interdetti al passaggio di mezzi pesanti con tanto di segnaletica. Il risultato è il dissesto di fondi stradali rifatti meno di un anno fa (per esempio via Lungobotte) oppure l'aggravarsi di questi ponti. La Migliara 47, per esempio, è una di queste strade messe a dura prova prima dalla deviazione della SR 156 poi della SR 148 Pontina, con code lunghe mezz'ora. Percorrendola si notano alcuni segnali rotondi (quindi di divieto) che da oltre un anno sono stati oscurati con plastica nera. Sotto questi segnali, pronti ad essere nuovamente svelati, terminati i tanti lavori, vi è il limite per i mezzi pesanti oltre le 7,5 ton. Ma se era vietato prima il transito, forse era per evitare di mettere in pericolo i ponti, forse per il fondo stradale inadatto? Forse erano messi per evitare incidenti o danni a persone, mezzi e infrastrutture? Oppure vengono messi perchè gli avanzano? E' sbagliato pensare che adesso saranno queste strade inadatte a questo traffico a dover essere sistemate? E i ponti? Sulla Migliara 47 da Borgo Pasubio all'Appia a circa 500 dall'incrocio dove AN 4 anni fa annunciava la rotatoria rimasta nel mondo dei sogni, dopo i recenti lavori, vi è una buca in corrispondenza di un pozzetto stradale profondo, largo una decina di cm e lungo quanto il pozzetto. Percorrendo la SS 156 da Priverno in direzione Frosinone si nota il cartello con l'interruzione sulla strada Carpinetana. Idem a 200 metri dal bivio che dalla Carpinetana si immette a Maenza. Poco più avanti viene invece indicata la deviazione. Invece proseguite e trovate che la strada è percorribile e senza ostacoli? Uno scherzo o la segnaletica precedente ai lavori dimenticata?
Giorgio Libralato
sabato 24 luglio 2010
giovedì 22 luglio 2010
Marta Novelli prova a lanciare l'Italia
Prende il via oggi l'avventura dell'Italia del remo ai Mondiali Under 23 di Brest (Bielorussia) dove si registra un nuovo record di partecipazione: sino a domenica, infatti, si affrontano 857 atleti provenienti da ben 56 nazioni e la squadra azzurra è una delle più numerose con 58 elementi e 16 equipaggi. Sono dodici le barche maschili schierate dal CT Antonio Baldacci, cinque delle quali riservate ai pesi leggeri. Nel singolo (20 iscritti) tocca a Daniele Zona (Lavoratori Terni) difendere i colori azzurri mentre il doppio (25) è formato da Gabriele Cagna (Eridanea) e Federico Ustolin (Saturnia). Attesa anche per la prova del quattro di coppia (19) di Miccoli (Fiamme Gialle), Perino (Murcarolo), Cardaioli (Padova) e Vicari (Ravenna).
Tutto Canottieri Lario il due senza (13) con a bordo Stradella e Wurzel, il quattro senza (14) si avvale dell'esperienza del finanziere Francesco Fossi (titolo mondiale nel 2008 e argento nel 2009 in quattro con), del capovoga Palmisano (Aniene) e di Capelli, con il diciannovenne Paonessa (Fiamme Gialle). Buone chance anche per il ‘quattro con' (9) toscano-napoletano: Ponti (Canottieri Napoli) è il capovoga della barca composta insieme a Agrillo (Fiamme Oro), Liuzzi (Savoia) e Landi (Fiamme Gialle). Doppio impegno per Pietro Vitucci (Posillipo), al timone sia del ‘quattro con' sia dell'otto dopo lo stop per Bellucci causa operazione di appendicite: l'Ammiraglia azzurra può contare su Ferrarese (Saturnia), Martini (Saturnia), Addabbo (Posillipo), Infimo (Posillipo), Parlato (CN Stabia), De Cristofaro (Posillipo), Peretti (Gavirate) e Micheletti (Gavirate).
Dopo il bronzo nel 2009 a Racice, non cambiano gli uomini del doppio leggero (21): sono ancora Babboni (Marina Militare) e Sacchini (Pontedera) ma stavolta è Babboni il capovoga.
Del quattro di coppia (15) campione del mondiale rimane solo Cereda (Tritium): i suoi nuovi compagni sono il capovoga Buzzi (Gavirate), Zaharia (Armida) e Zobec (Nettuno). Il singolista è Boccuni (Elpis). Speranze importanti le nutre il quattro senza (15) di Regalbuto (Gavirate), Motta (Armida), De Maria (Fiamme Oro) e Amarante (Marina Militare). Passano al due senza (nel 2009 erano sul quattro senza) Pinca e Nicoletti (Moto Guzzi): non dovranno far rimpiangere i tre volte campioni mondiali Caianiello e Dell'Aquila.
Quattro le barche femminili dirette dal CT Josy Verdonkschot. Il quattro senza (vicecampione del mondo) registra ancora la presenza di Veronica Pizzamus (Saturnia) e i nuovi innesti di Laura Basadonna (Sisport Fiat), la capovoga pontina Marta Novelli (Sisport Fiat) e Gioia Sacco (Firenze). Nel quattro di coppia conferme per la capovoga Calabrese (Gavirate), Bertolasi (Varese) e Palma (Sisport Fiat): rispetto a Racice 2009, c'è anche Ferrarini (Viareggio). Nel doppio ci sono Longatti (Lario) e Menegatti (Padova), nel quattro di coppia leggero Pollini (Cernobbio), Noseda (Lario), Trivella (Viareggio) e Battagin (Monate). Le gare iniziano domani alle 10 con le batterie. Venerdì recuperi e quarti di finale. Sabato le semifinali e alcune finali relative all'assegnazione del titolo mondiale per quattro senza femminile, quattro con maschile, quattro di coppia pesi leggeri femminile, due senza femminile, doppio femminile e quattro di coppia femminile. Finali domenica dalle 11.
22/07/2010 La provincia
http://www.dimmidipiu.it/publisher/giornale_online_lt/section/ pag. 56
Tutto Canottieri Lario il due senza (13) con a bordo Stradella e Wurzel, il quattro senza (14) si avvale dell'esperienza del finanziere Francesco Fossi (titolo mondiale nel 2008 e argento nel 2009 in quattro con), del capovoga Palmisano (Aniene) e di Capelli, con il diciannovenne Paonessa (Fiamme Gialle). Buone chance anche per il ‘quattro con' (9) toscano-napoletano: Ponti (Canottieri Napoli) è il capovoga della barca composta insieme a Agrillo (Fiamme Oro), Liuzzi (Savoia) e Landi (Fiamme Gialle). Doppio impegno per Pietro Vitucci (Posillipo), al timone sia del ‘quattro con' sia dell'otto dopo lo stop per Bellucci causa operazione di appendicite: l'Ammiraglia azzurra può contare su Ferrarese (Saturnia), Martini (Saturnia), Addabbo (Posillipo), Infimo (Posillipo), Parlato (CN Stabia), De Cristofaro (Posillipo), Peretti (Gavirate) e Micheletti (Gavirate).
Dopo il bronzo nel 2009 a Racice, non cambiano gli uomini del doppio leggero (21): sono ancora Babboni (Marina Militare) e Sacchini (Pontedera) ma stavolta è Babboni il capovoga.
Del quattro di coppia (15) campione del mondiale rimane solo Cereda (Tritium): i suoi nuovi compagni sono il capovoga Buzzi (Gavirate), Zaharia (Armida) e Zobec (Nettuno). Il singolista è Boccuni (Elpis). Speranze importanti le nutre il quattro senza (15) di Regalbuto (Gavirate), Motta (Armida), De Maria (Fiamme Oro) e Amarante (Marina Militare). Passano al due senza (nel 2009 erano sul quattro senza) Pinca e Nicoletti (Moto Guzzi): non dovranno far rimpiangere i tre volte campioni mondiali Caianiello e Dell'Aquila.
Quattro le barche femminili dirette dal CT Josy Verdonkschot. Il quattro senza (vicecampione del mondo) registra ancora la presenza di Veronica Pizzamus (Saturnia) e i nuovi innesti di Laura Basadonna (Sisport Fiat), la capovoga pontina Marta Novelli (Sisport Fiat) e Gioia Sacco (Firenze). Nel quattro di coppia conferme per la capovoga Calabrese (Gavirate), Bertolasi (Varese) e Palma (Sisport Fiat): rispetto a Racice 2009, c'è anche Ferrarini (Viareggio). Nel doppio ci sono Longatti (Lario) e Menegatti (Padova), nel quattro di coppia leggero Pollini (Cernobbio), Noseda (Lario), Trivella (Viareggio) e Battagin (Monate). Le gare iniziano domani alle 10 con le batterie. Venerdì recuperi e quarti di finale. Sabato le semifinali e alcune finali relative all'assegnazione del titolo mondiale per quattro senza femminile, quattro con maschile, quattro di coppia pesi leggeri femminile, due senza femminile, doppio femminile e quattro di coppia femminile. Finali domenica dalle 11.
22/07/2010 La provincia
http://www.dimmidipiu.it/publisher/giornale_online_lt/section/ pag. 56
mercoledì 21 luglio 2010
museo ex mercato coperto tutti i costi
il Museo Demo Etno Antropologico, diretto dall’antropologo pontiniano Alessandro Cocchieri, sembra aver superato la fase più acuta delle polemiche.
C’era chi sosteneva, a suo tempo, che il progetto di ristrutturazione dell’ex mercato coperto non potesse garantire la tenuta dello stabile. Una critica che è stata respinta al mittente dalle spiegazioni di uno dei due progettisti, l’architetto Caponera.
Nessuno, fino ad ora, ha cercato di capire a quanto ammontasse la spesa prevista per questo Museo e a che punto fosse l’allestimento.
L’assessore Sperlonga, senza dare spiegazioni dettagliate, ha annunciato che il Museo verrà inaugurato a dicembre 2010, preferibilmente il 18, giorno della fondazione della città. Rimangono però dei dubbi relativi al fatto che, proprio per il 18 dicembre 2010, potrà essere pronto l’allestimento. Oltre al milione e duecento mila euro che sono stati spesi per la ristrutturazione dell’ex mercato coperto – una struttura che serviva come cantiere ma che poi è stata resa definitiva – si sono aggiunti di 292.395,56 euro per l’allestimento progettato dagli stessi architetti responsabili della ristrutturazione – Caponera e Agnogni – e dalla dottoressa Lorenza Merzagora. Nonostante a Pontinia, per lo stesso motivo, la Regione avesse concesso un finanziamento di 117.572,00 euro, i tre responsabili del progetto scientifico hanno ritenuto di andare oltre e di completare il progetto d’allestimento con una differenza di 174.823,56 euro. Progetto approvato dalla giunta con delibera numero 161 dell’11 agosto 2009 e che è ancora rimasta inevasa perché, dal settore tecnico, è stato fatto presente che alla copertura finanziaria mancano 68 mila euro. Nonostante sia rimasta in sospeso la questione dell’allestimento, il Comune ha continuato a rilanciare.
Con delibera numero 130 del 28 giugno 2010, sono stati chiesti alla Regione altri 45.240,00 euro per l’allestimento di un laboratorio didattico da realizzare all’interno del Museo stesso. Se tutto dovesse quadrare, si arriverà all’inaugurazione del Museo stesso con una spesa di 1.537.635,56. Una spesa enorme che, in qualche maniera, sembra essere ricompensata dall’inserimento del Museo Demo Etno Antropologico all’interno del più complesso sistema museale che va da Roma Eur fino a Terracina. Un progetto nato a Pontinia e che sembra prender piede.
Il Comune, in passato, ha detto di voler applicare criteri di economicità anche alle
iniziative legate alla cultura. In questo caso sarebbe curioso sapere come il Comune
intende rientrare dell’investimento e in quanti anni.
Graziano Lanzidei La Provincia 20 luglio 2010
C’era chi sosteneva, a suo tempo, che il progetto di ristrutturazione dell’ex mercato coperto non potesse garantire la tenuta dello stabile. Una critica che è stata respinta al mittente dalle spiegazioni di uno dei due progettisti, l’architetto Caponera.
Nessuno, fino ad ora, ha cercato di capire a quanto ammontasse la spesa prevista per questo Museo e a che punto fosse l’allestimento.
L’assessore Sperlonga, senza dare spiegazioni dettagliate, ha annunciato che il Museo verrà inaugurato a dicembre 2010, preferibilmente il 18, giorno della fondazione della città. Rimangono però dei dubbi relativi al fatto che, proprio per il 18 dicembre 2010, potrà essere pronto l’allestimento. Oltre al milione e duecento mila euro che sono stati spesi per la ristrutturazione dell’ex mercato coperto – una struttura che serviva come cantiere ma che poi è stata resa definitiva – si sono aggiunti di 292.395,56 euro per l’allestimento progettato dagli stessi architetti responsabili della ristrutturazione – Caponera e Agnogni – e dalla dottoressa Lorenza Merzagora. Nonostante a Pontinia, per lo stesso motivo, la Regione avesse concesso un finanziamento di 117.572,00 euro, i tre responsabili del progetto scientifico hanno ritenuto di andare oltre e di completare il progetto d’allestimento con una differenza di 174.823,56 euro. Progetto approvato dalla giunta con delibera numero 161 dell’11 agosto 2009 e che è ancora rimasta inevasa perché, dal settore tecnico, è stato fatto presente che alla copertura finanziaria mancano 68 mila euro. Nonostante sia rimasta in sospeso la questione dell’allestimento, il Comune ha continuato a rilanciare.
Con delibera numero 130 del 28 giugno 2010, sono stati chiesti alla Regione altri 45.240,00 euro per l’allestimento di un laboratorio didattico da realizzare all’interno del Museo stesso. Se tutto dovesse quadrare, si arriverà all’inaugurazione del Museo stesso con una spesa di 1.537.635,56. Una spesa enorme che, in qualche maniera, sembra essere ricompensata dall’inserimento del Museo Demo Etno Antropologico all’interno del più complesso sistema museale che va da Roma Eur fino a Terracina. Un progetto nato a Pontinia e che sembra prender piede.
Il Comune, in passato, ha detto di voler applicare criteri di economicità anche alle
iniziative legate alla cultura. In questo caso sarebbe curioso sapere come il Comune
intende rientrare dell’investimento e in quanti anni.
Graziano Lanzidei La Provincia 20 luglio 2010
martedì 20 luglio 2010
scende il consumo di energia, aumentano le rinnovabili
Secondo la Confartigianato nel 2009 la produzione di energia elettrica
rinnovabile nel 2009 ha superato il consumo delle famiglie italiane
(100,6%).
Secondo il gestore dell'energia elettrica la domanda complessiva nel
2009 è scesa di oltre il 6% in Italia.
Il Lazio produce già il doppio dell'energia che consuma (senza le rinnovabili).
Dovendo diminuire le emissioni del 20%, aumentare l'efficienza
energetica del 20%, dell'energia rinnovabile del 20% c'è una persona
che usa la logica e il buon senso che sa dirmi un motivo per il quale
dovrebbero andare avanti progetti come le centrali a biomasse e a
turbogas di Pontinia che vanno contro questa direttiva? Oppure contro
il piano energetico regionale e provinciale?
Giorgio Libralato
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/07/17/news/energia_rinnovabili-5642345/
ENERGIA
Rinnovabili boom nel 2009
coperti i consumi casalinghi
Secondo l'ufficio studi della Confartigianato la produzione 'verde' è
salita: lo scorso anno ha fatto segnare un più 19,2% rispetto al 2008.
Puglia al top per l'elettricità da solare
ROMA - La produzione complessiva da fonti rinnovabili nel 2009 è
giunta a coprire l'intero (100,6%) consumo di energia elettrica delle
famiglie italiane.
Autorità per l'energia elettrica e il gas
http://www.ingegneri.info/Autorit%C3%A0-per-l-energia-elettrica-e-il-gas_news_x_5110.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_ingegneri_27_20_07_2010
Presentata ieri la Relazione annuale sullo stato dei servizi e
sull'attività svolta dall'Autorità. Nel corso del 2009 la domanda ha
subito una forte riduzione rispetto al 2008: - 6,4%
Mi piace (1)commenti Condividi su: FacebookTwitterAltri StampaVersione
pdfManda e-mailFeed RSS
ARCHIVIO
Via libera al nuovo “ponte elettrico” sullo stretto di Messina
Gas: da ottobre 2010, modificato metodo aggiornamento prezzi
Crescono i consumi di energia elettrica in Italia
Terna pubblica il rapporto di sostenibilità 2009
IMPIANTI - 16 luglio 2010
E’ stata presentata ieri a Roma dal Presidente Alessandro Ortis la
relazione annuale sullo stato dei servizi e sull'attività svolta
dall’autorità per l'energia elettrica e il gas.
La relazione ha affrontato i seguenti temi:
- Stato dei servizi
Contesto internazionale e nazionale
Struttura, prezzi e qualità nel settore elettrico
Struttura, prezzi e qualità nel settore gas
- Attività svolta
Indirizzi di politica energetica e rapporti istituzionali
Regolamentazione nel settore dell’energia elettrica
Regolamentazione nel settore del gas
Tutela dei consumatori ed efficienza energetica negli usi finali
Attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico
Attuazione della regolamentazione, vigilanza e reclami
Organizzazione, comunicazione e risorse
- L’attività di regolazione e controllo nel periodo 2004-2010
Particolarmente per quanto attiene la domanda di energia elettrica è
stato rilevato che nel corso del 2009 la domanda di ha subito una
forte riduzione rispetto ai valori registrati nel 2008, in
concomitanza con il rallentamento dell’economia italiana. Secondo i
primi dati (provvisori) diffusi dal Gestore della rete nazionale, nel
2009 la domanda di energia elettrica è stata pari a 317,6 TWh, in
flessione del 6,4% rispetto all’anno precedente.
Nel corso dello stesso periodo, il Prodotto interno lordo (PIL) ha
subito una riduzione del 5,1%, con una contrazione particolarmente
significativa, superiore al 6%, nel primo semestre dell’anno.
La tavola 2.1 presenta il bilancio dell’energia elettrica in Italia
con indicazione delle disponibilità e degli impieghi di energia
elettrica nel 2009, confrontati con gli analoghi valori registrati nel
2008.
Nel corso del 2009, la produzione nazionale destinata al consumo ha
coperto circa l’86% del fabbisogno complessivo (contro l’88,2% del
2008), mentre la restante quota è stata soddisfatta mediante
importazioni nette dall’estero per 44,4 TWh, in crescita dell’11%
circa rispetto all’anno precedente.
Con riferimento agli impieghi, la flessione complessiva dei consumi al
netto delle perdite (–6,6%) si è declinata in modo sostanzialmente
uniforme tra consumi nel mercato tutelato e consumi nel mercato libero
(inclusa la salvaguardia). In termini di energia, questo ha comportato
una riduzione dei consumi superiore a 5 TWh nel mercato tutelato e a
12 TWh nel mercato libero.
L’intera relazione è scaricabile dal sito dell’Autorità
rinnovabile nel 2009 ha superato il consumo delle famiglie italiane
(100,6%).
Secondo il gestore dell'energia elettrica la domanda complessiva nel
2009 è scesa di oltre il 6% in Italia.
Il Lazio produce già il doppio dell'energia che consuma (senza le rinnovabili).
Dovendo diminuire le emissioni del 20%, aumentare l'efficienza
energetica del 20%, dell'energia rinnovabile del 20% c'è una persona
che usa la logica e il buon senso che sa dirmi un motivo per il quale
dovrebbero andare avanti progetti come le centrali a biomasse e a
turbogas di Pontinia che vanno contro questa direttiva? Oppure contro
il piano energetico regionale e provinciale?
Giorgio Libralato
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/07/17/news/energia_rinnovabili-5642345/
ENERGIA
Rinnovabili boom nel 2009
coperti i consumi casalinghi
Secondo l'ufficio studi della Confartigianato la produzione 'verde' è
salita: lo scorso anno ha fatto segnare un più 19,2% rispetto al 2008.
Puglia al top per l'elettricità da solare
ROMA - La produzione complessiva da fonti rinnovabili nel 2009 è
giunta a coprire l'intero (100,6%) consumo di energia elettrica delle
famiglie italiane.
Autorità per l'energia elettrica e il gas
http://www.ingegneri.info/Autorit%C3%A0-per-l-energia-elettrica-e-il-gas_news_x_5110.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_ingegneri_27_20_07_2010
Presentata ieri la Relazione annuale sullo stato dei servizi e
sull'attività svolta dall'Autorità. Nel corso del 2009 la domanda ha
subito una forte riduzione rispetto al 2008: - 6,4%
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Via libera al nuovo “ponte elettrico” sullo stretto di Messina
Gas: da ottobre 2010, modificato metodo aggiornamento prezzi
Crescono i consumi di energia elettrica in Italia
Terna pubblica il rapporto di sostenibilità 2009
IMPIANTI - 16 luglio 2010
E’ stata presentata ieri a Roma dal Presidente Alessandro Ortis la
relazione annuale sullo stato dei servizi e sull'attività svolta
dall’autorità per l'energia elettrica e il gas.
La relazione ha affrontato i seguenti temi:
- Stato dei servizi
Contesto internazionale e nazionale
Struttura, prezzi e qualità nel settore elettrico
Struttura, prezzi e qualità nel settore gas
- Attività svolta
Indirizzi di politica energetica e rapporti istituzionali
Regolamentazione nel settore dell’energia elettrica
Regolamentazione nel settore del gas
Tutela dei consumatori ed efficienza energetica negli usi finali
Attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico
Attuazione della regolamentazione, vigilanza e reclami
Organizzazione, comunicazione e risorse
- L’attività di regolazione e controllo nel periodo 2004-2010
Particolarmente per quanto attiene la domanda di energia elettrica è
stato rilevato che nel corso del 2009 la domanda di ha subito una
forte riduzione rispetto ai valori registrati nel 2008, in
concomitanza con il rallentamento dell’economia italiana. Secondo i
primi dati (provvisori) diffusi dal Gestore della rete nazionale, nel
2009 la domanda di energia elettrica è stata pari a 317,6 TWh, in
flessione del 6,4% rispetto all’anno precedente.
Nel corso dello stesso periodo, il Prodotto interno lordo (PIL) ha
subito una riduzione del 5,1%, con una contrazione particolarmente
significativa, superiore al 6%, nel primo semestre dell’anno.
La tavola 2.1 presenta il bilancio dell’energia elettrica in Italia
con indicazione delle disponibilità e degli impieghi di energia
elettrica nel 2009, confrontati con gli analoghi valori registrati nel
2008.
Nel corso del 2009, la produzione nazionale destinata al consumo ha
coperto circa l’86% del fabbisogno complessivo (contro l’88,2% del
2008), mentre la restante quota è stata soddisfatta mediante
importazioni nette dall’estero per 44,4 TWh, in crescita dell’11%
circa rispetto all’anno precedente.
Con riferimento agli impieghi, la flessione complessiva dei consumi al
netto delle perdite (–6,6%) si è declinata in modo sostanzialmente
uniforme tra consumi nel mercato tutelato e consumi nel mercato libero
(inclusa la salvaguardia). In termini di energia, questo ha comportato
una riduzione dei consumi superiore a 5 TWh nel mercato tutelato e a
12 TWh nel mercato libero.
L’intera relazione è scaricabile dal sito dell’Autorità
lunga vita al governo
quasi il 70% degli italiani pensa che il governo, secondo un sondaggio reso noto da una radio nazionale, non supererà settembre.
Bisogna vedere chi arriverà dopo. Il dopo con Casini, D'Alema, Rutelli e gli altri spaventa almeno quanto il governo attuale. Per mano di chi cadrà ? Non credo da parte di Fini. Né tantomeno del PD. Ma neanche Di Pietro. La storia insegna che è qualcuno vicino, molto più vicino che tradisce. Semplice caduta nel parlamento, nuova maggioranza, oppure scioglimento delle camere e nuove elezioni? Caduta politica, arresto, fuga all'estero? Ci saranno altri colpi teatrali oppure nuovi scandali?
Bisogna vedere chi arriverà dopo. Il dopo con Casini, D'Alema, Rutelli e gli altri spaventa almeno quanto il governo attuale. Per mano di chi cadrà ? Non credo da parte di Fini. Né tantomeno del PD. Ma neanche Di Pietro. La storia insegna che è qualcuno vicino, molto più vicino che tradisce. Semplice caduta nel parlamento, nuova maggioranza, oppure scioglimento delle camere e nuove elezioni? Caduta politica, arresto, fuga all'estero? Ci saranno altri colpi teatrali oppure nuovi scandali?
Vendola spaventa la sinistra
Di Pietro attacca: “Vendola pensi alla Puglia” Il leader Idv contrario all'autocandidatura a leader del centrosinistra di Nichi, che promette: "Batterò Berlusconi"Inarrestabile Vendola. Dopo aver lanciato ufficialmente la sua candidatura a leader del centrosinistra, non esita a sfidare Berlusconi per la leadership: “Vincerò le primarie del centrosinistra e batterò Berlusconi. Come faccio a perdere?”. Perché “ha berlusconizzato la nostra società e adesso comincia ad esserne vittima. Lo batterò perché è troppo vecchio”. Oltre ad essere “maschilista” e un po’ “guascone”. Una discesa in campo che pesa e che lascia intendere l’imminenza di possibili elezioni politiche, mentre proprio il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani rilancia la proposta di una “fase di transizione”, cioè un rinvio delle urne dopo un ipotetico post-Berlusconi.
Ma se il Pd, pur accusando il colpo, simula indifferenza e si dichiara più o meno in maggioranza pronto ad accogliere la partecipazione del governatore della Puglia alle primarie, Di Pietro esprime tutta la sua contrarietà, con un affondo che preannuncia battaglia. “Vendola è stato da poco rieletto governatore della Regione Puglia e peraltro è più per demeriti della coalizione del centrodestra che si è divisa che per meriti del centrosinistra che ha guidato nei precedenti 5 anni visto che molti assessori della sua giunta poi sono finiti sotto l’attenzione della magistratura per aver fatto male il loro dovere”, dice ad Affari italiani. E ribadisce al Fatto Quotidiano: “Ci siamo impegnati a farlo eleggere e lo sosteniamo ora, non per aiutarlo nel suo successo personale, ma per governare la Puglia”. D’altra parte il leader dell’Idv non nega la possibilità di candidarsi in prima persona. E non risparmia una stoccata velenosa rispetto all’affermazione del governatore della Puglia che Carlo Giuliani sarebbe un eroe della Repubblica come Borsellino e Falcone, come riportato dal Corriere della Sera (ma poi smentito ieri: “Nessun paragone – dice Vendola a Radio 24 – era il contrario di un’apologia o di una retorica; era semplicemente ricordare cos’è accaduto nel luglio del ’92 e nel luglio del 2001”). “Questa è la dimostrazione del fatto che Vendola ha uno sguardo settoriale – dichiara Di Pietro – Borsellino e Falcone hanno dato la vita per l’Italia, Carlo Giuliani ha partecipato a una manifestazione violenta”.
Alzata di scudi contro Vendola anche dai suoi ex alleati della sinistra radicale: “Discussione faticosa e inutile”, dichiara Diliberto. “Prima di discutere su Nichi Vendola e sulla sua volontà di sparigliare il centrosinistra, dobbiamo chiederci se riusciamo a far cadere Berlusconi”, dice Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista. E intanto Bersani parla di una “fase di passaggio”, che però non sarebbe il governo di larghe intese proposto da Casini, che includeva Berlusconi. Attacca Vendola: “Un discorso dal mio punto di vista poco chiaro, si ha la sensazione che ci sia un giudizio che differenzia l’azione di Tremonti da quella di Berlusconi”.
Da Il Fatto Quotidiano del 20 luglio 2010 di Wanda Marra
Ma se il Pd, pur accusando il colpo, simula indifferenza e si dichiara più o meno in maggioranza pronto ad accogliere la partecipazione del governatore della Puglia alle primarie, Di Pietro esprime tutta la sua contrarietà, con un affondo che preannuncia battaglia. “Vendola è stato da poco rieletto governatore della Regione Puglia e peraltro è più per demeriti della coalizione del centrodestra che si è divisa che per meriti del centrosinistra che ha guidato nei precedenti 5 anni visto che molti assessori della sua giunta poi sono finiti sotto l’attenzione della magistratura per aver fatto male il loro dovere”, dice ad Affari italiani. E ribadisce al Fatto Quotidiano: “Ci siamo impegnati a farlo eleggere e lo sosteniamo ora, non per aiutarlo nel suo successo personale, ma per governare la Puglia”. D’altra parte il leader dell’Idv non nega la possibilità di candidarsi in prima persona. E non risparmia una stoccata velenosa rispetto all’affermazione del governatore della Puglia che Carlo Giuliani sarebbe un eroe della Repubblica come Borsellino e Falcone, come riportato dal Corriere della Sera (ma poi smentito ieri: “Nessun paragone – dice Vendola a Radio 24 – era il contrario di un’apologia o di una retorica; era semplicemente ricordare cos’è accaduto nel luglio del ’92 e nel luglio del 2001”). “Questa è la dimostrazione del fatto che Vendola ha uno sguardo settoriale – dichiara Di Pietro – Borsellino e Falcone hanno dato la vita per l’Italia, Carlo Giuliani ha partecipato a una manifestazione violenta”.
Alzata di scudi contro Vendola anche dai suoi ex alleati della sinistra radicale: “Discussione faticosa e inutile”, dichiara Diliberto. “Prima di discutere su Nichi Vendola e sulla sua volontà di sparigliare il centrosinistra, dobbiamo chiederci se riusciamo a far cadere Berlusconi”, dice Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista. E intanto Bersani parla di una “fase di passaggio”, che però non sarebbe il governo di larghe intese proposto da Casini, che includeva Berlusconi. Attacca Vendola: “Un discorso dal mio punto di vista poco chiaro, si ha la sensazione che ci sia un giudizio che differenzia l’azione di Tremonti da quella di Berlusconi”.
Da Il Fatto Quotidiano del 20 luglio 2010 di Wanda Marra
crolla la fiducia nel premier
Crolla la fiducia nel premier
ai minimi da inizio legislatura
Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it: il Cavaliere scende al 39%, dieci punti in meno rispetto a un anno fa. Perdono anche il governo nel suo insieme e i vari ministri. Cresce la disaffezione, calano maggioranza e opposizione di MATTEO TONELLI / TABELLE
I moderati voltano le spalle al Cavaliere di ANTONIO NOTO
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/sondaggio_luglio-5691384/?ref=HREC1-2
Intercettazioni, dietrofront del governo
saranno pubblicabili gli atti "rilevanti"
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/ddl_sliitano_i_lavori_in_commissione_ipotesi_slittamento_a_settembre-5700431/?ref=HREA-1
P3, l'Idv contro Caliendo
presentata mozione di sfiducia
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/idv_presenta_mozione_di_sfiducia_a_caliendo-5706612/?ref=HRER1-1
Svimez, il Mezzogiorno in recessione nera
il 14% vive con meno di mille euro al mese
Il rapporto annuale tratteggia una situazione in continuo peggioramento: il Pil diminuisce, aumenta l'emigrazione. Napolitano: "Serve un ripensamento degli interventi"
http://www.repubblica.it/economia/2010/07/20/news/svimez_rapporto-5702866/?ref=HREC1-9
MANOVRA
Tagli, la rivolta degli ambasciatori
"Così non si tutela l'Italia all'estero"
La preoccupazione che altre Nazioni, anche europee, ci superino come peso politico. Lettera del gotha diplomatico al Capo dello Stato, al premier e ai vertici delle Camere: non possiamo assistere in silenzio alla progressiva paralisi di un ministero e di una carriera
di VINCENZO NIGRO
http://www.repubblica.it/economia/2010/07/20/news/protesta_ambasciatori-5689711/?ref=HREC2-1
ai minimi da inizio legislatura
Sondaggio Ipr Marketing per Repubblica.it: il Cavaliere scende al 39%, dieci punti in meno rispetto a un anno fa. Perdono anche il governo nel suo insieme e i vari ministri. Cresce la disaffezione, calano maggioranza e opposizione di MATTEO TONELLI / TABELLE
I moderati voltano le spalle al Cavaliere di ANTONIO NOTO
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/sondaggio_luglio-5691384/?ref=HREC1-2
Intercettazioni, dietrofront del governo
saranno pubblicabili gli atti "rilevanti"
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/ddl_sliitano_i_lavori_in_commissione_ipotesi_slittamento_a_settembre-5700431/?ref=HREA-1
P3, l'Idv contro Caliendo
presentata mozione di sfiducia
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/20/news/idv_presenta_mozione_di_sfiducia_a_caliendo-5706612/?ref=HRER1-1
Svimez, il Mezzogiorno in recessione nera
il 14% vive con meno di mille euro al mese
Il rapporto annuale tratteggia una situazione in continuo peggioramento: il Pil diminuisce, aumenta l'emigrazione. Napolitano: "Serve un ripensamento degli interventi"
http://www.repubblica.it/economia/2010/07/20/news/svimez_rapporto-5702866/?ref=HREC1-9
MANOVRA
Tagli, la rivolta degli ambasciatori
"Così non si tutela l'Italia all'estero"
La preoccupazione che altre Nazioni, anche europee, ci superino come peso politico. Lettera del gotha diplomatico al Capo dello Stato, al premier e ai vertici delle Camere: non possiamo assistere in silenzio alla progressiva paralisi di un ministero e di una carriera
di VINCENZO NIGRO
http://www.repubblica.it/economia/2010/07/20/news/protesta_ambasciatori-5689711/?ref=HREC2-1
governo sempre peggio
Non ci crede più nessuno, Confindustria, Fini, la Lega, l'Udc, tutti contestano. Poi sciopero dei giornalisti, magistrati, insegnanti, studenti, medici, veterinari, associazione balneari, agricoltori. Lotte intestine, dossier e falsi dossier per ricatti tra esponenti dello stesso partito. Condanne per mafia e camorra, richiesta di arresti, dimissioni di ministri e sottosegretari. Inchieste su parlamentari, esponenti di partito, presidenti di regione, provincia, sindaci, assessori. Frana vistosamente dietro scandali quotidiani e sempre peggiori. Si salvi chi può. Mozioni di sfiducia, leggi sbagliate. Interventi della comunità europea e dell'Onu.
Fiducia in calo
Fiducia in calo
lunedì 19 luglio 2010
gli assessori della destra restituiranno i soldi?
pontinia Dal 2003 al 2007 versati erroneamente circa 90 mila euro ad assessori e politici
Compensi non dovuti, scatta l'iter per la restituzione
Lunedì 19 Luglio 2010 La Provincia Prima A Terracina,pagina 22e-mailprint
Il comune di Pontinia Con il passare dei giorni e con il diffondersi delle voci, sembra che la questione della restituzione dei soldi da parte degli assessori - solo di quelli che risultano essere lavoratori dipendenti privati o pubblici - che hanno ricevuto il compenso pieno pur dovendo percepire solo il 50%, si vada delineando in maniera sempre più chiara. Dal 2000 al 2003 sembra che non vi sia stato, nella giunta Tombolillo-bis, alcun lavoratore dipendente. Diversa la situazione della ex giunta Mochi, dove i lavoratori dipendenti dovrebbero essere almeno 5, compreso sindaco e vicesindaco. Nel periodo che va dalla fine del 2005 al Luglio 2006 c'è stato il commissario prefettizio, mentre dal 2007 fino ad oggi di lavoratore dipendente all'interno della giunta ce n'è uno solo. Qual è quindi l'importo? Considerando che, nel periodo che va dal Maggio 2003 al Dicembre 2007 c'erano almeno 5 membri della giunta, compreso sindaco e vicesindaco, che erano lavoratori dipendenti, sembra che la cifra che dovrà essere restituita si aggiri intorno ai 65 mila euro. Dal Luglio 2006, con l'elezione della giunta Tombolillo-ter, di lavoratori dipendenti all'interno della giunta ce n'è uno solo. La cifra che dovrebbe essere restituita, quindi, è di 25 mila euro. In totale, insomma, dal 2003 al 2007 sono stati versati erroneamente circa 90 mila euro nelle tasche di assessori, sindaco e vicesindaco che svolgevano lavoro dipendente e non avevano chiesto l'aspettativa. Così almeno sembra dalle prime rilevazioni degli uffici finanziari. A giorni dovrebbero partire le prime lettere per chiedere la restituzione delle somme e pare che qualche assessore, informatosi sulla vicenda, stia iniziando a versare le proprie quote già da qualche mese. Graziano Lanzidei
Compensi non dovuti, scatta l'iter per la restituzione
Lunedì 19 Luglio 2010 La Provincia Prima A Terracina,pagina 22e-mailprint
Il comune di Pontinia Con il passare dei giorni e con il diffondersi delle voci, sembra che la questione della restituzione dei soldi da parte degli assessori - solo di quelli che risultano essere lavoratori dipendenti privati o pubblici - che hanno ricevuto il compenso pieno pur dovendo percepire solo il 50%, si vada delineando in maniera sempre più chiara. Dal 2000 al 2003 sembra che non vi sia stato, nella giunta Tombolillo-bis, alcun lavoratore dipendente. Diversa la situazione della ex giunta Mochi, dove i lavoratori dipendenti dovrebbero essere almeno 5, compreso sindaco e vicesindaco. Nel periodo che va dalla fine del 2005 al Luglio 2006 c'è stato il commissario prefettizio, mentre dal 2007 fino ad oggi di lavoratore dipendente all'interno della giunta ce n'è uno solo. Qual è quindi l'importo? Considerando che, nel periodo che va dal Maggio 2003 al Dicembre 2007 c'erano almeno 5 membri della giunta, compreso sindaco e vicesindaco, che erano lavoratori dipendenti, sembra che la cifra che dovrà essere restituita si aggiri intorno ai 65 mila euro. Dal Luglio 2006, con l'elezione della giunta Tombolillo-ter, di lavoratori dipendenti all'interno della giunta ce n'è uno solo. La cifra che dovrebbe essere restituita, quindi, è di 25 mila euro. In totale, insomma, dal 2003 al 2007 sono stati versati erroneamente circa 90 mila euro nelle tasche di assessori, sindaco e vicesindaco che svolgevano lavoro dipendente e non avevano chiesto l'aspettativa. Così almeno sembra dalle prime rilevazioni degli uffici finanziari. A giorni dovrebbero partire le prime lettere per chiedere la restituzione delle somme e pare che qualche assessore, informatosi sulla vicenda, stia iniziando a versare le proprie quote già da qualche mese. Graziano Lanzidei
Pontinia, gli stipendi degli assessori
Sugli stipendi degli assessori e sulle recenti contestazioni avanzate dall'opposizione - in particolare il capogruppo di Forza Italia, Sandro Novelli - sembra che qualcosa, a livello comunale, si stia muovendo
Domenica 18 Luglio 2010 Area Terracina, pagina 28 e-mail print
Sugli stipendi degli assessori e sulle recenti contestazioni avanzate dall'opposizione - in particolare il capogruppo di Forza Italia, Sandro Novelli - sembra che qualcosa, a livello comunale, si stia muovendo. A breve, così si vocifera nelle stanze del Comune, dovrebbero partire le lettere per chiedere, ad ex assessori e sindaci che risultano essere anche dipendenti pubblici, la restituzione di parte degli stipendi percepiti. Con delibera numero 32 del 2000, la giunta municipale - sempre guidata da Tombolillo - fissò gli emolumenti dei membri della giunta: 1.549,37 euro al sindaco, 852,15 euro al Vicesindaco e 697,22 euro per ogni assessore. Esattamente il 50% di quanto previsto dalla Tabella A del D.M. N° 119/2000. Con la delibera numero 110 del 2005, la giunta - guidata da Giuseppe Mochi - confermò gli stipendi del 2000. Nel 2007, con delibera numero 55, la giunta Tombolillo-ter decise di modificare gli sitpendi, arrivando fino al 100% della Tabella A, decurtando il 10% così come previsto dalla legge 266/2005: 2.788,87 euro per il Sindaco, 1.533,87 euro per il Vicesindaco e 1.255 euro per gli assessori. I dipendenti pubblici o privati, eletti sindaco o nominati membri di giunta, se non si mettono in aspettativa, devono percepire il 50% del compenso, al di là della percentuale decisa rispetto alla Tabella A. In realtà, al Comune sembra non si sia mai applicata una misura del genere. E quindi ci sono ingenti somme che potrebbero essere incassate di nuovo. Basta fare due conti, anche solo ipotetici. Dal 2000 al 2007, per sindaco, vicesindaco e sei assessori ci sarebbero da restituire circa 3.291,74 euro al mese. Moltiplicato per 12: 39.500,88 euro. Moltiplicato per 7 anni: 276.506,16 euro. Dal 2007 al 2010 la situazione sembra essere ancora più grave, dato l'aumento rispetto alla Tabella A del D.M. 119/2000. Certo la situazione non è così grave, tra gli ex e gli attuali membri di giunta, sono parecchi i liberi professionisti o pensionati o cassintegrati o imprenditori che sono stati eletti, ma ci sono anche parecchi dipendenti pubblici. Questi, almeno così sembra, dovranno restituire quanto percepito in più. Non si tratta di 300mila euro, ma nemmeno di una somma esigua.
Graziano Lanzidei
La provincia
18/07/2010
Domenica 18 Luglio 2010 Area Terracina, pagina 28 e-mail print
Sugli stipendi degli assessori e sulle recenti contestazioni avanzate dall'opposizione - in particolare il capogruppo di Forza Italia, Sandro Novelli - sembra che qualcosa, a livello comunale, si stia muovendo. A breve, così si vocifera nelle stanze del Comune, dovrebbero partire le lettere per chiedere, ad ex assessori e sindaci che risultano essere anche dipendenti pubblici, la restituzione di parte degli stipendi percepiti. Con delibera numero 32 del 2000, la giunta municipale - sempre guidata da Tombolillo - fissò gli emolumenti dei membri della giunta: 1.549,37 euro al sindaco, 852,15 euro al Vicesindaco e 697,22 euro per ogni assessore. Esattamente il 50% di quanto previsto dalla Tabella A del D.M. N° 119/2000. Con la delibera numero 110 del 2005, la giunta - guidata da Giuseppe Mochi - confermò gli stipendi del 2000. Nel 2007, con delibera numero 55, la giunta Tombolillo-ter decise di modificare gli sitpendi, arrivando fino al 100% della Tabella A, decurtando il 10% così come previsto dalla legge 266/2005: 2.788,87 euro per il Sindaco, 1.533,87 euro per il Vicesindaco e 1.255 euro per gli assessori. I dipendenti pubblici o privati, eletti sindaco o nominati membri di giunta, se non si mettono in aspettativa, devono percepire il 50% del compenso, al di là della percentuale decisa rispetto alla Tabella A. In realtà, al Comune sembra non si sia mai applicata una misura del genere. E quindi ci sono ingenti somme che potrebbero essere incassate di nuovo. Basta fare due conti, anche solo ipotetici. Dal 2000 al 2007, per sindaco, vicesindaco e sei assessori ci sarebbero da restituire circa 3.291,74 euro al mese. Moltiplicato per 12: 39.500,88 euro. Moltiplicato per 7 anni: 276.506,16 euro. Dal 2007 al 2010 la situazione sembra essere ancora più grave, dato l'aumento rispetto alla Tabella A del D.M. 119/2000. Certo la situazione non è così grave, tra gli ex e gli attuali membri di giunta, sono parecchi i liberi professionisti o pensionati o cassintegrati o imprenditori che sono stati eletti, ma ci sono anche parecchi dipendenti pubblici. Questi, almeno così sembra, dovranno restituire quanto percepito in più. Non si tratta di 300mila euro, ma nemmeno di una somma esigua.
Graziano Lanzidei
La provincia
18/07/2010
c'era una volta il mare, protesta per le spiagge libere
Domani il sindacato italiano balneari ha proclamato lo sciopero e le spiagge saranno libere e gratuiti per tutti gli stabilimenti che aderiscono all'iniziativa.
In provincia di Latina sembra non interessare più il recupero dei diritti sociali e civili riappropriandosi non solo dell'accesso al mare privatizzato da alcuni con il consenso tacito delle amministrazioni locali dopo le iniziative dello scorso anno.
Continuano a questo proposito le denunce dei verdi.
Ma in provincia di Latina scomparsa l'opposizione scompare pure la rivendicazione dei diritti?
Giorgio Libralato
Il 20 luglio 2010, ci sarà l’ iniziativa “spiaggia gratis”, in cui i bagnanti per una giornata avranno accesso ai servizi balneari di ombrellone , sdraio e altro in maniera totalmente gratuita, con il solo limite della disponibilità dei posti. Si tratta di una forma di protesta – dichiara Domizio Scilli, presidente provinciale del Sib (Sindacato Italiano Balneari) – per richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sulle problematiche che mettono in serio pericolo 30.000 piccole imprese familiari con oltre 600.000 addetti. Attualmente solo le tariffe per i servizi balneari in Abruzzo sono ferme al 2008, quando ci fu rialzo improvviso a causa dell’incremento della tassa demaniale del 1.200%, poi dopo il terremoto, la situazione non è cambiata.
Andando in giro per le spiagge italiane, per fare un esempio, il prezzo giornaliero per una prima fila in uno degli stabilimenti balneari si aggira intorno ai 6 euro contro un’altra località più alla moda che arriva anche a costare circa 15 euro. Se pensiamo ad un abbonamento annuale (105 giorni), nel primo stabilimento che abbiamo preso per esempio in considerazione, il costo è di 655,50. Nel secondo stabilimento la tariffa annuale è più alta per un periodo anche più breve: 1.014 euro per 69 giorni.
http://www.prestitoblog.it/2010/07/20-luglio-2010-spiaggia-gratis-per-tutti/
C´era una volta il mare
I Verdi denunciano: cemento ovunque, canoni demaniali ridicoli per incassi notevoli. Spiagge inaccessibili se non a pagamento: tutto a discapito dei cittadini (e della legge). Un salasso che diventa business
Cemento ovunque, canoni demaniali ridicoli, spesso non incassati, e spiagge libere sempre più rare e inaccessibili. Il mare e le spiagge sono un bene che scarseggia e che diventa sempre più prezioso, mentre l´affitto in concessione delle aree di balneazione è un business che rende più di qualsiasi altro investimento. A fronte infatti dei 103 milioni corrisposti al Demanio, i gestori degli stabilimenti hanno fatturano nel 2007 circa 15 miliardi di euro. È la fotografia che emerge dal dossier dei Verdi `Il mare in gabbia´ presentato ieri durante un a manifestazione a Ostia. Nell´afa gli ecologisti hanno dato vita ad un´azione imostrativa: sdraio sull´asfalto, costumi da bagno, piscine per bambini, ombrelloni. E il mare? «è inaccessibile. Siamo a pochi metri e riusciamo solo a sentirne l´odore, oltre muri ed inferriate » ci dice Nando Bonessio, Presidente dei Verdi di Roma. La proprietaria di uno stabilimento protesta per una bandiera issata su un muro di recinzione. «Questa è proprietà privata» dice ai manifestanti che le ricordano che, invece, quel tratto di costa «appartiene al demanio marittimo»In particolare, i numeri del dossier sulle spiagge italiane indicano che sono 6.100 gli stabilimenti balneari che insistono sul demanio marittimo lungo 7.500 chilometri di costa. Per i canoni di concessione lo Stato incassa al massimo un centinaio di milioni di euro l´anno, mentre per i gestori si parla di un giro d´affari, secondo omisma, di oltre 15 miliardi di euro. E allora? Secondo i Verdi è scandaloso che a subire una situazione che va solo a vantaggio dei gestori siano i cittadini che da un lato devono pagare «tariffe altissime» anche solo per vedere il mare e dall´altro non possono godere del diritto i accesso alla battigia come previsto dalla legge. È inaccettabile, spiegano gli ambientalisti, che le tariffe per la concessione demaniale applicate da dallo Stato siano le più basse, ossia quelle per le aree a «a bassa valenza turistica». «Se la legge fosse applicata correttamente l´introito dello Stato italiano - si legge nel rapporto - per l´affitto delle sue coste e spiagge sarebbe molto maggiore (almeno 280 milioni di euro) rispetto ai 103 milioni di euro effettivamente incassati nel 2008. In pratica le attività balneari pagano una percentuale irrisoria per le concessioni demaniali di un bene pubblico rispetto al loro fatturato ufficiale».
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SPIAGGE: BONELLI (VERDI): PRESENTEREMO DENUNCE PER ESTORSIONE PRONTI ANCHE ESPOSTO A UNIONE EUROPEA E A REFERENDUM PER LIBERO ACCESSO A SPIAGGE A OSTIA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 'SOLE CHE RIDE' CONTRO MARE IN GABBIA
"Presenteremo denunce per estorsione nei confronti di chi impedisce ai cittadini italiani il libero accesso alle spiagge e al mare". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che insieme a un gruppo di militanti del 'Sole che ride' ha partecipato alla manifestazione nazionale "Il mare in gabbia" promossa a Ostia (Roma) dai Verdi ed altri comitati e movimenti, contro l'occupazione e la privatizzazione delle spiagge italiane.
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«Una vera estorsione»
«Presenteremo un esposto a tutte le Procure». A colloquio con Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. «Far pagare l´accesso alle spiagge è un reato. C´è una lobby trasversale che fa affari enormi»
Reduce dalla manifestazione di sabato mattina a Ostia, lungomare romano, il leader del Sole che ride avverte: «Domani faremo un esposto a tutte le Procure italiane per estorsione. Far pagare l´accesso alle spiagge è un reato». Perché la legge che sancisce la balneazione libera ai cittadini non viene rispettata? C´è un partito trasversale che vuole tutelare le grandi lobby. Il giro d´affari intorno al turismo balneare è di 5miliardi di euro. Negli anni si è creata un´anomalia tut-ta italiana, non esiste nessun altro Paese in Europa con una così alta concentrazione di spiagge accessibili solo a pagamento. Eppure i propietari degli stabilimenti balneari piangono miseria, tanto da aver minacciato uno sciopero contro l´aumento dei canoni. I canoni demaniali sono fissi da anni, con la legge del 2006 proposta fdai Verdi abbiamo imposto, ad esempio, ad un esercizio commerciale sulla spiaggia, che insiste sul demanio pubblico, di pagare un canone pari al valore di mercato, ovvero uguale ad un esercizio commerciale prospiciente che si trova sulla strada.
In provincia di Latina sembra non interessare più il recupero dei diritti sociali e civili riappropriandosi non solo dell'accesso al mare privatizzato da alcuni con il consenso tacito delle amministrazioni locali dopo le iniziative dello scorso anno.
Continuano a questo proposito le denunce dei verdi.
Ma in provincia di Latina scomparsa l'opposizione scompare pure la rivendicazione dei diritti?
Giorgio Libralato
Il 20 luglio 2010, ci sarà l’ iniziativa “spiaggia gratis”, in cui i bagnanti per una giornata avranno accesso ai servizi balneari di ombrellone , sdraio e altro in maniera totalmente gratuita, con il solo limite della disponibilità dei posti. Si tratta di una forma di protesta – dichiara Domizio Scilli, presidente provinciale del Sib (Sindacato Italiano Balneari) – per richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sulle problematiche che mettono in serio pericolo 30.000 piccole imprese familiari con oltre 600.000 addetti. Attualmente solo le tariffe per i servizi balneari in Abruzzo sono ferme al 2008, quando ci fu rialzo improvviso a causa dell’incremento della tassa demaniale del 1.200%, poi dopo il terremoto, la situazione non è cambiata.
Andando in giro per le spiagge italiane, per fare un esempio, il prezzo giornaliero per una prima fila in uno degli stabilimenti balneari si aggira intorno ai 6 euro contro un’altra località più alla moda che arriva anche a costare circa 15 euro. Se pensiamo ad un abbonamento annuale (105 giorni), nel primo stabilimento che abbiamo preso per esempio in considerazione, il costo è di 655,50. Nel secondo stabilimento la tariffa annuale è più alta per un periodo anche più breve: 1.014 euro per 69 giorni.
http://www.prestitoblog.it/2010/07/20-luglio-2010-spiaggia-gratis-per-tutti/
C´era una volta il mare
I Verdi denunciano: cemento ovunque, canoni demaniali ridicoli per incassi notevoli. Spiagge inaccessibili se non a pagamento: tutto a discapito dei cittadini (e della legge). Un salasso che diventa business
Cemento ovunque, canoni demaniali ridicoli, spesso non incassati, e spiagge libere sempre più rare e inaccessibili. Il mare e le spiagge sono un bene che scarseggia e che diventa sempre più prezioso, mentre l´affitto in concessione delle aree di balneazione è un business che rende più di qualsiasi altro investimento. A fronte infatti dei 103 milioni corrisposti al Demanio, i gestori degli stabilimenti hanno fatturano nel 2007 circa 15 miliardi di euro. È la fotografia che emerge dal dossier dei Verdi `Il mare in gabbia´ presentato ieri durante un a manifestazione a Ostia. Nell´afa gli ecologisti hanno dato vita ad un´azione imostrativa: sdraio sull´asfalto, costumi da bagno, piscine per bambini, ombrelloni. E il mare? «è inaccessibile. Siamo a pochi metri e riusciamo solo a sentirne l´odore, oltre muri ed inferriate » ci dice Nando Bonessio, Presidente dei Verdi di Roma. La proprietaria di uno stabilimento protesta per una bandiera issata su un muro di recinzione. «Questa è proprietà privata» dice ai manifestanti che le ricordano che, invece, quel tratto di costa «appartiene al demanio marittimo»In particolare, i numeri del dossier sulle spiagge italiane indicano che sono 6.100 gli stabilimenti balneari che insistono sul demanio marittimo lungo 7.500 chilometri di costa. Per i canoni di concessione lo Stato incassa al massimo un centinaio di milioni di euro l´anno, mentre per i gestori si parla di un giro d´affari, secondo omisma, di oltre 15 miliardi di euro. E allora? Secondo i Verdi è scandaloso che a subire una situazione che va solo a vantaggio dei gestori siano i cittadini che da un lato devono pagare «tariffe altissime» anche solo per vedere il mare e dall´altro non possono godere del diritto i accesso alla battigia come previsto dalla legge. È inaccettabile, spiegano gli ambientalisti, che le tariffe per la concessione demaniale applicate da dallo Stato siano le più basse, ossia quelle per le aree a «a bassa valenza turistica». «Se la legge fosse applicata correttamente l´introito dello Stato italiano - si legge nel rapporto - per l´affitto delle sue coste e spiagge sarebbe molto maggiore (almeno 280 milioni di euro) rispetto ai 103 milioni di euro effettivamente incassati nel 2008. In pratica le attività balneari pagano una percentuale irrisoria per le concessioni demaniali di un bene pubblico rispetto al loro fatturato ufficiale».
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SPIAGGE: BONELLI (VERDI): PRESENTEREMO DENUNCE PER ESTORSIONE PRONTI ANCHE ESPOSTO A UNIONE EUROPEA E A REFERENDUM PER LIBERO ACCESSO A SPIAGGE A OSTIA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 'SOLE CHE RIDE' CONTRO MARE IN GABBIA
"Presenteremo denunce per estorsione nei confronti di chi impedisce ai cittadini italiani il libero accesso alle spiagge e al mare". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che insieme a un gruppo di militanti del 'Sole che ride' ha partecipato alla manifestazione nazionale "Il mare in gabbia" promossa a Ostia (Roma) dai Verdi ed altri comitati e movimenti, contro l'occupazione e la privatizzazione delle spiagge italiane.
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«Una vera estorsione»
«Presenteremo un esposto a tutte le Procure». A colloquio con Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. «Far pagare l´accesso alle spiagge è un reato. C´è una lobby trasversale che fa affari enormi»
Reduce dalla manifestazione di sabato mattina a Ostia, lungomare romano, il leader del Sole che ride avverte: «Domani faremo un esposto a tutte le Procure italiane per estorsione. Far pagare l´accesso alle spiagge è un reato». Perché la legge che sancisce la balneazione libera ai cittadini non viene rispettata? C´è un partito trasversale che vuole tutelare le grandi lobby. Il giro d´affari intorno al turismo balneare è di 5miliardi di euro. Negli anni si è creata un´anomalia tut-ta italiana, non esiste nessun altro Paese in Europa con una così alta concentrazione di spiagge accessibili solo a pagamento. Eppure i propietari degli stabilimenti balneari piangono miseria, tanto da aver minacciato uno sciopero contro l´aumento dei canoni. I canoni demaniali sono fissi da anni, con la legge del 2006 proposta fdai Verdi abbiamo imposto, ad esempio, ad un esercizio commerciale sulla spiaggia, che insiste sul demanio pubblico, di pagare un canone pari al valore di mercato, ovvero uguale ad un esercizio commerciale prospiciente che si trova sulla strada.
protesta degli agricoltori contro il governo domani a Montecitorio
Continuano i problemi dell’agricoltura locale e nazionale, con la protesta degli allevatori domani a Montecitorio, contro le decisioni del governo sulla multe per le quote latte, anche se è una notizia che sembra passare in secondo piano. Eppure il mese scorso c’era stato l’ennesimo caso eclatante dei problemi di un’azienda agricole. Eppure proprio dalla provincia di Latina in generale e dal comune di Pontinia in particolare era partita la protesta contro le quote latte con un presidio di oltre un mese prima in piazza Indipendenza, contro la giunta di destra, poi sulla SR 148 Pontina, poi con ricorsi a livello nazionale. Ma succede quello che la settimana scorsa è avvenuto per l’incontro provinciale della Confindustria. Tutti d’accordo sulla crisi. Nessuno che indichi la strada, vera, per uscirne. Mancano le infrastrutture, nessuno si accorge o fa finta di vedere lo stato disastroso delle strade comunali e soprattutto provinciali e regionali. Nessuno che ne coordini gli interventi, le attività per non bloccare la circolazione. Come si può chiedere un’autostrada se poi non si riesce a fare la normale manutenzione e programmazione? Perdiamo posti di lavoro e si invocano impianti incompatibili con il territorio, che anzi divorano il territorio. Centrali a biomasse, a turbogas e impianti fotovoltaici che trasformano i terreni produttivi in sterili. Quando ci sarebbero attività di energia naturale e rinnovabile, raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta con migliaia di posti di lavoro. Che farebbero da alternativa alla perdita inarrestabile delle multinazionali e che garantirebbe un’economia autonoma e locale. Che nessuno sembra volere. Solo i miracoli dall’alto che non verranno mai. E si continua a registrare l’impossibilità dei progetti paravento che dimostrano tutti i loro limiti: le terme, l’intermodale, l’aeroporto, il progetto di Rio Martino, dopo il naufragio del corridoio tirrenico, del raddoppio di porti o di nuovi porti. Dopo la chiusura di aziende pubbliche (il teatro e l’intermodale) e le proteste di decine di migliaia di cittadini contro la gestione dell’acqua. L’erosione porta via la spiaggia e i turisti, ma nessuno ferma i progetti che l’erosione l’aumentano come i porti, come la mancanza di intervento di manutenzione ordinaria per il ripascimento a Latina. L’inquinamento del litorale e dell’acqua delle spiagge è riportato sui quotidiani nazionali perché non adeguare i depuratori per evitare, insieme all’inquinamento, la perdita di turisti e iniziative che potrebbero portare turisti in provincia? Il turismo, le risorse locali non sembrano interessare a chi decide le sorti della nostra provincia e quindi dei posti di lavoro?
Giorgio Libralato
Quote latte:domani allevatori in piazza
Davanti a Montecitorio durante discussione manovra alla Camera
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Migliaia di allevatori da tutte le regioni saranno domani in piazza davanti Montecitorio durante la discussione della manovra alla Camera. Con loro il presidente della Coldiretti Sergio Marini. La protesta e' stata decisa dal Consiglio nazionale della Coldiretti per chiedere chiarezza sulle quote latte. 'Noi rispettiamo la legge ma la legge rispetti noi- dice Marini- se gli accertamenti in corso sono tali da determinare la sospensione delle rate delle multe, allora lo Stato rifaccia i conti.
Giorgio Libralato
Quote latte:domani allevatori in piazza
Davanti a Montecitorio durante discussione manovra alla Camera
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Migliaia di allevatori da tutte le regioni saranno domani in piazza davanti Montecitorio durante la discussione della manovra alla Camera. Con loro il presidente della Coldiretti Sergio Marini. La protesta e' stata decisa dal Consiglio nazionale della Coldiretti per chiedere chiarezza sulle quote latte. 'Noi rispettiamo la legge ma la legge rispetti noi- dice Marini- se gli accertamenti in corso sono tali da determinare la sospensione delle rate delle multe, allora lo Stato rifaccia i conti.
domenica 18 luglio 2010
torna incubo nucleare in provincia di Latina
torna il nucleare in provincia di Latina e con esso l'incubo di incidenti nucleari, di rilascio di sostanze e dell'aumento delle malattie derivanti dalle centrali (tiroide, leucemia). Nessuno smentisce né ha smentito le notizie che arrivano dalla Francia per i siti di Borgo Sabotino – Latina e del Garigliano, al nord della Campania a pochi metri da Castelforte. Anzi il sottosegretario Saglia allo sviluppo economico conferma l'idoneità dei vecchi siti (quindi Borgo Sabotino e Garigliano). Non c'è il nucleare sicuro come ci spiegano gli esperti, il costo di questa energia è sempre più alto, le materie prime si esauriranno nell'arco di questo secolo. Tra i problemi del nucleare la difficile questione dei picchi di richiesta di energia che costringe la Francia (con alta percentuale di energia nucleare) ad importarla dalla più stabile Germania (dove è altissima la percentuale di energia naturale e rinnovabile). Con il caldo, come sappiamo, le centrali nucleari si devono fermare. Altro problema oltre ai notevoli ritardi sui programmi. Insomma un disastro. La centrale del Garigliano è nota come la Chernobyl italiana (lo scandalo nucleare italiano Da: Servizio RaiNews24 del 14.06.09 video http://www.youtube.com/watch?v=e93myPoAhVk&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Eprogettohumus%2Eit%2Fpublic%2Fforum%2Findex%2Ephp%3Ftopic%3D823&feature=player_embedded). Per tornare a parlarne appuntamento sabato 11 settembre a Pontinia con Stefano Bonfatti de “Mondo in cammino” e il professore Yuri Bandazhevsky che studiando l'incidente nucleare di Chernobyl ha dimostrato gli effetti nel tempo dell’esposizione continua a piccole quantità e basse dosi di radionuclidi, soprattutto a livello cardiovascolare. Il veicolo di questo lento assorbimento è il cibo ed il professore segnala la pericolosità del cibo bielorusso. Per informazioni http://torino.repubblica.it/dettaglio/medico-bielorusso-a-torino-non-dimenticate-chernobyl/1449037. Oppure www.progettohumus,it
Pontinia 18 luglio 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
NUCLEARE: SAGLIA, CENTRALI SUL MARE, VECCHI SITI IDONEI
ENTRO 2013 COMPLETATE TUTTE LE PROCEDURE; SITI NOTI NEL 2011
16 luglio, 19:33
(ANSA) - ROMA, 16 LUG - I vecchi siti nucleari sono ancora ''idonei'' visto che ''il nostro Paese non e' cambiato geologicamente o geograficamente'' e il governo punta a realizzare strutture piu' vicine alle coste.
E' quanto ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, intervistato da Gr Parlamento Rai confermando l'intenzione del Governo di chiudere tutte le procedure per 'partire' entro il 2013.
''E' evidente - dice Saglia - che i siti che hanno gia' ospitato centrali sarebbero idonei a ospitare nuovamente centrali nucleari. E non e' da escludere Caorso. Non credo pero' che Caorso sara' al primo posto nei nostri pensieri anche perche' vorremmo partire dalle aree che hanno piu' vicinanza con il mare e con le coste''.
Saglia ritiene che i nuovi siti saranno noti gia' l'anno prossimo e la comunicazione dovra' essere fatta ''con determinati crismi per non allarmare nessuno''. Infine sul ritardo per la nascita dell'Agenzia Saglia ritiene che non abbia iniziato a lavorare gia' a dicembre perche' ''sulle nomine abbiamo voluto fare un approfondimento molto rigoroso. Perche' le persone che guideranno questa Agenzia devono essere non solo competenti e di altissima professionalita' ma devono avere anche una forza, non dico di persuasione, ma di credibilita' e di convincimento nei confronti della popolazione''.(ANSA).
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati
Pontinia 18 luglio 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
NUCLEARE: SAGLIA, CENTRALI SUL MARE, VECCHI SITI IDONEI
ENTRO 2013 COMPLETATE TUTTE LE PROCEDURE; SITI NOTI NEL 2011
16 luglio, 19:33
(ANSA) - ROMA, 16 LUG - I vecchi siti nucleari sono ancora ''idonei'' visto che ''il nostro Paese non e' cambiato geologicamente o geograficamente'' e il governo punta a realizzare strutture piu' vicine alle coste.
E' quanto ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, intervistato da Gr Parlamento Rai confermando l'intenzione del Governo di chiudere tutte le procedure per 'partire' entro il 2013.
''E' evidente - dice Saglia - che i siti che hanno gia' ospitato centrali sarebbero idonei a ospitare nuovamente centrali nucleari. E non e' da escludere Caorso. Non credo pero' che Caorso sara' al primo posto nei nostri pensieri anche perche' vorremmo partire dalle aree che hanno piu' vicinanza con il mare e con le coste''.
Saglia ritiene che i nuovi siti saranno noti gia' l'anno prossimo e la comunicazione dovra' essere fatta ''con determinati crismi per non allarmare nessuno''. Infine sul ritardo per la nascita dell'Agenzia Saglia ritiene che non abbia iniziato a lavorare gia' a dicembre perche' ''sulle nomine abbiamo voluto fare un approfondimento molto rigoroso. Perche' le persone che guideranno questa Agenzia devono essere non solo competenti e di altissima professionalita' ma devono avere anche una forza, non dico di persuasione, ma di credibilita' e di convincimento nei confronti della popolazione''.(ANSA).
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la rivespata
La rivespata La prima cena chez Vespa, quella che riuniva B. e figlia Marina, Piercasinando, Geronzi, Draghi, Letta-Letta e signora, il cardinal Bertone e ovviamente Bruno con la sora Augusta, pare abbia ingelosito a morte tutto il resto del generone romano (a parte Tremonti, che ha tenuto a precisare di preferire un panino solitario al ministero, e Fini, che ha declinato l’invito nel timore di un avvelenamento). Così l’insetto paraninfo ha apparecchiato una seconda cenetta per gli esclusi dalla prima: praticamente gli sfigati, il cui numero è legione. Viene in mente “Lo shampoo” di Gaber che, nella seconda strofa, attacca con voce roca: “Seconda passata…”.
Ecco: alla seconda passata portaportese, un’ammucchiatina sulla terrazza di Propaganda Fide, si accalcavano sgomitanti – informa l’autorevole Signorini – Renato Schifani, l’ex autista ed ex avvocato di mafiosi (anch’essi di seconda fila) divenuto inopinatamente presidente del Senato; il capogruppo Gasparri col suo concentrato di neuroni e il dioscuro Cicchitto eccezionalmente scappucciato; i ministri pro tempore (ancora per poco) Gnazio La Rissa, Matteoli, Prestigiacomo, Galan e persino uno smunto Angelino Jolie, ridotto a larva umana dopo l’ottantesima riscrittura della legge bavaglio. Completavano il quadro la Renata Spolverini e un mazzetto di uomini Rai, come il dg Masi con nuova squinzia al seguito, i resti di Noisette Del Noce e il sempre elegante Augusto Minzolini, il lord Brummel de noantri, coi pantaloni aperti per ogni evenienza. In rappresentanza della sinistra estinta c’erano Fausto Bertinotti e la sora Lella, sempre graditi con tutto quel che han fatto per la destra. E poi una spruzzata di prenditori, tipo Bellavista Caltagirone, Giovannino Malagò e Moretti Polegato.
Se la prima cena esclusiva, all’insegna dell’austerità e dell’alta politica, ha subito prodotto i risultati sperati (il ritorno di fregola fra Silvio e Pier e l’emendamento salva-Geronzi dell’on. Latronico, un nome una vocazione), la seconda passata è scivolata via così, sanza infamia e sanza lode. Pare che fosse tutto un trillare di cellulari, un concertone di suonerie pacchiane e uno schiamazzare in dolce stil novo a base di “ahò”, “te possino”, “chi nun more se rivede”, “li mortacci tua”, un viavai di parvenu da ora di punta che ingollavano pesce crudo, mezzemaniche e calamaretti aiutandosi con le mani e pulendosi con la cravatta. Il Masi non stava fermo un minuto, sempre al telefono col direttore di Rai2 Massimo Liofredi, il cotonato con l’attaccatura bassa che resiste impavido agli assalti della Petruni per difendere la sua rete e completarne la distruzione senza intoppi. Insomma una seratina elegante, raffinata, stilosa, di quelle che opportunamente pubblicizzate potrebbero portare la Lega al 30 per cento.
Spiccava l’assenza di qualunque traccia del Pd. Il che potrebbe anche essere un titolo di merito (certi inviti, diceva Longanesi, non basta rifiutarli: bisogna proprio non riceverli), sempreché si tratti di una scelta ponderata e non di una dimenticanza. Già, perché c’è pure il caso che l’insetto, sempre così sensibile al potere, si sia scordato i piddini perché non contano più nulla. Come certi mariti distratti che dimenticano le mogli all’autogrill. Del resto questa crisi epocale da fine impero prescinde totalmente dal centrosinistra. Ministri e sottosegretari cadono l’uno dopo l’altro per volontà di Fini, non del Pd. Bersani, che ormai parla come Giovanni Rana, è segnalato negli States, forse per contribuire al crollo della popolarità di Obama (ne sa qualcosa Ségolène Royal, che si giocò le ultime chance presidenziali quando Fassino andò a darle una mano contro Sarkozy). Né lui né D’Alema, per non disturbare, han detto una parola chiara sulla condanna in appello di Dell’Utri. Anzi, Max s’è precipitato in soccorso di B. con la proposta di un bel governo di larghe intese. Al punto che non si comprende perché mai B. voglia rimpiazzare Fini con quello smorfiosetto di Casini, quando c’è il Pd a disposizione. Gratis.
da il Fatto Quotidiano del 17 luglio 2010 di Marco Travaglio
Ecco: alla seconda passata portaportese, un’ammucchiatina sulla terrazza di Propaganda Fide, si accalcavano sgomitanti – informa l’autorevole Signorini – Renato Schifani, l’ex autista ed ex avvocato di mafiosi (anch’essi di seconda fila) divenuto inopinatamente presidente del Senato; il capogruppo Gasparri col suo concentrato di neuroni e il dioscuro Cicchitto eccezionalmente scappucciato; i ministri pro tempore (ancora per poco) Gnazio La Rissa, Matteoli, Prestigiacomo, Galan e persino uno smunto Angelino Jolie, ridotto a larva umana dopo l’ottantesima riscrittura della legge bavaglio. Completavano il quadro la Renata Spolverini e un mazzetto di uomini Rai, come il dg Masi con nuova squinzia al seguito, i resti di Noisette Del Noce e il sempre elegante Augusto Minzolini, il lord Brummel de noantri, coi pantaloni aperti per ogni evenienza. In rappresentanza della sinistra estinta c’erano Fausto Bertinotti e la sora Lella, sempre graditi con tutto quel che han fatto per la destra. E poi una spruzzata di prenditori, tipo Bellavista Caltagirone, Giovannino Malagò e Moretti Polegato.
Se la prima cena esclusiva, all’insegna dell’austerità e dell’alta politica, ha subito prodotto i risultati sperati (il ritorno di fregola fra Silvio e Pier e l’emendamento salva-Geronzi dell’on. Latronico, un nome una vocazione), la seconda passata è scivolata via così, sanza infamia e sanza lode. Pare che fosse tutto un trillare di cellulari, un concertone di suonerie pacchiane e uno schiamazzare in dolce stil novo a base di “ahò”, “te possino”, “chi nun more se rivede”, “li mortacci tua”, un viavai di parvenu da ora di punta che ingollavano pesce crudo, mezzemaniche e calamaretti aiutandosi con le mani e pulendosi con la cravatta. Il Masi non stava fermo un minuto, sempre al telefono col direttore di Rai2 Massimo Liofredi, il cotonato con l’attaccatura bassa che resiste impavido agli assalti della Petruni per difendere la sua rete e completarne la distruzione senza intoppi. Insomma una seratina elegante, raffinata, stilosa, di quelle che opportunamente pubblicizzate potrebbero portare la Lega al 30 per cento.
Spiccava l’assenza di qualunque traccia del Pd. Il che potrebbe anche essere un titolo di merito (certi inviti, diceva Longanesi, non basta rifiutarli: bisogna proprio non riceverli), sempreché si tratti di una scelta ponderata e non di una dimenticanza. Già, perché c’è pure il caso che l’insetto, sempre così sensibile al potere, si sia scordato i piddini perché non contano più nulla. Come certi mariti distratti che dimenticano le mogli all’autogrill. Del resto questa crisi epocale da fine impero prescinde totalmente dal centrosinistra. Ministri e sottosegretari cadono l’uno dopo l’altro per volontà di Fini, non del Pd. Bersani, che ormai parla come Giovanni Rana, è segnalato negli States, forse per contribuire al crollo della popolarità di Obama (ne sa qualcosa Ségolène Royal, che si giocò le ultime chance presidenziali quando Fassino andò a darle una mano contro Sarkozy). Né lui né D’Alema, per non disturbare, han detto una parola chiara sulla condanna in appello di Dell’Utri. Anzi, Max s’è precipitato in soccorso di B. con la proposta di un bel governo di larghe intese. Al punto che non si comprende perché mai B. voglia rimpiazzare Fini con quello smorfiosetto di Casini, quando c’è il Pd a disposizione. Gratis.
da il Fatto Quotidiano del 17 luglio 2010 di Marco Travaglio
sabato 17 luglio 2010
centrali elettriche e impianti incompatibili con il territorio
Dal 2002 è iniziato l’assalto al territorio da parte di centrali elettriche e impianti incompatibili con il territorio che cittadini, associazioni, enti locali, (comune di Pontinia, tutti i comuni limitrofi Bassiano, Sermoneta, Roccagorga, Roccasecca, priverno, Sonnino, Terracina, Sabaudia, Provincia di Latina, Parco Nazionale del Circeo, Regione Lazio) istituzioni cercano di contrastare.
Se fossero sufficienti le decisioni politiche e amministrative (tutti gli Enti e le Istituzione di cui sopra si sono espressi contro, il comune di Pontinia ha adotta 6 delibere contrarie), rispetto delle decisioni e previsioni, degli strumenti amministrativi (piano energetico regionale, provinciale) di questi progetti non se ne parlerebbe nemmeno.
Se fossimo in uno Stato dove il protocollo di Kyoto e la direttiva europea 20/20/20 per la riduzione delle emissioni, per la tutela e salvaguardia della salute, per l’aumento delle energie rinnovabili, gli stessi progetti sarebbero già stati rispediti al mittente.
Se le ragioni tecniche (mancanza di condizioni geologiche, impossibilità alla realizzazione delle opere connesse) valessero i progetti delle opere connesse sarebbero già stati bocciati.
Se l’esperienza di alcuni grandi incidenti avesse insegnato qualcosa per la prevenzione degli stessi e il rispetto della vita umana (il terremoto de L’Aquila, l’esplosione di Viareggio, della centrale a gas nel Connecitcut, del gasdotto nel Texas), se venisse controllata a monte le prevenzione degli incidenti con progetti che nemmeno menzionano la normativa vigente in Italia, sui progetti ci sarebbe già il timbro “bocciato”.
Ma non è questa la nostra sitazione.
Nonostante sia la lotta impari di Davide (Pontinia) contro Golia (questi progetti incompatibili) la forza della ragione, la resistenza nella difesa dell’autodeterminazione locale e di progetti del territorio (se fossimo in uno stato Federale) la speranza della difesa rimane viva.
Anche per merito della sentenza n. 1134/2010 il Consiglio di Stato che fornisce importanti chiarimenti in materia di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A.). Ricorda quindi il Consiglio che la V.I.A. deve prendere in esame per intero la situazione dei luoghi, gli insediamenti esistenti e l’impatto che l’intervento può avere sugli stessi, a prescindere dalla classificazione urbanistica della zona (residenziale, artigianale, industriale, zona agricola, etc.) o dalla natura degli immobili e/o delle attività. Inoltre, il supremo Giudice amministrativo ha riconosciuto la piena legittimazione delle varie aziende agricole ad impugnare i provvedimenti relativi. Il Comune di Pontinia ha ricorso contro la VIA.
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 18 del 14/05/2010 è stata pubblicata la Delib. G.R. 05/03/2010, n. 169 concernente le disposizioni operative per l'applicazione delle procedure di VAS ai Piani ed ai Programmi di competenza della Regione Lazio che al punto 1.3 “ambito di applicazione”, così recita:
”1. Sono sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica:
a) i Piani/Programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti soggetti a valutazione di impatto ambientale in base alla normativa vigente;
e al punto 8. “Di norma non sono soggetti a Valutazione Ambientale Strategica:
r) i Piani/Programmi che non costituiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, la localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti soggetti a verifica di assoggettabilità a VIA e valutazione di impatto ambientale in base alla normativa vigente;
s) i Piani/Programmi per i quali, in riferimento alle finalità di conservazione delle aree naturali protette e dei siti di importanza comunitaria istituite ai sensi della LR 29/1997 e ss. mm. ii., nel territorio della Regione Lazio, di cui alle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, non si ritiene necessaria una valutazione di incidenza ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357.”
Esattamente il caso delle centrali elettriche di Mazzocchio a Pontinia.
Appuntamento al Consiglio di Stato.
Pontinia 15 luglio 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Se fossero sufficienti le decisioni politiche e amministrative (tutti gli Enti e le Istituzione di cui sopra si sono espressi contro, il comune di Pontinia ha adotta 6 delibere contrarie), rispetto delle decisioni e previsioni, degli strumenti amministrativi (piano energetico regionale, provinciale) di questi progetti non se ne parlerebbe nemmeno.
Se fossimo in uno Stato dove il protocollo di Kyoto e la direttiva europea 20/20/20 per la riduzione delle emissioni, per la tutela e salvaguardia della salute, per l’aumento delle energie rinnovabili, gli stessi progetti sarebbero già stati rispediti al mittente.
Se le ragioni tecniche (mancanza di condizioni geologiche, impossibilità alla realizzazione delle opere connesse) valessero i progetti delle opere connesse sarebbero già stati bocciati.
Se l’esperienza di alcuni grandi incidenti avesse insegnato qualcosa per la prevenzione degli stessi e il rispetto della vita umana (il terremoto de L’Aquila, l’esplosione di Viareggio, della centrale a gas nel Connecitcut, del gasdotto nel Texas), se venisse controllata a monte le prevenzione degli incidenti con progetti che nemmeno menzionano la normativa vigente in Italia, sui progetti ci sarebbe già il timbro “bocciato”.
Ma non è questa la nostra sitazione.
Nonostante sia la lotta impari di Davide (Pontinia) contro Golia (questi progetti incompatibili) la forza della ragione, la resistenza nella difesa dell’autodeterminazione locale e di progetti del territorio (se fossimo in uno stato Federale) la speranza della difesa rimane viva.
Anche per merito della sentenza n. 1134/2010 il Consiglio di Stato che fornisce importanti chiarimenti in materia di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A.). Ricorda quindi il Consiglio che la V.I.A. deve prendere in esame per intero la situazione dei luoghi, gli insediamenti esistenti e l’impatto che l’intervento può avere sugli stessi, a prescindere dalla classificazione urbanistica della zona (residenziale, artigianale, industriale, zona agricola, etc.) o dalla natura degli immobili e/o delle attività. Inoltre, il supremo Giudice amministrativo ha riconosciuto la piena legittimazione delle varie aziende agricole ad impugnare i provvedimenti relativi. Il Comune di Pontinia ha ricorso contro la VIA.
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 18 del 14/05/2010 è stata pubblicata la Delib. G.R. 05/03/2010, n. 169 concernente le disposizioni operative per l'applicazione delle procedure di VAS ai Piani ed ai Programmi di competenza della Regione Lazio che al punto 1.3 “ambito di applicazione”, così recita:
”1. Sono sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica:
a) i Piani/Programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti soggetti a valutazione di impatto ambientale in base alla normativa vigente;
e al punto 8. “Di norma non sono soggetti a Valutazione Ambientale Strategica:
r) i Piani/Programmi che non costituiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, la localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti soggetti a verifica di assoggettabilità a VIA e valutazione di impatto ambientale in base alla normativa vigente;
s) i Piani/Programmi per i quali, in riferimento alle finalità di conservazione delle aree naturali protette e dei siti di importanza comunitaria istituite ai sensi della LR 29/1997 e ss. mm. ii., nel territorio della Regione Lazio, di cui alle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, non si ritiene necessaria una valutazione di incidenza ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357.”
Esattamente il caso delle centrali elettriche di Mazzocchio a Pontinia.
Appuntamento al Consiglio di Stato.
Pontinia 15 luglio 2010 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
autovelox SR 156 (comune Latina)
Abbiamo appreso dalle cronache giornaliere locali di tutte le incongruenze dell'autovelox installato sulla SR 156 dei Monti Lepini, con il conseguente annullamento doveroso delle multe per una serie di motivazioni che, secondo gli organi di informazione comprendono:
errata segnaletica di avviso dell'installazione dell'autovelox;
errato posizionamento e alimentazione;
mancanza o errata installazione e conseguente certificazione;
- inesistenza o superata ordinanza dell'imposizione del limite di velocità;
La confusione generata, se le notizie di cui sopra venissero confermate, consiglierebbero, per evitare differenze e discriminazioni l'annullamento di tutte le multe, anche per evitare un lavoro gravoso da parte degli enti locali, delle amministrazioni e delle istituzioni dall'esito che appare scontato.
Ma la stessa confusione consiglia enti locali e amministrazioni a rivedere situazioni analoghe che potrebbero essere evitate per chiarezza e per garantire i cittadini.
Per esempio il tratto della SR dei Monti Lepini nel comune di Latina, compreso tra l'incrocio con la SS 7 Appia e la via Trasversale (località Borgo Faiti) se si percorre nel tratto dall'Appia verso Borgo San Michel si trova la segnaletica:
limite di velocità 90 Km/h;
informazione sul controllo elettronico della velocità con autovelox.
Se invece si percorre dalla via Trasversale in direzione Appia (opposta alla precedente), seminascosta dalla vegetazione ad una altezza non regolamentare (quindi il segnale è nullo) vi è il limite di 50 km/h, ma senza alcuna informazione sul controllo della velocità.
E' vero che in questa estate sulle strade pontine si è visto di tutto, segno evidente della mancanza di progettazione e coordinamento degli interventi, con segnaletica che definire insufficiente non rende l'idea, però non mi pare possibile che sulla stesso tratto di strada possano esistere 2 limiti diversi di velocità.
errata segnaletica di avviso dell'installazione dell'autovelox;
errato posizionamento e alimentazione;
mancanza o errata installazione e conseguente certificazione;
- inesistenza o superata ordinanza dell'imposizione del limite di velocità;
La confusione generata, se le notizie di cui sopra venissero confermate, consiglierebbero, per evitare differenze e discriminazioni l'annullamento di tutte le multe, anche per evitare un lavoro gravoso da parte degli enti locali, delle amministrazioni e delle istituzioni dall'esito che appare scontato.
Ma la stessa confusione consiglia enti locali e amministrazioni a rivedere situazioni analoghe che potrebbero essere evitate per chiarezza e per garantire i cittadini.
Per esempio il tratto della SR dei Monti Lepini nel comune di Latina, compreso tra l'incrocio con la SS 7 Appia e la via Trasversale (località Borgo Faiti) se si percorre nel tratto dall'Appia verso Borgo San Michel si trova la segnaletica:
limite di velocità 90 Km/h;
informazione sul controllo elettronico della velocità con autovelox.
Se invece si percorre dalla via Trasversale in direzione Appia (opposta alla precedente), seminascosta dalla vegetazione ad una altezza non regolamentare (quindi il segnale è nullo) vi è il limite di 50 km/h, ma senza alcuna informazione sul controllo della velocità.
E' vero che in questa estate sulle strade pontine si è visto di tutto, segno evidente della mancanza di progettazione e coordinamento degli interventi, con segnaletica che definire insufficiente non rende l'idea, però non mi pare possibile che sulla stesso tratto di strada possano esistere 2 limiti diversi di velocità.
la destra è una comunità del rancore
Vendola: ''La destra è una comunità del rancore''
(17 luglio 2010)
Il governatore della Puglia attacca la Lega e Berlusconi, ma anche la sinistra, durante il discorso inaugurale delle Fabbriche di Nichi: "Soprattutta la Lega vive come una piccola patria, permanentemente in guerra con le altre patrie. Ma perché la sinistra non è riuscita a rispondere creando un'alternativa?"
http://tv.repubblica.it/copertina/vendola-la-destra-e-una-comunita-del-rancore/50633?video=&pagefrom=1
(17 luglio 2010)
Il governatore della Puglia attacca la Lega e Berlusconi, ma anche la sinistra, durante il discorso inaugurale delle Fabbriche di Nichi: "Soprattutta la Lega vive come una piccola patria, permanentemente in guerra con le altre patrie. Ma perché la sinistra non è riuscita a rispondere creando un'alternativa?"
http://tv.repubblica.it/copertina/vendola-la-destra-e-una-comunita-del-rancore/50633?video=&pagefrom=1
il pericolo del ponte sulla Migliara 47
AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LATINA
oggetto: problemi stradali via Migliara 47, 48, 51 e Lungobotte
LETTERA APERTA
Signor Presidente,
torno a scriverLe per segnalare ulteriori problemi delle nostre strade, nel comune di Pontinia, sperando che possano trovare soluzione con l'intervento della Sua Amministrazione.
La Migliara 47, come le ho già scritto, è in questi giorni interessata dal rifacimento del manto stradale con inevitabile conseguenze sul traffico stradale.
Una parte viene deviato sulla via Migliara 48 che ieri, alle 17, in corrispondenza dell'incrocio regolato da semaforo con l'Appia era intasata con oltre 1 km di fila.
Molti disagi, come sa, sono stati originati anche dai lavori in corso sulla SR 148 Pontina con deviazione sulle Migliare e con le parallele alla stessa Pontina e all'Appia.
Per esempio la via Lungobotte dove l'asfalto è stato ripristinato meno di un anno fa ma è già rovinato con lesioni, fratture, avvallamenti ed è già da rifare, anche a causa del traffico pesante, che non ci potrebbe transitare ma se gli chiudete le Migliare, l'Appia, la Pontina, la SR 156 dei Monti Lepini da qualche parte dovrà pur passare. Anche loro lavorano per noi e per le aziende della nostra provincia. Certo ci sarebbe la soluzione spostando il traffico sui mezzi pubblici e sulle rotaie, ma le soluzioni troppo facili, economiche, che fanno risparmiare, sistema, che riducono inquinamento, incidenti, aumentano la sicurezza paiono non interessare le competenti superiori amministrazioni.
Il tratto della Migliara 51 (che collega la via LungoBotte e la SS 7 Appia) è in condizioni ancora peggiori.
Tornando alla Migliara 47 sul ponte del fiume Sisto (a confine tra i comuni di Pontinia e di Sabaudia) il parapetto è stato abbattuto dall'ennesimo incidente stradale. D'altronde, come Le ho già scritto, molti ponti e opere d'arte sono in pessime condizioni e vanno previste le relative opere di manutenzione. Il ponte della Migliara 47 è anche interessato da una scarsa visibilità essendo più alto delle strade che vi si immettono, la conseguente pericolosità della mancanza del parapetto Vi ha fatto restringere la carreggiata istituendo l'ennesimo transito alternato. Lei sicuramente ricorderà che il ponte sul Botte, sempre sulla Migliara 47, aveva avuto analogo restringimento della carreggiata e numerosi incidenti (con una situazione migliore in termini di visibilità). Per questo Le chiedo di intervenire al più presto per ripristinare il normale transito in doppio senso, magari aumentando larghezza della carreggiata e con transito separato pedonale, proprio come avvenuto per il ponte sul Botte. Prima che avvengano altri pericolosi e prevedibili incidenti.
Grazie dell'attenzione e del lavoro nell'interesse della sicurezza stradale.
Pontinia 17 luglio 2010 Giorgio Libralato
oggetto: problemi stradali via Migliara 47, 48, 51 e Lungobotte
LETTERA APERTA
Signor Presidente,
torno a scriverLe per segnalare ulteriori problemi delle nostre strade, nel comune di Pontinia, sperando che possano trovare soluzione con l'intervento della Sua Amministrazione.
La Migliara 47, come le ho già scritto, è in questi giorni interessata dal rifacimento del manto stradale con inevitabile conseguenze sul traffico stradale.
Una parte viene deviato sulla via Migliara 48 che ieri, alle 17, in corrispondenza dell'incrocio regolato da semaforo con l'Appia era intasata con oltre 1 km di fila.
Molti disagi, come sa, sono stati originati anche dai lavori in corso sulla SR 148 Pontina con deviazione sulle Migliare e con le parallele alla stessa Pontina e all'Appia.
Per esempio la via Lungobotte dove l'asfalto è stato ripristinato meno di un anno fa ma è già rovinato con lesioni, fratture, avvallamenti ed è già da rifare, anche a causa del traffico pesante, che non ci potrebbe transitare ma se gli chiudete le Migliare, l'Appia, la Pontina, la SR 156 dei Monti Lepini da qualche parte dovrà pur passare. Anche loro lavorano per noi e per le aziende della nostra provincia. Certo ci sarebbe la soluzione spostando il traffico sui mezzi pubblici e sulle rotaie, ma le soluzioni troppo facili, economiche, che fanno risparmiare, sistema, che riducono inquinamento, incidenti, aumentano la sicurezza paiono non interessare le competenti superiori amministrazioni.
Il tratto della Migliara 51 (che collega la via LungoBotte e la SS 7 Appia) è in condizioni ancora peggiori.
Tornando alla Migliara 47 sul ponte del fiume Sisto (a confine tra i comuni di Pontinia e di Sabaudia) il parapetto è stato abbattuto dall'ennesimo incidente stradale. D'altronde, come Le ho già scritto, molti ponti e opere d'arte sono in pessime condizioni e vanno previste le relative opere di manutenzione. Il ponte della Migliara 47 è anche interessato da una scarsa visibilità essendo più alto delle strade che vi si immettono, la conseguente pericolosità della mancanza del parapetto Vi ha fatto restringere la carreggiata istituendo l'ennesimo transito alternato. Lei sicuramente ricorderà che il ponte sul Botte, sempre sulla Migliara 47, aveva avuto analogo restringimento della carreggiata e numerosi incidenti (con una situazione migliore in termini di visibilità). Per questo Le chiedo di intervenire al più presto per ripristinare il normale transito in doppio senso, magari aumentando larghezza della carreggiata e con transito separato pedonale, proprio come avvenuto per il ponte sul Botte. Prima che avvengano altri pericolosi e prevedibili incidenti.
Grazie dell'attenzione e del lavoro nell'interesse della sicurezza stradale.
Pontinia 17 luglio 2010 Giorgio Libralato
giovedì 15 luglio 2010
liberatevi dal Berlusconi che è in voi
Antonio Di Pietro: ''Liberatevi del Berlusconi che è in voi''
(15 luglio 2010)
Le dimissioni di Cosentino, il caso Brancher, l'inchiesta sull'eolico: il governo sempre più vicino alla crisi? Massimo Giannini ne parla con Antonio Di Pietro, ospite di RepubblicaTV
http://tv.repubblica.it/copertina/antonio-di-pietro-liberatevi-del-berlusconi-che-e-in-voi/50517?video=&pagefrom=1
(15 luglio 2010)
Le dimissioni di Cosentino, il caso Brancher, l'inchiesta sull'eolico: il governo sempre più vicino alla crisi? Massimo Giannini ne parla con Antonio Di Pietro, ospite di RepubblicaTV
http://tv.repubblica.it/copertina/antonio-di-pietro-liberatevi-del-berlusconi-che-e-in-voi/50517?video=&pagefrom=1
incongruenze e spese stradali
AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LATINA
oggetto: incongruenze e spese stradali
LETTERA APERTA
Caro Presidente, torno a scriverLe in merito a cose di cui non capisco bene il senso e che riguardano la circolazione stradale in provincia di Latina.
Sulla SP Migliara 47, nel tratto del comune di Pontinia, compreso tra la SS 7 Appia e l'incrocio di Borgo Pasubio, è stata rifatta la segnaletica orizzontale (le famose strisce) meno di un mese fa.
Ieri, senza preavviso, senza informazione, senza segnaletica nelle strade che vi si immettono, come è consuetudine, senza comunicati stampa, notizie dei giornali, è iniziato il lavoro di smantellamento del tappetino di usura dell'asfalto e il consueto riasfaltamento, con nuovo tappetino.
La segnaletica e il tappetino di usura erano dei lavori necessari, considerate le pessime condizioni della strada, il traffico che deve sopportare quotidianamente però, credo, che i soldi pubblici da una parte, il coordinamento delle attività dall'altra, come ci insegnano dovrebbero essere coerenti.
I soldi spesi meno di un mese fa per la segnaletica stradale sono soldi (nostri di noi contribuenti) buttati dalla finestra in quanto da oggi, o da domani o dalla prossima settimana dovrà essere completamente ripristinata la segnaletica orizzontale.
Non so chi ma qualcuno, mi pare, lo avrebbe dovuto prevedere.
Tornando alla programmazione è evidente che manca, ma non serviva questa prova.
La Migliara 47 è percorsa da autoarticolati, in seguito anche alla chiusura di alcuni svincoli della SR Pontina 148 che peggiorano le condizioni, come avevamo previsto.
Ci sono ponti e ponticelli (per esempio sull'Appia e tra l'Appia e la via della Striscia) dove non possono transitare contemporaneamente un camion e una macchina in senso contrario.
Prima, c'erano anche cartelli, che indicavano il limite di peso che tali opere d'arte potevano sopportare, adesso questi cartelli sono spariti.
Due le possibilità: o era sbagliato il limite prima o ci dovrebbero essere anche oggi.
Se era giusto prima è probabile che con l'usura del sovraccarico tra poco avranno necessità di opere di rinforzo, come è successo per ponti analoghi dell'epoca della bonifica.
Proprio a causa delle attuali deviazioni può immaginare cosa succede oggi con le lunghe file di camion e autoarticolati che transitano sulla Migliara 47 dove sono in corso i lavori relativi al manto stradale, con il tappo del semaforo sull'Appia, quello dell'incrocio di Borgo Pasubio e il traffico alternato sulla Migliara 47. Forse se si attendeva il completo ripristino della normalità della circolazione sulla SR 148 Pontina si sarebbero evitati altri disagi. Poi, Lei sa che rifare l'asfalto e farci passare da subito senza il necessario riposo autoarticolati di peso notevole non è la migliore garanzia per la durata dell'asfalto. Anche questo, forse, poteva essere previsto?
Da ultimo, ringraziandoLa per l'attenzione, le ricordo l'incrocio di Borgo Pasubio. Cinque anni fa la Sua Amministrazione l'aveva inserita tra le opere di messa in sicurezza con la realizzazione di una rotatoria, come a Casal Traiano. A parte di manifesti (di allora) di An che se ne attribuiva i meriti della realizzazione non ne è rimasta traccia. Sa dirmi qualcosa? Due giorni fa l'ennesimo incidente.
Saluti.
15 luglio 2010 Giorgio Libralato Pontinia
oggetto: incongruenze e spese stradali
LETTERA APERTA
Caro Presidente, torno a scriverLe in merito a cose di cui non capisco bene il senso e che riguardano la circolazione stradale in provincia di Latina.
Sulla SP Migliara 47, nel tratto del comune di Pontinia, compreso tra la SS 7 Appia e l'incrocio di Borgo Pasubio, è stata rifatta la segnaletica orizzontale (le famose strisce) meno di un mese fa.
Ieri, senza preavviso, senza informazione, senza segnaletica nelle strade che vi si immettono, come è consuetudine, senza comunicati stampa, notizie dei giornali, è iniziato il lavoro di smantellamento del tappetino di usura dell'asfalto e il consueto riasfaltamento, con nuovo tappetino.
La segnaletica e il tappetino di usura erano dei lavori necessari, considerate le pessime condizioni della strada, il traffico che deve sopportare quotidianamente però, credo, che i soldi pubblici da una parte, il coordinamento delle attività dall'altra, come ci insegnano dovrebbero essere coerenti.
I soldi spesi meno di un mese fa per la segnaletica stradale sono soldi (nostri di noi contribuenti) buttati dalla finestra in quanto da oggi, o da domani o dalla prossima settimana dovrà essere completamente ripristinata la segnaletica orizzontale.
Non so chi ma qualcuno, mi pare, lo avrebbe dovuto prevedere.
Tornando alla programmazione è evidente che manca, ma non serviva questa prova.
La Migliara 47 è percorsa da autoarticolati, in seguito anche alla chiusura di alcuni svincoli della SR Pontina 148 che peggiorano le condizioni, come avevamo previsto.
Ci sono ponti e ponticelli (per esempio sull'Appia e tra l'Appia e la via della Striscia) dove non possono transitare contemporaneamente un camion e una macchina in senso contrario.
Prima, c'erano anche cartelli, che indicavano il limite di peso che tali opere d'arte potevano sopportare, adesso questi cartelli sono spariti.
Due le possibilità: o era sbagliato il limite prima o ci dovrebbero essere anche oggi.
Se era giusto prima è probabile che con l'usura del sovraccarico tra poco avranno necessità di opere di rinforzo, come è successo per ponti analoghi dell'epoca della bonifica.
Proprio a causa delle attuali deviazioni può immaginare cosa succede oggi con le lunghe file di camion e autoarticolati che transitano sulla Migliara 47 dove sono in corso i lavori relativi al manto stradale, con il tappo del semaforo sull'Appia, quello dell'incrocio di Borgo Pasubio e il traffico alternato sulla Migliara 47. Forse se si attendeva il completo ripristino della normalità della circolazione sulla SR 148 Pontina si sarebbero evitati altri disagi. Poi, Lei sa che rifare l'asfalto e farci passare da subito senza il necessario riposo autoarticolati di peso notevole non è la migliore garanzia per la durata dell'asfalto. Anche questo, forse, poteva essere previsto?
Da ultimo, ringraziandoLa per l'attenzione, le ricordo l'incrocio di Borgo Pasubio. Cinque anni fa la Sua Amministrazione l'aveva inserita tra le opere di messa in sicurezza con la realizzazione di una rotatoria, come a Casal Traiano. A parte di manifesti (di allora) di An che se ne attribuiva i meriti della realizzazione non ne è rimasta traccia. Sa dirmi qualcosa? Due giorni fa l'ennesimo incidente.
Saluti.
15 luglio 2010 Giorgio Libralato Pontinia
mercoledì 14 luglio 2010
poliziotti pugnalati alle spalle per protesta contro i tagli
"Centinaia di poliziotti con un coltello piantato nella schiena per denunciare in tutta Italia la reale azione del governo Berlusconi nei confronti della sicurezza del Paese e nei riguardi di chi è costretto a mettere a rischio la propria vita per salvare quella degli altri". Gli agenti del sindacato di polizia Coisp sfilano ai piedi del Colosseo portando i simboli della loro delusione: sagome dei poliziotti 'feriti', che sono - dicono - "colpevoli insieme ai magistrati delle indagini che hanno portato alla luce le cricche". Duro il je accuse del sindacato che attacca la manovra e i tagli per le forze dell'ordine (foto Franceschi)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/foto/i_poliziotti_pugnalati_alle_spalle_-5563922/1/?ref=HRESS-10
http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/foto/i_poliziotti_pugnalati_alle_spalle_-5563922/1/?ref=HRESS-10
ancora incidenti a Borgo Pasubio
Nuovo incidente ieri pomeriggio intorno alle 17 nell'incrocio di accesso principale a Pontinia in corrispondenza di Borgo Pasubio, dove si aspetta da anni la realizzazione di una rotatoria.
Gli incidenti sono frequenti, almeno una settimana in media, ci sono stati incidenti mortali e settimane dove ne avvenivano uno al giorno.
Un pulman è entrato nel giardino di una casa investendo un segnale stradale che è entrato dentro dove, fortunatamente non c'erano passeggeri.
Non è raro trovare lunghe code e la situazione è peggiorata, con l'apertura dei lavori sulla SR 148 Pontina.
Ai nostri amministratori provinciali, competenti sull'incrocio, piace, evidentemente metterci alla prova, prima di realizzare un intervento da tutti condiviso, sostituendo un incrocio che è il simbolo dell'inefficienza della burocrazia.
Gli incidenti sono frequenti, almeno una settimana in media, ci sono stati incidenti mortali e settimane dove ne avvenivano uno al giorno.
Un pulman è entrato nel giardino di una casa investendo un segnale stradale che è entrato dentro dove, fortunatamente non c'erano passeggeri.
Non è raro trovare lunghe code e la situazione è peggiorata, con l'apertura dei lavori sulla SR 148 Pontina.
Ai nostri amministratori provinciali, competenti sull'incrocio, piace, evidentemente metterci alla prova, prima di realizzare un intervento da tutti condiviso, sostituendo un incrocio che è il simbolo dell'inefficienza della burocrazia.
l'Onu interviene contro l'Italia e il bavaglio
Chi è che ci fa fare continuamente brutte figure all'estero?
ANSA.it > Politica > News
Intercettazioni: Onu, ddl va abolito
Esperto, puo' minare la liberta' di espressione in Italia
13 luglio, 13:18
(ANSA) - GINEVRA, 12 LUG - Il governo italiano deve 'abolire o modificare' il progetto di legge sulle intercettazioni, afferma l'Onu. 'Se adottato nella sua forma attuale - sottolinea il relatore speciale dell'Onu sulla liberta' di espressione - puo' minare il godimento del diritto alla liberta' di espressione in Italia'. Il relatore auspica una missione dell'Onu in Italia, nel 2011, per esaminare la situazione della liberta' di stampa.
ANSA.it > Politica > News
Intercettazioni: Onu, ddl va abolito
Esperto, puo' minare la liberta' di espressione in Italia
13 luglio, 13:18
(ANSA) - GINEVRA, 12 LUG - Il governo italiano deve 'abolire o modificare' il progetto di legge sulle intercettazioni, afferma l'Onu. 'Se adottato nella sua forma attuale - sottolinea il relatore speciale dell'Onu sulla liberta' di espressione - puo' minare il godimento del diritto alla liberta' di espressione in Italia'. Il relatore auspica una missione dell'Onu in Italia, nel 2011, per esaminare la situazione della liberta' di stampa.
Radio Vaticana causò tumori ai bambini
ANSA.it > Cronaca > News
Perizia, elettrosmog Radio Vaticana causò tumori
Studio su morti tra anni '80 e 2003. Padre Lombardi: stupore, non è provato
13 luglio, 20:03
Roma
ROMA - "Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausibilmente contribuito all'incremento di quel rischio".
E' quanto si legge nelle conclusioni della superperizia, circa 300 pagine, disposta dal gip del tribunale di Roma rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra la fine degli anni '80 e il 2003, nell'ambito dell'inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate 6 persone. Lo studio, firmato dal professor Andrea Micheli, e disposto dal gip Zaira Secchi nel maggio 2005, è stato svolto in sede di incidente probatorio e riguardava l'incidenza della mortalità da leucemia nelle zone di Cesano e La Storta.
"Per quanto concerne lo studio di mortalità relativo" alle emissione di elettrosmog "dalle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate", si spiega. E poi si aggiunge che "rischi importanti" per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall'emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età, dove il rischio di morte per tumori emolinfopoietici". Secondo quanto si legge nelle conclusioni della perizia "tutte le analisi condotte hanno indicato condizioni di eccesso di rischio di morte su valori oscillanti su tutta l'area di studio, fino a 12 chilometri dall'emittente, con eccessi importanti e significativi, con però mancata evidenza di rischio per gli esposti adulti sino a 5 chilometri dall'emittente".
In sintesi "lo studio suggerisce che via stata una associazione importante, coerente e significati tra esposizione residenziale all'emittente ed eccesso di rischio di morte per leucemia". E se per MariTele, rispetto alla popolazione adulta, le condizioni poste per la verifica della pericolosità non si sono verificate, rispetto ai bambini lo studio, per Radio Vaticana e per la stessa installazione della Marina, ha "evidenziato rischi importanti" per i piccoli che hanno abitato "per più tempo della loro vita nella fascia tra 6 e 12 km dalla stazione della radio pontificia.
P.LOMBARDI, STUPORE PER PERIZIA -"La Radio Vaticana apprende con stupore" i risultati della perizia disposta dal Gip del Tribunale di Roma, sulle emissioni del centro di Santa Maria Galeria, visto che "la perizia non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale". E' il commento di Padre Federico Lombardi, direttore di Radio Vaticana, sulle conclusioni della perizia, in base alla quale ci sarebbe "un'associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini". "La Radio Vaticana - assicura padre Lombardi - presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio".
"E' bene ricordare - prosegue in una nota padre Lombardi - che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia, non è stata mai dimostrata l'esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato - a quanto sembra - dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate". Occorre tuttavia ribadire, conclude, "ancora una volta che la Radio Vaticana ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante".
Perizia, elettrosmog Radio Vaticana causò tumori
Studio su morti tra anni '80 e 2003. Padre Lombardi: stupore, non è provato
13 luglio, 20:03
Roma
ROMA - "Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausibilmente contribuito all'incremento di quel rischio".
E' quanto si legge nelle conclusioni della superperizia, circa 300 pagine, disposta dal gip del tribunale di Roma rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra la fine degli anni '80 e il 2003, nell'ambito dell'inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate 6 persone. Lo studio, firmato dal professor Andrea Micheli, e disposto dal gip Zaira Secchi nel maggio 2005, è stato svolto in sede di incidente probatorio e riguardava l'incidenza della mortalità da leucemia nelle zone di Cesano e La Storta.
"Per quanto concerne lo studio di mortalità relativo" alle emissione di elettrosmog "dalle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate", si spiega. E poi si aggiunge che "rischi importanti" per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall'emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età, dove il rischio di morte per tumori emolinfopoietici". Secondo quanto si legge nelle conclusioni della perizia "tutte le analisi condotte hanno indicato condizioni di eccesso di rischio di morte su valori oscillanti su tutta l'area di studio, fino a 12 chilometri dall'emittente, con eccessi importanti e significativi, con però mancata evidenza di rischio per gli esposti adulti sino a 5 chilometri dall'emittente".
In sintesi "lo studio suggerisce che via stata una associazione importante, coerente e significati tra esposizione residenziale all'emittente ed eccesso di rischio di morte per leucemia". E se per MariTele, rispetto alla popolazione adulta, le condizioni poste per la verifica della pericolosità non si sono verificate, rispetto ai bambini lo studio, per Radio Vaticana e per la stessa installazione della Marina, ha "evidenziato rischi importanti" per i piccoli che hanno abitato "per più tempo della loro vita nella fascia tra 6 e 12 km dalla stazione della radio pontificia.
P.LOMBARDI, STUPORE PER PERIZIA -"La Radio Vaticana apprende con stupore" i risultati della perizia disposta dal Gip del Tribunale di Roma, sulle emissioni del centro di Santa Maria Galeria, visto che "la perizia non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale". E' il commento di Padre Federico Lombardi, direttore di Radio Vaticana, sulle conclusioni della perizia, in base alla quale ci sarebbe "un'associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini". "La Radio Vaticana - assicura padre Lombardi - presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio".
"E' bene ricordare - prosegue in una nota padre Lombardi - che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia, non è stata mai dimostrata l'esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato - a quanto sembra - dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate". Occorre tuttavia ribadire, conclude, "ancora una volta che la Radio Vaticana ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante".
martedì 13 luglio 2010
la rotatoria di Borgo Pasubio e le invenzioni di An
andando in edicola ad acquistare la lettura quotidiana ho appena assistito all'ennesima dimostrazione della necessità della realizzazione della rotatoria a Borgo Pasubio.
Un autoarticolato ha fatto inversione di marcia al centro dell'incrocio.
Penso che una mano geniale ha pensato di mettere alla prova gli automobilisti pontini o chi vi transita casualmente facendo impazzire gli autisti senza segnaletica, alle prese con cantieri, strettoie e divieti.
Questo genio ci impegna nella caccia al tesoro sperando che alla fine dell'estate, per chi l'avrà superata in questo folle labirinto, saprà superare le ulteriori avversità di ogni genere che lo stessa grande mente ci riserverà.
Girando in bicicletta vengo continuamente fermato da automobilisti e camionisti che mi chiedono le più svariati indicazioni stradali, anche quelle che dovrebbero essere semplici, come raggiungere SR 148 Pontina e SS 7 Appia.
Il genio è riuscito a confondere le menti con questa nuova torre di babele.
A 5 anni dall'inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche urgenti, a 4 anni dalla pubblicità – verità, in corrispondenza della campagna elettorale AN si era assunto il merito della realizzazione della rotatoria di Borgo Pasubio.
A prescindere dal fatto che risolvere i problemi dei cittadini, qualora l'avessimo dimenticato, non è un merito ma un obbligo e che di questo progetto non si vede nulla, ci basterebbe che queste menti geniali se proprio non ci vogliono risolvere i problemi non ce ne creassero altri.
Qualcuno direbbe “visto che non sei capace cambia mestiere”.
Un autoarticolato ha fatto inversione di marcia al centro dell'incrocio.
Penso che una mano geniale ha pensato di mettere alla prova gli automobilisti pontini o chi vi transita casualmente facendo impazzire gli autisti senza segnaletica, alle prese con cantieri, strettoie e divieti.
Questo genio ci impegna nella caccia al tesoro sperando che alla fine dell'estate, per chi l'avrà superata in questo folle labirinto, saprà superare le ulteriori avversità di ogni genere che lo stessa grande mente ci riserverà.
Girando in bicicletta vengo continuamente fermato da automobilisti e camionisti che mi chiedono le più svariati indicazioni stradali, anche quelle che dovrebbero essere semplici, come raggiungere SR 148 Pontina e SS 7 Appia.
Il genio è riuscito a confondere le menti con questa nuova torre di babele.
A 5 anni dall'inserimento nel programma triennale delle opere pubbliche urgenti, a 4 anni dalla pubblicità – verità, in corrispondenza della campagna elettorale AN si era assunto il merito della realizzazione della rotatoria di Borgo Pasubio.
A prescindere dal fatto che risolvere i problemi dei cittadini, qualora l'avessimo dimenticato, non è un merito ma un obbligo e che di questo progetto non si vede nulla, ci basterebbe che queste menti geniali se proprio non ci vogliono risolvere i problemi non ce ne creassero altri.
Qualcuno direbbe “visto che non sei capace cambia mestiere”.
discarica non autorizzata a Casal Traiano
AL COMMISSARIO DEL COMUNE DI LATINA
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LATINA
LETTERA APERTA
Oggetto: discarica non autorizzata in località Casal Traiano
Si segnala che sulla via Migliara 45 in località Casal Traiano nel comune di Latina sulla piazzola della Strada provinciale dove in precedenza vi era il cassonetto dei rifiuti solidi urbani, vi è un deposito all'aperto di rifiuti che, immagino, non è stato autorizzato dalle Vostre Autorità e che non mi risulta sia conforme alla normativa vigente.
Queste immagini, è una mia opinione, oltre a non essere belle e qualificanti, rappresentano anche un danno all'ambiente e alla salute pubblica.
Ritengo inoltre, anche questa è una mia opinione, che gli Enti competenti dovrebbero:
far rimuovere i rifiuti per i danni che potrebbero provocare;
adottare le misure idonee affinchè tale scempio non abbia a ripetersi.
Ringraziando per l'attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 12 luglio 2010 Giorgio Libralato
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LATINA
LETTERA APERTA
Oggetto: discarica non autorizzata in località Casal Traiano
Si segnala che sulla via Migliara 45 in località Casal Traiano nel comune di Latina sulla piazzola della Strada provinciale dove in precedenza vi era il cassonetto dei rifiuti solidi urbani, vi è un deposito all'aperto di rifiuti che, immagino, non è stato autorizzato dalle Vostre Autorità e che non mi risulta sia conforme alla normativa vigente.
Queste immagini, è una mia opinione, oltre a non essere belle e qualificanti, rappresentano anche un danno all'ambiente e alla salute pubblica.
Ritengo inoltre, anche questa è una mia opinione, che gli Enti competenti dovrebbero:
far rimuovere i rifiuti per i danni che potrebbero provocare;
adottare le misure idonee affinchè tale scempio non abbia a ripetersi.
Ringraziando per l'attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 12 luglio 2010 Giorgio Libralato
lunedì 12 luglio 2010
condono con vincoli successivi agli interventi
Ok al condono con vincoli successivi agli interventi
CdS: Inedificabilità relativa sanabile con giudizio a posteriori di compatibilità paesaggistica
di Paola Mammarella Letto 1584 volte vota Risultato 1 voti
12/07/2010 - Possibile il condono se il vincolo sull’area è stato posto dopo la realizzazione dell’immobile o dell’intervento edilizio, a patto che questo sia conforme a norme e strumenti urbanistici. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con la sentenza 3714/2010, depositata il 19 maggio scorso.
Il Consiglio di Stato ha esaminato il caso di un ampliamento volumetrico realizzato senza titolo abilitativo su un edificio residenziale situato in zona sottoposta a vincolo ambientale, dichiarata più precisamente a protezione integrale.
Sia il Tar prima che il Consiglio di Stato dopo hanno respinto la domanda di sanatoria ai sensi della Legge 326/2003 (terzo condono edilizio), ordinando in seguito la demolizione del manufatto.
Il terzo condono ammette la sanatoria solo se l’opera è stata costruita prima che subentrassero i vincoli ambientali o nel caso in cui l’edificio sia conforme alle norme urbanistiche nonostante sia stato realizzato in difformità dal titolo abilitativo.
In base alla legge, quindi, la sanabilità delle opere in zona vincolata è totalmente esclusa solo in presenza di un vincolo di inedificabilità assoluta.
Situazione diversa per l’inedificabilità relativa, che si configura come un vincolo superabile con un giudizio a posteriori di compatibilità paesaggistica. Allo stesso tempo, però, il vincolo deve essere subentrato dopo la costruzione del manufatto.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2010/07/normativa/ok-al-condono-con-vincoli-successivi-agli-interventi_19508_15.html
CdS: Inedificabilità relativa sanabile con giudizio a posteriori di compatibilità paesaggistica
di Paola Mammarella Letto 1584 volte vota Risultato 1 voti
12/07/2010 - Possibile il condono se il vincolo sull’area è stato posto dopo la realizzazione dell’immobile o dell’intervento edilizio, a patto che questo sia conforme a norme e strumenti urbanistici. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con la sentenza 3714/2010, depositata il 19 maggio scorso.
Il Consiglio di Stato ha esaminato il caso di un ampliamento volumetrico realizzato senza titolo abilitativo su un edificio residenziale situato in zona sottoposta a vincolo ambientale, dichiarata più precisamente a protezione integrale.
Sia il Tar prima che il Consiglio di Stato dopo hanno respinto la domanda di sanatoria ai sensi della Legge 326/2003 (terzo condono edilizio), ordinando in seguito la demolizione del manufatto.
Il terzo condono ammette la sanatoria solo se l’opera è stata costruita prima che subentrassero i vincoli ambientali o nel caso in cui l’edificio sia conforme alle norme urbanistiche nonostante sia stato realizzato in difformità dal titolo abilitativo.
In base alla legge, quindi, la sanabilità delle opere in zona vincolata è totalmente esclusa solo in presenza di un vincolo di inedificabilità assoluta.
Situazione diversa per l’inedificabilità relativa, che si configura come un vincolo superabile con un giudizio a posteriori di compatibilità paesaggistica. Allo stesso tempo, però, il vincolo deve essere subentrato dopo la costruzione del manufatto.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2010/07/normativa/ok-al-condono-con-vincoli-successivi-agli-interventi_19508_15.html
domenica 11 luglio 2010
Sezze, autovelox accolti 50 ricorsi
Domenica 11 Luglio 2010 Il messaggero
di CHRISTIAN CAPUANI
Soddisfazione per gli automobilisti (e per i loro legali) che si sono visti accogliere i primi 50 ricorsi, l’intenzione di ricorrere in appello per l’amministrazione comunale di Sezze. Sentimenti contrapposti quelli che emergono a qualche giorno di distanza dalle sentenze emesse dal giudice di pace contro le multe elevate a partire dal maggio 2009 tramite gli autovelox sulla Monti Lepini. Il giudice di pace Adelaide Ferrante, accogliendo le numerose osservazioni prodotte dal consulente tecnico d’ufficio Mario Carlo Tesei nella sua perizia sugli autovelox, sembra aver spianato la strada ai ricorsi ancora in giacenza, che ammontano a più di 1.200 (mentre quelli inviati in prefettura sono circa 2.500). «Una sentenza impeccabile - la definisce l’avvocato Luigi Di Palma, che assieme al collega Tonino Centra aveva preparato il ricorso del signor Santoro, a cui il giudice di pace di Sezze ha dato ragione - che ha accolto tutti i punti e le difformità segnalate dal consulente tecnico».
La motivazione principale con cui il giudice Ferrante ha dato ragione ai ricorrenti è legato alla mancanza agli atti dell’ordinanza che fissa in 70 chilometri orari il limite di velocità sul tratto della Monti Lepini dove erano collocati gli autovelox: l’atto dell’Anas, risalente al 1978, non è presente negli archivi dell’Astral, responsabile della strada. «Il giudice ha ritenuto questa motivazione sufficiente per far ritenere viziato il procedimento d’installazione degli autovelox. In più l’ha considerata assorbente di tutti gli altri elementi sollevati nella perizia» sottolinea l’avvocato Di Palma.
Ma intanto il Comune di Sezze, come anticipato dal comandante della polizia locale Lidano Caldarozzi, sembra intenzionato a fare ricorso in appello (in tribunale) contro le sentenze del giudice di pace. L’amministrazione promette di produrre la contesta ordinanza dell’Anas. Ma le contestazioni al procedimento di installazione degli autovelox non si limitano alla vicenda dei limiti di velocità: la non conformità della segnaletica, l’altezza a cui erano collocate le apparecchiature, la natura dell’utenza elettrica (un’utenza privata) utilizzata per alimentare il funzionamento dei rilevatori di velocità. «Mi auguro che l’amministrazione comunale, che ovviamente deve tutelare la sua posizione, valuti in modo ponderato la possibilità di ricorrere in appello - sottolinea l’avvocato Di Palma - perché questo significherebbe lasciare nell’incertezza chi ha fatto ricorso».
RIPRODUZIONE RISERVATA
di CHRISTIAN CAPUANI
Soddisfazione per gli automobilisti (e per i loro legali) che si sono visti accogliere i primi 50 ricorsi, l’intenzione di ricorrere in appello per l’amministrazione comunale di Sezze. Sentimenti contrapposti quelli che emergono a qualche giorno di distanza dalle sentenze emesse dal giudice di pace contro le multe elevate a partire dal maggio 2009 tramite gli autovelox sulla Monti Lepini. Il giudice di pace Adelaide Ferrante, accogliendo le numerose osservazioni prodotte dal consulente tecnico d’ufficio Mario Carlo Tesei nella sua perizia sugli autovelox, sembra aver spianato la strada ai ricorsi ancora in giacenza, che ammontano a più di 1.200 (mentre quelli inviati in prefettura sono circa 2.500). «Una sentenza impeccabile - la definisce l’avvocato Luigi Di Palma, che assieme al collega Tonino Centra aveva preparato il ricorso del signor Santoro, a cui il giudice di pace di Sezze ha dato ragione - che ha accolto tutti i punti e le difformità segnalate dal consulente tecnico».
La motivazione principale con cui il giudice Ferrante ha dato ragione ai ricorrenti è legato alla mancanza agli atti dell’ordinanza che fissa in 70 chilometri orari il limite di velocità sul tratto della Monti Lepini dove erano collocati gli autovelox: l’atto dell’Anas, risalente al 1978, non è presente negli archivi dell’Astral, responsabile della strada. «Il giudice ha ritenuto questa motivazione sufficiente per far ritenere viziato il procedimento d’installazione degli autovelox. In più l’ha considerata assorbente di tutti gli altri elementi sollevati nella perizia» sottolinea l’avvocato Di Palma.
Ma intanto il Comune di Sezze, come anticipato dal comandante della polizia locale Lidano Caldarozzi, sembra intenzionato a fare ricorso in appello (in tribunale) contro le sentenze del giudice di pace. L’amministrazione promette di produrre la contesta ordinanza dell’Anas. Ma le contestazioni al procedimento di installazione degli autovelox non si limitano alla vicenda dei limiti di velocità: la non conformità della segnaletica, l’altezza a cui erano collocate le apparecchiature, la natura dell’utenza elettrica (un’utenza privata) utilizzata per alimentare il funzionamento dei rilevatori di velocità. «Mi auguro che l’amministrazione comunale, che ovviamente deve tutelare la sua posizione, valuti in modo ponderato la possibilità di ricorrere in appello - sottolinea l’avvocato Di Palma - perché questo significherebbe lasciare nell’incertezza chi ha fatto ricorso».
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