lunedì 28 febbraio 2011
Pontinia, turbogas ancora al TAR contro il parere VVF
si torna al TAR di Latina il 10 marzo per discutere il ricorso avverso il provvedimento del parere compatibilità territoriale del CTR (comitato tecnico regionale dei Vigili del Fuoco) è iscritto dinanzi a Latina al n.381/10 con udienza per sospensiva già fissata al 19 ottobre e rinviata perchè si era in attesa della decisione del consiglio di stato sul ricorso del comune di Pontinia contro l'annullamento del RIR (rischio di incidente rilevante, direttiva Seveso) avverso la sentenza 1350/2009.). La sentenza poi è arrivata e non è entrata nel merito dell'argomento quindi, di logica, non dovrebbe influenzare questa seduta. L'argomento non è fondamentale (il documento del CTR più che un parere sembra solo una lettera interlocutoria non essendo entrati nel merito e delegando il Comune di Pontinia alla redazione del nuovo documento R.I.R. rischio di incidente rilevante) e potrebbe essere superato dalla necessità della richiesta vera e proprio di un parere (positivo) che nessun ente ha finora rilasciato. Quindi nessun elemento nuovo per la realizzazione della tanto contestata e incompatibile centrale a turbogas. Tra l'altro il 5 dicembre 2005 è scaduta pure la V.I.A. (valutazione di impatto ambientale), viziata, secondo il Presidente del Parco nazionale del Circeo, secondo la Regione Lazio, la Provincia di Latina e il comune di Pontinia da errori alcuni dei quali in contrasto alle direttive europee.
Libera a Sabaudia il 3 marzo
La carovana antimafia di Libera si ferma a Sabaudia il prossimo 3 marzo, presso il teatro parrocchiale della Santissima Annunziata. Alle 17 verrà proiettato il documentario “La quinta mafia” di Antimo Lello Turri, coordinatore provinciale di Libera, con musiche di Ambrogio Sparagna.
Alle 18 seguirà la degustazione di “Libera Terra” provenienti dalla cooperative realizzate sui terreni confiscati alle mafie. Ci sarà spazio anche per la musica con il concerto di Malerva e le esibizioni di altri artisti.
Alle 18 seguirà la degustazione di “Libera Terra” provenienti dalla cooperative realizzate sui terreni confiscati alle mafie. Ci sarà spazio anche per la musica con il concerto di Malerva e le esibizioni di altri artisti.
sabato 26 febbraio 2011
vergognatevi per le menzogne nucleari
Inviate migliaia di mail a info@forumnucleare.it (e per conoscenza a info@mondoincammino.org) con il seguente testo:
VERGOGNA! Le notizie contenute nella pagina “Quali effetti ha avuto Chernobyl?” (http://www.forumnucleare.it/index.php/sondaggio) oltre ad essere indecenti, umilianti ed offensive nei confronti di tutti i volontari che si occupano delle vittime del fall out di Chernobyl, disonorano la corretta informazione e sono svincolate dall’effettiva realtà da molti di noi conosciuta, offendono la dignità di chi, come il professore Bandazhevsky, ha pagato, con il carcere e l’esilio, la denuncia scientifica delle vere conseguenze sanitarie dell’incidente di Chernobyl. Dopo la legge WHA12-40 del 28 maggio 1959 che censura tutte le conseguenze degli incidenti nucleari, dopo il blocco della vostra pubblicità giudicata “ingannevole”, continuano le menzogne della lobby nucleare. Mentre ci accingiamo a celebrare con consapevolezza, e con sempre più convinta solidarietà nei confronti delle vittime, il venticinquesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl, il Forum Nucleare Italiano lo celebra, invece, con squallore e cinismo facendo scempio della memoria, sia delle vittime che dei fatti storici. SONO INDIGNATO! Scriveva Bertolt Brecht: “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”.
Firma.
Io l’ho già inviata.
VERGOGNA! Le notizie contenute nella pagina “Quali effetti ha avuto Chernobyl?” (http://www.forumnucleare.it/index.php/sondaggio) oltre ad essere indecenti, umilianti ed offensive nei confronti di tutti i volontari che si occupano delle vittime del fall out di Chernobyl, disonorano la corretta informazione e sono svincolate dall’effettiva realtà da molti di noi conosciuta, offendono la dignità di chi, come il professore Bandazhevsky, ha pagato, con il carcere e l’esilio, la denuncia scientifica delle vere conseguenze sanitarie dell’incidente di Chernobyl. Dopo la legge WHA12-40 del 28 maggio 1959 che censura tutte le conseguenze degli incidenti nucleari, dopo il blocco della vostra pubblicità giudicata “ingannevole”, continuano le menzogne della lobby nucleare. Mentre ci accingiamo a celebrare con consapevolezza, e con sempre più convinta solidarietà nei confronti delle vittime, il venticinquesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl, il Forum Nucleare Italiano lo celebra, invece, con squallore e cinismo facendo scempio della memoria, sia delle vittime che dei fatti storici. SONO INDIGNATO! Scriveva Bertolt Brecht: “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”.
Firma.
Io l’ho già inviata.
giovedì 24 febbraio 2011
nucleare, domani incontro, bloccato il video ingannevole
Oggetto: venerdì 25 febbraio seconda riunione comitato laziale "VOTA
SI' per fermare il nucleare"
Car* tutt*,
come sapete venerdì scorso c'è stata la prima riunione del comitato
territoriale laziale "VOTA SI' per fermare il nucleare". In tale sede
è stata approvata la proposta di formare tre gruppi di lavoro per
organizzare le attività. I gruppi sono i seguenti:
1) gruppo iniziative (che dovranno avere la più ampia visibilità
possibile, e raggiungere anche i "non addetti ai lavori")
2) gruppo comunicazione web e ufficio stampa
3) gruppo materiali (locandine, poster, volantini. Aggiornamento in
proposito: la segreteria operativa nazionale conferma che sono in
preparazione i materiali che verranno trasmessi ai comitati
territoriali. Quindi il gruppo in questione potrebbe occuparsi di
materiali specifici sulla situazione del Lazio)
Tutte le realtà ancora interessate a far parte del comitato laziale
sono dunque invitate a comunicare al più presto i nominativi di chi è
disponibile a partecipare ai tre gruppi.
La prossima riunione è fissata per venerdì 25 febbraio alle ore 18,30
presso la sede del Forum Ambientalista, in via di S.Ambrogio 4 (vicino
alla Sinagoga di Roma).
In tale sede i gruppi cominceranno le loro attività.
Un saluto e a venerdì,
per il comitato territoriale laziale "VOTA SI' per fermare il nucleare"
Giovanna Tinè giovanna.tin@alice.it
cell. 347 7291377
Bloccato lo spot del Forum Nucleare. Giurì: è ingannevole
News - 22 febbraio, 2011
Lo spot promosso dal Forum Nucleare è ingannevole. Noi lo abbiamo denunciato subito, ma ora al nostro parere si è aggiunto quello del Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria che ha chiesto il blocco della messa in onda dello spot.
zoom
Lo spot, trasmesso a dicembre su tutte le televisioni nazionali, usava la metafora della partita a scacchi in cui due opposte visioni si affrontano: una favorevole al nucleare e l'altra contraria.
L'intenzione apparente era quella di promuovere un dibattito aperto e spregiudicato sul tema nucleare. L'inganno reale era invece che lo spot cercava di pilotare un'opinione precisa creando un pregiudizio pronucleare.
Andando a vedere chi erano i finanziatori dell'iniziativa - furbamente non dichiarati all'interno dello spot - si intuisce facilmente a quale mulino lo spot voleva tirare. Tra i soci del Forum Nucleare, ufficialmente un' associazione no-profit, troviamo i nomi noti dell'industria nucleare: Enel, Edf (Électricité de France), Ansaldo Nucleare, E.On Italia... Sono loro ad aver investito i 6 milioni di euro necessari per "stimolare" il dibattito nelle case degli italiani.
La risposta di Greenpeace
A gennaio rispondiamo con un contro spot e un sito web nei quali - senza il bisogno di nascondere il nostro nome - mettiamo in evidenza le contraddizioni della campagna pubblicitaria del Forum.
In particolare:
“Le scorie si possono gestire in sicurezza”. E da quando? In sessant'anni l'industria nucleare non ha ancora trovato una soluzione per la gestione di lungo termine dei rifiuti nucleari;
“Tra 50 anni non potremo contare solo sui combustibili fossili”. È vero, ma anche l’uranio è limitato;
“Le fonti rinnovabili non bastano”. Sicuro? Uno scenario energetico 100% rinnovabile è possibile, come dimostrano analisi dell’Ue e dell’industria.
Il video, lanciato sul web senza gli ingenti investimenti pubblicitari del Forum Nucleare, è rimbalzato sulla rete grazie al passa parola, raggiungendo le 200.000 visite. Un buon risultato per noi, ma niente in confronto ai numeri raggiunti grazie alla televisione.
Il presidente del Forum Nucleare Chicco Testa, noto nuclearista italiano e già presidente di Enel, aveva dichiarato: «La nostra è un'iniziativa molto equilibrata. Dubito che una campagna pubblicitaria di Greenpeace, ad esempio, saprebbe essere altrettanto onesta intellettualmente».
A parte ogni considerazione sull'"onestà intellettuale" di Chicco Testa, vista la decisione del Giurì sarebbe adesso il caso di trasmettere anche il nostro spot in televisione, per avere un vero equilibrio nella discussione sul ritorno del nucleare in Italia.
Entra in azione
Il 2011 è un anno cruciale per fermare lo sviluppo del nucleare in Italia. Tra pochi mesi (la data non è stata ancora fissata) si terrà un referendum che può fermare i nuovi progetti di centrali nucleare per sempre. L'industria nucleare si sta già muovendo con un'imponente campagna pubblicitaria e di convincimento.
Non farti contagiare, opponiti al nucleare. Aiutaci a contrastare la propaganda nucleare: scarica la pubblicità, condividila sul tuo profilo Facebook, inoltrala per e-mail ai tuoi contatti.
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Bloccato-lo-spot-del-Forum-Nucleare/
SI' per fermare il nucleare"
Car* tutt*,
come sapete venerdì scorso c'è stata la prima riunione del comitato
territoriale laziale "VOTA SI' per fermare il nucleare". In tale sede
è stata approvata la proposta di formare tre gruppi di lavoro per
organizzare le attività. I gruppi sono i seguenti:
1) gruppo iniziative (che dovranno avere la più ampia visibilità
possibile, e raggiungere anche i "non addetti ai lavori")
2) gruppo comunicazione web e ufficio stampa
3) gruppo materiali (locandine, poster, volantini. Aggiornamento in
proposito: la segreteria operativa nazionale conferma che sono in
preparazione i materiali che verranno trasmessi ai comitati
territoriali. Quindi il gruppo in questione potrebbe occuparsi di
materiali specifici sulla situazione del Lazio)
Tutte le realtà ancora interessate a far parte del comitato laziale
sono dunque invitate a comunicare al più presto i nominativi di chi è
disponibile a partecipare ai tre gruppi.
La prossima riunione è fissata per venerdì 25 febbraio alle ore 18,30
presso la sede del Forum Ambientalista, in via di S.Ambrogio 4 (vicino
alla Sinagoga di Roma).
In tale sede i gruppi cominceranno le loro attività.
Un saluto e a venerdì,
per il comitato territoriale laziale "VOTA SI' per fermare il nucleare"
Giovanna Tinè giovanna.tin@alice.it
cell. 347 7291377
Bloccato lo spot del Forum Nucleare. Giurì: è ingannevole
News - 22 febbraio, 2011
Lo spot promosso dal Forum Nucleare è ingannevole. Noi lo abbiamo denunciato subito, ma ora al nostro parere si è aggiunto quello del Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria che ha chiesto il blocco della messa in onda dello spot.
zoom
Lo spot, trasmesso a dicembre su tutte le televisioni nazionali, usava la metafora della partita a scacchi in cui due opposte visioni si affrontano: una favorevole al nucleare e l'altra contraria.
L'intenzione apparente era quella di promuovere un dibattito aperto e spregiudicato sul tema nucleare. L'inganno reale era invece che lo spot cercava di pilotare un'opinione precisa creando un pregiudizio pronucleare.
Andando a vedere chi erano i finanziatori dell'iniziativa - furbamente non dichiarati all'interno dello spot - si intuisce facilmente a quale mulino lo spot voleva tirare. Tra i soci del Forum Nucleare, ufficialmente un' associazione no-profit, troviamo i nomi noti dell'industria nucleare: Enel, Edf (Électricité de France), Ansaldo Nucleare, E.On Italia... Sono loro ad aver investito i 6 milioni di euro necessari per "stimolare" il dibattito nelle case degli italiani.
La risposta di Greenpeace
A gennaio rispondiamo con un contro spot e un sito web nei quali - senza il bisogno di nascondere il nostro nome - mettiamo in evidenza le contraddizioni della campagna pubblicitaria del Forum.
In particolare:
“Le scorie si possono gestire in sicurezza”. E da quando? In sessant'anni l'industria nucleare non ha ancora trovato una soluzione per la gestione di lungo termine dei rifiuti nucleari;
“Tra 50 anni non potremo contare solo sui combustibili fossili”. È vero, ma anche l’uranio è limitato;
“Le fonti rinnovabili non bastano”. Sicuro? Uno scenario energetico 100% rinnovabile è possibile, come dimostrano analisi dell’Ue e dell’industria.
Il video, lanciato sul web senza gli ingenti investimenti pubblicitari del Forum Nucleare, è rimbalzato sulla rete grazie al passa parola, raggiungendo le 200.000 visite. Un buon risultato per noi, ma niente in confronto ai numeri raggiunti grazie alla televisione.
Il presidente del Forum Nucleare Chicco Testa, noto nuclearista italiano e già presidente di Enel, aveva dichiarato: «La nostra è un'iniziativa molto equilibrata. Dubito che una campagna pubblicitaria di Greenpeace, ad esempio, saprebbe essere altrettanto onesta intellettualmente».
A parte ogni considerazione sull'"onestà intellettuale" di Chicco Testa, vista la decisione del Giurì sarebbe adesso il caso di trasmettere anche il nostro spot in televisione, per avere un vero equilibrio nella discussione sul ritorno del nucleare in Italia.
Entra in azione
Il 2011 è un anno cruciale per fermare lo sviluppo del nucleare in Italia. Tra pochi mesi (la data non è stata ancora fissata) si terrà un referendum che può fermare i nuovi progetti di centrali nucleare per sempre. L'industria nucleare si sta già muovendo con un'imponente campagna pubblicitaria e di convincimento.
Non farti contagiare, opponiti al nucleare. Aiutaci a contrastare la propaganda nucleare: scarica la pubblicità, condividila sul tuo profilo Facebook, inoltrala per e-mail ai tuoi contatti.
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Bloccato-lo-spot-del-Forum-Nucleare/
lunedì 21 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Pontinia: cineforum, Michael Moore, Capitalism: a love story
Ritorna il «CineDocuForum» del Cantiere Creativo al Teatro Fellini di Pontinia. Il palco verrà adattato a cinema e gli spettatori, in platea, potranno ammirare film di qualità che fanno riflettere sulla realtà di tutto il mondo. Il taglio glocal della rassegna è pensata proprio per uscire dal pantano di un localismo culturale che si sta trasformando, sempre più, in un provincialismo di ritorno. Si inizia domani, dalle ore 18.00, con il film di Michael Moore «Capitalism: a love Story». Una settimana dopo, invece, sarà la volta di «Into the Wild» apprezzatissimo film di Sean Penn. Il 6 marzo, proprio all'antivigilia della Festa delle Donne, verrà proiettato «Vogliamo anche le rose», un lungometraggio di Alina Marrazzi. In quest'occasione, entrerà di prepotenza anche il dibattito successivo alla visione, con la partecipazione di Tiziana Bartolini, direttrice della storica rivista «Noi Donne». Il 13 marzo, sempre alle ore 18.00, sarà la volta di «Mio fratello è figlio unico», film di Daniele Luchetti, liberamente ispirato al romanzo di Antonio Pennacchi «Il fasciocomunista». La rassegna si chiuderà il 21 aprile, sempre alle ore 18, con «Kiki consegne a domicilio» del regista Hayao Miyazaki. Un programma ambizioso che arricchisce la programmazione del Teatro Fellini e diventa un punto di riferimento culturale non solo per la città di Pontinia, ma per l'intera zona centrale della pianura pontina.
Graziano Lanzidei su La Provincia di Latina
Come una lunga love story che non ha fine, l’associazione culturale Cantiere Creativo riprende il suo appassionato impegno con il “CinedocuForum Creativo”. Sarà sotto lo sguardo attento di Michael Moore che il 20 febbraio alle ore 18.00 al teatro fellini di Pontinia, guarderemo “Capitalism: A Love Story”, un documentario rivelatore o meglio "un promemoria per chi continua a confondere Capitalismo con Democrazia". La nostra riflessione sociale, si spingerà oltre, il 27 febbraio sempre alle 18.00, arrivando alla punta estrema dell'Alaska, in compagnia di Alexander Supertrump nel film “Into The Wild” di Sean Penn. Alex è un moderno filosofo che decide di abbandonare tutto ciò che il sistema capitalistico gli ha imposto, richiamando alla mente l'archetipo del buon selvaggio. Il 6 Marzo, alle ore 20.30, si aprirà con il film: "Vogliamo anche le rose" di Alina Marazzi, un lungometraggio dalla parte delle donne, che svelerà il ruolo della donna negli anni sessanta-settanta della nostra storia italiana, accompagnandoci tra i classici stereotipi sociali, con l'intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o addirittura rimessi in discussione. Parlerà con noi l’editorialista della storica rivista “Noi Donne”, Tiziana Bartolini. Sempre negli anni sessanta, il 13 Marzo alle 18.00 ci ritroveremo in sala con il film: “Mio fratello è figlio unico”. Ambientato a Latina i due fratelli Accio e Manrico sono i protagonisti del film ispirato al romanzo di Antonio Pennacchi dal titolo: “Il Fasciocomunista”. Il regista Daniele Luchetti utilizza il melodramma familiare per affrescare un periodo storico-politico che ancora oggi rappresenta una ferita aperta per il nostro paese. Con il film: “Un amore per l'acqua. Flow” di Irena Salina, sabato 2 Aprile riempiremo goccia a goccia, quel vuoto informativo che dilaga con indifferenza nei confronti di ciò che ci da la vita, l’acqua. Interverrà Alberto De Monaco, referente del comitato provinciale Acqua Pubblica e Giorgio Libralato, promotore del comitato referendario di Pontinia. Il nostro intento sarà quello di portare all’attenzione della comunità quel sentimento di rispetto per madre natura. Viva rimane la ferita della strage delle due torri gemelle avvenuta l ‘11 settembre 2001, data divenuta simbolo di un profondo cambiamento mondiale. Il simbolo di quella fatidica data lo rivivremo il 10 Aprile alle 18.00 attraverso l’insieme degli undici cortometraggi di 11 minuti, 9 secondi, 1 decimo nel film del produttore Alain Brigand, il quale ha voluto ricordare con vissuti diversi la strage di Manhattan che in quella mattina di dieci anni fa, ha lasciato il mondo afasico a guardare. “My name is Khan” pellicola di Karan Johar scelta dalla comunità Indiana di Pontinia, verrà proiettata l’8 Maggio alle 18.00. “Il mio nome è Khan e non sono un terrorista” diventerà un monito per i pregiudizi sociali che dopo l’undici Settembre 2001 hanno additato indistintamente i musulmani come terroristi. Con questo Forrest Gump indiano, concluderemo il nostro viaggio all’insegna della diversità e dell’integrazione culturale. Non mancheranno questa volta, oltre agli innumerevoli spunti di riflessione e momenti artistici, spazi dedicati all'animazione cinematografica. Il primo sarà il sagace “Persepolis” (27 Marzo ore 18), uno spaccato autobiografico che descrive infanzia e adolescenza dell’autrice iraniana Marjane Satrapi. Passeremo alla dolcezza e la costanza di Elzéard Bouffier, il pastore che piantava gli alberi nel cortometraggio: "L'uomo che piantava gli alberi" di Frédéric Back tratto dal libro di Jean Giono per concludere con la spirale immaginativa del nipponico Hayao Miyazaki con la streghetta “Kiki consegne a domicilio” (giovedì 21 Aprile ore 18), i quali porteranno le nostre fantasie a viaggiare nel mondo dell’immaginario.
http://cantiere-creativ.blogspot.com/
Graziano Lanzidei su La Provincia di Latina
Come una lunga love story che non ha fine, l’associazione culturale Cantiere Creativo riprende il suo appassionato impegno con il “CinedocuForum Creativo”. Sarà sotto lo sguardo attento di Michael Moore che il 20 febbraio alle ore 18.00 al teatro fellini di Pontinia, guarderemo “Capitalism: A Love Story”, un documentario rivelatore o meglio "un promemoria per chi continua a confondere Capitalismo con Democrazia". La nostra riflessione sociale, si spingerà oltre, il 27 febbraio sempre alle 18.00, arrivando alla punta estrema dell'Alaska, in compagnia di Alexander Supertrump nel film “Into The Wild” di Sean Penn. Alex è un moderno filosofo che decide di abbandonare tutto ciò che il sistema capitalistico gli ha imposto, richiamando alla mente l'archetipo del buon selvaggio. Il 6 Marzo, alle ore 20.30, si aprirà con il film: "Vogliamo anche le rose" di Alina Marazzi, un lungometraggio dalla parte delle donne, che svelerà il ruolo della donna negli anni sessanta-settanta della nostra storia italiana, accompagnandoci tra i classici stereotipi sociali, con l'intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o addirittura rimessi in discussione. Parlerà con noi l’editorialista della storica rivista “Noi Donne”, Tiziana Bartolini. Sempre negli anni sessanta, il 13 Marzo alle 18.00 ci ritroveremo in sala con il film: “Mio fratello è figlio unico”. Ambientato a Latina i due fratelli Accio e Manrico sono i protagonisti del film ispirato al romanzo di Antonio Pennacchi dal titolo: “Il Fasciocomunista”. Il regista Daniele Luchetti utilizza il melodramma familiare per affrescare un periodo storico-politico che ancora oggi rappresenta una ferita aperta per il nostro paese. Con il film: “Un amore per l'acqua. Flow” di Irena Salina, sabato 2 Aprile riempiremo goccia a goccia, quel vuoto informativo che dilaga con indifferenza nei confronti di ciò che ci da la vita, l’acqua. Interverrà Alberto De Monaco, referente del comitato provinciale Acqua Pubblica e Giorgio Libralato, promotore del comitato referendario di Pontinia. Il nostro intento sarà quello di portare all’attenzione della comunità quel sentimento di rispetto per madre natura. Viva rimane la ferita della strage delle due torri gemelle avvenuta l ‘11 settembre 2001, data divenuta simbolo di un profondo cambiamento mondiale. Il simbolo di quella fatidica data lo rivivremo il 10 Aprile alle 18.00 attraverso l’insieme degli undici cortometraggi di 11 minuti, 9 secondi, 1 decimo nel film del produttore Alain Brigand, il quale ha voluto ricordare con vissuti diversi la strage di Manhattan che in quella mattina di dieci anni fa, ha lasciato il mondo afasico a guardare. “My name is Khan” pellicola di Karan Johar scelta dalla comunità Indiana di Pontinia, verrà proiettata l’8 Maggio alle 18.00. “Il mio nome è Khan e non sono un terrorista” diventerà un monito per i pregiudizi sociali che dopo l’undici Settembre 2001 hanno additato indistintamente i musulmani come terroristi. Con questo Forrest Gump indiano, concluderemo il nostro viaggio all’insegna della diversità e dell’integrazione culturale. Non mancheranno questa volta, oltre agli innumerevoli spunti di riflessione e momenti artistici, spazi dedicati all'animazione cinematografica. Il primo sarà il sagace “Persepolis” (27 Marzo ore 18), uno spaccato autobiografico che descrive infanzia e adolescenza dell’autrice iraniana Marjane Satrapi. Passeremo alla dolcezza e la costanza di Elzéard Bouffier, il pastore che piantava gli alberi nel cortometraggio: "L'uomo che piantava gli alberi" di Frédéric Back tratto dal libro di Jean Giono per concludere con la spirale immaginativa del nipponico Hayao Miyazaki con la streghetta “Kiki consegne a domicilio” (giovedì 21 Aprile ore 18), i quali porteranno le nostre fantasie a viaggiare nel mondo dell’immaginario.
http://cantiere-creativ.blogspot.com/
sabato 19 febbraio 2011
Pontinia, millumino di meno, il successo
Il successo dell’iniziativa di sensibilizzazione ambientale per la riduzione dei consumi, insieme all’inizio delle commemorazione per il 150.mo dell’unità d’Italia, a Pontinia era tutta nelle parole di saluto del sindaco dottor Eligio Tombolillo: “per un tema così particolare e di nicchia (impianti di illuminazione a led) non mi aspettavo così tante presenze in teatro. Vuol dire che chi ha organizzato l’iniziativa e mandato comunicazione e inviti ha lavorato benissimo”. Il relatore, professore e ingegnereLuciano Di Fraia, docente di progettazione di illuminotecnica, della prestigiosa università Federico II di Napoli, ha illustrato una delle tante rivoluzioni tecnologiche in atto per il risparmio energetico, riduzione dei costi di illuminazione e anche degli incidenti stradali. L’esempio di Torraca poco più di mille abitanti (1400), è un esempio di efficienza energetica, nuove tecnologie, aziende, posti di lavoro, la prima città a led nel mondo. L’ing. Di Fraia sta monitorando e certificando tale impianto di Torraca. Questa tecnologia consente il risparmio del 70% dei consumi energetici, altrettanto dei costi di manutenzione, riducendo l’inquinamento luminoso. Se ne è occupata la stampa nazionale e internazionale. Oltre ai prestigiosi organi di informazione nazionale (Il Corriere della Sera, la Repubblica, Famiglia Cristiana, L’espresso), ne hanno parlato il Sole 24 ore, The Economist, il National Geographic, The Corea Times. Più volte ne ha parlato la Rai, Report su Rai3, ne ha dedicato una puntata, servizi su Sky. Il professore Di Fraia ha illustrato le possibilità di questa tecnologia e la necessità di analisi della situazione ambientale, per l’illuminazione pubblica, di una corretta progettazione, dell’esame economico mediante la sostituzione delle lampade, con la conseguente riduzione dei costi del consumo e della manutenzione, evidenzia la fattibilità del singolo intervento. Il prestigioso relatore ha elencato alcuni studi, fatti dallo stesso Ing. Di Fraia o dai suoi studenti, nelle tesi di laurea, di diverse città con i vantaggi (riduzione dei costi dal 100% al 40 o addirittura 25%) e con il rientro nell’investimento in periodi variabili. Uno dei casi trattati era di 3,4 anni. Di Fraia ha esaminato le varie possibilità di finanziamenti e di interventi (gratuiti per le amministrazioni comunali) per sostituire impianti obsoleti, costosi e ridurre l’inquinamento luminoso. Ma anche per evitare incidenti stradali di cui gli amministratori pubblici sono chiamati a rispondere, spesso penalmente ed economicamente. Senza parlare poi della coscienza. All’esterno del Teatro Fellini, quindi nella piazza Indipendenza, dove si è svolto il convegno, alle ore 19.00 sono state spente le luci, e sono state installate i fari tricolori e anche l’illuminazione per esterni con faretti alimentati con luce solare e la bandiera italiana con il numero 150. http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/02/pontinia-spegnimento-luci-millumino-di.html L’iniziativa è stata promossa, per il 7. anno consecutivo, dalla trasmissione radiofonica di Radio 2 “Caterpillar”. L’attenzione alle tematiche ambientali, oltre alla tutela della salute, è diventata anche economia, nuove professioni e posti di lavoro. Ne guadagna anche il turismo, vengono valorizzati i beni immobili (case e terreni) nelle vicinanze di beni di valore ambientale. Per questo il bando europeo per le energie naturali e rinnovabili (solare, fotovoltaico, termodinamico) si chiama per le energie intelligenti. Pontinia ha detto no, per proteggere la salute, l’economia locale, l’ambiente, l’agricoltura di qualità, i posti di lavoro, ai progetti incompatibili con il nostro territorio come le centrali elettriche a turbogas e a biomasse. Tutti sappiamo che dobbiamo ridurre le emissioni se vogliamo avere un futuro, quindi lavoro, famiglie, case, ambiente. Pontinia ha avviato la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Guardiamo ai comuni virtuosi che difendono il territorio e che promuovono il risparmio pubblico delle amministrazioni, quindi dei cittadini contribuenti, riducendo il costo degli impianti (di riscaldamento, di consumo dell’acqua, del territorio), migliorandone l’efficienza. L’attenzione al progresso e allo sviluppo va verso le nuove tecnologie, l’efficienza, il risparmio che, questa sera, sono rappresentati dall’illuminazione a LED. Come per la città di Torraca (SA). L’introduzione e la presentazione di Matteo Lovato (cantiere creativo) con gli assessori provinciali Marco Tomeo e dell’ambiente Stefanelli sono stati conclusi, dal presidente dell’associazione Latina sostenibile con un veloce esame della questione energetica. L’analisi dell’assessore all’ambiente fa comprendere il motivo della situazione critica dell’ambiente in provincia di Latina. Ma anche dei posti di lavoro e dell’aumento della criminalità. Mancano le persone competenti. Mancano gli interventi di difesa del territorio con una programmazione corretta. Per q uesto vengono presi sottogamba (per essere buoni e non pensare al dolo) questioni come l’arsenico, come l’inquinamento della discarica di Borgo Montello, l’interramento di rifiuti tossici. Per questo si presentano progetti che portano direttamente alla criminale deforestazione, come l’uso dell’olio di palma (provenienti dall’Indonesia) per alimentare centrali a biomasse, con l’emissioni di diverse sostanze cancerogene (benzene, benzo(a)pirene, diossina, solo per citarne alcune). Per questo la Provincia non difende il suo piano energetico. Tocca quindi ai cittadini promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione, creando posti di lavoro, difendere ambiente e salute dagli speculatori di basso livello, ma anche da una certa “classe dirigente” non esattamente per il bene comune.
venerdì 18 febbraio 2011
Pontinia, millumino di meno, illuminazione a led
Invito a partecipare al convegno "illuminazione a Led per pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti"
Venerdì 18 Febbraio 2011 dalle ore 17.30 presso il teatro Fellini di Pontinia, il prof. Ing. Luciano Di Fraia docente di progettazione Illuminotecnica dell'Università Federico II di Napoli, relazionerà sul tema dell'incontro, ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED: quali opportunità per pubbliche amministrazioni imprese e professionisti?
Luciano Di Fraia divenuto il massimo consulente scientifico e divulgatore di questa nuova tecnologia, dopo aver fatto di Torraca (SA) primo Comune a Led nel mondo. Le ricerche scientifiche del professore stabiliscono che si favorisce una riduzione del 65% dei consumi rispetto alle tecnologie tradizionali, un abbattimento dei costi di manutenzione del 50% e dell'inquinamento luminoso del 90%.
L'evento, patrocinato dalla Provincia di Latina e dal Comune di Pontinia, sarà un modo per far conoscere questa innovativa tecnologia alle amministrazioni pubbliche provinciali, ai commercianti, ai vari ordini tecnici, architetti, ingegneri, periti, i notevoli risultati raggiunti concentrando l'attenzione per un risparmio energetico, concetto base che segue l'obiettivo della manifestazione.
Infatti oltre al convegno, saranno presenti altre associazioni a portare il loro sostegno per la causa ambientale. Latina Sostenibile di Maurizio Patarini con la dimostrazione di un auto elettrcia e Pontinia Ecologia e Territorio di Giorgio Libralato con l'allestimento di un istallazione luminosa. Contestualmente agli spegnimenti simbolici delle luci della piazza, ci saranno accensioni originali di luci pulite a tema tricolore, sarà una edizione speciale per i 150 anni dall’unità d’Italia, sarà un evento importante per la comunità di Pontinia e per la provincia di Latina, che potranno sensibilizzarsi ad un tema ambientale di rilievo e testimoniare la necessità di una gestione più “illuminata” del nostro futuro.
In occasione della giornata nazionale del risparmio energetico: “Mi illumino di meno”, promosso dal programma radiofonico Caterpillar di radio2.
VI INVITIAMO a partecipare al convegno “Illuminazione pubblica a LED: quali opportunità per pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti?”. L’evento, che rappresenta un’importante possibilità per conoscere i vantaggi energetici ed economici delle tecnologie a Led per l’illuminazione pubblica e privata, è organizzato dall’Associazione Cantiere Creativo, con il patrocinio della Provincia di Latina e del Comune di Pontinia e si terrà venerdì 18 febbraio dalle ore 17.30, presso il teatro “F.Fellini” di Pontinia.
Associazione culturale Cantiere Creativo
Per info e contatti: Via Migliara 49 sx 1124, 04014 Pontinia (LT)
Gianpaolo Danieli 347-8619224 Matteo Lovato 340-6166841
Comunicato stampa Mi illumino di meno 2011
L'Associazione Culturale Cantiere Creativo di Pontinia aderisce all'iniziativa "Mi illumino di meno 2011" proposta dal programma radiofonico Caterpillar di Radio2, proponendo un convegno dedicato agli effettivi vantaggi energetici ed economici delle tecnologie a Led.
Venerdì 18 Febbraio 2011 dalle ore 17.30 presso il teatro Fellini di Pontinia, il prof. Ing. Luciano Di Fraia docente di progettazione Illuminotecnica dell'Università Federico II di Napoli, relazionerà sul tema dell'incontro, ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED: quali opportunità per pubbliche amministrazioni imprese e professionisti?
Luciano Di Fraia divenuto il massimo consulente scientifico e divulgatore di questa nuova tecnologia, dopo aver fatto di Torraca (SA) primo Comune a Led nel mondo. Le ricerche scientifiche del professore stabiliscono che si favorisce una riduzione del 65% dei consumi rispetto alle tecnologie tradizionali, un abbattimento dei costi di manutenzione del 50% e dell'inquinamento luminoso del 90%.
L'evento, patrocinato dalla Provincia di Latina e dal Comune di Pontinia, sarà un modo per far conoscere questa innovativa tecnologia alle amministrazioni pubbliche provinciali, ai commercianti, ai vari ordini tecnici, architetti, ingegneri, periti, i notevoli risultati raggiunti concentrando l'attenzione per un risparmio energetico, concetto base che segue l'obiettivo della manifestazione.
Infatti oltre al convegno, saranno presenti altre associazioni a portare il loro sostegno per la causa ambientale. Latina Sostenibile di Maurizio Patarini con la dimostrazione di un auto elettrcia e Pontinia Ecologia e Territorio di Giorgio Libralato con l'allestimento di un istallazione luminosa. Contestualmente agli spegnimenti simbolici delle luci della piazza, ci saranno accensioni originali di luci pulite a tema tricolore, sarà una edizione speciale per i 150 anni dall’unità d’Italia, sarà un evento importante per la comunità di Pontinia e per la provincia di Latina, che potranno sensibilizzarsi ad un tema ambientale di rilievo e testimoniare la necessità di una gestione più “illuminata” del nostro futuro.
martedì 15 febbraio 2011
Pontinia, degrado a Mazzocchio
http://www.comunicareilterritorio.tv/news/show/730
Gli imprenditori della zona industriale di Mazzocchio, nel territorio di Pontinia, vicinissima al comune di Priverno, dicono basta alla situazione di degrado in cui versa l’area. Già da tempo operai e impiegati sono costretti a fare slalom fra bottiglie di plastica, sacchetti dell’immondizia, elettrodomestici fuori uso e liquami di ogni tipo per raggiungere il posto di lavoro; ma la situazione è diventata insopportabile da quando, nei canali adiacenti agli stabilimenti, vengono abbandonati carcasse di animali in decomposizione, il cui odore nauseabondo rende insopportabile l’aria. Maurizio Pigini, Responsabile della Nuova Oter srl, e Giovanni Ruggieri, Titolare della CRD srl, in rappresentanza anche degli altri industriali della zona Mazzocchio, chiedono più sorveglianza e attenzione da parte delle istituzioni, affinché il polo industriale torni ad essere fiore all’occhiello della provincia, area di sviluppo e progresso, e non discarica a cielo aperto.
Gli imprenditori della zona industriale di Mazzocchio, nel territorio di Pontinia, vicinissima al comune di Priverno, dicono basta alla situazione di degrado in cui versa l’area. Già da tempo operai e impiegati sono costretti a fare slalom fra bottiglie di plastica, sacchetti dell’immondizia, elettrodomestici fuori uso e liquami di ogni tipo per raggiungere il posto di lavoro; ma la situazione è diventata insopportabile da quando, nei canali adiacenti agli stabilimenti, vengono abbandonati carcasse di animali in decomposizione, il cui odore nauseabondo rende insopportabile l’aria. Maurizio Pigini, Responsabile della Nuova Oter srl, e Giovanni Ruggieri, Titolare della CRD srl, in rappresentanza anche degli altri industriali della zona Mazzocchio, chiedono più sorveglianza e attenzione da parte delle istituzioni, affinché il polo industriale torni ad essere fiore all’occhiello della provincia, area di sviluppo e progresso, e non discarica a cielo aperto.
arsenico la protesta dei medici
www.dimmidipiu.it (La Provincia 14 febbraio 2011)
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Latina,pagina 5e-mailprint
La questione arsenico nell'acqua si fa sempre più ingarbugliata. Se da una parte la Usl di Latina, precisa con una nota ufficiale che il limite per la potabilità è 10 microgrammi litro e che il manifesto ufficiale (approvato con l'aiuto di Regione, Gestore, Provincia e Comuni) è in parte ingannevole, Acqualatina Spa nega ogni addebbito e difende il manifesto contestato anche da cittadini e associazioni. In questa polemica si inserisce l'Ordine dei medici di Latina che, di fronte alle divergenze sorte tra gli enti che hanno preparato il testo del manifesto sull'arsenico presente nelle acque potabili, ha deciso di non promuovere la diffusione di tale manifesto tra i propri iscritti nell'attesa di un chiarimento definitivo. «Segnaliamo - fa presente il presidente dell'Ordine pontino Giovanni Maria Righetti - che nonostante la disponibilità offerta dall'Ordine agli enti preposti, in particolare alla Azienda Usl Latina, l'Ordine stesso non è stato chiamato a collaborare alla compilazione di tale manifesto né alla sua revisione. Pertanto - dice ancora Righetti - rinnoviamo l'opportunità che offre questo Ordine professionale, che si avvale anche della collaborazione della dell'Associazione Medici per l'Ambiente (Isde) di Viterbo, presente ufficialmente a vari incontri sulla problematica presso la Regione Lazio». Ma i medici pontini non si fermano qui. L'Ordine dei Medici di Latina, infatti, qualora le incertezze e le diversità di opinione tra i vari non dovessero risolversi in breve tempo, annuncia che assumerà l'iniziativa di predisporre un proprio manifesto che diffonderà ai propri iscritti affinché, attraverso i contatti con i loro assistiti, forniscano informazioni scientifiche chiare e affidabili sui rischi della presenza dell'arsenico nelle acque potabili e anche negli alimenti.
«Per quest'ultimo aspetto - spiega proprio Righetti - poco noto poiché l'attenzione si è giustamente concentrata sulle acque potabili, facciamo riferimento ad una nota del 22 ottobre 2009 dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare». Il gruppo di esperti scientifici ha pubblicato un parere sui possibili rischi per la salute collegati alla presenza di arsenico come contaminante negli alimenti ed ha messo a confronto le quantità di arsenico che le persone potrebbero assumere da alimenti e bevande. Gli esperti non hanno potuto escludere la possibilità di un rischio per la salute di alcune persone, di conseguenza hanno raccomandato di ridurre l'esposizione all'arsenico inorganico, la forma più tossica. Il parere degli scienziati dell'Autorità europea è rivolto principalmente all'arsenico inorganico. L'assunzione a lungo termine è stata associata a una serie di problemi per la salute, tra cui lesioni della pelle, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. I prodotti a rischio maggiore sono quelli a base di cereali, i prodotti per usi dietetici (come le alghe), l'acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il riso e i prodotti a base di riso, il pesce e le verdure.
Elisabetta Bonanni
14/02/2011
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Latina,pagina 5e-mailprint
La questione arsenico nell'acqua si fa sempre più ingarbugliata. Se da una parte la Usl di Latina, precisa con una nota ufficiale che il limite per la potabilità è 10 microgrammi litro e che il manifesto ufficiale (approvato con l'aiuto di Regione, Gestore, Provincia e Comuni) è in parte ingannevole, Acqualatina Spa nega ogni addebbito e difende il manifesto contestato anche da cittadini e associazioni. In questa polemica si inserisce l'Ordine dei medici di Latina che, di fronte alle divergenze sorte tra gli enti che hanno preparato il testo del manifesto sull'arsenico presente nelle acque potabili, ha deciso di non promuovere la diffusione di tale manifesto tra i propri iscritti nell'attesa di un chiarimento definitivo. «Segnaliamo - fa presente il presidente dell'Ordine pontino Giovanni Maria Righetti - che nonostante la disponibilità offerta dall'Ordine agli enti preposti, in particolare alla Azienda Usl Latina, l'Ordine stesso non è stato chiamato a collaborare alla compilazione di tale manifesto né alla sua revisione. Pertanto - dice ancora Righetti - rinnoviamo l'opportunità che offre questo Ordine professionale, che si avvale anche della collaborazione della dell'Associazione Medici per l'Ambiente (Isde) di Viterbo, presente ufficialmente a vari incontri sulla problematica presso la Regione Lazio». Ma i medici pontini non si fermano qui. L'Ordine dei Medici di Latina, infatti, qualora le incertezze e le diversità di opinione tra i vari non dovessero risolversi in breve tempo, annuncia che assumerà l'iniziativa di predisporre un proprio manifesto che diffonderà ai propri iscritti affinché, attraverso i contatti con i loro assistiti, forniscano informazioni scientifiche chiare e affidabili sui rischi della presenza dell'arsenico nelle acque potabili e anche negli alimenti.
«Per quest'ultimo aspetto - spiega proprio Righetti - poco noto poiché l'attenzione si è giustamente concentrata sulle acque potabili, facciamo riferimento ad una nota del 22 ottobre 2009 dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare». Il gruppo di esperti scientifici ha pubblicato un parere sui possibili rischi per la salute collegati alla presenza di arsenico come contaminante negli alimenti ed ha messo a confronto le quantità di arsenico che le persone potrebbero assumere da alimenti e bevande. Gli esperti non hanno potuto escludere la possibilità di un rischio per la salute di alcune persone, di conseguenza hanno raccomandato di ridurre l'esposizione all'arsenico inorganico, la forma più tossica. Il parere degli scienziati dell'Autorità europea è rivolto principalmente all'arsenico inorganico. L'assunzione a lungo termine è stata associata a una serie di problemi per la salute, tra cui lesioni della pelle, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. I prodotti a rischio maggiore sono quelli a base di cereali, i prodotti per usi dietetici (come le alghe), l'acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il riso e i prodotti a base di riso, il pesce e le verdure.
Elisabetta Bonanni
14/02/2011
Pontinia, oasi ecologica e fotovoltaico, tutto bene?
Ma qualcuno della commissione ambiente è andato ultimamente alla Sorgente Fontana di Muro o alla Migliara 49? Lo conoscono il territorio?
http://www.dimmidipiu.it/ (La Provincia del 14 febbraio 2011)
L'Oasi Ecologica che l'assessore all'ambiente, Valterino Battisti, e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo, sono riusciti a creare alla rimessa dei camion della stessa Trasco, almeno in maniera temporanea, sembra ottenere grandi risultati
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Terracina,pagina 18e-mailprint
Il palazzo comunale di Pontinia L'Oasi Ecologica che l'assessore all'ambiente, Valterino Battisti, e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo, sono riusciti a creare alla rimessa dei camion della stessa Trasco, almeno in maniera temporanea, sembra ottenere grandi risultati. Già dal primo sabato, grande è stata l'affluenza di cittadini che sono andati a conferire i loro rifiuti ingombranti. Un successo bissato dall'affluenza di ieri e che fa ben sperare per il futuro, in attesa che si trovi una sistemazione definitiva. Segno di una campagna di sensibilizzazione alla differenziata e al comportamento corretto nello smaltimento dei rifiuti che ha colpito nel segno. Da questo punto di vista sembra che la città, in pochissimo tempo, sia diventata una delle più civili dell'intera provincia. Già con l'Isola Ecologica itinerante il successo era stato evidente. Perché se è vero che rimangono delle discariche abusive sparse in giro per la campagna, è anche vero che il fenomeno s'è parecchio ridimensionato rispetto al recente passato. E' probabile che l'Oasi Ecologica possa dare il colpo di grazia a quei comportamenti incivili e per niente responsabili che continuano a generare mucchi di rifiuti lungo la Migliara 49. «Stiamo facendo il possibile» dice l'assessore Battisti, «e per questo ringrazio l'amministratore Gobbo che è riuscito ad ottenere risultati ambiziosi. Vogliamo continuare ad andare avanti su questa strada, senza tentennamenti. Quanto stiamo ottenendo oggi è il frutto di una programmazione iniziata da lontano, con il progetto del professor Benedetti e con la campagna di sensibilizzazione delle scuole. Rispetto a qualche anno fa, sul tema della differenziata, Pontinia ha cambiato volto». Per Battisti, anche dalla raccolta dei rifiuti ingombranti, si potrà avere un ritorno economico. «Abbiamo dimostrato, con numeri e non solo a parole, che la gestione responsabile di questo settore, non solo è meritevole dal punto di vista ambientale. Ci sono vantaggi concreti anche sotto il profilo economico che, spero, i cittadini potranno toccare con mano quanto prima. Magari con una riduzione delle imposte».
Graziano Lanzidei
14/02/2011
L'ultima commissione Ambiente e Sanità, presieduta dall'Udc Ramati, ha affrontato i temi della differenziata e del fotovoltaico
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Terracina,pagina 19e-mailprint
L'ultima commissione Ambiente e Sanità, presieduta dall'Udc Ramati, ha affrontato i temi della differenziata e del fotovoltaico. Invitati, e presenti, alla commissione anche l'assessore Battisti e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo. Ramati, rispetto alla questione dell'Oasi Ecologica, si è lamentato di una mancata discussione preventiva in commissione. Così come Novelli, consigliere di Forza Italia, ha chiesto che, prima dell'approvazione del bilancio preventivo, venga presentato un piano industriale dettagliato della società. Le risposte degli interessati non sono tardate: per Battisti sono stati i tempi tecnici stretti ad impedire che la questione dell'Oasi Ecologica passasse prima in commissione, mentre l'amministratore Gobbo ha assicurato che il piano industriale potrà essere presentato a breve. Molto critico è sembrato il bilancio della commissione sul fotovoltaico. L'argomento si è imposto all'ordine del giorno perché sembra che il 2% del territorio comunale - quasi totalmente agricolo - destinato all'installazione di grandi impianti fotovoltaici, non basti più. All'interno della maggioranza c'è chi vorrebbe allargare questa quota, aumentando gli ettari di terreno - oggi 200 - destinati a questo tipo d'attività. Dal presidente Ramati, così come dal consigliere Novelli, sono arrivate critiche feroci a questo tipo d'impostazione. Dubbi, nemmeno tanto velati, anche dallo stesso assessore all'Ambiente, che si è detto contrario a un aumento di quota. «Penalizzerebbe attività che riteniamo primarie, l'agricoltura e la zootecnia». La commissione decide così di «rivedere e riesaminare il problema alla luce dell'esperienza degli interventi effettuati in argomento». E Battisti si è impegnato a portare in giunta la questione degli impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, per cui esiste già un progetto elaborato dall'ingegner Derenzi, non ancora reso effettivo.
Graziano Lanzidei
14/02/2011
http://www.dimmidipiu.it/ (La Provincia del 14 febbraio 2011)
L'Oasi Ecologica che l'assessore all'ambiente, Valterino Battisti, e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo, sono riusciti a creare alla rimessa dei camion della stessa Trasco, almeno in maniera temporanea, sembra ottenere grandi risultati
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Terracina,pagina 18e-mailprint
Il palazzo comunale di Pontinia L'Oasi Ecologica che l'assessore all'ambiente, Valterino Battisti, e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo, sono riusciti a creare alla rimessa dei camion della stessa Trasco, almeno in maniera temporanea, sembra ottenere grandi risultati. Già dal primo sabato, grande è stata l'affluenza di cittadini che sono andati a conferire i loro rifiuti ingombranti. Un successo bissato dall'affluenza di ieri e che fa ben sperare per il futuro, in attesa che si trovi una sistemazione definitiva. Segno di una campagna di sensibilizzazione alla differenziata e al comportamento corretto nello smaltimento dei rifiuti che ha colpito nel segno. Da questo punto di vista sembra che la città, in pochissimo tempo, sia diventata una delle più civili dell'intera provincia. Già con l'Isola Ecologica itinerante il successo era stato evidente. Perché se è vero che rimangono delle discariche abusive sparse in giro per la campagna, è anche vero che il fenomeno s'è parecchio ridimensionato rispetto al recente passato. E' probabile che l'Oasi Ecologica possa dare il colpo di grazia a quei comportamenti incivili e per niente responsabili che continuano a generare mucchi di rifiuti lungo la Migliara 49. «Stiamo facendo il possibile» dice l'assessore Battisti, «e per questo ringrazio l'amministratore Gobbo che è riuscito ad ottenere risultati ambiziosi. Vogliamo continuare ad andare avanti su questa strada, senza tentennamenti. Quanto stiamo ottenendo oggi è il frutto di una programmazione iniziata da lontano, con il progetto del professor Benedetti e con la campagna di sensibilizzazione delle scuole. Rispetto a qualche anno fa, sul tema della differenziata, Pontinia ha cambiato volto». Per Battisti, anche dalla raccolta dei rifiuti ingombranti, si potrà avere un ritorno economico. «Abbiamo dimostrato, con numeri e non solo a parole, che la gestione responsabile di questo settore, non solo è meritevole dal punto di vista ambientale. Ci sono vantaggi concreti anche sotto il profilo economico che, spero, i cittadini potranno toccare con mano quanto prima. Magari con una riduzione delle imposte».
Graziano Lanzidei
14/02/2011
L'ultima commissione Ambiente e Sanità, presieduta dall'Udc Ramati, ha affrontato i temi della differenziata e del fotovoltaico
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Terracina,pagina 19e-mailprint
L'ultima commissione Ambiente e Sanità, presieduta dall'Udc Ramati, ha affrontato i temi della differenziata e del fotovoltaico. Invitati, e presenti, alla commissione anche l'assessore Battisti e l'amministratore unico della Trasco, Sebastiano Gobbo. Ramati, rispetto alla questione dell'Oasi Ecologica, si è lamentato di una mancata discussione preventiva in commissione. Così come Novelli, consigliere di Forza Italia, ha chiesto che, prima dell'approvazione del bilancio preventivo, venga presentato un piano industriale dettagliato della società. Le risposte degli interessati non sono tardate: per Battisti sono stati i tempi tecnici stretti ad impedire che la questione dell'Oasi Ecologica passasse prima in commissione, mentre l'amministratore Gobbo ha assicurato che il piano industriale potrà essere presentato a breve. Molto critico è sembrato il bilancio della commissione sul fotovoltaico. L'argomento si è imposto all'ordine del giorno perché sembra che il 2% del territorio comunale - quasi totalmente agricolo - destinato all'installazione di grandi impianti fotovoltaici, non basti più. All'interno della maggioranza c'è chi vorrebbe allargare questa quota, aumentando gli ettari di terreno - oggi 200 - destinati a questo tipo d'attività. Dal presidente Ramati, così come dal consigliere Novelli, sono arrivate critiche feroci a questo tipo d'impostazione. Dubbi, nemmeno tanto velati, anche dallo stesso assessore all'Ambiente, che si è detto contrario a un aumento di quota. «Penalizzerebbe attività che riteniamo primarie, l'agricoltura e la zootecnia». La commissione decide così di «rivedere e riesaminare il problema alla luce dell'esperienza degli interventi effettuati in argomento». E Battisti si è impegnato a portare in giunta la questione degli impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici, per cui esiste già un progetto elaborato dall'ingegner Derenzi, non ancora reso effettivo.
Graziano Lanzidei
14/02/2011
Pontinia, distruzione del territorio, premiate Magnarelli
Lunedì 14 Febbraio 2011 http://carta.ilmessaggero.it/view.php?data=20110214&ediz=05_LATINA&npag=43&file=E_2037.xml&type=STANDARD
di CHRISTIAN CAPUANI
Il boom degli investimenti nel fotovoltaico ha interessato negli ultimi tempi in particolar modo Pontinia, dove sono decine i parchi solari o gli impianti di minori dimensioni già attivati o in attesa di essere inaugurati: 22 i progetti sottoposti dalla Regione Lazio al Via, la valutazione d’impatto ambientale, negli ultimi due anni. E se qualche preoccupazione è sorta in merito ai terreni che vengono tolti all’agricoltura, il Partito democratico difende la politica degli incentivi alle fonti alternative.
«In primo luogo - sottolinea Antonio Magnarelli, segretario cittadino del Pd - l’energia da fotovoltaico è stata recepita dal Comune di Pontinia come atto dovuto primario perché la sua produzione è stabilita per legge dello Stato e il sindaco ha il dovere di vigilare che detti impianti siano conformi all’insieme dei disciplinari che tutelano l’uomo e l’ambiente. In secondo luogo, gli impianti di energia da fotovoltaico subiscono un passaggio di autorizzazioni molto restrittive: in questo caso il fotovoltaico installato a cielo aperto su campi agricoli ha l’obbligo della mitigazione e non deve in alcun modo alterare le tipologie del sito, le quote e il deflusso delle acque meteoriche». Secondo il coordinatore del Pd l’auspicato sviluppo del fotovoltaico non toglie risorse all’agricoltura. «Mi si obietta che sul nostro territorio questi campi fotovoltaici - afferma Magnarelli - sottraggono fertile terreno alla produzione agricola. È un fatto veritiero, ma è altrettanto vero che con la produzione in serra attraverso l’impiego di minor terreno è possibile produrre la stessa quantità di prodotti agricoli necessari a soddisfare il fabbisogno alimentare. Oltretutto un regolamento del Comune ha destinato a favore di impianti fotovoltaici appena il 2% del territorio di Pontinia. Di questo terreno, pari a circa 220 ettari, ad oggi meno di un quarto è stato impegnato ufficialmente».
RIPRODUZIONE RISERVATA
di CHRISTIAN CAPUANI
Il boom degli investimenti nel fotovoltaico ha interessato negli ultimi tempi in particolar modo Pontinia, dove sono decine i parchi solari o gli impianti di minori dimensioni già attivati o in attesa di essere inaugurati: 22 i progetti sottoposti dalla Regione Lazio al Via, la valutazione d’impatto ambientale, negli ultimi due anni. E se qualche preoccupazione è sorta in merito ai terreni che vengono tolti all’agricoltura, il Partito democratico difende la politica degli incentivi alle fonti alternative.
«In primo luogo - sottolinea Antonio Magnarelli, segretario cittadino del Pd - l’energia da fotovoltaico è stata recepita dal Comune di Pontinia come atto dovuto primario perché la sua produzione è stabilita per legge dello Stato e il sindaco ha il dovere di vigilare che detti impianti siano conformi all’insieme dei disciplinari che tutelano l’uomo e l’ambiente. In secondo luogo, gli impianti di energia da fotovoltaico subiscono un passaggio di autorizzazioni molto restrittive: in questo caso il fotovoltaico installato a cielo aperto su campi agricoli ha l’obbligo della mitigazione e non deve in alcun modo alterare le tipologie del sito, le quote e il deflusso delle acque meteoriche». Secondo il coordinatore del Pd l’auspicato sviluppo del fotovoltaico non toglie risorse all’agricoltura. «Mi si obietta che sul nostro territorio questi campi fotovoltaici - afferma Magnarelli - sottraggono fertile terreno alla produzione agricola. È un fatto veritiero, ma è altrettanto vero che con la produzione in serra attraverso l’impiego di minor terreno è possibile produrre la stessa quantità di prodotti agricoli necessari a soddisfare il fabbisogno alimentare. Oltretutto un regolamento del Comune ha destinato a favore di impianti fotovoltaici appena il 2% del territorio di Pontinia. Di questo terreno, pari a circa 220 ettari, ad oggi meno di un quarto è stato impegnato ufficialmente».
RIPRODUZIONE RISERVATA
sabato 12 febbraio 2011
Pontinia, 2. bonifica volontaria Fontana di Muro
dopo la prima bonifica del 30 ottobre della Sorgente Fontana di Muro (zona SIC – ZPS compresa nell'ambiente dei Laghi del Vescovo o dei Gricilli) sono tornato sul posto trovando l'ennesimo scempio ambientale http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/02/pontinia-sorgente-fontana-di-muro.html. Ancora copertoni, plastica, bottiglie, carta, rifiuti. Inutile dire che la mia richiesta di intervento alle istituzioni non ha avuto risposte se non la critica dell'assessore all'ambiente del comune di Pontinia che non mi dovevo permettere di attuare la bonifica volontaria senza il suo consenso. Tutti gli Enti e le Istituzioni interessate erano comunque state informate, per iscritto, dell'iniziativa. Quando il mondo ( o l'Italia, fate voi) non si era ancora girato sottosopra i volontari venivano ringraziati dai rappresentanti delle istituzioni visto che i volontari avevano sopperito ad una mancanza delle istituzioni. Quindi propongo all'assessore all'ambiente la seconda bonifica volontaria della preziosa sorgente sabato 19 febbraio alle ore 10, con l'aiuto, spero, di quelli che amano (veramente non per speculazione personale) Pontinia e magari degli aspiranti amministratori. I cittadini e le associazioni, comunque ci saranno. Giorgio Libralato
La sorgente Fontana di Muro (https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwnfEBXee8RoCRuGyizpC7DqhE7JiBmTjbJCI361BZ98O4_3-DS5Pz4O_zwAzk6-Uj8KRxfhIEahwc0E_F9aqJZM2qyQwzG65lZMqUfY_qnwUTIWH_Hcr-bXzo9LaJ9d11f9x7oJAFBbA/s1600/sorgenti_Pagina_35.jpg) non è solo dei posti più belli e da tutelare del comune di Pontinia, ma fa anche parte della storia di chi oggi ha dai 40 ai 60 anni.
Insieme ai Laghi del Vescovo o Gricilli (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/laghi-del-vescovo-o-dei-gricilli.html) è compreso nei luoghi da proteggere per la Regione Lazio, il Ministero dell'Ambiente e la comunità europea in quanto zona SIC (siti di importanza comunitaria) e ZPS (zona a protezione speciale).
Ma era anche il luogo dei bagni estivi 30 o più anni, fa quando il mare non era sfruttato e affollato come ai tempi nostri, dalle persone di Pontinia e dei monti Lepini che ne apprezzavano la purezza delle acque, ma anche delle rive, oltre alla capacità curativa di alcune acque.
Per Fontana di (o del) Muro la sorgente era anche meta di coloro che si volevano dissetare (lavoratori, turisti, atleti) per la freschezza e la qualità delle acque.
Anche l'ambiente era molto diverso rispetto ad oggi.
Non c'erano i rifiuti e la maleducazione oggi imperante come dimostrato dalle immagini che abbiamo scattato durante la bonifica di ieri (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/cosa-abbiamo-trovato-fontana-di-muro.html sul blog sono state inserite solo una parte delle immagini scattate ieri).
La quantità di sassi e ghiaia sul fondo era molto più grande ed estesa rispetto ad oggi ed arrivava fino ai corsi d'acqua.
Oggi il prelievo di questo materiale (forse usato per costruzione o semplicemente per abbellire giardini, esterni e interni di abitazione) ha modificato le caratteristiche ambientali, cedendo il posto al terreno e quindi al fango e alla vegetazione che una volta era praticamente inesistente.
Provando ad andare verso i corsi d'acqua che si immettono sulla Fontana è quindi facile impantanarsi.
Anche lo spiazzo di accesso aveva caratteristiche diverse, più bello e curato, ma soprattutto più grande.
Oggi troviamo un inutile divieto di scarico dove abbiamo trovato i resti di rifiuti bruciati.
Tra le iniziative da attuare per proteggere questo luogo dalla stupidità umana servirebbe, oltre alle informazioni e alla divulgazione dell'importanza dell'ecosistema, anche la posa in opera di barriere all'accesso di automezzi e trattori fin dentro l'acqua o sulla riva che rilasciano inquinamento come dimostrato dalle immagini.
Nella speranza che le immagini scattate dopo la bonifica di ieri (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/fontana-di-muro-dopo-la-prima-bonifica.html ) che raccontano solo in parte la bellezza del sito non diventino un ricordo ma una realtà da preservare e migliorare nell'interesse di tutti.
Pontinia 31 ottobre 2010 Pontinia Ecologia e Territorio Giorgio Libralato
Al Signor Sindaco del Comune di Pontinia 0773/841222
Al Presidente della Provincia di Latina 0773/401548
All’Arpa Lazio di Latina 0773/402929
Al Consorzio di Bonifica di Latina 0773/696813
Alla Regione Lazio 06/51685430
Oggetto: rifiuti speciali presenti nel sito di Fontana di Muro rinvenuti durante l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale
Si comunica che in seguito a sopralluogo, effettuato il 30 ottobre 2010, presso la Sorgente Fontana di (o del) Muro sita nel comune di Pontinia e al rinvenimento di alcuni rifiuti solidi urbani sulla riva della stessa sorgente e dentro le polle della stessa,
la maggioranza di questi, pari a 7 sacchi della capacità di 110 litri cadauno, sono stati conferiti negli appositi cassonetti.
Tuttavia alcuni rifiuti solidi urbani, considerata l’incredibile quantità, sono rimasti sul posto e si invitano, a tale scopo, gli Enti competenti ad effettuarne la bonifica.
Allo stesso modo si segnala la presenza di alcuni rifiuti speciali che, per le loro caratteristiche, non potevano essere rimossi.
Tra questi sicuramente n. 7 copertoni di autoveicoli che sono stati lasciati sul posto, per i quali si invitano gli Enti competenti a rimuoverli, insieme ai restidi rifiuti bruciati, alle tracce di olio e idrocarburi presenti nell’acqua.
Si invitano inoltre le SSLL ad effettuare iniziative che possono impedire o diminuire che tali eventi si possano ripetere.
A titolo esemplificativo si cita:
- video sorveglianza;
- segnaletica non solo di divieto ma soprattutto informativo e di sensibilizzazione ambientale;
- divieto e posa in opera di elementi fisici per impedire l’accesso di veicoli e automezzi nelle rive o dentro l’acqua.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 01 novembre 2010 Giorgio Libralato
La sorgente Fontana di Muro (https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwnfEBXee8RoCRuGyizpC7DqhE7JiBmTjbJCI361BZ98O4_3-DS5Pz4O_zwAzk6-Uj8KRxfhIEahwc0E_F9aqJZM2qyQwzG65lZMqUfY_qnwUTIWH_Hcr-bXzo9LaJ9d11f9x7oJAFBbA/s1600/sorgenti_Pagina_35.jpg) non è solo dei posti più belli e da tutelare del comune di Pontinia, ma fa anche parte della storia di chi oggi ha dai 40 ai 60 anni.
Insieme ai Laghi del Vescovo o Gricilli (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/laghi-del-vescovo-o-dei-gricilli.html) è compreso nei luoghi da proteggere per la Regione Lazio, il Ministero dell'Ambiente e la comunità europea in quanto zona SIC (siti di importanza comunitaria) e ZPS (zona a protezione speciale).
Ma era anche il luogo dei bagni estivi 30 o più anni, fa quando il mare non era sfruttato e affollato come ai tempi nostri, dalle persone di Pontinia e dei monti Lepini che ne apprezzavano la purezza delle acque, ma anche delle rive, oltre alla capacità curativa di alcune acque.
Per Fontana di (o del) Muro la sorgente era anche meta di coloro che si volevano dissetare (lavoratori, turisti, atleti) per la freschezza e la qualità delle acque.
Anche l'ambiente era molto diverso rispetto ad oggi.
Non c'erano i rifiuti e la maleducazione oggi imperante come dimostrato dalle immagini che abbiamo scattato durante la bonifica di ieri (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/cosa-abbiamo-trovato-fontana-di-muro.html sul blog sono state inserite solo una parte delle immagini scattate ieri).
La quantità di sassi e ghiaia sul fondo era molto più grande ed estesa rispetto ad oggi ed arrivava fino ai corsi d'acqua.
Oggi il prelievo di questo materiale (forse usato per costruzione o semplicemente per abbellire giardini, esterni e interni di abitazione) ha modificato le caratteristiche ambientali, cedendo il posto al terreno e quindi al fango e alla vegetazione che una volta era praticamente inesistente.
Provando ad andare verso i corsi d'acqua che si immettono sulla Fontana è quindi facile impantanarsi.
Anche lo spiazzo di accesso aveva caratteristiche diverse, più bello e curato, ma soprattutto più grande.
Oggi troviamo un inutile divieto di scarico dove abbiamo trovato i resti di rifiuti bruciati.
Tra le iniziative da attuare per proteggere questo luogo dalla stupidità umana servirebbe, oltre alle informazioni e alla divulgazione dell'importanza dell'ecosistema, anche la posa in opera di barriere all'accesso di automezzi e trattori fin dentro l'acqua o sulla riva che rilasciano inquinamento come dimostrato dalle immagini.
Nella speranza che le immagini scattate dopo la bonifica di ieri (http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/10/fontana-di-muro-dopo-la-prima-bonifica.html ) che raccontano solo in parte la bellezza del sito non diventino un ricordo ma una realtà da preservare e migliorare nell'interesse di tutti.
Pontinia 31 ottobre 2010 Pontinia Ecologia e Territorio Giorgio Libralato
Al Signor Sindaco del Comune di Pontinia 0773/841222
Al Presidente della Provincia di Latina 0773/401548
All’Arpa Lazio di Latina 0773/402929
Al Consorzio di Bonifica di Latina 0773/696813
Alla Regione Lazio 06/51685430
Oggetto: rifiuti speciali presenti nel sito di Fontana di Muro rinvenuti durante l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale
Si comunica che in seguito a sopralluogo, effettuato il 30 ottobre 2010, presso la Sorgente Fontana di (o del) Muro sita nel comune di Pontinia e al rinvenimento di alcuni rifiuti solidi urbani sulla riva della stessa sorgente e dentro le polle della stessa,
la maggioranza di questi, pari a 7 sacchi della capacità di 110 litri cadauno, sono stati conferiti negli appositi cassonetti.
Tuttavia alcuni rifiuti solidi urbani, considerata l’incredibile quantità, sono rimasti sul posto e si invitano, a tale scopo, gli Enti competenti ad effettuarne la bonifica.
Allo stesso modo si segnala la presenza di alcuni rifiuti speciali che, per le loro caratteristiche, non potevano essere rimossi.
Tra questi sicuramente n. 7 copertoni di autoveicoli che sono stati lasciati sul posto, per i quali si invitano gli Enti competenti a rimuoverli, insieme ai restidi rifiuti bruciati, alle tracce di olio e idrocarburi presenti nell’acqua.
Si invitano inoltre le SSLL ad effettuare iniziative che possono impedire o diminuire che tali eventi si possano ripetere.
A titolo esemplificativo si cita:
- video sorveglianza;
- segnaletica non solo di divieto ma soprattutto informativo e di sensibilizzazione ambientale;
- divieto e posa in opera di elementi fisici per impedire l’accesso di veicoli e automezzi nelle rive o dentro l’acqua.
Ringraziando per l’attenzione si inviano distinti saluti.
Pontinia 01 novembre 2010 Giorgio Libralato
venerdì 11 febbraio 2011
giovedì 10 febbraio 2011
mercoledì 9 febbraio 2011
acqua all'arsenico conferenza stampa e denuncia manifesti
Il manifesto contro il quale i verdi hanno predisposto la denuncia alla procura e di cui domani, alle ore 12, davanti al tribunale di Latina sarà effettuata una conferenza stampa, campeggia ed informa anche dal sito dell’Ordine dei Medici della Provincia di Latina. Vedi:http://www.ordinemedicilatina.it/speciale_arsenico_acque_potabili_provincia_latina
Oppure: http://www.ordinemedicilatina.it/node/18928
Inoltre, molto interessante:
I medici ISDE in audizione presso la Commissione ambiente della Regione Lazio, il 14 dicembre 2010, avevano avvisato del pericolo di cancro e già da allora avevano proposto gli interventi immediati. Vedi al sito: http://www.ordinemedicilatina.it/node/18467
14 dicembre 2010 - La Commissione ambiente della R. Lazio ha ascoltato i medici dell’Associazione italiana medici per l’ambiente su l’arsenico nelle acque destinate a consumo umano
Mer, 15/12/2010
...l’arsenico è un elemento cancerogeno certo di classe 1 ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon...
Si è svolta nella giornata di martedì 14 dicembre 2010, l’audizione dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde presso la Commissione ambiente della Regione Lazio.
I medici dell’Associazione: Antonella Litta, Mauro Mocci e Gianni Ghirga, alla presenza del Presidente della Commissione, dell’Assessore all’ambiente e di alcuni consiglieri regionali e membri della Commissione stessa, hanno illustrato le problematiche sanitarie e ambientali correlate all’arsenico e in particolare la forte preoccupazione per i quantitativi di arsenico presenti nelle acque erogate per uso potabile in molti comuni del Lazio.
I medici hanno anche richiamato l’attenzione sul fatto che l’arsenico presente nell’ambiente può derivare dalla conformazione geologica del territorio laziale come anche da attività industriali: combustione di sostanze fossili per produrre energia (gas, olio combustibile,carbone, petrolio e derivati), incenerimento di rifiuti, utilizzo di fitofarmaci, e da possibili attività illecite di sversamento di rifiuti tossici.
E’ stata espressa grande preoccupazione per l’assunzione di acqua contenente arsenico soprattutto in alcune fasce di popolazione più a rischio: donne in gravidanza, neonati, bambini e malati.
La dottoressa Antonella Litta ha ribadito quanto già raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e quanto stabilito dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) ovvero che: ” l’arsenico è un elemento cancerogeno certo di classe 1 ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Una corposa documentazione scientifica associa l’arsenico,sempre attraverso l’assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.”
La dottoressa Litta ha fatto quindi presente la necessità assoluta del rispetto immediato di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 31/2001 e dalla Commissione Europea che il 28 ottobre 2010 con il documento n. C (2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta del governo italiano per una ulteriore deroga al parametro arsenico (fino a 50 microgrammi/litro), ribadendo che il livello massimo per questa sostanza, tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed utilizzate anche dalle imprese alimentari, non deve superare i 10 microgrammi/litro.
La dottoressa Litta a conclusione dell’audizione ha segnalato nuovamente le proposte d’intervento dell’Associazione per dare acqua dearsenificata immediatamente alle popolazioni e ha richiamato le istituzioni presenti alla massima vigilanza.
Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente �C Isde di Viterbo
Viterbo, 15 dicembre 2010
P.S. in allegato il documento del 29 novembre 2010 su “gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’Arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea”
Per comunicazioni:
dottoressa Antonella Litta,
via Monte Amiata snc, 01037 Ronciglione (Vt)
tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126
e-mail: isde.viterbo@gmail.com; antonella.litta@gmail.com
Dall’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’Arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea.
La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha respinto la richiesta dell’Italia per una ulteriore deroga del parametro Arsenico, elemento tossico e cancerogeno, nelle acque destinate a consumo umano.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde di Viterbo, nel giudicare grave il persistere dei ritardi nella predisposizione ed attuazione di atti a tutela della salute pubblica, corrispondenti a quanto stabilito dal documento in questione, propone, nel rispetto del Principio di precauzione, una serie di azioni ed interventi di realizzazione immediata e tesi alla riduzione del rischio sanitario per le popolazioni dei Comuni interessati da questa problematica ambientale:
1) fornire immediatamente acqua dearsenificata da fonti alternative, anche con autobotti: alle scuole, agli asili-nido, agli ospedali, alle industrie alimentari, a tutti gli esercizi pubblici, alle donne in gravidanza, ai malati, ai bambini e ai neonati;
2) informare in forma ampia e diffusa la popolazione circa i rischi derivanti dall’assunzione di alimenti e acqua con presenza di Arsenico; utilizzare a questo fine: radio, televisioni, giornali, manifesti e circolari da inviare nei presidi sanitari di tutta la regione Lazio;
3) allestire in ogni Comune interessato da questa problematica ambientale più punti di approvvigionamento di acqua dearsenificata;
4) utilizzare l’acqua degli acquedotti comunali solo per uso igienico-sanitario;
5) verificare che in ogni Comune, che precedentemente era sottoposto a regime di deroga per l’Arsenico, siano emanate e fatte rispettare le ordinanze di non potabilità dell’acqua;
6) iniziare in ogni Comune un monitoraggio settimanale del valore dell’Arsenico su tutti i punti di emungimento delle acque, al fine di poter determinare, in un periodo di 6-12 mesi, una realistica media dei valori di Arsenico e quindi, e solo dopo questo monitoraggio, se i valori risulteranno tutti entro e al di sotto dei 20 microgrammi/ litro sarà possibile ritirare le ordinanze di non potabilità delle acque ma sempre nel rispetto di quanto sarà stabilito successivamente dalla Commissione europea;
7) acquisire i risultati degli accertamenti delle Asl relativamente al rispetto del divieto di uso di acqua contenente Arsenico sia come bevanda che per le preparazioni alimentari;
8) acquisire le cartografie degli acquedotti comunali e verificare il funzionamento di eventuali dearsenificatori già operativi;
9) approntare immediatamente impianti mobili di dearsenificazione, che possano successivamente diventare definitivi e che utilizzino le migliori tecniche di dearsenificazione (per esempio quelle che assorbono l’arsenico su granulati naturali rigenerabili) senza compromettere le qualità organolettiche delle acque trattate e senza rilasciare in esse dannosi residui dei processi di dearsenificazione;
10) chiedere garanzie almeno decennali sull’impiantistica di dearsenificazione proposta e contratti di fidejussione a tutela dei pubblici investimenti.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo propone gli interventi di cui sopra, per l’estrema urgenza di ridurre subito l’esposizione delle popolazioni all’Arsenico.
L’Arsenico infatti è un elemento tossico, classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’esposizione a questo elemento è stata associata anche a cancro del fegato e del colon e una sempre più consistente documentazione scientifica ne evidenzia un ruolo eziopatogenetico anche nelle malattie cardiovascolari, neurologiche e neuro comportamentali; nel diabete di tipo 2; in alcune patologie dermatologiche e dell’apparato respiratorio; nei disturbi della sfera riproduttiva e nelle malattie ematologiche.
Proprio per queste evidenze scientifiche il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, sin dal dicembre 2003, aveva indicato il limite massimo per l’Arsenico nelle acque destinate a consumo umano in 10 μg/l (microgrammi/litro) e concesso periodi di deroga a questo limite, fino a 50 microgrammi/litro, solo perché si realizzassero interventi efficaci e definitivi.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo nel chiedere che si ponga fine ad ogni ulteriore colpevole ritardo nella soluzione di questo problema, auspica da parte di tutte le istituzioni preposte un impegno ancora più forte e coerente per far rispettare il diritto alla salute, come sancito dall’art.32 della Carta Costituzionale, e di quanto disposto nel già richiamato documento della Commissione europea.
*
Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde di Viterbo
Viterbo, 29 novembre 2010
Oppure: http://www.ordinemedicilatina.it/node/18928
Inoltre, molto interessante:
I medici ISDE in audizione presso la Commissione ambiente della Regione Lazio, il 14 dicembre 2010, avevano avvisato del pericolo di cancro e già da allora avevano proposto gli interventi immediati. Vedi al sito: http://www.ordinemedicilatina.it/node/18467
14 dicembre 2010 - La Commissione ambiente della R. Lazio ha ascoltato i medici dell’Associazione italiana medici per l’ambiente su l’arsenico nelle acque destinate a consumo umano
Mer, 15/12/2010
...l’arsenico è un elemento cancerogeno certo di classe 1 ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon...
Si è svolta nella giornata di martedì 14 dicembre 2010, l’audizione dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde presso la Commissione ambiente della Regione Lazio.
I medici dell’Associazione: Antonella Litta, Mauro Mocci e Gianni Ghirga, alla presenza del Presidente della Commissione, dell’Assessore all’ambiente e di alcuni consiglieri regionali e membri della Commissione stessa, hanno illustrato le problematiche sanitarie e ambientali correlate all’arsenico e in particolare la forte preoccupazione per i quantitativi di arsenico presenti nelle acque erogate per uso potabile in molti comuni del Lazio.
I medici hanno anche richiamato l’attenzione sul fatto che l’arsenico presente nell’ambiente può derivare dalla conformazione geologica del territorio laziale come anche da attività industriali: combustione di sostanze fossili per produrre energia (gas, olio combustibile,carbone, petrolio e derivati), incenerimento di rifiuti, utilizzo di fitofarmaci, e da possibili attività illecite di sversamento di rifiuti tossici.
E’ stata espressa grande preoccupazione per l’assunzione di acqua contenente arsenico soprattutto in alcune fasce di popolazione più a rischio: donne in gravidanza, neonati, bambini e malati.
La dottoressa Antonella Litta ha ribadito quanto già raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e quanto stabilito dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) ovvero che: ” l’arsenico è un elemento cancerogeno certo di classe 1 ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l’esposizione a cronica all’arsenico attraverso l’acqua assunta come bevanda è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Una corposa documentazione scientifica associa l’arsenico,sempre attraverso l’assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.”
La dottoressa Litta ha fatto quindi presente la necessità assoluta del rispetto immediato di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 31/2001 e dalla Commissione Europea che il 28 ottobre 2010 con il documento n. C (2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta del governo italiano per una ulteriore deroga al parametro arsenico (fino a 50 microgrammi/litro), ribadendo che il livello massimo per questa sostanza, tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed utilizzate anche dalle imprese alimentari, non deve superare i 10 microgrammi/litro.
La dottoressa Litta a conclusione dell’audizione ha segnalato nuovamente le proposte d’intervento dell’Associazione per dare acqua dearsenificata immediatamente alle popolazioni e ha richiamato le istituzioni presenti alla massima vigilanza.
Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente �C Isde di Viterbo
Viterbo, 15 dicembre 2010
P.S. in allegato il documento del 29 novembre 2010 su “gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’Arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea”
Per comunicazioni:
dottoressa Antonella Litta,
via Monte Amiata snc, 01037 Ronciglione (Vt)
tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126
e-mail: isde.viterbo@gmail.com; antonella.litta@gmail.com
Dall’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo gli interventi immediati e necessari per ridurre l’esposizione delle persone all’Arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea.
La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha respinto la richiesta dell’Italia per una ulteriore deroga del parametro Arsenico, elemento tossico e cancerogeno, nelle acque destinate a consumo umano.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde di Viterbo, nel giudicare grave il persistere dei ritardi nella predisposizione ed attuazione di atti a tutela della salute pubblica, corrispondenti a quanto stabilito dal documento in questione, propone, nel rispetto del Principio di precauzione, una serie di azioni ed interventi di realizzazione immediata e tesi alla riduzione del rischio sanitario per le popolazioni dei Comuni interessati da questa problematica ambientale:
1) fornire immediatamente acqua dearsenificata da fonti alternative, anche con autobotti: alle scuole, agli asili-nido, agli ospedali, alle industrie alimentari, a tutti gli esercizi pubblici, alle donne in gravidanza, ai malati, ai bambini e ai neonati;
2) informare in forma ampia e diffusa la popolazione circa i rischi derivanti dall’assunzione di alimenti e acqua con presenza di Arsenico; utilizzare a questo fine: radio, televisioni, giornali, manifesti e circolari da inviare nei presidi sanitari di tutta la regione Lazio;
3) allestire in ogni Comune interessato da questa problematica ambientale più punti di approvvigionamento di acqua dearsenificata;
4) utilizzare l’acqua degli acquedotti comunali solo per uso igienico-sanitario;
5) verificare che in ogni Comune, che precedentemente era sottoposto a regime di deroga per l’Arsenico, siano emanate e fatte rispettare le ordinanze di non potabilità dell’acqua;
6) iniziare in ogni Comune un monitoraggio settimanale del valore dell’Arsenico su tutti i punti di emungimento delle acque, al fine di poter determinare, in un periodo di 6-12 mesi, una realistica media dei valori di Arsenico e quindi, e solo dopo questo monitoraggio, se i valori risulteranno tutti entro e al di sotto dei 20 microgrammi/ litro sarà possibile ritirare le ordinanze di non potabilità delle acque ma sempre nel rispetto di quanto sarà stabilito successivamente dalla Commissione europea;
7) acquisire i risultati degli accertamenti delle Asl relativamente al rispetto del divieto di uso di acqua contenente Arsenico sia come bevanda che per le preparazioni alimentari;
8) acquisire le cartografie degli acquedotti comunali e verificare il funzionamento di eventuali dearsenificatori già operativi;
9) approntare immediatamente impianti mobili di dearsenificazione, che possano successivamente diventare definitivi e che utilizzino le migliori tecniche di dearsenificazione (per esempio quelle che assorbono l’arsenico su granulati naturali rigenerabili) senza compromettere le qualità organolettiche delle acque trattate e senza rilasciare in esse dannosi residui dei processi di dearsenificazione;
10) chiedere garanzie almeno decennali sull’impiantistica di dearsenificazione proposta e contratti di fidejussione a tutela dei pubblici investimenti.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo propone gli interventi di cui sopra, per l’estrema urgenza di ridurre subito l’esposizione delle popolazioni all’Arsenico.
L’Arsenico infatti è un elemento tossico, classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’esposizione a questo elemento è stata associata anche a cancro del fegato e del colon e una sempre più consistente documentazione scientifica ne evidenzia un ruolo eziopatogenetico anche nelle malattie cardiovascolari, neurologiche e neuro comportamentali; nel diabete di tipo 2; in alcune patologie dermatologiche e dell’apparato respiratorio; nei disturbi della sfera riproduttiva e nelle malattie ematologiche.
Proprio per queste evidenze scientifiche il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, sin dal dicembre 2003, aveva indicato il limite massimo per l’Arsenico nelle acque destinate a consumo umano in 10 μg/l (microgrammi/litro) e concesso periodi di deroga a questo limite, fino a 50 microgrammi/litro, solo perché si realizzassero interventi efficaci e definitivi.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente di Viterbo nel chiedere che si ponga fine ad ogni ulteriore colpevole ritardo nella soluzione di questo problema, auspica da parte di tutte le istituzioni preposte un impegno ancora più forte e coerente per far rispettare il diritto alla salute, come sancito dall’art.32 della Carta Costituzionale, e di quanto disposto nel già richiamato documento della Commissione europea.
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Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)-Isde di Viterbo
Viterbo, 29 novembre 2010
nel caos del forum sociale mondiale
Dakar 7 febbraio 2011
Un’Africa con tanta voglia di vivere
La prima giornata operativa del Forum ha dovuto faticare per partire. Ci sono stati grossi inghippi con l’Università Cheikh Anta Diop - il luogo di Dakar dove si svolge il Forum sociale mondiale - che hanno portato a dei ritardi sia nel programmare gli incontri, come nei dibattiti.
Solo verso mezzogiorno abbiamo avuto tra le mani il programma ufficiale della giornata, con elencati quasi 250 appuntamenti. Fisicamente impossibile poter partecipare a tutti. Ognuno del gruppo comboniano ha cercato di trovare l’incontro che lo stimolava di più.
E, nonostante che molti eventi programmati non siano stati fatti, quelli ai quali ho partecipato si sono rivelati di una passione straordinaria. Mi ha molto colpito il dibattito delle donne, provenienti da molti paesi africani, sul 50esimo anniversario delle indipendenze africane, lette al femminile. Difficile dire se siano stati più caldi i colori dei loro vestiti o le parole appassionate dei loro interventi.
La stessa passione che ho visto nella tenda strapiena che ha dibattuto il tema: “La rivoluzione tunisina, lezione e prospettive politica in Africa e in Medio Oriente”. Commovente ascoltare il calore con cui i tunisini raccontavano la loro esperienza. E altrettanto sorprendente la risposta degli africani subsahariani agli stimoli ricevuti dall’esperienza ascoltata. Soprattutto su quell’insistere, da parte dei tunisini, che la loro è una rivoluzione contro il neo-colonialismo, con il proposito di radicalizzarla fino a non pagare più il debito con i paesi e con i potentati economico-finanziari occidentali. Molti degli intervenuti si sono chiesti se non è giunta l’ora anche dell’Africa nera di seguire quell’esempio.
Non dimentichiamo che questa giornata del Forum era dedicata proprio all’Africa. Ho potuto notare quanta emozioni suscitasse in un’assemblea la memoria di due mitiche figure della storia recente africana come quella di Thomas Sankara, presidente martire del Burkina Faso e di Patrice Lumumba, presidente martire del Congo. Molto ricordate sono state anche alcune personalità mitiche del Senegal, il presidente Leopold Senghor, Alioune Diop, fondatore della rivista Presence Africaine, e il grande pensatore Cheikh Anta Diop, che ho intervistato personalmente a Dakar nel 1980. “Ricordati padre Alex”, mi disse sulla porta, congedandomi, “che se l’Africa non ricupererà il proprio passato, non potrà mai avere un futuro”. Un monito, questo, così importante per l’Africa che vive questo momento così difficile.
Ed è su questo che è tornata anche l’ex presidente del Brasile Lula, ospitato dal Forum e dal presidente senegalese A. Wade. Lula ha chiesto scusa per il debito storico del suo paese nei confronti dell’Africa nera, debito non ha ancora pagato: la tratta degli schiavi. “Il mondo ha l’obbligo morale” ha continuato l’ex presidente, “di impegnarsi nei confronti di questo continente, affinché possa riscattarsi”.
Interessante anche la panoramica aperta dall’economista egiziano Samir Amin sull’Africa (“Non è povera, è stata impoverita”) nel contesto della globalizzazione. Ho tuttavia trovato il suo racconto ancora molto ideologico e mancante della passione che ho invece riscoperto nella voglia, espressa nei dibattiti, degli africani di costruire un futuro altro per questo continente.
Non sono stati, però, soltanto politici, professori, sociologi e pensatori a caratterizzare l’inizio di questo evento. Ma anche i teologi hanno voluto contribuire al Forum stesso con ben quattro appuntamenti: uno sull’Africa in fermento e su come guarirla; un altro sulle sfide della teologia afro-americana di liberazione; un terzo sui cristiani e musulmani in Africa, in un cammino di dialogo e liberazione; e infine, uno sui migranti.
Nel panel sull’Africa in fermento, ho molto apprezzato le parole della teologa kenyana Mary Getui, che è ritornata con forza sul concetto africano della “Madre terra, che è viva, che piange, che sorride. La Madre terra è la sola casa che abbiamo e lei stessa ha bisogno delle nostre cure e attenzioni”. Ha inoltre insistito sul fatto che la Madre terra “è il più importante bene comune che l’umanità ha”.
Sono stato favorevolmente impressionato dal contributo dei teologici di tutte le confessioni al Forum, ma soprattutto dalla presenza consistente di molti religiosi, padri, suore. Lo stesso cardinale di Dakar, Adrien Sarr, ha voluto celebrare domenica scorsa una messa d’inaugurazione del Forum, ma nel quartiere popolare della capitale, sottolineando il fatto che i cristiani sono convocati a modificare un sistema profondamente ingiusto sia a livello globale che nazionale.
Alex Zanotelli
Un’Africa con tanta voglia di vivere
La prima giornata operativa del Forum ha dovuto faticare per partire. Ci sono stati grossi inghippi con l’Università Cheikh Anta Diop - il luogo di Dakar dove si svolge il Forum sociale mondiale - che hanno portato a dei ritardi sia nel programmare gli incontri, come nei dibattiti.
Solo verso mezzogiorno abbiamo avuto tra le mani il programma ufficiale della giornata, con elencati quasi 250 appuntamenti. Fisicamente impossibile poter partecipare a tutti. Ognuno del gruppo comboniano ha cercato di trovare l’incontro che lo stimolava di più.
E, nonostante che molti eventi programmati non siano stati fatti, quelli ai quali ho partecipato si sono rivelati di una passione straordinaria. Mi ha molto colpito il dibattito delle donne, provenienti da molti paesi africani, sul 50esimo anniversario delle indipendenze africane, lette al femminile. Difficile dire se siano stati più caldi i colori dei loro vestiti o le parole appassionate dei loro interventi.
La stessa passione che ho visto nella tenda strapiena che ha dibattuto il tema: “La rivoluzione tunisina, lezione e prospettive politica in Africa e in Medio Oriente”. Commovente ascoltare il calore con cui i tunisini raccontavano la loro esperienza. E altrettanto sorprendente la risposta degli africani subsahariani agli stimoli ricevuti dall’esperienza ascoltata. Soprattutto su quell’insistere, da parte dei tunisini, che la loro è una rivoluzione contro il neo-colonialismo, con il proposito di radicalizzarla fino a non pagare più il debito con i paesi e con i potentati economico-finanziari occidentali. Molti degli intervenuti si sono chiesti se non è giunta l’ora anche dell’Africa nera di seguire quell’esempio.
Non dimentichiamo che questa giornata del Forum era dedicata proprio all’Africa. Ho potuto notare quanta emozioni suscitasse in un’assemblea la memoria di due mitiche figure della storia recente africana come quella di Thomas Sankara, presidente martire del Burkina Faso e di Patrice Lumumba, presidente martire del Congo. Molto ricordate sono state anche alcune personalità mitiche del Senegal, il presidente Leopold Senghor, Alioune Diop, fondatore della rivista Presence Africaine, e il grande pensatore Cheikh Anta Diop, che ho intervistato personalmente a Dakar nel 1980. “Ricordati padre Alex”, mi disse sulla porta, congedandomi, “che se l’Africa non ricupererà il proprio passato, non potrà mai avere un futuro”. Un monito, questo, così importante per l’Africa che vive questo momento così difficile.
Ed è su questo che è tornata anche l’ex presidente del Brasile Lula, ospitato dal Forum e dal presidente senegalese A. Wade. Lula ha chiesto scusa per il debito storico del suo paese nei confronti dell’Africa nera, debito non ha ancora pagato: la tratta degli schiavi. “Il mondo ha l’obbligo morale” ha continuato l’ex presidente, “di impegnarsi nei confronti di questo continente, affinché possa riscattarsi”.
Interessante anche la panoramica aperta dall’economista egiziano Samir Amin sull’Africa (“Non è povera, è stata impoverita”) nel contesto della globalizzazione. Ho tuttavia trovato il suo racconto ancora molto ideologico e mancante della passione che ho invece riscoperto nella voglia, espressa nei dibattiti, degli africani di costruire un futuro altro per questo continente.
Non sono stati, però, soltanto politici, professori, sociologi e pensatori a caratterizzare l’inizio di questo evento. Ma anche i teologi hanno voluto contribuire al Forum stesso con ben quattro appuntamenti: uno sull’Africa in fermento e su come guarirla; un altro sulle sfide della teologia afro-americana di liberazione; un terzo sui cristiani e musulmani in Africa, in un cammino di dialogo e liberazione; e infine, uno sui migranti.
Nel panel sull’Africa in fermento, ho molto apprezzato le parole della teologa kenyana Mary Getui, che è ritornata con forza sul concetto africano della “Madre terra, che è viva, che piange, che sorride. La Madre terra è la sola casa che abbiamo e lei stessa ha bisogno delle nostre cure e attenzioni”. Ha inoltre insistito sul fatto che la Madre terra “è il più importante bene comune che l’umanità ha”.
Sono stato favorevolmente impressionato dal contributo dei teologici di tutte le confessioni al Forum, ma soprattutto dalla presenza consistente di molti religiosi, padri, suore. Lo stesso cardinale di Dakar, Adrien Sarr, ha voluto celebrare domenica scorsa una messa d’inaugurazione del Forum, ma nel quartiere popolare della capitale, sottolineando il fatto che i cristiani sono convocati a modificare un sistema profondamente ingiusto sia a livello globale che nazionale.
Alex Zanotelli
Pontinia, sabato a Teatro Il riscatto
PONTINIA (il territorio)
Sabato sera al Teatro Fellini va in scena “Riscatto”, atto unico di Paolo Gatti
Sabato 12 febbraio alle 21, al Fellini di Pontinia va in scena lo spettacolo "Riscatto", atto unico di Gatti per la regia di Francesco costo del biglietto d'ingresso è euro. La commedia, attraverso ‘matti' e uno scrittore che l'emarginazione sociale, racconta solitudine di chi è fuori dal perché una società senza giustizia meritocrazia lo costringe a vivere margini. Con un finale tenero, anche paradossale: ad aiutare chi soffre non sono quasi mai le istituzioni preposte, ma altri sofferenti.
Sabato sera al Teatro Fellini va in scena “Riscatto”, atto unico di Paolo Gatti
Sabato 12 febbraio alle 21, al Fellini di Pontinia va in scena lo spettacolo "Riscatto", atto unico di Gatti per la regia di Francesco costo del biglietto d'ingresso è euro. La commedia, attraverso ‘matti' e uno scrittore che l'emarginazione sociale, racconta solitudine di chi è fuori dal perché una società senza giustizia meritocrazia lo costringe a vivere margini. Con un finale tenero, anche paradossale: ad aiutare chi soffre non sono quasi mai le istituzioni preposte, ma altri sofferenti.
martedì 8 febbraio 2011
comitato locale referendum acqua e nucleare
ricevo e pubblico
A seguito dell’adesione di oltre cento comitati e movimenti di base, il 5 febbraio 2011 si è svolto a Cremona il forum con 68 presenze da 17 province. Alla relazione introduttiva (allegato 1) è seguita l’approfondita discussione.
La prima decisione operativa riguarda l’impegno dei Comitati costituitisi in Coordinamento nazionale ad avviare fin dai prossimi giorni nei rispettivi territori iniziative di unica campagna referendaria su entrambi i temi: vota Sì per l’acqua pubblica e contro il nucleare.
Nel contempo è stato deciso di inviare a ciascun comitato elettorale nazionale già costituitosi un formale invito (allegato 2) ad un incontro per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria nazionale che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Infine ci siamo dati appuntamento per la “Seconda tappa” con l’assemblea del 26 febbraio prossimo a Firenze.
Allegato 1
L’Assemblea, convocata da una proposta cui hanno aderito oltre 100 gruppi e movimenti di base contrari al nucleare attivi in diverse parti d’Italia, riunitasi a Cremona il 5 febbraio 2011 per affrontare le questioni aperte dalla grande sfida democratica rappresentata dai prossimi Referendum che si dovrebbero tenere tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011, se non interverrà una traumatica interruzione della Legislatura con l’indizione di elezioni politiche anticipate, è chiamata a discutere sulle seguenti proposte.
Considerando indispensabile che sulla scelta del ritorno dell’Italia all’energia elettronucleare e sul tema dell’acqua “risorsa pubblica” si pronunci direttamente il popolo italiano attraverso lo strumento referendario perché tali opzioni, di rilevanza eccezionale per l’interesse generale e per il futuro stesso del nostro Paese, non possono dipendere dai calcoli di corto respiro di maggioranze temporaneamente al potere;
nella convinzione che il Piano nucleare ENEL-EDF, costituito da 7 centrali per circa 11,2 GW da realizzare entro il 2050 con la copertura del 20% soltanto del fabbisogno elettrico nazionale (Enea, Rapporto 2009) sarebbe un’avventura finanziaria che ricadrebbe sui conti pubblici dello Stato, cioè sulle tasche dei cittadini e sarebbe in diretta competizione sia con le fonti rinnovabili sia con la “risorsa” efficienza energetica in grado di creare molti più posti di lavoro;
ritenendo assai alta la posta in gioco perché i referendum sul nucleare e sull’acqua riguardano la sicurezza e la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente e dei fiumi di fronte ai cambiamenti climatici, l’uso plurimo dell’acqua, l’uguaglianza dei cittadini nel diritto di accesso ai beni comuni, lo svuotamento del valore delle autonomie locali e il peso democratico dei territori, la validità e sostenibilità del modello economico scelto, la responsabilità nell’uso delle risorse finanziarie sempre più scarse;
chiedere a tutte le forze politiche, economiche e sociali che si favorisca lealmente la partecipazione ai Referendum, per riconsegnare la decisione alla sovranità popolare: nel 1987 furono i cittadini elettori a decidere con i Referendum di allora l’uscita dell’Italia dal nucleare; oggi, siano ugualmente i cittadini elettori a decidere con il Referendum se rientrarci o no;
giudicare obiettivo prioritario per tutti i sinceri democratici il raggiungimento del quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto, soglia di partecipazione decisiva per rendere valida la consultazione popolare referendaria;
impegnarsi, anche per questo motivo, ad una rinascita della democrazia partecipativa, aprendo con l’attuale prima tappa a Cremona un “percorso costituente” a livello di società civile per la creazione di un Coordinamento nazionale dei gruppi e movimenti di base contrari al nucleare, autonomo dai partiti, sempre aperto a nuove proposte e al coinvolgimento con pari dignità di nuovi soggetti, in una logica inclusiva e ispirata ai principi dell’autogoverno, teso a elaborare e perseguire una strategia comune di respiro nazionale ed europeo;
proporre a tutti i livelli , nazionale, regionale e locale di caratterizzare la Campagna referendaria con la scelta secca e chiara dei Sì ai 3 Referendum sul nucleare e sull’acqua , nella convinzione che le ragioni specifiche a favore della cancellazione dell’opzione nucleare dal futuro dell’Italia si rafforzino reciprocamente con le ragioni contrarie alla privatizzazione dell’acqua e che una moderna ed efficace campagna mediatica abbia bisogno di una chiave culturale ed etica complessiva, piuttosto che di un eccesso di dettagli tecnici a sostegno di un solo specifico quesito;
invitare alla massima unità possibile tutte le forze interessate al successo dei Referendum e indicare nel confronto tra il nostro Coordinamento nazionale, in via di costituzione, e i Comitati Referendari nazionali la strada più utile per rendere efficace e vincente una Campagna referendaria che non deve assolutamente cadere in un eccesso di distinzioni, polarizzazioni, logiche divergenti o addirittura latente concorrenza tra i diversi soggetti promotori o sostenitori dei Referendum;
incaricare una propria delegazione a verificare se esistano le condizioni per forme di collaborazione con i Comitati referendari nazionali, nel rispetto comunque della totale autonomia del nostro Coordinamento nazionale che rimane un valore non negoziabile e un principio disponibile solo per i gruppi e movimenti di base che lo costituiscono;
chiedere che l’esito di tali incontri venga riferito alla prossima Assemblea dei nostri gruppi e movimenti per assumere decisioni fondate e conseguenti, per meglio definire e orientare le nostre capacità organizzative che, nel frattempo, dovrebbero costituire coordinamenti locali e regionali, impostare campagne informative unitarie e creative già aperte , ove possibile, alla collaborazione con i movimenti dell’acqua pubblica.
Sentendoci noi tutti, partecipanti a questa assemblea, attori responsabili e appassionati della sfida referendaria e sentendoci parte di tante energie che operano nei territori, invochiamo un diverso rapporto centro-periferia e riteniamo che la dimensione della rappresentanza nei Comitati referendari nazionali non si possa risolvere con la vecchia forma della cooptazione ma con veri e seri rapporti bidirezionali . Con la nostra assemblea vogliamo cominciare a scrivere questa nuova pagina, innovando nel metodo, puntando sulla capacità di interazione delle nostre reti, sulla nostra creatività e competenza, riconoscendo al nostro lavoro sul territorio la dignità che merita.
Al vanaglorioso e illusorio “rinascimento nucleare” vogliamo rispondere con la rinascita di una coscienza civile al servizio della nostra comunità locale e nazionale.
Allegato 2
Spett. Responsabile…..
Comitato Referendario Nazionale …..
L’Assemblea dei gruppi e dei movimenti di base contrari al nucleare, riunitasi sabato 5 febbraio 2011 a Cremona come prima tappa verso la costituzione di un proprio autonomo Coordinamento nazionale (in allegato l’elenco delle adesioni),
di fronte alla grande e difficile prova dei prossimi Referendum e alla sfida del raggiungimento del quorum,
ritenendo indispensabile una convergenza strategica e operativa sui temi dell’energia e dell’acqua bene comune,
convinta che per raggiungere l’obiettivo del 50% più uno degli aventi diritto al voto l’unità di tutte le forze e di tutti i soggetti presenti nei territori, come attori e strumento di democrazia partecipata, sia fattore decisivo,
Vi chiede l’urgenza di un incontro con una nostra delegazione per verificare l’opportunità di dar vita ad un’unica Campagna referendaria che comprenda i temi dell’energia e dell’acqua.
Vi comunica inoltre che stiamo già avviando in molte Regioni italiane e in molti territori una campagna unitaria a sostegno dei Sì ai Referendum.
nazionale
L’esigenza che avanza è quella che vogliate accogliere sollecitamente questa richiesta, anche in previsione di una nuova Assemblea nazionale che si terrà a Firenze il prossimo 26 febbraio e alla quale verranno riferiti i termini dell’incontro.
Ringraziandovi dell’attenzione che vorrete dimostrare alle nostre proposte, restiamo in attesa fiduciosa di una vostra risposta. Cordiali saluti,
domenica 6 febbraio 2011
mi candido a cittadino
La provincia di Latina al contrario è lo specchio dell'Italia in grave declino morale, politico, istituzionale, legislativo, giudiziario. Un paese bloccato in difesa di imprenditori, aziende che senza il finanziamento pubblico, senza la difesa politica, senza un sistema pubblico falsato sarebbero in chiusura, fallimento, oppure nelle aule dei tribunali o agli arresti. L'immagine della nostra provincia allo sbando, senza idea, programmazione, progetti sono la continua chiusura degli stabilimenti, il traffico stradale bloccato tra semafori, limiti di velocità a 50 km/orari, strade impraticabili per buche, voragini. Ma sono anche gli uffici pubblici con grossi problemi (il Tribunale, l'agenzia delle entrate, il catasto, molti uffici postali, con personale sotto dimensionato, solo per citarne qualcuno). Sull'arsenico c'è una colpevole ignoranza (se non è mistificazione colpevole) sulla norma, sugli adempimenti e sui ruoli. Emblematico il caso di Pontinia di cui non si parla per carità di patria (analisi effettuate solo il 1. dicembre dopo la mia richiesta, ripetute il 9 chissà per quale motivo). Emblematico che oltre all'arsenico cito i dati del depuratore (quelli ufficiali del gestore). Risponde il gestore con toni forti rispondendo che le analisi sono nella norma (ma nessuno aveva detto il contrario, forse c'è qualcosa che ci è sfuggito o che non sappiamo). Risponde il Sindaco che dice di stimarmi e che i miei dati sono sbagliati ma poi si contraddice e li conferma. In questi giorni ho segnalato un caso di inefficienza che, nell'insieme, nel degrado generale, è una piccolezza. 6 giorni perchè arrivi una lettera (1 km in linea d'aria). Certo ci sono le spiegazioni, la lettera va al centro di smistamento di Fiumicino (centinaia di km anche solo per fare pochi metri), poi il sabato e domenica non si lavora, poi …. Resta il fatto. Pubblicato (solo da Latina Oggi il caso, evidentemente gli altri quotidiani si sono rassegnati all'inefficienza pubblica) già alle 11 di mattina (dello stesso giorno) un funzionario delle poste italiane è venuto presso il mio domicilio per chiarimenti. Ringrazio le Poste Italiane per l'interessamento pronto e, spero, efficace. Ci sono tante cose gli organi di informazioni non raccontano o lo fanno saltuariamente. Nessuno parla del catasto, dell'agenzia delle entrate, del tempo perso dal pubblico nell'era che doveva essere di internet e dell'efficienza. Raramente si parla del tribunale. Nella provincia al contrario c'è chi resiste. Gli operai e i dipendenti della Nexans, della Gial, della Tacconi che presidiano lo stabilimento da giorni, settimane, mesi. Ma non ci sono le istituzioni, mancano questi politici della poltrona, incapaci di progetti e programmazione. Anch'io resisto ogni giorno. Contro l'inefficienza e lo sbando delle istituzioni e dei servizi pubblici. Contro progetti incompatibili con il territorio. Martedì c'è stato l'incontro pubblico sulla destinazione dell'ex stabilimento Hilme a Pontinia. Ho inviato la mia proposta. Chi c'era mi ha detto che non è stata illustrata. E che sarebbe stata l'unica, guarda caso, ad analizzare come finanziarla, i tempi e i posti di lavoro. Oggi il direttore de Il Territorio nel suo editoriale chiede se oltre ai candidati a sindaco (o aggiungo io a qualsiasi poltrona pubblica) c'è chi si candida a cittadino. Io cerco di farlo ogni giorno. Per questo spero che a Pontinia alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del 15 e 16 maggio, ci sia posto per chi parli, proponga e si impegni per il bene comune. Che si traduce per le esigenze delle persone, delle classi sociali più deboli, per i diritti civili e sociali, per i posti di lavoro veri, con una economia reale e non di assistenza. Cioè per rispondere ai cittadini e non alla speculazione selvaggia di quelli che travestiti da imprenditori propongono progetti inutili e devastanti. Giorgio Libralato
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