Di ieri l'ennesimo caos treni nella provincia di Latina aumentato dalla mancanza di autobus sostitutivi con l'ennesima conseguente protesta dei pendolari. Tra i due fratelli attori è senz'altro più credibile quello che fa la parte del poliziotto, mentre quello che percorre la regione Lazio tra pulmann inesistenti e scassati, il disastro della sanità pubblica, della cattiva scuola, delle strade e delle infrastrutture, l'incapacità di gestire i rifiuti con numerosi disastri ambientali, dalla sua espressione sembra non ci creda nemmeno lui quando parla alle solite dichiarazioni controproducenti da campagna elettorale. Coletta direbbe da zero tituli. Peggio del Lazio, in tutta l'Europa, ci sono solo 23 regioni, In Italia il Lazio in termini di inefficienza viene superata da Campania, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia. Il Lazio viene definito: Situazione preoccupante anche per il Lazio che, con un indice pari a -1,512, si posiziona al 184° posto tra le 206 regioni europee, lontano dai risultati delle altre tre regioni del Centro.
La classifica della CGIA di Mestre conferma:
AL SUD ABBIAMO LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE PIU’ SCASSATA
D’EUROPA: PERDIAMO 30 MILIARDI DI
PIL
NELL’INDICE DI QUALITA’ DEL SETTORE PUBBLICO, MEZZOGIORNO IN
COMPAGNIA DI TURCHIA, BULGARIA, ROMANIA E SERBIA
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È una classifica impietosa quella delineata dall’Ufficio Studi della CGIA che ha
esaminato gli ultimi risultati derivanti dalla più grande indagine europea
condotta dall’Ue sulla qualità della Pubblica Amministrazione (PA) a livello
territoriale. Rispetto ai 206 territori interessati dallo studio, le regioni del Sud
d’Italia compaiono per 7 volte nel rank dei peggiori 30, con la Campania che
si classifica addirittura al 202° posto.
L’ Indice della qualità della Pubblica Amministrazione è il risultato di un mix di
quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici,
l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. I servizi
pubblici direttamente monitorati a livello regionale sono quelli a valenza più
“territoriale” (formazione, sanità e sicurezza) ma l’indice tiene conto, a livello
paese, anche di servizi più generali come ad esempio la giustizia in modo da
stilare altresì una classifica nazionale.
Il risultato finale è un indicatore che varia dal +2,781 della regione finlandese
Åland (1° posto) al -2,658 della turca Bati Anadolu (206° e ultimo posto); la
media europea è posta a zero.
Come vanno le regioni italiane ?
I servizi sono valutati come migliori nelle due province autonome del Trentino
Alto Adige (indici superiori a 1) e nelle due regioni a statuto speciale del Nord
(Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia) che presentano un indice maggiore di
zero, ovvero superiore alla media delle 206 regioni europee.
In terreno “negativo” tutte le altre regioni italiane ma con gap accettabili per
Veneto ed Emilia Romagna che tendono alla media europea (indici pari a -
0,186 e -0,217).
Scorrendo il rank della qualità della PA, a centro classifica, si trovano due
terzetti: il Centro Italia con Umbria (-0,495), Toscana (-0,533), Marche (-
0,535) e il Nord Ovest con Lombardia (-0,542), Piemonte (-0,652), Liguria (-
0,848).
Completamente negativa la situazione del Mezzogiorno a partire dal risultato
meno disastroso dell’Abruzzo (-1,097), a quelli peggiori di Sicilia, Puglia,
Molise, Calabria (indici che variano da -1,588 a -1,687), per finire con la
“pecora nera” Campania (-2,242). Situazione preoccupante anche per il Lazio
che, con un indice pari a -1,512, si posiziona al 184° posto tra le 206 regioni
europee, lontano dai risultati delle altre tre regioni del Centro.
“Il quadro dipinto da questo indice europeo – segnala il coordinatore
dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – evidenzia come l’Italia sia il Paese che
presenta, al suo interno, la più ampia variabilità in termini di qualità della PA,
tra le prime regioni del Nord e le ultime del Sud. Si pensi che, secondo
quanto indicato dal Fondo Monetario Internazionale, se l’efficienza del settore
pubblico si attestasse sui livelli ottenuti dai primi territori italiani, come le
province di Trento e di Bolzano, la produttività di un’impresa media potrebbe
crescere del 5-10 per cento e il Pil italiano di due punti percentuali, ovvero di
30 miliardi di euro”.
Indice europeo sulla qualità della Pubblica Amministrazione – EQI (*)
Regioni
italiane
Indice europeo
qualità PA
(EQI 2013)
Posizionamento
rispetto alle regioni
europee considerate
(su 206 in totale)
Provincia Trento +1,043 36
Provincia Bolzano +1,005 39
Valle d'Aosta +0,653 72
Friuli-Venezia Giulia +0,373 98
Veneto -0,186 129
Emilia-Romagna -0,217 132
Umbria -0,495 149
Toscana -0,533 151
Marche -0,535 153
Lombardia -0,542 154
Piemonte -0,652 160
Liguria -0,848 167
Abruzzo -1,097 175
Sardegna -1,307 178
Basilicata -1,423 182
Lazio -1,512 184
Sicilia -1,588 185
Puglia -1,604 188
Molise -1,661 191
Calabria -1,687 193
Campania -2,242 202
ITALIA -0,930
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati European Commission (ANTICORP).
Qualità della PA: tra le 30 peggiori, le regioni italiane compaiono per 8 volte
PEGGIORI 30 REGIONI EUROPEE
PER QUALITA' PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Rank
negativo
(dal peggiore)
Regione Paese
Indice europeo
qualità PA
(EQI 2013)
1 Bati Anadolu (Turchia) -2,658
2 Istanbul (Turchia) -2,608
3 Yugozapaden (Bulgaria) -2,598
4 Ege (Turchia) -2,358
5 Campania (Italia) -2,242
6 Bucuresti-Ilfov (Romania) -2,227
7 Belgrade (Serbia) -2,223
8 Severozapaden (Bulgaria) -2,020
9 Sud-Est (Romania) -1,931
10 Ortadogu Anadolu (Turchia) -1,897
11 Southern and Eastern Serbia (Serbia) -1,854
12 Šumadija and Western Serbia (Serbia) -1,831
13 Vojvodina (Serbia) -1,811
14 Calabria (Italia) -1,687
15 Nord-Est (Romania) -1,672
16 Molise (Italia) -1,661
17 Sud-Vest Oltenia (Romania) -1,659
18 Nord-Vest (Romania) -1,630
19 Puglia (Italia) -1,604
20 Yugoiztochen (Bulgaria) -1,592
21 Vest (Romania) -1,591
22 Sicilia (Italia) -1,588
23 Lazio (Italia) -1,512http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2016/03/PASCASSATA.pdf