si confermano tutte le indiscrezioni delle 2 centrali nucleari nel Lazio (una a Borgo Sabotino) e il deposito di scorie al confine (Garigliano).
adnkronos
Regionali: Robilotta (Sr-Pdl), costituiro' comitato pro-nucleare alla Pisana
Roma, 30 gen. - (Adnkronos) - "Nei prossimi giorni costituiro' alla Pisana un comitato pro-nucleare nella nostra Regione e chiamero' a raccolta quanti pensano di dare un sostegno pubblico e alla luce del sole alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. Il no al provvedimento del Governo espresso dalla maggioranza delle Regioni, che attualmente sono guidate dalla sinistra, e' evidentemente un pronunciamento irresponsabile di sapore elettorale ma lancia anche un segnale di allarme che non puo' essere colto". Lo ha dichiarato Donato Robilotta, capogruppo alla Regione Lazio di Sr-Pdl. "Questo pronunciamento di una sinistra ormai sempre piu' demagogica e populista - aggiunge il capogruppo - fa rimpiangere il vecchio Pci che era decisamente pro nucleare. Sbaglia chi pensa di gestire la questione del nucleare non aprendo e affrontando un grande dibattito pubblico e facendo calare le scelte dall'alto quasi come una imposizione. E' come pensare che la maggioranza degli italiani sia contraria e allora e' meglio agire in silenzio o meglio di nascosto. E' vero invece esattamente il contrario. Io penso che la maggioranza degli italiani, se ben informata, sia favorevole all'unica forma di energia che non inquina e che potra' consentire alle nuove generazioni di non avere problemi energetici. "Per questo - conclude Robilotta - ritengo che in questa campagna elettorale bisogna metterci la faccia nella battaglia per il nucleare e per evitare di dipendere da una minoranza agguerrita bisogna sostenere in tutti modi il lavoro che Berlusconi, il Ministro Scajola e tutto il governo stanno facendo. Per questo sarebbe opportuno che tutte le Regioni governate attualmente dal Pdl facessero sentire la loro voce a fianco del Governo e che tutti i candidati a presidenti delle Regioni del Pdl in questa campagna elettorale inseriscano nel proprio programma elettorale il si al nucleare".
(Mpa/Col/Adnkronos)
domenica 31 gennaio 2010
Il dialogo e l’improvvisa esplosione di commenti
Premessa Nell’ultimo periodo c’è stato un incremento notevole di commenti sul mio blog. Quasi nessuno si firma, questo è già un sintomo della mancanza di coraggio di esprimere le idee, difenderle con coerenza e di esporsi. Posso pensare che molti siano veramente privati cittadini che non si vogliono dichiarare per timidezza o semplicemente persone che desiderano che vengano chiariti alcuni argomenti spesso raccontati in maniera parziale e interessata soprattutto da ignoranti del caso. Se ci fosse stata una corretta partecipazione alla vita sociale, preparazione amministrativa, politica e tecnica Pontinia (come tante altre realtà comunali e oltre) non si troverebbe in questa situazione, nonostante l’impegno e il valore riconosciuti di alcuni esponenti, soprattutto nessuno avrebbe dichiarato un dissesto rivelatosi inesistente, cercato di ridurre e peggiorare i servizi pubblici. Nessuno avrebbe accettato progetti inutili e devastanti, di cedere le reti dell’acqua ad una società tanto contestata. Avremmo avuto, invece, la produzione di energia naturale e rinnovabile in tutti gli edifici pubblici, avremmo convertito l’illuminazione pubblica con sistemi che avrebbero fatto risparmiare la comunità, la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbana casa per casa. Avremmo un centro culturale e sociale adeguato come la tradizione ormai dimenticata del nostro centro, solidarietà al posto della disgregazione sociale, accoglienza e rispetto per tutti i lavoratori che invece vengono sfruttati.
La situazione nazionale
A livello nazionale il degrado dei partiti evidenziato dall’affermazione 20 anni fa dei verdi e della lega, di movimenti e soprattutto dalle inchieste della magistratura che hanno solo alzato un coperchio che era noto a tutti, anziché costituire un punto di partenza verso la ricostruzione è stato l’inizio della fine.
Tra la discesa in campo, la trasformazione ulteriore dei partiti in centri di interesse, lotte interne ha allargato il distacco tra la politica e la gente con i suoi problemi, progetti, esigenze, aspettative.
L’attuale crisi è talmente estesa che non serve un esperto per notarle il coinvolgimento dalla politica, all’economia, dalla cultura all’informazione, dallo sport all’etica e alla morale, dal tentativo di sopraffazione di un sistema verso l’altro, dalla coalizione non tanto di partiti quanto degli interessi di parte. La situazione della scuola, della sanità, dei mezzi e servizi pubblici definirla insoddisfacente non rende l’idea e il grado di rabbia e sopportazione. Forse ha ragione Saviano quando parla di sistema che ha sostituito o integrato quello che una volta veniva definita malavita organizzata. Anche grazie ad alcuni squallidi personaggi famiglia, giustizia, lavoro, casa e vita hanno perso il loro valore che eravamo abituati a conoscere, con la perdita della vergogna esibendo qualsiasi squallore o povertà umana come fosse un valore, addirittura per governare. Qualcuno mi chiede e si chiede quale ne sia la causa, ammesso che questa sia individuabile oppure se sia stato l’insieme degli organi di informazioni e delle proposte commerciali, della presentazione di stile di vita rivelatosi falsi e insostenibili.
Situazione locale
Pontinia è stato spesso un caso politico e amministrativo a livello nazionale, partendo dalla famosa sentenza della porcilaia che ha cambiato normativa e prassi urbanistica, passando per il dissesto, senza trascurare le centrali elettriche. Affianco a questi casi da manuale ce ne sono, purtroppo, un’infinità dovute alle beghe tra avversari politici che si trascinano dagli anni 60, alcuni tramandati tra parenti e che hanno avuto un’escalation a partire dalla metà degli anni 80 anche con alcuni arresti rimasti famosi. In tanti pensiamo che questo modo di fare, per niente politico, spesso molto poco civile, non potrà mai rendere alla politica, al confronto pubblico quella forza in grado di dare un altro passo al nostro paese. L’attuale amministrazione è dovuta proprio dalla questione dissesto, ma anche ad alcuni progetti e tentativi che più che all’interesse e al bene comune hanno fatto pensare agli interessi di parte. Una parte dell’opposizione continua a proclamare ricorsi e denunce garantendo che la stagione giudiziaria non finirà presto. Molti hanno l’impressione che non riuscendo democraticamente ad arrivare ad amministrare si tenti la scorciatoia delle sentenze oppure al tanto peggio.
I commenti
Conoscendo il modo di pensare, le mie iniziative e proposte molti commentano dicendo che non sono “di destra” o “berlusconiani” ma poi fanno affermazioni che ripetono un pessimo e avvilente clichè. Altri dichiarano di non essere fascisti ma poi lo sono nei fatti della violenza lessicale e nella mancanza di dialogo e confronto che può avvenire (così mi hanno insegnato) solo alla pari. Alcuni affermano di essere iscritti al WWF e poi nei fatti essere favorevoli ad inceneritori, biomasse, turbogas. Chi di sinistra ma di essere contro all’equità fiscale. C’è chi è arrabbiato con me perché con le sentenze del TAR è stato annullato un debito che la passata amministrazione voleva attribuirsi di circa 10 milioni di euro, pari a circa 800 a persona, non dovuti. Ma, questa attuale società dell’informazione, oltre ad aver cambiato il senso a vita, famiglia, casa, lavoro hanno stravolto anche parole come dialogo, amore, odio. Uno tenta di sopraffare (in tanti modi) l’altro, se reagisci ai soprusi sei contro il dialogo, se accusi il malaffare, la prepotenza sei del partito dell’odio, se rispondi per le rime non vuoi il confronto. Se vieni offeso o accusato falsamente e rispondi a tono sei ancora contro il dialogo. Ovviamente il tutto continua ad avvenire nell’anonimato, magari da parte di persone che ti incontrano e che ti salutano, sicuramente che ti conoscono visto quanto dichiarano. Se ricordo e cito atti amministrativi, fatti e sentenze divento di parte oppure lo faccio in difesa di tizio o caio o del tale partito o coalizione. Dimenticando che dal 2005 non sono iscritto a partiti e che non ho mai avuto incarichi e nomine a livello amministrativo e soprattutto che la verità è fatta di fatti e di atti e non di invenzioni, sogni e fantasie addomesticati alla convenzienza. Basterebbe poi confrontare quanti incarichi professionali vengono assegnati e quanti ne ho ricevuti io. Ho commesso, come tutti, tanti errori, però un conto è che questo avvenga in buona fede e poi chiedendo scusa, un altro facendolo per interesse, calcolo negandone l’evidenza. Il massimo del fastidio poi avviene quando ricordo che per oltre 20 anni ho predicato in perfetta solitudine raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, energia naturale e rinnovabile, incremento dei servizi e trasporti pubblici, la sicurezza stradale, difesa dei diritti civili e sociali, una maggiore coesione e solidarietà, attenzione ai giovani, agli anziani, alle classi deboli. Questo perché in tanti, oggi, cavalcano ambientalismo e altri diritti senza averli difesi quando avrebbero dovuto e potuto farlo, addirittura nemmeno votando ai vari referendum. Lo stesso fastidio di quando non ho voluto far parte di associazioni che mi hanno attaccato in modo falso e spregevole perché volevano prendere il mio posto in quello che ritengono l’immaginario collettivo. Prendetevi meriti e medaglie, incarichi e nomine, compensi che avete meritato o meno. Non mi interessa. Mi sono sempre scelto le compagnie e non è il mio obiettivo diventare o apparire ma essere. Per parlare, esprimere la propria opinione, difendere i propri diritti non serve una tessera di partito, una nomina, un incarico, nemmeno un titolo di studio o un certo colore della pelle, provenire da o essere di, ma solo essere uomini o donne, quindi esistere. Chi ha tentato di educarmi ha sempre voluto che io esprimessi la mia opinione fin da quando ho l’uso della parola perché i diritti e la dignità non hanno età, esistono con te.
La situazione nazionale
A livello nazionale il degrado dei partiti evidenziato dall’affermazione 20 anni fa dei verdi e della lega, di movimenti e soprattutto dalle inchieste della magistratura che hanno solo alzato un coperchio che era noto a tutti, anziché costituire un punto di partenza verso la ricostruzione è stato l’inizio della fine.
Tra la discesa in campo, la trasformazione ulteriore dei partiti in centri di interesse, lotte interne ha allargato il distacco tra la politica e la gente con i suoi problemi, progetti, esigenze, aspettative.
L’attuale crisi è talmente estesa che non serve un esperto per notarle il coinvolgimento dalla politica, all’economia, dalla cultura all’informazione, dallo sport all’etica e alla morale, dal tentativo di sopraffazione di un sistema verso l’altro, dalla coalizione non tanto di partiti quanto degli interessi di parte. La situazione della scuola, della sanità, dei mezzi e servizi pubblici definirla insoddisfacente non rende l’idea e il grado di rabbia e sopportazione. Forse ha ragione Saviano quando parla di sistema che ha sostituito o integrato quello che una volta veniva definita malavita organizzata. Anche grazie ad alcuni squallidi personaggi famiglia, giustizia, lavoro, casa e vita hanno perso il loro valore che eravamo abituati a conoscere, con la perdita della vergogna esibendo qualsiasi squallore o povertà umana come fosse un valore, addirittura per governare. Qualcuno mi chiede e si chiede quale ne sia la causa, ammesso che questa sia individuabile oppure se sia stato l’insieme degli organi di informazioni e delle proposte commerciali, della presentazione di stile di vita rivelatosi falsi e insostenibili.
Situazione locale
Pontinia è stato spesso un caso politico e amministrativo a livello nazionale, partendo dalla famosa sentenza della porcilaia che ha cambiato normativa e prassi urbanistica, passando per il dissesto, senza trascurare le centrali elettriche. Affianco a questi casi da manuale ce ne sono, purtroppo, un’infinità dovute alle beghe tra avversari politici che si trascinano dagli anni 60, alcuni tramandati tra parenti e che hanno avuto un’escalation a partire dalla metà degli anni 80 anche con alcuni arresti rimasti famosi. In tanti pensiamo che questo modo di fare, per niente politico, spesso molto poco civile, non potrà mai rendere alla politica, al confronto pubblico quella forza in grado di dare un altro passo al nostro paese. L’attuale amministrazione è dovuta proprio dalla questione dissesto, ma anche ad alcuni progetti e tentativi che più che all’interesse e al bene comune hanno fatto pensare agli interessi di parte. Una parte dell’opposizione continua a proclamare ricorsi e denunce garantendo che la stagione giudiziaria non finirà presto. Molti hanno l’impressione che non riuscendo democraticamente ad arrivare ad amministrare si tenti la scorciatoia delle sentenze oppure al tanto peggio.
I commenti
Conoscendo il modo di pensare, le mie iniziative e proposte molti commentano dicendo che non sono “di destra” o “berlusconiani” ma poi fanno affermazioni che ripetono un pessimo e avvilente clichè. Altri dichiarano di non essere fascisti ma poi lo sono nei fatti della violenza lessicale e nella mancanza di dialogo e confronto che può avvenire (così mi hanno insegnato) solo alla pari. Alcuni affermano di essere iscritti al WWF e poi nei fatti essere favorevoli ad inceneritori, biomasse, turbogas. Chi di sinistra ma di essere contro all’equità fiscale. C’è chi è arrabbiato con me perché con le sentenze del TAR è stato annullato un debito che la passata amministrazione voleva attribuirsi di circa 10 milioni di euro, pari a circa 800 a persona, non dovuti. Ma, questa attuale società dell’informazione, oltre ad aver cambiato il senso a vita, famiglia, casa, lavoro hanno stravolto anche parole come dialogo, amore, odio. Uno tenta di sopraffare (in tanti modi) l’altro, se reagisci ai soprusi sei contro il dialogo, se accusi il malaffare, la prepotenza sei del partito dell’odio, se rispondi per le rime non vuoi il confronto. Se vieni offeso o accusato falsamente e rispondi a tono sei ancora contro il dialogo. Ovviamente il tutto continua ad avvenire nell’anonimato, magari da parte di persone che ti incontrano e che ti salutano, sicuramente che ti conoscono visto quanto dichiarano. Se ricordo e cito atti amministrativi, fatti e sentenze divento di parte oppure lo faccio in difesa di tizio o caio o del tale partito o coalizione. Dimenticando che dal 2005 non sono iscritto a partiti e che non ho mai avuto incarichi e nomine a livello amministrativo e soprattutto che la verità è fatta di fatti e di atti e non di invenzioni, sogni e fantasie addomesticati alla convenzienza. Basterebbe poi confrontare quanti incarichi professionali vengono assegnati e quanti ne ho ricevuti io. Ho commesso, come tutti, tanti errori, però un conto è che questo avvenga in buona fede e poi chiedendo scusa, un altro facendolo per interesse, calcolo negandone l’evidenza. Il massimo del fastidio poi avviene quando ricordo che per oltre 20 anni ho predicato in perfetta solitudine raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, energia naturale e rinnovabile, incremento dei servizi e trasporti pubblici, la sicurezza stradale, difesa dei diritti civili e sociali, una maggiore coesione e solidarietà, attenzione ai giovani, agli anziani, alle classi deboli. Questo perché in tanti, oggi, cavalcano ambientalismo e altri diritti senza averli difesi quando avrebbero dovuto e potuto farlo, addirittura nemmeno votando ai vari referendum. Lo stesso fastidio di quando non ho voluto far parte di associazioni che mi hanno attaccato in modo falso e spregevole perché volevano prendere il mio posto in quello che ritengono l’immaginario collettivo. Prendetevi meriti e medaglie, incarichi e nomine, compensi che avete meritato o meno. Non mi interessa. Mi sono sempre scelto le compagnie e non è il mio obiettivo diventare o apparire ma essere. Per parlare, esprimere la propria opinione, difendere i propri diritti non serve una tessera di partito, una nomina, un incarico, nemmeno un titolo di studio o un certo colore della pelle, provenire da o essere di, ma solo essere uomini o donne, quindi esistere. Chi ha tentato di educarmi ha sempre voluto che io esprimessi la mia opinione fin da quando ho l’uso della parola perché i diritti e la dignità non hanno età, esistono con te.
Il cipe, il corridoio tirrenico (autostrada Roma-Latina) e Cosentino
Il senatore Nicola Cosentino è il delegato dal presidente del consiglio dei ministri,tra l’altro, nelle sedute concernenti il Cipe, il comitato che decide, anche in merito alle assegnazioni dei fondi per le grandi opere come per le infrastrutture tra le quali rientra il corridoio tirrenico o autostrada Roma-Latina, il porto di Latina e altre opere che riguardano la nostra provincia.
Tutte, mi pare, finora rimaste senza alcun finanziamento, quindi, di fatto, irrealizzabili.
Eppure già nel dicembre 2001 il Cipe deliberava la necessità di adeguare, in materia di sicurezza, la SS (oggi SR) 148 Pontina e la SS 7 Appia. Poi è arrivato il “grandioso” progetto del corridoio tirrenico definito inutile e devastante dalla destra (erano contro la Mussolini e Finestra) e dall’intero centro sinistra (quando esisteva), ma anche da tutta una serie di associazioni (comprese quelle cattoliche) e da tutti i sindacati. Anche Marrazzo e la coalizione lo definiva inutile e dannoso.
Le cronache poi ci dicono che Cosentino abbia degli interessi in provincia di Latina e in particolare nel comune di Pontinia.
Giorgio Libralato
Il ricorso di Nicola Cosentino, sottosegretario, contro l’arresto, è stato respinto. Secondo “L’espresso” l'impero Cosentino, il cui gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
ANSA.it > Politica > News
Cosentino, respinto ricorso contro l'arresto
Chiesto il rigetto del ricorso con il quale il sottosegretario ha contestato l'ordinanza di arresto
28 gennaio, 18:00
ROMA - La I sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. I suoi legali - Stefano Montone e Agostino De Caro - avevano presentato istanza contro l'ordinanza di arresto emessa nei confronti del sottosegretario dalla Dda di Napoli con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/11/cosentino-e-pontinia.html
L'impero Cosentino Il gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
Competenze
Decreto ministeriale del 10 luglio 2008
Delega di funzioni del Ministro dell'economia e delle finanze, al Sottosegretario di Stato on. Nicola Cosentino, per taluni atti di competenza dell'Amministrazione
(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 agosto 2008, n. 178)
Art. 2.
1. Il Sottosegretario di Stato on. Nicola Cosentino è delegato a trattare le materie sottoindicate:
a) questioni rientranti nelle competenze del Dipartimento del tesoro;
b) questioni relative alle provvidenze a favore delle imprese radiofoniche e televisive;
c) questioni concernenti le sedute del CIPE.
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) è un organo collegiale del Governo presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto dai c.d. Ministri economici (per maggiori dettagli Composizione del CIPE). Svolge la funzione di Segretario del CIPE il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio delegato dal Presidente.
Istituito nell'anno 1967, il CIPE è un organo di decisione politica in ambito economico e finanziario che svolge funzioni di coordinamento in materia di programmazione della politica economica da perseguire a livello nazionale, comunitario ed internazionale; esamina la situazione socio-economica generale ai fini dell'adozione di provvedimenti congiunturali; individua gli indirizzi e le azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi di politica economica; alloca le risorse finanziarie a programmi e progetti di sviluppo; approva le principali iniziative di investimento pubblico del Paese.
Il Comitato si riunisce in sedute con cadenza periodica, ordinariamente precedute da riunioni preparatorie (note come "pre CIPE"). Le delibere relative alle decisioni assunte dal CIPE sono inviate alla Corte dei Conti per la registrazione e successivamente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
I principali argomenti oggetto di approvazione e finanziamento da parte del CIPE sono relativi a:
• il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF), la Relazione previsionale e programmatica, il Programma statistico nazionale;
• il Programma delle Infrastrutture Strategiche della c.d. "legge obiettivo", nell'ambito del quale il Comitato approva i singoli progetti e assegna le risorse finanziarie;
• i piani d'investimento e le convenzioni dei principali concessionari pubblici (RFI, ANAS, ENAC, ENAV) e privati (autostradali, aeroportuali, ferroviari, idrici e portuali);
• le manovre tariffarie, previo parere del NARS, dei citati concessionari e le operazioni di partenariato pubblico-privato esaminate dall'UTFP;
• l'attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013;
• il riparto di risorse finanziarie del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) e dei Fondi da questo alimentati che operano nei settori mobilità, politiche sociali, sostegno alle imprese, ricerca, innovazione tecnologica, ambiente, sicurezza, istruzione;
• il Programma nazionale della ricerca, il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra, il Programma per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, il Programma per la sicurezza stradale, i Programmi triennali delle opere pubbliche delle singole Amministrazioni, il Piano Casa;
• gli strumenti di sostegno alle imprese (Progetti di innovazione industriale, Pacchetti integrati di agevolazioni, Contratti di sviluppo, Contratti di programma e Contratti di filiera);
• il riparto di risorse finanziarie del Fondo Sanitario Nazionale;
• l'attivazione del sistema di Monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e la messa a regime del Codice unico di progetto (CUP).
http://www.cipecomitato.it/cipe/competenze/default.asp
Tutte, mi pare, finora rimaste senza alcun finanziamento, quindi, di fatto, irrealizzabili.
Eppure già nel dicembre 2001 il Cipe deliberava la necessità di adeguare, in materia di sicurezza, la SS (oggi SR) 148 Pontina e la SS 7 Appia. Poi è arrivato il “grandioso” progetto del corridoio tirrenico definito inutile e devastante dalla destra (erano contro la Mussolini e Finestra) e dall’intero centro sinistra (quando esisteva), ma anche da tutta una serie di associazioni (comprese quelle cattoliche) e da tutti i sindacati. Anche Marrazzo e la coalizione lo definiva inutile e dannoso.
Le cronache poi ci dicono che Cosentino abbia degli interessi in provincia di Latina e in particolare nel comune di Pontinia.
Giorgio Libralato
Il ricorso di Nicola Cosentino, sottosegretario, contro l’arresto, è stato respinto. Secondo “L’espresso” l'impero Cosentino, il cui gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
ANSA.it > Politica > News
Cosentino, respinto ricorso contro l'arresto
Chiesto il rigetto del ricorso con il quale il sottosegretario ha contestato l'ordinanza di arresto
28 gennaio, 18:00
ROMA - La I sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. I suoi legali - Stefano Montone e Agostino De Caro - avevano presentato istanza contro l'ordinanza di arresto emessa nei confronti del sottosegretario dalla Dda di Napoli con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/11/cosentino-e-pontinia.html
L'impero Cosentino Il gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
Competenze
Decreto ministeriale del 10 luglio 2008
Delega di funzioni del Ministro dell'economia e delle finanze, al Sottosegretario di Stato on. Nicola Cosentino, per taluni atti di competenza dell'Amministrazione
(Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 agosto 2008, n. 178)
Art. 2.
1. Il Sottosegretario di Stato on. Nicola Cosentino è delegato a trattare le materie sottoindicate:
a) questioni rientranti nelle competenze del Dipartimento del tesoro;
b) questioni relative alle provvidenze a favore delle imprese radiofoniche e televisive;
c) questioni concernenti le sedute del CIPE.
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) è un organo collegiale del Governo presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto dai c.d. Ministri economici (per maggiori dettagli Composizione del CIPE). Svolge la funzione di Segretario del CIPE il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio delegato dal Presidente.
Istituito nell'anno 1967, il CIPE è un organo di decisione politica in ambito economico e finanziario che svolge funzioni di coordinamento in materia di programmazione della politica economica da perseguire a livello nazionale, comunitario ed internazionale; esamina la situazione socio-economica generale ai fini dell'adozione di provvedimenti congiunturali; individua gli indirizzi e le azioni necessarie per il conseguimento degli obiettivi di politica economica; alloca le risorse finanziarie a programmi e progetti di sviluppo; approva le principali iniziative di investimento pubblico del Paese.
Il Comitato si riunisce in sedute con cadenza periodica, ordinariamente precedute da riunioni preparatorie (note come "pre CIPE"). Le delibere relative alle decisioni assunte dal CIPE sono inviate alla Corte dei Conti per la registrazione e successivamente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
I principali argomenti oggetto di approvazione e finanziamento da parte del CIPE sono relativi a:
• il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF), la Relazione previsionale e programmatica, il Programma statistico nazionale;
• il Programma delle Infrastrutture Strategiche della c.d. "legge obiettivo", nell'ambito del quale il Comitato approva i singoli progetti e assegna le risorse finanziarie;
• i piani d'investimento e le convenzioni dei principali concessionari pubblici (RFI, ANAS, ENAC, ENAV) e privati (autostradali, aeroportuali, ferroviari, idrici e portuali);
• le manovre tariffarie, previo parere del NARS, dei citati concessionari e le operazioni di partenariato pubblico-privato esaminate dall'UTFP;
• l'attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013;
• il riparto di risorse finanziarie del Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) e dei Fondi da questo alimentati che operano nei settori mobilità, politiche sociali, sostegno alle imprese, ricerca, innovazione tecnologica, ambiente, sicurezza, istruzione;
• il Programma nazionale della ricerca, il Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra, il Programma per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, il Programma per la sicurezza stradale, i Programmi triennali delle opere pubbliche delle singole Amministrazioni, il Piano Casa;
• gli strumenti di sostegno alle imprese (Progetti di innovazione industriale, Pacchetti integrati di agevolazioni, Contratti di sviluppo, Contratti di programma e Contratti di filiera);
• il riparto di risorse finanziarie del Fondo Sanitario Nazionale;
• l'attivazione del sistema di Monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e la messa a regime del Codice unico di progetto (CUP).
http://www.cipecomitato.it/cipe/competenze/default.asp
sabato 30 gennaio 2010
il dissesto, la Trasco e la gestione dell'acqua
Il consiglio comunale di Pontinia ha deliberato l’uscita dalla contestata gestione pubblica dell’acqua (n. 76 del 20 dicembre 2007 e n. 4 del 23 gennaio 2008)
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/01/delibere-gestione-dellacqua-per-luscita.html.
La giunta di destra aveva invece deliberato la cessione delle reti ad acqualatina senza passare per il consiglio comunale:
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/12/pontinia-cede-le-reti-ad-acqualatina.html
Questo il verbale di come hanno votato i rappresentanti del comune di Pontinia nelle riunioni dell’ATO 4:
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/10/acqualatina-come-ha-votato-il-comune-di.html
Chi ha buona memoria oppure un archivio efficiente ricorderà che durante le fasi peggiori e più difficili per la comunità di Pontinia della dichiarazione del dissesto (che secondo il Ministero dell’Interno è inesistente con i 4 milioni di utile) uno degli obiettivi ricorrenti della stessa giunta di destra era proprio la società Trasco, con tentativi di cedere l’azienda (o i suoi contratti) ad una società di Latina.
Si parlava di fallimento dell’azienda, oppure di chiusura, licenziamenti, riduzione delle ore di lavoro, dello stipendio mancato pagamento di alcune spettanze (poi riconosciute dall’attuale amministrazione) e di una società che aveva provocato il dissesto finanziario dell’unico ente che aveva come unico cliente.
L’alternativa proposta dal sottoscritto e dalla parte di centro sinistra allora all’opposizione, era quella di rilanciare la Trasco con altri appalti e servizi, facendola diventare una vera azienda competitiva affrancandola dalla politica e dalla giunta.
Per esempio attuando la raccolta differenziata porta a porta e affidandola appunto alla Trasco.
Tale servizio (ancora non attuata a Pontinia) avrebbe permesso (come era successo a Sermoneta e a Sonnino) di aumentare la forza lavoro di una decina di persone.
Ma si potrebbe affidare alla Trasco anche altri servizi pubblici, oggi non ritenuti soddisfacenti come dimostrano le migliaia di ricorsi, all’attuale gestione dell’acqua.
Se questa amministrazione fosse coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale, scritto nel vincente programma elettorale e soprattutto desse seguito ai suoi atti (appunto le delibere 76/2007 e 4/2008 del consiglio comunale) affiderebbe, come la norma consente, la gestione dell’acqua ad una società che dia le garanzie volute.
Che potrebbe essere proprio la Trasco garantendole quella crescita e quell’ambito di azione necessario per il definitivo rilancio aziendale.
Giorgio Libralato
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2010/01/delibere-gestione-dellacqua-per-luscita.html.
La giunta di destra aveva invece deliberato la cessione delle reti ad acqualatina senza passare per il consiglio comunale:
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/12/pontinia-cede-le-reti-ad-acqualatina.html
Questo il verbale di come hanno votato i rappresentanti del comune di Pontinia nelle riunioni dell’ATO 4:
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/10/acqualatina-come-ha-votato-il-comune-di.html
Chi ha buona memoria oppure un archivio efficiente ricorderà che durante le fasi peggiori e più difficili per la comunità di Pontinia della dichiarazione del dissesto (che secondo il Ministero dell’Interno è inesistente con i 4 milioni di utile) uno degli obiettivi ricorrenti della stessa giunta di destra era proprio la società Trasco, con tentativi di cedere l’azienda (o i suoi contratti) ad una società di Latina.
Si parlava di fallimento dell’azienda, oppure di chiusura, licenziamenti, riduzione delle ore di lavoro, dello stipendio mancato pagamento di alcune spettanze (poi riconosciute dall’attuale amministrazione) e di una società che aveva provocato il dissesto finanziario dell’unico ente che aveva come unico cliente.
L’alternativa proposta dal sottoscritto e dalla parte di centro sinistra allora all’opposizione, era quella di rilanciare la Trasco con altri appalti e servizi, facendola diventare una vera azienda competitiva affrancandola dalla politica e dalla giunta.
Per esempio attuando la raccolta differenziata porta a porta e affidandola appunto alla Trasco.
Tale servizio (ancora non attuata a Pontinia) avrebbe permesso (come era successo a Sermoneta e a Sonnino) di aumentare la forza lavoro di una decina di persone.
Ma si potrebbe affidare alla Trasco anche altri servizi pubblici, oggi non ritenuti soddisfacenti come dimostrano le migliaia di ricorsi, all’attuale gestione dell’acqua.
Se questa amministrazione fosse coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale, scritto nel vincente programma elettorale e soprattutto desse seguito ai suoi atti (appunto le delibere 76/2007 e 4/2008 del consiglio comunale) affiderebbe, come la norma consente, la gestione dell’acqua ad una società che dia le garanzie volute.
Che potrebbe essere proprio la Trasco garantendole quella crescita e quell’ambito di azione necessario per il definitivo rilancio aziendale.
Giorgio Libralato
giovedì 28 gennaio 2010
Nicola Cosentino, respinto il ricorso contro l’arresto
Il ricorso di Nicola Cosentino, sottosegretario, contro l’arresto, è stato respinto. Secondo “L’espresso” l'impero Cosentino, il cui gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
ANSA.it > Politica > News
Cosentino, respinto ricorso contro l'arresto
Chiesto il rigetto del ricorso con il quale il sottosegretario ha contestato l'ordinanza di arresto
28 gennaio, 18:00
ROMA - La I sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. I suoi legali - Stefano Montone e Agostino De Caro - avevano presentato istanza contro l'ordinanza di arresto emessa nei confronti del sottosegretario dalla Dda di Napoli con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/11/cosentino-e-pontinia.html
L'impero Cosentino Il gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
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Cosentino, respinto ricorso contro l'arresto
Chiesto il rigetto del ricorso con il quale il sottosegretario ha contestato l'ordinanza di arresto
28 gennaio, 18:00
ROMA - La I sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. I suoi legali - Stefano Montone e Agostino De Caro - avevano presentato istanza contro l'ordinanza di arresto emessa nei confronti del sottosegretario dalla Dda di Napoli con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2009/11/cosentino-e-pontinia.html
L'impero Cosentino Il gruppo è composto da Aversana gas, Aversana Petroli (ingrosso); Ip Service (distributori di benzina); Immobiliare 6C e Agripont, che ha comprato una fattoria di 180 ettari a Pontinia, in provincia di Latina.
http://209.85.129.132/search?q=cache:hcfgYW9BOC4J:espresso.repubblica.it/dettaglio/sistema-cosentino/2044046//2+cosentino+pontinia+espresso&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
presentazione lista rete dei cittadini
Venerdi 29 Gennaio 2010, alle ore 11.30, presso ORE 20 SKY BAR, VIA Magna Grecia 2,
si terrà la conferenza stampa in occasione della presentazione della lista civica “RETE DEI CITTADINI” per le elezioni regionali del Lazio .
“Il nostro obiettivo è rispondere alle esigenze reali dei cittadini, sia di quelli di oggi che delle generazioni future. Per fare questo riteniamo indispensabile uscire dalle logiche partitiche che mettono al centro interessi clientelari e non il bene comune, per promuovere una reale meritocrazia che favorisca innovazione, creatività e qualità. Da qui la decisione di non coalizzarci con nessuna delle forze politiche che si sono spartite il potere finora.”
L’evento vedrà la presenza del candidato Presidente Marzia Marzoli ed i candidati Consiglieri Sergio Mazzanti, Gianluca Gabriele, Giuseppe Strano, Ornella Pistolesi, Francesco Silvestri.
si terrà la conferenza stampa in occasione della presentazione della lista civica “RETE DEI CITTADINI” per le elezioni regionali del Lazio .
“Il nostro obiettivo è rispondere alle esigenze reali dei cittadini, sia di quelli di oggi che delle generazioni future. Per fare questo riteniamo indispensabile uscire dalle logiche partitiche che mettono al centro interessi clientelari e non il bene comune, per promuovere una reale meritocrazia che favorisca innovazione, creatività e qualità. Da qui la decisione di non coalizzarci con nessuna delle forze politiche che si sono spartite il potere finora.”
L’evento vedrà la presenza del candidato Presidente Marzia Marzoli ed i candidati Consiglieri Sergio Mazzanti, Gianluca Gabriele, Giuseppe Strano, Ornella Pistolesi, Francesco Silvestri.
manifestazione in difesa della costituzione
RICEVO E DIVULGO....
Il 30 gennaio si svolgeranno in tutte (si spera) le maggiori piazze italiane
dei SIT-IN in difesa della Costituzione Italiana.
La causa è nobile e inoltre ritengo che sia un'ottima occasione per
mobilitare le persone, anche in vista delle prossime sfide che dovremo
affrontare a Latina (penso ad esempio alla questione del deposito scorie
nucleari).
Qui a Latina la cosa si sta organizzando in modo molto spontaneo, ad opera
di un paio di volenterosi. Non c'è nessuna forza politica o associativa alle
spalle, e questo come sapete è un grosso handicap, a maggior ragione nella
nostra sopita città. Vi chiedo quindi, se siete d'accordo, uno sforzo di
mobilitazione. Diffondete la voce, chiamate i vostri contatti.
L'appuntamento è previsto per le ore 16 in Piazza del Popolo.
Non credo ci sarà un palco, finora non sono previsti interventi (da farsi,
casomai, con megafono) ma si può concordare. I partiti politici e le
associazioni possono, se vogliono, portare bandiere, montare gazebo e
banchetti, distribuire materiale.
Vi allego il comunicato ufficiale del "Popolo Viola", che potete inoltrare
ai vostri contatti e mailing list.
Di fronte all’ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione,
che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per
garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano) e
nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura
la cancellazione dell’Art. 1 (L’Italia è una Repubblica fondata sul
lavoro…), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al
delirio distruttivo dell’establishment berlusconiano o reagire con la
prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede.
Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana
nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua
emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di
convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul
principio di uguaglianza tra i cittadini e l’anticorpo più efficace
contro il rischio di nuove derive autoritarie. E’ per questo che ad
ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.
Invitiamo i cittadini e le forze democratiche del Paese ad organizzare
sabato 30 gennaio, contemporaneamente in tutte le città italiane,
sit-in in difesa della Costituzione.
Il 30 gennaio si svolgeranno in tutte (si spera) le maggiori piazze italiane
dei SIT-IN in difesa della Costituzione Italiana.
La causa è nobile e inoltre ritengo che sia un'ottima occasione per
mobilitare le persone, anche in vista delle prossime sfide che dovremo
affrontare a Latina (penso ad esempio alla questione del deposito scorie
nucleari).
Qui a Latina la cosa si sta organizzando in modo molto spontaneo, ad opera
di un paio di volenterosi. Non c'è nessuna forza politica o associativa alle
spalle, e questo come sapete è un grosso handicap, a maggior ragione nella
nostra sopita città. Vi chiedo quindi, se siete d'accordo, uno sforzo di
mobilitazione. Diffondete la voce, chiamate i vostri contatti.
L'appuntamento è previsto per le ore 16 in Piazza del Popolo.
Non credo ci sarà un palco, finora non sono previsti interventi (da farsi,
casomai, con megafono) ma si può concordare. I partiti politici e le
associazioni possono, se vogliono, portare bandiere, montare gazebo e
banchetti, distribuire materiale.
Vi allego il comunicato ufficiale del "Popolo Viola", che potete inoltrare
ai vostri contatti e mailing list.
Di fronte all’ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione,
che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per
garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano) e
nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura
la cancellazione dell’Art. 1 (L’Italia è una Repubblica fondata sul
lavoro…), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al
delirio distruttivo dell’establishment berlusconiano o reagire con la
prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede.
Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana
nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua
emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di
convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul
principio di uguaglianza tra i cittadini e l’anticorpo più efficace
contro il rischio di nuove derive autoritarie. E’ per questo che ad
ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.
Invitiamo i cittadini e le forze democratiche del Paese ad organizzare
sabato 30 gennaio, contemporaneamente in tutte le città italiane,
sit-in in difesa della Costituzione.
cacciatori brava gente! fermiamo la strage
Cara Amica, Caro Amico,
ti scrivo perchè siamo in una situazione di estrema emergenza: c'è il rischio che venerdì prossimo il Senato approvi l'Articolo 38 della cosiddetta Legge Comunitaria che, tra le tante cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria, si aprirebbe così una stagione di Caccia Selvaggia per tutto l’anno.
Gli autori di questa proposta scandalosa contano sul fatto che nessuno se ne accorga...
Aiutaci a farli fallire!
Per impedire che questo Articolo sia approvato, diffondi più che puoi l'informazione:
- inoltra questa mail ai tuoi contatti
- pubblica sul tuo sito o sul tuo blog l'Appello a Berlusconi http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/caccia/Appello%20urg.%20Berlusconi,%2027%20gen%202010.pdf
- usa Facebook http://www.facebook.com/pages/WWF-Italia/88997912868
- fai sentire la tua voce sul nostro blog cacciatori brava gente http://cacciastop.wordpress.com/
Più siamo e più forte sentiranno il nostro NO.
Grazie del tuo aiuto
Patrizia Fantilli
Responsabile e Coordinatore Ufficio legale e legislativo
CACCIA: 150 ASSOCIAZIONI A BERLUSCONI,'FERMI LA STRAGE'/ANSA
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Domenica 30 gennaio stop alle doppiette. Dopo cinque mesi si chiude la stagione venatoria 2009-2010 ma si 'spara' ancora: e' guerra in Parlamento per l' articolo 38 alla legge comunitaria che, di fatto, dicono le associazioni, e' un nuovo assalto agli animali. Per questo in 150, tra ambientalisti (come Legambiente, Wwf e Greenpeace), animalisti (come Lipu, Lav, Enpa) e organizzazioni civiche, culturali, sociali, di cittadini, sparse in tutta Italia, si sono rivolti direttamente al premier: ''Berlusconi - dicono in un documento - ferma la strage'' eliminando l'articolo 38 dalla legge Comunitaria che, tra le altre cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria, riferiscono le associazioni. Una situazione ''inaccettabile'' per il ministro dell' Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in quanto si inserisce ''un criterio di discrezionalita' da parte delle amministrazioni locali nella fissazione dei calendari dell'attivita' venatoria. Una misura che puo' dar luogo ad interpretazioni estensive che sono inconciliabili con le esigenze di tutela del patrimonio faunistico e dell'equilibrio ambientale''. Il ministro Prestigiacomo sottolinea quindi il contrasto con le normative comunitarie e il rischio di aggravare le procedure di infrazione contro l'Italia. ''Nell'anno mondiale della Biodiversita' - conclude la responsabile del dicastero dell' Ambiente - sarebbe molto poco edificante per il nostro paese segnalarsi per un provvedimento che certamente non si muove nella direzione della tutela dell'ecosistema''. In serata il testo viene modificato. Si potra' cacciare ad agosto e oltre il 31 gennaio, escluse alcune specie. Secondo il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi ''con un nuovo emendamento alla Comunitaria qui in Senato abbiamo trovato una soluzione in grado di combinare la giusta domanda di tutela della nostra fauna con la necessita' di dare risposta alle richieste comunitarie''. ''Abbiamo convenuto di emendare il testo approvato in Commissione sul tema della caccia al fine di conformarci alla direttiva europea 79/409'', continua Ronchi, per il quale ora si garantisce che il calendario venatorio relativo all'avifauna debba essere supportato da studi scientifici e ornitologici che assicurino la tutela delle specie nei periodi di nidificazione cosi' come l'Ue chiede. Tali studi dovranno essere validati dall'Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra)''. Ronchi sottolinea come venga anche chiarito che per le specie cacciabili di mammiferi che non sono disciplinate dalla direttiva europea permane l'attuale periodo massimo di caccia tra il 1 settembre e il 31 gennaio ''evitando quella liberalizzazione dei periodi che, per queste specie, il testo approvato dalla Commissione avrebbe comportato''. Ma ambientalisti e opposizione bocciano anche la modifica. ''Ascoltare il ministro dell'Ambiente e tenere fermo l'attuale regime venatorio'', esorta il senatore Pd, Roberto Della Seta. No all'estremismo venatorio, dice il deputato Pd, Ermete Realacci; fermare la licenza di uccidere, afferma il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli; basta spot elettorali, chiede Fulvia Bandoli, del Coordinamento Nazionale di Sinistra Ecologia Liberta'. Ma soprattutto le 150 associazioni insistono sulla cancellazione del testo per evitare le doppiette nei delicati mesi di agosto e febbraio. (ANSA). GU
27/01/2010 20:10
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CACCIA: PRESTIGIACOMO, EMENDAMENTI INACCETTABILI
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Appaiono ''inaccettabili gli emendamenti all'articolo 38 della legge comunitaria 2009, che puntano ad estendere il periodo della caccia oltre gli attuali limiti massimi consentiti e che sono stati approvati in Commissione al Senato''. Lo afferma in una nota il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, sottolineando che ''gli emendamenti inseriscono un criterio di discrezionalita' da parte delle amministrazioni locali nella fissazione dei calendari dell'attivita' venatoria. Una misura che puo' dar luogo ad interpretazioni estensive che sono inconciliabili con le esigenze di tutela del patrimonio faunistico e dell'equilibrio ambientale''. ''Inoltre - prosegue il ministro - le proposte sono in contrasto con le normative comunitarie e farebbero scattare un ulteriore aggravamento delle procedure di infrazione gia' avviate nei confronti del nostro paese con il rischio di pesanti sanzioni''. ''Nell'anno mondiale della Biodiversita' - conclude la responsabile del dicastero dell'Ambiente - sarebbe molto poco edificante per il nostro paese segnalarsi per un provvedimento che certamente non si muove nella direzione della tutela dell' ecosistema''.(ANSA). GU
27/01/2010 16:02
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CACCIA, APPELLO A BERLUSCONI: FERMA LA STRAGE
27 gennaio 2010 di cacciastop
Appello di 100 associazioni da tutta Italia al Presidente del Consiglio, aderisci anche tu
“Cancellare l’articolo 38 dalla Legge Comunitaria. E’ un inganno all’Europa e ai cittadini italiani e il via libera ad nuovo assalto agli animali”.
“Ci rivolgiamo a lei, Signor Presidente, perché intervenga immediatamente e impedisca l’approvazione dell’articolo 38 della Legge Comunitaria, oggi in aula al Senato. Un articolo ingannevole, che traveste da risposta alle richieste europee un’inaccettabile concessione a caccia selvaggia”.
E’ l’appello urgentissimo che oltre 100 associazioni ambientaliste, animaliste, civiche, culturali, sociali, di cittadini, consumatori fotografi, escursionisti eccetera rivolgono stamattina al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a poche ore dal voto in aula del senato della Legge Comunitaria.
Una valanga di adesioni che non si ferma.
“L’articolo 38, tra le altre cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria e dunque permetterà, se approvato, l’estensione della caccia anche oltre i già lunghi 5 mesi attuali, con l’ennesima strage di animali selvatici, di uccelli migratori, di cuccioli ancora alle dipendenze dei genitori, ma anche la presa in giro dei cittadini italiani che dovranno tollerare la presenza e i fucili dei cacciatori nei propri terreni per un periodo ancor più lungo di quanto non lo sia già oggi.
Il paradosso, Signor Presidente, è che tutto ciò avviene in risposta ad una durissima procedura di infrazione europea che contesta all’Italia di concedere troppe deroghe e di non prevedere il divieto assoluto di caccia nei periodi di dipendenza e migrazione degli uccelli. In sostanza, ci contesta di cacciare troppo e male. Bene: qual è invece la risposta che darà oggi il Governo? Quella di aumentare la caccia. Quella di concedere più deroghe e una più lunga stagione venatoria.
E tutto questo si consumerà nel 2010, in apertura dell’anno internazionale della natura e della biodiversità, con il primo provvedimento del Governo e dello Stato italiano che sarà una riduzione delle tutele per la biodiversità e il via libera ad un nuovo assalto alla natura.
Le chiediamo dunque, Signor Presidente, di intervenire in prima persona sul suo Governo e in particolare sul Ministro Ronchi, chiedendo la cancellazione dell’articolo 38, ed evitando questo vero e proprio inganno per quel 90% di italiani che sono fortemente contrari ad ogni ulteriore concessione alla caccia e anzi chiedono più tutele e più rispetto per gli animali, la natura, la tranquillità dei cittadini”.
Sostieni l’appello e lascia il tuo commento www.wwf.it
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Vergognoso blitz in Senato
21 gennaio 2010 di cacciastop
Approvato l’emendamento del senatore Santini alla legge Comunitaria che apre alla caccia tutto l’anno. Umiliazione per l’Europa, per gli organi scientifici e per i cittadini italiani. “I cacciatori contro gli italiani. Cosa dice il Governo?”
E’ con incredulità e sdegno che ci ritroviamo a commentare l’ennesimo blitz compiuto in Parlamento, questa volta in Commissione Politiche europee del Senato, con l’approvazione di un emendamento, del senatore PDL Giacomo Santini, che ripropone la cancellazione dei limiti alla stagione venatoria, attualmente contenuta tra il primo settembre e il 31 gennaio e che aggraverà lo stato di infrazione comunitaria in cui l’Italia versa da anni.
Il fatto è questa volta ancora più grave, non solo perché a presentare l’emendamento è stato addirittura il relatore della legge Comunitaria, appunto il senatore Santini, che dovrebbe invece operare perché le procedure di infrazione siano risolte e non acuite.
Il fatto è gravissimo anche perché l’emendamento aveva ricevuto parere negativo dell’ISPRA, formalmente richiesto dalla stessa Commissione del Senato, ed era stato più volte bocciato, in precedenza, da Governo e varie Commissioni parlamentari.
Inoltre, lo stesso Santini aveva “ritrattato” il proprio emendamento, presentandone un secondo, alternativo a quello e senza dubbio più corretto, al quale, non a caso gli organismi scientifici avevano dato il via libera.
Si tratta insomma di un evento che non esitiamo a definire vergognoso: l’ennesimo assalto agli animali selvatici ma anche una vera umiliazione per l’Europa, per la scienza e ancora di più per i cittadini italiani, che si ritroveranno i cacciatori nei propri terreni anche oltre i già lunghissimi cinque mesi dell’attuale stagione di caccia.
A questo punto, visti i continui blitz in Parlamento, il disegno di legge Orsi e tutto il resto, sembra ormai chiaro che i cacciatori hanno lanciato un assalto alla natura e ai cittadini italiani, totalmente contrari a qualsiasi ipotesi di allungamento della stagione venatoria.
Vedremo in queste ore, prima del voto della legge Comunitaria in aula, da che parte stanno il Governo e lo stesso Presidente Berlusconi.
Comunicato stampa congiunto del 20.1.10 di:
ALTURA, AMICI DELLA TERRA, ENPA, FARE VERDE, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU – BIRDLIFE ITALIA, MEMENTO NATURAE, NO ALLA CACCIA, OIPA, ASS. VITTIME DELLA CACCIA, WWF ITALIA CACCIA,
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Contro i maltrattamenti dei cani
23 novembre 2009 di cacciastop
Il disegno di legge recante la ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, varata a Strasburgo il 13/11/87, è attualmente oggetto di discussione presso la Commissione Giustizia e Affari Esteri e Comunitari della Camera.
Il Presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi sottolinea il pericolo insito in ben due emendamenti a tale disegno di legge.
L’emendamento 3.8, a firma On.le Stefani, nel quale si prevede che per i cani allevati a scopo venatorio possa essere prevista l’amputazione di coda e orecchie, e l’emendamento 3.23, a firma On.le Contento, nel quale si prevede l’ammissibilità di tale intervento chirurgico anche se non terapeutico.
“Questi due emendamenti farebbero fare un passo indietro di 20 anni a quanto raggiunto in favore del benessere degli animali sia a livello nazionale che a livelle comunitario – ha dichiarato Pratesi – Gli emendamenti vanno contro il dettato della Convenzione e delle attuali legislazioni nazionali. E’ in particolare abominevole il ‘taglio estetico’ di code e orecchie per gli standard di razza. Con la scusa che si rispetti l’animale prevenendo, con tagli preventivi di code e orecchi, eventuali lesioni, non si fa che contentare le lobby di allevatori e cacciatori, che fin’ora hanno dimostrato di non avere alcuna sensibilità in proposito di benessere animale”.
Roma, 16 novembre 2009
Pubblicato in La Caccia in Parlamento | Contrassegnato da tag maltrattamenti animali | 25 Commenti »
Cacciatori, fateci vedere come vi prendete cura dell’ambiente
17 settembre 2009 di cacciastop
Quasi tutti gli amici cacciatori che sono intervenuti in questo blog hanno scritto: “Perchè ve la prendete sempre e solo con la caccia, le vere cause della sparizione della fauna sono ben altre!” … e giù ad elencare l’inquinamento, l’urbanizzazione, le strade ecc. “I cacciatori sì che amano davvero la natura e si prendono cura dell’ambiente… voi no.”
Noi abbiamo sempre risposto che è vero che ci sono problemi ambientali più gravi della caccia, il WWF infatti non si occupa della sola caccia e basta dare un’occhiata a www.wwf.it per capirlo.
Bene, amici cacciatori, ora potete dimostrarci che davvero voi vi prendete cura dell’ambiente meglio di noi
Vogliono realizzare una grande discarica (una “Malagrotta 2″) ad Allumiere, nel cuore dei selvaggi Monti della Tolfa. Pur essendo a pochi chilometri da Roma è un’area talmente bella e ricca di biodiversità che da sempre il WWF propone che divenga un parco naturale.
Se non ci si è riusciti finora è solo “grazie” alla lobby dei cacciatori che in Regione si è fatta sentire.
Il WWF è fortemente contrario e sta dandosi da fare: se Allumiere diviene una nuova Malagrotta l’ambiente circostante, che già subisce l’impatto del polo energetico di Civitavecchia, si degraderà gravemente.
Bene, amici cacciatori, fateci sapere cosa faranno le vostre organizzazioni per contrastare questo pericolo per l’ambiente
Pubblicato in Cacciatori e ambiente | Contrassegnato da tag caccia, Cacciatori e ambiente, discariche | 66 Commenti »
E adesso vogliono la caccia no limits!
16 settembre 2009 di cacciastop
I deputati amici dei cacciatori hanno presentato un nuovo emendamento alla Camera per cancellare l’inizio e la chiusura della stagione venatoria.
Il WWF si è appellato a tutti i deputati per scongiurare l’ennesimo atto contro la tutela delle specie e le norme comunitarie.
In occasione del voto della legge Comunitaria 2009 alla Camera dei Deputati è stato ripresentato lo stesso emendamento caccia senza regole che pochi mesi fa l’Aula aveva respinto senza indugio, con un accordo di responsabilità bipartisan.
L’emendamento vuole infatti togliere ogni barriera temporale alla stagione venatoria, liberalizzare i calendari venatori, permettere l’abbattimento di uccelli su mera indicazione delle singole regioni e dunque autorizzare di fatto una caccia no limits e aperta tutto l’anno.
È un attacco gravissimo alla natura, ai principi di conservazione e tutela delle specie che il WWF ha più volte denunciato e che contrasta con tutti i principi di una caccia sostenibile come sostiene l’Unione europea.
Il WWF ha chiesto al Presidente Pescante, al Relatore Formichella e a tutti gli onorevoli Deputati “di tenere in considerazione le comuni norme di conservazione e tutela della fauna selvatica, e rispettare il sentimento degli italiani che vogliono regole più rigide sulla caccia. Nel sondaggio Ipsos del febbraio 2009 infatti oltre il 90% degli italiani si è dichiarato contrario all’aumento dei tempi e delle specie cacciabili.”
ti scrivo perchè siamo in una situazione di estrema emergenza: c'è il rischio che venerdì prossimo il Senato approvi l'Articolo 38 della cosiddetta Legge Comunitaria che, tra le tante cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria, si aprirebbe così una stagione di Caccia Selvaggia per tutto l’anno.
Gli autori di questa proposta scandalosa contano sul fatto che nessuno se ne accorga...
Aiutaci a farli fallire!
Per impedire che questo Articolo sia approvato, diffondi più che puoi l'informazione:
- inoltra questa mail ai tuoi contatti
- pubblica sul tuo sito o sul tuo blog l'Appello a Berlusconi http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/caccia/Appello%20urg.%20Berlusconi,%2027%20gen%202010.pdf
- usa Facebook http://www.facebook.com/pages/WWF-Italia/88997912868
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Più siamo e più forte sentiranno il nostro NO.
Grazie del tuo aiuto
Patrizia Fantilli
Responsabile e Coordinatore Ufficio legale e legislativo
CACCIA: 150 ASSOCIAZIONI A BERLUSCONI,'FERMI LA STRAGE'/ANSA
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Domenica 30 gennaio stop alle doppiette. Dopo cinque mesi si chiude la stagione venatoria 2009-2010 ma si 'spara' ancora: e' guerra in Parlamento per l' articolo 38 alla legge comunitaria che, di fatto, dicono le associazioni, e' un nuovo assalto agli animali. Per questo in 150, tra ambientalisti (come Legambiente, Wwf e Greenpeace), animalisti (come Lipu, Lav, Enpa) e organizzazioni civiche, culturali, sociali, di cittadini, sparse in tutta Italia, si sono rivolti direttamente al premier: ''Berlusconi - dicono in un documento - ferma la strage'' eliminando l'articolo 38 dalla legge Comunitaria che, tra le altre cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria, riferiscono le associazioni. Una situazione ''inaccettabile'' per il ministro dell' Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in quanto si inserisce ''un criterio di discrezionalita' da parte delle amministrazioni locali nella fissazione dei calendari dell'attivita' venatoria. Una misura che puo' dar luogo ad interpretazioni estensive che sono inconciliabili con le esigenze di tutela del patrimonio faunistico e dell'equilibrio ambientale''. Il ministro Prestigiacomo sottolinea quindi il contrasto con le normative comunitarie e il rischio di aggravare le procedure di infrazione contro l'Italia. ''Nell'anno mondiale della Biodiversita' - conclude la responsabile del dicastero dell' Ambiente - sarebbe molto poco edificante per il nostro paese segnalarsi per un provvedimento che certamente non si muove nella direzione della tutela dell'ecosistema''. In serata il testo viene modificato. Si potra' cacciare ad agosto e oltre il 31 gennaio, escluse alcune specie. Secondo il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi ''con un nuovo emendamento alla Comunitaria qui in Senato abbiamo trovato una soluzione in grado di combinare la giusta domanda di tutela della nostra fauna con la necessita' di dare risposta alle richieste comunitarie''. ''Abbiamo convenuto di emendare il testo approvato in Commissione sul tema della caccia al fine di conformarci alla direttiva europea 79/409'', continua Ronchi, per il quale ora si garantisce che il calendario venatorio relativo all'avifauna debba essere supportato da studi scientifici e ornitologici che assicurino la tutela delle specie nei periodi di nidificazione cosi' come l'Ue chiede. Tali studi dovranno essere validati dall'Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra)''. Ronchi sottolinea come venga anche chiarito che per le specie cacciabili di mammiferi che non sono disciplinate dalla direttiva europea permane l'attuale periodo massimo di caccia tra il 1 settembre e il 31 gennaio ''evitando quella liberalizzazione dei periodi che, per queste specie, il testo approvato dalla Commissione avrebbe comportato''. Ma ambientalisti e opposizione bocciano anche la modifica. ''Ascoltare il ministro dell'Ambiente e tenere fermo l'attuale regime venatorio'', esorta il senatore Pd, Roberto Della Seta. No all'estremismo venatorio, dice il deputato Pd, Ermete Realacci; fermare la licenza di uccidere, afferma il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli; basta spot elettorali, chiede Fulvia Bandoli, del Coordinamento Nazionale di Sinistra Ecologia Liberta'. Ma soprattutto le 150 associazioni insistono sulla cancellazione del testo per evitare le doppiette nei delicati mesi di agosto e febbraio. (ANSA). GU
27/01/2010 20:10
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CACCIA: PRESTIGIACOMO, EMENDAMENTI INACCETTABILI
(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Appaiono ''inaccettabili gli emendamenti all'articolo 38 della legge comunitaria 2009, che puntano ad estendere il periodo della caccia oltre gli attuali limiti massimi consentiti e che sono stati approvati in Commissione al Senato''. Lo afferma in una nota il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, sottolineando che ''gli emendamenti inseriscono un criterio di discrezionalita' da parte delle amministrazioni locali nella fissazione dei calendari dell'attivita' venatoria. Una misura che puo' dar luogo ad interpretazioni estensive che sono inconciliabili con le esigenze di tutela del patrimonio faunistico e dell'equilibrio ambientale''. ''Inoltre - prosegue il ministro - le proposte sono in contrasto con le normative comunitarie e farebbero scattare un ulteriore aggravamento delle procedure di infrazione gia' avviate nei confronti del nostro paese con il rischio di pesanti sanzioni''. ''Nell'anno mondiale della Biodiversita' - conclude la responsabile del dicastero dell'Ambiente - sarebbe molto poco edificante per il nostro paese segnalarsi per un provvedimento che certamente non si muove nella direzione della tutela dell' ecosistema''.(ANSA). GU
27/01/2010 16:02
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CACCIA, APPELLO A BERLUSCONI: FERMA LA STRAGE
27 gennaio 2010 di cacciastop
Appello di 100 associazioni da tutta Italia al Presidente del Consiglio, aderisci anche tu
“Cancellare l’articolo 38 dalla Legge Comunitaria. E’ un inganno all’Europa e ai cittadini italiani e il via libera ad nuovo assalto agli animali”.
“Ci rivolgiamo a lei, Signor Presidente, perché intervenga immediatamente e impedisca l’approvazione dell’articolo 38 della Legge Comunitaria, oggi in aula al Senato. Un articolo ingannevole, che traveste da risposta alle richieste europee un’inaccettabile concessione a caccia selvaggia”.
E’ l’appello urgentissimo che oltre 100 associazioni ambientaliste, animaliste, civiche, culturali, sociali, di cittadini, consumatori fotografi, escursionisti eccetera rivolgono stamattina al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a poche ore dal voto in aula del senato della Legge Comunitaria.
Una valanga di adesioni che non si ferma.
“L’articolo 38, tra le altre cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria e dunque permetterà, se approvato, l’estensione della caccia anche oltre i già lunghi 5 mesi attuali, con l’ennesima strage di animali selvatici, di uccelli migratori, di cuccioli ancora alle dipendenze dei genitori, ma anche la presa in giro dei cittadini italiani che dovranno tollerare la presenza e i fucili dei cacciatori nei propri terreni per un periodo ancor più lungo di quanto non lo sia già oggi.
Il paradosso, Signor Presidente, è che tutto ciò avviene in risposta ad una durissima procedura di infrazione europea che contesta all’Italia di concedere troppe deroghe e di non prevedere il divieto assoluto di caccia nei periodi di dipendenza e migrazione degli uccelli. In sostanza, ci contesta di cacciare troppo e male. Bene: qual è invece la risposta che darà oggi il Governo? Quella di aumentare la caccia. Quella di concedere più deroghe e una più lunga stagione venatoria.
E tutto questo si consumerà nel 2010, in apertura dell’anno internazionale della natura e della biodiversità, con il primo provvedimento del Governo e dello Stato italiano che sarà una riduzione delle tutele per la biodiversità e il via libera ad un nuovo assalto alla natura.
Le chiediamo dunque, Signor Presidente, di intervenire in prima persona sul suo Governo e in particolare sul Ministro Ronchi, chiedendo la cancellazione dell’articolo 38, ed evitando questo vero e proprio inganno per quel 90% di italiani che sono fortemente contrari ad ogni ulteriore concessione alla caccia e anzi chiedono più tutele e più rispetto per gli animali, la natura, la tranquillità dei cittadini”.
Sostieni l’appello e lascia il tuo commento www.wwf.it
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Vergognoso blitz in Senato
21 gennaio 2010 di cacciastop
Approvato l’emendamento del senatore Santini alla legge Comunitaria che apre alla caccia tutto l’anno. Umiliazione per l’Europa, per gli organi scientifici e per i cittadini italiani. “I cacciatori contro gli italiani. Cosa dice il Governo?”
E’ con incredulità e sdegno che ci ritroviamo a commentare l’ennesimo blitz compiuto in Parlamento, questa volta in Commissione Politiche europee del Senato, con l’approvazione di un emendamento, del senatore PDL Giacomo Santini, che ripropone la cancellazione dei limiti alla stagione venatoria, attualmente contenuta tra il primo settembre e il 31 gennaio e che aggraverà lo stato di infrazione comunitaria in cui l’Italia versa da anni.
Il fatto è questa volta ancora più grave, non solo perché a presentare l’emendamento è stato addirittura il relatore della legge Comunitaria, appunto il senatore Santini, che dovrebbe invece operare perché le procedure di infrazione siano risolte e non acuite.
Il fatto è gravissimo anche perché l’emendamento aveva ricevuto parere negativo dell’ISPRA, formalmente richiesto dalla stessa Commissione del Senato, ed era stato più volte bocciato, in precedenza, da Governo e varie Commissioni parlamentari.
Inoltre, lo stesso Santini aveva “ritrattato” il proprio emendamento, presentandone un secondo, alternativo a quello e senza dubbio più corretto, al quale, non a caso gli organismi scientifici avevano dato il via libera.
Si tratta insomma di un evento che non esitiamo a definire vergognoso: l’ennesimo assalto agli animali selvatici ma anche una vera umiliazione per l’Europa, per la scienza e ancora di più per i cittadini italiani, che si ritroveranno i cacciatori nei propri terreni anche oltre i già lunghissimi cinque mesi dell’attuale stagione di caccia.
A questo punto, visti i continui blitz in Parlamento, il disegno di legge Orsi e tutto il resto, sembra ormai chiaro che i cacciatori hanno lanciato un assalto alla natura e ai cittadini italiani, totalmente contrari a qualsiasi ipotesi di allungamento della stagione venatoria.
Vedremo in queste ore, prima del voto della legge Comunitaria in aula, da che parte stanno il Governo e lo stesso Presidente Berlusconi.
Comunicato stampa congiunto del 20.1.10 di:
ALTURA, AMICI DELLA TERRA, ENPA, FARE VERDE, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU – BIRDLIFE ITALIA, MEMENTO NATURAE, NO ALLA CACCIA, OIPA, ASS. VITTIME DELLA CACCIA, WWF ITALIA CACCIA,
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Contro i maltrattamenti dei cani
23 novembre 2009 di cacciastop
Il disegno di legge recante la ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, varata a Strasburgo il 13/11/87, è attualmente oggetto di discussione presso la Commissione Giustizia e Affari Esteri e Comunitari della Camera.
Il Presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi sottolinea il pericolo insito in ben due emendamenti a tale disegno di legge.
L’emendamento 3.8, a firma On.le Stefani, nel quale si prevede che per i cani allevati a scopo venatorio possa essere prevista l’amputazione di coda e orecchie, e l’emendamento 3.23, a firma On.le Contento, nel quale si prevede l’ammissibilità di tale intervento chirurgico anche se non terapeutico.
“Questi due emendamenti farebbero fare un passo indietro di 20 anni a quanto raggiunto in favore del benessere degli animali sia a livello nazionale che a livelle comunitario – ha dichiarato Pratesi – Gli emendamenti vanno contro il dettato della Convenzione e delle attuali legislazioni nazionali. E’ in particolare abominevole il ‘taglio estetico’ di code e orecchie per gli standard di razza. Con la scusa che si rispetti l’animale prevenendo, con tagli preventivi di code e orecchi, eventuali lesioni, non si fa che contentare le lobby di allevatori e cacciatori, che fin’ora hanno dimostrato di non avere alcuna sensibilità in proposito di benessere animale”.
Roma, 16 novembre 2009
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Cacciatori, fateci vedere come vi prendete cura dell’ambiente
17 settembre 2009 di cacciastop
Quasi tutti gli amici cacciatori che sono intervenuti in questo blog hanno scritto: “Perchè ve la prendete sempre e solo con la caccia, le vere cause della sparizione della fauna sono ben altre!” … e giù ad elencare l’inquinamento, l’urbanizzazione, le strade ecc. “I cacciatori sì che amano davvero la natura e si prendono cura dell’ambiente… voi no.”
Noi abbiamo sempre risposto che è vero che ci sono problemi ambientali più gravi della caccia, il WWF infatti non si occupa della sola caccia e basta dare un’occhiata a www.wwf.it per capirlo.
Bene, amici cacciatori, ora potete dimostrarci che davvero voi vi prendete cura dell’ambiente meglio di noi
Vogliono realizzare una grande discarica (una “Malagrotta 2″) ad Allumiere, nel cuore dei selvaggi Monti della Tolfa. Pur essendo a pochi chilometri da Roma è un’area talmente bella e ricca di biodiversità che da sempre il WWF propone che divenga un parco naturale.
Se non ci si è riusciti finora è solo “grazie” alla lobby dei cacciatori che in Regione si è fatta sentire.
Il WWF è fortemente contrario e sta dandosi da fare: se Allumiere diviene una nuova Malagrotta l’ambiente circostante, che già subisce l’impatto del polo energetico di Civitavecchia, si degraderà gravemente.
Bene, amici cacciatori, fateci sapere cosa faranno le vostre organizzazioni per contrastare questo pericolo per l’ambiente
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E adesso vogliono la caccia no limits!
16 settembre 2009 di cacciastop
I deputati amici dei cacciatori hanno presentato un nuovo emendamento alla Camera per cancellare l’inizio e la chiusura della stagione venatoria.
Il WWF si è appellato a tutti i deputati per scongiurare l’ennesimo atto contro la tutela delle specie e le norme comunitarie.
In occasione del voto della legge Comunitaria 2009 alla Camera dei Deputati è stato ripresentato lo stesso emendamento caccia senza regole che pochi mesi fa l’Aula aveva respinto senza indugio, con un accordo di responsabilità bipartisan.
L’emendamento vuole infatti togliere ogni barriera temporale alla stagione venatoria, liberalizzare i calendari venatori, permettere l’abbattimento di uccelli su mera indicazione delle singole regioni e dunque autorizzare di fatto una caccia no limits e aperta tutto l’anno.
È un attacco gravissimo alla natura, ai principi di conservazione e tutela delle specie che il WWF ha più volte denunciato e che contrasta con tutti i principi di una caccia sostenibile come sostiene l’Unione europea.
Il WWF ha chiesto al Presidente Pescante, al Relatore Formichella e a tutti gli onorevoli Deputati “di tenere in considerazione le comuni norme di conservazione e tutela della fauna selvatica, e rispettare il sentimento degli italiani che vogliono regole più rigide sulla caccia. Nel sondaggio Ipsos del febbraio 2009 infatti oltre il 90% degli italiani si è dichiarato contrario all’aumento dei tempi e delle specie cacciabili.”
mercoledì 27 gennaio 2010
delibere gestione dell'acqua per l'uscita da Acqualatina
delibera n. 4 del 23 gennaio 2008
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PONTINIA
VISTO:
• La legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La legge regionale 22 Gennaio 1996, n. 6 - Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36- e successive modifiche;
• La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (Gazzetta Ufficiale n. L 327 del 22/12/2000);
• Il Decreto Legislativo 18-08-2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali e successive modifiche;
• Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
• La delibera n.7 del 21 Marzo 2000 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “LR 6/96 Del. G.R. n. 5462 del 16.11.99-bando e Disciplinare di gara per la scelta del Socio Privato della costituenda spa di Gestione del SII nell’ATO4- Determinazioni”;
• La delibera n.1 del 9 Aprile 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista per l’affidamento del servizio idrico integrato”;
• La delibera n.3 del 7 Maggio 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista di gestione del SII nell’ATO4-Latina-Patto Parasociale”;
• La Delibera di Giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997 avente ad oggetto “Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato”
• La CONVENZIONE DI COOPERAZIONE regolante i rapporti tra gli Enti Locali ricadenti nello AmbitoTerritoriale Ottimale n° 4 denominato: "Lazio Meridionale – Latina” approvata con delibera consiliare n. 60 del 22.07.1997 e riapprovata con delibera consiliare n. 31 del 30.03.1998 (nel seguito Convenzione di Cooperazione) ;
• La CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO stipulata in data 2 Agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale N. 4, Lazio Meridionale – LATINA e la Società ACQUALATINA S.p.A. con sede in Latina (giusto repertorio n°20257 Provincia di Latina) (nel seguito Convenzione di Gestione);
PRESO ATTO CHE:
• L’art. 144 “Tutela e uso delle risorse idriche” - del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, stabilisce:
1. Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato.
2. Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.
3. La disciplina degli usi delle acque è finalizzata alla loro razionalizzazione, allo scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse, di non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la piscicoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici.
4. Gli usi diversi dal consumo umano sono consentiti nei limiti nei quali le risorse idriche siano sufficienti e a condizione che non ne pregiudichino la qualità.
5. Le acque termali, minerali e per uso geotermico sono disciplinate da norme specifiche, nel rispetto del riparto delle competenze costituzionalmente determinato.
• L’art. 147 “Organizzazione territoriale del servizio idrico integrato” - del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, stabilisce:
1. I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle regioni in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36.
2. Le regioni possono modificare le delimitazioni degli ambiti territoriali ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico integrato, assicurandone comunque lo svolgimento secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto, in particolare, dei seguenti principi:
a) unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei bacini idrografici contigui, tenuto conto dei piani di bacino, nonché della localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione, anche derivanti da consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;
b) unicità della gestione e, comunque, superamento della frammentazione verticale delle gestioni
c) adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici.
3. Le regioni, sentite le province, stabiliscono norme integrative per il controllo degli scarichi degli insediamenti civili e produttivi allacciati alle pubbliche fognature, per la funzionalità degli impianti di pre-trattamento e per il rispetto dei limiti e delle prescrizioni previsti dalle relative autorizzazioni.
• Quanto stabilito negli articoli sopra citati del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 recepisce quanto già contenuto nella precedente legge 5 gennaio 1994, n. 36 -Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La L.R. n. 6 del 22/01/1996 “Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36”, delimita l’ambito territoriale ottimale n. 4, denominato Lazio Meridionale-Latina, del quale fa parte il comune di Pontinia e definisce, inoltre, lo schema di “convenzione di cooperazione”, (allegato B - L.R. 6/96);
• Il 4/11/1997, con D.G.R. n. 6924 è stata approvata, dalla Regione Lazio, la Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato;
• La L.R. 6/96 all’art. 6 comma 3 prevede che: ”Le decisioni assunte dalla conferenza dei sindaci e dei presidenti, con le maggioranze previste dalle convenzioni di cooperazione, per il conseguimento delle finalità connesse con l'organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, sono definitive ed immediatamente operative. Resta ferma, comunque, la successiva approvazione da parte dei consigli degli enti locali convenzionati, ove espressamente prevista dalla presente legge”;
• L’art.17 della Convenzione di Cooperazione Tipo contenuta nella LR 6/96 integralmente trascritto nella Convenzione di Cooperazione stipulata nell’ATO4-Latina recita:
1. Attraverso le forme di consultazione previste dal precedente articolo 6 gli enti locali convenzionati si impegnano a predisporre la "Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare.
2. Gli enti locali convenzionati si impegnano ad approvare nei rispettivi consigli la "Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare nei tempi previsti dalla legge regionale n. 6 del 22.1.96.
3. La convenzione per la gestione del servizio idrico integrato è definita sulla base della convenzione-tipo pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale n. 6 del 22.1.96.
• Il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 60 del 22.07.1997 e n. 31 del 30.03.1998 , approva “lo schema di convenzione di cooperazione tra enti locali e Ato n.4” con la quale questo comune aderiva all’ATO4;
• La Convenzione di Cooperazione, stipulata in accordo con lo schema previsto dalla legge regionale 22 Gennaio 1996, n. 6, assegna, attraverso l’art.3 comma 3, le seguenti competenze agli enti locali convenzionati:
a) La scelta delle forme del servizio idrico integrato;
b) L'affidamento del servizio idrico integrato;
c) L'organizzazione dell'attività di ricognizione delle opere attinenti il servizio idrico integrato;
d) L'approvazione e l'aggiornamento del programma degli interventi, del piano finanziario e del modello gestionale ed organizzativo;
e) La determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in attuazione e con le modalità di cui all'articolo 13 della legge n. 36 del 1994;
f) L'attività di controllo sui servizi di gestione con particolare riferimento alla verifica dei livelli e degli standards prestabiliti nelle convenzioni con i soggetti gestori.
• Il 23/10/2000, il Parlamento Europeo approva la Direttiva 2000/60/CE, la quale afferma – “(1) L’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale.”;
• Il 21.03.2000 con Verbale n° 7 è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti il “Bando e Disciplinare di Gara” per la selezione del socio privato di minoranza per la costituenda S.p.A. mista di gestione del S.I.I. nell’A.T.O. n. 4 contenente lo schema di convenzione redatto sulla base della D.G.R. n.6924 del 4/11/1997;
• Il 26/07/2001, con delibera atto n. 8, la Conferenza dei Sindaci, maggioranza, approva la graduatoria della gara per la scelta del socio privato che, insieme alla parte pubblica, costituirà la società mista “Acqualatina S.p.A.” (società costituita con il 51% di capitale pubblico ed il 49% di capitale privato);
• Il 09/04/2002, con delibera atto n. 1, la Conferenza dei Sindaci, a maggioranza, approva gli atti propedeutici all’affidamento del servizio idrico (Piano d’ambito, Convenzione di gestione, disciplinare tecnico, regolamento di servizio,etc) ed alla costituzione della società Acqualatina Sp.A. (statuto societario, membri del Consiglio di amministrazione);
• Il 7/05/2002, con delibera atto n. 3, la Conferenza dei Sindaci, a maggioranza, approva la i patti parasociali tra la parte pubblica e la parte privata della costituenda società Acqualatina S.p.A;
• Il 25/7/2002 con atto pubblico, a rogito del notaio Claudio Maciariello di Latina del 25.07.2002, rep. n. 29852, racc. n. 10039, veniva costituita la “Acqualatina s.p.a.”per la gestione del servizio idrico integrato tra la “IDROLATINA srl” e tutti i comuni compresi nell’ATO4 ad eccezione dei comuni di Bassiano, Pontinia e Ponza, mediante sottoscrizione dell’atto costitutivo e dell’allegato statuto societario;
• Il 02/08/2002 è stata stipulata la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato tra il presidente dell’ATO 4 e la società Acqualatina S.p.A., precedentemente approvata con atto n. 1 del 09/04/2002 della Conferenza dei Sindaci;
• Che in esecuzione dei citati atti consiliari n. 60/97 e n. 31/98, con atto di Giunta n. 59 del 31.05.2004 è stata deliberata la consegna degli impianti di proprietà del Comune di Pontinia ad Acqualatina spa, avvenuta in data 23.06.2004, riservandosi di entrare eventualmente a farne parte;
• L’11/02/2003, con delibera atto n. 1, ed il 19/02/2003 con delibera atto n. 2, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato i commi 1 e 2 dell’art. 22 - “Canoni di concessione delle infrastrutture per la gestione del servizio idrico integrato” della Convenzione di cooperazione ATO4, eliminando di fatto la ripartizione degli oneri concessori in ragione delle attività e passività conferite dai singoli comuni;
• Il 23/04/2003, con delibera atto n. 3, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato la Convenzione di cooperazione, integrandola dell’art. 6 bis, che prevede l’istituzione dell’Ufficio di Presidenza, organismo non previsto nell’allegato B della L.R. 6/96 (convenzione tipo) e che comporta ulteriori oneri da compensare con la tariffa del servizio idrico;
• Il 03/12/2003, con delibera atto n. 4, la Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4, ha modificato l’art. 13 della Convenzione di cooperazione, sostanzialmente eliminando il limite posto alla presenza del capitale privato nella società mista;
• Il 12/7/2004, con delibera atto n. 8, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato il piano degli interventi;
• Il 16/4/2004, con delibera atto n. 4, la Conferenza dei Sindaci, ha approvato l’articolazione tariffaria per l’anno 2004, e contestualmente ha approvato l’accordo per regolare i rapporti tra ATO e gestore derivanti dal periodo transitorio e dalla nuova articolazione tariffaria;
• Il 28/9/2005, con delibera atto n. 5, la Conferenza dei Sindaci, ha approvato l’articolazione tariffaria per l’anno 2005, ed un accordo per regolare i rapporti tra ATO e gestore in relazione all’esercizio 2004 con il quale sostanzialmente si attribuisce ai comuni un debito pari a euro 14.700.000;
• Il 14/7/2006 la Conferenza dei Sindaci ha approvato con delibera atto n. 5 la Tariffa binomia per l’anno 2006 e con delibera n.6 l’articolazione tariffaria 2006, la nuova convenzione di gestione, il nuovo disciplinare tecnico, il nuovo regolamento di servizio, il nuovo PIANO d’ambito, etc.;
• Preso atto che in base alla delibera di Giunta Comunale n. 59 del 24.05.2004 si rileva che l’Ente si è riservato di far parte eventualmente della società pubblica – privata Acqualatina Spa e che pertanto risulterebbe ad oggi solo l’adesione alla convenzione di cooperazione istitutiva dell’ATO4 non essendo approvati da questo Ente tutti gli altri atti necessari al perfezionamento quali lo Statuto, i patti parasociali, la costituzione del gestore con le regole interne al suo funzionamento, la convenzione di gestione;
• La Convenzione di gestione ATO4 stipulata il 2/8/2002, nonché la nuova Convenzione deliberata il 14/7/2006 sono significativamente difformi dallo schema tipo approvato con Delibera giunta regionale n. 6924 il 4/11/1997, posto a base di gara per la scelta del socio privato per la costituzione della società di gestione e che tali difformità rappresentano un considerevole svantaggio per gli enti pubblici e la collettività (vedasi allegato A alla presente delibera di consiglio comunale);
• La Provincia con lettera del 20 Luglio 2006 aveva fatto richiesta alla regione Lazio di esercitare i poteri sostitutivi previsti dall’art.6 comma 3 bis LR6/96, nei confronti dei comuni di Aprilia, Cori ed Amaseno che con deliberazione di consiglio non avevano approvata la convenzione di gestione ATO4 stipulata il 2/8/2002 e le modifiche apportate alla Convenzione di Cooperazione;
• Il 25 Gennaio 2007 Regione Lazio con DGR n.44 riconosceva che la convenzione di gestione ATO4 non è conforme alla normativa vigente ed in particolare che “non è assolutamente in linea con la Convenzione-tipo adottata dalla Regione Lazio in quanto se ne discosta con l’introduzione di nuovi quattro articoli (17bis,18bis, 30bis, 30ter) oltre a modificarne sostanzialmente altri 3 (il n.12, 30 e 34)”;
• Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio-Latina- con sentenza n. 136 /2007 del 23 Febbraio 2007 ritiene “che, in forza del citato articolo 17 (della convenzione di cooperazione ATO4), agli organi consiliari degli enti costituenti l’ATO sia attribuito un vero e proprio potere di approvazione della convenzione di gestione stipulata tra il rappresentante dell’ATO e il gestore sulla base dello schema predisposto e approvato dagli enti convenzionati attraverso la conferenza dei Sindaci e dei Presidenti delle province. Una volta ammesso che un potere di approvazione della convenzione di gestione in capo ai consigli degli enti locali costituenti l’ATO esiste, perché normativamente riconosciuto (previsto dallo schema di convenzione di gestione allegato alla legge n. 6 e pertanto di questa costituente parte integrante), è giocoforza ammettere che esso implichi anche un potere di “disapprovazione” della convenzione. Il potere di approvare infatti logicamente include quello di non approvare; e del resto, se i consigli fossero necessariamente obbligati ad approvare, tale atto – lo si ripete - non avrebbe alcuna concreta rilevanza.”
RILEVATO CHE
• Questo Consiglio Comunale non ha mai approvato o ratificato l’atto costitutivo della società mista Acqualatina S.p.A., né i previsti patti parasociali, come previsto all’art. 13 comma 2 della convenzione di cooperazione ATO4;
• Il Consiglio Comunale di Pontinia, non ha mai ratificato né approvato la convenzione di gestione del servizio idrico integrato tra l’ATO4 e la società Acqualatina SpA;
• Questo Consiglio Comunale non ha mai approvato o ratificato le modifiche alla Convenzione di cooperazione sopra richiamate;
• Il Presidente della Provincia di Latina ha stipulato la Convenzione di Gestione ATO4 con la società Acqualatina S.p.A. il 2/08/2002 ai sensi dell’art. 18 della Convenzione di Cooperazione, senza che questo Consiglio Comunale né quelli degli altri comuni dell’ambito avessero esercitato il loro potere di approvazione/non approvazione di detta Convenzione di Gestione come previsto dalla normativa regionale, dall’art. 17 della Convenzione di Cooperazione. Potere rilevato anche con la sentenza n. 136 /2007 del TAR di Latina;
• Il 25/01/2007 con l’atto rep. 20518 l’Amministrazione Provinciale di Latina ha stipulato la nuova convenzione di gestione tra ATO 4 e la Società Acqualatina S.p.A. sulla base alla delibera n. 6 del 14/7/2006 della Conferenza dei sindaci dell’ATO4;
• La Convenzione di gestione stipulata in data 2 Agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale N. 4, Lazio Meridionale – LATINA e la Società ACQUALATINA S.p.A., come la nuova di cui all’atto rep. 20518 del 25/01/2007, nonché gli atti che ne costituiscono parte integrante, sono sostanzialmente difformi dalla convenzione tipo della regione Lazio ,cosi come descritto in narrativa e, pertanto, devono ritenersi illegittime;
Uditi gli interventi dei Consiglieri in aula come da allegata sbobinatura;
Messa ai voti la proposta di delibera la stessa è approvata con:
Voti favorevoli: 11
Voti contrari: 4 (Donnarumma Alfonso, Ramati Maurizio, Torelli Paolo, Di Trapano Roberto)
Su 15 Consiglieri presenti e 6 Consiglieri assenti (Sperlonga Patrizia, Mantova Massimo Vincenzo, Nardoni Maria Teresa, Novelli Sandro Marcello, Belli Giuseppe Silvio, Tortorelli Mario Donato)
Ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE
All’esito della votazione
DELIBERA
- Di RESPINGERE le modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4, richiamate in narrativa (art.13) poiché non conformi alla convenzione di cooperazione tipo prevista dalla legge regionale 6/96 ed introdotte successivamente SENZA L’APPROVAZIONE ESPRESSA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PONTINIA;
- Di NON approvare la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4 approvata il 09/04/2002, con delibera atto n. 1 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 02/08/2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A. e la nuova Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4, approvata il 14/7/2006 con delibera atto n. 6 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 25/01/2007 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A., poiché illegittime e non conformi alla normativa regionale ed in particolare non conformi alla convenzione di gestione tipo e ritenute sfavorevoli per la collettività come meglio specificato in narrativa;
- DI RESPINGERE l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.a. e dei previsti patti parasociali;
- DI RICHIEDERE ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale;
a) Di inviare il presente atto,
A:
• Regione Lazio
• Amministrazione Provinciale di Latina in qualità di Autorità d’ambito ATO4:
• Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato per gli adempimenti di competenza;
• All’assessore con delega all’ambiente e alla cooperazione dei popoli della Regione Lazio;
• Al Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa dell’ATO 4, anche al fine di inoltrare la presente deliberazione a tutti gli Enti Comunali e Provinciali ricadenti nell’ATO4.
• Alla Procura della Corte dei Conti
• Al Ministero dell’ambiente
• Alla Commissione UE all’ambiente
• Alla Commissione UE per il mercato interno e la protezione dei consumatori
• Alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione UE
• Alla Direzione generale della Salute e Tutela dei Consumatori della Commissione UE
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La seduta si chiude alle ore 22,20.
Allegato “A”
Difformità del contratto tra Ato4 e Acqualatina spa:perché è sconveniente per i Comuni della provincia.
Premessa
L’art. 11 della legge n°36 del 5 gennaio 1994(Rapporti tra enti locali e soggetti gestori del servizio idrico integrato), oggi integrata dal D.L. Testo Unico Ambiente n°152 del 03/04/2006, impone al comma 1 che “La regione adotta una convenzione tipo e relativo disciplinare per regolare i rapporti tra gli enti locali … ed i soggetti gestori dei servizi idrici integrati, in conformità ai criteri ed agli indirizzi” previsti dalla stessa legge all'articolo 4, comma 1, lettere f) e g). Al comma 2 art.11 in particolare fissa i principi che dovranno essere previsti nella convenzione tipo che la regione dovrà predisporre. In particolare al comma 2 lettera b) impone che nella convenzione tipo sia previsto “l'obbligo del raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario della gestione”. Il legislatore nazionale quindi impone al legislatore regionale di prevedere un contratto-tipo per l’affidamento del servizio idrico, nel quale sia imposto al gestore, che è il diretto responsabile della gestione oggetto di affido, di raggiungere l’equilibrio di gestione. Affinché il gestore possa disporre di un PIANO generale che permetta di conoscere, definire e programmare la gestione e di conseguenza le esigenze economiche-finanziaria per gestire il servizio idrico dell’ambito territoriale di riferimento, la legge n°36 demanda proprio alla regione (art.11 c2 lettera d) di definire nella convenzione tipo “i criteri per definire il piano economico-finanziario per la gestione integrata del servizio”.
Inoltre all’art.11 comma 3 il legislatore prevede che i comuni “ … predispongono, sulla base dei criteri e degli indirizzi fissati dalle regioni, un programma degli interventi necessari accompagnato da un piano finanziario e dal connesso modello gestionale ed organizzativo. Il piano finanziario indica, in particolare, le risorse disponibili, quelle da reperire nonché i proventi da tariffa …”. Per finanziare il piano la legge ha previsto che fosse definita una corrispondente tariffa (art.13) “… determinata dagli enti locali, anche in relazione al piano finanziario degli interventi relativi al servizio idrico di cui all'articolo 11, comma 3”.
Va sottolineato come la legge 36(art.9) introduce la necessità che “ i comuni e le province di ciascun ambito territoriale ottimale … organizzano il servizio idrico integrato … al fine di garantirne la gestione secondo criteri di efficienza, di efficacia e di economicità”.
Il legislatore si preoccupa che già prima della concessione di gestione al soggetto gestore, l’insieme dei parametri costi e tariffe, dovranno determinare l’equilibrio economico-finanziario che sarà imposto al gestore di rispettare, “vincendo” la gara d’affido della gestione.
La Regione Lazio con LR 22 Gennaio 1996, n. 6 (Art. 8) in attuazione della legge n. 36/94, dà mandato alla “…Giunta regionale, sentite le commissioni consiliari competenti, (di) approva(re) la "Convenzione tipo per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare, in conformità a quanto previsto dall'articolo 11 della legge n. 36 del 1994.”
Inoltre la legge regionale all’art.9 prevede che i comuni che decidano di associarsi nella gestione unitaria dell’ambito di riferimento, con una convenzione di cooperazione (come avvenuto per l’ATO4), attraverso le forme di consultazione (conferenza dei sindaci e dei presidenti delle province) “…e con il coordinamento della provincia nel cui territorio ricade il maggior numero di comuni appartenenti allo stesso ambito, sulla base di quanto stabilito nella convenzione di cooperazione di cui all'articolo 4” definiscono ed approvano “ la convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ed il relativo disciplinare prevedendo il programma degli interventi, il piano finanziario ed il modello gestionale ed organizzativo”.
Tale convenzione di gestione-tipo è stata approvata con Delibera di giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997. Così facendo la Regione Lazio ha dettato le linee guida per l’affido di gestione del servizio idrico ai soggetti gestori.
L’ATO4, attraverso la Conferenza dei sindaci, con delibera n. 7 del 21 Marzo 2000, approva il bando di gara per la selezione del socio privato della costituenda mista società per azioni (51%comuni-49%privato) per gestire il servizio idrico. Al bando di gara si allega espressamente il contratto-tipo (convenzione di gestione-tipo) deliberato dalla Regione.
A questo punto è opportuno procede alla comparazione della convenzione di gestione-tipo previsto dalla legge regionale con quella approvata dall’ATO 4 con delibera n°1 del 9/4/2002 e con quella ulteriormente modificata dall’amministrazione provinciale di Latina e stipulata il 25/01/2007 con atto rep. 20518, nuova convenzione di gestione tra ATO4 e Società Acqualatina spa, sulla base della delibera della Conferenza Sindaci n°6 del 14/07/2006, per verificare che siano in linea con i principi della legge regionale e nazionale. Va peraltro rilevato che la Convenzione di gestione tipo, seppur predisposta (LR 6/96 art.6) attraverso le forme di consultazione previste (Conferenza dei Sindaci e dei presidenti di provincia) e con il coordinamento della Provincia di Latina è stata poi stipulata dalla stessa Provincia, con il soggetto Acqualatina S.P.A. il 2 Agosto 2002, e il 25/01/2007, ancor prima che i comuni l’abbiano verificata, discussa ed approvata nei Consigli comunali, come previsto dalla L.R. 6/96 art.9 e dall’art.17 della convenzione di Cooperazione ATO4.
Dalla comparazione delle convenzione tipo con quella vigente nell’ATO 4, appare evidente come in quella dell’ATO 4 siano presenti ulteriori articoli: Art. 17bis “Equilibrio economico-finanziario”, Art. 18bis “Periodo transitorio", Art. 30bis “Ipotesi di esonero da responsabilità del GESTORE”, Art. 30ter “Aggiornamento del PIANO”. Inoltre la formulazione dell’articolo 12 “Tariffa” è differente quella dell’art.34 “Risoluzione”, è molto differente da quella prevista nella convenzione tipo. Tali differenze sono state evidenziate anche nella Delibera di Giunta regionale n°44 del 25/01/2007, nella quale la Regione Lazioha giudicato la convenzione di gestione ATO 4 NON CONFORME alla Legge Regionale e per tanto ha ritenuto di non poter obbligare i comuni ad approvarla.
Commenti agli articoli differenti tra convenzione-tipo e convenzione di gestione ATO4
L’art. 17bis “Equilibrio economico-finanziario”, della Convenzione ATO4 recita:”Le parti convengono che i termini e le condizioni dell’affidamento di cui alla presente convenzione dovranno sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione stessa”. Detto articolo, non previsto nella convenzione-tipo, appare eccessivamente a sfavore dei comuni, e quindi anche del comune di Pontinia. L’articolo così formulato tradisce il principio ispiratore della legge nazionale 36/94 che prevede di redigere un contratto-tipo di gestione, dettagliato attraverso la formazione propedeutica del piano economico-finanziario, affinché il gestore all’atto dell’affido possa verificare la “convenienza” della gestione. Inoltre proprio perché il servizio in questione è di primaria importanza per la popolazione il legislatore nazionale e regionale non lasciano che l’andamento di della gestione sia improvvisato e pertanto prevedano che sia dettagliato nel PIANO, sia lo stato del servizio nei comuni dell’ambito, che gli interventi necessari da effettuare. I tutto deve essere poi assicurato attraverso un piano economico finanziario, che attraverso la tariffa sia capace di sopportare i costi della completa gestione. Pertanto è da ritenere che proprio in funzione del PIANO propedeutico che l’ambito redige, il gestore sia poi obbligato al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario della gestione (Legge 36/94 art.11 comma 2 lettera b). Da qui il legislatore nazionale quindi impone al legislatore regionale di prevedere un contratto-tipo per l’affidamento del servizio idrico, nel quale sia imposto al gestore, che è il diretto responsabile della gestione oggetto di affido, di raggiungere l’equilibrio di gestione, come è previsto nel piano. E’ anche vero che il legislatore regionale essendo previdente ha previsto anche i casi, indipendenti dalle capacità del gestore, per i quali sia giustificato il mancato equilibrio di gestione, art.12 c7 convenzione tipo. Nell’articolo la convenzione tipo prevede che “Le tariffe possono, su determinazione dell’AUTORITÀ DI AMBITO, variare a seguito di..”, mentre quella ATO4 allo stesso comma prevede che:”L’AUTORITA’ DI AMBITO aggiorna le tariffe, anche su richiesta del Gestore, a seguito di…”. Nei motivi poi che prevedono le modifiche della tariffa, oltre quelli previsti dalla convenzione tipo,viene aggiunto al comma 8:” Qualsiasi modifica tariffaria dovrà comunque consentire il rispetto di quanto previsto all’art. 17 bis”.
L’art.12comma 8, prevedendo che “qualsiasi modifica tariffaria dovrà comunque consentire il rispetto di quanto previsto all’art. 17bis” combinato con lo stesso art.17bis, determinano di fatto un obbligo per l’autorità d’ambito, e quindi dei comuni, di sostenere il gestore in ogni caso, anche quando eventualmente il mancato raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario che esso deve assicurare, siano da imputare a cattiva gestione. Tale articolo tende a far sì che il contratto di gestione sia di fati un contratto “aperto” senza vincoli particolari per il gestore. Ciò è diametralmente opposto alla volontà del legislatore nazionale che attraverso la legge imponeva che la gestione del servizio idrico integrato fosse “autosufficiente”, proprio attraverso l’imposizione al gestore che ottiene l’affido di gestione, dell’obbligo al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario. Per il raggiungimento di tale equilibro, il legislatore impone la sua formulazione matematica attraverso le “equazioni” previste nel METODO normalizzato emanato a seguito della legge 36/94 con decreto Ministro LL.PP. del 1/8/96. Né si po’ supporre che il gestore all’atto della presa in carico del servizio possa essere stato “ingannato” dal PIANO preparato dall’ATO4 (piano d’ambito elaborato dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, per conto della Provincia di Latina, consegnato alle società che hanno partecipato alla gara per la scelta del socio privato di Acqualatina Spa). Tale PIANO dettaglio conteneva tutta la situazione del servizio idrico preesistente dell’ATO e conseguentemente ad esso è stato definito il piano economico finanziario.
Art. 18bis "Periodo transitorio". Anche tale articolo non è previsto nella convenzione tipo e comunque rappresenta una “trappola” per i comuni dell’ATO. In buona sostanza esso prevede che (comma2):.”per tutto il periodo intercorrente tra la sottoscrizione della presente
convenzione e il trasferimento della totalità delle gestioni (di seguito, il "Periodo Transitorio"), il Gestore non assumerà alcun obbligo di attuazione del PIANO (ivi inclusi gli obblighi di realizzazione degli investimenti, opere,impianti ed interventi e di raggiungimento dei livelli di servizio ai sensi della presente convenzione)” e che (comma 3) ”3 Durante il Periodo Transitorio il Gestore sarà tenuto esclusivamente a:Effettuare la prestazione dei servizi progressivamente trasferiti garantendo i livelli di servizio esistenti e applicando le tariffe previste nel PIANO;Provvedere alla manutenzione ordinaria di tutte le componenti degli impianti,curando l’annotazione in apposito registro delle operazioni eseguite;
Attuare gli interventi eccezionali, di carattere urgente, indispensabili per assicurare la funzionalità dei servizi e il mantenimento dei livelli di servizio esistenti, curando l’annotazione in apposito registro delle operazioni eseguite.”
Applicando tale articolo, per esempio nel caso in cui un piccolo comune non ottemperi alla consegna delle reti, il gestore non ha l’obbligo di rispettare il contratto di servizio, anche se non ha ricadute significate nella tariffa. Mentre il gestore riscuote la tariffa che è costruita prevedendo che il gestore abbia tutti costi dell’intero ambito ed esegua tutta gli investimenti previsti, quello non si obbliga a portare il servizio conforme alla tariffa almeno nei comuni trasferiti, ma si limita a garantire “i livelli di servizio esistenti e applicando le tariffe previste nel PIANO”. Ciò evidentemente determina che mentre il servizio rimane uguale, la tariffa invece aumenta come se il gestore stesso applicando gli standard e gli obblighi previsti nel contratto. Quindi gli utenti si trovano a pagare una tariffa maggiore per un servizio che non viene effettuato. Se si considera che nel comune di Pontinia con l’arrivo del gestore Acqualatina, le tariffe hanno subito un notevole aumento , si capisce quanto sia svantaggioso per il comune l’applicazione di questo articolo. Al contrario si sottolinea come il pagamento dei canoni dovuti dal gestore sia computato in proporzione alle “…aree di cui il Gestore avrà acquisito la gestione del Servizio…”(art.13 comma 1 Convenzione ATO4).Va altresì ricordato che al comma 5 della Convenzione ATO4, si prevede che in caso di mancato trasferimento delle gestioni esistenti entro nove mesi, il gestore chieda l’adeguamento del PIANO o la risoluzione del contratto. Entrambe le cose non sono avvenute nell’ATO4. Per fare un esempio: fino al Giugno 2004 il comune di Aprilia non aveva trasferito le reti per problemi connessi al vecchio gestore incaricato della riscossione tributi delle tariffa del servizio idrico, ne a tutt’oggi risultano ancora consegnati, per differenti ragioni, gli impianti di Bassiano, Ponza e Ventotene. Nonostante la situazione di questi importanti comuni della provincia,si è preferito “sfruttare” quanto previsto all’art. 17 bis, per chiedere all’ATO di riequilibrare il disavanzo del gestore, nonostante questi abbia introitato una tariffa con il livello previsto come se gestisse tutto l’ambito.
Utilizzo degli articoli Art. 17bis Art. 18bis per equilibrare il deficit del gestore
Proprio invocando gli articoli 17bis e 18bis, con delibera n.4 del 16/4/2004 della Conferenza dei sindaci ATO4, viene approvato un accordo tra ATO4 ed Acqualatina per “compensare” il gestore del deficit di gestione ed assicuragli l’equilibrio economico-finanziario. Nell’accordo il gestore lamenta le criticità di gestione dell’anno 2003, ed in particolare che: “i volumi erogati all'utenza sono risultati sensibilmente inferiori a quelli previsti dal PIANO, provocando una diminuzione dei ricavi rispetto a quelli preventivati; i costi operativi sono risultati sensibilmente maggiori rispetto a quelli indicati nel PIANO per cause indipendenti dall’organizzazione del gestore (elettricità, mutui, . . . )”. Ciò appare molto discutibile poiché se è vero che in quella data, come accaduto per esempio nel comune di Aprilia, secondo comune per numero di utenza (circa 15.000), questo comune non “generava” riscossione di tariffa (poiché trasferirà gli impianti solo a partire dal 1 Luglio 2004), è anche vero che non generava costi di gestione. Eppure i costi di gestione risultano essere superiori a quelli previsti nel PIANO che comprendono anche Aprilia, Bassiano, Ponza e Ventotene!
L’accordo prevede:
“Articolo 1 Regolamentazione dei rapporti derivanti dal Periodo
Transitorio al 31.12.2003
Le Parti si danno atto e riconoscono che la gestione del Servizio,durante il Periodo Transitorio al 31.12.2003, ha determinato uno sbilancio dei costi rispetto ai ricavi che sarà determinato con esattezza alla certificazione del bilancio civilistico del GESTORE. Le Parti, pertanto, al fine di evitare la necessità di procedere ad una revisione tariffaria per compensare il predetto sbilancio, convengono che l'AUTORITA’ DI AMBITO si obbliga a rimborsare ad Acqualatina il predetto importo determinato come sopra descritto Il pagamento dell'importo avverrà mediante compensazione, fino a concorrenza dell'importo stesso, con il debito di Acqualatina nei confronti dell'AUTORITA' DI AMBITO derivante dal pagamento dei canoni di concessione dovuti per gli anni 2003-2004-2005 e, nel caso in cui tali importi non fossero sufficienti a compensare l'ammontare sopra descritto, attraverso un aumento delle Quote Fisse addebitate all'utenza.. L'AUTORITA DI AMBITO accetta la compensazione di cui al presente articolo e si obbliga a non esigere e comunque a rinunciare a qualsiasi pretesa, diritto, ragione e/o azione direttamente o indirettamente connessi ai maggiori importi del canone di concessione che saranno oggetto di compensazione.
Articolo 2 Equilibrio economico-finanziario
Le Parti si danno atto e convengono che la gestione del Servizio nell'esercizio 2003 ha evidenziato le seguenti criticità:
• i volumi erogati all'utenza sono risultati sensibilmente inferiori rispetto a quelli previsti nel PIANO, con conseguente ulteriore diminuzione dei ricavi rispetto a quelli preventivati;
• i costi operativi sono risultati sensibilmente maggiori rispetto a quelli previsti nel PIANO per cause indipendenti dall'organizzazione del gestore (elettricità, mutui, . .. )
In considerazione delle citate criticita, le Parti stabiliscono quale condizione per il conseguimento dell'equilibrio economico finanziario per l'esercizio 2004:
• il contenimento dei costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo a 46 Milioni di Euro;
Dandosi atto e convenendo che, qualora, alla chiusura dell'esercizio 2004, il volume fatturato all'utenza fosse inferiore rispetto a quello preventivato di 38'6 Milioni di mc, o i costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo siano superiori a 46 Milioni di Euro, ovvero introiti da tariffa minori dei costi 2004 ai sensi degli art. 3.1, 3.2 e 3.3 del Metodo, I'AUTORITA' DI AMBITO garantirà l'equilibrio Economico Finanziario dell'esercizio 2004 stesso, rispetto al Piano e apposita revisione tariffaria per il triennio 2005 - 2007, che preveda:
1. la copertura dello sbilancio dei costi 2004 (ai sensi degli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo) rispetto ai ricavi 2004 sul quale va una remunerazione pari a quella prevista dal Metodo investimenti;
2. l'assunzione dell'esercizio 2004, in coerenza con l'articolo 4 del Metodo, come esercizio a base del calcolo del nuovo piano tariffario.
Nel caso in cui le risultanze della gestione 2004 migliorino I'equilibrio
economico - finanziario del GESTORE per effetto di:
• il superamento di un volume erogato all'utenza di 38,6Milioni di mc
• costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo inferiori 46 Milioni di Euro
• ovvero, comunque un rapporto di concausa tra i fattori sopra evidenziati tale da portare comunque al GESTORE un introito maggiore dei costi 2004 ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo;
Le parti convengono che tale differenza tra l'introito ed i suddetti costi sia ripartito al 50% a vantaggio dell’Utenza sulla tariffa dell'esercizio 2005 ed al 50% a vantaggio dei GESTORE “
Il 12/7/2004 con delibera n°8 la conferenza dei Sindaci votava un aggiornamento tecnico del piano degli interventi stipulato in convenzione ed approvato nel PIANO d’Ambito predisposto precedentemente con delibera del n.1 del 9/4/2002. Pur rimanendo inalterato l’importo dei lavori da eseguire per il trentennio di convenzione, i lavori da eseguire nei primi 6 anni risultano notevolmente ridotti, quindi l’impegno di spesa per gli impianti comunali è stato procrastinato nel tempo, mentre non si è provveduto ad adeguare il piano economico finanziario e la tariffa ricadente sull’utenza comunale. Si tenga presente che le stesse problematiche d’adeguamento del piano economico e finanziario e quindi delle tariffe, da allineare al rinvio degli interventi sugli impianti, sono state sollevate, con nota scritta, anche dal rappresentante del Comune di Sabaudia Nicola BIANCHI (allegato n.4 delibera della conferenza dei sindaci n°8 del 12/7/2004).
Analoga situazione di riequilibrio del deficit del gestore si è ripresentata nel 2005. Infatti con delibera n.5 del 28/9/2005 la Conferenza dei sindaci approvava un’ulteriore accordo che modificava gli impegni assunti dal gestore in convenzione nel 2002. Tale accordo come detto nelle premesse del documento è stato necessario perché “E' insorta contestazione, in occasione dell'avvio e definizione del procedimento per l'adeguamento della tariffa del servizio idrico integrato per l'anno 2005, tra I'ATO n. 4 e Acqualatina, in ordine ai termini ed alla possibilità stessa di ottenere da parte della stessa Acqualatina, l'incremento della tariffa previsto in convenzione per conseguire, come per legge, l'equilibrio economico finanziario che costituisce presupposto per l'espletamento del servizio”. Sempre nelle premesse di questo accordo viene richiamato ancora una volta l’art.17bis ed il precedente accordo del 16/4/2004 che attraverso tale articolo era stato precedentemente stipulato. Con l’accordo del 2005 contenuto nella citata delibera sono riconosciuti al gestore 14.7 milioni di euro che l’ATO4 si impegna a versare per consentire l’equilibrio economico finanziario del gestore, senza incidere pesantemente sulle tariffe. Nelle considerazioni dell’accordo è scritto appunto che:
”l'aumento tariffario che deriverebbe dall'applicazione delle procedure previste dalla Convenzione di Gestione assumerebbe valori consistenti (21,6%) e pertanto indispensabile trovare soluzioni compatibili con le esigenze sia degli utenti per il contenimento delle tariffe del servizio, sia di garanzia dell'equilibrio economico-finanziario della Società;
che solo a seguito delle risultanze di tali azioni si potrà definire un nuovo PIANO con riferimento all'esercizio 2004 come anno To (ndr To l’anno detto zero, iniziale di gestione. per l’applicazione del METODO normalizzato per la costruzione della tariffa del primo anno di gestione);
che rimane comunque ferma l’intenzione delle Parti confermare gli accordi del 16 aprile 2004 e quindi di assicurare l'equilibrio economico - finanziario della gestione, come del resto già ben indicato e prescritto
nella vigente Convenzione di Gestione”. Si tenga presente che l’affermazione che paventava un aumento delle tariffe fino al 21,6 % secondo le “procedure previste dalla Convenzione di Gestione” di fatti le procedure cui si riferisce sono quelle previste all’art.17bis, così come richiamate attraverso l’art. 12 comma 8 per la revisione delle tariffe. In definitiva si sostiene che in ogni caso le tariffe devono essere applicate per assicurare, secondo l’art.17bis, “sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione”. Ciò è, però, in netto contrasto con le previsioni di sviluppo della tariffa i cui aumenti sono stati fissati per i primi sei anni di gestione, attraverso il cosiddetto coefficiente K di limite di prezzo previsto all’art.12 comma 5 del contratto. Per il terzo anno d’esercizio (anno 2005) il limite K bloccava l’aumento al 4,50%, che sommato al tasso d’inflazione programmato, generava aumenti massimi del 4,95%, cosa tra l’altro prevista della richiamata delibera n.5 del 28/9/2005. Vale qui precisare che nel punto e) delle premesse dell’accordo vi è una discrepanza tra la quantità di metri cubi immessi in rete e quelli previsti nel PIANO del 2002. Infatti nella premessa e) è scritto: “Si sono evidenziate, in questo primo periodo di gestione ed a seguito delle azioni di monitoraggio ed inventariamento della situazione preesistente, le seguenti criticità: la portata media annua erogata è di 115 milioni di metri cubi a fronte dei circa 32 fatturati nel 2004”. Come risulta dal PIANO preparato per conto dall’ATO4 dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, e posto all’ Allegato B “Estratto ricognizione opere reti impianti- Ricognizione Relazione” della convenzione del 2002, alla pagina 4 è scritto:” Il consumo attuale è di circa 130 milioni di m3/anno ed il fabbisogno stimato netto al 2015 sale a circa 150 milioni di m3/anno: il periodo di massimo consumo è concentrato nei mesi di luglio ed agosto”. Pertanto il Gestore conosceva il piano ed era stato edotto sul quantitativo d’acqua che veniva immesso in rete, anche stimato per eccesso, poiché il gestore nel punto e) richiamato, parla di 115 milioni di metri cubi immessi in rete, mentre l’ATO ne aveva stimati 130-150 milioni. Mentre, per metri cubi fatturabili, l’ATO aveva stimato 45.445.000 metri cubi (Allegato A3-Estratto del Piano Tariffario trentennale contenuto nel PIANO del 2002), nell’accordo si parla di soli 32 milioni di metri cubi. Ciò spiega in larga parte l’inconsistenza del dato metri cubi fatturati. Va altresì sottolineato che nel PIANO dell’ATO i metri cubi fatturabili erano stati ipotizzati proprio in funzione della maggiore efficienza del gestore di recuperare l’eventuale evasione da morosità e diminuire le perdite fisiche di rete. Questa efficienza non si è poi riscontrata nel gestore. Infatti nell’accordo del 2005 al punto f) si prevede che l'ATO n. 4 eroghi ad Acqualatina il debito presunto 14,7 milioni di euro, attraverso un prestito finanziato appunto dai proventi di un programma di recupero dispersioni fisiche(perdite di rete) ed amministrative (utenza abusiva).
Come si nota attraverso queste considerazioni l’ATO è “obbligato” ancora una volta attraverso l’articolo 17bis ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del gestore, nonostante non sia stato messo in atto una modifica del PIANO, che preveda la riduzione delle tariffe conseguentemente alla mancata applicazione del piano degli investimenti e l’inefficienza del gestore di recuperare il fatturato previsto nel piano.
Tutti gli effetti negativi “scatenati” dall’applicazione dell’art.17bis con l’accordo del 16/4/2004 si sono ripercossi anche sulla revisione del piano e l’approvazione tariffa 2006 deliberati con atto n.6 del 14-7-2006 dalla conferenza dei Sindaci. Con la revisione del PIANO d’ambito vengono modificati: la Convenzione di Gestione, il Programma degli interventi, il Piano economico finanziario trentennale (Stato patrimoniale, Conto economico, Flussi di cassa), il Piano tariffario trentennale, il Modello gestionale e organizzativo, il Disciplinare Tecnico, il Regolamento d'utenza. Inoltre al punto 4 di detta deliberazione si decide “di annullare l'impegno dell'Autorità d'Ambito, assunto con la Deliberazione della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atto n. 5 del 28.09.2005, di fornire le idonee garanzie al fine di erogare al Gestore Acqualatina s.p.a. un prestito di 14.700.000 euro, fermo restando comunque il riconoscimento del debito verso il Gestore dei comuni del’AT04 come meglio specificato nella delibera atto numero 5 del 28 settembre 2005”.
Come si capisce anche se non viene più richiesto all’ATO di erogare un prestito al gestore a copertura del debito di 14,7 milioni di euro derivanti dal primo accordo del 16/4/2004 a seguito dell’applicazione dell’art.17bis, il debito stesso rimane! A conferma poi della cattiva interpretazione dell’obbligo del gestore a mantenere l’equilibrio economico finanziario attraverso una gestione efficiente, si legga il punto 7 della delibera che così recita:”.. venga istituita una verifica triennale (dicembre 2008) del Programma quinquennale di Recupero Dispersioni che preveda un meccanismo di adeguamento automatico della tariffa, in più o in meno, nel caso in cui i risultati dello stesso differiscano, in più o in meno, rispetto alle previsioni del Programma stesso che si allega al presente atto a formarne parte integrante e sostanziale (AII.D), sia per la parte del recupero dell'ammontare per i consumi pregressi 2003 - 2005, sia per la variazione del volume d'affari annuo del Gestore”. Come dire nessuna responsabilità è addebitabile al gestore sulla capacità di ridurre le dispersioni fisiche ed amministrative, poiché in ogni caso attraverso la tariffa l’ATO, in applicazione all’art.17bis , dovrà comunque “sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione”! Si sottolinea inoltre che, in seguito all’accordo del 16/4/2004 l’ATO4 instaurato per compensare il deficit del gestore, l’ATO4 ha dovuto rinunciare al canone di concessione annuo (pari a 1.549.371 euro) per gli anni 2003-2004-2005. Detta rinuncia ha avuto ripercussioni anche sulla ricapitalizzazione di Acqualatina. Infatti, con delibera ATO4 dell’11/2/2003 si decideva di aumentare il capitale della mista Acqualatina fino alla somma di € 26.442.593,24 e pertanto spettava alla parte pubblica, in funzione del regime sociale (51% comuni ATO4 e 49% privati), corrispondere la somma €13.485.722,55. Fu poi la Provincia che si rese disponibile a contrarre mutuo alla DD.PP al 4,8% con 1^rata a Gennaio 2005, di rata annuale costante di € 1.058.737,00, che doveva essere coperta con il canone di concessione annuo pari a 1.549.371,00 (la restante somma del canone serve per coprire i costi della Segreteria tecnica operativa dell’ATO). Cosicché i comuni attualmente si trovano ad avere un debito con la Provincia, non avendo potuto disporre dei canoni 20003-2004-2005 per onorare il prestito chiesto alla cassa DD.PP. . In definitiva con il combinato degli articoli 12 comma 8, 17bis e 18bis, non previsti nella convenzione tipo, si assicura al gestore una sorta di “garanzia” che gli permette di sorpassare ogni inefficienza di gestione; cosa questa che il legislatore nazionale avrebbe voluto sorpassare proprio con l’introduzione della legge 36/94 che prevedeva una gestione “forzatamente” efficace, efficiente ed economica.
Art. 30bis Ipotesi di esonero da responsabilità del GESTORE
Tale articolo introduce l’esonero di responsabilità del gestore anche soprattutto nei casi in cui la responsabilità dell’inefficienza di gestione sia da imputare all’inefficienza del gestore e non solo a cause di forza maggiore. In particolare al comma 5 si prevede che il gestore sia esonerato da responsabilità “nel caso in cui vengano meno, in tutto o in parte, i presupposti sulla cui base è stato elaborato il PIANO o sono stati effettuati gli adeguamenti e sui quali il PIANO e gli adeguamenti si fondano (e pertanto, nelle ipotesi in cui, a titolo meramente esemplificativo, la durata del periodo di affidamento sia inferiore a quella prevista, non vengano approvati gli adeguamenti delle tariffe necessari per la copertura dei costi, si verifichino rilevanti scostamenti tra i volumi erogati e/o fatturati e quelli previsti nel PIANO e/o una morosità superiore a quella ipotizzata nel PIANO, l’aumento dei costi operativi gestionali rispetto a quelli ipotizzati; non vengano rilasciate dagli enti competenti, autorizzazioni, licenze e concessioni necessarie per l’esecuzione degli investimenti ecc.), il Gestore non incorrerà in alcuna responsabilità per mancato adempimento degli obblighi derivanti dalla presente convenzione (ivi compresi il mancato raggiungimento nei termini previsti dei livelli di Servizio e la mancata realizzazione degli interventi previsti nel PIANO), né sarà passibile di alcuna penalità e/o sanzione, compresa l’escussione della cauzione rilasciata ai sensi dell’art. 31 e la risoluzione di cui all’art. 34” Tutto ciò prescinde dalle ragione analitiche che hanno portato al mancato rispetto del Piano, imputando di fatti la causa all’inadeguatezza del PIANO rispetto alla realtà preesistente all’inizio di gestione. Eppure come già ricordato il gestore ha avuto un PIANO particolareggiato elaborato dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, e fornito al Gestore in fase di gara. L’elaborato PIANO è stato fornito sia in formato cartaceo che elettronico su apposito CD e conteneva Ricognizione Monografie dei comuni, Relazione della Ricognizione, Ricognizione Schemi Acquedottistici dell’ATO4, con annesse tutte le tavole tecniche dei rilievi cartografici e la schematizzazione dei sistemi acquedottistici per ogni comune. Per la maggiore morosità venutasi a creare con l’avvento del nuovo Gestore la causa può essere attribuita al gestore stesso, che non ha accompagnato il trasferimento delle utente ai dettami del nuovo contratto di fornitura. L’art.55 al comma 2 prevedeva che: “Prima della emissione della prima fattura il Gestore informa il cliente della vigenza del nuovo Regolamento e delle condizioni di contratto. Il cliente, ove intenda modificare le condizioni contrattuali, dovrà entro trenta giorni dalla comunicazione del Gestore recarsi presso uno sportello per la sottoscrizione del nuovo contratto; in caso contrario, si intenderanno approvate le condizioni contrattuali da parte del cliente.” Il contratto in realtà non è stato mai inviato all’utenza preesistente all’avvio di gestione. L’art.9 della convezione di servizio al comma 3 prevedeva che :”al fine di favorire un rapporto equilibrato con l’utenza il GESTORE assicura la diffusione della Carta dei Servizi, allegata sotto la lettera E), attraverso la consegna di una copia ad ogni utente e la disponibilità presso tutti i suoi uffici aperti al pubblico”. Anche la consegna della carta dei servizi non è mai avvenuta. Quindi la morosità generata è in altri termini da imputare al gestore. Questi, se si ipotizza un costo di 3 euro per la stampa e l’invio della documentazione prevista in convenzione (i due documenti constano di 110 pagine!) a tutti i circa 250.000 utenti dell’ATO, ha risparmiato ben 750.000 euro (250.000 x 3 euro)! Come si evince ancora una volta non solo il gestore attraverso la formulazione di articoli difformi alla convenzione tipo è stato esonerato da responsabilità, ma ha anche avuto un risparmio di gestione. Nel caso poi che l’ATO avesse imposto il rispetto della consegna dei documenti, ci sarebbero stati ulteriori 750.000 euro, che attraverso l’impegno previsto dall’art.17bis, l’ATO a sua volta avrebbe dovuto “rimborsare” al gestore. Insomma è proprio il caso di dire che l‘equilibrio di gestione concepito attraverso l’art.17bis porta alla situazione del cane che si morde la coda! Tra l’altro si pensi anche che le stesse tariffe più alte hanno ingenerato nell’utenza un risparmio della risorsa e quindi un minore fatturato. Se si pensi che il legislatore con la legge 36/94 voleva proprio tutelare la risorsa e diminuire i consumi, ahimé ogni risparmio dell’utenza è vanificato dal combinato degli articoli 30bis e 17bis, la cui applicazione di fatto precederebbe in ogni modo un riequilibrio del deficit che il gestore avrebbe ddal comportamento zelante dell’utente!
Art. 30ter Aggiornamento del PIANO
L’articolo è strettamente correlato al precedente, infatti recita:”salva in ogni caso l’applicazione del precedente articolo, le Parti procederanno all’adeguamento del PIANO (e, laddove occorra, della tariffa) nei casi indicati all’art. 18, nei casi in cui ciò sia necessario in considerazione del verificarsi di uno o più degli eventi indicati nell’articolo precedente”. Ancora una volta l’inadeguatezza del PIANO, ancorché accettato e conosciuto all’atto della gara, è posta come condizione sufficiente al non rispetto dei vincoli contrattuali, a prescindere da un’analisi puntuale delle responsabilità. L’articolo dopo aver elencata la procedura dell’aggiornamento, non lascia scampo all’ATO, infatti prevede che “qualora una delle Parti non si adegui alle determinazioni effettuate dal Collegio dei Periti, l’altra avrà diritto di risolvere la presente convenzione seguendo la procedura indicata nell’art.34, indipendentemente dalla circostanza che la controparte abbia o meno impugnato la determinazione predetta”. Vale ancora ricordare che l’obbligo del rispetto dell’art.17bis renderebbe sconveniente all’ATO qualsiasi atto di resistenza.
Articolo 34 Risoluzione
Anche questo articolo risulta essere notevolmente differente da quello previsto nella convenzione tipo. Infatti oltre a prevedere l’inadempienza del gestore è prevista al comma 2 anche la risoluzione nel caso in cui l’ATO è inadempiente alle obbligazioni assunte in forza della convenzione, cosicché ogni volta che il l’ATO non assicura la coperture del deficit del gestore “scatta” l’art.17bis e di conseguenza i comuni si trovano ad essere inadempienti! Si prevede inoltre l’obbligo per L’ATO di coinvolgere (comma7) gli Enti Finanziatori nella procedura di risoluzione e si prevede anche (comma 9) che questi possano “esercitare il diritto di attivarsi al fine di prevenire la risoluzione della convenzione”. Nel caso poi (comma 11) che “il gestore sia stato finanziato con operazioni di finanza di progetto, l’ATO, nei casi di cui al presente articolo ed all’articolo 36, provvederà alla selezione del nuovo gestore del servizio, introducendo quale requisito nella procedura di gara l’obbligo e la capacità del nuovo concessionario di far fronte al debito del progetto in essere conseguenze della risoluzione per inadempimento del Gestore”. Come si vede i finanziatore entrano nella procedura di inadempimento, allungandone i tempi e possono “salvare il gestore” dall’inadempimento e quindi permettergli di continuare la gestione, anche se si è dimostrato inaffidabile nel rispettare gli obblighi contrattuali. Al contempo nel caso in cui il gestore abbia avviato un progetto di finanza, cui l’ATO non ha tra l’altro partecipato, si da modo a gestore di non rispondere della propria inaffidabilità verso i finanziatori, “scaricando” all’ATO l’obbligo di assumere i finanziamenti del progetto attraverso la nuova concessione di gestione, che partirebbe quindi già con il “fardello” dei debiti contratti dal vecchio gestore. Tale clausola inoltre potrebbe esser utilizzata in modo strumentale dal gestore per dare a Enti finanziatori (banche), “garanzie traslate” dall’ATO che in ogni modo sarebbe obbligato ad assicurare il coinvolgimento dei finanziatore nelle procedure per l’avvio di una nuova gestione, a seguito di inadempienza del primo gestore.
delibera consiglio comunale n. 76 del 20 dicembre 2007
Il Sindaco, dopo aver parlato dei problemi più salienti relativi alla Società Acqualatina Spa, dà lettura di due lettere che intende spedire, allegate al presente atto, come hanno fatto altri Sindaci, ad Acqualatina.
Per il dibattito in aula si fa riferimento all’allegata sbobinatura.
Dato atto che la prima lettera rivolta al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Presidente della Società Acqualatina Spa, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, è relativa alla richiesta al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro la fine d’anno, in via straordinaria la Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 per discutere dei finanziamenti e per comunicare l’apertura del contraddittorio da parte del Comune di Pontinia verso l’Amministrazione Provinciale e verso l’Autorità d’Ambito per quanto riguarda l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4.
La seconda lettera indirizzata al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Responsabile della società Acqualatina Spa, a Depfa Bank Deutsche Pfandbriefbank AG sede di Roma, a Depfa Bank PLC 1 Dublino, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, chiede notizie circa un mutuo di rilevante entità, pari a 115 milioni di euro in corso tra Acqualatina S.p.A. e Depfa Bank.
Messa ai voti la proposta di invio delle note sopradescritte, a firma del Sindaco, ai vari destinatari, la proposta è approvata con
Voti favorevoli: 10
Consiglieri astenuti: 4 (Ramati Maurizio, Torelli Paolo, Belli Giuseppe Silvio, Di Trapano Roberto)
Su 14 Consiglieri presenti e 7 consiglieri assenti (Ronci Fernando, Farris Giovanni, Mantova Massimo Vincenzo, Nardoni Maria Teresa, Donnarumma Alfonso, Novelli Sandro Marcello, Tortorelli Mario Donato)
IL CONSIGLIO COMUNALE
Ciò premesso
DELIBERA
Di condividere il contenuto delle note allegate e delle quali il Sindaco ne ha dato lettura all’Assemblea e autorizzare pertanto il Sindaco all’invio delle stesse ai vari destinatari meglio descritti nelle note stesse.
Prot. Pontinia _____ Dicembre 2007
RACCOMANDATA R.R.
Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale
Dott. Armando CUSANI
Coordinatore dell’ATO4
Via Costa,1
04100 – LATINA
AL RESPONSABILE della S.T.O. ATO4
Lazio Meridionale Latina
Ing. Sergio GIOVANNETTI
Piazza della Libertà, 5
04100- LATINA
Al Presidente della società Acqualatina S.p.A.
Sen. Claudio FAZZONE
Viale P.L. Nervi Centro C.le Latina Fiori
Torre 10 Mimose
04100- LATINA
A DEPFA BANK Deutsche Pfandbriefbank AG
Sede di ROMA
Via di Torre Argentina, 21 (Palazzo Origo)
00186 ROMA
A DEPFA BANK PLC 1
1 Commons Street Co DUBLIN
DUBLIN IRLANDA
p.c Al Signor Prefetto della Provincia di Latina
Dott. Bruno FRATTASI
Piazza della Libertà, 1
04100- LATINA
All’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli
Filiberto ZARATTI
Viale del Tintoretto, 432
00142- ROMA
Oggetto: Richiesta delucidazioni mutuo di “ Project Financing” contratto tra Acqualatina S.p.A. e DEPFA BANK. Richiesta convocazione assemblea straordinaria Autorità d’Ambito ATO4 – Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti.
PREMESSO CHE
• Per quanto desumibile dalla relazione al bilancio di Acqualatina S.p.A. per l’anno 2006 la Società ha intenzione di contrarre mutuo di “ Project Financing” con l’istituto bancario DEPFA BANK Deutsche Pfandbriefbank per realizzare gli investimenti previsti nel PIANO DEGLI INTERVENTI per l’ ambito idrico ATO4 – Lazio Meridionale-Latina;
• per quanto desumibile dal sito internet www. projectfinancemagazine.com (http://www.projectfinancemagazine.com/default.asp?page=1100&subtype=upgrade&status=8) detto mutuo dell’importo di 115 milioni di euro sarebbe già stato erogato dalla DEPFA BANK alla società Acqualatina S.p.A.;
• per quanto desumibile dal relativo articolo riportato dal periodico QUINDICI di Federutility edizione anno 2007 n. 11 ( di seguito trascritto), il mutuo in parola sarebbe già stato erogato – testo articolo “ Depfa Bank e Acqualatina S.p.A. hanno firmato nei giorni scorsi un contratto di finanziamento in project finance da 115 milioni di euro. La società concessionaria gestisce il sistema idrico integrato dell’Ato4 Lazio-Meridionale – controllata dai Comuni del territorio e dal gruppo francese Veolia – e serve 530 mila abitanti distribuiti in 38 comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma. Con l’accordo siglato, Depfa Bank – in qualità di mandated lead arranger – ha messo a punto per Acqualatina un finanziamento da 105 milioni mirato a rimborsare l’esistente indebitamento del bridge loan e a finanziare gli investimenti; nonché una linea di credito (fideiussione ) per 9,5 milioni”;
• l’articolo 17 comma a del Disciplinare Tecnico parte integrante della Convenzione di gestione tra ATO4 e gestore Acqualtina S.p.A. prevede che in caso di interventi operati direttamente del Gestore “Il Gestore impegna i capitali necessari agli interventi previsti per ciascun anno dal Programma degli Interventi. Tali capitali possono dal Gestore essere reperiti con qualsiasi mezzo diretto o finanziario. La garanzia in cambio del credito concesso al Gestore, offerta con impegno dei beni realizzandi, deve essere approvata dall’Autorità d’Ambito che controfirma il contratto di mutuo dal Gestore stipulato con Istituti Bancari o Finanziari, pena l’invalidità dell’atto con le conseguenze relative tra le parti qui contraenti.”;
• ad oggi non risulta allo scrivente che l’Autorità d’Ambito attraverso la Conferenza dei Sindaci abbia rilasciata la garanzia prevista dall’art. 17 di cui sopra;
• questo Comune in ogni caso non ha rilasciato la garanzia prevista dall’art. 17 di cui sopra;
CHIEDE
• al Responsabile della STO dell’ATO4, ing. Sergio Giovannetti, di trasmettere la presente lettera a tutti i comuni dell’Ambito;
• al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro fine anno, in via straordinaria, la Conferenza dei sindaci dell’ATO per discutere e deliberare del finanziamento in parola;
• alla DEPFA Bank di sospendere le procedure per la piena formalizzazione dell’atto di mutuo di “project Financing”, fino a che non vi è determinazione in merito da parte dell’Autorità d’Ambito dell’ATO4 così come previsto dall’art. 17 di cui sopra.
Si fa presente che nelle more di un sollecito riscontro della presente richiesta di convocazione della Conferenza d’Ambito ATO4, si richiede alla società Acqualatina S.p.A. ed alla DEPFA Bank di non iscrivere il mutuo in parola nei loro atti di bilancio, poiché la Conferenza dei Sindaci non ha rilasciato, come previsto dall’art. 17, la garanzia in cambio del credito concesso al gestore, pena l’invalidità dell’atto con le conseguenze relative tra le parti contraenti.
Il Sindaco
Dott. Eligio Tombolillo
Prot. Pontinia, ______ Dicembre 2007
RACCOMANDATA R.R.
Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale
Dott.Armando CUSANI
Coordinatore dell’ATO4
Via Costa,1
04100 – LATINA
AL RESPONSABILE della S.T.O. ATO4
Lazio Meridionale Latina
Ing. Sergio GIOVANNETTI
Piazza della Libertà, 5
04100- LATINA
Al Presidente della società Acqualatina S.p.A.
Sen. Claudio FAZZONE
Viale P.L. Nervi Centro C.le Latina Fiori
Torre 10 Mimose
04100- LATINA
p.c Al Signor Prefetto della Provincia di Latina
Dott. Bruno FRATTASI
Piazza della Libertà, 1
04100- LATINA
All’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli
Filiberto ZARATTI
Viale del Tintoretto, 432
00142- ROMA
Oggetto: Comunicazione di apertura del contraddittorio nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Latina e verso l’Autorità d’Ambito avverso l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4 ( art. 6 bis, art. 13 ed art.22);
PREMESSO CHE:
• La legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La legge regionale 22 gennaio 1996, n. 6 – Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 – e successive modifiche;
• La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (Gazzetta Ufficiale n. L.327 del 22/12/2000);
• Il Decreto Legislativo 18-08-2000, n.267 Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali- e successive modifiche;
• Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152;
• La delibera n.7 del 21 Marzo 2000 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “ LR 6/96 Del. G.R. n. .5462 del 16.11.99 – bando e Disciplinare di gara per la scelta del Socio Privato della costituenda spa di Gestione del SII nell’ATO4 – Determinazioni”;
• La delibera n.1 del 9 Aprile 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista per l’affidamento del servizio idrico integrato”;
• La delibera n. 3 del 7 Maggio 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “ Costituzione società mista di gestione del SII nell’ATO4 - Latina – Patto Parasociale”;
• Delibera di Giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997 avente ad oggetto “ Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato”
• La CONVENZIONE DI COOPERAZIONE regolante i rapporti tra gli Enti Locali ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale n° 4 denominato “Lazio Meridionale – Latina” approvata con delibera consiliare n. 59 del 01/08/1997 (nel seguito Convenzione di Cooperazione);
• La CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO stipulata in data 2 agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.4, Lazio Meridionale – Latina e la Società ACQUALATINA S.p.A. con sede in Latina (giusto repertorio n° 20257 Provincia di Latina)
(nel seguito Convenzione di Gestione);
• Il parere di regolarità tecnica reso ai sensi dell’art. D.lgs. 267/2000 del responsabile del servizio interessato.
SI INFORMA
• Il Responsabile della STO dell’ATO4, Ing. Sergio Giovannetti, di trasmettere la presente lettera a tutti i comuni dell’Ambito;
• Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro fine anno, in via straordinaria, la Conferenza dei sindaci dell’ATO per discutere e deliberare del finanziamento in parola;
CHE
Il comune di Pontinia invia formale comunicazione di apertura del contraddittorio nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Latina e verso l’Autorità d’Ambito avverso l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4 (art. 6 bis, art. 13 ed art. 22).
IL SINDACO
Dott. Eligio Tombolillo
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PONTINIA
VISTO:
• La legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La legge regionale 22 Gennaio 1996, n. 6 - Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36- e successive modifiche;
• La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (Gazzetta Ufficiale n. L 327 del 22/12/2000);
• Il Decreto Legislativo 18-08-2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali e successive modifiche;
• Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
• La delibera n.7 del 21 Marzo 2000 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “LR 6/96 Del. G.R. n. 5462 del 16.11.99-bando e Disciplinare di gara per la scelta del Socio Privato della costituenda spa di Gestione del SII nell’ATO4- Determinazioni”;
• La delibera n.1 del 9 Aprile 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista per l’affidamento del servizio idrico integrato”;
• La delibera n.3 del 7 Maggio 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista di gestione del SII nell’ATO4-Latina-Patto Parasociale”;
• La Delibera di Giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997 avente ad oggetto “Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato”
• La CONVENZIONE DI COOPERAZIONE regolante i rapporti tra gli Enti Locali ricadenti nello AmbitoTerritoriale Ottimale n° 4 denominato: "Lazio Meridionale – Latina” approvata con delibera consiliare n. 60 del 22.07.1997 e riapprovata con delibera consiliare n. 31 del 30.03.1998 (nel seguito Convenzione di Cooperazione) ;
• La CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO stipulata in data 2 Agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale N. 4, Lazio Meridionale – LATINA e la Società ACQUALATINA S.p.A. con sede in Latina (giusto repertorio n°20257 Provincia di Latina) (nel seguito Convenzione di Gestione);
PRESO ATTO CHE:
• L’art. 144 “Tutela e uso delle risorse idriche” - del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, stabilisce:
1. Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato.
2. Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale.
3. La disciplina degli usi delle acque è finalizzata alla loro razionalizzazione, allo scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse, di non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la piscicoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici.
4. Gli usi diversi dal consumo umano sono consentiti nei limiti nei quali le risorse idriche siano sufficienti e a condizione che non ne pregiudichino la qualità.
5. Le acque termali, minerali e per uso geotermico sono disciplinate da norme specifiche, nel rispetto del riparto delle competenze costituzionalmente determinato.
• L’art. 147 “Organizzazione territoriale del servizio idrico integrato” - del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, stabilisce:
1. I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle regioni in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36.
2. Le regioni possono modificare le delimitazioni degli ambiti territoriali ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico integrato, assicurandone comunque lo svolgimento secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto, in particolare, dei seguenti principi:
a) unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei bacini idrografici contigui, tenuto conto dei piani di bacino, nonché della localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione, anche derivanti da consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;
b) unicità della gestione e, comunque, superamento della frammentazione verticale delle gestioni
c) adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici.
3. Le regioni, sentite le province, stabiliscono norme integrative per il controllo degli scarichi degli insediamenti civili e produttivi allacciati alle pubbliche fognature, per la funzionalità degli impianti di pre-trattamento e per il rispetto dei limiti e delle prescrizioni previsti dalle relative autorizzazioni.
• Quanto stabilito negli articoli sopra citati del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 recepisce quanto già contenuto nella precedente legge 5 gennaio 1994, n. 36 -Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La L.R. n. 6 del 22/01/1996 “Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36”, delimita l’ambito territoriale ottimale n. 4, denominato Lazio Meridionale-Latina, del quale fa parte il comune di Pontinia e definisce, inoltre, lo schema di “convenzione di cooperazione”, (allegato B - L.R. 6/96);
• Il 4/11/1997, con D.G.R. n. 6924 è stata approvata, dalla Regione Lazio, la Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato;
• La L.R. 6/96 all’art. 6 comma 3 prevede che: ”Le decisioni assunte dalla conferenza dei sindaci e dei presidenti, con le maggioranze previste dalle convenzioni di cooperazione, per il conseguimento delle finalità connesse con l'organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, sono definitive ed immediatamente operative. Resta ferma, comunque, la successiva approvazione da parte dei consigli degli enti locali convenzionati, ove espressamente prevista dalla presente legge”;
• L’art.17 della Convenzione di Cooperazione Tipo contenuta nella LR 6/96 integralmente trascritto nella Convenzione di Cooperazione stipulata nell’ATO4-Latina recita:
1. Attraverso le forme di consultazione previste dal precedente articolo 6 gli enti locali convenzionati si impegnano a predisporre la "Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare.
2. Gli enti locali convenzionati si impegnano ad approvare nei rispettivi consigli la "Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare nei tempi previsti dalla legge regionale n. 6 del 22.1.96.
3. La convenzione per la gestione del servizio idrico integrato è definita sulla base della convenzione-tipo pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale n. 6 del 22.1.96.
• Il Consiglio Comunale di Pontinia con delibera n. 60 del 22.07.1997 e n. 31 del 30.03.1998 , approva “lo schema di convenzione di cooperazione tra enti locali e Ato n.4” con la quale questo comune aderiva all’ATO4;
• La Convenzione di Cooperazione, stipulata in accordo con lo schema previsto dalla legge regionale 22 Gennaio 1996, n. 6, assegna, attraverso l’art.3 comma 3, le seguenti competenze agli enti locali convenzionati:
a) La scelta delle forme del servizio idrico integrato;
b) L'affidamento del servizio idrico integrato;
c) L'organizzazione dell'attività di ricognizione delle opere attinenti il servizio idrico integrato;
d) L'approvazione e l'aggiornamento del programma degli interventi, del piano finanziario e del modello gestionale ed organizzativo;
e) La determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in attuazione e con le modalità di cui all'articolo 13 della legge n. 36 del 1994;
f) L'attività di controllo sui servizi di gestione con particolare riferimento alla verifica dei livelli e degli standards prestabiliti nelle convenzioni con i soggetti gestori.
• Il 23/10/2000, il Parlamento Europeo approva la Direttiva 2000/60/CE, la quale afferma – “(1) L’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale.”;
• Il 21.03.2000 con Verbale n° 7 è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti il “Bando e Disciplinare di Gara” per la selezione del socio privato di minoranza per la costituenda S.p.A. mista di gestione del S.I.I. nell’A.T.O. n. 4 contenente lo schema di convenzione redatto sulla base della D.G.R. n.6924 del 4/11/1997;
• Il 26/07/2001, con delibera atto n. 8, la Conferenza dei Sindaci, maggioranza, approva la graduatoria della gara per la scelta del socio privato che, insieme alla parte pubblica, costituirà la società mista “Acqualatina S.p.A.” (società costituita con il 51% di capitale pubblico ed il 49% di capitale privato);
• Il 09/04/2002, con delibera atto n. 1, la Conferenza dei Sindaci, a maggioranza, approva gli atti propedeutici all’affidamento del servizio idrico (Piano d’ambito, Convenzione di gestione, disciplinare tecnico, regolamento di servizio,etc) ed alla costituzione della società Acqualatina Sp.A. (statuto societario, membri del Consiglio di amministrazione);
• Il 7/05/2002, con delibera atto n. 3, la Conferenza dei Sindaci, a maggioranza, approva la i patti parasociali tra la parte pubblica e la parte privata della costituenda società Acqualatina S.p.A;
• Il 25/7/2002 con atto pubblico, a rogito del notaio Claudio Maciariello di Latina del 25.07.2002, rep. n. 29852, racc. n. 10039, veniva costituita la “Acqualatina s.p.a.”per la gestione del servizio idrico integrato tra la “IDROLATINA srl” e tutti i comuni compresi nell’ATO4 ad eccezione dei comuni di Bassiano, Pontinia e Ponza, mediante sottoscrizione dell’atto costitutivo e dell’allegato statuto societario;
• Il 02/08/2002 è stata stipulata la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato tra il presidente dell’ATO 4 e la società Acqualatina S.p.A., precedentemente approvata con atto n. 1 del 09/04/2002 della Conferenza dei Sindaci;
• Che in esecuzione dei citati atti consiliari n. 60/97 e n. 31/98, con atto di Giunta n. 59 del 31.05.2004 è stata deliberata la consegna degli impianti di proprietà del Comune di Pontinia ad Acqualatina spa, avvenuta in data 23.06.2004, riservandosi di entrare eventualmente a farne parte;
• L’11/02/2003, con delibera atto n. 1, ed il 19/02/2003 con delibera atto n. 2, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato i commi 1 e 2 dell’art. 22 - “Canoni di concessione delle infrastrutture per la gestione del servizio idrico integrato” della Convenzione di cooperazione ATO4, eliminando di fatto la ripartizione degli oneri concessori in ragione delle attività e passività conferite dai singoli comuni;
• Il 23/04/2003, con delibera atto n. 3, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato la Convenzione di cooperazione, integrandola dell’art. 6 bis, che prevede l’istituzione dell’Ufficio di Presidenza, organismo non previsto nell’allegato B della L.R. 6/96 (convenzione tipo) e che comporta ulteriori oneri da compensare con la tariffa del servizio idrico;
• Il 03/12/2003, con delibera atto n. 4, la Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4, ha modificato l’art. 13 della Convenzione di cooperazione, sostanzialmente eliminando il limite posto alla presenza del capitale privato nella società mista;
• Il 12/7/2004, con delibera atto n. 8, la Conferenza dei Sindaci, ha modificato il piano degli interventi;
• Il 16/4/2004, con delibera atto n. 4, la Conferenza dei Sindaci, ha approvato l’articolazione tariffaria per l’anno 2004, e contestualmente ha approvato l’accordo per regolare i rapporti tra ATO e gestore derivanti dal periodo transitorio e dalla nuova articolazione tariffaria;
• Il 28/9/2005, con delibera atto n. 5, la Conferenza dei Sindaci, ha approvato l’articolazione tariffaria per l’anno 2005, ed un accordo per regolare i rapporti tra ATO e gestore in relazione all’esercizio 2004 con il quale sostanzialmente si attribuisce ai comuni un debito pari a euro 14.700.000;
• Il 14/7/2006 la Conferenza dei Sindaci ha approvato con delibera atto n. 5 la Tariffa binomia per l’anno 2006 e con delibera n.6 l’articolazione tariffaria 2006, la nuova convenzione di gestione, il nuovo disciplinare tecnico, il nuovo regolamento di servizio, il nuovo PIANO d’ambito, etc.;
• Preso atto che in base alla delibera di Giunta Comunale n. 59 del 24.05.2004 si rileva che l’Ente si è riservato di far parte eventualmente della società pubblica – privata Acqualatina Spa e che pertanto risulterebbe ad oggi solo l’adesione alla convenzione di cooperazione istitutiva dell’ATO4 non essendo approvati da questo Ente tutti gli altri atti necessari al perfezionamento quali lo Statuto, i patti parasociali, la costituzione del gestore con le regole interne al suo funzionamento, la convenzione di gestione;
• La Convenzione di gestione ATO4 stipulata il 2/8/2002, nonché la nuova Convenzione deliberata il 14/7/2006 sono significativamente difformi dallo schema tipo approvato con Delibera giunta regionale n. 6924 il 4/11/1997, posto a base di gara per la scelta del socio privato per la costituzione della società di gestione e che tali difformità rappresentano un considerevole svantaggio per gli enti pubblici e la collettività (vedasi allegato A alla presente delibera di consiglio comunale);
• La Provincia con lettera del 20 Luglio 2006 aveva fatto richiesta alla regione Lazio di esercitare i poteri sostitutivi previsti dall’art.6 comma 3 bis LR6/96, nei confronti dei comuni di Aprilia, Cori ed Amaseno che con deliberazione di consiglio non avevano approvata la convenzione di gestione ATO4 stipulata il 2/8/2002 e le modifiche apportate alla Convenzione di Cooperazione;
• Il 25 Gennaio 2007 Regione Lazio con DGR n.44 riconosceva che la convenzione di gestione ATO4 non è conforme alla normativa vigente ed in particolare che “non è assolutamente in linea con la Convenzione-tipo adottata dalla Regione Lazio in quanto se ne discosta con l’introduzione di nuovi quattro articoli (17bis,18bis, 30bis, 30ter) oltre a modificarne sostanzialmente altri 3 (il n.12, 30 e 34)”;
• Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio-Latina- con sentenza n. 136 /2007 del 23 Febbraio 2007 ritiene “che, in forza del citato articolo 17 (della convenzione di cooperazione ATO4), agli organi consiliari degli enti costituenti l’ATO sia attribuito un vero e proprio potere di approvazione della convenzione di gestione stipulata tra il rappresentante dell’ATO e il gestore sulla base dello schema predisposto e approvato dagli enti convenzionati attraverso la conferenza dei Sindaci e dei Presidenti delle province. Una volta ammesso che un potere di approvazione della convenzione di gestione in capo ai consigli degli enti locali costituenti l’ATO esiste, perché normativamente riconosciuto (previsto dallo schema di convenzione di gestione allegato alla legge n. 6 e pertanto di questa costituente parte integrante), è giocoforza ammettere che esso implichi anche un potere di “disapprovazione” della convenzione. Il potere di approvare infatti logicamente include quello di non approvare; e del resto, se i consigli fossero necessariamente obbligati ad approvare, tale atto – lo si ripete - non avrebbe alcuna concreta rilevanza.”
RILEVATO CHE
• Questo Consiglio Comunale non ha mai approvato o ratificato l’atto costitutivo della società mista Acqualatina S.p.A., né i previsti patti parasociali, come previsto all’art. 13 comma 2 della convenzione di cooperazione ATO4;
• Il Consiglio Comunale di Pontinia, non ha mai ratificato né approvato la convenzione di gestione del servizio idrico integrato tra l’ATO4 e la società Acqualatina SpA;
• Questo Consiglio Comunale non ha mai approvato o ratificato le modifiche alla Convenzione di cooperazione sopra richiamate;
• Il Presidente della Provincia di Latina ha stipulato la Convenzione di Gestione ATO4 con la società Acqualatina S.p.A. il 2/08/2002 ai sensi dell’art. 18 della Convenzione di Cooperazione, senza che questo Consiglio Comunale né quelli degli altri comuni dell’ambito avessero esercitato il loro potere di approvazione/non approvazione di detta Convenzione di Gestione come previsto dalla normativa regionale, dall’art. 17 della Convenzione di Cooperazione. Potere rilevato anche con la sentenza n. 136 /2007 del TAR di Latina;
• Il 25/01/2007 con l’atto rep. 20518 l’Amministrazione Provinciale di Latina ha stipulato la nuova convenzione di gestione tra ATO 4 e la Società Acqualatina S.p.A. sulla base alla delibera n. 6 del 14/7/2006 della Conferenza dei sindaci dell’ATO4;
• La Convenzione di gestione stipulata in data 2 Agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale N. 4, Lazio Meridionale – LATINA e la Società ACQUALATINA S.p.A., come la nuova di cui all’atto rep. 20518 del 25/01/2007, nonché gli atti che ne costituiscono parte integrante, sono sostanzialmente difformi dalla convenzione tipo della regione Lazio ,cosi come descritto in narrativa e, pertanto, devono ritenersi illegittime;
Uditi gli interventi dei Consiglieri in aula come da allegata sbobinatura;
Messa ai voti la proposta di delibera la stessa è approvata con:
Voti favorevoli: 11
Voti contrari: 4 (Donnarumma Alfonso, Ramati Maurizio, Torelli Paolo, Di Trapano Roberto)
Su 15 Consiglieri presenti e 6 Consiglieri assenti (Sperlonga Patrizia, Mantova Massimo Vincenzo, Nardoni Maria Teresa, Novelli Sandro Marcello, Belli Giuseppe Silvio, Tortorelli Mario Donato)
Ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE
All’esito della votazione
DELIBERA
- Di RESPINGERE le modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4, richiamate in narrativa (art.13) poiché non conformi alla convenzione di cooperazione tipo prevista dalla legge regionale 6/96 ed introdotte successivamente SENZA L’APPROVAZIONE ESPRESSA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PONTINIA;
- Di NON approvare la Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4 approvata il 09/04/2002, con delibera atto n. 1 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 02/08/2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A. e la nuova Convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ATO4, approvata il 14/7/2006 con delibera atto n. 6 della Conferenza dei Sindaci, e stipulata il 25/01/2007 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’ATO4 e la Società ACQUALATINA S.p.A., poiché illegittime e non conformi alla normativa regionale ed in particolare non conformi alla convenzione di gestione tipo e ritenute sfavorevoli per la collettività come meglio specificato in narrativa;
- DI RESPINGERE l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto della società mista Acqualatina S.p.a. e dei previsti patti parasociali;
- DI RICHIEDERE ad Acqualatina la gestione degli impianti di proprietà comunale;
a) Di inviare il presente atto,
A:
• Regione Lazio
• Amministrazione Provinciale di Latina in qualità di Autorità d’ambito ATO4:
• Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato per gli adempimenti di competenza;
• All’assessore con delega all’ambiente e alla cooperazione dei popoli della Regione Lazio;
• Al Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa dell’ATO 4, anche al fine di inoltrare la presente deliberazione a tutti gli Enti Comunali e Provinciali ricadenti nell’ATO4.
• Alla Procura della Corte dei Conti
• Al Ministero dell’ambiente
• Alla Commissione UE all’ambiente
• Alla Commissione UE per il mercato interno e la protezione dei consumatori
• Alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione UE
• Alla Direzione generale della Salute e Tutela dei Consumatori della Commissione UE
******
La seduta si chiude alle ore 22,20.
Allegato “A”
Difformità del contratto tra Ato4 e Acqualatina spa:perché è sconveniente per i Comuni della provincia.
Premessa
L’art. 11 della legge n°36 del 5 gennaio 1994(Rapporti tra enti locali e soggetti gestori del servizio idrico integrato), oggi integrata dal D.L. Testo Unico Ambiente n°152 del 03/04/2006, impone al comma 1 che “La regione adotta una convenzione tipo e relativo disciplinare per regolare i rapporti tra gli enti locali … ed i soggetti gestori dei servizi idrici integrati, in conformità ai criteri ed agli indirizzi” previsti dalla stessa legge all'articolo 4, comma 1, lettere f) e g). Al comma 2 art.11 in particolare fissa i principi che dovranno essere previsti nella convenzione tipo che la regione dovrà predisporre. In particolare al comma 2 lettera b) impone che nella convenzione tipo sia previsto “l'obbligo del raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario della gestione”. Il legislatore nazionale quindi impone al legislatore regionale di prevedere un contratto-tipo per l’affidamento del servizio idrico, nel quale sia imposto al gestore, che è il diretto responsabile della gestione oggetto di affido, di raggiungere l’equilibrio di gestione. Affinché il gestore possa disporre di un PIANO generale che permetta di conoscere, definire e programmare la gestione e di conseguenza le esigenze economiche-finanziaria per gestire il servizio idrico dell’ambito territoriale di riferimento, la legge n°36 demanda proprio alla regione (art.11 c2 lettera d) di definire nella convenzione tipo “i criteri per definire il piano economico-finanziario per la gestione integrata del servizio”.
Inoltre all’art.11 comma 3 il legislatore prevede che i comuni “ … predispongono, sulla base dei criteri e degli indirizzi fissati dalle regioni, un programma degli interventi necessari accompagnato da un piano finanziario e dal connesso modello gestionale ed organizzativo. Il piano finanziario indica, in particolare, le risorse disponibili, quelle da reperire nonché i proventi da tariffa …”. Per finanziare il piano la legge ha previsto che fosse definita una corrispondente tariffa (art.13) “… determinata dagli enti locali, anche in relazione al piano finanziario degli interventi relativi al servizio idrico di cui all'articolo 11, comma 3”.
Va sottolineato come la legge 36(art.9) introduce la necessità che “ i comuni e le province di ciascun ambito territoriale ottimale … organizzano il servizio idrico integrato … al fine di garantirne la gestione secondo criteri di efficienza, di efficacia e di economicità”.
Il legislatore si preoccupa che già prima della concessione di gestione al soggetto gestore, l’insieme dei parametri costi e tariffe, dovranno determinare l’equilibrio economico-finanziario che sarà imposto al gestore di rispettare, “vincendo” la gara d’affido della gestione.
La Regione Lazio con LR 22 Gennaio 1996, n. 6 (Art. 8) in attuazione della legge n. 36/94, dà mandato alla “…Giunta regionale, sentite le commissioni consiliari competenti, (di) approva(re) la "Convenzione tipo per la gestione del servizio idrico integrato" ed il relativo disciplinare, in conformità a quanto previsto dall'articolo 11 della legge n. 36 del 1994.”
Inoltre la legge regionale all’art.9 prevede che i comuni che decidano di associarsi nella gestione unitaria dell’ambito di riferimento, con una convenzione di cooperazione (come avvenuto per l’ATO4), attraverso le forme di consultazione (conferenza dei sindaci e dei presidenti delle province) “…e con il coordinamento della provincia nel cui territorio ricade il maggior numero di comuni appartenenti allo stesso ambito, sulla base di quanto stabilito nella convenzione di cooperazione di cui all'articolo 4” definiscono ed approvano “ la convenzione per la gestione del servizio idrico integrato ed il relativo disciplinare prevedendo il programma degli interventi, il piano finanziario ed il modello gestionale ed organizzativo”.
Tale convenzione di gestione-tipo è stata approvata con Delibera di giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997. Così facendo la Regione Lazio ha dettato le linee guida per l’affido di gestione del servizio idrico ai soggetti gestori.
L’ATO4, attraverso la Conferenza dei sindaci, con delibera n. 7 del 21 Marzo 2000, approva il bando di gara per la selezione del socio privato della costituenda mista società per azioni (51%comuni-49%privato) per gestire il servizio idrico. Al bando di gara si allega espressamente il contratto-tipo (convenzione di gestione-tipo) deliberato dalla Regione.
A questo punto è opportuno procede alla comparazione della convenzione di gestione-tipo previsto dalla legge regionale con quella approvata dall’ATO 4 con delibera n°1 del 9/4/2002 e con quella ulteriormente modificata dall’amministrazione provinciale di Latina e stipulata il 25/01/2007 con atto rep. 20518, nuova convenzione di gestione tra ATO4 e Società Acqualatina spa, sulla base della delibera della Conferenza Sindaci n°6 del 14/07/2006, per verificare che siano in linea con i principi della legge regionale e nazionale. Va peraltro rilevato che la Convenzione di gestione tipo, seppur predisposta (LR 6/96 art.6) attraverso le forme di consultazione previste (Conferenza dei Sindaci e dei presidenti di provincia) e con il coordinamento della Provincia di Latina è stata poi stipulata dalla stessa Provincia, con il soggetto Acqualatina S.P.A. il 2 Agosto 2002, e il 25/01/2007, ancor prima che i comuni l’abbiano verificata, discussa ed approvata nei Consigli comunali, come previsto dalla L.R. 6/96 art.9 e dall’art.17 della convenzione di Cooperazione ATO4.
Dalla comparazione delle convenzione tipo con quella vigente nell’ATO 4, appare evidente come in quella dell’ATO 4 siano presenti ulteriori articoli: Art. 17bis “Equilibrio economico-finanziario”, Art. 18bis “Periodo transitorio", Art. 30bis “Ipotesi di esonero da responsabilità del GESTORE”, Art. 30ter “Aggiornamento del PIANO”. Inoltre la formulazione dell’articolo 12 “Tariffa” è differente quella dell’art.34 “Risoluzione”, è molto differente da quella prevista nella convenzione tipo. Tali differenze sono state evidenziate anche nella Delibera di Giunta regionale n°44 del 25/01/2007, nella quale la Regione Lazioha giudicato la convenzione di gestione ATO 4 NON CONFORME alla Legge Regionale e per tanto ha ritenuto di non poter obbligare i comuni ad approvarla.
Commenti agli articoli differenti tra convenzione-tipo e convenzione di gestione ATO4
L’art. 17bis “Equilibrio economico-finanziario”, della Convenzione ATO4 recita:”Le parti convengono che i termini e le condizioni dell’affidamento di cui alla presente convenzione dovranno sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione stessa”. Detto articolo, non previsto nella convenzione-tipo, appare eccessivamente a sfavore dei comuni, e quindi anche del comune di Pontinia. L’articolo così formulato tradisce il principio ispiratore della legge nazionale 36/94 che prevede di redigere un contratto-tipo di gestione, dettagliato attraverso la formazione propedeutica del piano economico-finanziario, affinché il gestore all’atto dell’affido possa verificare la “convenienza” della gestione. Inoltre proprio perché il servizio in questione è di primaria importanza per la popolazione il legislatore nazionale e regionale non lasciano che l’andamento di della gestione sia improvvisato e pertanto prevedano che sia dettagliato nel PIANO, sia lo stato del servizio nei comuni dell’ambito, che gli interventi necessari da effettuare. I tutto deve essere poi assicurato attraverso un piano economico finanziario, che attraverso la tariffa sia capace di sopportare i costi della completa gestione. Pertanto è da ritenere che proprio in funzione del PIANO propedeutico che l’ambito redige, il gestore sia poi obbligato al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario della gestione (Legge 36/94 art.11 comma 2 lettera b). Da qui il legislatore nazionale quindi impone al legislatore regionale di prevedere un contratto-tipo per l’affidamento del servizio idrico, nel quale sia imposto al gestore, che è il diretto responsabile della gestione oggetto di affido, di raggiungere l’equilibrio di gestione, come è previsto nel piano. E’ anche vero che il legislatore regionale essendo previdente ha previsto anche i casi, indipendenti dalle capacità del gestore, per i quali sia giustificato il mancato equilibrio di gestione, art.12 c7 convenzione tipo. Nell’articolo la convenzione tipo prevede che “Le tariffe possono, su determinazione dell’AUTORITÀ DI AMBITO, variare a seguito di..”, mentre quella ATO4 allo stesso comma prevede che:”L’AUTORITA’ DI AMBITO aggiorna le tariffe, anche su richiesta del Gestore, a seguito di…”. Nei motivi poi che prevedono le modifiche della tariffa, oltre quelli previsti dalla convenzione tipo,viene aggiunto al comma 8:” Qualsiasi modifica tariffaria dovrà comunque consentire il rispetto di quanto previsto all’art. 17 bis”.
L’art.12comma 8, prevedendo che “qualsiasi modifica tariffaria dovrà comunque consentire il rispetto di quanto previsto all’art. 17bis” combinato con lo stesso art.17bis, determinano di fatto un obbligo per l’autorità d’ambito, e quindi dei comuni, di sostenere il gestore in ogni caso, anche quando eventualmente il mancato raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario che esso deve assicurare, siano da imputare a cattiva gestione. Tale articolo tende a far sì che il contratto di gestione sia di fati un contratto “aperto” senza vincoli particolari per il gestore. Ciò è diametralmente opposto alla volontà del legislatore nazionale che attraverso la legge imponeva che la gestione del servizio idrico integrato fosse “autosufficiente”, proprio attraverso l’imposizione al gestore che ottiene l’affido di gestione, dell’obbligo al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario. Per il raggiungimento di tale equilibro, il legislatore impone la sua formulazione matematica attraverso le “equazioni” previste nel METODO normalizzato emanato a seguito della legge 36/94 con decreto Ministro LL.PP. del 1/8/96. Né si po’ supporre che il gestore all’atto della presa in carico del servizio possa essere stato “ingannato” dal PIANO preparato dall’ATO4 (piano d’ambito elaborato dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, per conto della Provincia di Latina, consegnato alle società che hanno partecipato alla gara per la scelta del socio privato di Acqualatina Spa). Tale PIANO dettaglio conteneva tutta la situazione del servizio idrico preesistente dell’ATO e conseguentemente ad esso è stato definito il piano economico finanziario.
Art. 18bis "Periodo transitorio". Anche tale articolo non è previsto nella convenzione tipo e comunque rappresenta una “trappola” per i comuni dell’ATO. In buona sostanza esso prevede che (comma2):.”per tutto il periodo intercorrente tra la sottoscrizione della presente
convenzione e il trasferimento della totalità delle gestioni (di seguito, il "Periodo Transitorio"), il Gestore non assumerà alcun obbligo di attuazione del PIANO (ivi inclusi gli obblighi di realizzazione degli investimenti, opere,impianti ed interventi e di raggiungimento dei livelli di servizio ai sensi della presente convenzione)” e che (comma 3) ”3 Durante il Periodo Transitorio il Gestore sarà tenuto esclusivamente a:Effettuare la prestazione dei servizi progressivamente trasferiti garantendo i livelli di servizio esistenti e applicando le tariffe previste nel PIANO;Provvedere alla manutenzione ordinaria di tutte le componenti degli impianti,curando l’annotazione in apposito registro delle operazioni eseguite;
Attuare gli interventi eccezionali, di carattere urgente, indispensabili per assicurare la funzionalità dei servizi e il mantenimento dei livelli di servizio esistenti, curando l’annotazione in apposito registro delle operazioni eseguite.”
Applicando tale articolo, per esempio nel caso in cui un piccolo comune non ottemperi alla consegna delle reti, il gestore non ha l’obbligo di rispettare il contratto di servizio, anche se non ha ricadute significate nella tariffa. Mentre il gestore riscuote la tariffa che è costruita prevedendo che il gestore abbia tutti costi dell’intero ambito ed esegua tutta gli investimenti previsti, quello non si obbliga a portare il servizio conforme alla tariffa almeno nei comuni trasferiti, ma si limita a garantire “i livelli di servizio esistenti e applicando le tariffe previste nel PIANO”. Ciò evidentemente determina che mentre il servizio rimane uguale, la tariffa invece aumenta come se il gestore stesso applicando gli standard e gli obblighi previsti nel contratto. Quindi gli utenti si trovano a pagare una tariffa maggiore per un servizio che non viene effettuato. Se si considera che nel comune di Pontinia con l’arrivo del gestore Acqualatina, le tariffe hanno subito un notevole aumento , si capisce quanto sia svantaggioso per il comune l’applicazione di questo articolo. Al contrario si sottolinea come il pagamento dei canoni dovuti dal gestore sia computato in proporzione alle “…aree di cui il Gestore avrà acquisito la gestione del Servizio…”(art.13 comma 1 Convenzione ATO4).Va altresì ricordato che al comma 5 della Convenzione ATO4, si prevede che in caso di mancato trasferimento delle gestioni esistenti entro nove mesi, il gestore chieda l’adeguamento del PIANO o la risoluzione del contratto. Entrambe le cose non sono avvenute nell’ATO4. Per fare un esempio: fino al Giugno 2004 il comune di Aprilia non aveva trasferito le reti per problemi connessi al vecchio gestore incaricato della riscossione tributi delle tariffa del servizio idrico, ne a tutt’oggi risultano ancora consegnati, per differenti ragioni, gli impianti di Bassiano, Ponza e Ventotene. Nonostante la situazione di questi importanti comuni della provincia,si è preferito “sfruttare” quanto previsto all’art. 17 bis, per chiedere all’ATO di riequilibrare il disavanzo del gestore, nonostante questi abbia introitato una tariffa con il livello previsto come se gestisse tutto l’ambito.
Utilizzo degli articoli Art. 17bis Art. 18bis per equilibrare il deficit del gestore
Proprio invocando gli articoli 17bis e 18bis, con delibera n.4 del 16/4/2004 della Conferenza dei sindaci ATO4, viene approvato un accordo tra ATO4 ed Acqualatina per “compensare” il gestore del deficit di gestione ed assicuragli l’equilibrio economico-finanziario. Nell’accordo il gestore lamenta le criticità di gestione dell’anno 2003, ed in particolare che: “i volumi erogati all'utenza sono risultati sensibilmente inferiori a quelli previsti dal PIANO, provocando una diminuzione dei ricavi rispetto a quelli preventivati; i costi operativi sono risultati sensibilmente maggiori rispetto a quelli indicati nel PIANO per cause indipendenti dall’organizzazione del gestore (elettricità, mutui, . . . )”. Ciò appare molto discutibile poiché se è vero che in quella data, come accaduto per esempio nel comune di Aprilia, secondo comune per numero di utenza (circa 15.000), questo comune non “generava” riscossione di tariffa (poiché trasferirà gli impianti solo a partire dal 1 Luglio 2004), è anche vero che non generava costi di gestione. Eppure i costi di gestione risultano essere superiori a quelli previsti nel PIANO che comprendono anche Aprilia, Bassiano, Ponza e Ventotene!
L’accordo prevede:
“Articolo 1 Regolamentazione dei rapporti derivanti dal Periodo
Transitorio al 31.12.2003
Le Parti si danno atto e riconoscono che la gestione del Servizio,durante il Periodo Transitorio al 31.12.2003, ha determinato uno sbilancio dei costi rispetto ai ricavi che sarà determinato con esattezza alla certificazione del bilancio civilistico del GESTORE. Le Parti, pertanto, al fine di evitare la necessità di procedere ad una revisione tariffaria per compensare il predetto sbilancio, convengono che l'AUTORITA’ DI AMBITO si obbliga a rimborsare ad Acqualatina il predetto importo determinato come sopra descritto Il pagamento dell'importo avverrà mediante compensazione, fino a concorrenza dell'importo stesso, con il debito di Acqualatina nei confronti dell'AUTORITA' DI AMBITO derivante dal pagamento dei canoni di concessione dovuti per gli anni 2003-2004-2005 e, nel caso in cui tali importi non fossero sufficienti a compensare l'ammontare sopra descritto, attraverso un aumento delle Quote Fisse addebitate all'utenza.. L'AUTORITA DI AMBITO accetta la compensazione di cui al presente articolo e si obbliga a non esigere e comunque a rinunciare a qualsiasi pretesa, diritto, ragione e/o azione direttamente o indirettamente connessi ai maggiori importi del canone di concessione che saranno oggetto di compensazione.
Articolo 2 Equilibrio economico-finanziario
Le Parti si danno atto e convengono che la gestione del Servizio nell'esercizio 2003 ha evidenziato le seguenti criticità:
• i volumi erogati all'utenza sono risultati sensibilmente inferiori rispetto a quelli previsti nel PIANO, con conseguente ulteriore diminuzione dei ricavi rispetto a quelli preventivati;
• i costi operativi sono risultati sensibilmente maggiori rispetto a quelli previsti nel PIANO per cause indipendenti dall'organizzazione del gestore (elettricità, mutui, . .. )
In considerazione delle citate criticita, le Parti stabiliscono quale condizione per il conseguimento dell'equilibrio economico finanziario per l'esercizio 2004:
• il contenimento dei costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo a 46 Milioni di Euro;
Dandosi atto e convenendo che, qualora, alla chiusura dell'esercizio 2004, il volume fatturato all'utenza fosse inferiore rispetto a quello preventivato di 38'6 Milioni di mc, o i costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo siano superiori a 46 Milioni di Euro, ovvero introiti da tariffa minori dei costi 2004 ai sensi degli art. 3.1, 3.2 e 3.3 del Metodo, I'AUTORITA' DI AMBITO garantirà l'equilibrio Economico Finanziario dell'esercizio 2004 stesso, rispetto al Piano e apposita revisione tariffaria per il triennio 2005 - 2007, che preveda:
1. la copertura dello sbilancio dei costi 2004 (ai sensi degli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo) rispetto ai ricavi 2004 sul quale va una remunerazione pari a quella prevista dal Metodo investimenti;
2. l'assunzione dell'esercizio 2004, in coerenza con l'articolo 4 del Metodo, come esercizio a base del calcolo del nuovo piano tariffario.
Nel caso in cui le risultanze della gestione 2004 migliorino I'equilibrio
economico - finanziario del GESTORE per effetto di:
• il superamento di un volume erogato all'utenza di 38,6Milioni di mc
• costi ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo inferiori 46 Milioni di Euro
• ovvero, comunque un rapporto di concausa tra i fattori sopra evidenziati tale da portare comunque al GESTORE un introito maggiore dei costi 2004 ai sensi degli articoli 3.1,3.2 e 3.3 del Metodo;
Le parti convengono che tale differenza tra l'introito ed i suddetti costi sia ripartito al 50% a vantaggio dell’Utenza sulla tariffa dell'esercizio 2005 ed al 50% a vantaggio dei GESTORE “
Il 12/7/2004 con delibera n°8 la conferenza dei Sindaci votava un aggiornamento tecnico del piano degli interventi stipulato in convenzione ed approvato nel PIANO d’Ambito predisposto precedentemente con delibera del n.1 del 9/4/2002. Pur rimanendo inalterato l’importo dei lavori da eseguire per il trentennio di convenzione, i lavori da eseguire nei primi 6 anni risultano notevolmente ridotti, quindi l’impegno di spesa per gli impianti comunali è stato procrastinato nel tempo, mentre non si è provveduto ad adeguare il piano economico finanziario e la tariffa ricadente sull’utenza comunale. Si tenga presente che le stesse problematiche d’adeguamento del piano economico e finanziario e quindi delle tariffe, da allineare al rinvio degli interventi sugli impianti, sono state sollevate, con nota scritta, anche dal rappresentante del Comune di Sabaudia Nicola BIANCHI (allegato n.4 delibera della conferenza dei sindaci n°8 del 12/7/2004).
Analoga situazione di riequilibrio del deficit del gestore si è ripresentata nel 2005. Infatti con delibera n.5 del 28/9/2005 la Conferenza dei sindaci approvava un’ulteriore accordo che modificava gli impegni assunti dal gestore in convenzione nel 2002. Tale accordo come detto nelle premesse del documento è stato necessario perché “E' insorta contestazione, in occasione dell'avvio e definizione del procedimento per l'adeguamento della tariffa del servizio idrico integrato per l'anno 2005, tra I'ATO n. 4 e Acqualatina, in ordine ai termini ed alla possibilità stessa di ottenere da parte della stessa Acqualatina, l'incremento della tariffa previsto in convenzione per conseguire, come per legge, l'equilibrio economico finanziario che costituisce presupposto per l'espletamento del servizio”. Sempre nelle premesse di questo accordo viene richiamato ancora una volta l’art.17bis ed il precedente accordo del 16/4/2004 che attraverso tale articolo era stato precedentemente stipulato. Con l’accordo del 2005 contenuto nella citata delibera sono riconosciuti al gestore 14.7 milioni di euro che l’ATO4 si impegna a versare per consentire l’equilibrio economico finanziario del gestore, senza incidere pesantemente sulle tariffe. Nelle considerazioni dell’accordo è scritto appunto che:
”l'aumento tariffario che deriverebbe dall'applicazione delle procedure previste dalla Convenzione di Gestione assumerebbe valori consistenti (21,6%) e pertanto indispensabile trovare soluzioni compatibili con le esigenze sia degli utenti per il contenimento delle tariffe del servizio, sia di garanzia dell'equilibrio economico-finanziario della Società;
che solo a seguito delle risultanze di tali azioni si potrà definire un nuovo PIANO con riferimento all'esercizio 2004 come anno To (ndr To l’anno detto zero, iniziale di gestione. per l’applicazione del METODO normalizzato per la costruzione della tariffa del primo anno di gestione);
che rimane comunque ferma l’intenzione delle Parti confermare gli accordi del 16 aprile 2004 e quindi di assicurare l'equilibrio economico - finanziario della gestione, come del resto già ben indicato e prescritto
nella vigente Convenzione di Gestione”. Si tenga presente che l’affermazione che paventava un aumento delle tariffe fino al 21,6 % secondo le “procedure previste dalla Convenzione di Gestione” di fatti le procedure cui si riferisce sono quelle previste all’art.17bis, così come richiamate attraverso l’art. 12 comma 8 per la revisione delle tariffe. In definitiva si sostiene che in ogni caso le tariffe devono essere applicate per assicurare, secondo l’art.17bis, “sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione”. Ciò è, però, in netto contrasto con le previsioni di sviluppo della tariffa i cui aumenti sono stati fissati per i primi sei anni di gestione, attraverso il cosiddetto coefficiente K di limite di prezzo previsto all’art.12 comma 5 del contratto. Per il terzo anno d’esercizio (anno 2005) il limite K bloccava l’aumento al 4,50%, che sommato al tasso d’inflazione programmato, generava aumenti massimi del 4,95%, cosa tra l’altro prevista della richiamata delibera n.5 del 28/9/2005. Vale qui precisare che nel punto e) delle premesse dell’accordo vi è una discrepanza tra la quantità di metri cubi immessi in rete e quelli previsti nel PIANO del 2002. Infatti nella premessa e) è scritto: “Si sono evidenziate, in questo primo periodo di gestione ed a seguito delle azioni di monitoraggio ed inventariamento della situazione preesistente, le seguenti criticità: la portata media annua erogata è di 115 milioni di metri cubi a fronte dei circa 32 fatturati nel 2004”. Come risulta dal PIANO preparato per conto dall’ATO4 dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, e posto all’ Allegato B “Estratto ricognizione opere reti impianti- Ricognizione Relazione” della convenzione del 2002, alla pagina 4 è scritto:” Il consumo attuale è di circa 130 milioni di m3/anno ed il fabbisogno stimato netto al 2015 sale a circa 150 milioni di m3/anno: il periodo di massimo consumo è concentrato nei mesi di luglio ed agosto”. Pertanto il Gestore conosceva il piano ed era stato edotto sul quantitativo d’acqua che veniva immesso in rete, anche stimato per eccesso, poiché il gestore nel punto e) richiamato, parla di 115 milioni di metri cubi immessi in rete, mentre l’ATO ne aveva stimati 130-150 milioni. Mentre, per metri cubi fatturabili, l’ATO aveva stimato 45.445.000 metri cubi (Allegato A3-Estratto del Piano Tariffario trentennale contenuto nel PIANO del 2002), nell’accordo si parla di soli 32 milioni di metri cubi. Ciò spiega in larga parte l’inconsistenza del dato metri cubi fatturati. Va altresì sottolineato che nel PIANO dell’ATO i metri cubi fatturabili erano stati ipotizzati proprio in funzione della maggiore efficienza del gestore di recuperare l’eventuale evasione da morosità e diminuire le perdite fisiche di rete. Questa efficienza non si è poi riscontrata nel gestore. Infatti nell’accordo del 2005 al punto f) si prevede che l'ATO n. 4 eroghi ad Acqualatina il debito presunto 14,7 milioni di euro, attraverso un prestito finanziato appunto dai proventi di un programma di recupero dispersioni fisiche(perdite di rete) ed amministrative (utenza abusiva).
Come si nota attraverso queste considerazioni l’ATO è “obbligato” ancora una volta attraverso l’articolo 17bis ad assicurare l’equilibrio economico-finanziario del gestore, nonostante non sia stato messo in atto una modifica del PIANO, che preveda la riduzione delle tariffe conseguentemente alla mancata applicazione del piano degli investimenti e l’inefficienza del gestore di recuperare il fatturato previsto nel piano.
Tutti gli effetti negativi “scatenati” dall’applicazione dell’art.17bis con l’accordo del 16/4/2004 si sono ripercossi anche sulla revisione del piano e l’approvazione tariffa 2006 deliberati con atto n.6 del 14-7-2006 dalla conferenza dei Sindaci. Con la revisione del PIANO d’ambito vengono modificati: la Convenzione di Gestione, il Programma degli interventi, il Piano economico finanziario trentennale (Stato patrimoniale, Conto economico, Flussi di cassa), il Piano tariffario trentennale, il Modello gestionale e organizzativo, il Disciplinare Tecnico, il Regolamento d'utenza. Inoltre al punto 4 di detta deliberazione si decide “di annullare l'impegno dell'Autorità d'Ambito, assunto con la Deliberazione della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atto n. 5 del 28.09.2005, di fornire le idonee garanzie al fine di erogare al Gestore Acqualatina s.p.a. un prestito di 14.700.000 euro, fermo restando comunque il riconoscimento del debito verso il Gestore dei comuni del’AT04 come meglio specificato nella delibera atto numero 5 del 28 settembre 2005”.
Come si capisce anche se non viene più richiesto all’ATO di erogare un prestito al gestore a copertura del debito di 14,7 milioni di euro derivanti dal primo accordo del 16/4/2004 a seguito dell’applicazione dell’art.17bis, il debito stesso rimane! A conferma poi della cattiva interpretazione dell’obbligo del gestore a mantenere l’equilibrio economico finanziario attraverso una gestione efficiente, si legga il punto 7 della delibera che così recita:”.. venga istituita una verifica triennale (dicembre 2008) del Programma quinquennale di Recupero Dispersioni che preveda un meccanismo di adeguamento automatico della tariffa, in più o in meno, nel caso in cui i risultati dello stesso differiscano, in più o in meno, rispetto alle previsioni del Programma stesso che si allega al presente atto a formarne parte integrante e sostanziale (AII.D), sia per la parte del recupero dell'ammontare per i consumi pregressi 2003 - 2005, sia per la variazione del volume d'affari annuo del Gestore”. Come dire nessuna responsabilità è addebitabile al gestore sulla capacità di ridurre le dispersioni fisiche ed amministrative, poiché in ogni caso attraverso la tariffa l’ATO, in applicazione all’art.17bis , dovrà comunque “sempre assicurare l’equilibrio economico-finanziario del Gestore per l’intera durata della convenzione”! Si sottolinea inoltre che, in seguito all’accordo del 16/4/2004 l’ATO4 instaurato per compensare il deficit del gestore, l’ATO4 ha dovuto rinunciare al canone di concessione annuo (pari a 1.549.371 euro) per gli anni 2003-2004-2005. Detta rinuncia ha avuto ripercussioni anche sulla ricapitalizzazione di Acqualatina. Infatti, con delibera ATO4 dell’11/2/2003 si decideva di aumentare il capitale della mista Acqualatina fino alla somma di € 26.442.593,24 e pertanto spettava alla parte pubblica, in funzione del regime sociale (51% comuni ATO4 e 49% privati), corrispondere la somma €13.485.722,55. Fu poi la Provincia che si rese disponibile a contrarre mutuo alla DD.PP al 4,8% con 1^rata a Gennaio 2005, di rata annuale costante di € 1.058.737,00, che doveva essere coperta con il canone di concessione annuo pari a 1.549.371,00 (la restante somma del canone serve per coprire i costi della Segreteria tecnica operativa dell’ATO). Cosicché i comuni attualmente si trovano ad avere un debito con la Provincia, non avendo potuto disporre dei canoni 20003-2004-2005 per onorare il prestito chiesto alla cassa DD.PP. . In definitiva con il combinato degli articoli 12 comma 8, 17bis e 18bis, non previsti nella convenzione tipo, si assicura al gestore una sorta di “garanzia” che gli permette di sorpassare ogni inefficienza di gestione; cosa questa che il legislatore nazionale avrebbe voluto sorpassare proprio con l’introduzione della legge 36/94 che prevedeva una gestione “forzatamente” efficace, efficiente ed economica.
Art. 30bis Ipotesi di esonero da responsabilità del GESTORE
Tale articolo introduce l’esonero di responsabilità del gestore anche soprattutto nei casi in cui la responsabilità dell’inefficienza di gestione sia da imputare all’inefficienza del gestore e non solo a cause di forza maggiore. In particolare al comma 5 si prevede che il gestore sia esonerato da responsabilità “nel caso in cui vengano meno, in tutto o in parte, i presupposti sulla cui base è stato elaborato il PIANO o sono stati effettuati gli adeguamenti e sui quali il PIANO e gli adeguamenti si fondano (e pertanto, nelle ipotesi in cui, a titolo meramente esemplificativo, la durata del periodo di affidamento sia inferiore a quella prevista, non vengano approvati gli adeguamenti delle tariffe necessari per la copertura dei costi, si verifichino rilevanti scostamenti tra i volumi erogati e/o fatturati e quelli previsti nel PIANO e/o una morosità superiore a quella ipotizzata nel PIANO, l’aumento dei costi operativi gestionali rispetto a quelli ipotizzati; non vengano rilasciate dagli enti competenti, autorizzazioni, licenze e concessioni necessarie per l’esecuzione degli investimenti ecc.), il Gestore non incorrerà in alcuna responsabilità per mancato adempimento degli obblighi derivanti dalla presente convenzione (ivi compresi il mancato raggiungimento nei termini previsti dei livelli di Servizio e la mancata realizzazione degli interventi previsti nel PIANO), né sarà passibile di alcuna penalità e/o sanzione, compresa l’escussione della cauzione rilasciata ai sensi dell’art. 31 e la risoluzione di cui all’art. 34” Tutto ciò prescinde dalle ragione analitiche che hanno portato al mancato rispetto del Piano, imputando di fatti la causa all’inadeguatezza del PIANO rispetto alla realtà preesistente all’inizio di gestione. Eppure come già ricordato il gestore ha avuto un PIANO particolareggiato elaborato dagli studi specializzati C. LOTTI & ASSOCIATI S.p.A.-Roma, e fornito al Gestore in fase di gara. L’elaborato PIANO è stato fornito sia in formato cartaceo che elettronico su apposito CD e conteneva Ricognizione Monografie dei comuni, Relazione della Ricognizione, Ricognizione Schemi Acquedottistici dell’ATO4, con annesse tutte le tavole tecniche dei rilievi cartografici e la schematizzazione dei sistemi acquedottistici per ogni comune. Per la maggiore morosità venutasi a creare con l’avvento del nuovo Gestore la causa può essere attribuita al gestore stesso, che non ha accompagnato il trasferimento delle utente ai dettami del nuovo contratto di fornitura. L’art.55 al comma 2 prevedeva che: “Prima della emissione della prima fattura il Gestore informa il cliente della vigenza del nuovo Regolamento e delle condizioni di contratto. Il cliente, ove intenda modificare le condizioni contrattuali, dovrà entro trenta giorni dalla comunicazione del Gestore recarsi presso uno sportello per la sottoscrizione del nuovo contratto; in caso contrario, si intenderanno approvate le condizioni contrattuali da parte del cliente.” Il contratto in realtà non è stato mai inviato all’utenza preesistente all’avvio di gestione. L’art.9 della convezione di servizio al comma 3 prevedeva che :”al fine di favorire un rapporto equilibrato con l’utenza il GESTORE assicura la diffusione della Carta dei Servizi, allegata sotto la lettera E), attraverso la consegna di una copia ad ogni utente e la disponibilità presso tutti i suoi uffici aperti al pubblico”. Anche la consegna della carta dei servizi non è mai avvenuta. Quindi la morosità generata è in altri termini da imputare al gestore. Questi, se si ipotizza un costo di 3 euro per la stampa e l’invio della documentazione prevista in convenzione (i due documenti constano di 110 pagine!) a tutti i circa 250.000 utenti dell’ATO, ha risparmiato ben 750.000 euro (250.000 x 3 euro)! Come si evince ancora una volta non solo il gestore attraverso la formulazione di articoli difformi alla convenzione tipo è stato esonerato da responsabilità, ma ha anche avuto un risparmio di gestione. Nel caso poi che l’ATO avesse imposto il rispetto della consegna dei documenti, ci sarebbero stati ulteriori 750.000 euro, che attraverso l’impegno previsto dall’art.17bis, l’ATO a sua volta avrebbe dovuto “rimborsare” al gestore. Insomma è proprio il caso di dire che l‘equilibrio di gestione concepito attraverso l’art.17bis porta alla situazione del cane che si morde la coda! Tra l’altro si pensi anche che le stesse tariffe più alte hanno ingenerato nell’utenza un risparmio della risorsa e quindi un minore fatturato. Se si pensi che il legislatore con la legge 36/94 voleva proprio tutelare la risorsa e diminuire i consumi, ahimé ogni risparmio dell’utenza è vanificato dal combinato degli articoli 30bis e 17bis, la cui applicazione di fatto precederebbe in ogni modo un riequilibrio del deficit che il gestore avrebbe ddal comportamento zelante dell’utente!
Art. 30ter Aggiornamento del PIANO
L’articolo è strettamente correlato al precedente, infatti recita:”salva in ogni caso l’applicazione del precedente articolo, le Parti procederanno all’adeguamento del PIANO (e, laddove occorra, della tariffa) nei casi indicati all’art. 18, nei casi in cui ciò sia necessario in considerazione del verificarsi di uno o più degli eventi indicati nell’articolo precedente”. Ancora una volta l’inadeguatezza del PIANO, ancorché accettato e conosciuto all’atto della gara, è posta come condizione sufficiente al non rispetto dei vincoli contrattuali, a prescindere da un’analisi puntuale delle responsabilità. L’articolo dopo aver elencata la procedura dell’aggiornamento, non lascia scampo all’ATO, infatti prevede che “qualora una delle Parti non si adegui alle determinazioni effettuate dal Collegio dei Periti, l’altra avrà diritto di risolvere la presente convenzione seguendo la procedura indicata nell’art.34, indipendentemente dalla circostanza che la controparte abbia o meno impugnato la determinazione predetta”. Vale ancora ricordare che l’obbligo del rispetto dell’art.17bis renderebbe sconveniente all’ATO qualsiasi atto di resistenza.
Articolo 34 Risoluzione
Anche questo articolo risulta essere notevolmente differente da quello previsto nella convenzione tipo. Infatti oltre a prevedere l’inadempienza del gestore è prevista al comma 2 anche la risoluzione nel caso in cui l’ATO è inadempiente alle obbligazioni assunte in forza della convenzione, cosicché ogni volta che il l’ATO non assicura la coperture del deficit del gestore “scatta” l’art.17bis e di conseguenza i comuni si trovano ad essere inadempienti! Si prevede inoltre l’obbligo per L’ATO di coinvolgere (comma7) gli Enti Finanziatori nella procedura di risoluzione e si prevede anche (comma 9) che questi possano “esercitare il diritto di attivarsi al fine di prevenire la risoluzione della convenzione”. Nel caso poi (comma 11) che “il gestore sia stato finanziato con operazioni di finanza di progetto, l’ATO, nei casi di cui al presente articolo ed all’articolo 36, provvederà alla selezione del nuovo gestore del servizio, introducendo quale requisito nella procedura di gara l’obbligo e la capacità del nuovo concessionario di far fronte al debito del progetto in essere conseguenze della risoluzione per inadempimento del Gestore”. Come si vede i finanziatore entrano nella procedura di inadempimento, allungandone i tempi e possono “salvare il gestore” dall’inadempimento e quindi permettergli di continuare la gestione, anche se si è dimostrato inaffidabile nel rispettare gli obblighi contrattuali. Al contempo nel caso in cui il gestore abbia avviato un progetto di finanza, cui l’ATO non ha tra l’altro partecipato, si da modo a gestore di non rispondere della propria inaffidabilità verso i finanziatori, “scaricando” all’ATO l’obbligo di assumere i finanziamenti del progetto attraverso la nuova concessione di gestione, che partirebbe quindi già con il “fardello” dei debiti contratti dal vecchio gestore. Tale clausola inoltre potrebbe esser utilizzata in modo strumentale dal gestore per dare a Enti finanziatori (banche), “garanzie traslate” dall’ATO che in ogni modo sarebbe obbligato ad assicurare il coinvolgimento dei finanziatore nelle procedure per l’avvio di una nuova gestione, a seguito di inadempienza del primo gestore.
delibera consiglio comunale n. 76 del 20 dicembre 2007
Il Sindaco, dopo aver parlato dei problemi più salienti relativi alla Società Acqualatina Spa, dà lettura di due lettere che intende spedire, allegate al presente atto, come hanno fatto altri Sindaci, ad Acqualatina.
Per il dibattito in aula si fa riferimento all’allegata sbobinatura.
Dato atto che la prima lettera rivolta al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Presidente della Società Acqualatina Spa, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, è relativa alla richiesta al Sig. Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro la fine d’anno, in via straordinaria la Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 per discutere dei finanziamenti e per comunicare l’apertura del contraddittorio da parte del Comune di Pontinia verso l’Amministrazione Provinciale e verso l’Autorità d’Ambito per quanto riguarda l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4.
La seconda lettera indirizzata al Presidente dell’Amministrazione Provinciale, al Responsabile della S.T.O. ATO4 Lazio Meridionale Latina, al Responsabile della società Acqualatina Spa, a Depfa Bank Deutsche Pfandbriefbank AG sede di Roma, a Depfa Bank PLC 1 Dublino, al Prefetto di Latina, all’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli, chiede notizie circa un mutuo di rilevante entità, pari a 115 milioni di euro in corso tra Acqualatina S.p.A. e Depfa Bank.
Messa ai voti la proposta di invio delle note sopradescritte, a firma del Sindaco, ai vari destinatari, la proposta è approvata con
Voti favorevoli: 10
Consiglieri astenuti: 4 (Ramati Maurizio, Torelli Paolo, Belli Giuseppe Silvio, Di Trapano Roberto)
Su 14 Consiglieri presenti e 7 consiglieri assenti (Ronci Fernando, Farris Giovanni, Mantova Massimo Vincenzo, Nardoni Maria Teresa, Donnarumma Alfonso, Novelli Sandro Marcello, Tortorelli Mario Donato)
IL CONSIGLIO COMUNALE
Ciò premesso
DELIBERA
Di condividere il contenuto delle note allegate e delle quali il Sindaco ne ha dato lettura all’Assemblea e autorizzare pertanto il Sindaco all’invio delle stesse ai vari destinatari meglio descritti nelle note stesse.
Prot. Pontinia _____ Dicembre 2007
RACCOMANDATA R.R.
Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale
Dott. Armando CUSANI
Coordinatore dell’ATO4
Via Costa,1
04100 – LATINA
AL RESPONSABILE della S.T.O. ATO4
Lazio Meridionale Latina
Ing. Sergio GIOVANNETTI
Piazza della Libertà, 5
04100- LATINA
Al Presidente della società Acqualatina S.p.A.
Sen. Claudio FAZZONE
Viale P.L. Nervi Centro C.le Latina Fiori
Torre 10 Mimose
04100- LATINA
A DEPFA BANK Deutsche Pfandbriefbank AG
Sede di ROMA
Via di Torre Argentina, 21 (Palazzo Origo)
00186 ROMA
A DEPFA BANK PLC 1
1 Commons Street Co DUBLIN
DUBLIN IRLANDA
p.c Al Signor Prefetto della Provincia di Latina
Dott. Bruno FRATTASI
Piazza della Libertà, 1
04100- LATINA
All’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli
Filiberto ZARATTI
Viale del Tintoretto, 432
00142- ROMA
Oggetto: Richiesta delucidazioni mutuo di “ Project Financing” contratto tra Acqualatina S.p.A. e DEPFA BANK. Richiesta convocazione assemblea straordinaria Autorità d’Ambito ATO4 – Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti.
PREMESSO CHE
• Per quanto desumibile dalla relazione al bilancio di Acqualatina S.p.A. per l’anno 2006 la Società ha intenzione di contrarre mutuo di “ Project Financing” con l’istituto bancario DEPFA BANK Deutsche Pfandbriefbank per realizzare gli investimenti previsti nel PIANO DEGLI INTERVENTI per l’ ambito idrico ATO4 – Lazio Meridionale-Latina;
• per quanto desumibile dal sito internet www. projectfinancemagazine.com (http://www.projectfinancemagazine.com/default.asp?page=1100&subtype=upgrade&status=8) detto mutuo dell’importo di 115 milioni di euro sarebbe già stato erogato dalla DEPFA BANK alla società Acqualatina S.p.A.;
• per quanto desumibile dal relativo articolo riportato dal periodico QUINDICI di Federutility edizione anno 2007 n. 11 ( di seguito trascritto), il mutuo in parola sarebbe già stato erogato – testo articolo “ Depfa Bank e Acqualatina S.p.A. hanno firmato nei giorni scorsi un contratto di finanziamento in project finance da 115 milioni di euro. La società concessionaria gestisce il sistema idrico integrato dell’Ato4 Lazio-Meridionale – controllata dai Comuni del territorio e dal gruppo francese Veolia – e serve 530 mila abitanti distribuiti in 38 comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma. Con l’accordo siglato, Depfa Bank – in qualità di mandated lead arranger – ha messo a punto per Acqualatina un finanziamento da 105 milioni mirato a rimborsare l’esistente indebitamento del bridge loan e a finanziare gli investimenti; nonché una linea di credito (fideiussione ) per 9,5 milioni”;
• l’articolo 17 comma a del Disciplinare Tecnico parte integrante della Convenzione di gestione tra ATO4 e gestore Acqualtina S.p.A. prevede che in caso di interventi operati direttamente del Gestore “Il Gestore impegna i capitali necessari agli interventi previsti per ciascun anno dal Programma degli Interventi. Tali capitali possono dal Gestore essere reperiti con qualsiasi mezzo diretto o finanziario. La garanzia in cambio del credito concesso al Gestore, offerta con impegno dei beni realizzandi, deve essere approvata dall’Autorità d’Ambito che controfirma il contratto di mutuo dal Gestore stipulato con Istituti Bancari o Finanziari, pena l’invalidità dell’atto con le conseguenze relative tra le parti qui contraenti.”;
• ad oggi non risulta allo scrivente che l’Autorità d’Ambito attraverso la Conferenza dei Sindaci abbia rilasciata la garanzia prevista dall’art. 17 di cui sopra;
• questo Comune in ogni caso non ha rilasciato la garanzia prevista dall’art. 17 di cui sopra;
CHIEDE
• al Responsabile della STO dell’ATO4, ing. Sergio Giovannetti, di trasmettere la presente lettera a tutti i comuni dell’Ambito;
• al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro fine anno, in via straordinaria, la Conferenza dei sindaci dell’ATO per discutere e deliberare del finanziamento in parola;
• alla DEPFA Bank di sospendere le procedure per la piena formalizzazione dell’atto di mutuo di “project Financing”, fino a che non vi è determinazione in merito da parte dell’Autorità d’Ambito dell’ATO4 così come previsto dall’art. 17 di cui sopra.
Si fa presente che nelle more di un sollecito riscontro della presente richiesta di convocazione della Conferenza d’Ambito ATO4, si richiede alla società Acqualatina S.p.A. ed alla DEPFA Bank di non iscrivere il mutuo in parola nei loro atti di bilancio, poiché la Conferenza dei Sindaci non ha rilasciato, come previsto dall’art. 17, la garanzia in cambio del credito concesso al gestore, pena l’invalidità dell’atto con le conseguenze relative tra le parti contraenti.
Il Sindaco
Dott. Eligio Tombolillo
Prot. Pontinia, ______ Dicembre 2007
RACCOMANDATA R.R.
Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale
Dott.Armando CUSANI
Coordinatore dell’ATO4
Via Costa,1
04100 – LATINA
AL RESPONSABILE della S.T.O. ATO4
Lazio Meridionale Latina
Ing. Sergio GIOVANNETTI
Piazza della Libertà, 5
04100- LATINA
Al Presidente della società Acqualatina S.p.A.
Sen. Claudio FAZZONE
Viale P.L. Nervi Centro C.le Latina Fiori
Torre 10 Mimose
04100- LATINA
p.c Al Signor Prefetto della Provincia di Latina
Dott. Bruno FRATTASI
Piazza della Libertà, 1
04100- LATINA
All’Assessore Regionale all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli
Filiberto ZARATTI
Viale del Tintoretto, 432
00142- ROMA
Oggetto: Comunicazione di apertura del contraddittorio nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Latina e verso l’Autorità d’Ambito avverso l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4 ( art. 6 bis, art. 13 ed art.22);
PREMESSO CHE:
• La legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche;
• La legge regionale 22 gennaio 1996, n. 6 – Individuazione degli ambiti territoriali ottimali e organizzazione del servizio idrico integrato in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 – e successive modifiche;
• La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque (Gazzetta Ufficiale n. L.327 del 22/12/2000);
• Il Decreto Legislativo 18-08-2000, n.267 Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali- e successive modifiche;
• Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152;
• La delibera n.7 del 21 Marzo 2000 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “ LR 6/96 Del. G.R. n. .5462 del 16.11.99 – bando e Disciplinare di gara per la scelta del Socio Privato della costituenda spa di Gestione del SII nell’ATO4 – Determinazioni”;
• La delibera n.1 del 9 Aprile 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “Costituzione società mista per l’affidamento del servizio idrico integrato”;
• La delibera n. 3 del 7 Maggio 2002 della Conferenza dei Sindaci ATO4 avente ad oggetto “ Costituzione società mista di gestione del SII nell’ATO4 - Latina – Patto Parasociale”;
• Delibera di Giunta regionale n. 6924 del 4 novembre 1997 avente ad oggetto “ Convenzione tipo per la gestione del Servizio Idrico Integrato”
• La CONVENZIONE DI COOPERAZIONE regolante i rapporti tra gli Enti Locali ricadenti nell’Ambito Territoriale Ottimale n° 4 denominato “Lazio Meridionale – Latina” approvata con delibera consiliare n. 59 del 01/08/1997 (nel seguito Convenzione di Cooperazione);
• La CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO stipulata in data 2 agosto 2002 fra la Provincia di Latina in rappresentanza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.4, Lazio Meridionale – Latina e la Società ACQUALATINA S.p.A. con sede in Latina (giusto repertorio n° 20257 Provincia di Latina)
(nel seguito Convenzione di Gestione);
• Il parere di regolarità tecnica reso ai sensi dell’art. D.lgs. 267/2000 del responsabile del servizio interessato.
SI INFORMA
• Il Responsabile della STO dell’ATO4, Ing. Sergio Giovannetti, di trasmettere la presente lettera a tutti i comuni dell’Ambito;
• Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di convocare entro fine anno, in via straordinaria, la Conferenza dei sindaci dell’ATO per discutere e deliberare del finanziamento in parola;
CHE
Il comune di Pontinia invia formale comunicazione di apertura del contraddittorio nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Latina e verso l’Autorità d’Ambito avverso l’approvazione delle modifiche alla Convenzione di cooperazione ATO4 (art. 6 bis, art. 13 ed art. 22).
IL SINDACO
Dott. Eligio Tombolillo
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