lunedì 30 aprile 2012

energia rinnovabile, record 40% pannelli fotovoltaici

Quello dell’efficienza è, insieme al contenimento dei costi, il maggior campo di ricerca nel settore del fotovoltaico. In linea teorica, comunque, non dovrebbe essere possibile superare la soglia di efficienza del 33%. Il che vorrebbe dire che, a prescindere dal fatto che si tratta di un livello ancora da raggiungere, c’è un obiettivo massimo oltre il quale non si può andare. Questo ovviamente se parliamo di una cella fotovoltaica di concezione classica. Perché, in effetti, la ricerca guarda anche verso altre direzioni. In particolare, all’Università di Sydney in Australia avrebbero in studio un metodo rivoluzionario per innalzare la soglia fino al 40%. La questione fisica è piuttosto complessa e giocherebbe sul fare avvenire una fusione fra due fotoni rossi, per ottenerne uno “giallo” a maggior energia. Più importante è, probabilmente, il fatto che si tratterebbe di un passo avanti fondamentale nell’ascesa delle rinnovabili, a patto ovviamente di realizzare una tecnologia che abbia anche un prezzo di costruzione ragionevole. Per renderci conto di cosa significhi efficienza al 40%, basti pensare che l’attuale record di un prodotto commerciale si ferma attorno al 22%. Praticamente, rispetto alla media dei migliori prodotti attualmente in commercio, il sistema in studio a Sydney avrebbe un’efficienza doppia. Non ci resta che attendere che il lavoro dei ricercatori arrivi a buon fine. Fonte: EcoFriend.com Leggi tutto: http://www.greenstyle.it/fotovoltaico-celle-solari-con-efficienza-al-40-record-a-sidney-9053.html#ixzz1tWuQuawA

difesa acqua pubblica, servizi pubblici locali, no vendita Acea manifestazione 5 maggio

GLI ECOLOGISTI e RETI CIVICHE – VERDI LAZIO sostengono e partecipano all’iniziativa IN DIFESA DELL’ACQUA E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI PER I DIRITTI DEI LAVORATORI E LA DEMOCRAZIA ROMA NON SI VENDE! SABATO 5 MAGGIO MANIFESTAZIONE CITTADINA PARTENZA PIAZZA VITTORIO ORE 15.00 Guarda il promo di VALERIO MASTRANDREA: http://www.youtube.com/watch?v=EtJME0_r9BU&feature=youtu.be Come associazioni, movimenti, comitati, forze politiche e sindacali abbiamo deciso di costruire una serie di mobilitazioni e, per Sabato 5 Maggio, un grande corteo per fermare la vendita di ACEA, il progetto di holding e il fallimentare bilancio di Alemanno. Nonostante il voto referendario di oltre 26 milioni di persone – fra loro 1.200.000 cittadini romani – il Sindaco Alemanno vuole vendere un ulteriore 21% delle quote pubbliche di Acea. Vuole fare cassa per coprire i buchi di bilancio provocati dalla sua stessa mala gestione. Vuole privatizzare la gestione di un bene essenziale, nonostante e contro la volontà dei cittadini. Vuole pregiudicare il futuro della città, dei suoi beni comuni e dei suoi servizi pubblici. Tutte e tutti insieme dobbiamo impedirglielo! Per questo chiamiamo le donne e gli uomini di questa città ad una grande mobilitazione per l’acqua, per la difesa dei servizi pubblici locali e dei diritti dei lavoratori, per la democrazia. NANDO BONESSIO Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei www.verdilazio.it - www.ecologistiecivici.it via della Pisana, 1301 - 00163 Roma - tel 0665937008 - fax 0665937089

scandalo hamburger il 70% è ottenuto da scarti di macellazione

Scandalo hamburger negli Usa, il 70% è ottenuto da scarti di macellazione La notizia è stata rilanciata dall'Abc che punta il dito contro la pink slime (poltiglia rosa ottenuta dalla triturazione di ciò che rimane dalla macellazione e disossatura). Le scuole potrebbero bandire i prodotti a primo prezzo contenti la “melma rosa” http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/30/scandalo-hamburger-negli-ottenuto-scarti-macellazione/213379/ di Andrea Bertaglio | 30 aprile 2012 Hamburger fatti usando anche gli scarti dei macelli? Negli Stati Uniti sono il 70% di quelli venduti nei supermercati. Carne addizionata di Lean finely textured beef, meglio noto come Pink slime: una poltiglia ottenuta dalla triturazione di ciò che rimane dalla macellazione e disossatura dei capi di bestiame, lavata con ammoniaca e messa in percentuali variabili nella carne macinata prima di essere surgelata. Un’operazione del tutto legale, anche se condotta all’insaputa dei clienti. I produttori non hanno infatti nessun obbligo di segnalare la presenza dell’additivo. Ma è bufera, negli Usa, da quando un’inchiesta di Abc News ha svelato le dimensioni del fenomeno. Tanto che, dal prossimo autunno, molte scuole americane potrebbero bandire i prodotti a primo prezzo contenti la “melma rosa”. Nei supermercati Usa non tutti i prodotti con la dicitura “100% carne bovina” dicono la verità. O meglio, la dicono solo a metà. In tre quarti della carne macinata statunitense, infatti, ci sono anche percentuali variabili di tendini, cartilagini e altre parti potenzialmente contaminate dalle feci degli animali macellati. Solo il grasso viene quasi completamente rimosso, con appositi metodi di centrifuga. Non solo, memori dei problemi già avuti in passato da colossi come McDonald’s per i casi di Escherichia coli contratta da decine di suoi clienti (che hanno portato la catena a vendere solo hamburger molto ben cotti), compagnie come la Beef Products Inc. (Bpi), leader mondiale nel trattamento di carni disossate e surgelate, hanno pensato bene di disinfettare la poltiglia con ammoniaca. Un procedimento in uso dalla metà degli anni novanta ed approvato dal Dipartimento Usa dell’Agricoltura (Usda), che oggi ha però assunto dimensioni inquietanti. Stanno infatti servendo a poco i tentativi di Bpi di rassicurare i propri clienti sulla genuinità della propria carne macinata: persino i più convinti carnivori della Fast Food Nation mostrano ormai delle perplessità. Poco efficace anche l’intervento di politici (repubblicani) come il governatore del Texas Rick Perry e quello dell’Iowa, Terry Branstad, che per rassicurare i cittadini sulla bontà dei prodotti Bpi (finanziatrice della campagna elettorale dello stesso Branstad) hanno mangiato pubblicamente hamburger contenenti il Pink slime. Sul piede di guerra, ora, ci sono molte associazioni di consumatori e di genitori, soprattutto da quando è stato reso noto che gran parte delle mense scolastiche, per risparmiare, acquistano regolarmente prodotti contenenti l’additivo, maggiorati in peso e volume proprio grazie ad esso. Anche la soluzione di questo problema, per chi proprio non può fare a meno del burger, è legata ai dollari, e consiste nel consumare carne da allevamenti biologici. Che, soggetta a severe restrizioni, è l’unica a non potere assolutamente contenere la melma rosa. Ma che, visto il costo dei cibi bio rispetto a quelli “tradizionali”, negli Usa non tutti si possono permettere. Nonostante i timori di alcuni parlamentari democratici, per cui le scuole delle comunità più povere continueranno ad acquistare prodotti contenenti lo slime, l’Usda ha spiegato in un comunicato che i sistemi di produzione dell’additivo sono sicuri, e che il suo consumo non comporta pericoli per la salute. Inoltre, pur rifiutandosi di rilasciare ulteriori dichiarazioni ai cronisti di Abc News, lo stesso Dipartimento dell’Agricoltura ha rivelato che non sarà comunque previsto l’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti a base di carne bovina la presenza di Lean finely textured beef. Un potenziale boomerang per l’industria dei beef product. Bpi, infatti, in poche settimane è già stata costretta dal calo dei consumi a chiudere tre dei suoi stabilimenti. Tutta colpa di una campagna mediatica scorretta nei suoi confronti, lamenta la compagnia americana, per cui il suo prodotto è addirittura “nutriente”. “Perché lo dovremmo etichettare?”, insiste Regina Roth, vice-presidente di Bpi: “Non sono disposta a dire che sia qualcosa di diverso dalla carne, perché è carne bovina al cento per cento”.

un pezzo di mondo spegne l'Enel per un nuovo modello energetico

Roma, 30 aprile. Un pezzo di mondo spegne l’Enel Luca Manes | 29 aprile 2012 | 0 commenti Cittadini di tutto il mondo si danno appuntamento il 30 aprile davanti alla sede dell’Enel di viale Regina Margherita per denunciare i nefasti impatti socio-ambientali causati da numerosi progetti della più grande compagnia energetica del nostro Paese, la seconda in Europa per potenza installata. L’occasione per il lancio della nuova campagna italiana «Stop Enel, per un nuovo modello energetico» è costituita dall’assemblea degli azionisti, che si tiene ogni anno nel quartier generale romano della società. Oggi l’Enel, che, val la pena rammentarlo, per il 31 per cento è ancora di proprietà statale, è attiva nel settore dell’energia elettrica e del gas in 40 Paesi. Con l’acquisizione della spagnola Endesa nel 2009, ha ereditato diversi impianti e progetti in varie località dell’America latina. L’Enel non si tira indietro quando ci sono da costruire centrali a carbone, nonostante gli impegni di riduzione dell’emissione di gas serra. Per far ciò sfrutta al meglio i cosiddetti meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto, che consentono alle imprese di continuare a inquinare, assegnando veri e propri permessi di emissione in cambio della costruzione di impianti di energie rinnovabili. Ma l’energia può essere considerata verde solo ad alcune condizioni. Certamente non quando rischia di distruggere ecosistemi incontaminati, come nel caso del progetto Hydroaisén nella Patagonia cilena e di quelli previsti sulle nostre Alpi, o quando non tutela i diritti, le economie locali e l’accesso all’acqua dei popoli indigeni e delle comunità contadine come avviene in Guatemala e in Colombia. L’energia non può essere considerata verde o rinnovabile quando prosciuga le falde acquifere, emette sostanze dannose per la salute dei cittadini oppure li espone a rischi incalcolabili, come nel caso della geotermia sull’Amiata e del nucleare in Slovacchia o allo studio in Russia. L’Enel è pertanto responsabile di promuovere in Italia ed esportare all’estero un modello energetico insostenibile e obsoleto, basato su una produzione centralizzata per mezzo di grandi impianti, imposti alle comunità locali e velati da compensazioni economiche elargite ai comuni o ai governi compiacenti. Operando in questo modo non si migliora la qualità della vita dei cittadini, ma si incentiva l’industria estrattiva e un’economia basata sullo sfruttamento illimitato delle risorse. Un modello che sta inevitabilmente generando conflitti ambientali e sociali con le comunità locali. I principali a livello internazionale sono oggi in corso nella regione dell’Aysèn (Patagonia Cilena, vedi foto), nel Municipio indigeno di San Juan Cotzal (Guatemala), nel Municipio indigeno di Panguipulli (Cile), nel Dipartimento di Huila (Colombia), a Porto Romano (Albania), a Mohovce (Slovacchia), nel Distretto di Galati (Romania), a Kaliningrad (Russia). In Italia, a Civitavecchia (mentre Alemanno fa grandi business con Enel), sul Monte Amiata, sulle Dolomiti, a Porto Tolle, a Brindisi, a Bastardo, a Fusina e a Genova. Lunedì 30 saranno in tante le persone provenienti dalle varie località appena menzionate per chiedere alla compagnia un reale cambiamento di modello energetico http://comune-info.net/2012/04/il-30-aprile-un-pezzo-di-mondo-spegne-lenel/?w3tc_note=flush_all

difendiamo le coste italiane, metà a rischio dossier WWF

Metà delle coste italiane è a rischio Il rapporto Wwf per salvare i litorali Nel nostro paese 8mila chilometri di lidi, sei persone su dieci vivono vicino al mare, con una densità abitativa che ha compromesso l'equilibrio naturale. In pericolo non solo l'ambiente, ma anche imprese e turismo di ANTONIO CIANCIULLO Come ci ha appena rivelato il censimento, gli italiani sono poco meno di 60 milioni. Sei su 10 vivono vicino al mare (nei 638 Comuni costieri la densità arriva a 380 abitanti per chilometro quadrato, più dell'India). E quindi hanno costruito sulle coste, lavorano sulle coste, guidano sulle coste. Il risultato di questa concentrazione umana e di una notevole distrazione urbanistica è che su circa 8 mila chilometri di litorali, solo il 30% è rimasto allo stato naturale: il 50% risulta compromesso, il 42% di quelli sabbiosi è colpito da erosione, l'80% delle dune scomparso. E' il quadro che emerge dal rapporto preparato dal Wwf per lanciare una campagna di salvaguardia di tre aree simbolo delle tipologie di costa più importanti e più fragili: le dune, le zone umide e le foci dei fiumi (i dettagli su www.wwf.it 1). Il primo intervento è mirato alla nascita di una nuova oasi ad Arbus, in Sardegna, dove la fitta macchia mediterranea popolata di ginepri secolari è chiamata "parlante" perché il maestrale le dà voce; e dove, se si è abbastanza fortunati, si può evitare di incontrare fuoristrada, se si è molto fortunati può capitare di incontrare un cervo. Il secondo obiettivo è bonificare la spiaggia che costeggia la riserva naturale Wwf Le Cesine, nel Salento, in Puglia, un paradiso in cui i rifiuti portati dal mare e mai rimossi hanno creato cumuli di plastica che rendono la vita difficile agli animali. Il terzo luogo da proteggere è la zona umida dell'Oasi Wwf Golena di Panarella, in Veneto, un santuario della natura alle porte del delta del Po che d'inverno ospita fino a 140 mila uccelli e che è oggetto di incursioni dei bracconieri. Si tratta di piantare specie autoctone al posto di quelle aliene che stanno danneggiando l'equilibrio degli habitat, ricreare le zone umide nei punti che si stanno interrando, difendere la sopravvivenza degli anfibi. Sono interventi che servono a tutelare singole zone ma anche a far riflettere sull'importanza che il profilo delle coste ha nella storia del paesaggio italiano e nelle cronache economiche che vedono un declino del turismo collegato alle difficoltà di una lettura rigorosa ma propositiva della bellezza. Utilizzate con sapienza, le aree di alta qualità naturalistica si integrano in un circuito in cui il turismo, la ricerca, le imprese d'eccellenza creano un volano di crescita economica che affonda le radici nell'appeal creato dall'abbinamento tra natura, arte e ingegno. Purtroppo prevalgono quasi ovunque altri usi del territorio. Ad esempio, come ricorda il rapporto del Wwf, tra le cause dell'erosione costiera figurano: il prelievo di ghiaie e materiali inerti dal letto dei fiumi (che così non sono più in grado di far rinascere naturalmente le spiagge); l'incremento di porti e porticcioli, aumentati tra il 2007 e il 2011 di oltre il 7,6%; la concentrazione di stabilimenti balneari che con "gli interventi di pulizia meccanica degli arenili disgregano la compattezza della sabbia, interrompono la progressione delle dune, determinano una variazione delle pendenze e rimuovono le foglie di posidonia che rappresentano una barriera naturale contro l'azione erosiva del mare". Infine, a completare l'elenco dei danni, ci sono i 28 siti costieri da bonificare; le tracce di un'industrialismo invadente e miope che ha dominato gli anni del dopoguerra; l'effetto del cambiamento climatico prodotto in buona parte dai combustibili fossili che tende a far salire il livello dei mari. http://www.repubblica.it/ambiente/2012/04/28/news/wwf_-_coste-34119221/ (28 aprile 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pontinia: rifiuti, richiesta convocazione commissione ambiente

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA Oggetto: raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, richiesta convocazione commissione ambiente Giovedì, stando alle notizie di stampa, si terrà una riunione in Regione (sembrerebbe con gli Enti locali) per fare il punto sul problema rifiuti e sul probabile blocco del conferimento in discarica per quei comuni che, come Pontinia, sono a livelli insoddisfacenti come percentuale di raccolta differenziata. Non è solo una questione di obblighi di legge (il comune di Pontinia non ha mai rispettato la percentuale minima che a fine anno sarà del 65%) o di infrazione della comunità europea (che vieta ai comuni che non lavorano e non raggiungono la differenziata oltre il 50% di conferire in discarica), ma come, finalmente hanno capito pure i dirigenti locali del pd, una questione di civiltà e intelligenza. Difatti questi esponenti del pd mi hanno chiesto di intervenire per aumentare la differenziata e per risolvere e contrastare il fenomeno delle discariche. Accolgo volentieri la svolta del pd che dopo 25 anni di mie iniziative in tal senso hanno capito. Ho letto sui giornali che aumenterà il costo della raccolta dei rifiuti per i cittadini di Pontinia proprio a causa degli scarsi risultati di differenziata, come avevo previsto e temuto. Adesso però il rischio, oltre a quanto sopra considerato, che il blocco probabile (se la regione Lazio vuole evitare le sanzioni UE che tanto paghiamo sempre noi cittadini per colpa dei nostri amministratori) del conferimento in discarica, costringa Pontinia a conferire fuori provincia i suoi rifiuti per andare in apposito impianto di trattamento. Non vorremmo si ripetesse lo stesso errore di programmazione per l'umido con le note vicende Sep-Kyklos-Fatone. Oltretutto c'è il pericolo che non avendo svolto un'adeguata programmazione e ricerca commerciale (come per l'umido) preventiva si corra il rischio igienico e sanitario di blocco della raccolta non avendo siti da conferire. E comunque, viste l'urgenza e l'emergenza ulteriore, essere costretti a conferire a costi sempre maggiori e non negoziabili. Continuando nello spirito propositivo e collaborativo da oltre 25 anni di sensibilizzazione propongo e chiedo: convocazione urgente della commissione ambiente sulla questione rifiuti; partecipare alla riunione di giovedì 3 maggio (se invitati) con idee, richieste e proposte che escono dalla commissione ambiente; nel caso che il comune non sia invitato alla stessa riunione farsi parte attiva (chiedendo incontro, mezzi, finanziamenti, coordinamento degli enti locali) con Provincia e Regione. aprire la commissione ambiente alla collaborazione dei cittadini e delle associazioni, trasformandola in un tavolo tecnico operativo e qualificato, del tipo di quello sorto per contrastare turbogas e biomasse; attuare il progetto “Pontinia fa la differenza” dell'associazione G.A.P. Riducendo il costo del servizio e risolvendo l'incompatibilità a conferire in discarica. Ringraziando per l'attenzione invio cordiali saluti. Pontinia 29 aprile 2012 Giorgio Libralato

Pontinia: proposta di partecipazione biennale dello spazio pubblico

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA oggetto: proposta di partecipazione alla biennale dello spazio pubblico Pontinia è caratterizzata da numerose associazioni e proposte per migliorare la qualità della vita e la partecipazione dei cittadini all'amministrazione. E' importante alimentare questa grande capacità e iniziative che potrebbero evitare per il futuro scelte sbagliate (come il dissesto dimostratosi inesistente), modi scellerati di fare politica (con azioni legali e giudiziarie per contrastare gli avversari politici), progetti incompatibili con il territorio (come le centrali a biomasse, turbogas, inceneritore). Anzi potrebbero generare azioni e progetti virtuosi aumentando i posti di lavoro (con le energie naturali e rinnovabili, con l'agricoltura di qualità, l'artigianato, la cultura, la raccolta differenziata, la gestione diretta dell'acqua) recuperando strutture, fabbricati (come per i progetti ex Hilme e altri spazi pubblici) e risparmiando. Per questo propongo di partecipare, in uno dei 12 settori indicati nel bando, alla biennale dello spazio pubblico 2013, di cui allego una nota e alcune informazioni. Ringraziando per l'attenzione invio cordiali saluti. Giorgio Libralato 26/04/2012 - È stata pubblicata lo scorso 24 aprile la Call for practices della Biennale dello spazio pubblico 2013, rivolta ai Comuni che intendono ospitare un laboratorio tematico sulle buone pratiche di tutela e valorizzazione degli spazi pubblici. Progettare città inclusive, sicure ed accessibili, governare i beni comuni e definire in maniera innovativa il concetto di spazio pubblico in Italia sono solo alcuni dei temi lanciati dalla Call for practices “Lo spazio pubblico ai tempi della crisi - Viaggio biennale nei comuni delle buone pratiche”, rivolta a tutti i Comuni italiani nell’ambito del percorso di preparazione alla seconda edizione della Biennale dello spazio pubblico, che avrà luogo a Roma nel maggio 2013 ed è promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) e dall’Anci in collaborazione con Cittalia e Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà. Fino al 15 giugno i comuni interessati potranno candidarsi ad ospitare un laboratorio tematico dedicato ad uno dei dodici temi individuati nella Call for practices o manifestare interesse a partecipare alle attività della Biennale inviando la scheda di partecipazione a comuni@biennalespaziopubblico.it o compilando il form presente sul sito della Biennale www.biennalespaziopubblico.it. Le domande pervenute saranno valutate da Inu, Cittalia e Labsus che selezioneranno un comune per ogni ambito tematico individuato nel bando. I laboratori tematici si svolgeranno entro marzo 2013 e consentiranno di elaborare dei working papers che raccolgono le migliori esperienze in materia di promozione dello spazio pubblico a livello locale. L’obiettivo è fornire spunti d’azione per i comuni impegnati in questo percorso di confronto tra buone prassi urbane realizzate in Italia sul tema, focalizzando il dibattito sul ruolo che giocano le politiche per lo spazio pubblico nell’attuale contesto di crisi economica. La Biennale rappresenta un momento di confronto tra gli attori locali sui cambiamenti che investono le nostre città e nello specifico lo spazio pubblico come strumento di inclusione sociale e sviluppo sostenibile del territorio. L’evento intende incoraggiare il dialogo tra amministrazioni e cittadini, tra mondo produttivo e associazionismo, per realizzare nuove forme di partnership pubblico-privata volte alla tutela e alla valorizzazione degli spazi pubblici. La prima edizione della Biennale dello Spazio Pubblico, organizzata dalla sezione Lazio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con altre sezioni regionali dal 12 al 14 maggio 2011 presso la Casa dell’Architettura in piazza Manfredo Fanti e la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, ha visto la presenza di oltre mille partecipanti tra studenti, docenti, amministratori ed esperti di politiche urbane e cittadinanza attiva provenienti da numerose città italiane e mondiali. Il viaggio nei Comuni delle buone pratiche è un percorso che condurrà alla seconda edizione della Biennale, in programma per il maggio 2013, e favorirà l'incontro tra coloro che già sono stati protagonisti della prima edizione, nuovi soggetti della scena urbana e una più vasta rappresentanza di amministrazioni locali virtuose capaci di mettere in pratica innovazione, sostenibilità ambientale, coesione sociale nonostante l’attuale contesto di crisi economica. Fonte: Ufficio stampa Cittalia (riproduzione riservata)

domenica 29 aprile 2012

Pontinia: torre idrica e parcheggi sul lungomare di Sabaudia

Pontinia, in ritardo di quasi due anni Torre, lavori a rilento TO R R E Idrica, lavori ancora a rilento. Il percorso ad ostacoli intrapreso per il MAP, Museo dell’Agro Pontino, sembra ripetersi con la Torre Idrica di Piazza Roma. Un’opera che, come il museo, parte con non tutti i pareri positivi del Consiglio comunale e che continua a prolungare la date di fine lavori. Infatti, come da cartello esposto, la ristrutturazione sarebbe dovuta terminare il 6 luglio del 2010. A quasi due anni di distanza la Torre Idrica ancora non vede la luce. «Abbiamo avuto alcuni rallentamenti, anche di due mesi, provocati dalla ditta appaltatrice e da alcuni interventi che non rientravano nel capitolato di spesa iniziale» spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Pedretti. «In questi giorni abbiamo portato a termine, però, i lavori di ristrutturazione della struttura adiacente alla torre idrica». Riccardo A. Colabattista Pontinia, le precisazioni di Sperlonga Parcheggi, costi invariati L’ASSESSORE alla Cultura e di Pontinia, Patrizia Sperlonga, precisa quali sono effettivamente i costi degli abbonamenti estivi per Sabaudia. «Volevo precisare – afferma l’assessore Sperlonga – che i costi per i parcheggi al lungomare di Sabaudia sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno. Quindi, per tutta la stagione estiva, il costo dell’abbonamento è rimasto di 30 euro». Per richiedere gli abbonamenti sarà necessario presentare presso gli uffici comunali il libretto dell’auto e successivamente versare, tramite bollettino postale, la cifra richiesta dal comune di Pontinia. «Il pagamento degli abbonamenti è aperto dal 21 aprile scorso – come deciso dal comune di Pontinia. Oltre a ciò chi farà l’abbonamento al mare riceverà uno sconto sul biglietto d’ingresso al Museo dell’Agro Pontino». R.A.C. ww.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedc3/pag27_sabaudia.pdf

Pontinia-Sezze: Migliara 47 da mettere in sicurezza, se ne accorge pure la Provincia, miracolo!

La provincia di Latina è quell'ente che, secondo la Regione, è la causa del ritardo della risoluzione del problema rifiuti nella provincia pontina con la raccolta differenziata, almeno secondo il titolo di un quotidiano locale. Poi è quell'ente il cui assessore ai lavori pubblici, durante la campagna elettorale del 2006, annunciava (attribuendosi il merito) la realizzazione della necessaria rotatoria a Borgo Pasubio. La stessa provincia inseriva nel programma triennale 2005-2008 la realizzazione della rotatoria di Borgo Pasubio e Casal Traiano. Nel 2010 diventano opere "urgenti" tanto la rotatoria a Borgo Pasubio punendo i cittadini di Pontinia con un pericoloso, costoso, inutile impianto semaforico a Casal Traiano (definito "intelligente" da chi non sa cosa significhi questa parola visto che non c'è traccia nella normativa italiana e nel codice stradale). Poi sempre 2 esponenti della Provincia a novembre annunciavano uno l'inizio dei lavori della rotatoria di Borgo Pasubio nel gennaio 2012, l'altro a marzo 2012. Tra 2 giorni inizia maggio di questo progetto non c'è traccia, tantomeno del bando e della gara segno che i lavori, se mai inizieranno, non cominceranno prima dell'estate (quando il traffico aumenta) o all'inizio della scuola (quando il traffico impazzisce). L'annuncio di novembre seguiva quello di alcune persone che minacciavano l'occupazione della sede stradale e il blocco della circolazione. Minaccia che rimane sempre valida. La mancanza di programmazione territoriale arrivava al culmine nei 2 anni che hanno interessato i lavori della finta nuova SR 156 dei Monti Lepini tra Ceriara (incrocio Migliara 47 e SR 156) e Sezze Scalo. Pericoli più volte segnalati, sulla circolazione della Migliara 47, delle altre Migliare e mezze Migliare adiacenti, della via del Murillo, della statale Appia tutte inadatte a ricevere il flusso di traffico dalla SR 156, agli organi competenti che o erano distratti o erano incompetenti. Tanto che è bastato un semplice tamponamento tra 2 camion per bloccare per ore tutte le strade, anche ai mezzi di soccorso, ambulanze e vigili del fuoco. Dramma aggiunto al dramma con un ambulanza bloccata mezz'ora dagli incompetenti. Della pericolosità della Migliara 47 ne ha parlato addirittura un servizio nazionale di Rai 3. L'incapacità di chi doveva programmare era evidenziata dalla copertura dei segnali stradali che avrebbero dovuto impedire ai mezzi pesanti di percorrere strade e carreggiate inadatte (per caratteristiche geologiche, per dimensioni, per qualità di asfalto, per le dimensioni delle opere d'arte, dei ponti) ha peggiorato le condizioni delle strade. Basta percorrerle nei giorni di pioggia e di scarsa visibilità per rendersene conto. Forse i nostri esponenti provinciali non le percorrono o se lo fanno sono con macchina blu e autista. Ma non è servito a niente. Adesso della pericolosità se ne accorge addirittura la Provincia e ne annuncia interventi. Speriamo la tempistica e l'affidabilità non sia quella della rotatoria di Borgo Pasubio. E speriamo che visto che si vota a Sezze non sia la solita panzana elettorale. Giorgio Libralato Questo l'articolo di oggi su Latina Oggi: Per uno dei percorsi più insidiosi della rete viaria locale, finalmente si pensa ad opere ad hoc Migliara 47, ora la messa in sicurezza Lìente si dichiara pronta ad intervenire sulla pericolosa strada provinciale C’ERANO rimasti un po’ male i tecnici della viabilità dell’uffi - cio provinciale allorchè s’erano visti «colpiti» dal contenuto di un articolo con cui si evidenziava lo stato di pericolosità della Strada Provinciale 47. Così con grande senso di responsabilità devono aver creduto opportuno effettuare un sopralluogo sulla Migliara 47 con la nostra testata e, successivamente, un confronto con l’asses - sore provinciale Salvatore De Monaco, per definire le startegie da mettere in campo al fine di ridurre il livello di pericolosità di quel tratto di strada. Come se fino a ieri nessuno se ne fosse accorto, ma tant’è. Nell’incontro i tecnici hanno voluto ribadire come la grandezza della carreggiata non permetta la realizzazione della linea di divisione della mezzadria. Mentre in quel contesto era stato fatto rilevare come a maggior ragione, la presenza di canali ai lati delle striminzite carreggiate non spiega l’assenza di guard rail, catarifrangenti, e sistemi, magari di videosorveglianza per impedire il passaggio di tir ed autoarticolati, cui la strada è interdetta. Mentre è notorio che gli autoarticolati la percorrano con disinvoltura, alla faccia degli autovelox che in questo caso non servono davvero a nulla. Così come lo stato delle strisce che delimitano il vecchio tracciato, sconti proprio la presenza del transito pesante. Con avvallamenti laterali, e conseguente scivolamento del manto stradale. Così i tecnici dopo sopralluogo hanno confermato che entro un mese, si potrà porcedere «nel tratto S.S. Appia - S.R. ex 156 della Provinciale Migliara 47 a migliorare le condizioni di visibilità della strada mediante miglioramento dei sistemi di catarifrangenza: sostituzione ed integrazione dei segnalimiti posti sulla banchina; ricarico delle banchine esistenti, ove necessario, con materiale calcareo e riprese con asfalto dei margini della carreggiata, nell’immedia - to con mezzi in economia dell’Ente». Mentre per ciò che attiene i progetti in corso vi sarebbe un porgetto definitivo approvato con delibera di G.P. n.198/2010 per il riifacimento ponte Ferraioli e l’ inserimento, nel programma triennale delle opere pubbliche dell’Ente provinciale della riqualificazione e l’adeguamento con allargamento della S.p. Migliara 47 nei Comuni di Sezze, Pontinia e Sabaudia. Lavori che dovrebbero essere previsti con specifico finanziamento nel 2013-2014. Così in attesa di quella data ci attendiamo di vedere posta in opera entro il mese preso in considerazione dall’Ente, tutte quelle procedure atte a limitare la pericolosità di quella strada oggi vitale sistema di collegamento tra le provincie di Latina e Frosinone, utilizzata per la stragrande maggioranza da pendolari che si spostano tra le due aree. Mentre auspichiamo che per quanto attiene il sistema di videosorveglianza suggerito all’Ente, l’assessore Di Monaco, che lo ha ritenuto accoglibile, si adoperi affinchè una soluzione semplice, quanto scontata, serva a preservare la vita di future innocenti vittime della strada. Elisa Fiore http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedc3/pag25_lepini.pdf

rifiuti: aumenta la confusione in provincia di Latina, rischio emergenza

Aumenta la confusione delle istituzioni in materia di rifiuti, già a livelli elevati per le sanzioni della comunità europea nei confronti dell'Italia perché continua a conferire in discarica i rifiuti solidi urbani senza il necessario trattamento e con una percentuale di differenziata ridicola. Durante uno dei tanti incontri con i ragazzi uno mi ha chiesto cosa bisogna fare per contrastare i disegni e i progetti della criminalità organizzata. Sicuramente la differenziata e certamente abolire discariche e inceneritori da sempre oggetto di interessi da parte delle ecomafie. Invece il ministero dell'ambiente critica il piano regionale dei rifiuti del Lazio e interviene quasi ogni giorno per evitare ulteriore emergenza per gli errori di programmazione. La Provincia di Latina critica lo stesso piano regionale dei rifiuti, avanza ricorsi ai vari livelli, si oppone in ogni sede alla Polverini. Anche il comune di Latina chiede notizie. La Regione scrive a comune e procura temendo ulteriore emergenza. Intima ai comuni di conferire in discarica solo i rifiuti «residuali ad un trattamento preventivo fondato sul riciclaggio e il recupero». E' evidente che da maggio la maggior parte dei comuni rischia di non poter conferire i suoi rifiuti a Borgo Montello. Tra questi sicuramente Latina e Pontinia fermi ad una percentuale che supera di poco il 20%. Per giovedì è fissata una riunione in Regione che certamente non sarà risolutiva. Intanto le autorizzazioni alle 2 ditte che gestiscono la discarica di Borgo Montello erano state rilasciate con validità fino al 6 aprile. Tra l'altro la comunità europea non ammette la tritovagliatura come metodologia di trattamento attraverso la quale è possibile sversare in discarica. E' evidente che se comuni e provincia non decidono seriamente di incrementare la differenziata i cittadini saranno costretti a pagare 3 volte l'incapacità dei loro amministratori: 1. conferimento in discarica (aumentato del 17% lo scorso anno); 2. trasporto a centri di pretrattamento fuori provincia con forti costi di trasporto (oltre che di trattamento); 3. perdendo materie prime che possono essere riusate e riciclate e posti di lavoro che si otterrebbero con la raccolta differenziata. Forse adesso i cittadini decideranno di fare una class action contro i loro amministratori incapaci? Oppure scrivere alla corte dei conti per gli stessi motivi? E intanto le bollette per lo smaltimento dei rifiuti aumenta. Giorgio Libralato Ecco l'articolo di oggi sul quotidiano Latina Oggi L’ordine di utilizzare l’impianto autorizzato ad Aprilia e quelli delle province vicine Rifiuti, diktat della Regione Un richiamo formale ai Comuni: mai più in discarica senza pre trattare QUESTA volta la Regione Lazio lascia poco margine ai Comuni su come trattare e conferire i rifiuti a Borgo Montello. Con un nota del 26 aprile il direttore dell’Area «ciclo rifiuti» della Pisana ha praticamente intimato ad ogni Comune della provincia di Latina di portare in discarica solo i rifiuti «residuali ad un trattamento preventivo fondato sul riciclaggio e il recupero». Di più: la Regione ricorda altresì che «l’Ato di Latina ad oggi dispone di un solo impianto in esercizio per il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato prodotto dal medesimo Ato. Un secondo impianto, autorizzato nel 2009, sarebbe in grado di rendere autosufficiente l’intero Ato ma sullo stesso «grava un contenzioso protrattosi fino alla sentenza del Consiglio di Stato del 13 aprile 2012 che, accogliendo il ricorso della società, ha sbloccato la sua realizzazione e messa in esercizio, fino alla quale resterà il deficit di trattamento». Dunque l’azio - ne legale posta in essere d al l’amministrazione provinciale di Latina per evitare che Ecoambiente realizzasse il secondo impianto di trattamento tmb ha portato i Comuni sull’orlo della illegalità nel conferimento e assai vicini all’emergenza, ancora non del tutto scongiurata. Le autorizzazioni a conferire nei due siti di Montello gestiti da EcoAmbiente e Indeco sono scadute e la Regione non solo non le rinnova ma ha dato, con questa nota, anche le indicazioni da seguire per superare lo staccaggio fuori norma. Per la Regione ciascun Comune dovrà portare i rifiuti presso Rida Ambiente di Aprilia che possiede appunto l’unico impianto autorizzato e funzionante; tutto questo fino ad esaurimento della capacità di trattare della stessa Rida. La restante parte dei Comuni dovrà portare i propri rifiuti per il pre trattamento presso gli altri impianti autorizzati delle province limitrofe, ossia Roma e Frosinone. Dunque stop al svolta conferimento senza il pre trattamento e la disposizione diventerà operativa a breve; per il tre maggio è fissata una riunione presso la Regione Lazio nel corso della quale saranno ribaditi i concetti espressi nella nota e messi a punto i dettagli per potenziare la raccolta differenziata anche sulla base delle linee guida per la gestione della raccolta differenziata contenute in una delibera recente, del 13 aprile 2012. L’inter - vento della Regione apparentemente è risolutivo del problema delle due discariche e del conferimento illegittimo, ma in realtà ci sono dei problemi. Intanto l’Ato di Latina è un’entità astratta, al punto che non riesce a coordinare i Comuni neppure per la riunione anti emergenza che si doveva tenere quindici giorni fa e che non si riesce a convocare. Doveva procedere alle convocazioni il presidente della Provincia, ossia esattamente colui che ha «bloccato» il secondo impianto di trattamento. Motivo per cui si è arrivati a questo punto, quasi senza via d’uscita. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedc3/pag07_latina.pdf TERZA VIA Ecoambiente propone un’altra tecnica LA riunione in Regione di giovedì prossimo non sarà semplice, anzi probabilmente sarà molto spinosa. Ad ogni modo una delle società di gestione dei siti, la stessa che dal 2009 era pronta a costruire il secondo impianto di trattamento, si presenta con una proposta alterativa al trattamento fuori provincia dei rifiuti dei Comuni. Fermo restando il dato in base al quale la Rida di Aprilia da sola non può pre trattare tutti i rifiuti dell’Ato, anche se adesso i Comuni non si servono (nessuno!) di quello stabilimento continuando a conferire in modo illegitimo. Eco Ambiente presenterà in Regione una «metodica innovativa fondata sulla separazione della frazione secca da quella umida e sulla biostabilizzazione della frazione organica ». In questo modo si potrebbe arrivare ad un contestuale utilizzo di questa tecnica (se approvata dalla Regione) per una parte dei rifiuti prodotti in Provincia e per l’utilizzo dell’impianto autorizzato di Aprilia per gli altri fino al completamento della procedura legittima per l’in tero quantitativo di rifiuti prodotti in provincia di Latina. Questa invece l'immagine del quotidiano La Provincia di oggi http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120429latina/index.html#/4/

Enel: il carbone costa un morto al giorno

Enel - Il carbone costa un morto al giorno Pubblicazione - 29 aprile, 2012 Questo briefing è l'anticipazione di un rapporto dell'istituto di ricerca indipendente e non-profit SOMO, che sarà pubblicato nella prima metà di maggio. 366 morti premature nel 2009 in Italia, e danni (sanitari, ambientali, economici) stimabili nell’ordine di quasi 1,8 miliardi di euro in quello stesso anno: sono questi, secondo Greenpeace, i veri costi della produzione elettrica di Enel col carbone nel nostro Paese. La ricerca realizzata da SOMO applica la metodologia utilizzata dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) per stimare i danni delle emissioni atmosferiche degli impianti industriali in Europa, applicata su dati di emissione pubblici e di fonte istituzionale. per leggere il dossier http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2012/clima/Enel%20-%20Il%20carbone%20costa%20un%20morto%20al%20giorno.pdf i in: Il Fatto Quotidiano > Ambiente & Veleni > “Il carbo... “Il carbone dell’Enel fa un morto al giorno e costa due miliardi l’anno” Greenpeace Italia anticipa al Fatto Quotidiano il suo rapporto su Enel, basato sulle ricerche della fondazione olandese SOMO e della European Environmental Agency (EEA). Investimenti minimi nelle nuove rinnovabili, sostegno anacronistico al carbone e nucleare all’estero http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/29/centrali-carbone-dellenal/212586/ Un morto al giorno, 366 l’anno per la precisione. Sono quelli riconducibili all’inquinamento prodotto dalle centrali a carbone dell’Enel secondo la proiezione della Fondazione Somo per Greenpeace Italia. Applicando i parametri dell’Agenzia Europea per l’Ambiente alle emissioni in atmosfera delle centrali della compagnia ex pubblica emerge che “le morti premature associabili alla produzione di energia da fonti fossili di Enel per l’anno 2009 in Italia sono 460. I danni associati a queste stesse emissioni sono stimabili come prossimi ai 2,4 miliardi di euro. La produzione termoelettrica da carbone costituisce una percentuale preponderante di questi totali: a essa sono ascrivibili 366 morti premature (75%), per quell’anno, e danni per oltre 1,7 miliardi di euro (80%)”. Un responso implacabile che la Fondazione ha trasmesso all’Enel ricevendo, purtroppo, risposte molto elusive. Greenpeace View more documents from ilfattoquotidiano “Lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili unito alla perdurante stagnazione della domanda di energia elettrica sta rendendo difficile la copertura dei costi di produzione degli impianti convenzionali, mettendo a rischio la possibilità di tali impianti di rimanere in esercizio”. L’ha dichiarato un mese fa Paolo Colombo, presidente dell’Enel, seguito a ruota dall’amministratore delegato Fulvio Conti, che ha chiesto di “correggere le forme di incentivi per le fonti rinnovabili” calibrando meglio i sussidi nel prossimo decreto allo studio del governo nazionale, per “dare impulso ad altre filiere”. Enel il carbone costa un morto al giorno View more documents from ilfattoquotidiano Il mondo sta cambiando, la produzione di energia è sempre più diffusa e decentrata, ma l’Enel non vuole mollare: il suo vecchio mondo, quello delle grandi centrali a gas, carbone, uranio, olio combustibile deve essere preservato. “Enel è entrata a gamba tesa sul tema dell’incentivazione alle rinnovabili – ha dichiarato a Repubblica.it il senatore del PD Francesco Ferrante – . Le cose sono due: o si tratta di disinformazione o di una sorta di confessione di chi guarda al passato e ha paura del futuro”. Per Greenpeace Italia non ci sono dubbi: Enel ha paura delle rinnovabili perché è ancorata al passato o si affida a tecnologie di dubbia efficacia. “Se si eccettua l’idroelettrico, che in Italia è semplicemente un’eredità di investimenti passati e in altre regioni, come in America Latina, è collegato a progetti potenzialmente ad alto impatto ambientale, gli investimenti di Enel nelle rinnovabili sono minimi, specialmente in Italia ed Europa, dove la riduzione delle emissioni di Co2 è affidata al nucleare o a improbabili tecnologie come la cattura e sequestro del carbonio (Carbon Capture Storage o CCS)”, ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia. Nel suo rapporto, che ilfattoquotidiano.it ha ottenuto in anteprima, Greenpeace non si limita a puntare il dito, come ha già fatto più volte in passato, sul mix energetico “anacronistico” di Enel, ma analizza per la prima volta i costi esterni delle centrali Enel a carbone e petrolio. “Si tratta dei costi per l’ambiente, l’agricoltura e la salute dei cittadini. Sono voci di costo che non compaiono nei bilanci, perché la società non li paga. A pagare è però l’ecosistema nel suo complesso”. Greenpeace fa riferimento a un rapporto della fondazione olandese SOMO, che uscirà nei prossimi mesi, e allo studio della EEA (European Environmental Agency), l’agenzia per l’ambiente dell’Unione Europea, uscito nel novembre del 2011. Lo studio dell’EEA individua i 20 impianti di produzione di energia più inquinanti in Europa. In Italia il primato spetta alla centrale a carbone Federico II di Brindisi, gestita dall’Enel, i cui costi esterni (calcolati dall’EEA) ammontavano a 707 milioni di euro nel 2009: una cifra che supera i profitti che Enel ottiene dalla centrale. “E’ un gioco pericoloso, che non vale la candela”, continua Onufrio. “I profitti sono ottenuti con un prezzo altissimo per l’ambiente e la salute”. Greenpeace Italia ha esteso la metodologia utilizzata dallo studio dell’EEA a tutte le centrali a carbone gestite da Enel in Italia ed è arrivata a conclusioni preoccupanti: “I costi esterni delle centrali a carbone sono di 1,7 miliardi di euro – oltre il 40% dell’utile che Enel ha ottenuto a livello consolidato, in tutto il mondo, nel 2011”, si legge nel rapporto. “Se alle attuali centrali si dovessero aggiungere quelle di Porto Tolle e Rossano Calabro – che potrebbero presto essere convertite da olio a carbone – i costi esterni potrebbero toccare la quota di 2,5 miliardi di euro all’anno, suddivisi in costi per la salute, danni alle colture agricole, costi da inquinamento dell’aria e da emissioni di Co2”. Al termine del rapporto, Greenpeace chiede ad Enel di effettuare al più presto una valutazione dei costi esterni delle centrali a combustibili fossili, riportando i risultati all’interno del bilancio di sostenibilità. Tra i quesiti rivolti ad Enel non mancano i riferimenti al progetto per la centrale a carbone di Galati, in Romania, “in un’area già colpita da decenni di inquinamento dell’industria pesante rumena” e alla centrale Reftinskaya GRES, nella regione di Ekaterinburg, in Russia, che sarebbe stata accusata di “violazioni di norme ambientali” da parte delle autorità locali. Altre domande riguardano i reattori nucleari Cernavoda 3 e 4, che Enel gestisce in Slovacchia e il progetto Baltic NPP a Kaliningrad, in Russia, per la costruzione di un nuovo reattore nucleare. Alcune delle domande di Greenpeace sono state inoltrate alla società dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica (Banca Etica) azionista “critico” di Enel dal 2007. Enel sarà tenuta a rispondere entro il giorno dell’assemblea, prevista per lunedì 30 aprile. Tra gli azionisti saranno presenti, oltre alla Fondazione di Banca Etica, anche il vescovo guatemalteco Alvaro Ramazzini – delegato dai Missionari Oblati – e l’attivista colombiano Miller Armin Dussan Calderon, professore dell’Università Surcolombiana e presidente di Assoquimbo, associazione dei comitati locali colombiani che presidiano il territorio contro la costruzione della diga Enel di Quimbo in Colombia. Ramazzini e Calderon porteranno in assemblea la voce delle popolazioni del sud del mondo impattate dai progetti idroelettrici della compagnia italiana. L’assemblea potrà essere seguita online sul sito del Fatto Quotidiano e su Twitter (#nonconimieisoldi e #azionisticritici). di Marco Atella e Andrea Di Stefano LO STUDIO "Un italiano muore ogni giorno per colpa delle centrali a carbone" Rapporto di Greenpeace sul costo sociale dell'energia prodotta con combustibile fossile. Ogni anno persi 1,7 miliardi di euro. Ma l'Enel ribatte: "Dati errati, metà della nostra produzione viene da fonti rinnovabili o nucleare" di ANTONIO CIANCIULLO Lo leggo dopo La centrale Enel di Brindisi, inserita tra i venti impianti più pericolosi d'Europa VEDI ANCHE ARTICOLO Metà delle coste italiane è a rischio Il rapporto Wwf per salvare i litorali Un morto al giorno e 1,7 miliardi di euro all'anno. E' il prezzo che l'uso del carbone comporta per gli italiani. Lo ha calcolato Greenpeace sulle centrali Enel prendendo a modello uno studio dell'Agenzia europea per l'ambiente (Eea) che nel novembre scorso ha pubblicato un'analisi sugli impatti sanitari, ambientali ed economici prodotti, sotto forma di inquinamento atmosferico, dai principali impianti industriali europei. Nella classifica dei 20 impianti più inquinanti troviamo una sola presenza italiana: la centrale termoelettrica dell'Enel di Brindisi Sud. Secondo le valutazioni dell'Agenzia europea per l'ambiente questo solo impianto, nel solo 2009, ha prodotto danni sanitari, economici e ambientali stimabili tra i 536 e i 707 milioni di euro. Fin qui gli esperti europei. Greenpeace ha deciso di applicare gli stessi strumenti di analisi a tutte le centrali Enel alimentate a combustibili fossili in Italia. Obiettivo: calcolare il costo occulto del carbone, quello che fa lievitare voci di spesa non riconducibili alla bolletta elettrica (spese sanitarie, spese ospedaliere, giornate di lavoro perse, danni all'agricoltura). Risultato: "Le morti premature associabili alle emissioni della produzione elettrica con fonti fossili di Enel in Italia per l'anno 2009 sono 460. I danni associati a queste emissioni sono stimabili come prossimi a 2,4 miliardi di euro", si legge nelle conclusioni della ricerca. E il carbone è il responsabile numero uno: "causa 366 morti e oltre 1,7 miliardi di euro". Uno studio che l'Enel considera scientificamente errato e diffamatorio. Secondo i dati dell'azienda, metà della sua produzione di elettricità è priva di anidride carbonica perché derivante da fonti rinnovabili o da nucleare (Spagna e Slovenia); inoltre la quota di produzione da carbone è pari alla metà della media europea: "Non possiamo essere definiti killer climatici perché produciamo circa un millesimo della CO2 globale". "Enel è il principale produttore di elettricità con il carbone in Italia: genera circa il 70% dell'elettricità realizzata con questa fonte", ribatte Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace. "Inoltre i dati utilizzati sono del 2009, un anno in cui la centrale a carbone di Civitavecchia ha funzionato molto poco. Rifacendo lo studio oggi i morti da carbone salirebbero a 400 l'anno e i danni a oltre 2 miliardi di euro l'anno". Greenpeace infine sottolinea il fatto che la produzione di elettricità da carbone sia aumentata in Italia, tra il 2010 e il 2011, passando dal 34 al 41% del totale della produzione Enel. Se il progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle verrà completato, "la situazione peggiorerà ulteriormente perché il carbone ha un impatto 6 volte superiore a quello del gas". (29 aprile 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.repubblica.it/ambiente/2012/04/29/news/morti_carbone_greenpeace-34146399/?ref=HREC1-9

salvaiciclisti 50 mila a Roma per chiedere più sicurezza e spazi per la bicicletta

L'INIZIATIVA #Salvaiciclisti, il mega raduno ai Fori / Cronaca migliaia in bici per chiedere più sicurezza La manifestazione nazionale in via dei Fori Imperiali, in contemporanea con quella che si sta svolgendo a Londra. Tanti gli eventi per chiedere "più sicurezza e una città a misura di bici". Il flash mob: tutti stesi a terra per ricordare i troppi ciclisti vittime della strada ore 17.35. La manifestazione è finita Le foto Lentamente i cittadini in bici riprendono a pedalare per le vie della città. Gli organizzatori hanno annunciato i prossimi appuntamenti: il 10 maggio per il "Bike work day", al lavoro in bicicletta, e a metà giugno gli Stati generale della bicicletta a Reggio Emilia. il video http://video.repubblica.it/edizione/roma/siamo-cittadini-in-bicicletta-e-siamo-il-nuovo-che-avanza/93821/92211 ore 17.15. Le adesioni dei politici: da Rauti al Pd Le adesioni sono state trasversali agli schieramenti politici: in bici manifesta la consigliera regionale del Pdl e moglie del sindaco di Roma, Isabella Rauti, ma anche il segretario romano del Pd, Marco Miccoli. Spunta anche una bandiera No-Tav. In rappresentanza del Campidoglio ci sono i presidenti di commissione Andrea De Priamo e Fabrizio Santori. Ore 17 "Siamo 50mila" I bambini "Mi chiedono quanti siamo. Non ci crederete ma manca un persona per fare 50 mila. Manca una sola persona, dove è?". Lo ha detto dal palco montato in via del Fori Imperiali uno degli organizzatori della manifestazione 'Salvaciclisti'. I partecipanti si sono poi sdraiati per terra insieme alle loro bici e per un minuto hanno fatto silenzio in memoria di tutti i ciclisti vittime della strada. Si sono rialzati con la voce di un bambino che dal palco ha detto: "L'Italia cambia strada". ore 16.38 Giuliano Pisapia con #Salvaiciclisti Le foto dalla rete "Saluto gli amici di #Salvaiciclisti, oggi a Roma per sostenere le loro giuste ragioni, nella speranza che la prossima volta scelgano #Milano". Lo ha scritto su Twitter il sindaco Giuliano Pisapia. ore 16.33 "Subito un piano straordinario del Governo!" "Chiediamo subito al Governo un piano straordinario per la mobilità ciclistica in Italia". E' questa la richiesta di Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi che hanno aderito e sostengono la campagna #Salvaciclisti. "E' necessario - prosegue - che si apra un tavolo tra il governo e gli enti locali per intervenire sulla sicurezza e i diritti di chi sceglie la bicicletta, un mezzo amico dell'ambiente, per la propria mobilità". ore 16.24 A Londra 10mila bici in strada Le foto di Londra Oltre 10mila ciclisti si sono riversati nelle strade della capitale inglese per partecipare alla "bike protest" gemellata con la manifestazione #salvaiciclisti di Roma. Grande assente è Boris Johnson, il sindaco conservatore di Londra famoso per andare regolarmente in giro per la città in bicicletta, al quale i ciclisti chiedono di fare di più per evitare incidenti per le strade. ore 16.22 Alemanno alla manifestazione "Sono passato a Salvaciclisti, ho visto tante famiglie e tanto entusiasmo - ha detto il sindaco Alemanno - Abbiamo fatto il piano della ciclabilità. Adesso dobbiamo attuarlo". ore 16.15 "Tutti giù per terra" Il flash-mob Alle 16.15 in punto inizia il flash-mob: tutti i manifestanti si sono sdraiati a terra per ricordare "i troppi ciclisti vittime della strada". ore 16 Alemanno: "Piano ciclabilità in ritardo per colpa opposizione" "Abbiamo tardato due anni per il piano della ciclabilità per l'ostruzionismo dell'opposizione. Ora è passato e l'attueremo". Lo ha scritto Gianni Alemanno sindaco di Roma su Twitter. ore 15.46. Le bici 'invadonò i Fori Imperiali Bici da pazzi Le bici hanno 'invasò via dei Fori Imperiali a Roma: sono tantissime di ogni forma e colore che affollano la strada che collega il Colosseo a piazza Venezia. ''Siamo decine di migliaia - afferma Paolo Pinzuti, uno degli organizzatori della manifestazione 'Salvaiciclistì - non saremmo stupiti se a fine giornata arriveremo a quota venticinquemila''. I manifestanti su due ruote, che chiedono più sicurezza sulle strade contro ''i troppi decessi'', arrivano da ogni parte d'Italia, molti da Roma. Su due ruote manifestano intere famiglie, esponenti di movimenti ambientalisti e partiti politici. All'altezza di piazza Venezia, dove sono presenti due camionette della polizia, un ciclista ha riferito: ''La polizia non ci faceva passare, ma poi ci siamo riusciti. Secondo me una manifestazione in bici statica è impossibile''. Marco Mazzei, un altro degli organizzatori del Salvaciclisti, spiega: ''Alcuni ciclisti credevano che da qui partisse una manifestazione itinerante, poi abbiamo spiegato che la manifestazione è statica''. ore 15.45. Deviate linee bus 75 e 117 Sono bus interamente deviati, anche linee 75 e 117. Dalle 18.30, se la strada resta chiusa deviato anche sostitutivo metro B MB. Deviati inoltre bus 60-84-85-87-175-186-271-571-810 deviati. ore 15.44. Miccoli (Pd): "stituzioni forniscano risposte" "Incredibile il successo di questa manifestazione con migliaia di partecipanti che hanno invaso i Fori Imperiali". Lo afferma in una nota il segretario romano del PD, Marco Miccoli. "Se è così tanta la gente di ogni età che chiede più sicurezza per i ciclisti, più piste ciclabili, una città dal trasporto sostenibile, bisogna che le amministrazioni locali diano in fretta delle risposte. In tutt'Europa ci si sposta normalmente in bici, si va a scuola, al lavoro e ci si muove con tutta la famiglia. A Roma se lo si fa si rischia la vita. Si deve inoltre sottolineare che il trasporto pubblico locale non è attrezzato per garantire il trasporto dei ciclisti con i loro mezzi sul territorio cittadino. E' quindi giusta questa bella manifestazione - ha concluso Miccoli - ed è anche giusto che il segretario romano del Pd, quale ciclista, sia presente a dare il proprio sostegno a tutti i ciclisti che chiedono maggiore sicurezza". ore 15.38. Rauti: "A breve Pdl su sicurezza e unghezza piste" "E' un'iniziativa bellissima che credo voglia richiamare l'attenzione su due punti. Il primo è la sicurezza stradale e la necessità di sviluppare la lunghezza delle piste ciclabili. Questo contribuirebbe non solo a migliorare la vita delle persone ma anche a uno sviluppo ecologico sostenibile". Lo ha detto il consigliere regionale del Pdl, Isabella Rauti, che sta partecipando alla campagna di sensibilizzazione ai Fori Imperiali. "Personalmente sto preparando una proposta di legge da presentare in consiglio regionale, a breve su questi due aspetti. C'è anche un disegno di legge presentato da un partito di opposizione rispetto alla mia parte ma non importa perché queste cose si fanno insieme". Secondo Rauti "è un peccato avere il permesso solo per il sit-in ma non sia stata concessa la possibilità di pedalare". ore 15.29. Appello ad Alemanno: "Vada a lavorare in bici" "Sindaco recati al lavoro in bicicletta sia per dare il buon esempio ai cittadini sia per monitorare personalmente la situazione delle piste ciclabili in città". Lo chiedono dal palco i rappresentanti della campagna di sensibilizzazione 'Salvaiciclistì dopo aver letto il decalogo diretto al sindaco ed esposto insieme ai punti del Times. ore 15.23. Chiusa via dei Fori Imperiali Per la manifestazione "Salvaciclisti" via dei Fori Imperiali è chiusa. I bus deviati. Lo comunica, in una nota, Agenzia per la Mobilità. ore 15.04. Inizia il raduno ai Fori Inizia il raduno dei partecipanti alla 'bicifestazionè nazionale Salvaiciclisti. Migliaia di "cittadini in bicicletta" si sono dati appuntamento ai Fori Imperiali dove è stato allestito il palco da dove parleranno gli organizzatori e alcune associazioni che hanno aderito all'iniziativa. Famiglie con bambini, anziani, ragazzi e alcune mamme con il passeggino. Secondo Paolo Bellino, uno dei coordinatori di Salvaiciclisti "la strada è diventata un posto feroce. Serve un'attenzione maggiore al non detto, le stragi stradali con il buon senso e gli interventi normativi possono essere evitate. Noi non siamo ciclisti ma cittadini in bicicletta". (28 aprile 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/04/28/news/_salvaiciclisti_il_raduno_ai_fori_imperiali-34102100/ Salvaiciclisti: ‘Marea su 2 ruote a Roma’ http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/04/28/salvaiciclisti-marea-ruote-roma/196114/ Il centro della Capitale preso d’assalto dagli attivisti delle due ruote, circa 10mila gli appassionati della bici che si sono radunati a Piazza Venezia e via dei Fori Imperiali per rilanciare anche in Italia il manifesto londinese per un paese a misura di ciclista e chiedere nuove regole e modifiche al codice della strada a favore di chi usa la bicicletta. “Vogliamo tra le diverse cose: una segnaletica stradale aggiornata, più piste ciclabili – dicono gli organizzatori -, campagne pubbliche per incentivare l’uso della bici” di Tommaso Rodano 28 aprile 2012 Gli otto punti del manifesto dei ciclisti http://www.ilfattoquotidiano.it/salvaciclisti/

fiume Magra esondato, class action contro equitalia

Il fiume è esondato ma Equitalia vuole le cartelle della messa in “sicurezza” I cittadini di Aulla non la vogliono pagare. I più 'volenterosi' hanno dato il via a una raccolta firme e si sono rivolti ad un legale per promuovere una class action. Il 25 ottobre scorso il "Magra" è esondato distruggendo case, imprese e causando la morte di due persone. La tassa si riferisce a lavori di manutenzione del 2008 di Redazione Il Fatto Quotidiano | 28 aprile 2012 I cittadini di Aulla (Massa Carrara) non ci stanno, la cartella di Equitalia per il pagamento della tassa per la bonifica del fiume Magra, quel corso d’acqua che il 25 ottobre scorso ha cancellato tante imprese, abitazioni e causato la morte di due persone perché gli argini non erano stati manutenuti, non la vogliono pagare. I più volenterosi si stanno organizzando: hanno dato il via a una raccolta firme e si sono rivolti ad un legale per promuovere una class action. L’importo delle cartelle è molto basso, varia da 20 a 30 euro, Equitalia l’ha recapitata per conto della Comunità montana della Lunigiana che è stata soppressa il 31 dicembre scorso e rimpiazzata dalla neonata Unione dei Comuni, ma non è certo quello il motivo della protesta. L’ira dei cittadini viene dalla data dell’imposta: si riferisce al 2008 per lavori di messa in sicurezza del torrente, ma fu a causa dello stato di mancata manutenzione che il Magra esondò. L’Autorità di Bacino del fiume Magra conosceva da tempo il rischio idraulico della regione, tanto da evidenziare in rosso (a segnalare il rischio molto elevato) ampie zone delle sue mappe. Ma secondo le denunce di Legambiente si è continuato a costruire ed autorizzare attività commerciali, servizi pubblici ed abitazioni in un’area, prima soggetta alle misure di salvaguardia, e poi dichiarata a “Rischio idraulico molto elevato” con Delibere dell’Autorità di Bacino e dei consigli Regionali di Toscana e Liguria. Ciò nonostante continua Legambiente, nessun Ente preposto ha mai realizzato dispositivi di allerta ed evacuazione adeguati in presenza di allerta meteo diramati, come ampiamente e tristemente confermato il 25 attobre scorso. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/28/fiume-esondato-equitalia-vuole-cartelle-della-messa-sicurezza/212234/

sabato 28 aprile 2012

no discariche: manifestazione Torrimpietra 30 aprile non inceneritori, sì rifiuti zero

MANIFESTAZIONE A TORRIMPIETRA PER IL 30 APRILE ALLE ORE 15,00: Non abbiamo tempo di pubblicizzare bene; aiutateci. Rimaniamo all'erta anche per sabato 5 maggio: se le notizie di oggi saranno confermate SAREMO DI NUOVO IN PIAZZA A TORRIMPIETRA ALLA ORE 9,30. PIZZO DEL PRETE NON SI TOCCA - NO DISCARICHE NO INCENERITORI SI RIFIUTI ZERO Il Direttivo del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino. http://www.facebook.com/EcologistiRetiCivicheVerdiLazio

equitalia, l'avvocato dopo i suicidi lascia. Dopo i suicidi gli omicidi?

"Se i politici italiani continueranno così, il popolo italiano passerà dai suicidi gli omicidi" don Andrea Gallo http://www.facebook.com/photo.php?fbid=434681629878901&set=a.108230602524007.14413.100000112047366&type=1&theater http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/27/lavvocato-equitalia-lascia-lincarico-troppi-suicidi-conoscevo/210936/ L’avvocato di Equitalia lascia l’incarico “Troppi suicidi, uno lo conoscevo” Gennaro De Falco ha difeso per anni l'agenzia di riscossione, oggi la abbandona dopo l'ennesimo gesto di disperazione di un imprenditore napoletano suo conoscente. "Le mie parcelle vorrei che andassero alla sua famiglia. Non so se servirà a qualcosa ma almeno alleggerirà la mia coscienza, forse aiuterà a restituire un minimo di dignità agli avvocati" di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 aprile 2012Commenti (121) Più informazioni su: avvocato, de falco, Equitalia, Napoli, suicidi. “Non la difenderò più e rinuncerò al mio onorario per le cause fatte finora, troppi i suicidi”: e così Gennaro De Falco, uno degli avvocati che fino a pochi giorni fa ha lavorato per Equitalia, ha lasciato l’incarico. La decisione di non assistere più l’agenzia di riscossione viene rivelata in una sua intervista comparsa su Lettera 43. “Non so se questa mia decisione servirà a qualcosa ma almeno alleggerirà la mia coscienza, forse aiuterà a restituire un minimo di dignità agli avvocati e a far riflettere tutti sulla sostenibilità sociale ed etica della gestione di questa crisi”. Equitalia è la società pubblica partecipata al 51 per cento dall’Agenzia delle entrate e al 49 per cento dall’Inps, incaricata della riscossione nazionale dei tributi (esclusa la Sicilia). Quando si arriva a parlare delle cifre, per Federconsumatori sono almeno 19 i suicidi legati alla crisi, anche se stando ai conti dei maggiori quotidiani nazionali sarebbero 26. De Falco rivela un particolare personale: “Uno lo conoscevo”. Il riferimento è all’imprenditore 52enne di Napoli che si è tolto la vita il 24 aprile scorso, proprio perché schiacciato dalle cartelle di Equitalia. “L’ho incontrato per la prima volta nel ’95 quando gli diedi incarico di vendere la mia casa” ha spiegato l’avvocato. “Aveva figli della stessa età dei miei e la sua agenzia era nel mio quartiere vicino al mio studio. Insomma le nostre vite scorrevano quasi parallele”. “Le mie parcelle da difensore di Equitalia vorrei che andassero alla famiglia dell’agente immobiliare. Il suo suicidio di cui a torto o ragione mi sento corresponsabile mi ha convinto a non accettare più incarichi di difesa di Equitalia” ha continuato De Falco. Equitalia nel 2010 ha ottenuto 1,29 miliardi di euro di ricavi, di cui 1,22 miliardi derivanti dall’incasso di commissioni, in gergo aggi che si attestano al 9 per cento delle somme riscosse. L’agenzia è stata criticata da molti per la sua lentezza amministrativa, che a sua volta fa aumentare gli interessi; altre perplessità sono state sollevate per i tassi di interesse molto elevati che fanno lievitare i costi e per la facilità con la quale ricorre al pignoramento di beni a fronte di debiti relativamente modesti. A riguardo si è provveduto nel 2011 a limitare la possibilità di ipoteca: può essere iscritta solo per debiti superiori ad 8mila euro, mentre fino a 20mila euro sono previste particolari limitazioni.

Pontinia: chi non ha amministratori previdenti paga di più i rifiuti

Dalla fine degli anni '80 ho fatto manifestazioni incontri, pubblicato ricerche, distribuito materiale informativo nelle scuole, negli uffici, fumetti, libri per far sensibilizzare quei disattenti amministratori sulla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. I bambini sanno che così si risparmiano risorse, energie, si spende meno e non si incrementano discariche lecite (quindi non in provincia di Latina). I bambini sanno che così risparmia il comune e quindi i cittadini. Addirittura si aumentano i posti di lavoro. Era inevitabile che il costo del servizio di raccolta dei rifiuti aumentasse. E' dal luglio scorso che il conferimento in discarica è aumentato del 17%. Per un comune che paga ogni danno questa tassa incivile sintomo della cultura arretrata e dell'incapacità amministrativa circa 750 mila euro l'anno significa un aumento dei costi di circa 125 mila euro l'anno e un aumento di costo a famiglia di oltre 40 € l'anno. E' da anni che lo dico e lo scrivo. Chi avrebbe dovuto in questi anni programmare per risparmiare non l'ha certo fatto con atti amministrativi conseguenti visto che siamo fermi ad una percentuale ridicola del 23%. Un insulto all'intelligenza, alla sensibilità e all'economia, oltre che alla salute e all'ambiente. L'associazione GAP ha presentato un progetto all'amministrazione comunale che avrebbe portato, se attuato, la percentuale di differenziata al 50% già entro il 30 giugno, per arrivare a superare, a fine legislatura, l'80%. Il comune di Sabaudia è arrivato in poco tempo a percentuali importanti. "Sabaudia, decine le multe per le discariche abusive Differenziata fai da te, in azione gli 007 dei vigili Privati «incastrati» dalle bollette tra i rifiuti" e comunque ricerca i responsabili degli abbandoni dei rifiuti in discariche abusive(vedere articolo http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedcf/pag26sabaudia.pdf) Avevo chiesto al comune di Pontinia di fare lo stesso. abbiamo trovato addirittura copia di successioni e di verbali di condominio. C'erano nomi e cognomi, fatture, dichiarazioni dei redditi, indirizzi e codici fiscali. Non era difficile risalire ai responsabili se qualcuno avesse voluto. Abbiamo fotografato documenti, etichetti addirittura una persona che abbandonava i rifiuti nella famosa discarica della Migliara 49 sotto la telecamera che non funziona. Non abbiamo saputo nulla nè ci risulta che siano state emesse sanzioni o verbali. Come invece fa il comune di Sabaudia. Quindi anche questo è possibile se si vuole. Il pd, fino alla settimana scorsa quando mi ha chiesto aiuto di fronte all'incapacità di risolvere il problema, ha negato o minimizzato il problema. Va benissimo sono sempre disposto a dare una mano. Come quando ho promosso le 2 bonifiche volontarie di Fontana di Muro (criticato proprio dal pd) e fotografato e segnalato casi e abusi. Mi fa piacere che dopo 6 anni dalla nomina pure l'assessore all'ambiente abbia finalmente portato la sua persona a farsi un giro nelle campagne e nel territorio per verificare una situazione che era fotografata, filmata, raccontata da Repubblica, dal TG5, dal TG1, da notizie di agenzia nazionale, da numerose interrogazioni parlamentari. E intanto, come avrebbe previsto chiunque, il costo della raccolta differenziata aumenta. Giorgio Libralato http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedcd/pag27sabaudia.pdf SI prevedono altri aumenti di tasse e tariffe a livello comunale. Il servizio più colpito sarà quello della raccolta dei rifiuti organici che, fino allo scorso anno venivano smaltiti presso lo stabilimento Sep di Mazzocchio al costo di 16 euro a tonnellata. Dal settembre 2011, l'impianto è stato chiuso per lavori di adeguamento. Di conseguenza l'Amministrazione comunale si è rivolta alla Fatone srl di Latina Scalo che attualmente effettua lo smaltimento dei rifiuti presso uno stabilimento del Nord Italia al prezzo di 160 a tonnellata, dieci volte in più della Sep. Da qui la necessità di rivedere la Tarsu 2012 per far fronte all'aumento del costo del servizio, calcolato appunto in circa 80 mila euro. L'assessore all'Ambiente Valterino Battisti, assicura che manterrà gli aumenti al minimo possibile venendo incontro alle esigenze delle famiglie meno abbienti segnalate dal settore dei servizi sociali. Ieri l'Assessore ha compiuto un giro in tutto il territorio per verificare l'esistenza di discariche abusive in alcune zone di campagna I casi più preoccupanti sono stati individuati alla Migliara 54, nei pressi della Scuola "Montiani", e lungo le parallele Migliare 51 e 53 che congiungono i comuni di Pontinia e Sabaudia. Battisti, a questo punto, ha incaricato il comando Vigili Urbani di attivare un servizio di controllo e di contravvenzionare gli eventuali trasgressori. A.S.

a Pontinia conviene acquistare la casa, tante richieste da fuori

Pontinia in controtendenza: nessun problema di invenduto ma mancano i capitali Mattone, la campagna conviene Il 30% delle richieste vengono dai militari che «snobbano» la cara Sabaudia TANTE richieste e pochi soldi, questa è la fotografia sintetica del mercato immobiliare di Pontinia. Nonostante le molte gru annunciate, e alcune già in lavorazione, il settore immobiliare a Pontinia, per un vero e proprio nuovo slancio, si deve affidare alla agli investimenti su carta dei privati. Senza soldi in anticipo le ditte costruttrici non azzardano gli investimenti di palazzine già annunciate nei cartelli e nelle agenzie immobiliari della provincia. Negli ultimi mesi, infatti, si è parlato spesso delle nuove costruzioni e delle gru «nate» nel centro città. Anche nell’ul timo consiglio comunale si è votato lo sviluppo urbanistico della zona immediatamente adiacente a borgo Pasubio. Alle parole di politici e cittadini è utile aggiungere quello che è il mercato vero degli immobili di Pontinia. Ascoltando diversi professionisti del settore immobiliare della provincia di Latina e, in particolar modo, della città di Pontinia, sono emersi particolari importanti per capire questo settore. «In città – ci spiega il proprietario di un’agenzia immobiliare di Pontinia – si vedono molti cartelli con future costruzioni. In questi casi, come in caso di via Leonardo da Vinci, i cantieri tardano a partire ormai da anni perché i costruttori utilizzano le permute e attendono che gli appartamenti siano venduti su carta prima di iniziare i lavori. Senza persone disposte ad investire su un progetto su carta difficilmente partiranno altri progetti previsti nel centro della città». La crisi economica che attanaglia il paese e ditte costruttrici provenienti da fuori, e quindi non conosciute dai cittadini di Pontinia, non facilitano l’acquisto su carta degli appartamenti. In questo modo molti cartelli esposti rischiano di rimanere tali. A questa considerazione va aggiunta la restrittezza con la quele le banche lasciano i mutui. Proprio per questo motivo molte famiglie sono costrette a deviare per un oneroso, ma fattibile, affitto. «Adesso le banche fanno fatica a dare dei mutui – afferma un’agenzia di Pontinia – e quindi si preferiscono gli affitti, anche solo di due anni in attesa di tempi migliori. Gli acquirenti dei nuovi appartamenti restano essere prevalentemente cittadini che già abitano a Pontinia e che vogliono cambiare casa per necessità di spazi. Oltre a ciò c’è un interessante 30% di militari di Sabaudia che preferiscono acquistare qui a causa degli alti costi proposti della vicina città di Sabaudia». Insomma, le richieste ci sono, anche perché il settore immobiliare è restato fermo per troppi anni, ma a mancare sono i soldi dei privati cittadini e la volontà da parte degli stessi costruttori. Appartamenti in fase di realizzazione in via Da Vinci Riccardo A. Colabattista http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedcd/pag27sabaudia.pdf

Pontinia, abbonamento parcheggio estivo sul lungomare di Sabaudia

Post modificato in data 29 aprile per dichiarazioni dell'Assessore Sperlonga che corregge gli errori vedere post http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3325223054591063939#editor/target=post;postID=2330993842635021409. ANCHE quest'anno, in occasione della stagione balneare, tra le Amministrazioni comunali di Pontinia e Sabaudia è stato raggiunto un accordo per il parcheggio delle auto sul lungomare della Bufalara. Come si è appreso l'abbonamento, per l'intera stagione estiva, con inizio il 1° maggio prossimo, costerà 50 (sbagliato) (secondo la Sperlonga l'importo è di 30) euro. Per abbonarsi gli interessati debbono rivolgersi all'Associazione Visuat Truck presso il MNuseo Agro Pontino, in Piazza Kennedy, nei seguenti orari: martedì ore 9-13, mercoledì 9-13, giovedì 9-13, venerdì 9-13, sabato 15-19, domenica 9-13. Il versamento dei 50 euro va effettuato su conto corrente intestato al Comune di Sabaudio in distribuzione dalle incaricate dell'Associazione Visual Truck. A.S. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedcd/pag27sabaudia.pdf

venerdì 27 aprile 2012

Map Pontinia Viola di Grado, piana delle Orme Mondo Lego, rifiuti e fusti tossici, Imu, Wi-Fi

Nella pagina di Pontinia de Il settimanale di Latina: venerdi 4 maggio al museo Map di Pontinia "settanta acrilico trenta lana" con Viola di Grado di Donatella di Maria; tutti i giovedì gioco lab con il Cantiere Creativo domenica 29 aprile mondo Lego alla Piana delle Orme di Gianpaolo Danieli. la questione rifiuti, il piano regionale, gli impianti in provincia e i fusti tossici interrati a Pontinia di Giorgio Libralato #Salvaiciclisti. Volata finale per arrivare al traguardo della bicifestazione nazionale del 28 aprile ai Fori Imperiali a Roma, la manifestazione per promuovere la ciclabilità urbana organizzata dal movimento #salvaiciclisti e che si svolgerà in contemporanea con Londra, città che per prima ha lanciato la campagna "Cities fit for cycling" per chiedere sicurezza per pedoni e ciclisti, gli utenti "fragili" della strada troppo spesso bersaglio delle auto. Di seguito il mio articolo della settimana scorsa: IMU Il tema delle tasse in generale e dell'IMU in particolare è d'attualità. A Pontinia si attendono le decisioni sulle aliquote che stabilirà il comune. Molti fabbricati sono a servizio dell'agricoltura (abitazioni, magazzini, stalle) e potrebbero avere l'aliquota agevolata. Intanto chi ne ha diritto ha tempo fino al 30 giugno per avere l'esenzione dell'Ici (fino al 2011 compreso) e avere l'IMU agevolata (qualora il comune decida di applicarla). Ne potrebbero avere diritto (nel caso regolamentato) anche i pensionati ex coltivatori diretti, oltre alle aziende in esercizio. La domanda per l'esenzione/agevolazione va presentata con appositi modelli, all'ufficio provinciale del catasto (Agenzia del Territorio). La stranezza di Pontinia è che un intero quartiere (la zona primavera, quella davanti al cimitero fino alle scuole medie) pagava l'ICI e i contributi al consorzio di bonifica per la parte di terreno che è viabilità pubblica. Il comune non ha provveduto all'esproprio della strada e del marciapiede che quindi rimane di proprietà e soggetto alle imposte. Quindi i relativi proprietari hanno dovuto pagare la strada (con la Bucalossi degli oneri di urbanizzazione), il terreno non è stato pagato dal comune, i cittadini ci pagano le tasse e in molti casi hanno perso la superficie del terreno, dal punto di vista edificabile, e quindi anche la possibilità di edificare se il lotto residuo è inferiore a 800 mq. Questo perché chi ha redatto il piano regolatore generale urbanistico non era a conoscenza degli aspetti territoriali (tanto per cambiare) e l'ufficio urbanistico locale non se ne è accorto, così come gli amministratori. Wi-Fi Dopo aver istituito apposite deleghe, nel 2006 e nel 2011, dopo annuncio solo di facciata, è arrivato il collegamento Wi-Fi a servizio della biblioteca comunale e del MAP, il neonato Museo, grazie ad una ditta che lo offre gratuitamente in prova per alcuni mesi e poi ad un canone agevolato (200 € circa all'anno). Il tutto grazie alla proposta dell'associazione GAP (generazione attività progetti) nato dal progetto di gestione della stessa biblioteca che attualmente ha una offerta carente (come qualità tecnologica e come tempo disponibile). Il progetto del GAP contiene anche l'informatizzazione e la catalogazione dei volumi. Case fantasma Il catasto ha individuato fabbricati (o presunti tali quali baracche, serre, ecc.) che risultano sconosciuti all'erario. Anche per Pontinia c'è un apposito elenco e i proprietari si stanno mettendo in regola. Tra i proprietari che non hanno dichiarato il loro fabbricato, curiosamente sono finite anche la Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina e l'Ismea (l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Rifiuti e discariche Dopo aver cercato di minimizzare o di nascondere il problema discariche abusive (finito più volte sugli organi nazionali di informazione, sulle agenzie di stampa nazionale, più volte oggetto di interrogazioni parlamentari) pure il pd locale cede all'evidenza e inizia a parlarne. Chiedendo aiuto proprio a cittadini e associazioni che per anni avevano tentato di sensibilizzare una classe politica distratta. Non è mai troppo tardi. Intanto sta per arrivare un nuovo compattatore dei rifiuti solidi urbani per incrementare la bassissima raccolta differenziata (23%) con il rischio di non poter conferire alla discarica di Borgo Montello (secondo la UE solo per i comuni che fanno la differenziata oppure procedono al pretrattamento dei rifiuti). Intanto si annuncia l'adesione alla raccolta degli oli usati. Ma non ci sono gli appositi contenitori e comunque anche se ci fossero non c'è il servizio finale. Solo una facciata? Ma sui rifiuti torneremo per cercare di sapere dove sono spariti gli 11.600 fusti tossici sequestrati a Pontinia, il più grande sequestro del genere mai effettuato in Italia. Un altro record per Pontinia dato che quasi un anno non si ha notizia della risposta anche alle interrogazioni parlamentari in materia e a ripetuti solleciti TELECAMERE di MAURO MAULUCCI Anche la morte di un sindaco è occasione di riflessione. Lo aveva detto in occasione dei funerali di D'Alessio, compianto sindaco di Aprilia, il vescovo di Albano Semeraro. Oggi Finestra ci ha lasciato. Lo avevo visto per l'ultima volta in ospedale, un mese fa, era sorridente. Rivolto alla moglie disse: "Sono pronto, andiamo a casa". Oggi è scomparso l'ultimo sindaco fascista d'Italia, l'ultimo federale, come mi ricordava sempre Nando Cappelletti. Quando vinse contro Di Resta io rimasi molto male, ma lui mi sorrise perché comprendeva. Telefonò Gianfranco e si complimentò. Fini era molto legato, così come altri ex camerati. Quando in via Pio VI, dove c'era la federazione provinciale del MSI, si vivevano momenti difficili, lui, insieme all'avvocato Calderini, a Palliccia, a Stabile, a Zaccheo, a Saurini, a Terlizzo, a Coviello, passeggiava nervosamente perché erano fasi concitate, di decisioni importanti, di strategie future. Allora il vecchio Msi dovette resistere a tante ondate contestatrici, poi arrivò AN e lo sdoganamento da parte di Berlusconi e fu tutto un altro percorso in discesa. Ajmone mi ricordava tutti i giri elettorali compiuti, dal nord al sud della regione, le battaglie per essere eletto senatore. Oggi, diceva, questi nuovi parlamentari hanno avuto tutto e subito, senza capire nulla, senza lottare, senza guadagnarsi la pagnotta... Continua a leggere su Il Settimanale in edicola oppure acquista un abbonamento online. Con Dario Bellini, promotore del movimento "Latina in bicicletta", conosciamo le novità per le due ruote Una Campagna che premia chi fa acquisti in bicicletta Per avere sconti e gadget basta andare a fare shopping in bici nei negozi aderenti all'iniziativa in attesa che diventino realtà anche le semplici ed economiche proposte presentate al sindaco di SILVIA FRISINA Rastrelliere blocca-telaio, "case avanzate", corsie ciclabili e un percorso che colleghi i punti nevralgici del centro per sensibilizzare all'uso della bici. Queste le proposte avanzate da movimenti e associazioni del "popolo" delle due ruote al sindaco di Latina. E intanto "Latina in bicicletta" propone la campagna "Chi arriva in bici viene premiato". Continua a leggere su Il Settimanale in edicola oppure acquista un abbonamento online. "Pubblici ringraziamenti" Il PENSIERO BREVE di PIETRO ANTONELLI Sento il grande bisogno di ringraziare pubblicamente tutti quei Magistrati che quotidianamente scendono in prima fila sul fronte della giustizia per contrastare la malavita e la deliquenza che imperversa drammaticamente in questa nostra società ancora malata ma con una grande voglia di guarire presto. Ringrazio loro e tutte le forze dell'ordine, perché vivere nel benessere ma "carcerati dentro casa" senza la libertà di poter respirare la vita a pieni polmoni non è vivere. Basta guardare in giro le case ai piani più bassi. Diciamocelo serenamente, non è davvero un bel vedere. Continua a leggere su Il Settimanale in edicola oppure acquista un abbonamento online. http://www.ilsettimanaledilatina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=223%3Ail-settimanale-di-latina-in-edicola-dal-28-aprile-2012&catid=45%3Ain-edicola

emergenza rifiuti Lazio: ecco i siti dopo chiusura discarica Malagrotta

Quasi un’ora di conferenza stampa del ministro dell’Ambiente a Roma, Corrado Clini, per annunciare alla fine i due nomi dei siti che i romani aspettavano per il dopo Malagrotta: Monte Carnevale e Pizzo del prete. Sono le due zone che il ministro ritiene idonee per realizzare il sito provvisorio destinato ad accogliere – già dai prossimi mesi – i rifiuti della Capitale. “Una scelta dettata solo da considerazioni tecniche e non sociali o politiche”, ha precisato, rimarcando il leit-motiv del governo degli esperti. Ora la decisione finale spetterà al commissario straordinario Giuseppe Pecoraro, il prefetto di Roma chiamato nel settembre scorso a gestire la chiusura della discarica di Malagrotta e che di fatto ha già fallito la prima fase, con i siti indicati dalla sua struttura – Riano e Corcolle – messi da Clini nel gruppo delle pessime scelte di Andrea Palladino 27 aprile 2012 http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/04/27/rifiuti-clini-rivela-siti-dopo-malagrotta/195926/

oggi incontro a Latina "agro energie e produzione da biomasse"

Circolo culturale La Rosa del Deserto" via Monti Lepini 51,6 -Latina Il Circolo Arcobaleno Legambiente Volontariato in collaborazione con l'ass. Circolo culturale "La Rosa del Deserto" è lieto di invitarvi VENERDÌ 27 APRILE 2012 ore 18:00 presso i locali del Circolo culturale "La Rosa del Deserto" in via Monti Lepini Km 51,600 a Latina all'incontro dal titolo: "AGRO-ENERGIE E PRODUZIONE ENERGETICA DA BIO MASSE. OPPORTUNITÀ E RISCHI. QUALI PROSPETTIVE PER IL TERRITORIO PONTINO?" Intervengono: - Giorgio Libralato (Ambientalista - blog Ecologia e Territorio) - Lamberto Gravina e Salvatore La Valle (Manager di Esco Lazio e della società Agripower plus) - Alessandro Corsini (Docente presso la Facoltà di Ingegneria ambientale dell'Università "La Sapienza" - polo Pontino) Coordina Alessandro Loreti (Presidente del Circolo Arcobaleno Legambiente Volontariato di Latina) A seguire ci sarà una cena organizzata e promossa assieme all'Associazione Slow Food con il seguente menù: - Jamabile (Panino ripieno - da Priverno- con Spek - di Mastrantoni-/Carciofini/Olive/Mozzarella di Bufala) - Bazzoffia (Piatto "povero" tradizionale dei Lepini e dei Guitti ciociari nella Palude Pontina con pane raffermo condito con brodo di verdure e ortaggi vari e uovo) - Focacce ripiene (di pasta madre) - Panzerotti fritti - Formaggio di Pecora e ricotta - Prosciutto di Bassiano (Reggiani) - Fragole (le "Favette" di Terracina) - Dolce - Caffè - Elisir al Carciofo e Olive - Vini della Cantina Gangi Costo della Cena € 20. Una quota di questa, in percentuale diversa a seconda del numero dei partecipanti, sarà destinata come contributo al progetto 1000 Orti in Africa (vedi: http://www.slowfood.it/sloweb/C2744B8807dd327379iWh2E24329/sloweb ). Prima di iniziare a mangiare ci sposteremo accanto presso il Caseificio San Lorenzo in Valle dove la squisita, appassionata e competente proprietaria, Luciana, ci darà una dimostrazione pratica della produzione della mozzarella, dalla cagliata in poi, e ci spiegherà l'importanza dei valori espressi, come detto sopra, dal "Manifesto Slow Food in difesa del formaggio a latte crudo. (vedi: http://cheese.slowfood.it/pagine/ita/raw_milk_latte_crudo/dettaglio.lasso?-id=3 ) L'incontro del 27 servirà come primo di una serie di altri incontri che ha anche l'obiettivo di fare proselitismo per ricostituire una Condotta Slow Food a Latina città con criteri, motivazioni e modalità coerenti con i principi nazionali dell'associazione e con una partecipazione estesa e partecipata a tutti in armonia con gli obiettivi riassunti dallo slogan "Buono, pulito e giusto" e da tutto quanto espresso e portato avanti da "Slow Food Italia e Internazionale", da "Terra Madre" . Indicazioni: Provenendo da Latina dopo aver superato la rotonda del Piccarello (Centro commerciale) proseguire verso B.go San Michele. Dopo aver superato il Mercato ortofrutticolo di Latina dopo quasi 500 metri sulla destra trovate una distributore Agip. Girare a destra nella traversa subito prima dell'Agip (evidente scritta "Caseificio"). Per contatti ed Info: 3274987926 CIRCOLO ARCOBALENO LEGAMBIENTE VOLONTARIATO

Latina 28 aprile convegno "ambiente e salute, beni comuni da difendere insieme"

COMUNICATO STAMPA DATA 26.04.2012 “AMBIENTE E SALUTE, BENI COMUNI DA DIFENDERE INSIEME” Legambiente, in collaborazione con l'Avis Lazio, il Terracina Social Forum e l'Osservatorio Nazionale Amianto organizza per sabato 28 aprile 2012, dalle ore 10.00 alle 16.00, presso il Villaggio della Legalità di b.go Sabotino (LT) il convegno "AMBIENTE E SALUTE, BENI COMUNI DA DIFENDERE INSIEME", dove la parola "insieme" sta ad indicare non solo le correlazioni tra ambiente e salute umana, ma anche la volontà di collaborare delle associazioni coinvolte. L'iniziativa ha come obiettivo quello di celebrare la Giornata mondiale delle vittime dell'amianto, stabilita il 28 gennaio del 2005 a Porto Alegre (Brasile), durante il Forum Mondiale dell'Amianto e poi confermata alla Conferenza europea sull'amianto del 22/23 settembre 2005. Una celebrazione doverosa e un impegno comune che deve essere rinnovato, anche in considerazione dei circa 120 mila morti l'anno e delle 32 milioni di tonnellate di amianto che ancora si maneggiano senza precauzioni. Nella provincia di Latina ancora troppi capannoni, civili abitazioni, stalle e strutture pubbliche posseggono il pericoloso materiale. Ricordiamo a questo proposito l'importante sentenza pronunciata dal tribunale di Torino, contro i responsabili Stephan Schmidainy e Jean Marie de Cartier condannati a 16 anni e al risarcimento dei danni alle vittime in solido come responsabili civili per la produzione e diffusione sistematica del pericoloso materiale (eternit). L'iniziativa è l'occasione per ricordare anche la tragedia di Chernobyl, accaduta il 26 aprile del 1986, quando l'unità numero 4 della centrale nucleare ucraina ha avuto il più grande incidente nucleare della storia. L'area contaminata ha riguardato una superficie tra 125 e 146 mila chilometri quadrati e parte dei territori di Ucraina, Bielorussia e Russia. Furono evacuate più di 130 mila persone in un raggio di 30 chilometri. Secondo stime credibili si contano diverse centinaia di migliaia di decessi tra morti dirette e indirette. Una tragedia mondiale da ricordare, anche per chiedere l'uscita definitiva dell'intera Europa dalla follia nucleare, per fortuna chiusasi in Italia con la vittoria di ben due referenda. Proprio il territorio pontino, con due centrali nucleari, è di quelli che hanno pagato il prezzo più elevato per una servitù di morte che deve essere liquidata quanto prima. La soluzione è l'organizzazione di un sistema diffuso e democratico di produzione elettrica da fonte rinnovabile. Il programma: Moderatore: Marco Villa - Avis Lazio e Terracina Social Forum Interverranno: Ore 10.00 Lello Turri - Coordinatore provinciale di Libera Avv. Ezio Bonanni - Osservatorio Nazionale Amianto Stefania Divertito – giornalista e autrice del libro Toghe Verdi Lorenzo Parlati - Presidente Legambiente Lazio Al termine degli interventi della mattinata sarà proiettato il documentario “In noi tra noi. Amianto” di Marco Zarotti Pranzo sociale a contributo Modera: Alessandro Loreti – Presidente circolo Arcobaleno Legambiente Latina Ore 14.30 Tonino Mancino – Forum pontino dei Diritti e dei Beni Comuni Proiezione di dieci minuti del nuovo documentario di Gianfranco Pannone “Scorie in libertà” Dott. Silverio Guarino - Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Latina e rappresentante ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente Roberto Lessio – giornalista de Il Caffè ed ex Presidente regionale AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica, ora giornalista de Il Caffè Durante il convegno verranno vendute dai volontari le FARFALLE DELLA SOLIDARIETA' della UILDM (Unione Italiana Lotta ala Distrofia Muscolare), a fronte di un contributo minimo di 5 euro l'una, assieme al materiale informativo sull'Associazione e sulle malattie neuromuscolari.
5° Conto Energia: le Associazioni chiedono aiuto alle Regioni Tra le priorità per lo sviluppo del fotovoltaico, tetto di spesa di 7 miliardi di euro e Registro solo per gli impianti oltre 200 KWp di Rossella Calabrese 27/04/2012 - Si appellano alle Regioni le Associazioni del settore rinnovabili, preoccupate per le conseguenze dell’emanazione del quinto Conto Energia per il fotovoltaico.APER - Associazione Produttori Energia da Rinnovabili, ASSOSOLARE, IFI - Industrie Fotovoltaiche Italiane e AES - Azione Energia Solare hanno incontrato nei giorni scorsi gli organi tecnici della Conferenza delle Regioni, il cui parere sarà determinante per licenziare il Decreto sul quinto Conto Energia. Le organizzazioni chiedono alle Regioni di intervenire sui contenuti del quinto Conto Energia, per ristabilire i criteri di sostenibilità del settore, salvaguardia degli investimenti in corso e promozione dell’industria e dell’occupazione. Il fotovoltaico - spiega una nota congiunte delle associazioni - nell’arco di soli 5 anni ha creato oltre 120.000 posti di lavoro (diretti e indotti) e più di 1000 nuove imprese, ha generato un giro d’affari di oltre 15 miliardi di euro e un contributo fiscale annuo pari ad 1 miliardo di euro. A questi valori - prosegue il comunicato - si sommano i benefici legati alla produzione energetica da fonte fotovoltaica, che oramai ha raggiunto il 7% dei consumi nazionali, al consistente risparmio di Co2 emessa e alla bonifica dei tetti dall’amianto, a beneficio della salute pubblica e dell’ambiente. Le Associazioni hanno quindi stilato una lista di 8 priorità: 1. mantenere il tetto di spesa a 7 miliardi di euro: il target d’incentivazione residua di 500 milioni di euro, previsto dall’attuale schema di decreto, non sarà in grado di far uscire le imprese dal sistema di supporto vigente, in vista del raggiungimento della grid parity; 2. limitare il nuovo meccanismo del Registro agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 KWp, non appesantendo ulteriormente la burocrazia per gli operatori e gli utenti ma, in egual modo, contrastando fenomeni speculativi legati alla realizzazione di impianti di taglia superiore; 3. ripristinare il premio per l’utilizzo di componentistica Made in Europe, quello sullo smaltimento dell’amianto, quello sull'efficienza energetica e l’innovazione, volti a promuovere in modo virtuoso lo sviluppo della filiera produttiva nazionale ed europea, la salvaguardia ambientale e gli investimenti; 4. per l’entrata in vigore, prevedere un periodo transitorio di tre mesi dal raggiungimento dei 6 miliardi di euro, al fine di tutelare gli investimenti in corso; 5. evitare provvedimenti retroattivi sulle realizzazioni già effettuate, introducendo una “norma di salvaguardia” che garantisca la tariffa del quarto Conto Energia erogata per gennaio 2013, a condizione che tali impianti entrino in esercizio entro la data di entrata in vigore del quinto Conto Energia; 6. vista la drastica e repentina riduzione delle tariffe presenti nel quinto Conto Energia e la trasformazione delle stesse in omnicomprensive, prevedere una rivalutazione inflattiva sulla quota parte della tariffa omnicomprensiva, pari alla quota “energia”; 7. il quinto Conto Energia prevede che le tariffe incentivanti siano alternative al meccanismo dello scambio sul posto; si suggerisce di estendere la disciplina dello scambio sul posto agli impianti di potenza superiore a 200 kWp. Ciò aprirebbe la strada alle prime applicazioni del fotovoltaico in grid parity, senza incidenza di costo alcuno per la collettività; 8. introdurre un bonus fiscale sugli utili reinvestiti in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana, cioè di un sistema che, tramite la detassazione dell’utile realizzato dai titolari di impianti ammessi ai Conti Energia precedenti, consenta a tali soggetti di “autofinanziare” la realizzazione di nuovi impianti, impiegando il risparmio d’imposta di cui essi beneficiano nell’ambito della realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con componentistica e tecnologia nazionale. Anche ANIE/GIFI, associazione che rappresenta circa 200 aziende operanti nella filiera, ha proposto al Governo e alle Regioni delle modifiche da apportare al quinto Conto Energia: - innalzamento del budget indicativo di incentivazione a 7 miliardi di euro all’anno; - entrata in vigore del il 1° settembre 2012; - tutela degli investimenti già avviati; - incentivazione a sostegno dell’industria nazionale. ANIE/GIFI ha prodotto un Dossier sui costi e benefici del fotovoltaico. All’indomani della diffusione della bozza del quinto Conto Energia, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha chiesto al Ministro per lo sviluppo economico e le infrastrutture, Corrado Passera, e al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, di mantenere gli incentivi alle rinnovabili, adeguandoli al livello europeo. “Sarebbe disastroso tornare indietro - ha detto Rossi. Per questo chiediamo al Governo di essere coerente e di stabilizzare gli incentivi sul livello europeo”. Alle Regioni si è rivolto anche Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, evidenziando il rischio che “la drastica riduzione degli incentivi e il sovraccarico di passaggi burocratici rappresenti un grave ostacolo allo sviluppo delle imprese italiane di un settore che può contribuire molto al rilancio della nostra economia”. Ma i paletti posti dal Governo sono chiari: semplificazione delle norme per accedere agli incentivi alle rinnovabili, ma senza ridurre le tutele ambientali e favorendo soluzioni innovative e sostenibili. “Se la semplificazione dovesse significare aumento delle superfici agricole destinate ai pannelli fotovoltaici” o “superamento dei vincoli ambientali o paesaggistici per l’inserimento di alcune forme di rinnovabili come l’eolico, in alcune zone di pregio” ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini “la risposta è no”. Se invece per semplificazione si intende accelerare al massimo e rendere facile l’utilizzazione integrata delle tecnologie per il solare fotovoltaico in edilizia o in attività industriali, per Clini “la risposta è sì”. (riproduzione riservata) ANIE/GIFI ha prodotto un Dossier sui costi e benefici del fotovoltaico.http://www.casaportale.com/public/uploads/27226_ANIEIGIFI%20Costi%20e%20benefici%20del%20fv%20-%20aprile%202012.pdf http://www.edilportale.com/news/2012/04/risparmio-energetico/5%C2%B0-conto-energia-le-associazioni-chiedono-aiuto-alle-regioni_27226_27.html

Imu, la nuova legge di semplificazione fiscale, si paga in 2 o 3 rate

Imu in tre o due rate, è legge la semplificazione fiscale Con 228 sì, 29 no e due astensioni passa la fiducia sul provvedimento che introduce agevolazioni sul pagamento dell’imposta municipale di Paola Mammarella 26/04/2012 - È legge il decreto sulla semplificazione fiscale. Con 228 voti favorevoli, 29 contrari e due astensioni il Senato ha approvato definitivamente il ddl (vedere il testo completo http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/3184-b/conversione-in-legge-del-decreto-legge-2-marzo-2012-n.-16-recante-disposizioni-urgenti-in-materia_12161.html, sul quale era stata posta la fiducia del Governo, che introduce una serie di modifiche alla disciplina dell’Imu. L’imposta municipale unica sulla prima casa potrà essere pagata in due o tre rate a scelta del contribuente. Nel caso in cui si opti per le due rate, la prima, da pagare entro il 18 giugno, sarà pari al 50 % dell’imposta e verrà calcolata secondo l’aliquota base al 4 per mille, tenendo conto delle detrazioni eventualmente previste, ad esempio in presenza di figli a carico. Se invece il contribuente sceglie il pagamento in tre rate, dovrà corrispondere il 33% dell’imposta entro il 18 giugno e una seconda tranche di pari importo entro il 17 settembre. In entrambi i casi è previsto un conguaglio a dicembre, su cui si scaricheranno gli eventuali aumenti delle aliquote deliberati dai Comuni, alle prese con i bilanci e la revisione del sistema di imposizione sulle abitazioni principali. Come più volte richiesto, la base imponibile dell’imposta è ridotta del 50% per i fabbricati di interesse storico artistico e per gli immobili dichiarati inagibili o inabitabili e inutilizzati. L’agevolazione è limitata al periodo dell’anno in cui sussistono queste condizioni. È invece prevista l’esenzione per i fabbricati rurali nei territori montani. Cambia inoltre la base imponibile dell’imposta di scopo, che dovrà adeguarsi all’Imu. L’imposta, che dal 2007 poteva essere istituita dai Comuni per contribuire al finanziamento di specifiche opere pubbliche, si applicava sulla base della disciplina dell'ICI con un'aliquota massima dello 0,5 per mille e per un periodo massimo di 5 anni. Anche se per la completa definizione del sistema di imposizione sugli immobili bisognerà attendere la riforma del Catasto, la nuova impostazione della norma sulla semplificazione fiscale ha riscosso apprezzamenti e qualche critica. Secondo Mascitelli dell’Idv, ad esempio, il nuovo sistema colpisce le abitazioni affittate, perché non è prevista nessuna agevolazione per chi applica i canoni concordati. A detta di Stradiotto del Pd, il Governo ha sopravvalutato il gettito Imu relativamente alla prima casa, che a suo parere apporterà un miliardo in meno di gettito rispetto all’Ici. Potrebbe inoltre assistersi a una sperequazione tra grandi città e periferie, che dovrebbe essere risolta con la riforma del Catasto predisposta dalla delega fiscale. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/04/normativa/imu-in-tre-o-due-rate-%C3%A8-legge-la-semplificazione-fiscale_27220_15.html

salvaciclisti, sabato 28 aprile manifestazione a Roma in favore della bicicletta

L'INIZIATIVA Tutti sdraiati davanti al Colosseo "Sicurezza in città per chi usa la bici" Salvaiciclisti, Legambiente e Fiab, la federazione italiana amici della bicicletta hanno presentato la manifestazione nazionale del 28 aprile, che ha raccolto in due mesi circa 18 mila adesioni. Appello ai sindaci: "Delibere in favore dei ciclisti e della mobilità sostenibile". Tutti gli appuntamenti, tra raduni e musica di CECILIA GENTILE ROMA - Nel 2010 in Italia sono morti investiti da un veicolo a motore 614 pedoni e 263 ciclisti. Negli ultimi 10 anni sono stati 2.556 i ciclisti che hanno perso la vita sulle nostre strade. "E questi non sono numeri, sono persone. Non è un fatto naturale, come la pioggia. E bisogna fare in modo che non accada", dichiarano gli attivisti di "Salvaciclisti", lanciando dal Teatro Valle occupato "Veni, Vidi, Bici", la manifestazione nazionale del 28 aprile. L'iniziativa comincia alle 15 in via dei Fori Imperiali e si svolge in contemporanea con quella di Londra, da dove è partita la campagna per la sicurezza di chi usa la bici in città, che in Italia in soli due mesi ha raccolto 18mila adesioni. All'iniziativa aderiscono e partecipano anche Legambiente e Fiab, la federazione italiana amici della bicicletta. "Ci sdraieremo tutti a terra davanti al Colosseo, per impedire fisicamente che passino i pullman turistici, i fuoristrada, le auto e le moto che scambiano via dei Fori per il circuito di Formula Uno". Impedire il passaggio forse non servirà perché la manifestazione è stata regolarmente autorizzata e con ogni probabilità la strada verrà chiusa al traffico. Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, insieme a tanti sindaci di grandi città come Milano, Torino, Bologna, Reggio Emilia, Firenze e Napoli, hanno annunciato l'adesione. Ma per loro il movimento "Salvaciclisti", Legambiente e Fiab hanno un messaggio molto chiaro: "Non si presentino neanche se non portano in mano una delibera già approvata a favore dei ciclisti e della mobilità sostenibile". Le richieste che questo gigantesco movimento avanza con la manifestazione sono le stesse del manifesto pubblicato dal Times di Londra. Si chiede un'indagine nazionale sulla ciclabilità, la nomina di commissari urbani per realizzare interventi utili alla mobilità dolce, una migliore formazione alla guida per tutti gli utenti della strada, fondi per le infrastrutture (l'obiettivo è una rete di ciclabili e non, come adesso, singoli spezzoni scollegati tra loro), l'obbligo di vincolare il 2% delle risorse destinate alla rete stradale a interventi per favorire la ciclabilità. Inoltre si sollecita l'approvazione di norme che rendano più sicuri gli incroci e la circolazione dei mezzi pesanti che si muovono in città. In cima a tutto c'è la moderazione della velocità: 30 chilometri all'ora deve essere il limite nelle zone residenziali senza piste ciclabili. Per Roma la richiesta al sindaco Alemanno è la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Prima della conferanza stampa al Valle occupato, gli attivisti di Salvaciclisti e Fiab sono stati ricevuti in commissione parlamentare Trasporti. "È la prima volta che un gruppo di blogger viene audito in parlamento", sottolina Paolo Bellino di Salvaciclisti. "È il segno che siamo ad un momento di snodo", dice Marco Gemignani, della Fiab. "Ci aspettiamo risposte dalle istituzioni locali e nazionali", dichiara Lorenzo Parlati, di Legambiente. Il senatore Pd Francesco Ferrante ricorda che in parlamento c'è un disegno di legge che ha lui come primo firmatario e che ha raccolto 63 adesioni, rappresentative di tutto l'arco parlamentare, ad eccezione della Lega. Da stasera inizia la mobilitazione. Alle 18 raduno ai Fori per approdare al Valle dopo un giro in bici. Sempre al Valle, dalla mattina è attiva la ciclofficina per le riparazioni delle biciclette. Dalle 21 spettacoli e installazioni di bici sul palco, con la presenza di Andrea Satta e altri artisti. (18 aprile 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA http://www.repubblica.it/ambiente/2012/04/18/news/salvaiciclisti_roma_manifestazione-33526343/