mercoledì 30 aprile 2008

strade, strettoie, la sicurezza e l’azzardo

Oggetto: strade, strettoie, la sicurezza e l’azzardo
La pianura pontina è spesso nelle cronache negative per gli incidenti stradali gravi che sicuramente sono dovuti ad una somma di motivi.
Eccesso di velocità, condizioni non idonee alla guida, scarsa conoscenza di mezzi e strade, ma anche un traffico privato sempre più elevato che non può essere sopportato e smaltito dalla rete viaria esistente.
Qualche anno fa si era parlato di un piano del traffico, se c’è e se è stato attuato non se ne vedono i benefici.
Poi ci sono i problemi di manutenzione e di dimensioni non idonee oltre alla segnaletica spesso carente o mancante.
Il traffico pubblico non risponde certo alle necessità degli utenti né c’è un collegamento con la ferrovia soddisfacente, altrimenti non si spiegherebbe come mai alla stazione i parcheggi si inventano ormai anche i curva e sugli incroci, dopo aver occupato i prati.
Dalle strade principali diventati percorsi pericolosi e ad ostacoli, con impianti semaforici spesso sbagliati, inopportuni che creano lunghe code, il traffico si riversa sulle stradine che si affollano sia per la continua urbanizzazione sia per evitare code.
A chi viene in mente di raggiungere Borgo Grappa, dalla SR 148 Pontina (o Mediana) passando per la via Piscina Scura si trova 3 strettoie dove, ad occhio, non è consigliabile fare la verifica se vi passino contemporaneamente 2 macchine che provengono in senso contrario.
Proseguendo poi per la Zi’Maria di strettoie ne trova 4.
Andando a leggere il codice stradale si dovrebbe trattare di senso unico alternato (a meno che non vi piaccia il brivido di strisciare contro il veicolo che arriva dal senso opposto).
Manca però qualsiasi segnaletica.
Quella orizzontale per capire la corsia e la mezzeria.
Manca quella verticale (sicuramente la strettoia, ma anche, appunto, il senso unico alternato e quindi il diritto di precedenza), compreso un utile segnale della freccia luminosa o almeno fosforescente.
Ma questa si chiamerebbe sicurezza.
A noi invece piace l’azzardo.
Va sicuramente aiutato il lavoro di meccanici, carrozzieri e autosaloni…..
Pontinia 30 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Chernobyl e il nucleare, non vedo, non sento, non parlo

L'anniversario di Chernobyl praticamante non ha avuto alcun servizio televisivo e sui giornali di interesse nazionale è stato preferito a notizie vitali per il pianeta che vanno dagli amori di Carlo Croccolo alle imprese di Ronaldo.
Fortuna che in Italia l'informazione non è controllata, è libera, democratica e non c'è alcun conflitto di interessi.
Stiamo tranquilli i nostri tg passano dalla politica (cosa hanno detto nessuno lo capisce visto che poi impiegano decine di ore di trasmissione e non convincono nessuno) alla cronaca nera (quando non ci sono nuovi morti si ripassano i vecchi), a quella rosa (che una volta erano pettegolezzi per essere buoni), alla promozione di un libro, un film, un disco, per finire con la gloria di uno sport ai cui risultati credono solo i bontemponi.
Avete notato, per esempio, che sono spariti i rifiuti di Napoli?
E l'informazione?
Pontinia 30 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

http://www.greenpeace.org/italy/news/cernobyl-nucleare
Cernobyl 22 anni fa. E oggi?
26 Aprile 2008 Una delle foto scattate da Robert Knoth ed esposte fino al 14 maggio all'Auditorium di Roma, nell'ambito del Festival Internazionale di Roma della Fotografia. Per maggiori informazioni visita il sito della mostra.
IngrandisciRoma, Italia — 22 anni fa il mondo assisteva al più grande disastro nucleare della storia: l'incidente al reattore numero quattro della centrale di Cernobyl. Oggi la lezione non è ancora stata recepita: in Spagna l'industria nucleare prova a insabbiare un grave incidente, mentre in Finlandia e in Francia si registrano ritardi e problemi nella costruzione dei nuovi reattori EPR. Intanto - dopo le proteste di Greenpeace in tutta Europa - Enel rinuncia ai fondi per il completamento dei due vecchi reattori sovietici 3&4 a Mochovce, in Slovacchia.

La compagnia slovacca Slovenske Elektrarne- controllata al 66% da Enel - ha comunicato di rinunciare al finanziamento di 800 milioni di euro per Mochovce. Enel/SE intende ora finanziare con proprie risorse il completamento dei reattori. Sul progetto gravano tuttavia nodi irrisolti: i reattori sono privi di un guscio di contenimento che possa tamponare la fuoriuscita di radioattività in caso di incidente grave, in più c'è il sospetto di aiuti di stato illegali concessi dal Governo slovacco.

Tra le banche inizialmente coinvolte nel finanziamento anche Intesa Sanpaolo, che in seguito a due giornate di mobilitazione degli attivisti di Greenepace in oltre venti città italiane, aveva dichiarato di congelare la linea di credito per Mochovce in vista di maggiori garanzie sulla sicurezza del progetto.

Riguardo all'incompetenza dell'industria nucleare, Greenpeace ha rivelato lo scorso 5 aprile che un incidente alla centrale Asco-I in Spagna (http://www.greenpeace.org/espana/news/greenpeace-y-ecologistas-en-ac-2) ha provocato la contaminazione radioattiva della popolazione che vive nell'area attorno alla centrale. Il gestore dell'impianto Iberdrola-Endesa – quest'ultima controllata da Enel al 67% - ha nascosto per quattro mesi l'accaduto.

Dopo che Greenpeace ha pubblicato i dettagli dell'incidente, l'agenzia di sicurezza nucleare spagnola ha ammesso che l'entità era superiore di cento volte a quanto dichiarato inizialmente, e che particelle radioattive si sono diffuse a chilometri dalla centrale. Greenpeace ha chiesto alla Commissione Europea di effettuare una verifica urgente sull'incidente.

In Francia, dopo solo tre mesi dall'inizio della costruzione a Flamaville dell'EPR - il reattore pressurizzato europeo simbolo del cosiddetto "rinascimento nucleare" - l'agenzia francese ASN ha scoperto una serie di problemi seri per quello che – secondo il costruttore Areva – dovrebbe essere il progetto nucleare più economico, sicuro e affidabile. La base di cemento è stata colata in modo non corretto, la lastra di cemento su cui dovrebbe poggiare il reattore presenta fratture, le barre in acciaio di rinforzo sono state posate in modo sbagliato, il contenitore di metallo è stato saldato da una società priva delle certificazioni richieste, e un quarto delle saldature sono inadeguate. Inoltre, i controlli di qualità sono inefficaci o inesistenti e il costruttore ha fallito nel riparare agli errori già segnalati e a migliorare le procedure.

Il rinascimento nucleare di oggi prepara le nuove Cernobyl del futuro
L'industria nucleare rimane impantanata in incidenti, bugie, insabbiamenti e incompetenza. Il nucleare rimane un esperimento fallito del Ventesimo secolo che non potrà in alcun modo soddisfare il fabbisogno futuro di energia o aiutare a contenere i cambiamenti climatici.

I governi che scelgono il nucleare non aumenteranno la propria indipendenza energetica, ma dipenderanno anzi dai pochi Paesi che hanno la tecnologia e il combustibile. Secondo Greenpeace solo con una "Rivoluzione Energetica" basata su efficienza e fonti rinnovabili riusciremo a tagliare le emissioni di gas a effetto serra del 50 per cento entro il 2050. Taglio necessario per evitare le conseguenze più catastrofiche dei cambiamenti climatici.

se lo fanno a Rimini, lo possiamo fare a Latina?

Oggetto: rifiuti e differenziata, se lo fanno a Rimini si può anche a Latina e provincia?
Anche a Rimini per consegnare i rifiuti sarà necessaria una chiave elettronica.
In questo modo si pagherà in base ai rifiuti prodotti.
Il sistema è già funzionante in altre parti d’Italia e all’estero e consente un forte risparmio nella produzione dei rifiuti, oltre a far pagare, finalmente in base all’effettiva produzione, avvantaggiando chi ne produce meno, anche acquistandone meno.
C’è speranza che un simile sistema arrivi anche a Latina e provincia oppure sono troppo occupati a farsi la lega pontina e a chiedere l’inceneritore?
Pontinia 30 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato


RIFIUTI: NEL RIMINESE ARRIVANO NUOVI CASSONETTI ELETTRONICI
(ANSA) - RIMINI, 29 APR - Parte nel Comune di Poggio Berni (Rimini) il progetto E-gate di Hera con la distribuzione delle chiavi elettroniche. Inoltre verranno distribuiti sacchetti per i rifiuti indifferenziati e buste colorate per la raccolta differenziata dei rifiuti domestici. Il progetto prevede la predisposizione, in gran parte del territorio comunale di Poggio Berni, di moderni cassonetti per la raccolta rifiuti dotati di un dispositivo elettronico che associa ad ogni singolo utente il peso dei rifiuti indifferenziati di volta in volta conferiti. Il progetto e' stato illustrato ai cittadini nel corso di assemblee pubbliche organizzate da Hera e dall'amministrazione comunale ed ha riscontrato gradimento. A partire da lunedi' 5 maggio comincera' la distribuzione delle chiavi elettroniche necessarie al conferimento dei rifiuti indifferenziati nei cassonetti. Gli operatori di Hera distribuiranno le chiavi elettroniche a tutte le utenze coinvolte nel progetto e che hanno gia' ricevuto una lettera da parte di Hera e del Comune. Inoltre, gli operatori distribuiranno buste colorate per la raccolta differenziata dei rifiuti domestici (blu per la carta, gialla per gli imballaggi leggeri e verde per il vetro) ed anche alcuni sacchetti per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, indicativi della dimensione dei sacchi che i cittadini dovranno utilizzare per il conferimento dei rifiuti nei nuovi cassonetti elettronici.(ANSA). Y6C-GAG
29/04/2008 13:20
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l'esempio di Torraca

CLIMA: EFFICIENZA ENERGETICA, SEMINARIO PER AIUTARE COMUNI
(ANSA) - ROMA, 28 APR - Fornire ai comuni italiani gli strumenti piu' avanzati per affrontare al meglio la sfida degli obiettivi del protocollo di Kyoto, partendo da esempi virtuosi come il piccolo comune di Torraca, nel Salernitano. Con questo obiettivo si e' svolto oggi a Roma il seminario su ''Efficienza energetica, rinnovabili, mobilita' sostenibile: ricette per la riduzione integrata di CO2 e NOx in ambito urbano'', organizzato in collaborazione con l'Anci nell'ambito del progetto di sensibilizzazione verso le Amministrazioni pubbliche avviato dal ministero dell'Ambiente e dal Kyoto Club. A illustrare un'esperienza virtuosa proprio nella Campania martoriata dai rifiuti, e' intervenuto Daniele Filizola, sindaco del piccolo comune di Torraca, borgo medievale di 1400 abitanti in provincia di Salerno. Filizola ha illustrato le politiche messe in atto da Torraca per ridurre i consumi e le emissioni di gas serra: illuminazione pubblica a Led (una caratteristica che ne fa il primo paese al mondo completamente illuminato a Led ad alta efficienza, oltre che Centro Mondiale di sperimentazione permanente della tecnologia a Led); un Consorzio Universitario che si pone l'obiettivo di formare figure professionali nella gestione dei processi amministrativi e tecnici dei settori energetico e ambientale; una societa' comunale, ''Sviluppo Torraca srl'', che ha appena avviato la realizzazione di una fabbrica che produrra' pannelli fotovoltaici; l'installazione di 4 impianti fotovoltaici da 45,5 kw ciascuno (con un beneficio in termini ambientali di circa 122 tonnellate di CO2 evitate); la presenza di un parco eolico e di una piscina ecosostenibile, alimentata da un impianto solare termico e da pannelli fotovoltaici; e, infine, la realizzazione di una monorotaia che partira' da Sapri e che colleghera' la costa al borgo di Torraca. Presenti, tra gli altri, Bruno Agricola, direttore generale della Direzione Salvaguardia Ambientale Energia Rinnovabile del ministero dell'Ambiente; Carmelo Spitaleri della Direzione per la Salvaguardia Ambientale - Divisione Energie Rinnovabili; Mario Gamberale, direttore operativo Kyoto Club e Antonio Menga, Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente. (ANSA). Y95-GU
28/04/2008 15:13


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martedì 29 aprile 2008

miracolo italiano

Agli inizi di novembre Berlusconi lo schifavano Fini (famosa la sua coerenza), Casini e Bossi.
Poi in pochi mesi uoltèr è riuscito nel miracolo, ridare forza e significato al cavaliere mascherato, rilanciarlo come interlocutore, abbandonare tutte le notizie che potevano minare la credibilità dello stesso cavaliere e parlare di quelle che avrebbero portato danni a Prodi e alla sinistra.
E’ riuscito là dove nemmeno D’Alema e Rutelli pochi mesi prima erano mancati.
Caduto anticipatamente (grazie uoltèr, grazie Dini, grazie Mastella burning) perché qualcuno si deve pur vendicare della giustizia e quindi degli italiani.
Roma (inteso come comune) era una roccaforte del centro sinistra, come perderla?
Primo delegittimo chi governa (a livello nazionale) visto che partiti e coalizione erano gli stessi di Roma comune ottengo l’effetto di delegittimare anche l’amministrazione comunale di Roma.
Secondo se parlo male della sinistra e vado da solo al parlamento qualsiasi persona di buon senso avrebbe, per logica e conseguenza, pensato che la coerenza avrebbe significato andare da soli dappertutto.
Invece no così confondiamo italiani e romani.
Terzo bisognava dare un segnale di rinnovamento anche se nella continuità, ottima la scelta di Zingaretti che difatti ha vinto. Non solo ha preso il voto di circa 100 mila persone che invece alle comunali hanno votato per Alemanno. Togli e metti 100 mila voti avrebbe vinto Rutelli o meglio un altro candidato che quei 100 mila elettori hanno visto come la casta, cioè come il vecchio.
Miracolo uoltèr.
Con questa scelta illuminata garantisce altri 50 anni di opposizione alla sinistra o centro sinistra, come aveva fatto il PCI. Anziché allearsi con le altre forze di centro sinistra aveva scelto per mezzo secolo di andare da solo, col risultato che gli altri governavano e il PCI all’opposizione.
Ma siccome sbagliare è umano…..

lunedì 28 aprile 2008

Anche Bonelli, dopo la De Petris dà ragione ai verdi della provincia di Latina

Anche Bonelli, dopo la De Petris dà ragione ai verdi della provincia di Latina
Dopo l’ex senatrice e attuale presidente regionale dei verdi Loredana De Petris anche Angelo Bonelli dà ragione ai verdi della provincia di Latina che 3 anni fa chiedevano un cambiamento nella gestione del partito ed un approccio pratico e realizzabile sui temi e sui problemi.
Che la gestione interna fosse sbagliata e contraria alla storia dei verdi si è visto nel caso Marche, come nel caso Terracina, tanto per fare degli esempi, che poi hanno portato al brutto congresso nazionale di Fiuggi del 2006.
La situazione critica era esplosa in prossimità delle regionale del 2005 portando a 2 anni di commissariamento dei verdi della regione Lazio e la crisi si era ripetuta anche nella riunione regionale per le candidature del parlamento del 2006.
Segnali di allarme preoccupanti che seguivano una campagna per le primarie del 2005 e per il parlamento del 2006 completamente inadeguate.
I verdi della provincia di Latina avevano caratterizzato le campagne elettorali dell’intero centro sinistra in provincia, dalle provinciali del 2004, alle regionale del 2005, al parlamento del 2006, una minoranza numerica maggioranza nel programma e negli obiettivi.
Questo perché si proponevano modelli già sperimentati con successo in Europa, come in Italia in alternativa a modelli fallimentari, superati e non attuali, dalla gestione pubblica dell’acqua, a quella dei rifiuti, dal trasporto alla sanità.
I verdi della provincia di Latina avevano tradotto in progetti le necessità del territorio provinciale giustamente inseriti nei contesti regionali e nazionali e avrebbero consentito, per esempio, un’inversione di rotta nel campo occupazionale con 3000 nuovi posti di lavoro l’anno.
Non si tratta di destra o sinistra o di comunisti, bensì di proporre soluzioni e proposte per dare un’economia solida proveniente dalle esigenze, caratteristiche e capacità del territorio anziché assecondare l’ennesimo speculatore con i soldi pubblici.
Per questo c’è bisogno di capacità, competenze, tecnologie e conoscenza del territorio, non di scelte calate dall’alto.
I verdi, ammesso che vogliono esistere ancora, devono essere fedeli alla loro storia, dando voce a chi non ce l’ha in difesa dei diritti civili e sociali, rappresentare specifiche esigenze locale, cogliere le richieste continue di ascolto da parte di comitati sempre più numerosi e insoddisfatti, dare risposte e non creare ostacoli alla loro soluzione.
Se sono diventati un partito virtuale se dal territorio chiedono solo voti senza ascoltarlo non hanno alcuna ragione di esistere, se preferiscono qualsiasi finto salotto televisivo anziché assemblee dei cittadini sono destinati, giustamente, a sparire subito.
Invece solo una rete di esigenze reali (quello che erano le liste verdi all’inizio della storia dei verdi) potrà dare un senso al partito.
Solo dopo aver ridato la giusta identità al movimento ci si potrà chiedere chi potranno essere gli eventuali alleati che preferiscono i cittadini agli speculatori, che chiedono un’efficienza amministrativa al posto degli sprechi della casta, che propongono solidarietà e condivisione piuttosto che scelte di interesse personale.
Chi vorrà stare con i verdi dovrà avere fare scelte precise e coerenti.
Pontinia 28 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Verdi. Bonelli: necessaria una rigenerazione culturale dei Verdi

Cosa c'e' nel futuro dei Verdi? Se lo chiede - e risponde - "Liberal". Con un articolo, tutto dedicato al cambio di rotta del Sole che ride. Nella confusione, finora, una chiara proposta di rilancio politico-culturale e' arrivata dall'ex capogruppo alla Camera Angelo Bonelli: "passare dall'ideologia del problema alla pratica delle soluzioni attraverso una contaminazione col mondo tecnico-scientifico. 'Nuovi verdi', li chiama lui, da lanciare magari con un ritocco del simbolo e attraverso un dialogo non subalterno col Pd". A 'Liberal', l'ex capogruppo anticipa i contenuti di un intervento che sottoporra' a giorni a tutto il partito: "Penso sia necessaria una rigenerazione culturale dei Verdi - spiega - Dobbiamo passare dall'ideologismo della critica del modello produttivo alla politica delle soluzioni. Intendo dire che, se parliamo di inquinamento, dobbiamo indicare poi soluzioni praticabili che migliorino la qualita' della vita dei cittadini. Per farlo occorre che il nostro ambiente si faccia contaminare sempre piu' dall'approccio tecnico-scientifico alla soluzione delle questioni". E’ questo "cambio di rotta", ci dice Bonelli, che dovra' contraddistinguere quelli che lui chiama "i nuovi verdi" e che potrebbe essere reso ancor piu' evidente "anche con una piccola modifica del simbolo". In questo momento, insiste Bonelli a 'Liberal', "si avverte, forte, la necessita' di costruire una nuova proposta che abbia, e' evidente, una classe dirigente adeguata". Un cambiamento di persone che sara', nelle intenzioni dell'ex capogruppo, anche un cambiamento delle forme di vita del partito: "Insisto, serve una rielaborazione culturale tutta centrata sulle pratiche. Per questo obiettivo sto mettendo in piedi una 'Rete nazionale del sapere ecologista'. Per fare nuove politiche non si puo' prescindere dagli uomini e io sto coinvolgendo tutta una serie di personalita' che fino a ieri avevano un po' abbandonato i Verdi. Penso, per fare un esempio, a Gianni Mattioli, ma anche a esponenti dell'associazionismo o a bravi ricercatori universitari: una rete di intelligenze utili al Paese". In questo senso, dice ancora Bonelli a 'Liberal', "faccio autocritica, c'e' stata inadeguatezza nella gestione del partito". Bonelli non si sottrae neanche sulle questioni tattiche: "E’ chiaro che bisogna pensare alle alleanze perche', qualunque sia la legge elettorale, non siamo autosufficienti. Io penso che serva un rapporto dialettico, non di scontro, col Pd. Poi al momento delle elezioni vedremo come procedere, se attraverso patti federativi o altre strade". In ogni caso, "non penso che la Sinistra arcobaleno sia la prospettiva giusta. Dovremmo chiederci, anzi, cos'e' la sinistra nel terzo millennio: siamo sicuri che basti scrivere sinistra sul simbolo per esserlo davvero?". A decidere, in ogni caso, sara' il Congresso, conclude Bonelli, dove "bisognera' rompere col vecchio meccanismo delle tessere e dei blocchi di potere, trovando il modo di liberare l'energia delle giovani intelligenze dei Verdi". (Dire)

Valerio Libralato al Salon D’Automn parigino

http://www.parvapolis.it/page.php?id=38806
28 Aprile 2008Sara Fedeli

Valerio Libralato (http://web.tiscali.it/valeriolibralato/index.html)
al Salon D’Automn parigino
Due opere saranno esposte a Latina da Arte&Gusto

Latina/Parigi, Libralato al Salon D’Automn. Il prossimo 2 maggio, ore 19,00, al Ristorante Arte&Gusto a Piazza Moro, a Latina, Valerio Libralato presenta i due acquerelli che sono stati selezionati dalla Commissione preposta al Salon D’Automn nel novembre dello scorso anno a Parigi. Le due opere esposte nel Espace Auteuil, dal titolo “Civico 45 a Trastevere” e “Quo Vadis”, saranno riproposte insieme ad alcuni acquerelli (per un ideale gemellaggio) con evidenti riferimenti alla città e terra d’origine del nostro Artista. Terra che con l’orgoglio di chi vi appartiene da sempre ha ora il suo nome scritto nell’Albo Parigino della prestigiosa rassegna d’arte nata nel lontano 1903.

domenica 27 aprile 2008

la rotatoria di Casal Traiano non si farà

Secondo qualche ben informato la rotatoria di Casal Traiano non si farà.
Nè pare si faccia alcuna delle opere di messa in sicurezza dell'incrocio da me richieste, oltre a quelle già realizzate.
Ne sembra verranno effettuate tutte quelle opere di adedeguamento dei vari incroci.
Eppure qualcuno di an aveva affisso dei manifesti per farsi la pubblicità perchè è stato finanziato il progetto della rotatoria di Borgo Pasubio.
Questo è il rispetto della vita umana.
Lo stesso di chi propone inutili inceneritori, turbogas e altri mefitici progetti.

sabato 26 aprile 2008

Alemanno ministro o sindaco?

Alemanno ministro se perde il ballottaggio, sindaco se lo vince.
Dove si faranno meno danni?
Confrontandolo con l'altro candidato è difficile esprimersi su chi scegliere.
Entrambi rappresentano la casta e una classe politica lontana anni luce dalle necessità dei cittadini.
Rutelli è già stato sindaco ha già lasciato il posto a Veltroni.
Se venisse rieletto non oso pensare cosa farebbe il suo successore.
Il fatto è che già sapremmo cosa aspettarci dal ministro Alemanno.
Pontinia lo ricorda (molto male purtroppo) ma anche gli yak da 2 milioni di euro l'uno.
Ma forse i romani li meritano entrambi?

Grillo e il Vday2

il corriere della sera
Il 25 aprile secondo Beppe Grillo «Siamo noi i nuovi partigiani»
Seconda edizione del V-Day, dedicata a un'informazione «degna di Ceausescu e Pol Pot». Banchetti in 450 piazze
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_25/grillo_vday_informazione_topi_fogna_ab089ef4-12ae-11dd-8993-00144f02aabc.shtml

La Repubblica
Torino, 40mila con Beppe Grillo
"Se Obama avesse Fox e Abc..."
Piazza San Carlo (video) gremita per il V2-Day (foto). Il blogger dal palco accusa Berlusconi sulle tv. Polemico anche con Napolitano: "Sia presidente di tutti, non dei partiti". Code per firmare i tre referendum
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/vaffa-day-25aprile/v-day-25-aprile/v-day-25-aprile.html

Ansa 2008-04-25 19:27
V2- Day: Grillo attacca Berlusconi
A Torino il comico si scaglia contro l'informazione
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_69614959.html

incidenti ai Gricilli, la prova che la turbogas a Mazzocchio non si può fare


incidenti ai Gricilli, la prova che la turbogas a Mazzocchio non si può fare
Gravi e pericolosi gli errori di progettazione della centrale a turbogas di Mazzocchio e dei relativi servizi collegati, collettori di fornitura del gas (metanodotto) e alimentazione elettrica (elettrodotto) che attraversano l’area dei Laghi del Vescovo (Gricilli).
L’area è completamente in edificabile a causa dei motivi geologici, quindi solo un tecnico che non conosce la zona poteva pensare di impiantare dei piloni in una zona geologicamente instabile.
Non solo quindi doveva essere evitato un intervento in zona SIC – ZPS per motivi faunistici, di tutela e valorizzazione di zone umide e del paesaggio, ma è completamente sbagliato da un punto di vista tecnico.
Se non è mancanza di conoscenza si può addirittura ipotizzare il dolo.
L’incidente occorso poi nella zona con conseguente allagamento provocato dalla rottura (e non è il primo caso) delle pompe che regolano un delicato e precario equilibrio idraulico, di cui si è avuta notizia dagli organi di informazione..
Quindi immaginiamo se questo incidente si fosse verificato in contemporanea ad un incidente dell’elettrodotto oppure del cavidotto.
A questo punto è oltremodo necessario un progetto inutile e dannoso, ma che può mettere a rischio di incidenti un intero territorio e la sua popolazione.
D’altronde la stessa superficialità di un progetto è resa evidente dalla mancanza di analisi e quindi di conoscenza di 2 aziende nell’area di Mazzocchio soggette al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose".
Stiamo parlando di incompetenza o di dolo?
In ogni caso sarà segnalato l’accaduto grave a tutti gli enti competenti, dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Lazio, dall’amministrazione provinciale al comune di Pontinia, dal consorzio di Bonifica alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico,Artistico e Demoetnoantropologico del Lazio, dalla Prefettura ai Vigili del Fuoco e al comitato tecnico regionale.
Pontinia 25 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

venerdì 25 aprile 2008

report acqua e areoporti

domenica sera impareremo dalla puntata di Report non solo cosa ha "guadagnato" la provincia di Latina accollandosi debiti, aumenti dei servizi, ma anche cosa ha "perso" la provincia di Latina con l'areoporto.
Ho presentato una richiesta al prossimo ministro per l'ambiente Matteoli:
- i comuni possono autorizzare senza alcun parere areoporti, porti, stazioni sciistiche, centrali nucleari, depositi di scorie, rifiuti tossici e speciali, inceneritori, centrali di tutti i tipi.
Questo si chiama progresso
Giorgio Libralato

www.report.rai.it CHI NON VOLA E´ PERDUTO
di Giovanna Boursier In onda domenica 27 aprile 2008 alle 21.30

economia

A Siena vogliono ampliare il piccolo scalo di Ampugnano e farlo diventare un grande aeroporto per traffico internazionale. A pochi chilometri di distanza c'è un altro piccolo scalo civile, Grosseto, e anche lì vorrebbero ingrandirsi.
E a soli 100 chilometri di distanza ci sono gli aeroporti di Firenze e Pisa, che
da soli sarebbero sufficienti a coprire il traffico regionale.
A Roma, oltre a Fiumicino, c'è Ciampino: la pista è a poche centinaia di metri dalle case e il traffico civile in aumento. Lo trasferiranno, forse, a Viterbo.
Nella pianura Padana c'è un aeroporto ogni 50 km, perché ognuno vuole il suo sotto casa, anche se è in perdita.
Intorno a Malpensa ce ne sono addirittura una decina.
Gli aeroporti sostituiscono gli investimenti nelle strade e nella rete ferroviaria o
il servizio navetta che collega i maggiori aeroporti.
Sono 45 gli scali aperti al traffico civile commerciale.
Conti alla mano i piccoli aeroporti sono più un costo che un beneficio, e contribuiscono a disperdere i finanziamenti.
Alcuni hanno solo 100 passeggeri l'anno, altri poche migliaia. Le società di gestione, che in gran parte sono pubbliche, spesso sono in perdita, pensano di risanare i loro bilanci ingrandendo gli aeroporti.
La strada è quella di aprire alle compagnie "low cost". La società di gestione applica a queste compagnie tariffe scontatissime e gli accordi sono segreti. Su tali accordi, però, sta indagando l'Unione Europea.
Il governo è caduto proprio quando il Ministro dei Trasporti stava per presentare il Piano degli Aeroporti per regolare il sistema.
A confronto con gli aeroporti spagnoli e i loro sistemi di collegamento.

ricchi e spreconi, una volta mangiapane a tradimento

Ricchi e sconfitti
Generosi vitalizi e assegni di fine mandato per gli esclusi illustri. Da L'espresso di questa settimana ecco uno stralcio del testo di Francesca Schianchi sulle indennità che consoleranno, a spese dei contribuenti, i parlamentari sconfitti di destra, sinistra e centro
http://www.spreconi.it/
PROVINCE COLABRODO http://www.spreconi.it/2007/03/province_colabr.html

Ti ricordi Cernobyl? 26 aprile 1986

Ti ricordi Cernobyl? 26 aprile 1986
Dopo 22 anni, migliaia di morti, di malattie gravi, di ripetuti incidenti seri, di continue segnalazioni di grossi problemi di sicurezza, gli ultimi sulle centrali di produzione francese, sui danni irreversibili all’ecosistema marino con migliaia di pesci morti, dopo l’impossibilità a risolvere il problema delle scorie come sicurezza, stoccaggio e durata, dopo gli elevatissimi costi sociali si torna a parlare di nucleare. L’Italia è il paese del sole e non lo sa, era il paese del turismo e non lo sapeva, perde migliaia di posti di lavoro l’anno solo la provincia di Latina. La Germania che non è certo il paese del sole, grazie alle energie rinnovabili e naturali ogni anno crea decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, diventando, in questo senso, il primo settore che ha superato addirittura quello della costruzione delle macchine. In Italia i posti di lavoro non servono? Prevenire le malattie, diminuire i costi sociali, creare economia, ridurre il gas serra e risparmiare centinaia di migliaia di euro al mese di sanzioni? Può avere un futuro un paese che si dimostra così retrogrado nel fronte delle nuove tecnologie e della produzione di energia? Pontinia 25 aprile 2006 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Settimana di mobilitazione in occasione dell'anniversario dell'incidente alla centrale nucleare di Cernobyl del 26 aprile 1986: mai più Cernobyl, si alle energie rinnovabili, solidarietà con le popolazioni colpite dal fallout radioattivo

www.ecoage.it ENERGIA NUCLEARE INTRODUZIONE

L'energia nucleare è una fonte energetica da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi. In primo luogo è necessario comprendere il suo funzionamento. Nelle centrali nucleari l'energia scaturisce dal bombardamento dell'uranio con neutroni. Il nucleo dell'uranio si divide in due nuclei più piccoli tramite un processo detto di 'fissione nucleare' durante il quale si genera energia e altri neutroni che, a loro volta, continueranno a far dividere i nuclei di uranio dando luogo alla famosa 'reazione a catena nucleare'. Durante questo processo viene emessa radioattività ad alta intensità. Gli oggetti e i metalli esposti alle radiazioni diventano essi stessi radioattivi, ossia scorie radioattive. Le scorie dovranno essere stoccate per migliaia di anni fin quando non decade il livello di radioattività. Il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie e, al momento, la scienza non è in grado di distruggere le scorie radioattive o di accelerare il periodi di decadimento della radioattività.
L'uranio è la materia prima delle centrali nucleari a fissione. Una minima quantità di uranio consente di produrre un'elevata quantità energia, e a differenza del carbone o del petrolio, senza emissioni di anidride carbonica (principale causa dell'effetto serra). Non esistono stime ufficiali sull'estrazione annuale di uranio. Questi dati sono coperti dal segreto militare o dal segreto di Stato.
Fin quì i vantaggi che hanno determinato lo sviluppo dell'energia nucleare nella seconda metà del novecento.
Su altri aspetti il nucleare non trova ancora valide risposte:
• Il principale svantaggio del nucleare sono le drammatiche conseguenze in caso di incidente. L'epilogo di Chernobyl ha causato conseguenze globali e, ancora oggi, non si conosce il reale impatto sulla salute. Se da un lato le nuove centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato, dall'altro non si può fare a meno di pensare che anche la centrale di Chernobyl era stata considerata sicura a suo tempo.
• Le scorie radioattive devono essere stoccate per migliaia di anni. Nessun paese al mondo è giunto a una soluzione definitiva di stoccaggio. In Italia, nel 2003 si fermò in protesta un'intera regione italiana per impedire la realizzazione di un deposito geologico di scorie.
• La produzione di armi nucleari resta l'ultimo grande handicap. Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica. Nel 2004 gli USA e altri paesi occidentali fecero grande pressione sull'Iran per impedire la costruzione di una centrale nucleare civile proprio per il timore che questi impianti fossero utilizzati anche per finalità belliche. Pertanto il legame tra le due attività esiste.
• Il costo reale del nucleare. Da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Vanno poi ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale nucleare al termine della sua attività. Tutti questi costi non sono sostenibili da un'industria privata. Lo Stato deve necessariamente intervenire a copertura delle spese aumentando tasse e imposte ai contribuenti. In breve, il basso costo dell'energia in bolletta potrebbe essere più che compensato dall'aggravio fiscale in termini di imposte.
• La localizzazione degli impianti nucleari. Le comunità locali sono restie ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa.

Abbiamo considerato sia i pro sia i contro dell'energia nucleare. Volendo sintetizzare il nucleare a fissione realizzato con reattori di ultima generazione è relativamente sicuro. Resta però il problema dei costi sociali e quello della localizzazione delle centrali e del deposito di scorie. Finora nessuna soluzione sembra essere stata condivisa con i cittadini del luogo destinato ad ospitare un deposito di scorie.


29/06/2006
COSTI ENERGIA NUCLEARE

Il costo variabile del nucleare appare a prima vista tra i più bassi (es. in Francia 0,015 € per chilowattora). Riprendendiamo una tabella comparativa del 2003 per rendere meglio l'idea:
• 0,02 € centrali idroelettriche esistenti
• 0,02 € carbone
• 0,03 € nucleare
• 0,04 € gas
• 0,05 € biogas
• 0,07 € geotermico
• 0,07 € eolico
• 0,07 € nuove centrali idroelettriche
• 0,12 € celle a combustibile
• 0,57 € fotovoltaico
(dati costo medio KWora in euro)
Il costo variabile dell'energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l'intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:
• Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite "potenziali" pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
• Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l'intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all'interno delle centrali nucleari.
• Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.

Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.

Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l'International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.
In conclusione
Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi "nascosti" (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all'intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l'energia nucleare.
Va comunque considerato che l'antieconomicità del nucleare è soltanto un aspetto dell'analisi politica. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall'import di petrolio, gas e carbone. La capacità di una nazione di far fronte al proprio fabbisogno energetico interno rappresenta un obiettivo politico e strategico per difendere la propria economia nazionale dagli shock esterni. Soltanto in questi casi, e in questi termini, il ritorno al nucleare può essere considerato come una scelta razionale da intraprendere.




NUCLEARE: USA; GOVERNATORE UTAH DICE NO A SCORIE ITALIANE
(ANSA) - WASHINGTON, 24 APR - Il governatore dello Utah, Jon Huntsman, ha annunciato la decisione di bloccare un piano di smaltimento che prevede l'arrivo nello stato dell'Ovest degli Usa di migliaia di tonnellate di rifiuti nucleari provenienti dall'Italia. ''Come ho piu' volte ribadito, lo Utah non puo' essere la discarica del mondo'', ha detto Huntsman, che fino a ora aveva lasciato al governo federale il compito di decidere sullo smaltimento delle scorie italiane. ''Il nostro paese - ha aggiunto il governatore - ha uno spazio limitato anche per le scorie prodotte a livello domestico e occorre una legge federale per impedire l'importazione di quelle straniere''. Una societa' specializzata americana, Energy Solutions, ha presentato nei mesi scorsi alla U.S.Nuclear Regulatory Commission (l'agenzia federale che vigila sulle attivita' nucleari) una richiesta di licenza per importare circa 20.000 tonnellate di ''materiale potenzialmente contaminato dall'Italia'', aggiungendo di essere pronta a esportare di nuovo verso l'Italia eventuali materiali che si rivelassero fuori dagli standard previsti dalla legge americana. Dopo il trattamento, circa l'8% delle scorie, pari a 1.600 tonnellate, era destinato a venir stoccato nel deserto dello Utah. L'iniziativa di Energy Solutions ha gia' suscitato proteste di ambientalisti e interrogazioni e petizioni in vari stati interessati (South Carolina, Tennessee e Utah) e nel Congresso di Washington. Secondo la richiesta di importazione presentata alle autorita' federali da Energy Solutions, si tratta di ''20.000 tonnellate di materiale contaminato radioattivamente che include metalli, grafite, legno, carta, plastiche, resine''. ''Le fonti di questo materiale - afferma la richiesta iniziale, che risale al 14 settembre 2007 - non sono pienamente conosciute al momento di questa richiesta, ma saranno limitate a strutture italiane autorizzate a usare e possedere materiale radioattivo''. Negli allegati alla domanda, vengono indicati come luogo di provenienza otto siti italiani: Trino, Caorso, Garigliano, Latina, Saluggia, Bosco Marengo, Casaccia e Trisaia. (ANSA). BM
24/04/2008 19:12
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CERNOBYL:GREENPEACE,DOPO 22 ANNI ANCORA PROBLEMI DA NUCLEARE
(ANSA) - ROMA, 24 APR - ''In occasione del ventiduesimo anniversario del disastro di Cernobyl, la lezione non e' ancora stata recepita''. Cosi' Greenpeace in un comunicato interviene sui problemi che derivano dalle centrali atomiche. ''In Spagna - si legge nella nota - l'industria nucleare ha provato a insabbiare un grave incidente, mentre in Finlandia e in Francia si registrano ritardi e seri problemi tecnici nella costruzione dei nuovi reattori Epr. Intanto, dopo le proteste, la compagnia slovacca Slovenske Elektrarne, controllata al 66% da Enel, ha comunicato di rinunciare al finanziamento di 800 mln di euro per il completamento dei due vecchi reattori sovietici a Mochovce, in Slovacchia''. ''Greenpeace - prosegue - ha rivelato lo scorso 5 aprile che un incidente alla centrale Asco I in Spagna ha causato una contaminazione radioattiva della popolazione che vive attorno alla centrale. Il gestore dell'impianto Iberdrola Endesa (controllata da Enel al 67%) ha nascosto per quattro mesi l'accaduto. Dopo che Greenpeace ha pubblicato i dettagli dell'incidente, l'agenzia di sicurezza nucleare spagnola ha ammesso che l'entita' era superiore di cento volte a quanto dichiarato inizialmente''. ''Il nucleare - conclude Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace - rimane un esperimento fallito del ventesimo secolo che non potra' in alcun modo soddisfare il fabbisogno futuro di energia o aiutare a contenere i cambiamenti climatici''.(ANSA). I20
24/04/2008 18:31
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CERNOBYL: LEGAMBIENTE IN PIAZZE ITALIANE RICORDA DISASTRO
(ANSA) - ROMA, 24 APR - Laboratori, punti informazione, convegni, testimonianze, presentazioni di libri e proiezioni di film per non dimenticare il disastro di Cernobyl, per ribadire il no al nucleare in Italia e per dire si' alle fonti rinnovabili, considerate una ''reale soluzione contro l'effetto serra''. Sono le iniziative organizzate da Legambiente in occasione del 22/o anniversario dell'incidente di Cernobyl (il 26 aprile 1986) in tutta Italia e che anticipano la ''Marcia per il clima'', una grande mobilitazione per fermare l'effetto serra in programma il 7 giugno a Milano, alla quale hanno gia' aderito oltre 30 associazioni. ''Dopo oltre vent'anni - ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - e' necessario tenere viva l'attenzione su un evento che allora ha scosso fortemente l' opinione pubblica, e che per milioni di persone che vivono tutt' oggi gli effetti di quella tragedia e' purtroppo ancora una realta'. Per questo saremo nelle piazze italiane a sfatare i tanti luoghi comuni sul nucleare che in questi ultimi tempi i nostalgici dell'atomo portano a sostegno per costruire nuove centrali in Italia''. Tra gli appuntamenti in programma, Legambiente segnala in Lombardia tre giornate ricche di informazione sull'energia pulita domani a Milano e il 26 e il 27 aprile a Cassano Magnago (Varese) e a Vigevano (Pavia), dove saranno allestiti gli stand delle fonti rinnovabili. In Toscana saranno allestiti ''sportelli energia'' nelle piazze di Prato, Firenze, Cappannori (Lucca), Lunigiana (Massa), Siena, Bibbiena (Arezzo), Faglia (Pisa) e nel centro Fonti Rinnovabili di Legambiente nel Parco della Maremma a Rispescia (Grosseto). Iniziative sono previste anche in altre regioni, tra cui Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. (ANSA). Y95-GU
24/04/2008 13:24
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CERNOBYL: 22 ANNI DOPO UN LIBRO RICORDA,PARLANO PROTAGONISTI
(ANSA) - CATANZARO, 24 APR - La casa editrice Infinito, con il patrocinio di Legambiente, presenta ''Ti ricordi Cernobyl?'', a cura di Lucia Venturi con prefazione di Roberto Della Seta. la notte del 26 aprile 1986. Un incidente alla centrale nucleare di Cernobyl causa il peggiore disastro della storia civile contemporanea. Il fall-out radioattivo coinvolge intere regioni tra Bielorussia, Ucraina e Russia e piu' di sei milioni di persone. In molte aree, soprattutto in Bielorussia, la popolazione vive ancora a livelli di radioattivita' esorbitanti. La centrale di Cernobyl non e' piu' attiva dal dicembre 2000, ma non e' stato realizzato alcun intervento di messa in sicurezza e il sarcofago che copre i resti del reattore presenta gravi segni di cedimento. Il problema delle risorse energetiche rimane attuale, nel dilemma tra nucleare e fonti rinnovabili ed il libro, attraverso racconti di storie vissute, vuole porre l'accento sulla necessita' di non dimenticare una tragedia che e' vissuta quotidianamente da tante persone - a cominciare dai bambini, tra le principali vittime - e vuole indicare una strada diversa per il futuro dell'energia. La curatrice, Lucia Venturi, e' una biologa e dal 1986 fa parte di Legambiente. Dal 1992 e' responsabile scientifico nazionale dell'associazione e coordina i programmi delle campagne di analisi e informazione sull'inquinamento (Goletta Verde, Treno Verde, Operazione Fiumi).(ANSA). VF
24/04/2008 12:07
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giovedì 24 aprile 2008

pareri AIA sbagliati possibili sanzioni UE

Oggetto: pareri AIA sbagliati possibili sanzioni UE
In tema di ambiente sembra stiano per arrivare le ennesime sanzioni per l’Italia che già deteneva incontrastato un triste record europeo che costa ai cittadini in termine di salute, di turismo e anche economico.
Non ci voleva un mago per capire che una serie di procedimenti adottati tra il 1999 e il 2005 di autorizzazione di impianti non fossero regolari e perfetti, né secondo la normativa italiana, né tanto meno per quella europea.
Basta vedere quella della centrale a turbogas di Aprilia di cui si scoprono documentazione sbagliata, non aggiornata oppure incompleta.
Si può passare alla valutazione di impatto ambientale di quella della centrale a turbogas di Pontinia, tuttora in corso l’AIA, per scoprire una serie di errori, se non di inadempienze.
La centrale a biomasse di Pontinia poi è stata fermata in conferenza di servizi perché un cittadino ha segnalato una serie di errori, carenze e valutazioni e documenti sbagliati e/o superficiali che l’amministrazione provinciale di Latina ha colto in pieno.
Sarebbe bastata un’attenta valutazione da parte dell’allora amministrazione comunale di destra di Pontinia per respingere un progetto inadatto.
Sempre sulla centrale a turbogas di Pontinia è necessario che coloro che desiderano contrastarne la realizzazione propongano osservazioni, suggerimenti e segnalazioni di errori nella procedura, di vincoli e leggi che non sarebbero state rispettati.
In questo momento chi ha a cuore la tutela ambientale ed economica, quella sociale e produttiva, della salute come delle risorse deve dare il suo contributo all’amministrazione comunale che si è attivata contro il progetto.
Altrimenti si rischia di ritrovarci con l’ennesima sbagliata servitù sul territorio.
Per esempio, in tema di vincoli e prescrizioni, dopo l’approvazione del decreto di valutazione di impatto ambientale da parte dei ministri di An (Matteoli) e Udc (Bottiglione) del 5 dicembre 2005 sono stati introdotti i vincoli del PAI, del PTPR, oltre alla normativa comunale sull’inquinamento acustico.
Ma la stessa VIA del 2005 contiene alcuni errori per esempio i pareri della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Lazio, non tengono conto delle opere di supporto alla centrale che interessano l’area dei Gricilli o Laghi del Vescovo zona SIC – ZPS.
Bene sta facendo l’amministrazione comunale che ha incaricato uno specialista del settore il professore e ingegnere Claudio Alimonti, quale commissario in seno alla procedura AIA, ma anche a redigere ulteriori prescrizioni contrarie alla realizzazione del progetto.
Sempre l’amministrazione comunale sembra intenzionata ad esprimere parere di incompatibilità ambientale per la presenza di 2 stabilimenti soggetti alle prescrizione del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, come già ha fatto il comune di Aprilia.
Intanto il comitato contrario alla realizzazione di questi progetti invisi alla cittadinanza ed amministrazione si è riunito nuovamente inviando ulteriore documentazione a supporto dell’amministrazione, nella speranza che anche altri cittadini e associazioni ne seguano l’esempio collaborativo e propositivo.
Pontinia 24 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

ENERGIA: MINISTERO AMBIENTE,NESSUN COLPO DI MANO SU CENTRALI
(ANSA) - ROMA, 23 APR - ''Non esiste alcun 'colpo di mano' tentato dal ministro dell'Ambiente per alcuna centrale''. Lo afferma lo stesso ministero in una nota in merito a notizie di stampa secondo le quali il ministro Pecoraro Scanio avrebbe messo ''sotto scacco'' 38 centrali per questioni legate all'autorizzazione integrata ambientale (Aia). Nessun colpo di mano - spiega il ministero nella nota - ''semplicemente perche' la decisione su eventuali riesami relativi alle autorizzazioni Aia per le oltre 30 centrali che furono autorizzate dal ministero per lo Sviluppo Economico tra il 1999 e il 2005 - ossia nel periodo intercorrente tra l'emanazione della Direttiva Comunitaria 96/61 e la legge italiana di recepimento - spetta come e' noto allo stesso ministero per lo Sviluppo Economico''. ''Peraltro - prosegue il ministero dell'Ambiente - anche nel caso in cui tale ministero si pronunciasse a favore di un riesame, non vi sarebbe alcuna sospensione o revoca del titolo autorizzativo, bensi' un semplice adeguamento agli obblighi comunitari derivanti dalla Direttiva e dalla legge successiva di recepimento''. ''Da circa un anno, il ministero dell'Ambiente - si legge ancora nella nota - ha segnalato al ministero dello Sviluppo Economico che le autorizzazioni rilasciate tra il 1999 e il 2005 non paiono in genere contenere tutti gli elementi richiesti dalla Direttiva. Questo potrebbe concretamente aprire la strada all'apertura di infrazioni europee nei confronti dell'Italia. Per questo, concordando sulla necessita' di approfondire la materia, il ministero dello Sviluppo Economico ha da tempo avviato una ricognizione caso per caso della questione''. ''Non esiste dunque - conclude il ministero dell'Ambiente - alcun 'colpo di mano' da parte del ministro Pecoraro e nessun blocco delle attivita' si produrrebbe da un eventuale riesame delle autorizzazioni Aia per il quale, comunque, ogni decisione dovra' essere assunta dal ministero dello Sviluppo Economico''. (ANSA). COM-GU
23/04/2008 19:08
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pagamento della tassa sul parcheggio e degrado sul lungomare

Oggetto: pagamento della tassa sul parcheggio e degrado sul lungomare
Leggendo il comunicato stampa del direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia, si apprende che nonostante l’aumento costante della tassa sul parcheggio del lungomare senza avere nessun servizio in cambio, l’amministrazione comunale sembra non svolga nemmeno il compito della manutenzione ordinaria delle strutture, né la tutela della salute pubblica.
Continua da anni il lamento degli operatori di settore per la crisi generale che ovviamente ha investito anche il settore turistico senza che cittadini e operatori percepiscano l’esistenza e l’attuazione di un progetto concreto di sviluppo e miglioramento.
I fruitori e gli esercenti hanno l’impressione che il tutto venga lasciato al caso aumentando così un turismo mordi e scappa per i costi alti e la mancanza di attrezzature, sorveglianza e iniziative idonee a far sviluppare migliorando e rispettando la natura.
I cittadini hanno bisogno di recarsi al mare, da sempre ci hanno insegnato che prevenire è meglio che curare e i notevoli benefici che la frequentazione della marina svolge per bambini e anziani, ma anche per prevenire e curare una serie di malattie.
Avremo finalmente una risposta positiva?
Pontinia 24 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Le numerosissime segnalazioni di cittadini e turisti pervenuteci in questi giorni successivi al weekend sono la conferma di una situazione di emergenza che non sembra conoscere fine. Il Lungomare di Sabaudia, le dune e in particolare le passerelle per il transito pedonale risultano essere invase da immondizia di ogni genere; mentre i cassonetti posti lungo la strada, avvolti da odori nauseabondi, traboccano di ogni tipo di rifiuto.
Nei primi casi, ci troviamo di fronte a manifestazioni di inciviltà di cui sono responsabili, in primo luogo, i tanti visitatori che hanno raggiunto le nostre spiagge. Nel secondo, invece, le responsabilità sono ben altre. Non è accettabile, infatti, che il nostro comune si attardi nel predisporre un piano per la raccolta dei rifiuti capace di reggere un afflusso turistico del tutto ordinario. Sabaudia dovrebbe avere una spiccata vocazione turistica e, di conseguenza, un livello di servizi adeguato a presentare la città bella ed accogliente. Invece, la nostra amministrazione compie delle scelte a dir poco suicide, imponendo tariffe esorbitanti per i parcheggi sulla Lungomare e tralasciando completamente la gestione, la manutenzione e la pulizia della strada, che da circa due anni è di sua totale responsabilità.
Invece di utilizzarli per appianare il deficit di bilancio (che andrebbe invece calmierato sperperando meno!) l’amministrazione dovrebbe vincolare i capitoli delle entrate derivanti dai parcheggi al miglioramento del servizio, come imporrebbe una virtuosa gestione economico-finanziaria.
L’emergenza, però, non può attendere. Auspichiamo quindi che nelle prossime ore tutti gli enti locali competenti si attivino per predisporre una rapida azione di pulizia del lungomare.

Il direttivo del circolo Larus Legambiente di Sabaudia

mercoledì 23 aprile 2008

acqua pubblica e il finanziamento di 114,5 milioni di €

FINANZIAMENTO 114,5 MILIONI

1 - Perché i Comuni prima dovrebbero sottoscrivere un impegno ufficiale sul finanziamento e, forse, solo dopo leggere con attenzione l´intera copia del contratto con le condizioni, e le sue ripercussioni sulla convenzione di gestione
modificata (il contratto firmato con Acqualatina)? Quale avveduto socio o quale buon padre di famiglia firmerebbe un contratto sconosciuto nei termini sapendo di essere certo di essere condannato all´adempimento di quel contratto così come firmato.

2 - Sul finanziamento sono state fornite in vari tempi dall´ATO e dalla Banca notizie diverse tra loro.
Garanzie si, no, si.

3 - La legge punisce chi, per esempio nella collocazione di azioni, per indurre a sottoscrivere il contratto fornisce ai sottoscrittori notizie approssimative e non quelle esatte, derivabili solo dal fornire in tempi congrui la copia del contratto, di tempo ve ne è stato.

4 - Il sindaco dovrebbe avere mandato dal suo consiglio comunale se l´adesione al contratto di finanziamento coinvolgesse la situazione patrimoniale del comune, tra l´altro previsto dal capitolo 17 del disciplinare.

5 - Due soci sottoscrivono un contratto. Uno solo dei soci ne conosce le esatte condizioni. Solo e unicamente questo socio lo fa analizzare, al costo di 545 mila euro e la spesa la divide con l´altro socio. Si può essere certi della fedeltà
del socio ed accettare il contratto "sic et simpliciter" senza valutarlo in proprio? E se il socio non fosse corretto e tendesse al suo proprio vantaggio? Non sarebbe obbligatorio e prudente da parte dei comuni valutare, e far relazionare per iscritto da loro esperti, le condizioni e i termini del contratto? Se i sindaci sottoscrivono un finanziamento gravoso senza sapere, quindi senza capire, e senza avere una propria relazione giustificativa scritta sull´opportunità a sottoscrivere che li esoneri, dovrebbero accettare di sottoscrivere anche la condizione di pagare in proprio le eventuali passività che si dovessero dispiegare nel tempo e che si sarebbero potute conoscere prima.

martedì 22 aprile 2008

Quattro opzioni per i verdi

Quattro opzioni per i verdi
Leggendo vari analisi, commenti e sentenze degli esperti di politica, i verdi e gli ambientalisti, i pacifisti e i protettori dei diritti civili e sociali avrebbero 4 opzioni:
- entrare nel pd (o nell’Italia dei valori);
- rimanere per ricostruire il movimento verde ed ambientalista;
- confluire nella sinistra arcobaleno;
- far rinascere le liste civiche verdi locali in una federazione nazionale in difesa dei diritti civili e sociali, contro la casta, per ridurre i costi della politica e far riappropriare i cittadini delle scelte e della politica.
1. entrare nel pd (o nell’Italia dei valori);
può essere la soluzione buona per coloro che pensano di essere buoni per la politica sempre comunque questa e i soggetti che la compongono cambino, disposti a perdere origini e caratteristiche perché omologati e alla moda è bello. Il genere mutante oppure mi adeguo, se cade il mondo mi sposto, sto con il più forte.
2. rimanere per ricostruire il movimento verde ed ambientalista
Per coloro che non si rassegnano di aver sbagliato con la logica del meno peggio, che pensano che chi ha retto gli ultimi 10 anni di un partito autoreferente e senza base non si deve dimettere o che è disposto a dimettersi e lasciare spazio agli altri.
Per tutti quelli che pensano che dalla casta si può uscire.
3. confluire nella sinistra arcobaleno
per quelli di sinistra, ex comunisti, perché comunque un rappresentante bisogna averlo a costo di perdere la propria identità.
4. far rinascere le liste civiche verdi locali
Per chi pensa che la ragione storica della nascita dei verdi è ancora attuale, che dopo il male del partito il seme ha continuato a germogliare in centinaia e migliaia di comitati e di associazioni di gente e cittadini che raccoglie le firme che protesta e che propone, che chiede un altro mondo governato non dalla cupidigia dei soliti affaristi a qualunque prezzo ma dalle necessità del territorio.
Per chi lotta contro la casta, i costi della politica, per chi vuole dialogare e cercare soluzioni condivise e partecipate, per chi pensa che in casa propria, nel tuo giardino e quartiere, nella tua strada e nel tuo paese, nel tuo comune e nella tua città puoi decidere tu e non lo speculatore di turno.
Per chi pensa che tutti i diritti civili e sociali siano parte e sale della democrazia.
Per chi sostiene che nessuno è indispensabile e tutti siamo utili, ciascuno può e deve fare politica, ognuno può rappresentare gli altri a turno perché la politica è una parte della vita, della giornata, del lavoro.

analisi politica, verdi, sinistra e pd

Analisi politica.
In Italia abbiamo un presidente-operaio che anche da presidente del governo riesce a stare all’opposizione.
Da proprietario di 18 testate e di 3 televisioni afferma che ce l’ha contro….
Quindi qualcuno che in modo brillante riesce ad esprimere la contraddizione di lotta e di governo c’è anche se non lo considero certo in modo positivo (politicamente parlando).
In perenne contrasto di conflitto.
Bertinotti e con lui socialisti, comunisti italiani e rifondazione non mi pare che abbiano caratterizzato un governo con scelte di sinistra.
Un governo che ha aumentato (per 2 anni consecutive) le spese sugli armamenti può dirsi pacifista?
Un esecutivo che garantisce i cip6 può dirsi ambientalista?
Se il governo anziché incidere sul trasporto pubblico e sulle rotaie agevola i costruttori di automobili privati si può definire ecologista?
Potremmo continuare.
Quindi il governo Prodi sarà ricordato con l’indulto caro a certe parti politiche sicuramente non di sinistra, con la più grande e peggiore macchina burocratica, un governo di 102 persone strapagate (qualcuno arrivava a 30 mila euro al mese), con agevolazioni di tutti i tipi a favore delle varie caste, dei partiti, dei dipendenti di camera e senato che arrivano a guadagnare più dei deputati.
800 mila auto blu a fonte delle 60 mila degli USA sono di sinistra?
Qualcuno volutamente ed in mala fede che chi ha messo in difficoltà (e ha fatto cadere) il governo anziché essere di sinistra era di centro vendita.
I verdi non sono scesi in piazza contro il governo.
Anzi Il tempo, un giornale non certo amico dei verdi, definiva i verdi come il miglior alleato e Pecoraro un devoto ministro di Prodi.
I verdi e anche la sinistra sono spariti principalmente perché non rappresentavano più né le classi disagiate di lavoratori e precari, non avevano contatti e non erano espressione del territorio.
Hanno perso la loro ragione storica di esistere.
Veltroni ha fatto lo stesso errore di Rutelli ma anche di 50 anni del PCI e del PSI, passando per tutti i partiti minori della sinistra (PRI. Socialdemocratici, dp, ecc.).
Veltroni ha resuscitato una salma che veniva schifata da Casini e da Fini.
La gente vuole chiarezza ma non la dà certo il PD. Cos’è e cos’ha fatto a Pontinia e a Latina, da chi è rappresentato e perché? Chi rappresenta e cosa esprime?

L'impronta dell'acqua

L'impronta dell'acqua

www-lanuovaecologia.it

Settanta litri per una mela, 140 per due tazzine di caffè, 1.760 per un litro di latte. Uno studio olandese sul consumo d'acqua per la produzione di beni e servizi conferma il peso delle attività umane sulla disponibilità di questa risorsa/ Scarica lo studio (Pdf) http://www.waterfootprint.org/Reports/Hoekstra_and_Chapagain_2007.pdf

di SERENELLA VISCA

Vi siete mai domandati quanta acqua serve per produrre una mela, un bicchiere di vino o un chilo di orzo? La risposta, sorprendente, emerge da una ricerca condotta nei Paesi Bassi: una mela di 100gr di peso ha un impiego d’acqua di 70 litri, due tazzine di caffè 140, un bicchiere di vino 120, un litro di latte 1.760.
Lo studio ‘Water footprint of nation: Water use by people as a function of their consumption pattern’, pubblicato sul sito web www.waterfootprint.org gestito dall’Università di Twente, dà la possibilità ai consumatori di scoprire cosa è nascosto dietro alle normali abitudini di consumo.
«La nostra ricerca dimostra che la maggior parte delle persone non sono consapevoli di quanto l'acqua che utilizzano» commenta un portavoce del Consiglio per l’acqua britannico all’Independent.

Secondo la ricerca l’utilizzo di acqua cresce con la produzione di cereali e carne: un chilo di orzo ne impiega 1.300 litri, mentre produrre industrialmente un chilo di carne bovina costa alla terra 15.500 litri. Meno ‘pesanti’ le impronte lasciate dalla produzione delle carni bianche come il pollo: un chilo utilizza solo 3.900 litri di acqua.
Hoekstra e Chapagain, autori dello studio, hanno anche stilato una classifica mondiale dei paesi in relazione al loro consumo d’acqua. I primi in classifica sono gli Usa con un consumo medio di 2.500 metri cubi di acqua e l’Italia al secondo posto con un consumo medio poco lontano da quello americano. Il consumo globale si avvicina intorno ai 1.240 mc di acqua.
I calcoli sono piuttosto complicati ma, se diffusi nel modo corretto, potrebbero essere di grande aiuto per un corretto uso dell’acqua per i consumi quotidiani sia delle persone che delle catene produttive di beni e servizi.


PER SAPERNE DI PIù
Il concetto di water footprint, l’impronta idrica, indica la quantità di acqua che è stata utilizzata per la fabbricazione dei prodotti acquistati. Merci comuni come i generi alimentari, abbigliamento, articoli di cancelleria, materiale elettrico sono valutate in base al consumo di acqua che è stato necessario impiegare per la produzione e il trasporto. L’impronta mostra quindi quanto un determinato prodotto è costato alla terra.
I quattro i maggiori fattori che determinano l’impronta idrica di una nazione sono: il totale dei consumi in relazione al Pil, lo stile dei consumi, il cambiamento climatico e le pratiche agricole.

22 aprile 2008

Ecco la spesa amica del clima

Ecco la spesa amica del clima
www-lanuovaecologia.it

Semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo alimentare per tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra/
Il decalogo - EARTH DAY:
in Italia - nel mondo

Tutti i cittadini possono contribuire personalmente a raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto per combattere i cambiamenti climatici.
Coldiretti, in occasione dell' Earth Day, ha presentato "Clima: istruzioni per l'uso", il primo decalogo “made in Italy” per consumi sostenibili, contro il cambiamento climatico

e per la conservazione dell’ambiente. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, riciclare le buste della spesa, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi sono, assieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo.

Secondo l'organizzazione, ogni famiglia può ridurre di mille chili le emissioni di gas a effetto serra con il semplice acquisto di prodotti locali e di stagione. Ulteriori risparmi possono essere ottenuti con l'utilizzo di buste riciclabili (duecento chili l'anno) e con pochi accorgimenti in cucina, come l’uso di pentole e frigoriferi a basso impatto energetico.

Si calcola che ogni pasto percorra mediamente circa duemila chilometri prima di giungere sulla tavola. I lunghi trasporti e le inefficienze logistiche della distribuzione dei prodotti alimentari sono responsabili dell'emissione di gas serra su scala globale, secondo Coldiretti.
Il Panel Onu sul cambiamento climatico (Ipcc) afferma che il riscaldamento provocato da tali gas potrà causare la riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, rischio di estinzione per circa il 20-30% delle specie vegetali e animali.

raccolta differenziata. Italia in ritardo

RIFIUTI: CONAI, RECUPERATO IL 70% DEGLI IMBALLAGGI
(ANSA) - ROMA, 21 APR - Sfiora il 70% (67,7%) nel 2007 il recupero degli imballaggi immessi al consumo. Di questo, il 57,1% viene riciclato, mentre il il 10,6% viene recuperato tramite termovalorizzazione. In valori assoluti, delle 12 milioni e 452 mila tonnellate di imballaggi immesse al consumo, quasi 8,5 milioni sono state recuperate. Sono questi, in sintesi, i risultati presentati oggi da Conai, il Consorzio per il Recupero degli Imballaggi. Il Conai rende anche noto che dal 1° luglio 2008 il contributo ambientale sugli imballaggi cellulosici sara' ridotto da 30 a 22 euro a tonnellata. La diminuzione sara' compensata dalla crescita del valore di cessione del macero. Il recupero complessivo - si legge in un comunicato - supera di quasi 8 punti percentuali gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale ed europea al 2008 e il riciclo segna incrementi particolarmente significativi per carta (+7,8%), alluminio (+7,7%) e plastica (+ 6,3%). Con il riciclo del vetro giunto al 60% e quello dell'alluminio al 51,4%, nel 2007 tutti e sei i materiali hanno raggiunto gli obiettivi di riciclo stabiliti per legge con un anno di anticipo. ''L'azione del Conai e' diventata strategica nella messa a punto di un servizio a sostegno del territorio, e quindi degli enti locali, per le attivita' di raccolta differenziata - dichiara il presidente del Conai, Roberto De Santis - concentrandosi in particolare sull'attuazione del Piano Straordinario a favore delle Regioni del Sud e sulle aree in ritardo sugli obiettivi di legge. Purtroppo - prosegue De Santis - dei 6 milioni di Euro messi a disposizione per il Piano Sud, ad oggi si e' riusciti a spenderne meno di un terzo, segno che si rende necessaria una piu' forte attenzione e sensibilizzazioni da parte delle istituzioni locali nell'attuare i piani di raccolta sul territorio. Non mancano tuttavia i casi positivi (Bari, Avellino, Reggio Calabria) e i segnali di ripresa, tanto che nel 2008 e' stata messa a budget una spesa di 3 milioni di euro''. Secondo i calcoli, i costi del non fare una corretta raccolta e valorizzazione dei rifiuti di imballaggio, ammonterebbero per la sola Campania, nell'ipotesi di una raccolta degli imballaggi al 15%, a ben 90 milioni di euro annui, fra mancati corrispettivi derivanti dall'accordo Anci/Conai, costi di smaltimento evitati ed ecotasse per il conferimento in discarica, derivanti dal mancato raggiungimento degli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata. Y95-BR
21/04/2008 17:05
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www.ecoage.it
Raccolta differenziata. Italia in forte ritardo
Il rapporto del Conai, consorzio italiano sul riciclaggio degli imballaggi, ha presentato l'edizione 2007 sulla situazione italiana nel settore della raccolta differenziata e del riciclaggio. Ogni anno 12 milioni di tonnellate di rifiuti diventano input della filiera industriale finalizzata al riciclaggio. Nel nostro Paese sono riciclati il 69% dell'acciaio e della carta e il 51% dell'alluminio. Va invece male sotto il profilo della raccolta differenziata, ancora ferma a una media nazionale del 26% rispetto al 50% medio rilevato nei paesi europei come la Germania e la Francia. Occorre tuttavia disaggregare il dato italiano per analizzare bene la situazione generale. Le regioni del Nord vantano una raccolta differenziata tendente al 60%, in linea con l'Europa, contrapposta a situazioni meridionali in cui quest'ultima è del tutto assente. La Campania, nota per il recente problema dell'immondizia e delle discariche, manda al riciclo soltanto il 5% delle quasi 3 milioni di tonnellate di spazzatura. All'origine di tutto non può essere colpevolizzata la cittadinanza nel suo insieme, bensì la scarsa attenzione delle amministrazioni del Centro Sud del nostro paese. Salvo rare eccezioni le regioni del Sud continuano ad essere in netto ritardo sul problema della raccolta differenziata e del riciclaggio rispetto al Nord del Paese. Un problema che spesso si traduce in cattiva qualità dell'ambiente con ricadute sulla salute pubblica e in un aggravio della spesa pubblica sullo smaltimento dei rifiuti urbani. Basti pensare che una raccolta differenziata al 15% potrebbe far risparmiare allo Stato ben 90 milioni di euro l'anno sul processo di gestione dei rifiuti. A tenere lontani i cittadini del Sud dalla raccolta differenziata contribuiscono il malgoverno locale delle amministrazioni e alcune leggende metropolitane come la raccolta differenziata effettuata dai camion solo apparentemente. E' molto diffusa la convinzione che i rifiuti raccolti in modo differenziato sono successivamente rimescolati tra loro. Una leggenda che però non spiega come mai nel Nord la raccolta differenziata sia effettivamente così alta, e al Centro-Sud no.
20080422

lunedì 21 aprile 2008

25 aprile teatro Max Anonima Scrittori

per il sito dell'anonima scrittori http://www.anonimascrittori.it/
aggiornamento ricevuto da Graziano Lanzidei
Lo spettacolo avrà inizio a partire dalle ore 19.00 al Teatro Fellini.

A leggere i testi (racconti vincitori e selezionati) del concorso (r)esistenza dell'Anonima Scrittori saranno: Clemente Pernarella, la moglie Melania, Lina Bernardi e Nino Bernardini.

Presenti anche i membri della giuria: Antonio Pennacchi (scrittore,autore de Il Fasciocomunista), Lorenzo Pavolini (direttore artistico del Teatro Mercatante di Napoli), Umberto Croppi (caporedattore della casa editrice Vallecchi), Sergio Sciaudone (dirigente Rifondazione Comunista), Filippo Rossi (presidente settore cultura della fondazione Farefuturo, nonchè direttore della rivista Charta minuta).

Spettacolo da non perdere e grande occasione per Pontinia di ospitare un primo
concorso letterario di narrativa di carattere nazionale.

Dulcis in fundo: sarebbe un modo nuovo di celebrare la Liberazione d'Italia e
la resistenza, attraverso una attualizzazione del concetto.

I racconti del concorso, infatti, hanno due vincoli: le 7000 battute e il fatto che le storie devono essere ambientate dal 1946 in poi. Si parla, infatti, di (r)esistenza quotidiana. Quella che tutti noi, ancora oggi, siamo costretti a fare in ogni momento della nostra vita.

22 aprile: Earth Day, la Giornata della Terra

www.wwf.it 22 aprile: Earth Day, la Giornata della Terra
Anche il WWF Italia in campo per Earth Day, la Giornata della Terra nata negli Stati Uniti il 22 aprile del 1970 grazie all’appello lanciato dal senatore democratico Gaylord Nelson. Un appuntamento diventato per tutto il mondo il simbolo della sensibilità ambientale di massa. E lo fa con una campagna di sensibilizzazione: dal 21 aprile, sulle reti Mediaset è in onda un nuovo spot per celebrare la Giornata della Terra firmata anche da Greenpeace e WWF. Si chiama “Concentra l’energia in gesti intelligenti”

Da lunedì 21 a sabato 26 aprile le Reti Mediaset trasmetteranno uno spot di 30 secondi a favore dell’ambiente che mostra come, attraverso semplici abitudini quotidiane, si possa ridurre il consumo globale delle risorse. Uno spot, con un linguaggio lineare e diretto che traduce in numeri concreti lo spreco e la possibilità di risparmio di risorse e, fa riflettere su come piccoli gesti domestici possano fare la differenza:
• un rubinetto che perde consuma in un anno tanta acqua da riempire 30 vasche da bagno
• se fai la doccia invece del bagno risparmi 100 litri d’acqua
• bollire l’acqua più del necessario è un inutile dispendio
• un elettrodomestico in stand-by consuma in un anno quanto una tv accesa 8 ore al giorno per un mese
• in un anno con lavaggi a pieno carico risparmi l’acqua necessaria a cucinare per tutta la famiglia
• spegni la luce quando esci da una stanza
Lo spot si conclude con un pay off: “Concentra l’energia in gesti intelligenti”. La campagna è stata ideata e prodotta dalla Direzione Creativa Coordinamento Immagine Mediaset guidata da Mirko Pajé. Regia di Tony Brunetti.
Yahoo sostiene Earty Day: visita il minisito che promuove numerose cause sociali per migliorare le condizioni di vita nel mondo, con uno speciale dedicato alla Giornata della Terra > http://it.promotions.yahoo.com/forgood/environment.html
La campagna WWF per fermare i cambiamenti climatici: Generazione clima, efficienti per natura > http://generazioneclima.wwf.it/efficienti_per_natura.htm

www.verdi.it Giornata della Terra
Si celebra domani in 174 paesi del mondo l'Earth Day promosso dal National Geographic. Clima e difesa della biodiversità i temi

Si celebra il 22 aprile la Giornata Mondiale della Terra, l'Earth Day (http://ww2.earthday.net/) promosso dal National Geographic. L’evento coinvolge 174 Paesi in tutto il mondo allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla conservazione ambientale. Riscaldamento del pianeta, distruzione di habitat, perdita di biodiversità, inquinamento sono i temi posti all'attenzione dei governi e dei singoli cittadini. La scelta della data è legata a una manifestazione ambientalista che, il 22 aprile 1970, mobilitò 20 milioni di americani.In Italia. A Roma, all'Ara Pacis, ci sarà una mostra del fotografo Chris Jordan. National Geographic ha in programma varie iniziative, fra cui, a Roma, in Piazza del Campidoglio, il concerto realizzato con tecnologie a ridotto impatto ambientale Nat Geo Music Live: Musica per l'ambiente (trasmesso in diretta anche su Lifegate Radio e dal sito www.natgeomusic.it) cui parteciperanno, fra gli altri, Cesaria Evora e Vinicio Capossela. Anche Sky dedicherà alla giornata una programmazione speciale e ha affidato ad Adriano Celentano la colonna sonora del promo dell'evento.

Redazione
21 aprile 2008
http://www.ecoage.it/per-67-cittadini-e-determinante-la-lotta-inquinamento.htm
Per 67% cittadini è determinante la lotta inquinamento
Il dato emerge da un'indagine Sdi Group presentata durante il convegno 'L'economia leggera' al Borgo della Conoscenza di Camporlecchio (Fonte Ansa). Per il 66,7% dei cittadini la lotta all'inquinamento è un obiettivo determinante per garantire un futuro ai propri figli e anche a se stessi. Dall'indagine emergono tuttavia anche dati sconfortanti: il 36% della popolazione italiana ignora il concetto di sviluppo sostenibile. Pur essendo ampia la parte degli italiani a conoscenza del concetto, resta comunque elevata e preoccupante l'ignoranza sul tema. Gli italiani vicini ai principi della sostenibilità acquistano alimenti biologici, carta riciclata ed energia rinnovabile. Tuttavia i risultati del sondaggio si scontrano con i dati quantitativi che, a parte l'agricoltura biologica, vedono ancora elitaria la scelta di acquistare prodotti riciclati e energia pulita tra i consumatori. Il passaggio da un'economia di quantità a una di qualità sembra ancora lontano e la congiuntura negativa internazionale renderà ancora più difficile il cambiamento.
20080421

http://www.greenpeace.org/italy/news/dove-borneo Blitz degli oranghi contro "Dove"
21 Aprile 2008

ft_dove_news
Roma, Italia — Gli oranghi di Greenpeace hanno bloccato l'ingresso della sede Unilever, la multinazionale che sta dietro il marchio Dove. Gli attivisti hanno steso uno striscione con il messaggio "Dove distrugge la foresta per l'olio di palma" e hanno scaricato davanti all'entrata dell'edificio una saponetta gigante. A completare il blitz le grida degli oranghi diffuse con un amplificatore.
Con azioni dirette anche ad Amsterdam e Londra, Greenpeace denuncia che Dove sta distruggendo le foreste del Borneo, habitat degli ultimi oranghi, e contribuendo gravemente al cambiamento climatico. Unilever, infatti, utilizza per i suoi prodotti più di un milione di tonnellate di olio di palma, proveniente da aree recentemente deforestate in Indonesia.
La denuncia di Greenpeace si basa su prove concrete. Il rapporto "Borneo in fiamme" dimostra, infatti, che i fornitori diretti di Dove sono coinvolti nella distruzione delle torbiere indonesiane. Greenpeace accusa la multinazionale di non agire per prevenire questa distruzione. Anzi continua a comprare da questi fornitori e spinge per prima l'espansione dell'industria dell'olio di palma. A danno delle aree vergini della foresta pluviale del Borneo.
Inoltre, Unilever presiede la RSPO - Tavola Rotonda per l'Olio di Palma Sostenibile - un organismo che dovrebbe assicurare la sostenibilità dell'olio di palma. Nonostante la RSPO esista dal 2002, non c'è ancora sul mercato un olio di palma certificato e intanto la distruzione delle foreste continua a ritmo serrato.

Ogni anno 1.8 miliardi di tonnellate di gas serra vengono rilasciati nell'atmosfera a causa della degradazione e degli incendi delle foreste torbiere indonesiane distrutte per fare spazio alle palme da olio.
La crescita del settore dell'olio di palma sta avendo un effetto devastante anche sulla biodiversità. I fornitori - che hanno collegamenti diretti con Dove – mettono a rischio gli habitat degli oranghi e uccidono gli animali stessi, per fare posto a nuove piantagioni.
Il numero degli oranghi è diminuito così drasticamente che la specie potrebbe estinguersi entro vent'anni
Se Unilever non torna sui suoi passi, gli oranghi rischiano di estinguersi in pochi anni e le nostre possibilità di fermare i cambiamenti climatici scompariranno con loro. Dove promette una "bellezza autentica" purtroppo nelle sue saponette - e in altri prodotti Unilever - di autentico c'è solo la distruzione della foresta primaria.
Greenpeace chiede a Unilever di sostenere un'immediata moratoria sull'espansione della palma da olio in Indonesia, Malesia e Papua Nuova Guinea e di interrompere i propri rapporti commerciali con compagnie implicate nella deforestazione e nel degrado delle ultime torbiere indonesiane.
Visita il sito www.deforestazionezero.it

Tutti i bandi aperti per le imprese

mercoledì 16 aprile 2008

Tutti i bandi aperti per le imprese
Ecco l'elenco di alcuni bandi aperti per finanziamenti destinati alle imprese, gestiti da Sviluppo Lazio, dalle altre società del Gruppo e da altre istituzioni nazionali e locali. Per il quadro completo delle normative e per avere maggiori informazioni sulle leggi e i bandi aperti consultare il sito @gevolazio www.sviluppo.lazio.it/agevolazio o chiamare il numero verde Investelazio: 800 264 525.
- L.R. 36/01 - Distretti industriali: contributi a favore di progetti presentati da soggetti che operano all'interno dei Sistemi produttivi locali della Nautica (Province di Roma, Latina e Viterbo) e della Carta (Provincia di Frosinone). Per informazioni e per presentare le domande: www.incentivi.lazio.it.
- L.R. 4/06 (art. 36) 'Incentivi per la realizzazione di impianti solari a uso termico': per promuovere l'efficienza energetica e il risparmio energetico, la Regione Lazio offre incentivi per la realizzazione di impianti solari per uso termico. Destinatari dell'iniziativa sono piccole e medie imprese, condominii e persone fisiche. Per saperne di più clicca qui. Per presentare la domanda: www.incentivi.lazio.it.
- L.R. 29/96 'Imprenditoria giovanile': bando sempre aperto fino a esaurimento fondi. La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili, femminili e di lavoratori svantaggiati.
- L.R. 19/99 'Prestito d'onore': bando sempre aperto fino a esaurimento fondi (vedi anche Bic Lazio - www.biclazio.it). La Legge regionale 19/99, 'Prestito d'onore', ha come obiettivo favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile. Permette di avere supporto e assistenza nella fase di avvio dell'attività, concedendo fino a 30.000 euro di contributo-finanziamento.
- L. 1329/65 (Sabatini): prevede incentivi alle Pmi, anche artigiane, per l'acquisizione di macchinari e impianti. Per saperne di più: www.mcc.it.
- L.R. 2/85 - Assistenza tecnico-finanziaria a favore delle Pmi del Lazio: prevede interventi finanziari nel capitale di rischio delle Pmi operanti nei settori ad alta tecnologia e/o nella cosiddetta 'nuova economia'. Per saperne di più: www.filas.it.
- L. 266/97 (art. 14) - Agevolazioni per imprese costituite da cittadini immigrati: il Comune di Roma concede contributi per la nascita e il consolidamento di imprese. La scadenza per la presentazione delle domande è il 12 maggio 2008. Per saperne di più: www.autopromozionesociale.it.
- L. 240/81 - Contributi in favore di imprese artigiane: contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria effettuate in favore di imprese, cooperative e consorzi artigiani per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e immobili. Per saperne di più: www.artigiancassa.it.
- L. 949/52 - Finanziamenti per imprese artigiane: contributi in conto interessi alle imprese artigiane per l'ampliamento e l'ammodernamento dei locali, per l'acquisto di macchine, attrezzi e autoveicoli nuovi, per la formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Per saperne di più: www.artigiancassa.it.
- L.R. 7/98 (art. 11) - Accesso al credito per le imprese artigiane: contributi per risanare gli ambienti di lavoro, e per controllare e abbattere le emissioni inquinanti. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.
- L.R. 7/98 (art. 12) - Accesso al credito per le imprese artigiane: contributi alle imprese artigiane per realizzare, acquistare, ristrutturare nuovi immobili e laboratori, e per acquistare macchinari. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it.
- L.R. 13/02 - Contributi alle imprese artigiane per formazione e assunzione di giovani, in particolare con rapporto di apprendistato, con contratto di formazione e lavoro e a tempo indeterminato (giovani già qualificati). Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it .
- L.R. 32/97 - Interventi a favore delle attività di autoveicoli in servizio da piazza - Taxi e di noleggio con conducente: contributi per l'acquisto o il rinnovo dell'autoveicolo e per l'installazione sul veicolo di radio di servizio, allestimenti speciali, divisori per la sicurezza. Per saperne di più: www.artigiancreditolazio.it
- L. 598/94 Innovazione: agevola gli investimenti delle Pmi in innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale, tutela ambientale, sicurezza sui luoghi di lavoro. Per saperne di più: www.mcc.it .

domenica 20 aprile 2008

2. effetto positivo elezioni, grazie Silvio

Nessuno dubita che troveranno attuazione le tante promesse elettorali del nuovo presto premier del leader della coalizione vincente:
- abolizione delle 109 province;
- considerando per difetto, 30 consiglieri per 12 consigli annuali x 50 € a persone abbiamo un risparmio di 1.962.000 € l'anno;
- sempre per difetto si considerano 8 commissioni per provincia, 8 consiglieri a commissione, 12 riunioni per commissione, 50 € a commissario abbiano un altro risparmio di € 4.185.600.
- se i presidenti hanno uno stipendio di 3000 € al mese, 10 assessori 1.000 € al mese, risparmiamo di € 1.417.000 senza 13.me e altre mensilità e rimborsi.

Il tutto per molto difetto, ci dà un risparmio di € 7.564.600,00 l'anno, pur continuando a mantenere (pagare) tutti gli impiegati che farebbero altre attività.
Se poi si aggiungono i costi di affitto (o costruzione) delle strutture a far funzionare queste elefantiache macchine abbiamo, considerando, sempre per difetto 200 dipendenti x provincia x 30 mq (compresi corridoi, servizi, ecc.) per persona x 20 € mensili abbiamo un costo di 156.960.000,00.
Se a questo aggiungiamo il costo energetico, considerando 1 € al mese a persona, 11 macchine blu per la giunta, 50.000 € a macchina, per un uso triennale, abbiamo un costo di 20.244.933,33.
Poi ci sono i consulenti, calcoliamo un numero di 10 a provincia per 50 mila euro l'anno abbiamo 54.500.000,00.

Totale annuo risparmiato con molto difetto € 246.834.133,33 il costo di un inceneritore.

In questi mesi qualcuno si è divertito a indicare quale ostacolo alla realizzazione di opere e progetti alcune forze politiche (verdi o sinistra arcobaleno).
In realtà le motivazioni sono altre.
Per esempio i comuni non rilasciano i permessi a costruire se non dopo anni oppure l'amministrazione provinciale di Latina rilascia il permesso a realizzare un ponte che è la prima indispensabile opera per costruire e per entrare nel fondo dopo 4 (quattro) distinti permessi interni costringendo l'utente a fare 4 (quattro) domande con 4 (quattro) marche da bollo, con 4 (quattro) versamenti distinti e separati con costi vari dove solo di diritti postali si pagano altri 4 €.
Ovviamente i vari uffici interni all'amministrazione provinciale che rilasciano (in teoria, in pratica dovrebbero) rilasciare tale permesso tra loro non collaborano alla faccia di sportello unico, di conferenza di servizi, di snellimento delle procedure.

Veramente c'è qualcuno che pensa che il vero ostacolo sia una forza politica molto minoritaria e non l'inefficienza burocratica?

Signor presidente Berlusconi faccia presto ad attuare la riforma promessa, abolendo le province oltre al risparmio ai cittadini ci guadagnano l'economia, le aziende e i cittadini.
Facciamoli ripartire senza gravami inutili.
Pontinia 20 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

gestione pubblica dell’acqua

Oggetto: gestione pubblica dell’acqua
Dopo la comunicazione di avvio del procedimento per l’uscita dalla gestione della società spa pubblico – privata, dopo la delibera di non ratifica della convenzione e dell’uscita del servizio di gestione dell’acqua adottato dalla giunta Mochi, è il momento di passare alle vie di fatto tecniche.
Occorre quindi individuare un nuovo metodo di gestione interamente pubblica, con passaggi burocratici e pratici.
Altrimenti, dopo aver subito, grazie alla scelta della precedente amministrazione il raddoppio del costo della gestione dell’acqua, a carico dei cittadini, continuerà l’aumento con incremento ogni anno del 5%.
Questo si somma già al costo massimo di servizi, tasse e imposte locali conseguenti alla dichiarazione di dissesto (non si può scrivere chi l’ha deliberato altrimenti si rischiano azioni legali), che gravano da anni sulle spalle di cittadini e aziende di Pontinia e che continueranno a gravare fino a quando lo stato di dissesto non sarà superato.
Dopo le 2 delibere del comune di Pontinia che altri comuni della provincia hanno chiesto di avere in copia per adottare la stessa procedura per uscire dall’attuale gestione della spa pubblico – privata, dopo le notizie preoccupanti per tutti i comuni in seguito alla richiesta del mutuo della Depfa, dopo le notizie di reato e i conseguenti procedimenti giudiziari,
nuove preoccupazioni sono state espresse ieri nel corso della conferenza stampa sulla gestione pubblica dell’acqua.
Senza entrare nel merito di argomenti ancora oggetto di indagini e più volte riportate le amministrazioni comunali devono dare risposte ai cittadini e contribuire a migliorarne la qualità della vita, garantire i servizi primari.
Tra questi l’acqua potabile e quindi le condizioni igieniche minime e indispensabili che l’attuale gestione ha messo a rischio più di una volta con i distacchi del servizio idrico, in contrasto, ancora una volta, a precise sentenze e disposizioni del tribunale di Latina.
Per questo è opportuno che il funzionario comunale responsabile del procedimento venga informato delle scelte dell’amministrazione per redigere i successivi e prossimi passaggi amministrativi.
Pontinia 20 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

sabato 19 aprile 2008

III parte documentazione da produrre per contrastare turbogas

Oggetto: documentazione da produrre per contrastare l’approvazione del progetto della turbogas di Pontinia della ditta Acea Electrabel nel nucleo industriale di Mazzocchio

Parte III segue
Emettere il certificato di incompatibilità ambientale da parte dell’amministrazione comunale di Pontinia, vista la presenza di e attività industriali sottoposte alla direttiva Seveso, come già si è espresso, il comune di Aprilia per una situazione analoga.
Verificare la valutazione degli effetti della nuova centrale in materia di rumore secondo il piano di zonizzazione acustica approvato dal comune di Pontinia.
Confrontare se le prescrizioni dell’amministrazione provinciale di Latina in merito alla sovrapposizione degli effetti con il progetto della centrale a biomasse della Pontinia Rinnovabili srl e con la ditta Sep.
Verificare la compatibilità delle prescrizioni dell’amministrazione provinciale di Latina in merito agli scarichi idrici.
Controllare che nell’approvazione del consorzio industriale dell’Area Roma Latina vi sia il rispetto dell’art. 42 bis delle norme tecniche di attuazione del consorzio per lo sviluppo industriale che recita:
“all’interno dell’Agglomerato non è consentito, di norma, l’insediamento di attività che comportino l’uso e/o il trattamento di sostanze definite nocive e/o tossiche e/o pericolose dalle vigenti norme in materia, salva la possibilità di deroga che può essere esercitata dal Consorzio previo parere favorevole dell’autorità competente in materia di tutela ambientale” chiedendo, in fase di istruttoria, i relativi pareri di competenza al comune di Pontinia, all’amministrazione provinciale e alla Regione
I laghi del Vescovo (Gricilli) facevano parte del programma-parchi della regione Lazio nel 1993. Sono inseriti nell'adeguamento dello schema di piano regionale dei parchi e delle riserve naturali (art. 7 L.R. 6 ottobre 1997 n. 29), dove sono stati inseriti come geosito n. 50 "sorgenti dei laghi del vescovo" localizzazione lat. 13,1236° longitudine 41,4544°, tipologia: idrogeologia/grotte e carsismo, struttura idrogeologica: sistema dei Monti Lepini, area protetta di riferimento IT6040003. http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6110
La legge regionale 29/1997 comprende nell'articolo 45 "tutela del patrimonio forestale" al punto k) area laghi del Vescovo - Gricilli.
http://www.cnapmi.org/documents/comunicati/file_up/estrattoprs.pdf

intorno alle elezioni

destra
La destra (intesa come FI, AN, la stessa destra di Storace) parte avvantaggiata anche senza aver detto o fatto nulla. Lo dimostrano ancora una volta il comune capoluogo e la provincia di Latina.
Per 4 anni c’è stata l’intera filiera di governo (comune, provincia, regione, governo nazionale), quali risposte al territorio, quali investimenti, quali grandi opere?
Merito dell’andamento generale, delle televisioni, dell’informazione, della simpatia, della facilità e immediatezza nel comunicare, dell’aspettativa di vivere senza o con poche regole, senza tasse (per sé) che le leggi valgano per gli altri o semplicemente come consiglio?
Colpa della sinistra e del centro sinistra autolesionisti?
I meriti della destra rimangono.
Anche per i continui richiami a quelli che ritiene valori e storia propri.
Centro destra
Così come quelli del centro destra (inteso come udc di Casini) che punta su argomenti da sempre irrinunciabili per una percentuale notevole di italiani, dalla famiglia alla chiesa.
Qui, ma il discorso vale per tutte le forze politiche, contano poco coerenza ed esempio, considerato per esempio la percentuale notevoli di esponenti noti per avere relazioni, divorzi, separazioni, condanne.
Sinistra e centro sinistra
I mali della sinistra e del centro sinistra, l’autolesionismo sono sempre latenti e basta che uno canti che spunta un coro intero che gli va dietro.
Per quasi 50 anni, dal dopoguerra al 1994 la sinistra (parte della dc, pci, socialdemocratici, socialisti, dp e partitini che nascevano e morivano) non è riuscita ad unirsi correndo ciascuno in soccorso ai vincitori che erano sempre i dc.
Anche quando c’è stato il sorpasso storico.
Non era importante vincere ma conservare i vantaggi e il potere acquisito, non contavano solidarietà e impegno sociale, moralità e difesa delle categorie sociali più deboli, valeva ciò che divideva e separava queste forze.
Più che vincere bisogna dimostrare di essere bravi o i più bravi.
Anziché trattative per unire si cercava di indebolire i partiti della stessa parte politica, quindi la ricerca del consenso era verso i simpatizzanti e i votanti del centro sinistra, mai dello schieramento avversario.
Quando si sono uniti come intenti, 1996 e 2006 sinistra e centro sinistra, anche se di poco hanno vinto.
Divisi 2001 e 2008 hanno perso.
In comune poi 2001 e 2008 hanno avuto un candidato replicante di Berlusconi e lo spostamento a destra oppure verso il centro, come se si dovessero vergognare delle origini, della resistenza, della storia repubblicana, delle conquiste del dopoguerra, della democrazia e della costituzione.
La candidatura dei radicali nelle ultime elezioni testimonia poi lo spostamento a destra, visto il merito nel far conservare rete 4 a mediaset e la posizione in favore di Israele e degli interventi armati in medio oriente ed anti pacifisti.
Nel comune di Latina, nel 1993 c’è stato lo stesso storico errore del centro sinistra.
Prima con le dimissioni (altro caso evidente di autolesionismo) per non avere i voti di chi poteva rientrare nel discorso mani pulite.
Poi con le elezioni comunali, uniti, forse avrebbero vinto.
Invece, forse nemmeno lo stesso Finestra fino a qualche mese prima, poteva immaginare e prevedere un simile risultato.
Facendo poi credere che Latina e provincia siano di destra.
L’effetto è stato dirompente perdendo addirittura la roccaforte Lepina.
Pci, pds, ds, cosa democratica
Il pci, pds, ds, ora pd è passato da una struttura burocratica e fortemente rappresentativa, perché radicata nel territorio ad una cosa tutt’ora indefinita tra ultracattolici e tanti ex pentiti o timorosi di essere stati rappresentanti dell’etica e dei lavoratori, della democrazia e della giustizia.
E’ chiaro che la base ha bisogno di qualcosa di nuovo e di contare in un partito dove non si capiscono né conoscono regole, prospettive, esigenze, manca la rappresentatività territoriale, mancano i referenti.
Per questo il successo delle primarie che però è rimasto un fatto isolato e fine a sé stesso e alla possibilità per il segretario di esserne, con la sua squadra, i suoi quadri dirigenti, l’unico padrone.
Dai commenti poi di questi giorni, non so se reali, interlocutori, espliciti od ermetici sembra che dalla lezione fragorosa e senza appello non vi sia la capacità critica di correggere gli errori.
La colpa è sempre degli altri. Più che sinistra dei sinistri (nel senso di incidenti di percorso).
Rifondazione, comunisti e sinistra arcobaleno
A Bertinotti (1996/2001) il grande merito di aver fatto cadere il governo di centro sinistra e aver riconsegnato il governo a Berlusconi e di aver così contribuito alla divisione del centro sinistra.
Sempre a lui il merito, da presidente della camera, di aver parlato male contro il governo Prodi.
Poi non ci poteva essere un candidato meno accattivante quale premier.
In televisione appariva stanco e demotivato, oltre che poco credibile per i suoi acquisti a Londra.
Rifondazione e comunisti italiani, come l’udc, vengono votati per il simbolo e per il nome, persi quelli, persi gli elettori.
Non lo so cosa decideranno ma non mi pare che mantenere in vita la sinistra arcobaleno abbia un futuro né un passato.
Qualcuno mi raccontava della scarsa organizzazione che invece in passato era un vanto.
La sconfitta elettorale era nell’aria.
Verdi e ambientalisti
La grande forza è stata nell’innovazione dei temi, nella rivoluzione culturale ancora in atto, nel progresso tecnologico, nella promozione di modelli di vita evoluti ed umani, ma anche nell’essere un partito orizzontale, snello, efficace e diretto con una forte base e radicamento territoriale.
Ogni settimana c’era un banchetto per distribuire materiale e informazioni, per ascoltare le persone, raccogliere firme, esprimere solidarietà, dare voce a chi l’aveva persa insieme ai diritti.
Termini come biologico, agricoltura di qualità, riciclo dei rifiuti, riduzione degli sprechi, utilizzo di energia naturale e rinnovabile sono oggi entrati nel linguaggio comune, mentre 20 anni parevano utopie.
Gli abitanti della terra si sono accorti che le risorse sono limitate e che il progresso ha un limite fisico come la vita.
I verdi venivano visti con ostilità proprio dalla parte peggiore della sinistra e che hanno tentato inutilmente per 20 anni di annullare, bastava aspettare che si sarebbero annullati da soli.
La forza dei verdi stava proprio nell’universalità del linguaggio, del rispetto delle forme di vita, della salute, dell’ambiente, come di tutti quei diritti civili e inalienabili casa, lavoro.
Anche il fatto di rappresentare l’ideologia che coniuga ambiente, vita agli uomini.
Il primo declino dei verdi è stato rappresentato dall’ingresso dei professionisti della politica che hanno usato e prosciugato i verdi per poi passare ad altre formazioni dopo averli sfruttati.
Passare da movimento di base a partito ne ha minato fortemente la credibilità, insieme alle poltrone e agli incarichi che non hanno dato quelle risposte che era legittimo aspettarsi.
Anziché cambiare il mondo molti sono cambiati loro adeguandosi all’andazzo generale.
Poi una serie di errori ha portato alla scomparsa dei verdi, dopo 22 anni, dal parlamento: dalla Primaria dell’ottobre 2005, alle politiche del 2006, passando per il congresso di Fiuggi dello stesso anno. Poi il colpo di grazia della sinistra arcobaleno e la perdita del simbolo.
Gli elettori verdi non sono di provenienza comunista, sono persone che chiedono legalità, rispetto, qualità della vita migliore.
Se i verdi non hanno la rappresentanza del territorio, se non ne recepiscono le istanze perché avulsi non hanno alcuna ragione né storica né politica di esistere.
L’unica possibilità che rimane, se mai lo comprenderanno, è quella di tornare movimento, radicato nel territorio, con le liste civiche verdi, ambientaliste e di legalità. Uno spazio che, proprio per l’assenza o per l’errore storico dei verdi, è stato oggi occupato da Grillo e dai suoi meetup.
I verdi all’inizio erano per l’alternanza nelle nomine e negli incarichi, per incompatibilità di cariche interne e nelle istituzioni, erano contro la casta, contro i politici di professione, contro lo spreco della politica e delle pubbliche amministrazioni.
Di fatto i loro elettori in questo non hanno trovato alcuna differenza con gli esponenti degli altri partiti.
La scomparsa dei verdi era stata prevista 3 anni fa dai verdi della provincia di Latina se non ci fosse stato alcun cambiamento.
I voti dei verdi o si sono persi nell’astensione o nel voto a Di Pietro oppure a forze politiche minori e coerenti, per esempio per il bene comune.
Verdi e la provincia
Nel 2003 praticamente i verdi, intesi come partito, non esistevano più.
C’era qualche gruppo locale (Aprilia, Formia-Gaeta) molti simpatizzanti e attivisti locali.
Poi nel 2004 sull’onda di errori clamorosi e conseguenti proteste (acqua, rifiuti, trasporti) è cresciuto il consenso e il partito.
Insieme alla nomina di presidente provinciale e alla nascita di 11 circoli locali, con un esecutivo forte, attivo e presente vi sono stati alcuni risultati elettorali notevoli, grazie alla credibilità delle proposte.
Si sono avvicinate le persone, ma anche le associazioni, i comitati e le imprese.
Il forte e compatto gruppo provinciale ha messo in crisi quello nazionale (che ha dato ragione alle istanze del direttivo provinciale) e regionale (2 anni di commissariamento) attende da quasi 3 anni risposte che non mi risulta siano mai arrivate.
In molti hanno lasciato i verdi per questo e per il grossolano errore del caso Terracina.