Il
regalo di Natale alla Brebemi
NELLA
LEGGE DI STABILITÀ 300 MILIONI DI EURO PER L’AUTOSTRADA NATA
“SENZA SOLDI STATALI”
PAGA
PANTALONE
Altro
che “project
financing”a
costo zero
per
l’Erario: a ripianare
i
conti fallimentari
arriva
l’aiutino
di
governo e Regione
di
Camilla
Conti
L’autostrada
meno trafficata
d’Italia
la dovevano pagare
i
privati. E invece no. Perché
alla
fine tra le pieghe della
legge
di Stabilità 2015 approvata
nelle
scorse settimane dal
governo
spunta uno stanziamento
pubblico
di 300 milioni
per
la A35 meglio conosciuta
come
Brebemi. Contributo che
la
società concessionaria controllata
da
Intesa Sanpaolo e
dal
gruppo Gavio aveva chiesto
per
riequilibrare il suo piano
economico
e che va ad aggiungersi
agli
altri 60 milioni assegnati
dalla
Regione Lombardia
prima
di Natale.
A
sollevare il caso è stato ieri
l’Eco
di Bergamo ricordando
anche
che
il finanziamento della
Regione
aveva suscitato non
poche
polemiche anche fra lo
stesso
governatore Roberto
Maroni,
favorevole alla concessione,
e
il ministro ai Trasporti
e
alle Infrastrutture
Maurizio
Lupi il quale, solo pochi
giorni
fa, era sembrato contrario.
Durante
un conferenza
stampa
a Palazzo Lombardia
aveva,
infatti, evidenziato che i
vertici
della Brebemi spa si erano
spesso
vantati di essere riusciti
a
costruire l’autostrada solo
con
soldi privati: “Mentre
ora
ci chiedono un contributo
pubblico”
aveva detto. Non solo.
Durante
la discussione per
l’approvazione
della legge regionale
finanziaria
2015, il capogruppo
del
Pd in Consiglio
regionale,
Enrico Brambilla ha
duramente
criticato la decisione
della
Regione di partecipare
al
riequilibrio del piano economico
della
Brebemi-A35 attraverso
un
contributo da 60 milioni
da
versare in tre anni, dal
2015
al 2017. Ad aggravare la
questione,
secondo Brambilla,
è
che i 60 milioni sono stati
stanziati
togliendoli dal fondo
destinato
all’edilizia sanitaria.
DALLA
MAGGIORANZA è
stato
però
fatto notare come anche
il
governo Renzi, che ha come
principale
partito all’inter -
no
lo stesso Pd, abbia deciso di
sostenere
Brebemi. Sono così
affiorati
i fondi pubblici inseriti
attraverso
un emendamento,
nella
legge di stabilità 2015 con
un
nome tecnico che passa
inosservato.
Si chiama “Fondo
interconnessione
tratte autostradali”
e
ha una dotazione
complessiva
di 300 milioni di
euro
che verranno stanziati, 20
milioni
di euro all’anno, dal
2017
al 2031. Alla ripartizione
delle
risorse, da utilizzare
esclusivamente
in erogazione
diretta,
si provvede con delibera
Cipe
(il comitato che coordina
gli
investimenti statali) su
proposta
del ministero delle
Infrastrutture
e dei Trasporti.
“Nata
con la promessa di autofinanziarsi,
la
Brebemi diventa
ora
l’autostrada più sussidiata
del
mondo”, ha commentato
Dario
Balotta, responsabile trasporti
di
Legambiente Lombardia.
A
rendere i contributi pubblici
“una
farsa”, secondo Balotta,
ci
sono poi gli sconti del
15
per cento (fino a maggio)
per
i pendolari annunciati da
Brebemi.
Dalla sua inaugurazione,
avvenuta
a luglio, la “di -
rettissima”
di 61 chilometri che
collega
Milano, Bergamo e Brescia
viene
utilizzata da meno di
17
mila veicoli al giorno contro
i
60 mila previsti. “Inoltre -
conclude
l’esponente di Legambiente
-
lo sconto di 1,60
centesimi
non basterà a far
cambiare
idea agli automobilisti,
perché
il pedaggio costerà
comunque
il 45 per cento in più
della
parallela A4”.
Di
certo è stato svelato il grande
inganno
chiamato project
financing
di
cui aveva già scritto il
Fatto
Quotidiano
nell’agosto
scorso.
Il
miracoloso sistema che apparentemente
fa
finanziare le
grandi
opere dai privati perché
le
casse pubbliche sono vuote.
Solo
che alla fine paga comun-
que
lo Stato.
14
MARTEDÌ
30 DICEMBRE 2014 il
Fatto Quotidiano