venerdì 31 luglio 2015

E se Genova fosse la prima città a Rifiuti Zero, senza inceneritori?

E se Genova fosse la prima città a Rifiuti Zero, senza inceneritori?

Con la chiusura della discarica di Scarpino, per il divieto di conferire frazioni organiche e indifferenziato tal quale, Genova, da quasi un anno, non ha impianti dove smaltire sia i suoi scarti indifferenziati che la frazione umida che si comincia a differenziare presso i centri commerciali ed in alcuni quartieri cittadini. 

Pertanto è stato giocoforza portare fuori regione queste due frazioni, affinché siano compostati o inceneriti.

Questa scelta ha aggravato i costi del servizio, ma ha permesso di tenere la città sufficientemente pulita, senza reali emergenze rifiuti che qualcuno, nei propri interessi, certamente auspica.

Tuttavia, come a volte succede, questa grave crisi potrebbe diventare un'opportunità in quanto costringerebbe AMIU a trasformarsi: da azienda capace solo di raccogliere i rifiuti da smaltire  in discarica, diventare una nuova azienda che deve imparare come raccogliere in modo innovativo (Porta a Porta) i Materiali post consumo selezionati dai genovesi, migliorarne la qualità e immetterli in nuovi cicli produttivi.

Dalla Economia Lineare (produci, consuma, smaltisci), AMIU potrebbe diventare la prima azienda italiana della nuova Economia Circolare (produci, usa e ricicli).

Ma i vecchi interessi, compresi quelli malavitosi, che hanno fatto grandi affari con lo smaltimento dei rifiuti tal quale in discarica o negli inceneritori, non hanno alcuna voglia di mollare l'osso.

Nel corso della Tavola rotonda del 29 luglio, organizzata a Genova dalla associazione Gestione Corretta dei Rifiuti, con la partecipazione, tra gli altri,  del presidente AMIU Castagna, dell'assessore Ambiente Porcile e del consigliere Pignone, con delega alla gestione dei materiali post consumo, si è appreso che nel territorio provinciale non si trovano i 40.000 metri quadrati  necessari per l'impianto per il trattamento a freddo delle frazioni indifferenziate (con recupero di materia) e per l'impianto di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica, predisposto per la produzione di compost e di biometano da utilizzare come combustibile per l'autotrazione.

Questa carenza di spazi, oltre alla orografia ligure, deriva anche dal fatto che, a quanto affermato dal presidente Castagna, la scusa addotta è che le poche aree disponibili a Genova sono già state accaparrate a servizio dei futuri lavori del terzo valico e della "gronda autostradale", grandi opere di dubbia utilità e, a mio avviso, fuori tempo massimo, rispetto ai profondi cambiamenti in atto nelle modalità di trasporto.

Se in questo modo, alcuni "poteri forti" si stanno mettendo  di traverso per impedire, di fatto, il progetto innovativo di realizzare in Liguria una economia circolare, basata sul riutilizzo degli scarti dei genovesi, ci sono anche sei presidenti dei Municipi genovesi a fare orecchio da mercante rispetto alla pressante richiesta di realizzare nei quartieri di loro competenza le Isole Ecologiche, servizi di estrema utilità per i loro concittadini che, in questo modo, potrebbero conferire i loro scarti ingombranti, quelli pericolosi e le apparecchiature elettriche e elettroniche.

Oggi, su nove Municipi, solo tre sono dotati di Isole Ecologiche (lungo Bisagno, val Polcevera, Pontedecimo) e ognuna di loro permette il recupero di 5.000 tonnellate all'anno di scarti, evitandone l'abbandono e lo smaltimento indiffereziato, con pesanti costi a carico della comunità per la bonifica dei siti contaminati e per il pagamento delle ecotasse regionali.

Come ha ricordato Castagna, presidente AMIU, se tutte le isole ecologiche fossero operative, 45.000 tonnellate di rifiuti potrebbero essere riciclati ogni anno, circa il 22% dell'intera produzione di Materiali Post Consumo dei genovesi (205.900 tonnellate nel 2014).


Nella Tavola Rotonda è anche emersa la perplessità della CGIL rispetto al nuovo piano di gestione dei Materiali Post Consumo,  nonostante il fatto documentato che l'introduzione del Porta a Porta aumenti in modo significativo l'occupazione.

Al sindacato, il passaggio al Porta a Porta (unico modo per raggiungere e superare il 65% di raccolta differenziata) non andrebbe bene, in quanto questo servizio potrebbe essere assegnato a basso costo alle coperative sociali e inoltre potrebbe essere un intollerabile aggravio alla salute dei lavoratori.
Posizione miope, non adegatamente documentata, incapacità di governare l'inevitabile cambiamento? 


E invece sicuro che dalla attuali grave crisi Genova può uscire con un vero piano  che adotti la strategia Rifiuti Zero, incentrato sul massimo recupero di materia e su raccolta porta a porta su tutta la città'.

Come brevemente descitto da Federico Valerio, ricercatore esperto in chimica ambientale,  la scelta di gestire la frazione organica con la digestione anaerobica può assecondare gli obiettivi di un elevato recupero di materia con il minimo impatto ambientale se l'impianto , come è possibile, sarà predisposto a produrre e commercializzare compost di qualità prodotto con il compostaggio del digestato e a privilegiare la raffinazione del biogas (miscela anidride carbonica e metano ) per produrre metano ad elevata purezza, materia di alta qualità, ancorché in fase gassosa, utilizzabile per alimentare  l'intera  flotta automezzi AMIU e AMT, una volta che questi automezzi pesanti fossero trasformati per essere alimentati a metano.

Grazie a questa rivoluzione Genova potrebbe diventare la prima grande città italiana a Rifiuti Zero, con raccolta porta a porta estesa a tutto il suo territorio, senza inceneritori e senza produzione di combustibili da rifiuto.

Ci sono le premesse perché questo possa realmente avvenire, in quanto questa è la volontà politica del Comune, in sintonia con le scelte del Presidente AMIU, condivise dal nuovo Direttore Generale e con l'appoggio di una buon numero di genovesi.
 

Per non perdere altro tempo e dar così fiato agli amici dell'incenerimento tal quale (sempre in agguato) Genova, nei prossimi due anni,  deve essere aiutata a trovare le aree per i suoi impianti e per le Isole Ecologiche, a superare l'emergenza della discarica e a far partire la raccolta porta a porta di tutte le frazioni, separate con cura dai cittadini.

E se nel frattempo si studiasse come passare alla Tariffazione Puntuale per far pagare meno a chi differenzia di più, non sarebbe male.

Resta i problema di chi paga questi interventi.
Ieri il Comune ha votato perchè IREN entri a far parte della partita. E' una scelta molto criticata, in quanto potrebbe aprire la via ad una privatizzazione dei servizi di gestione dei materiali post consumo, a danno dei cittadini che comunque dovranno pagare questa operazione.

C'è comunque da sperare che anche IREN abbia capito che i materiali post consumo sono una vera risorsa economica, solo se riciclati.

Se fossi un imprenditore,  non investirei un soldo nei termovalorizzatori e nei combustibili da rifiuto.

Infatti dubito che si possa continuare ad incentivare con denaro pubblico l'incenerimento di rifiuti o di combustibili solidi ricavati dai rifiuti, sistemi che conti alla mano, inquinano, sprecano energia e materia e contribuiscono pesantemente alla emissione di gas clima alteranti.

E senza incentivi questi impianti sono destinati ad un rapido fallimento. http://federico-valerio.blogspot.it/2015/07/e-se-genova-fosse-la-prima-citta.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+ScienziatoPreoccupato+(Scienziato+Preoccupato)

babbo natale i sacchi e la monnezza

SACCO BABBO NATALE!!! (2) (2)

le interrogazioni parlamentari sulla bulimia di centrali elettriche a Pontinia

era l'11 aprile 2011 Con molta soddisfazione ho appreso dalle cronache di Pontinia del quotidiano “La Provincia” che il mio primo articolo pubblicato sul quotidiano nazionale “Terra”, sui 30 progetti di centrali elettriche nel comune di Pontinia, http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/04/pontinia-30-centrali-sul-quotidiano.htmlè diventato oggetto dell'interrogazione parlamentare http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=530102 a firma dei senatori dell'Idv Bugnanohttp://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00025197.htm, Pedica http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00012480.htm e Belisariohttp://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00022864.htm

Fukushima, 3 dirigenti della centrale nucleare verso l'incriminazione

L'esito dell'inchiesta di una commissione composta da cittadini del Giappone apre la strada del processo per l'ex presidente della società Tepco, che gestiva l'impianto al centro della tragedia del 2011
TOKYO - Negligenza professionale con conseguente morte e lesione: è l'accusa dalla quale rischiano di doversi difendere tre dirigenti della società che gestiva l'impianto di Fukushima, la centrale nucleare che causò la catastrofe naturale del marzo 2011 in seguito allo tsunami che ha sconvolto il Giappone. Secondo la tv pubblica Nhk, per l'ex presidente di TepcoTsunehisa Katsumata e gli ex vice presidenti Sakae Muto e Ichiro Takekuro le accuse penali stanno per portare a un'incriminazione dopo l'inchiesta condotta da una commissione investigativa di Tokyo composta da cittadini, la cui decisione obbliga il tribunale distrettuale della capitale a processare i tre ex manager.

A Fukushima ricostruzione ancora lontana


La crisi nucleare di Fukushima è considerata una delle più gravi di tutti i tempi, seconda solo a quella di Chernobyl del 1986. Nel pomeriggio dell'11 marzo 2011 le onde del mare, causate da un terremoto di magnitudo 9 avvenuto al largo della regione giapponese di Tohoku, piombarono sulle coste causando oltre diciottomila morti e centinaia di miglia di edifici distrutti. A subire danni fu anche la struttura nucleare gestita appunto dalla Tepco.

A causare la catastrofe è stato il mancato funzionamento dell'impianto di raffreddamento dei reattori, messo fuori uso dall'onda dello tsunami che ha superato le barriere di protezione. La temperatura interna all'impianto è salita vertiginosamente causando una serie di esplosioni. Migliaia di cittadini presentarono denuncia contro la società contestando carenze nei meccanismi di sicurezza ma nel 2013 era arrivata un'archiviazione. Per far fronte ai costi di ristrutturazione e alle migliaia di richieste di indennizzo, la Tepco ha approntato un fondo appoggiato dallo Stato pari a 36 miliardi di euro http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/31/news/fukushima_3_dirigenti_della_centrale_nucleare_verso_l_incriminazione-120163670/?ref=HREC1-26

Death of the Lion Cecil : let's stop the braconage

Hi
this week the We Sign It citizen network want you to join the international campaingn #Cecilthelion and let's stop braconage. Death of the Lion Cecil : let's stop the braconage

Cecil, a 13-year-old lion who was living on the Zimbabwean Reserve Hwange Park, was killed on July 1, 2015 by James Walter Palmer, a wealthy American dentist. The death of Cecil has raised many reactions around the world. This horrible act is one case among many that involve wealthy oil princes determined to feed their egos by depriving humankind of the beauty of some species. 

Sign this petition that asks: 

- the African Union to ban trophy hunting
- the Western countries to systematically prosecute their citizens who engage in these barbaric practices

Trivelle: Puglia, Basilicata e Calabria al Ministero per lo Sviluppo Economico

News - 30 luglio, 2015
Ieri i governatori Emiliano, Pittella e l’assessore all’ambiente della Regione Calabria Rizzo hanno incontrato il sottosegretario per discutere di airgun e trivelle.
I rappresentanti delle tre regioni, capofila del sempre più ampio fronte di opposizione alle nuovetrivellazioni, hanno incontrato, prima di entrare al Ministero, una nostra delegazione, insieme a Legambiente, Avaaz e Marevivo.
Abbiamo bisogno di una moratoria volta a fermare subito le trivellazioni nel Mediterraneo: per questo abbiamo consegnato alle regioni un memorandum con tre argomenti fondamentali per bloccare le trivelle off-shore.
Tre i motivi principali per opporsi ai piani di trivellazione contenuti in particolare nell'articolo 38dello Sblocca Italia:
  1. Non è prevista un'intesa tra Stato e regioni coinvolte nei nuovi piani di trivellazione, a differenza di quanto previsto dall'articolo 117 della Costituzione;
  2. Le attività di prospezione di idrocarburi sono svolte oggi in assenza di una pianificazione nazionale di queste attività e di una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che definisca i limiti e gli ambiti (territoriali e non solo) in cui le compagnie possono presentare le loro istanze di ricerca finalizzate all'estrazione di idrocarburi.
  3. Il recepimento della c.d "Direttiva Offshore" (dir 30/2013) proposta dal governo italiano è assolutamente inaccettabile per diversi motivi. A titolo esemplificativo si pensi che oggi in Italia non viene neppure considerata, all'interno della Valutazione di Impatto Ambientale, la possibilità di incidente rilevante, evenienza da tenere assolutamente in conto quando si parla di trivellazioni in mare.
A conclusione dell'incontro al MISE, iI Presidente della Regione Puglia, Emiliano, ha confermato che le Regioni hanno richiesto al governo una moratoria alle trivelle (anche usando il memorandum presentato dagli ambientalisti). Ha aggiunto che le Regioni attendono risposte concrete dal Governo in occasione di un nuovo incontro che è stato fissato per la prossima settimana. Qualora non si trovasse un accordo tra Stato e Regioni, i consigli regionali che lo riterranno potranno avviare, come previsto dalla Costituzione, la procedura del referendum contro le norme che consentono le trivellazioni, come dichiarato dal Presidente della Regione Puglia Emiliano.
Oltre alla Puglia, la Calabria e la Basilicata, anche Abruzzo, Marche e Molise si sono già espresse contro le trivellazioni offshore: si tratta infatti delle 6 regioni "colpite" dai piani di trivellazioni delGoverno Renzi.
Nel frattempo, sempre nella mattinata di ieri, è stata ufficializzata la notizia che le aziende OMV eMarathon Oil, detentrici di 7 delle 10 concessioni nel mare croato, hanno ritirato i propri piani. I motivi non sono ancora chiari, ma è un altro evidente colpo ad una politica energetica che non ha senso da nessun punto di vista, tantomeno in un mare come il Mediterraneo!
Noi continueremo a batterci per un mare libero dalle trivelle, portando il messaggio di migliaia e migliaia di persone che non vogliono sacrificare la salute e la bellezza del mare sull'altare dei petrolieri! SCHIERATI CON NOI!
Categorie
  • energia e clima http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Trivelle-Puglia-Basilicata-e-Calabria-al-Ministero-per-lo-Sviluppo-Economico/

Greenpeace Giù la maschera Nostromo, noi sappiamo cosa peschi “laggiù nel cuore del mare”!

Vuoi sapere davvero dove nasce il tonno Nostromo? Allora forse è meglio che eviti di guardare lospot televisivo lanciato qualche settimana fa da uno dei più importanti marchi di tonno presenti sul mercato italiano. Nostromo ci racconta che è proprio laggiù dove l'oceano è più blu, laggiù dove l'oceano è più profondo, laggiù nel cuore del mare che sceglie uno a uno i tonni che finiscono nelle nostre scatolette...ma purtroppo la pesca usata per portare ogni giorno sulle nostre tavole il tonno in scatola è tutt'altra cosa. http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/gi-la-maschera-nostromo-noi-sappiamo-cosa-pes/blog/53666/

La maggior parte del tonno Nostromo viene infatti catturato con metodi di pesca poco selettivi, cioè reti a circuizione troppo spesso usate con sistemi di aggregazione per pesci (FAD Fish Aggregating devices) che oltre al tonno catturano anche molte altre specie come tartarughe, razze o squali. Per non parlare dell'enorme quantità di "baby tuna", esemplari di tonno obeso e pinna gialla così piccoli da non aver ancora raggiunto la maturità, andando ad acuire ancora di più la crisi di queste specie, già vittime dello sfruttamento eccessivo.
I pescherecci che utilizzano questi metodi di pesca sono ben lontani dall'immagine del piccolo peschereccio che ci viene proposta nello spot. A un occhio ben esperto non sfugge che ilpeschereccio del video è un cianciolo, solitamente usato per la pesca alle acciughe, e non certo una barca per la pesca al tonno! Nella realtà infatti i tonni che finiscono nelle scatolette Nostromosono pescati da mega-pescherecci che possono raggiungere anche 100 metri di lunghezza e in grado di catturare fino a 3000 tonnellate di tonno in una sola partita di pesca: quasi il doppio delle catture annuali di alcuni paesi delle isole del Pacifico, nelle cui acque vanno a pescare.
Molti dei pescherecci usati per catturare il tonno Nostromo fanno parte della flotta Calvo (il gruppo spagnolo che possiede il marchio italiano) che sta depredando le acque di tutto il mondo. Recentemente una delle loro imbarcazioni è stata coinvolta in un episodio di pesca illegale al largo della costa del Senegal... e non è certo il tipo di pesca che Nostromo vorrebbe farci vedere in tv!
Eppure un'alternativa a questo tipo di pesca che sta "pugnalando al cuore il mare" esiste davvero: si tratta della pesca a canna effettuata da flotte artigianali di piccoli pescherecci che danno lavoro a migliaia di pescatori locali. La verità è che meno dell'1% del tonno Nostromo è pescato a canna: cosa aspetta l'azienda a andare davvero alla ricerca di un tonno così buono e a prediligere quello che davvero viene pescato con la sola forza della passione e della determinazione?
Ma non è tutto: per farci davvero "sognare" Nostromo ha pensato bene di utilizzare nella propria pubblicità il bellissimo e maestoso tonno rosso del Mediterraneo.....peccato che nelle proprie scatolette finisca solo il più piccolo tonnetto striato, e in minor quantità il tonno pinna gialla, specie di tonno tropicale provenienti da oceani lontani come il Pacifico o l'Atlantico! E questo nonostante l'azienda si sia addirittura impegnata nella propria politica a non utilizzare "specie in pericolo". Iltonno rosso del Mediterraneo è infatti stato portato sull'orlo del collasso da una pesca eccessiva e illegale, che solo troppo tardi è stata ridotta a livelli sostenibili, permettendo negli ultimi anni un lento recupero della risorsa.
Insomma l'immagine bucolica del piccolo pescatore che seleziona quasi uno a uno i tonni che finiscono nelle nostre scatolette è suggestiva...che sia la volta buona che Nostromo decida di usarla davvero per le proprie produzioni? Guardando quello che finisce oggi nel tonno Nostromo ci sentiamo delusi e ingannati come consumatori, e chiediamo all'azienda di prendere impegni decisi per eliminare metodi di pesca distruttivi. Dopo l'estate pubblicheremo la nostra nuova Classifica Rompiscatole e vedremo se Nostromo è disposto a investire oltre che in spot pubblicitari, e visionari, anche in una pesca realmente sostenibile.
Giorgia Monti - Campaigner Mare di Greenpeace Italia

il parere della provincia di Latina giudica non idoneo o parzialmente idoneo il progetto della centrale a biogas a Pontinia Mazzocchio ditta Naturalia





dopo la comunicazione alla provincia di Latina, alla Regione Lazio e alla Procura è stato reso pubblico il parere sulla VIA centrale a biogas Naturalia a Pontinia

Osservazioni sull’Istanza di Valutazione Impatto Ambientale , ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs.152/2006, per l’intervento di “Modifica sostanziale per la realizzazione di un impianto a biogas per la produzione di biometano” nel Comune di Pontinia, presentata dalla Ditta Naturalia Società agricola a.r.l. con nota del 22.04.2015, acquisita in atti con prot-n°21609 del 22.04.2015. Osservazione istanza VIA Naturalia.pdf

Pontinia Chiusura temporanea della circolazione stradale lungo la S.P. n.58 “Migliara 47” (Braccio Appia) dal Km. 0+850 (incrocio S.C. Striscia)

Chiusura temporanea della circolazione stradale lungo la S.P. n.58 “Migliara 47” (Braccio Appia) dal Km. 0+850 (incrocio S.C. Striscia) al Km. 1+500 (incrocio S.S. Appia), con esclusione dei residenti, dalle ore 8:00 alle ore 18:00, con inizio dal 03 Agosto 2015 sino al termine dei lavori, necessaria per l’esecuzione dei lavori URGENTI di manutenzione sul ponte stradale sul fiume Linea Pio. Ordinanza n.24 del 31.07.2015.pdf

Pontinia Sabaudia Istituzione divieto di pesca temporaneo tratto Fiume Sisto dalla Migliara 51 alla Migliara 57.

Dopo la mia segnalazione di questa mattina è tornato on line il sito della Provincia di Latina
Istituzione divieto di pesca temporaneo tratto Fiume Sisto dalla Migliara 51 alla Migliara 57.
 Provv.n.114 Divieto di pesca fiume Sisto.pdf

Roma, la Soprintendenza e il vincolo archeologico conteso: Lidl avrà il suo supermercato?

“Fermiamo i cannibali delle aree verdi, impediamo la cementificazione” c’è scritto sui manifesti ancora attaccati ai muri del cantiere tra via di Acqua Bullicante, via San Vito Romano e via di Villa S. Stefano, a Roma, all’interno del Comprensorio Casilino, ex Sdo. Sono lì dalla metà di giugno, quando un presidio degli abitanti del V Municipio, riuniti nei comitati “No Cemento a Roma est”,  si è dato appuntamento davanti all’ingresso dell’area di proprietà privata, per impedire che entrassero gli operai e iniziassero a realizzare una nuova filiale della catena di supermercati Lidl .
lidlDopo il taglio degli alberi di alcune settimane prima, non rimaneva che dare avvio alle operazioni di scavo. Le licenze? Tutto a posto, assicuravano i responsabili del cantiere. Allora, perché mai protestare? Perché intralciare quel che secondo la Lidl si configura come “lo sviluppo della rete vendita” per “avvicinarsi sempre di più al cliente”?
Le ragioni delle barricate molteplici e tutte fondate. Tutt’altro che il capriccio dell’ennesimo comitato ambientalista con il pallino del verde. Anche se, è inutile negarlo, la scelta di rovesciare su un territorio ampiamente urbanizzato, nuove cubature, appare quantomeno scriteriata. L’idea di riempire uno dei pochi vuoti esistenti con un parallelepipedo di cemento di mille metri quadrati, ai quali aggiungere due parcheggi a raso e uno sopraelevato, in contrasto con qualsiasi standard di vivibilità. In un quartiere nel quale il verde è un’utopia. Tanto più che la funzione stessa, quella commerciale dell’immobile, rischia di ripercuotersi in maniera negativa sulle attività già esistenti in quel quadrante, finendo per tramutarsi piuttosto che in un nuovo servizio per gli abitanti del quartiere, nella causa dell’acuirsi delle sofferenze per una grande quantità di quei piccoli commercianti che ne costituiscono il tessuto connettivo.
Insomma, considerazioni urbanistiche e, per così dire, sociali. Ma c’è di più. L’area in questione si trova compresa all’interno del vincoloAd Duas Lauros. Così si desume chiaramente dalla lettura dell’atto. Ma, purtroppo, non nella cartografia allegata. Circostanza che non dovrebbe costituire un problema. In questi casi a valere, a contare, è l’atto. E infatti è così, sempre. O quasi. A risolvere la questione ci pensa la Soprintendenza archeologica, negando che il vincolo comprenda l’area.
Sostanzialmente, mette in dubbio i limiti. Nonostante ci sia il DM del 21.10.1995 che istituisce il vincolo anche in “via di Villa S. Stefano, via di S. Vito, via Acqua Bullicante”, cioè i limiti dello spazio nel quale procedere alla nuova operazione urbanistica. Ma un’incertezza esiste. “Nel caso specifico l’assenza d’incrocio tra via di San Vito e via di Villa Santo Stefano non consente la chiusura della perimetrazione. E pertanto è evidente che fa fede la planimetria allegata che definisce precisamente l’area … che non rientra quindi nella perimetrazione del vincolo”, scrivono nella nota del 13 luglio 2015 la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma, il responsabile del procedimento Anna Buccellato, quello dell’ufficio vincoli Angela Colasanti e il SoprintendenteFrancesco Prosperetti.
lidl2In questo modo la questione chiusa. Resa vana l’ordinanza di sospensione dei lavori da parte diGianmarco Palmieri, Presidente del V Municipio. Tra la rabbia e l’incredulità di chi aveva visto nella Soprintendenza la garante delle regole, la vicenda sembra giunta alla sua consueta conclusione. Con le crescenti preoccupazioni del gruppo attivo Pigneto-Prenestino, del WWF Lazio, di Italia Nostra Roma e di altre associazioni, non solo locali.
Rimangono le richieste della Soprintendenza, certo: “In ragione della prossimità ad aree con valenze archeologico-paesistiche” ci saranno “indagini archeologiche propedeutiche alla progettazione dell’intervento di edificazione” e “la prescrizione della salvaguardia attraverso copertura conservativa e innalzamento delle quote moderne, nell’area destinata a verde, dei lacerti di percorsi viario di indefinibile origine antica”. Ma la sorte dell’area sembra segnata, a prescindere da eventuali rinvenimenti nelle indagini archeologiche preliminari.
A questo punto è più che probabile che Lidl, come si legge sul suo sito, il cui “operato quotidiano è improntato al senso di responsabilità, dal punto di vista economico, sociale e ambientale”, avrà il suo supermercato. Gli abitanti del quadrante saranno privati di un potenziale spazio a verde pubblico. Ma a perdere più di tutti sarà la Soprintendenza archeologica. Almeno in questa occasione, interprete forse troppo timida di una battaglia per la tutela dei luoghi che non consente indecisioni. A suscitare perplessità non è la necessaria prudenza che la Soprintendenza sceglie di adottare nei confronti di un’area privata sulla quale gravitano interessi economici. Ma piuttosto la sbrigativa risoluzione per una questione che non si configura soltanto di “principio”. In gioco ci sono tutela evalorizzazione. Che a Roma continua ad essere esercitata ad intermittenza. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/31/roma-la-soprintendenza-e-il-vincolo-archeologico-conteso-lidl-avra-il-suo-supermercato/1921751/

discarica di Borgo Montello VIA Indeco ed Ecoambiente Procedimento sospeso in attesa di pronuncia VIA

ECOAMBIENTE S.r.l Latina Borgo Montello Impianto trattamento, recupero e valorizzazione rifiuti non pericolosi con discarica di servizio. Ulteriori volumetrie a sedime invariato responsabile procedimento Massimo Toccacieli 21/05/2015 Procedimento sospeso in attesa di pronuncia VIA

IND.ECO. S.r.l.Latina Borgo Montello Discarica per rifiuti non pericolosi - Progetto sopra elevazione bacino S8 responsabile procedimento Massimo Toccacieli 21/05/2015  Procedimento sospeso in attesa di pronuncia VIA

la regione Lazio nasconde i documenti della centrale a biogas, la solita truffa?






http://www.antoniodecurtis.org/truffa.htm
primo falso il progetto anzichè essere ubicato in provincia di Latina nel comune di Pontinia viene ubicato a Pontinia. Se poi si clicca sulla sintesi degli elaborati progettuali ecco cosa compare:
http://www.regione.lazio.it/binary/rl_ambiente/tbl_progetti/019_2015.zip

Not Found

The requested URL /binary/rl_ambiente/tbl_progetti/019_2015.zip was not found on this server.

Apache/2.2.15 (Red Hat) Server at www.regione.lazio.it Port 80
Domanda: ma alla regione Lazio ufficio VIA ci lavora Al Capone o Totò Truffa?

al capone.
http://www.lultimaribattuta.it/27992_alcapone


Progetti

  • 22/04/2015 - Modifica sostanziale per la realizzazione di un impianto a bioga s per la produzione di compost di qualità e biometano. Scarica Sintesi Elaborati Progettuali.Responsabile del Procedimento: Fernando OlivieriRecapito Telefonico: 0651689362Indirizzo di Posta Elettronica Istituzionale:  folivieri@regione.lazio.it 
    proponente: NATURALIA SOC. AGRICOLA ARL
    comune: Roma
    provincia: RM

il sito della provincia di Latina è inaccessibile

http://www.provincia.latina.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1 Errore di connessione col DB: [La connessione al DB non è riuscita.]

TARANTO “C’è amianto all’Ilva ” I Verdi: “La bonifica è insufficiente”

SAPPIAMO CHE all’interno della batteria c’è presenza di amianto, sappiamo che nei dintorni operano centinaia di lavoratori”. Fanno riferimento alla demolizione della batteria 10 del reparto Cokerie dell’Ilva, gli attivisti del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti che giovedì hanno denunciato l’ennesimo scandalo che riguarda l’acciaieria di Taranto, da tempo nell’occhio del ciclone. Nella stessa giornata Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi, è invece intervenuto per ricordare che oggi è il giorno entro il quale Ilva “deve aver realizzato l’80% delle prescrizioni ambientali previsto dall’Aia. Ma l’inquinamento diffuso e i fenomeni incontrollati e dannosi come gli slopping, continuano a rappresentare indisturbati un incombente pericolo per la salute dei tarantini”. Intanto l’Usb di Taranto ha fatto sapere di aver presentato un esposto chiedendo un intervento urgente “viste le gravissime problematiche di sicurezza inerenti Acciaiera 1” che oggi, dopo essere stata ferma per oltre 4 mesi per via degli interventi prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale, dovrebbe venire riaperta.
Il fatto quotidiano 31 luglio 2015

Governo battuto sulla Rai: Renzi nella morsa tra Verdini e sinistra



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I segreti di Hacking Team nelle mani dei terroristi Nelle e-mail rubate dagli hacker le tracce di un ex dipendente che lavora per gruppi eversivi  I dialoghi tra l’ad Vincenzetti e un agente segreto svelano una pista allarmante per la sicurezza internazionale. E proprio ieri il capo della polizia Pansa ha denunciato: “Lo stop ai sistemi dell’azienda ha fermato tutte le inchieste sui possibili attacchi”
FRANCESCO BOCCIA “Salvano Azzollini e ignorano un crac da 500 milioni” » MARCO PALOMBI C’ è quasi un sottinteso nel voto con cui, mercoledì scorso, il Senato ha evitato l’arresto di Antonio Azzollini, esponente di Ncd.
O R AC O L I La singolare citazione del 1973 del líder máximo spopola sul web IL PROFETA CASTRO, OBAMA E IL PAPA » CARLO ANTONIO BISCOTTO D a qualche giorno, navigando in rete, si ha la netta sensazione che il vecchio Fidel Castro abbia preso il posto dell’antico compagno Che Guevara come icona e totem della cultura popolare rivoluzionaria. Tutto questo grazie ad una profetica citazione del 1973 che sta facendo il giro del mondo: “Gli americani dialogheranno con noi il giorno in cui il loro presidente sarà un nero e il Papa un s ud am er ic an o”. La frase si è diffusa come un mantra in spagnolo, in inglese, in francese e persino in arabo. Il fatto è che il web abbonda di citazioni, frasi e aneddoti completamente falsi o abilmente manipolati. Di vero c’è che Stati Uniti e Cuba hanno finalmente ricucito i loro rapporti, che alla Casa Bianca siede un presidente nero e in Vaticano un Papa argentino. Il tentativo di verificare l’autenticità della profezia di Castro, però, non è facile.
BOLOGNA, 2.8.1980: QUELLA STRAGE CHE IL GOVERNO HA DIMENTICATO
tratto da www.ilfattoquotidiano.it

Latina ambiente un bilancio impossibile, lo scioglimento della partecipata è sempre più vicino, si decide il 5 agosto. Il presidente del collegio dei sindaci prende le distanze dal documento contabile. Deliri estivi: autostrada Roma Latina il primo per l'appalto (caro al sistema Incalza e Lupi) che sarà aggiudicato entro il 30 settembre. San Felice Circeo multe contro i rifiuti degli altri. Terracina nel mare spuntano le melanzane. Latina imposte Irpef al massimo fino al 2018, tassa per i rifiuti alta per ristoranti, pizzerie, bar e ortofrutta. Sud Pontino incendi sindaci dal Prefetto. Il processo per il calcio scommesse



IL GIORNALE DI LATINA
EDIZIONE DEL 31 LUGLIO
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caso rifiuti Latina ambiente senza soldi fallisce, l'ex presidente del cda Giungarelli dimissionario, replica al commissario Barbato: se il comune non paga quanto deve il fallimento della società è inevitabile. L'anfimafia sbarca nel Golfo, sequestrati immobili a San Felice Circeo, Fondi e Gaeta. I dati del ministero beni confiscati oltre la metà si trovano in terra pontina. Furti nelle auto durante la festa, furto da 50 mila euro da Euronics a Cisterna. Gli effetti del caldo l'autostrada Roma Latina per Moscardelli il progetto è possibile, chissà se si ricorda quando manifestava contro e la giudicava inutile e devastante



La prima pagina di oggi
LATINA OGGI E LA STAMPA INSIEME IN EDICOLA https://www.facebook.com/latinaoggieditoriale/photos/a.137264413146362.1073741829.136411303231673/452973311575469/?type=1&theater

Hacking Team, il signor G e i terroristi internazionali

C’è un punto che Governo e Copasir dovrebbero chiarire con urgenza. Riguarda il signor G, la Hacking Team, un ex dipendente dell’azienda e le organizzazioni terroristiche internazionali. Di Antonio Massari e Valeria Pacelli
“CARO MATTEO, TUO SILVIO” Di Marco Travaglio
“Caro Matteo, è un po’ che non ci sentiamo, ma sai di essere sempre nel mio cuore, come il figlio che avrei voluto avere. Perciò non ti nascondo l’amarezza e il senso di abbandono di questa dolorosa estate che – pensa un po’ – mi fa rimpiangere persino quella di due anni fa, quando – è vero – fui condannato in Cassazione, ma – per dio – mi sentivo ancora vivo e vegeto”.
DISASTRO ROMA, LE SUPERCAZZOLE DI MATTEO RENZI E IGNAZIO MARINO L’editoriale di Antonio Padellaro
VERDINI, IL MACELLAIO DEI SEGRETI DI B. E RENZI Di Fabrizio D’Esposito
L’INCHIESTA – TUTTI GLI AFFARI DELLA RENZI’S FAMILY
L’INTERVISTA – CASO AZZOLLINI, “IL PD NON VEDE UN BUCO DA MEZZO MILIARDO”A due giorni dal voto con cui il Senato ha evitato l’arresto di Antonio Azzollini, Marco Palombi ha intervistato Francesco Boccia.
LA POLEMICA – BENTIVOGLI CONTRO CAMUSSO E LANDINI :“IL SINDACATO NON SI SALVA SCONFINATO NELLA POLITICA”L’intervento di Marco Bentivogli, leader dei metalmeccanici Cisl.
CAOS FIUMICINO – L’INFERNO A BASSO COSTO DEI VACANZIERI A FIUMICINODopo l’incendio di mercoledì pomeriggio, ieri un blackout ha messo in ginocchio lo scalo più importante della Capitale. Il racconto di Andrea Giambartolomei
L’INCHIESTA – TRENITALIA E QUEL BIGLIETTO DA PAGARETrenitalia ci chiede di pubblicare le due relazioni della capotreno A.G. citata da Marco Travaglio il 28 luglio nell’articolo “Frecciarossa, Italia”.
ALMENO IL PD DEVE DIFENDERE LE TASSE Il commento di Laura Pennacchi
STRAGI: RENZI E LE PROMESSE DA DIMENTICARE Il commento di Loris Mazzetti
TSIPRAS, REFERENDUM ANTI-SYRIZAIl premier tenta di soffocare la fronda interna proponendo una consultazione nel partito sulla Grexit. Gli oppositori: “Se ne vada, il movimento è di sinistra, ed è nostro, non più suo” Michela A.G.Iaccarino
SFIDA DEI CURDI A ERDOGAN “BUTTACI FUORI DAL PARLAMENTO”Ormai è un dato di fatto che la tregua iniziata due anni fa tra la Turchia e il partito dei lavoratori curdi, Pkk, è finita ed è riesplosa la trentennale e sanguinosa guerra tra esercito e guerriglieri curdi. Di Roberta Zunini
IL TERZO MONDO È QUI DA NOI: IL SUD FA PEGGIO DELLA GRECIAIl rapporto Svimez: si avvia verso un “sottosviluppo permanente”. Record di disoccupati, industria al collasso. Le nascite mai così male da 150 anni. Di Carlo di Foggia
L’ANNIVERSARIO – SUPERCAZZOLA, E IL CONTE MASCELLI INVENTÒ LO STORYTELLINGNanni Delbecchi ci parla di “Amici miei”, film del grande “maestro” Monicelli, che il 15 agosto celebrerà i suoi 40 anni.
BJORK, LA CALDA MAGIA VENUTA DAL FREDDOMercoledì scorso a Roma l’unica data italiana dell’artista islandese. Sonorità pure unite all’elettronica e alle luci stroboscopiche per un pubblico appassionato. Di Giorgio Cerasoli http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/30/il-fatto-in-edicola-venerdi-31-luglio-esclusivo-hacking-team-il-signor-g-e-i-terroristi-internazionali/1922411/

giovedì 30 luglio 2015

caso rifiuti l'ombra dell'istanza di fallimento della Latina ambiente, il commissario Barbato sarebbe deluso dai vertici dimissionari della partecipata, accordo in alto mare. Un creditore passa alle vie legali per un credito di 200 mila euro


la follia infinita delle emissioni cancerogene e delle nanoparticelle con l'incapacità (o la complicità) della classe dirigente di difendere il territorio dalle speculazioni. Dubbi sollevati perfino a Sabaudia


Latina ambiente verso il fallimento si dimettono in 4 consiglieri su 7 del cda


Pontinia il fallimento del programma elettorale della lista per Tombolillo con la destra? piscina comunale e la riqualificazione ex Hilme i progetti impossibili lasciati in eredità


malasanità ai tempi del pd Matteo Renzi, Zingaretti con la maggioranza sel legambiente, la politica del risparmio sta facendo saltare diversi servizi essenziali e ritardando importanti analisi ed esami



Latina ambiente il caso dei rifiuti e delle probabilità del fallimento


Latina ambiente corsa contro il tempo e il fallimento, due giorni per risolvere il nodo dovendo cercare 2 milioni, rischio fallimento anche per il comune


Pontinia dopo il fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e le migliare piene di discariche, il comune prova a spendere le centinaia di migliaia di euro ricevuti


Borgo Sabotino il fulmine colpisce l'antenna, causando molti danni e creato il panico nel quartiere. Non bastava la centrale nucleare e il deposito nazionale delle scorie nucleari


Latina caso rifiuti, quando la nave affonda... abbiamo rimasti soli lasciate fare ai cittadini

Sono anni che i cittadini chiedono, inascoltati, di prendersi cura del ciclo dei rifiuti in provincia di Latina. Invece la classe dirigente ha creato un disastro ambientale (la discarica di Borgo Montello è l'esempio eclatante in Italia e in Europa) e un danno economico di decine di milioni che pare nessuno abbia la voglia di quantificarlo con correttezza. Insomma l'ennesimo fallimento del laboratorio politico della destra e del pd incapace di controllare, anzi spesso complice dei signori della monnezza o ad elemosinare un posto di lavoro (a Brù ricordate de mi cognato) oppure supini (Avvocato perdoni quei cittadini che si lamentano, non sono educati, eleganti e in vendita come me). Sarebbe bastato lasciar fare ai cittadini ed avremmo la raccolta differenziata e il recupero delle materie dai rifiuti. Basta copiare esempi ce ne sono tanti. Lasciate fare a noi cittadini, siamo disposti a rimpiazzare il cda di Latina ambiente, scommettiamo che superiamo discarica, tmb e inceneritori e che il costo della raccolta rifiuti diminuisce ?

http://www.rossonerosemper.com/varie/31281/we-are-ac-milan-quando-la-barca-affonda-i-topi-scappano/

https://www.facebook.com/248487081846939/photos/a.347930021902644.97511.248487081846939/347930038569309/

Milano, protesta animalista davanti Hermès: “Basta usare pelli esotiche”

30 luglio 2015 | di 

Milano, protesta animalista davanti Hermès: “Basta usare pelli esotiche”

La protesta animalista contro la griffe tocca anche il capoluogo lombardo. Un’attivista dell’organizzazione internazionale Peta si è sdraiata per terra indossando solo leggings a stampa coccodrillo e con del color rosso sangue sul corpo di fronte al punto vendita di Via Montenapoleone. L’azione è stata organizzata dopo l’indagine condotta da Peta negliallevamenti fornitori per le concerie di proprietà di Hermès. “Chiediamo al marchio di smettere di trarre profitto dalla vita e dalla morte di questi poveri animali – afferma l’associazione in una nota – togliendo per sempre dagli scaffali le loro pelli esotiche“ http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/07/30/milano-protesta-animalista-davanti-hermes-basta-usare-pelli-esotiche/399980/
La protesta animalista contro la griffe tocca anche il capoluogo lombardo. Un’attivista dell’organizzazione internazionale Peta si è sdraiata per terra indossando solo leggings a stampa coccodrillo e con del color rosso...
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