domenica 23 luglio 2017

mafia capitale: per il Monsignore la mafia è legata al potere. “Dubbi sul giudizio”

IL VERDETTO del processo a Mafia Capitale
lascia perplessa anche la Chiesa: secondo i
magistrati, non c’è mafia e si tratta di
associazioni per delinquere semplice. Monsignor
Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare nella
Capitale, commenta a Radio Vaticana la
decisione dei giudici: ”Ho dei dubbi su questo
giudizio e secondo me la mafia l’abbiamo
relegata a certi fenomeni ma non è così, la mafia
è legata al potere. In fondo è questo: il potere in
modo illegittimo, in modo corrotto. Questo è la
mafia”. Secondo il vescovo, in questo momento
il problema principale è la fiducia persa dei
cittadini: “Quando si perde la fiducia nelle
istituzioni è grave, questo mi sembra uno dei grossi problemi. C’è molto disorientamento”.
“Abbiamo provato di tutto – prosegue –, tutte le
combinazioni politiche, di tutti i colori, di tutti gli
schieramenti, ma pare che la corruzione sia un
tarlo che corrode continuamente le istituzioni”.
Una politica nuova, con uomini nuovi e per il
vescovo di Roma ciò può essere possibile con
“una riscossa morale a tutti i livelli: dalle
istituzioni più vicine al cittadino e non soltanto a
livello istituzionale ma anche a livello
re l a z i o n a l e ”. E qui entra, dice, in gioco il ruolo
della Chiesa: “Deve essere una Chiesa credibile
e forte. Allora potrà essere un faro e nello stesso
tempo anche un punto di coagulo di forze vive e
nuove”. Per Marciante quello che ormai manca è
una comunità stretta in difesa dei più deboli:
“Ognuno cerca di pensare a se stesso e chi ha le
risorse ed è furbo in questo caso riesce. Ma la
povera gente, chi non ha risorse, come fa a
risorgere? È un problema serio”.

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