mercoledì 19 luglio 2017

Italia brucia ancora. Mattarella: Pene severe per chi appicca fuoco

Gli incendi di questi giorni "che divampano in tante regioni" spesso "sono il risultato di azione di criminali da punire con forza e determinazione e con grande severità".
L'Italia brucia da Nord a Sud e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non può rimanere silente, quando su un disastro ambientale di grosse proporzioni si nasconde la mano dell'uomo. In occasione del trentennale dell'alluvione in Valtellina, da Aquilone, frazione di Valdisotto, dove oggi si ricordavano le 53 vittime della tragedia avvenuta nel luglio del 1987, il capo dello Stato ragiona soprattutto in un luogo martoriato da una sciagura che non si poteva evitare. Il territorio, però, aggiunge "con la sua bellezza e i suoi equilibri, va rispettato e salvaguardato perché questo aumenta la protezione e la capacità di resistenza delle comunità". Per questo Mattarella punta sulla "riqualificazione dell'ambiente, sanando i dissesti e correggendo le storture operate nel tempo, è una scelta lungimirante che favorirà il benessere, e dunque anche la crescita economica". E' necessario, rimarca "stabilire un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio, rappresenta una delle grandi sfide del presente e del futuro" e "chiamare i cittadini e tutte le energie della società alla partecipazione e all'impegno. Anche per affrontare nuove insidie e nuovi pericoli".Mattarella non ha dubbi "l'Italia ha bisogno della propria unità" per superare le sfide che ha davanti e su questo fronte, e lo sottolinea "pensando anche ai cittadini delle Regioni colpite dal terremoto degli ultimi tempi". Questi ultimi, devono "essere certi" ribadisce l'inquilino del Colle "che non li lasceremo mai soli ad affrontare le grandi difficoltà della ricostruzione e della riorganizzazione della loro vita sociale. Questo legame di carattere umano, che precede ogni scelta politica e istituzionale, è parte di quell'unità del Paese che la Costituzione pone saggiamente tra i valori fondamentali e supremi".Il Paese deve essere quindi unito a partire dalla difesa di quello che è un bene primario: l'ambiente. E per questo vanno puniti coloro che selvaggiamente non lo rispettano. Il messaggio di Mattarella risuona forte chiaro in un'altra giornata in cui le fiamme hanno fatto da padrone. In una settimana in Italia gli incendi hanno infatti divorato la stessa superficie che era andata in fumo in tutto il 2016, riferiscono i dati diffusi dalla European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea. Tra l'8 e il 15 luglio infatti si è assistito a un'impressionante catena di ben 122 grandi incendi con distruzioni superiori ai 30 ettari. In totale i roghi hanno bruciato in sette giorni 27.167 ettari, quanto il dato complessivo dello scorso anno (27.000) stando alle stime del rapporto Ecomafie di Legambiente. Dal primo gennaio gli ettari bruciati sono 52.374 ettari, di cui 34.956 nelle sole prime due settimane di luglio, frutto di 176 grandi roghi che sono più della media annuale di 170 registrata dal 2008 al 2016.


(LaPresse) Di Donatella Di Nitto http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3907-italia-brucia-ancora-mattarella-pene-severe-per-chi-appicca-fuoco.html

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