domenica 23 luglio 2017

Borsellino 25 anni dopo la strage di via D'Amelio LA DENUNCIA La figlia: “Un quarto di secolo sprecato dietro falsi pentiti”

25 ANNI BUTTATI", un quarto di secolo
passato a “costruire falsi pentiti con
lusinghe e con torture”. Lo denuncia pubblicamente
Fiammetta Borsellino, figlia minore di
Paolo Borsellino dopo l’audizione davanti alla
commissione antimafia a cui ha consegnato
carte processuali che dimostrano come le inchieste
sulla strage presero il corso sbagliato,
carte come la lettera di Ilda Boccassini che invitava
i colleghi a stare attenti a Vincenzo Scarantino,
già allora ritenuto da lei poco credibile.
Fiammetta Borsellino chiede scusa “agli innocenti
condannati ingiustamente” sulla base
delle dichiarazioni del falso pentito Scarantino
e da altri collaboratori fasulli. “In questi anni
non si è vigilato sulle indagini - rincara -. Non
voglio parlare di responsabilità specifiche, ma
è giusto che io faccia i nomi dei magistrati che
indagarono: Anna Palma, Nino Di Matteo”. Secondo
lei “quell’eccidio meritava che a fare l’in -
chiesta fossero persone con esperienza”. Poco
dopo interviene lo stesso Di Matteo: “Io so e
tanti sanno fuori e dentro la mafia e fuori e dentro
le istituzioni chi in questi anni ha continuato
a cercare la verità sulla strage e si è esposto e ha
esposto la propria famiglia a rischi gravissimi
sacrificando la propria libertà”.

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