sabato 23 agosto 2014

Sabaudia, vip sotto accusa per varchi chiusi e abusi edilizi

Nel mirino dei pm otto ville di noti costruttori romani. Pronti gli abbattimenti per liberare gli accessi
Otto ville dei vip, sul lungomare di Sabaudia, dovevano lasciar aperti i varchi per far raggiungere la spiaggia ai bagnanti. Gli immobili sono tutti di proprietà di imprenditori romani e, dagli accertamenti sinora compiuti dagli inquirenti, diversi accessi sono stati invece inglobati nelle lussuose dimore, rendendo l'arenile off limits a quanti cercano di prendere la tintarella e tuffarsi all'ombra del promontorio del Circeo. Questa la convinzione maturata in Procura, a Latina, dopo un'estate trascorsa a cercare di far luce sui contestati passaggi a mare tra le dune. La stagione 2014 sembra così destinata ad essere l'ultima di assoluta privacy per i proprietari delle finite sotto accusa: la magistratura si prepara a liberare gli accessi.

L'inchiesta è incentrata su un accordo stipulato sessanta anni fa tra il Comune di Terracina, proprietario dell'area, e la società milanese Domiziana, che la lottizzò. Il documento era stato dimenticato. Per scendere in spiaggia le passerelle sono poche e i bagnanti devono fare chilometri a piedi prima di trovare un varco. In quella zona, tra gli altri, hanno il loro buen retiro il capitano della Roma, Francesco Totti, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, la stilista Carla Fendi, Nori Corbucci, Carmen Llera, vedova dello scrittore Alberto Moravia, il regista Bernardo Bertolucci, Rita Rusic, ex moglie di Vittorio Cecchi Gori, Roberto D'Agostino, i nobili Campello, Volpi di Misurata e la marchesa Ginevra Cavalletti. Nel 2009, nel corso di un altro contenzioso sui varchi chiusi, venne rispolverata la vicenda delle servitù di passaggio previste in otto lotti. Una svolta. 

Quindici anni fa a tentare di far aprire quei cancelli fu l'allora sindaco di Sabaudia, Salvatore Bellassai, ma il Tar annullò tutto. Cinque anni fa tornarono alla carica il sostituto procuratore Giuseppe Miliano e il gip Tiziana Coccoluto, facendo rimuovere i lucchetti dai varchi della nobile Sibilla Campello e dell'imprenditore Pasquale La Ficara. Un altro flop: tutto bocciato dal Riesame, dove però il difensore degli indagati, l'avvocato Carlo Alberto Melegari, che da anni segui i contenziosi sulle ville dei vip, tirò fuori appunto il documento sulle servitù. Il legale dimostrò che quando le dune vennero acquistate dalla società Domiziana e lottizzate venne stabilito che otto proprietari di immobili fronte mare, per garantire ai cittadini la fruizione della spiaggia, erano tenuti a garantire il transito dei bagnanti. E visto che Campello e La Ficara avevano ville sul lato opposto, il Riesame ritenne che non potessero essere accusati di aver impedito la libera fruizione del demanio marittimo. Su quell'atto del 1952 sempre il sostituto procuratore Miliano ha aperto la nuova inchiesta.

Nelle ultime settimane i forestali del Nipaf hanno raccolto tutta la documentazione sulla vicenda presso il Comune di Sabaudia. I dubbi hanno trovato conferme. La tesi delle servitù di passaggio ha retto e sono state individuate le otto ville in cui sono previste. Si tratta di immobili di proprietà di imprenditori romani. Sui nomi di quest'ultimi viene ancora mantenuto grande riserbo. Sarebbe inoltre ormai chiaro anche in quali lotti sono stati bloccati i varchi e un provvedimento della magistratura sarebbe ormai imminente.
Sempre per quanto riguarda le ville sulle
 dune, inoltre, recenti controlli dei forestali hanno appurato nuovi abusi edilizi, tra ampliamenti illeciti e piscine non autorizzate. Un altro problema che va avanti da anni, con giustificazioni spesso assai singolari, come le piscine descritte come semplici vasche per idromassaggio.  http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/08/23/news/sabaudia_vip_sotto_accusa_per_varchi_chiusi_e_abusi_edilizi-94295134/?ref=HREC1-13

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